DAL CONSIGLIO REGIONALE- Pagina 4

Al via la rassegna “Piemonte da leggere”

LIBRO SALONE

Prestito digitale gratuito alla Biblioteca della Regione

 

Mercoledì 30 settembre alle 17 la Biblioteca della Regione Piemonte di via Confienza 14, Torino, inaugura l’iniziativa “Piemonte da leggere”, serie d’incontri per presentare al pubblico volumi di diversi autori ed editori accomunati da un unico filo conduttore. L’appuntamento, dedicato ai romanzi “L’incantesimo e la spada” di Alessandro Cerutti (Riccadonna editore), “Tre giorni a luglio: un’amicizia nei giorni della Repubblica Astense” di Livio Musso (Tipografia Artese) e “Un gatto sul sabotino” di Simonetta Satragni Petruzzi (T-Art), condurrà i presenti in un insolito viaggio nei meandri della storia. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.

 

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PICHETTO (FI): GLI OBIETTIVI ALLE ASL SI SCONTRANO CON TAGLIO DL ENTI LOCALI

pichetto

Il capogruppo di FI: “Fino ad oggi nell’operato dell’assessore alla Sanità trovo molta teoria e poca pratica”

 

“Gli obiettivi delle asl per il 2015 si scontrano amaramente con i tagli imposti dal Governo del DL sugli Enti Locali e accettati dalla Conferenza Stato Regioni”. E’ questo il commento del capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte, Gilberto Pichetto, a quanto scritto nella delibera votata dalla Giunta Chiamparino.

“L’assessore alla Sanità dice che in passato gli obiettivi erano troppo generici o collegati solo al risultato economico. Francamente gli obiettivi che ho letto mi pare che fossero già presenti negli atti di indirizzo varati in passato. Un copia e incolla che va bene per tutte le stagioni. Il problema reale sono le risorse, altrimenti si resta nell’alveo dei programmi irrealizzabili. Il taglio del Dl sugli Enti Locali sicuramente non aiuta. La Regione non ha bisogno di riforme a costo zero e la riduzione delle liste d’attesa non è un obiettivo a saldi invariati: questo chi è onesto intellettualmente lo deve ammettere”.

Conclude Pichetto: “Certamente alcuni obiettivi sono in parte condivisibili ma è normale perchè sono talmente ‘universali’ da potersi rintracciare nei programmi di tutte le coalizioni che si sono presentate alle ultime elezioni regionali. Diverso è passare dalla teoria alla pratica: su questo si misurano le Giunte regionali. E fino ad oggi nell’operato dell’assessore alla Sanità trovo molta teoria e poca pratica”.

Gianna Gancia: "A rischio i fondi per lo sviluppo rurale"

Interrogazione all’assessore regionale all’agricoltura, Giorgio Ferrero, che fa il punto sul vecchio e il nuovo programma

 

 

gancia gLa Regione Piemonte non ha ancora speso oltre 60 milioni di euro già assegnati dall’Europa per il Piano di sviluppo rurale 2007-2013, una cifra che rischia di andare persa se non troverà collocazione  entro il 31 dicembre di quest’anno. L’allarme, lanciato la settimana scorsa dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”, è stato ripreso dalla presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Piemonte, Gianna Gancia, che ne ha chiesto conto in un’interrogazione all’assessore all’Agricoltura, Giorgio Ferrero: «Il Piemonte è l’unica delle Regioni del Nord – ha attaccato Gianna Gancia – con ritardi così consistenti nell’impiego dei fondi europei per l’agricoltura. In Lombardia e Veneto al momento restano inutilizzate poco più del 5 per cento delle risorse assegnate, in Piemonte siamo ad oltre il 14 per cento…».

 

Citando il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, secondo cui “è inaccettabile sprecare risorse che sono destinate a far crescere l’agricoltura e che invece rischiano di andare perse”, Gianna Gancia si è preoccupata nell’interrogazione anche del nuovo Programma di sviluppo rurale, sul quale non esistono certezze né sui tempi di messa in opera, né, in particolare, sull’“insediamento giovani” e sulla tipologia dei fondi previsti. Nel merito dei dati, l’assessore Ferrero ha precisato che “al 20 luglio risultano ancora da pagare 56,9 milioni di euro di quota FEASR, pari al 12,9% della dotazione complessiva per l’intero periodo 2007-2013”. Una percentuale di avanzamento, rileva l’assessore, “in linea con la media delle Regioni italiane più sviluppate”.

 

«Al fine di evitare il disimpegno automatico dei fondi – osserva l’assessore -, il 3 giugno 2015 è stata notificata alla Commissione europea una richiesta di modifica del piano di finanziamento del PSR, approvata dal Comitato di sorveglianza, concernente lo spostamento di risorse da misure con minore capacità di spesa principalmente verso le misure 111 – Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione (6,1 milioni di euro) e 214 – Pagamenti agroambientali (7,7 milioni di euro)».

