DAL CONSIGLIO REGIONALE- Pagina 2

Giornata della Memoria, le iniziative del Comitato Resistenza e Costituzione

IL PROGRAMMA

Giovedì , 11 gennaio 2018

Orario: 12.00 | Sala delle Bandiere di Palazzo Lascaris (via Alfieri,15 – Torino)

Conferenza Stampa per presentazione del programma di pose delle Pietre d’Inciampo  2018.

Le pietre di inciampo (Stolpersteine) sono un monumento diffuso e partecipato ideato e realizzato dall’artista tedesco Gunter Demnig per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista. L’artista produce piccole targhe di ottone poste su cubetti della dimensione dei porfidi delle pavimentazioni stradali, che sono poi incastonati nel selciato davanti all’ultima abitazione scelta liberamente dalla vittima. Le incisioni delle pietre riportano il nome della persona deportata, l’anno di nascita, la data e il luogo dell’arresto, della deportazione e della morte. Fino ad oggi sono state installate più di 50.000 pietre in tutta Europa. Dal 2015, anche Torino ha accolto gli Stolpersteine di Gunter Demnig. Giunto alla quarta edizione, il progetto Pietre d’inciampo (che solo a Torino, fino allo scorso anno, ha visto la collocazione di 85 installazioni sul territorio cittadino) si allargherà a tutto il Piemonte. Alla Conferenza stampa, con il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti, delegato al Comitato Resistenza e Costituzione, e il  Direttore del Museo Diffuso della Resistenza di Torino,Guido Vaglio, parteciperanno il presidente della Comunità Ebraica di Torino Dario Disegni, il Presidente della Fondazione “Polo del ‘900” Sergio Soave, la direttrice del Goethe-Institut Turin Roberta Canu, la Presidente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) di Torino Susanna Maruffi. Saranno presenti gli amministratori dei comuni che ospiteranno, nelle varie province piemontesi, la posa delle pietre d’inciampo.

 

Giovedì, 18 gennaio 2018

orario: 09.00/11.30| differenti luoghi di Torino

Pietre d’Inciampo Torino

Per il quarto anno consecutivo, l’artista tedesco Gunter Demnig sarà a Torino per installare otto “Pietre d’inciampo”, dedicate ad altrettante persone deportate dalla nostra città, che si aggiungeranno altre oltre ottanta già presenti in tutte le circoscrizioni cittadine. Anche quest’anno, dieci scuole torinesi partecipano a un percorso didattico collegato alle Pietre di Inciampo i cui esiti saranno presentati al Polo del ‘900 nel febbraio 2018. A cura di: Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà; Comunità Ebraica di Torino; ANED-Associazione ex Deportati; Goethe-Institut Turin. Con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte-Comitato Resistenza e Costituzione e della Fondazione CRT.

 

Giovedì, 18 gennaio 2018

ore 17.00| Polo del ‘900, Sala conferenze, Palazzo San Celso, Corso Valdocco 4/A

In occasione della posa della pietra d’inciampo al Generale Balbo Bertone di Breme, prima a Torino dedicata ad un internato militare ( in collaborazione con l’Anei, l’Istoreto, Ancr, Aned) le vicende degli IMI saranno ricordate attraverso la presentazione del volume di Antonella Bartolo Colaleo,“Matite sbriciolate”, (Gaidano&Matta edizioni). Ne discute con l’autrice Cristian Pecchenino. Coordina il Generale Franco Cravarezza. Seguirà la proiezione del documentario “Ritorno a casa. Pescantina 1945, dalla deportazione all’accoglienza” di Dario Dalla Mura e Elena Peloso, 2016, 44’; il film sarà presentato dagli autori. A cura di: Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, Associazione nazionale ex internati (Anei), Consiglio Regionale del Piemonte-Comitato Resistenza e Costituzione, Associazione nazionale ex deportati politici (Aned), Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”.Ingresso libero

 

