Dal primo gennaio scendono i limiti di velocità sulla tangenziale. Sulla tratta tra Torino e Quincinetto il limite massimo sarà di 110 chilometri all’ora, ma potrà scendere a 90 su alcuni tratti. Tra Ivrea e Santhià il limite sarà di 90 chilometri presso lo svincolo di Albiano e le aree di servizio di Viverone, sul resto del percorso si potrà circolare fino a 110. Sulla tangenziale Nord, tra Bruere e lo svincolo Statale 24 il limite è a 90 e sale a 110 sul resto del percorso. A 90 all’ora sulla tangenziale Sud tra corso Alamanno e l’Interscambio di Bruere. Sul rimanente percorso, limite a 110, così anche sulla A55 diramazione Moncalieri sull’intera tratta dell’A5. La decisione è legata agli oltre mille incidenti verificatisi nel 2022, una decina mortali.
Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a martedì 3 gennaio 2023 compreso – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.
Si ricorda che le limitazioni riguardanti la circolazione veicolare saranno sospese domenica 1 gennaio, giornata in cui il servizio di Trasporto Pubblico Locale sarà ridotto.
L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale.
f.t.
I servizi di controllo straordinario del territorio dalla Polizia di Stato nell’area di competenza del Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia hanno avuto come obiettivo le aree cittadine di Corso Giulio Cesare, Corso Vercelli e zone limitrofe.
L’attività, svolta con l’ausilio del Reparto prevenzione Crimine Regione Piemonte e dell’Unità cinofila, nel corso della quale sono state identificate 62 persone e controllati 14 veicoli, ha consentito il rinvenimento e sequestro a carico di ignoti di 170 grammi di hashish.
Durante il controllo del territorio, il personale del Commissariato P.S. Dora Vanchiglia ha rintracciato un cittadino gambiano di trentasei anni con a carico un ordine di carcerazione mentre si aggirava in Corso Vercelli. L’uomo deve espiare, come da provvedimento della Procura della Repubblica del Tribunale di Torino, la pena di 1 anno, 3 mesi e 11 giorni, nonché una multa di euro 3450.
I servizi di polizia nelle aree sopra menzionate continueranno con cadenza regolare.
(foto archivio)
Auto in fiamme, ragazzo muore carbonizzato
Un ragazzo di 25 anni è morto carbonizzato nell’incidente stradale avvenuto a Romentino, nel Novarese. Il giovane guidava una Giulietta Alfa Romeo che, per cause all’esame della Polizia municipale, si è scontrata frontalmente con un furgone e ha preso fuoco.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Raddoppiano i visitatori al Polo del 900
A capodanno un concerto per i diritti

PER LA PACE E PER I DIRITTI
Nella pace e nei diritti nessuno è straniero. Noi credenti non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali, ma dobbiamo impegnarci per un’etica della responsabilità, dobbiamo pensare alla luce del bene comune, ovvero come un ‘noi per voi’ aperto alla fraternità universale.
E’ l’ora di prendere un tempo per interrogarci, imparare, crescere e lasciarci trasformare, come singoli e come comunità; un tempo privilegiato, questo del Concerto di Capodanno per prepararsi al senso della Pace e dei Diritti. Le religioni possono essere la resistenza più forte alle follie della guerra e delle oppressioni e la strada maestra per riannodare i fili della pace e dei diritti: i diritti dei lavoratori, dei migranti, dei malati, dei bambini non nati, delle persone in fin di vita e dei più poveri, i diritti della libertà di pensiero, di espressione, di religione, di autodeterminazione e di sicurezza dei popoli, diritti sempre più spesso trascurati o negati”.
Dopo la guerra di invasione contro la popolazione ucraina sprofondata nella morte, nella paura e nel gelo dell’inverno, emblematico quello che sta accadendo in Iran: ci sono voluti quarantatré anni di sofferenza per le donne iraniane perché il mondo intero si accorgesse delle loro priorità. In questo periodo leggi e interpretazioni ciniche della sharia hanno tentato di trasformarle in cittadine di secondo livello. Oggi questa situazione non sta più bene non solo alle donne, ma anche agli uomini. Ed è la prima volta che una richiesta legittima e fondamentale delle donne viene percepita dalla popolazione a prescindere dal genere. Tocca a noi credenti farla diventare patrimonio di tutti. Il riconoscimento dei diritti delle persone più deboli non deriva da una concessione governativa, quei diritti derivano dal riconoscimento della dignità umana.
Crediamo nel Concerto di Capodanno perchè la musica ha il potere di “sincronizzare” menti e cuori, di unire, esercitando una funzione sociale, mettendo in comunicazione fra loro persone di lingue, culture e religioni differenti. Ascoltare musica, o crearla ha lo straordinario potere di rinfrancare il corpo e lo spirito. Per Platone, musica era “tutto ciò che soddisfi desideri e aspirazioni”, un’arte che congiunge il pensiero razionale con l’emozione. La musica quindi come costruttrice di ponti, come strumento di pace, capace di abbattere muri e indifferenze.