 

Dette variazioni del piano di finanziamento e la prosecuzione delle attività amministrative della Regione, degli organismi delegati e dell’Arpea, secondo Ferrero “dovrebbero consentire di ridurre il rischio di disimpegno automatico dei fondi”, fermo restando che “l’erogazione degli anticipi a valere sulla misura 214 potrà essere disposta soltanto dopo il 15 ottobre 2015 in virtù del regolamento della Commissione”. Quanto al nuovo Psr 2014-2020, il negoziato sulla nuova proposta informale prodotta dalla Regione il 16 luglio proseguirà nei mesi di agosto e settembre in vista di una approvazione formale del Psr nell’autunno 2015.

 

«La nuova proposta di Psr – rileva Ferrero – include l’attivazione della sottomisura “Aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali per i giovani agricoltori” che prevede l’erogazione di aiuti ai giovani agricoltori per l’avviamento di imprese, l’insediamento iniziale e l’adeguamento strutturale delle aziende nella fase successiva all’avviamento, allo scopo di migliorare la competitività delle aziende agricole favorendo il ricambio generazionale mediante l’insediamento iniziale dei giovani agricoltori».

 

Il livello previsto del sostegno è il seguente:

 

A) Domanda per insediamento di un solo giovane: 35.000 euro, con le seguenti eventuali maggiorazioni:

–      10.000 euro se l’insediamento non avviene tramite subentro in ambito famigliare;

–      10.000 euro se l’ insediamento avviene in zona di montagna.

B) Domanda per insediamento congiunto di due giovani: 30.000 euro per ciascun giovane, con le seguenti maggiorazioni per ciascun giovane:

–      7.000 euro se l’insediamento non avviene tramite subentro in ambito famigliare;

–      7.000 euro se l’ insediamento avviene in zona di montagna.

C) Domanda per insediamento congiunto di tre o più giovani: 25.000,00 euro per ciascun giovane, con le seguenti maggiorazioni per ciascun giovane:

–      5.000 euro se l’insediamento non avviene tramite subentro in ambito famigliare;

–      5.000 euro se l’ insediamento avviene in zona di montagna

e con un totale massimo di 150.000 euro tra tutti i giovani insedianti.

Grimaldi (Sel): "No all’ampliamento del nucleare di Saluggia"

GRIMALDI

“Sotto la dicitura “nuove volumetrie” non vi è altro che il progetto di costruzione di altri depositi di cui non si era mai parlato. Il fatto più grave dell’istanza di disattivazione è la richiesta di raddoppiamento del Deposito Nucleare D2: da due a quattro campate (circa 40.000 m3)”

 

 Dando seguito alla mozione n. 9 del 2014 sono proseguiti i lavori della commissione Ambiente sulla denuclearizzazione del Piemonte, audendo i vertici di SOGIN, le associazioni ecologiste (Legambiente e Pro Natura) e il comune di Saluggia.Come noto, il 98% delle scorie radioattive italiane si trova a Saluggia, un luogo inidoneo perché situato in un triangolo tra il fiume Dora Baltea e i due canali artificiali Cavour e Farini che portano l’acqua alle risaie del Vercellese. Questa area è inoltre attraversata dalla falda acquifera che alimenta l’acquedotto del Monferrato e dichiarata inedificabile dalla Regione Piemonte.

 

Per questo anche i dirigenti della Sogin, l’azienda incaricata della riconversione, continuano ad affermare che i depositi sono temporanei e che unico scrupolo dei molti lavori fatti negli anni è di “metterli in sicurezza”. Oggi Sogin ha inoltre ribadito che l’iter di individuazione del deposito nazionale è in corso e la mappa dei siti idonei, mandata da Sogin a Ispra, è già in mano ai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo e che si attende che il MISE depositi il Programma nazionale per la gestione del combustibile nucleare.Tuttavia, il 22 gennaio 2015, Sogin ha consegnato al Comune di Saluggia il suo nuovo piano industriale, che soppianta i precedenti e cambia direzione. La stessa documentazione era stata trasmessa alla Regione Piemonte il 19 dicembre 2014. 