Venerdì,19 gennaio 2018 – ore 21.00 – Sabato, 20 gennaio 2018 – ore 10.00

 Polo del ‘900, Sala ‘900, Palazzo San Daniele, Via del Carmine 14. Spettacolo teatrale “Io non mi chiamo Miriam”. A cura della Fondazione Polo del ‘900 in collaborazione con Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, l’Associazione Liberi pensatori Paul Valery  e Piemonte dal Vivo. Tratto dall’omonimo libro di Majgull Axelsson ( Iperborea,2016). Malika, il vero nome della protagonista, svela alla propria famiglia di non essere ebrea, ma di essere stata internata prima ad Auschwitz e poi a Ravensbrück come rom. Aveva sottratto i vestiti a Miriam, una ragazza ebrea morta durante il viaggio verso Auschwitz. Una volta riacquistata la libertà, Malika trova rifugio in Svezia dove scopre con dolore che i rom non sono ben accetti e sceglie di essere per tutti e per sempre Miriam. A rivestire i panni di Miriam sarà una delle grandi Signore del teatro italiano, Annamaria Guarnieri, insieme a Stefania Rosso e Daniela Vassallo. Lo spettacolo avrà l’accompagnamento musicale di due strumentisti cui spetterà il compito, sotto la guida di Matteo Castellan, di eseguire dal vivo le note del celebre “Quatuor pour la fin du temps” di Olivier Messianen. Al termine dello spettacolo, seguirà in entrambe le date un incontro con le attrici e l’autrice del libro, la svedese Majguill Axelsson. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Info: reception@polodel900.it La replica dello spettacolo di sabato 20 gennaio, alle ore 10.oo, sempre al Polo del ‘900 – Sala ‘900, Palazzo San Daniele – è riservata alle scuole, con prenotazione obbligatoria:didattica@polodel900.it.

 

mercoledì , 24 gennaio 2018

ore 09.30/13.00 | Aula Magna Cavallerizza Reale – via Giuseppe Verdi 9 – Torino.

Convegno, ”Lo sterminio dimenticato”. A cura del Coordinamento Torino Pride GLBT in collaborazione con Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte, Università degli Studi di Torino, Servizio LGBT della Città di Torino. Ingresso libero. Il convegno, condotto da Silvano Bertalot, ha come scopo quello di approfondire, attraverso gli esperti (Lorenzo Benadusi, Melania De Leo, Giovanni Dall’Orto, Claudio Vercelli), la dimensione storiografica della persecuzione e deportazione degli omosessuali nell’Europa del fascismo e del nazismo, con attenzione al caso italiano. Di rilievo sarà la partecipazione (in collegamento video) dell’ultima sopravvissuta italiana: Lucy, Luciano, classe 1924, dapprima bambino inquieto della provincia piemontese, poi adolescente “diverso” nella Bologna fascista e infine deportato a Dachau. 175” è il numero del paragrafo per cui migliaia e migliaia di persone omosessuali nella Germania nazista subirono arresti, punizioni, deportazioni nei campi di concentramento. Il paragrafo 175 era un articolo del codice penale tedesco risalente al 1871 che recitava “La fornicazione contro natura, cioè tra persone di sesso maschile ovvero tra esseri umani ed animali, è punita con la reclusione; può essere emessa anche una sentenza di interdizione dai diritti civili.” Nel 1935, con l’ascesa al potere dei nazisti, venne inasprito, prevedendo una punizione per qualsiasi “atto osceno” tra due uomini, incluse anche le “fantasie omosessuali”. Le pene vennero inoltre raddoppiate, passando da 5 a 10 annidi carcere. Dopo la sconfitta della Germania nella seconda guerra mondiale, il paragrafo non venne abrogato. Ritornato alla vecchia versione nella Germania Est di influenza sovietica, per poi essere ulteriormente ridimensionato nel 1968 e abolito nel 1988, rimarrà in vigore nella Germania Ovest fino al 1994, per scomparire definitivamente con la riunificazione delle due Germanie. Nel 2000 il governo tedesco chiese pubblicamente scusaagli omosessuali per quanto subito a causa del paragrafo 175. Già dal 1933 iniziarono le prime deportazioni di persone omosessuali nei campi di concentramento dove portavano sulla divisa un triangolo rosa. Venne istituito un vero e proprio reparto per combattere l’omosessualità. Una volta raccolte le “liste rosa“,le persone venivano identificate e punite. 100 mila è il numero di persone arrestateper violazione del paragrafo 175 in Germania dal 1933 al 1945. Un numero di persone ‐ stimabile fra 10 mila 15 mila ‐ fu internato nei campi di concentramento. Morironotra le 6.000 e le 9.000 persone. “90”è il numero intorno a cui si aggirano le condanne al confino per omosessualità tra il 1936 e il1939 nell’Italia fascista. Seppur l’omosessualità non fosse esplicitamente punita dal codice penale italiano, diverse decine di omosessuali vennero allontanate dalla vita comune e inviate sulleisole Tremiti o a Ustica. Per molti altri gay invece vennero adottate punizioni corporali,ammonizioni e/o licenziamenti dai pubblici uffici.