Noi del Coordinamento interconfessionale del Piemonte con il Concerto del Capodanno 2023 vogliamo percorrere insieme l’unica strada possibile per riannodare i fili della pace, facendo diventare i nostri maestri strumentisti veri e propri “donatori di musica”, per ritrovare quella capacità ostinata di amare, amare indiscriminatamente. Appuntamento allora per il 1° Gennaio a Torino alle 18.00 all’Arsenale della Pace del Sermig.
Joseph Ratzinger, il Papa Emerito Benedetto XVI aveva 95 anni, si è spento questa mattina verso le 9,30. Venne eletto il 19 aprile 2005 ed è passato alla storia per aver rinunciato al suo mandato il 28 febbraio 2013. Venne in visita a Torino il 2 maggio 2010. Celebrò la santa messa in piazza San Carlo e si raccolse in preghiera davanti alla Sindone. Fece anche visita al Cottolengo.
Erano alcuni mesi mesi che due donne rubavano nella case di viale Masera ad Alba. Qui, zia e nipote, si recavano ogni giorno in treno da Torino. I carabinieri, appostandosi nel quartiere, hanno finalmente preso le due donne di nazionalità croata, provenienti dal campo rom di Collegno. Queste accedevano alle scale condominiali mentre c’erano i lavori di pulizia e tenevano nascosti nei vestiti gli arnesi da scasso con i quali aprivano le porte. Quando sono state fermate avevano con se’ chiavistelli, cacciaviti e grimaldelli usati per forzare le serrature.
DATI ARTIGIANATO
COMPENDIO DICEMBRE 2022
Le rilevazioni delle indagini congiunturali trimestrali del 2022, realizzate dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Piemonte, dipingono il cupo clima pessimistico percepito dalle imprese artigiane piemontesi analizzando la variazione demografica delle imprese artigiane piemontesi, per il primo semestre 2023 si prospetta una diminuzione nel numero di imprese pari a 304 unità
Dalle analisi dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Piemonte, aggiornate a dicembre 2022, si è osservata una notevole crescita nel numero di apprendisti, che ha raggiunto le 31.606 unità, a fronte delle 28.118 del 2021
Giorgio Felici (Presidente Confartigianato Imprese Piemonte):
“Senz’altro è da apprezzare lo sforzo della nuova compagine governativa messo in campo con la Legge di bilancio, ma a questi primi passi deve seguire una riforma del sistema tributario all’insegna della semplificazione degli adempimenti e della riduzione della pressione fiscale sugli imprenditori, una necessaria riduzione del costo del lavoro a carico delle imprese ed un deciso potenziamento degli strumenti a sostegno degli investimenti e della liquidità per le micro e piccole imprese”.
L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto il compendio dei dati statistici del secondo semestre 2022 in relazione agli indicatori maggiormente significativi per l’andamento del comparto dell’artigianato piemontese.
Le rilevazioni delle indagini congiunturali trimestrali del 2022, realizzate dall’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Piemonte, dipingono il cupo clima pessimistico percepito dalle imprese artigiane piemontesi. Nonostante i timidi miglioramenti registrati nel terzo trimestre dell’anno, infatti, tutti gli indicatori monitorati hanno registrato un netto peggioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il forte clima di incertezza a livello geopolitico, la crescente crisi legata prezzi dell’energia, nonché alcune controverse misure che hanno toccato un enorme numero di imprese artigiane – basti pensare agli affastellati interventi legati ai bonus edilizi, che hanno colpito il settore trainante della ripresa nazionale e regionale – hanno contribuito ad alimentare la sfiducia verso un prossimo futuro altrettanto incerto.
“A partire dagli sconvolgimenti pandemici – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – le imprese artigiane piemontesi stanno combattendo quotidianamente contro una serie di crisi concatenate che hanno portato ad una vera e propria economia di guerra: l’inflazione galoppante, che dai beni energetici si è progressivamente allargata a tutti i beni di consumo e colpisce più duramente le aziende di minori dimensioni con una disponibilità di risorse più limitata, un’instabilità a livello internazionale che non accenna a placarsi, ma anzi sembra peggiorare con i recenti avvenimenti, vanno a restringere ogni giorno di più i margini di manovra delle nostre imprese e famiglie, minando la loro fiducia nello stesso sistema economico di cui troppo spesso si sentono ostaggio”.
“In relazione al credito – continua Felici – l’incremento dei prezzi delle materie prime, la crisi energetica e gli effetti della guerra in Ucraina hanno alzano esponenzialmente le tensioni sulla finanza d’impresa. L’Osservatorio di Confartigianato Imprese, infatti, ha stimato che in Italia nel 2022 circa 87mila micro e piccole imprese sono a rischio, presentando forti difficoltà che potrebbero pregiudicarne la capacità di far fronte agli impegni, anche di breve termine”.