 

Sotto la dicitura “nuove volumetrie” non vi è altro che il progetto di costruzione di altri depositi di cui non si era mai parlato. Il fatto più grave dell’istanza di disattivazione è la richiesta di raddoppiamento del Deposito Nucleare D2: da due a quattro campate (circa 40.000 m3).Sogin ha giustificato la richiesta sostenendo che il volume occupato dai contenitori dei rifiuti pregressi e dal decommissioning del sito eccederà la capienza dei depositi esistenti o previsti. Ma soprattutto, ha precisato che la necessità di nuove volumetrie dipenderà dai tempi di realizzazione del Deposito Nazionale, tradendo scarsa fiducia nella sua realizzabilità nei tempi previsti.Il 23 settembre 2014 il Consiglio Regionale si era espresso, ribadendo la richiesta al Governo di individuare rapidamente il sito unico nazionale, senza il quale qualsiasi processo di decommissioning sarebbe stato incompleto.

 

“Per noi l’istanza Sogin è irricevibile” dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi “il rischio reale è che depositi come questi, bunkerizzati e con caratteristiche di funzionalità non inferiori ai 50 anni, finiscano per diventare la tappa ultima delle scorie ‘espatriate’ che faranno ritorno in Italia”. 

“La Regione deve essere al fianco dei tanti cittadini, delle associazioni ambientaliste e dei comuni interessati” – ha concluso Marco Grimaldi – “ nel ribadire a Sogin l’indisponibilità a qualsiasi ipotesi di ampliamento del sito di Saluggia. Il Piemonte non può continuare ad essere la discarica del nucleare italiano”. 

 

Marco Grimaldi

Capogruppo Sel in Consiglio regionale

Pd Regione, semplificare il Terzo Settore

con reg lascaris

REGISTRO UNICO TERZO SETTORE; BARICCO E FERRARI (PD): DAI 19 REGISTRI SI SEMPLIFICA CON UNO SOLO

 

Con la legge sulla “Semplificazione” approvata  in Consiglio regionale si è istituito il Registro Unico delle Organizzazioni del Terzo Settore. La proposta è stata avanzata dalla Consigliera Enrica Baricco e dall’Assessore Augusto Ferrari. “L’esigenza di istituire un Registro Unico – dichiarano i due proponenti – nasce da uno studio congiunto effettuato da ISFOL, IRES Piemonte e Regione Piemonte, nel quale si dimostra che le organizzazioni piemontesi no profit (circa 35.000) hanno ben 19 registri diversi in cui iscriversi, ciascuno dei quali fa riferimento ad organi differenti. Questo significa  – proseguono Baricco e Ferrari – una eccessiva complicazione per gli operatori sociali e la dimostrazione di quanto fosse necessario ed importante l’ istituzione del Registro Unico. L’istituzione di tale Registro – sottolineano – renderà le organizzazioni meglio conoscibili ai cittadini e alle Istituzioni pubbliche e private , facilitando così le  collaborazioni e le eventuali agevolazioni a chi intende offrire contributi defiscalizzati ai medesimi soggetti”. Agli enti senza scopo di lucro non potranno più essere richiesti ripetutamente i documenti attestanti atti, fatti, qualità e stati soggettivi già in possesso di una pubblica amministrazione. “Con questa semplificazione – concludono la Consigliera Baricco e l’Assessore Ferrari – si faciliteranno i rapporti tra gli enti no profit e le istituzioni pubbliche e private, creando così la base per intensificare le relazioni su presupposti semplificati rispetto al passato”. 

Su Facebook il Comitato Resistenza e Costituzione del Piemonte

consulteNella pagina istituzionale troveranno spazio i racconti legati ai luoghi della Resistenza, delle battaglie; i fatti che hanno colpito l’immaginario collettivo, le persone, le loro vite, le loro immagini

 

La riunione periodica del Comitato Resistenza e Costituzione del Piemonte è stata l’occasione per il lancio ufficiale della pagina istituzionale Facebook dell’organismo consultivo del Consiglio regionale.“Una novità importante – ha commentato il vicepresidente dell’Assemblea Nino Boeti, delegato al Comitato – che ci permetterà un dialogo più immediato con i cittadini, in particolar modo con le nuove generazioni che hanno più familiarità con la comunicazione social”.

 

Il rapporto tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini sta vivendo una fase di profondo mutamento: i siti istituzionali non costituiscono più l’unico punto di accesso alle informazioni. Sempre più spesso i cittadini si informano attraverso le proprie reti di relazioni, cercano il dialogo diretto con il proprio interlocutore, sia esso un’azienda o un ente pubblico, all’interno di spazi pensati per una comunicazione a due vie. L’apertura di uno spazio facebook risponde a queste esigenze.

 

I contenuti e i progetti che il Comitato elabora e porta avanti nella sua attività si prestano anche alle più moderne forme di comunicazione che vanno comunemente sotto il nome di “storytelling”: costruire una storia e raccontarla attraverso diversi media, foto, racconti, video, creazioni artistiche. Nella pagina istituzionale troveranno pertanto spazio i racconti legati ai luoghi della Resistenza e della Costituzione, delle stragi, delle battaglie; i fatti che hanno colpito l’immaginario collettivo, le persone della Resistenza, le loro vite, le loro immagini; i luoghi dei viaggi del progetto di Storia contemporanea, come sono state vissuti dagli studenti e molto altro.