 

Mercoledì, 24 gennaio 2018

ore 10.00 | Sala Proiezioni del Polo del ‘900 – Palazzo San Celso – Corso Valdocco 4 –

Torino. Inizio della rassegna per le scuole “Cineteca della Deportazione”, con la presentazione e proiezione film: “Jona che visse nella balena” di Roberto Faenza,1993, 90’. Presenta il film Matteo Pollone (Università di Torino). Le altre proiezioni avverranno – alla stessa ora, nella medesima sala – i seguenti giorni: Giovedì 25 gennaio , “Il diario di Anna Frank”, di George Stevens, 1959,154′. Presenta il film Elena Ottolenghi, costretta, da adolescente, a nascondersi per sfuggire alla cattura e alla deportazione come ebrea; Martedì 30 gennaio, “Monsieur Batignole”, di Gérard Jugnot, 2002, 100’. Presenta il film Bruno Maida , storico, dell’Università di Torino; Mercoledì 31 gennaio“Ogni cosa è illuminata”, di Liev Schreiber, 2005, 105’.Presenta il film Matteo Pollone, dell’Università di Torino.

La rassegna cinematografica è a cura dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale piemontese.

Ingresso libero su prenotazione. Info: ancr.didattica@gmail.com – tel. 011 4380111 – 011 4338697

 

Sabato, 27 gennaio 2018

 

ore 21.00 | Salone Concerti Conservatorio G. Verdi – piazza Bodoni 6 – Torino

Concerto-spettacolo nell’ambito delle Serate Musicali del Conservatorio: “La Musica dei

Giusti”. Rappresentazione musicale e drammaturgia di dieci figure di Giusti fra le Nazioni: Perrone, Hosenfeld, Perlasca, i coniugi Petrauskas, Schindler, Angela, Bartali, Von Einem e Wallenberg.

A cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino in collaborazione con il Consiglio Regionale del Piemonte, Comitato Resistenza e Costituzione, la Comunità Ebraica di Torino,l’Istoreto e il Centro Internazionale di Studi Primo Levi. Le figure dei Giusti tra le Nazioni sono uomini e donne non ebrei che hanno contribuito a salvare vite di donne, bambini e uomini ebrei. In Israele, dal 1963, lo, Yad Vashem esamina i documenti relativi a questi personaggi e li dichiara Giusti tra le Nazioni piantando un albero sulla collina dello Yad Vashem per ricordarli. Ingresso libero. Info: www.conservatoriotorino.gov.it – claudio.voghera@conservatoriotorino.eu

 

 

domenica , 28 gennaio 2018

 

ore 11.00 | Fondazione Merz – via Limone 24 – Torino

Concerto, ”Lo sterminio dimenticato – Matinée Musicale”. A cura del Coordinamento Torino Pride GLBT in collaborazione con Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte e Fondazione Merz.

Verrà proposta l’esecuzione integrale del “Quatuor pour la fin du temps” di Olivier Messiaen”, la struggente composizione concepita dal musicista francese durante la permanenza nel campo di concentramento Stalag VIII-A di Görlitz, al confine Sud-Ovest della Polonia. La matinée musicale presso la Fondazione Merz, sarà un momento di grande emozione, considerato che Il Quatuor pour la fin du Temps (o, in italiano, Quartetto per la fine del Tempo) è considerato uno dei più alti esempi di musica cameristica del ventesimo secolo, eseguita per la prima volta in prigionia nel campo di concentramento di Görlitz e, quindi, fortemente simbolica. Ingresso libero con prenotazione gradita

info: segreteria@torinopride.it

Gioco d’azzardo, in aumento i pazienti in cura

Oggi in Piemonte ogni centomila abitanti, 37 persone si rivolgono ai centri per la cura della dipendenza da gioco d’azzardo

È quanto è emerso nel corso della seduta congiunta della terza e quarta Commissione (presidenti Raffaele Gallo e Domnenico Ravetti) al termine della quale è stata licenziata a maggioranza la proposta di deliberazione sul Piano integrato di prevenzione e cura del gioco d’azzardo, che si basa sul potenziamento dei servizi sanitari dedicati alle dipendenze, la formazione degli operatori e l’avvio di campagne di informazione. Il finanziamento è di 6,8 milioni, di cui 3,7 messi a disposizione dal Ministero della Salute, il resto dalla Regione.