Le rilevazioni dell’Osservatorio dell’Artigianato della Regione Piemonte, al 30 giugno 2022, evidenziano che le imprese artigiane piemontesi ammontano a 117.733; l’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Piemonte, analizzando la variazione demografica delle imprese artigiane piemontesi, per il primo semestre 2023 ha prospettato una diminuzione nel numero di imprese pari a 304 unità, determinando un saldo negativo che rallenterà leggera crescita osservata nell’ultimo semestre del 2022.
Dalle analisi dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Piemonte, aggiornate a dicembre 2022, si è osservata una notevole crescita nel numero di apprendisti, che ha raggiunto le 31.606 unità, a fronte delle 28.118 del 2021. Considerando il notevole calo che si era osservato nella prima metà dell’anno, l’aumento consistente nel numero di apprendisti è da considerarsi senz’altro come un dato positivo, ma è necessario altresì sottolineare che l’occupazione in Piemonte risulta essere ancora inferiore dell’1,6% rispetto ai livelli pre-pandemici, con una particolare flessione per i lavoratori indipendenti.
A dicembre 2022, infatti, l’occupazione nel comparto artigiano piemontese si posiziona a 235.255 unità lavorative, di cui 127.334 autonomi e 107.921 dipendenti; nel 2007 gli addetti, tra titolari e dipendenti, erano 313.533, con una perdita complessiva, nel periodo preso in esame, di 78.278 posti di lavoro.
“Senz’altro è da apprezzare lo sforzo della nuova compagine governativa messo in campo con la Legge di bilancio -continua Felici – in cui gli sforzi sono stati concentrati sulla priorità di ridurre l’impatto dei rincari energetici su imprese e famiglie, mantenendo saldo lo sguardo sui conti della finanza pubblica. Tra le misure più apprezzate, in particolare, l’eliminazione definitiva degli oneri generali di sistema dalle bollette delle imprese con potenza pari o superiore ai 16 Kw e, sul fronte dei sopracitati bonus-edilizia, lo sblocco dei crediti fiscali incagliati delle imprese che hanno concesso lo sconto in fattura e ad oggi sono a rischio-sopravvivenza”.
“Tuttavia – conclude Felici – come più volte sollecitato nel corso dell’anno, a questi primi passi deve seguire una riforma del sistema tributario all’insegna della semplificazione degli adempimenti e della riduzione della pressione fiscale sugli imprenditori, una necessaria riduzione del costo del lavoro a carico delle imprese, anche tramite la detassazione e decontribuzione degli aumenti salariali e delle voci retributive derivanti dalla contrattazione territoriale di secondo livello, ed un deciso potenziamento, anche con maggiori risorse, degli strumenti a sostegno degli investimenti e della liquidità per le micro e piccole imprese, tra cui il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, il Fondo di garanzia per le Pmi, il credito d’imposta beni strumentali nuovi, il Fondo per il sostegno alle filiere produttive made in Italy. Il nostro sistema, così come tutte le imprese che ne fanno parte, hanno la voglia e le idee per contribuire alla ricostruzione di un futuro per il nostro comparto, ma è necessario dare delle risposte concrete e tempestive alle imprese e alle famiglie”.
La Foresteria Lingotto resterà pubblica
“Un passo importante per la Torino Universitaria e per le Universiadi 2025 – afferma la Vicesindaca Michela Favaro, Assessora al Patrimonio della Città di Torino – Con la concessione per 30 anni della Foresteria del Lingotto a Edisu la gestione resterà pubblica e si creeranno 160/170 posti letto per gli studenti all’interno del diritto allo studio è stata una scelta volta a ridare vita ad un’area in disuso per i giovani meritevoli e continuare il percorso della vocazione universitaria della nostra Torino.”
Con questa concessione trentennale a Edisu, l’Ente per il Diritto allo Studio Universitario, verrà rifunzionalizzata una struttura in disuso al quarto piano del Complesso del Lingotto – nata in occasione dell’Olimpiade Invernale Torino 2006 proprio per soddisfare le esigenze di ospitalità studentesche e non – che merita una coerente valorizzazione, al di là di sporadici utilizzi come quello avviato per il periodo dell’Eurovision Song Contest. Dall’altro, si potenzierà quella vocazione di città universitaria di rango europeo che, attraverso l’attrazione dei giovani studenti, consente di connettere formazione, ricerca e lavoro e rilanciare non tanto e non solo gli Atenei ma soprattutto il futuro della città.
Senza contare che con la messa a disposizione dell’immobile a Edisu, si contribuirà al raggiungimento degli obiettivi PNRR richiesti a livello nazionale a tutti gli enti del sistema pubblico. Da ultimo, ci saranno ricadute positive che l’operazione potrà avere nel medio-lungo termine in vista dell’Universiade del 2025, evento nato proprio a Torino nel 1959, per il quale è da tempo attivata la necessaria programmazione e di cui questa decisione costituisce un importante tassello, permettendo il ripristino di almeno 160/170 posti letto in un contesto storico ed edilizio di eccellenza.