 

La pagina è disponibile all’indirizzo 
https://www.facebook.com/comitatoresistenzacostituzione

 

Siamo i giovani della Consulta

GIOVANI CONSULTA

Insediato a Palazzo Lascaris l’organismo consultivo

 

Sono Alberto Claudio Saluzzo della Consulta per l’emigrazione, Tommaso Rossi dell’Associazione Progetto Futuro, Federico Ferrara dell’Associazione Con il cittadino per il cittadino (Co.Pe), Andrea Castellanodell’Associazione Liberamente,Lorenzo Stella dell’Associazione Arya,Serena Di Viesto dell’Associazione Progetto Leonardo Onlus, Samuel Cosimo Paradiso di Confimi impresa Piemonte e Michela Boidi dell’Associazione Elec-To i componenti eletti a far parte dell’Ufficio di presidenza della Consulta regionale dei giovani per la X legislatura, presieduta dal consigliere segretario delegato Alessandro Benvenuto.

 

“La Consulta – ha dichiarato il consigliere Benvenuto – deve continuare a operare per proporsi come punto di riferimento delle politiche giovanili dell’intera regione, con un’attenzione particolare al mondo del lavoro e dell’occupazione”.N Una dichiarazione d’intenti ribadita dall’assessora regionale Monica Cerutti, che ha auspicato “la possibilità di avviare un lavoro comune con la Giunta per rendere sempre più partecipate le politiche per i giovani”.

 

Alla votazione – cui ha assistito anche il vicepresidente dell’Assemblea Nino Boeti – hanno preso parte, tra gli altri, i consiglieri regionali Andrea Appiano (Pd), Maria Carla Chiapello(Moderati), Gianna Gancia (Lega Nord), Francesco Graglia (FI), Marco Grimaldi (Sel) eMaurizio Marrone (FdI).

 

Nella prima riunione dell’Ufficio di presidenza verranno nominati i due vicepresidenti e i sei componenti dell’Udp.

(ctagliani – www.cr.piemonte.it)

Grimaldi (Sel): “Un milione in più per le borse di studio”

GRIMALDI

Vittoria! Passano i nostri emendamenti all’assestamento di bilancio: un milione in più alle borse di studio per gli studenti universitari e 500mila euro per riaprire la Verdi 15

 

Negli scorsi anni, dall’opposizione, siamo stati al fianco degli studenti universitari nei giorni in cui protestavano contro il progressivo smantellamento del diritto allo studio perseguito dalla Giunta Cota. Fino al 2010/2011 il Piemonte era l’unica Regione, assieme al Trentino Alto Adige, ad avere sempre erogato la borsa di studio a tutti gli idonei. Cota ha fatto piombare la nostra Regione ex virtuosa al 18° posto, sotto la Sardegna e appena sopra Calabria e Campania. I numeri della mattanza che chiamo “delitto allo studio” parlano chiaro: nel 2011/12 erano 3.657 i borsisti, su 11.872 idonei; nel 2012/13 5.025 su 10.039 idonei.

 

Non solo: pensiamo alla chiusura di mense e residenze. La storia della residenza studentesca di via Verdi 15 (quasi 200 posti letto) è esemplare: azzerando i fondi per la legge regionale che ne avrebbe garantito la ristrutturazione, la Giunta Cota ha determinato l‘interruzione dei lavori, a cui sono seguiti l’occupazione della struttura, lo sgombero e la chiusura definitiva, con quasi un centinaio di studenti stranieri idonei senza borsa in cerca di una sistemazione stabile.

 

Per chi come noi ha voluto inaugurare il suo lavoro nel nuovo Consiglio Regionale a partire da quelle ragazze e da quei ragazzi capaci e meritevoli ma privi di mezzi, che la Giunta Cota aveva bloccato al piano terra dell’ascensore sociale, oggi è una giornata storica. La prima vittoria sono i 6 milioni per il diritto allo studio universitario inseriti nell’assestamento di bilancio fin dall’inizio oltre ai 10 già presenti. La seconda, il milione aggiunto oggi per le borse e i 500mila euro per la ristrutturazione della Verdi 15, grazie all’approvazione di due emendamenti presentati da noi. Ora possiamo dire che il primo passo è compiuto davvero,.che abbiamo restituito agli studenti 7,5 milioni che Cota aveva loro sottratto e a cui hanno pieno diritto.

 

 

 Marco Grimaldi

 Capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà

 Consiglio Regionale del Piemonte