Il Piano, previsto dalla legge regionale contro la ludopatia e il gioco d’azzardo, ora passa all’esame dell’Aula. L’obiettivo – come ha sottolineato l’assessore alla Sanità Antonino Saitta – è contrastare il gioco patologico, informando sui pericoli della dipendenza e contenendone l’impatto negativo sulle persone più a rischio.

Il documento attribuisce perciò grande importanza al tema della prevenzione e a quelli, strettamente correlati, della sensibilizzazione dei soggetti a rischio, attraverso per esempio – come ha spiegato l’assessora all’Istruzione Gianna Pentenero – il coinvolgimento delle scuole e della formazione e aggiornamento professionale degli operatori dei servizi socio-sanitari, dei gestori dei locali e del personale impiegato nelle sale gioco e nelle sale scommesse. Rappresenta un ulteriore passo in avanti per contrastare un fenomeno che ha potenzialmente conseguenze molto gravi sulle fasce della popolazione più deboli e vulnerabili, come giovani e anziani.

Davide Bono (M5s) nel suo intervento si è soffermato sulle spese di comunicazione previste dal Piano, argomento trattato anche da Gian Luca Vignale (Mns), che ha rilevato anche una carenza per quanto riguarda la formazione nelle scuole soprattutto primarie e secondarie.

Marco Grimaldi (Sel), sottolineando che la legge di contrasto alla ludopatia non è una norma liberticida, ha evidenziato l’opportunità che le campagne d’informazione siano partecipate; per Domenico Ottria (Mdp), pur nella positività dei contenuti, andrebbe migliorato il piano attuativo della legge soprattutto per quanto riguarda il ruolo dei Comuni. Anche Andrea Appiano (Pd) ha fatto cenno a una certa debolezza di attuazione e ha messo in risalto l’importanza dei luoghi in cui fare prevenzione.

Nella dichiarazione di voto, Gianpaolo Andrissi (M5s) ha chiarito che il suo Gruppo concorda con i contenuti sanitari del Piano, ma è perplesso in relazione ai costi della comunicazione: all’atto del voto pertanto, è stata garantita solamente la presenza.

 

MB

Inchiesta “Malacarne”: carni e uova all’ospedale. Ma la situazione è sotto controllo

L’azienda al centro di un’inchiesta condotta dalla Procura di Firenze e chiamata “malacarne”, per la fornitura di carne “non conforme” destinata a mense scolastiche e ospedaliere, nel marzo 2017 si è aggiudicata l’appalto per la fornitura di carni bianche e uova alla mensa dell’ospedale di Ciriè. L’appalto scadrà nel marzo 2018 ma dal 9 novembre, in via precauzionale, l’Asl To4 ha immediatamente sospeso gli ordini.  Così l’assessore Alberto Valmaggia, per conto dell’assessore alla Sanità Antonio Saitta, ha replicato all’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere Davide Bono (M5s), che chiedeva di conoscere le misure previste per evitare che in futuro gli appalti delle Aziende sanitarie regionali siano aggiudicati, in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, a ditte che incidono sulla salute pubblica senza rispettare le regole in materia di alimentazione. Come affermato dal direttore generale dell’Asl To4, tutte le derrate sono soggette a costanti controlli che hanno sempre avuto esiti positivi nell’ambito della procedura Haccp, di controllo dei rischi legati all’igiene dell’alimento, il cui responsabile è il direttore sanitario del presidio. Anche l’azienda ospedaliera-universitaria San Luigi, rifornita dalla medesima ditta, ha adottato lo stesso tipo di precauzione dell’Asl To4. L’assessore ha infine ricordato che le aziende sanitarie regionali seguono le disposizioni previste dalle normative comunitarie e nazionali in tema di appalti. Durante la sessione del question time è stata inoltre data risposta alle interrogazioni di Maria Carla Chiapello(Moderati) sui lavori dell’A6 nel tratto Fossano-Marene, di Gian Luca Vignale (Mns) sul bando a procedura pubblica dell’Asl di Vercelli, di Silvana Accossato (Mdp) sulle risultanze del tavolo di monitoraggio per il riordino della residenzialità psichiatrica, di Stefania Batzella (Mli) sul ripristino delle linee telefoniche delle frazioni del Comune di Caprie, bruciate nell’incendio in Val Susa, di Marco Grimaldi (Sel) sul nuovo Parco della salute di Torino, di Elvio Rostagno (Pd) sull’iniziativa di protesta promossa da una formazione politica all’ospedale oftalmico di Torino, di Valentina Caputo (Pd) sull’inquadramento del personale dei Centri per l’impiego, di Federico Valetti (M5s) sulla connessione della linea To-Ceres nel passante ferroviario, di Gianpaolo Andrissi (M5s) sul rispetto degli indirizzi regionali riguardo ai rifiuti indifferenziati nelle more dell’approvazione e attuazione del disegno di legge 217. 

 

Protocollo 112 e caccia. Dibattito a Palazzo Lascaris

Il Protocollo sul nuovo numero unico di emergenza 112 è definito a livello nazionale ed è stato sottoscritto anche dai vertici dei Vigili del fuoco: la sua modifica richiede quindi la condivisione da parte del Comando nazionale dei Vigili del fuoco. Come assessore regionale e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni mi faccio comunque carico dei problemi emersi per quanto di competenza. Se alcune questioni di tipo tecnico possono essere risolte trovando una sistemazione all’interno del protocollo, lavoreremo per individuare le modalità opportune”. È quanto si è impegnato a fare l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta lunedì 13 novembre al termine dell’audizione in Commissione Sanità, presieduta dal vicepresidente Davide Bono, dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco in merito alle problematiche del sistema numero unico di emergenza 112. I rappresentanti di Conapo Gianni CacciatoreClaudio Cambursano e Alessandro Maglione e della Cisl Antonio Mazzitelli hanno denunciato che il numero unico di emergenza sta creando non pochi problemi perché “la sala unica laica sembra avere ben poco di ‘laico’ dal momento che nelle richieste di soccorso pare privilegiare l’invio di soccorsi sanitari rispetto a quelli tecnici non tenendo presente che, quando si verifica per esempio un grave incidente stradale, è impossibile far intervenire il pronto soccorso prima che il passeggero sia estratto dalle lamiere. A causa di ciò, in molti casi, i tempi d’intervento non vengono compressi ma dilatati”. Sarebbe necessario, hanno continuato, rivedere il protocollo per integrare il disciplinare e prevedere una sala operativa interforze. Sono intervenuti, per richieste di chiarimenti, i consiglieri Gian Luca Vignale (Mns), Paolo AllemanoNadia Conticelli (Pd), Alfredo Monaco(Rete civica), Stefania Batzella (Mli), Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte) e Marco Grimaldi (Sel). Nella seconda parte della seduta l’assessore Saitta ha svolto un’informativa in merito all’applicazione del Fascicolo sanitario elettronico (Fse) per pazienti e operatori sanitari. “L’obiettivo – ha dichiarato – è digitalizzare gradualmente entro il prossimo triennio tutta la documentazione clinica personale e tutti i servizi a disposizione dei cittadini e realizzare un’unica piattaforma utilizzabile dal web e dai dispositivi mobili: un lavoro che richiede tempo e per il quale è necessario procedere per gradi. Entro il 2018 si ipotizza di partire con i referti di laboratorio analisi, le immagini radiologiche, i referti di anatomia patologica e di altre prestazioni ambulatoriali, i verbali di pronto soccorso, delle prestazioni di emergenza urgenza e le lettere di dimissione ospedaliera. E si punta anche ad attivare la disponibilità delle prescrizioni farmaceutiche, delle prescrizioni specialistiche e gli esiti degli screening. “La scelta della Giunta – ha continuato l’assessore – è di cominciare dai malati cronici e in generale dai cittadini ‘fragili’, per cui il consumo di farmaci e la richiesta di prestazioni è più elevata e di concentrarsi su iniziative che offrono vantaggi ai pazienti e allo stesso tempo rendono più semplici i processi della pubblica amministrazione. Un esempio pratico è costituito dalla dematerializzazione dei buoni per la celiachia: attraverso un accordo con farmacie, negozi specializzati e grande distribuzione sarà possibile effettuare tutti i passaggi, quindi pagamenti e rimborsi, attraverso il digitale”. A gennaio partiranno i test pilota, dalla seconda metà del 2018 si entrerà a regime. In una seconda fase il piano, finanziato con 17,9 milioni di euro di fondi Por Fesr nell’ambito dell’Agenda digitale piemontese, prevede l’inserimento all’interno del fascicolo sanitario elettronico di ulteriori servizi come Il dossier farmaceutico con cui si rilevano i medicinali consumati, le vaccinazioni effettuate, il consenso o il diniego alla donazione di organi e tessuti.Nella prossima seduta la Commissione svolgerà il dibattito sull’informativa.

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ctagliani

 

Sospensione della caccia nelle zone colpite da incendi.

Stop alla caccia nelle zone colpite dagli incendi: sono in corso ulteriori valutazioni. Lo ha detto l’assessore Giorgio Ferrero nella seduta odierna di terza Commissione, presidente Raffaele GalloFerrero ha  infatti svolto le comunicazioni in merito alla sospensione dell’attività venatoria nelle zone colpite dai recenti incendi. A chiedere l’approfondimento è stato il consigliere Gian Luca Vignale (Mns), annunciando qualche novità.

Ferrero ha inizialmente fatto riferimento alla delibera regionale del 31 ottobre con la quale si è stabilita la sospensione della caccia fino al 30 novembre (con possibilità di modifica per la situazione di rischio e l’andamento climatico) nei comprensori alpini colpiti dagli incendi e nelle aree limitrofe. L’area interessata dalla sospensione supera i 538 mila ettari. Gli ambiti di caccia e i comparti alpini toccati dallo stop contano oltre 6.200 cacciatori, oltre un quarto dei cacciatori piemontesi. La sospensione durerà fino al 30 novembre e riguarda i comparti Alpini To1 (Valli Pellice, Chisone e Germanasca), To3 (Bassa Valsusa e Val Sangone), To5 (Valli Orco, Soana e Chiusella), Cn2 (Valle Varaita) Cn4 (Valle Stura). L’assessore ha quindi aggiunto che per le aree limitrofe a quelle toccate dagli incendi, cioè quelle dei comparti alpini To2 (Alta Valsusa), To4 (Valli di Lanzo), e degli ambiti territoriali di caccia To1 (Eporediese), To2 (Basso Canavese) To3 (Pinerolese), la sospensione era stata decisa sino al 10 novembre. La Città Metropolitana, quindi , in attesa di ulteriori sopralluoghi e delle delimitazioni delle aree, ha confermato di voler mantenere  la sospensione della caccia nel Comuni interessati dagli incendi. A seguito delle mutate condizioni metereologiche con la sopravvenuta pioggia e forti nevicate su tutto l’arco alpino – ha ulteriormente spiegato Ferrero – la Regione ha provveduto a richiedere alle Province interessate di fornire elementi tecnici utili alle future valutazioni. L’Amministrazione provinciale di Cuneo ha annunciato l’intenzione di circoscrivere le aree interessate e quelle limitrofe al fine di creare un’oasi di protezione. Oltre allo stesso Vignale, hanno chiesto delucidazioni in merito Giorgio Bertola (M5s), Nadia Conticelli (Pd) e Marco Grimaldi (Sel). È infine proseguito l’esame dei tre provvedimenti, sempre in materia di caccia: il disegno di legge dell’assessore Ferrero, nonché i due progetti di legge rispettivamente di Bertola e diVignale.

Sino a oggi, al disegno di legge sono stati presentati 454 tra emendamenti e subemendamenti.

mbocchio

I taxisti torinesi lanciano la loro “app”

I taxisti chiedono alla Regione di regolare il mercato delle “app” come Uber o Blabla car e insistono affinché l’Ente intervenga per riappropriarsi delle competenze sulla normativa di riferimento, ora in capo alle province. Questo, in sintesi, quanto emerso nell’audizione dei rappresentanti delle associazioni sindacali, delle società e delle cooperative operanti nel settore taxi in seconda Commissione (Trasporti), presieduta da Nadia Conticelli. Il fine dell’audizione era quello di meglio comprendere le esigenze del settore e della sua eventuale riorganizzazione alla luce dei nuovi servizi “app” e della discussione sulla proposta di legge 173, Interventi di promozione della mobilità condivisa, presentata dal M5s. In attesa dei risultati dell’indagine dell’Antitrust sulla regolarità di alcune di queste applicazioni, è stata messa in evidenza la necessità di combattere l’abusivismo. Si chiede poi di tutelare chi è in possesso della licenza e agisce nell’ambito della legalità, come la neonata Wetaxi, “app” che consente di prenotare e condividere taxi in tempo reale, frutto della collaborazione tra Wetaxi – startup del Politecnico di Torino – e Taxi Torino, nata dalle storiche cooperative torinesi Radio Taxi 5730 e Pronto Taxi 5737: la piattaforma consente di trasformare il servizio di trasporto urbano garantito dai taxi in una piattaforma di mobilità intelligente con calcolo della tariffa, possibilità di prenotazione e pagamento via applicazione e possibilità di condividere la corsa e risparmiare. Nel corso della seduta, inoltre, i rappresentanti di Mytaxi, già attiva a Roma e a Milano, ha annunciato l’imminente lancio anche a Torino. “Si è trattato di una discussione interessante e utile – ha dichiarato Conticelli al termine dei lavori – che ci consentirà di poter agevolare con gli strumenti normativi idonei e nelle nostre competenze, le nuove esigenze di salvaguardia della professionalità dei taxisti e degli utenti, consentendo così di ampliare la platea di coloro che utilizzano questo mezzo di trasporto che può, a buon diritto. Ciò è importante soprattutto in una regione come la nostra, molto rarefatta e con un’area metropolitana concentrata, per diventare un appoggio al sevizio di trasporto pubblico per alcune fasce orarie e per alcuni utenti”.

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ctagliani – www.cr.piemonte.it

foto: il Torinese

 

“Prolunghiamo la linea ferroviaria Torino-Bardonecchia fino a Modane, senza interruzione di carico”

Il 20 giugno scorso è stato approvato in Consiglio regionale l’Ordine del giorno sulla “Gestione della linea ferroviaria storica 

 

Prolunghiamo la linea ferroviaria Torino-Bardonecchia fino a Modane, senza interruzione di carico”. Lo hanno chiesto in un Question Time i consiglieri Antonio Ferrentino e Raffaele Gallo, che da mesi lavorano per il ripristino della linea considerata di fondamentale importanza per assicurare connessioni turistiche, commerciali nonché opportunità di sviluppo significative di tutti i territori interessati (Valle di Susa ed il traforo ferroviario del Frejus). Il 20 giugno scorso è stato approvato in Consiglio regionale l’Ordine del giorno sulla “Gestione della linea ferroviaria storica Torino-Bardonecchia-Modane e dei servizi ad essa connessi”, ma ad oggi FS non ha ancora garantito l’interezza della tratta, optando per l’utilizzo di una navetta ferroviaria da Bardonecchia a Modane, andando così a vanificare l’impatto positivo che una tratta unica avrebbe da punto di vista socio-economico e turistico delle zone di frontiera e dell’alta Valle di Susa.

Massimo Iaretti

“Hangar Piemonte” per gli imprenditori che puntano sulla cultura

Progetto rivolto a chiunque, nell’ambito del no profit, voglia accrescere le proprie competenze e capacità imprenditoriali in campo culturale

Aiutare gli imprenditori che puntano sulla cultura. L’obiettivo del progetto “Hangar Piemonte” è diffondere la cultura progettuale e potenziare la capacità di ciascuno nel prendere decisioni strategiche. L’assessora regionale alla Cultura  Antonella Parigi ha illustrato alla sesta Commissione lo sviluppo del progetto, rivolto a chiunque, nell’ambito del no profit, voglia accrescere le proprie competenze e capacità imprenditoriali in campo culturale.

Sono state attivate tre modalità di intervento: Hangar Lab, che prevede un calendario di incontri e workshop attivi in tutto il Piemonte per avvicinare i professionisti del mondo culturale a quello imprenditoriale, alle nuove tecnologie e agli strumenti per sviluppare il proprio potenziale creativo; Hangar Point, è un affiancamento, per le realtà culturali, di un team di esperti in quattro aree: project management, comunicazione strategica, fundraising e consulenza aziendale e Hangar Creatività, un bando lanciato nel 2016, rivolto ai talenti, che mette a disposizione delle “borse-progetto” per sostenere la realizzazione di produzioni creative (tramite servizi, strutture, risorse umane ed economiche).
La rappresentante del M5s ha chiesto chiarimenti sulle attività di Hangar e sulle ricadute nel comparto culturale. In particolare è stato domandato all’assessora di approfondire il “percorso di accompagnamento” che ha portato alla nascita della Fondazione Cirko Vertigo di Grugliasco (To), centro internazionale di creazione e produzione di spettacoli ed eventi, supportato da Hangar.

Nel corso della seduta è stata poi data comunicazione di pronunciamento favorevole da parte del Corecomsulla possibilità di audizioni relative al progetto di legge sui vaccini obbligatori, poiché in campagna elettorale, per la par condicio, è stato necessario valutare la possibilità di convocare soggetti terzi in Commissione.

dr – www.cr.piemonte.it

Università. Borse di studio, ecco le novità

droselli – www.cr.piemonte.it

“La voce delle pietre urlanti”

Un doppio evento per fare memoria e non dimenticare. In occasione del 102° anniversario del genocidio armeno – iniziato il 25 aprile 1915 – il Comitato regionale per i Diritti umani, presieduto dal presidente del Consiglio regionale Mauro Laus, in collaborazione con Associazione solidale (Asso), propone giovedì 20 aprile il convegno e lo spettacolo teatrale “La voce delle pietre urlanti”. “Un titolo – spiega il presidente Laus – ispirato alla definizione dell’Armenia coniata dal poeta simbolista russo Osip Mandel’štam per rendere l’idea del destino di un popolo pesantemente segnato dal dolore, dalla separazione e dalla negazione. Una definizione ancora oggi tremendamente attuale se si considera che quegli stessi orrori e quelle stesse ‘marce della morte’ continuano a ripetersi, un secolo dopo, nel deserto siriano”.

Alle 10.30 la Sala Viglione di Palazzo Lascaris, sede dell’Assemblea legislativa piemontese, ospita un convegno cui intervengono, con il presidente e il vicepresidente del Comitato Laus e Giampiero Leo e la presidente di Associazione solidale Silvana Zocchi, i giornalisti del quotidiano Avvenire Nello Scavo e del Tg Rai Piemonte Matteo Spicuglia.

Alle 17 al Teatro Vittoria di via Gramsci 4 viene proiettato il documentario “Le pietre sacre d’Armenia” di Paolo Chiodarelli e messo in scena lo spettacolo realizzato da Progetto Nor Arax, laboratorio artistico permanente sulla cultura armena con testi tratti da opere di Ryszard Kapuśhiński, Daniel Varujan, Elise Ciarenz, Osip Mandel’štam e Zahrat e musiche di padre Komitas, Georges Gurdjieff e Aram Kačaturjan.

 

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Sanità, Ruffino sollecita la Regione: “No al trionfalismo, servono fatti”

“L’uscita dal piano di rientro dal debito sanitario è una buona notizia. Ma ora al di là del trionfalismo manifestato dal presidente della Regione e dall’assessore alla Sanità, vediamo ciò che Chiamparino e Saitta sapranno fare, attendiamo i fatti”. A parlare è a vicepresidente del Consiglio regionale, Daniela Ruffino (Fi), sull’accordo siglato a Roma tra Governo e Regione Piemonte. “La buona sanità, al di là della necessaria efficienza dei conti – rimarca Ruffino – richiede progettualità, idee e intuizioni. E soprattutto l’ascolto delle esigenze dell’utenza. Se ci sono servizi che funzionano, come nel caso di Oftalmologia a Orbassano che la Regione ha deciso di sopprimere, bisogna trovare soluzioni e non limitarsi a tagliare. Se 10 mila cittadini hanno firmato la nostra petizione contro la chiusura, ciò significa che un intero territorio ha bisogno di quel servizio”. “Anche alla luce delle buone notizie da Roma – aggiunge – Chiamparino e Saitta dimostrino che possono rimediare al danno e restituiscano ai cittadini un presidio di fondamentale importanza”.