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CRONACA- Pagina 790

Carceri, “La Regione ci aiuti e ci supporti nella sanità penitenziaria”

Il personale – come ha sottolineato in apertura il presidente dell’Assemblea – è sottodimensionato, messo in crisi dal blocco del turn-over. Si aggiunge poi lo stress lavorativo, che provoca anche suicidi. Sono pertanto urgenti adeguate risorse per ripensare le carceri. Occorrono misure organizzative a monte che favoriscano migliori condizioni lavorative così come rendano più sicure quelle igienico sanitarie all’interno delle strutture. È altrettanto evidente come sia necessario tornare a destinare risorse per riorganizzare e ripensare le carceri. Il sovraffollamento si risolve riconsiderando il concetto di detenzione preventiva e costruendo nuovi penitenziari. L’ultimo intervento in questa direzione fu nel 2002.

“Il Governo ha recentemente varato l’istituzione del medico penitenziario – ha spiegato Lina Di Domenico, vice capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria – è un risultato storico ma ci vorrà del tempo affinché queste figure professionali vengano materialmente inserite. Se la Regione facesse uno sforzo e ci sostenesse, anche col supporto di medici specialisti, aiuterebbe a snellire le procedure di concorso. Infatti sono in previsione dei concorsi pubblici per assunzioni di personale ma le procedure più lunghe sono quelle che riguardano le visite mediche previste. Sarà concluso entro quest’anno il concorso per 120 allievi commissari; ha avuto appena inizio il corso per 1.479 allievi agenti. È previsto entro quest’anno il concorso per 411 allievi viceispettori, il concorso per 1.758 allievi agenti (anche questa procedura sarà conclusa nel 2023). Inoltre, sappiamo che è stata prevista nella Finanziaria l’assunzione straordinaria di 1000 unità per il quadriennio 2023-2026. Infine, stiamo valutando l’introduzione delle body-cam: questo assicurerebbe di poter riprendere lo svolgimento di operazioni di polizia penitenziaria durante gli eventi critici che si realizzano negli istituti. Sarebbe a garanzia non solo del personale operante, ma anche del detenuto”.

La Regione può e ha intenzione di fare la sua parte come sta già facendo per fronteggiare la difficile situazione – ha rassicurato l’assessore al Lavoro nel suo primo intervento e in chiusura – sono già in corso interlocuzioni formali per capire come intervenire sul fronte della sanità e come riuscire a individuare degli spazi per la formazione di nuovi agenti di Polizia penitenziaria. La sanità penitenziaria, dopo essere stata avocata a un sistema nazionale ha fatto venire meno garanzie che toccano anche il detenuto, oggi in troppe situazioni si rischia che non sia così, e questo incrementa le criticità anche per la Polizia penitenziaria che poi deve gestire le situazioni, ha concluso.

In Piemonte solo nel 2022 ci sono state 31 aggressioni e 71 agenti sono rimasti feriti. Nel 2023 ci sono già stati 11 aggressioni e 12 agenti feriti. L’istituto di Torino “Lorusso e Cotugno” viene giudicato il carcere più complesso in Italia, e anche il minorile “Ferrante Aporti” non si sottrae alle problematiche.

Numeri e criticità evidenziate anche dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

Il segretario regionale del Sappe Vincente Santilli si è soffermato sulle carenze d’organico stimate in Italia in quattromila agenti, sui logoranti ritmi di lavoro e sulle aggressioni subite dai poliziotti:  “È  grave che il personale sia lasciato senza strumenti di difesa anche rispetto al disagio mentale, rischiando anche, in assenza di protocolli certi, di essere incriminato per tortura”.

Raffaele Tuttolomondo del Sinappe ha parlato di “situazione  disastrosa nei tredici istituti del Piemonte, con turni doppi e carenza dei sottufficiali”.

Gerardo Romano dell’Osapp: “Dopo 42 anni veniamo finalmente ascoltati, la situazione è allo sfascio a causa di una disorganizzazione del sistema carcerario e per il silenzio della politica. Non ci sono punti di riferimento, molte carceri sono senza direttori e comandanti degli agenti, mancano anche in strutture come quella di Novara dove sono ristretti detenuti per reati di mafia”.

Vincenzo Ricchiuti segretario regionale aggiunto della Cisl-Fns: “C’è scarsità di mediatori culturali su una popolazione carceraria straniera che tocca il quaranta per cento. Nelle sole due Rems, a Bra e San Maurizio Canavese, i 38 posti non sono sufficienti per la popolazione carceraria piemontese con problemi psichiatrici. Si aggiunge la mancanza di medici  e di presidi h24”.

Vanja Cecchini (Cgil-Fp) si è soffermata sulla dotazione organica che a livello nazionale dovrebbe ammontare a 2913 unità, ma in realtà si attesta a 2216: “Sono previste 3mila assunzioni a livello nazionale per il 2023-2024, ma andranno a solo a coprire i pensionamenti”.

Per Guido Pregnolato (Uspp) nei tredici istituti in Piemonte all’aumento dei carichi di lavoro si somma l’accorpamento dei servizi: “I disturbi psichici toccano il tredici per cento dei detenuti, abbiamo oltre 490 collutazioni”.

Marco Missimei (Uilpa) ha incentrato il suo intervento sulla sanità penitenziaria su cui la Regione ha competenza diretta: “Bisogna evitare di movimentare i detenuti, è la sanità che deve entrare in carcere e non viceversa per una questione di sicurezza pubblica”.

Nella seconda parte della mattinata si sono succeduti gli interventi dei gruppi politici.

Il capogruppo della Lega ha ribadito la necessità di ricorrere a strumenti come il taser per sedare detenuti aggressivi, e l’opportunità di far scontare le pene ai detenuti stranieri nei loro Paesi d’origine. Chiesto anche il supporto psicologico per gli agenti.

Il Gruppo misto M4o – Up ha ricordato che in Quarta commissione si sta affrontando da mesi l’attenzione sulla sanità carceraria, sottolineando che l’argomento va trattato in maniera lucida e completa, non omettendo di parlare anche dei sucidi e dei pestaggi che coinvolgono i detenuti, ai quali va garantita una vita dignitosa.

Il capogruppo di FdI ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno per rafforzare il monitoraggio psicologico dei detenuti e per potenziare gli organici degli agenti. Ha anche annunciato la mozione per prevedere lo svolgimento annuale del Consiglio regionale aperto su queste problematiche.

Per il Gruppo Moderati servono attenzione sanitaria per detenuti e percorsi di sostegno psicologico per gli agenti, che spesso soffrono di burn out. Ha annunciato l’ordine del giorno per stanziare risorse specifiche per chi vuole dare da lavorare a carcerati e per ampliare gli effetti della legge Smuraglia.

Per il Gruppo del Pd non è solo prioritario risolvere la mancanza del personale sociosanitario, ma bisogna riorganizzare e investire in progetti educativi per i detenuti, per la formazione continua degli agenti, per i quali è necessario l’aumento degli stipendi.

Per il M5s non si possono azzerare con un ordine del giorno le carenze strutturali delle carceri, ma bisogna assumersi l’impegno per monitorare maggiormente il fenomeno: “Nel dibattito odierno manca un rappresentante del Governo, direttamente competente”.

Il presidente della Quarta commissione ha infine ricordato che entro maggio termineranno le audizioni del gruppo di lavoro sui problemi della sanità penitenziaria, e che prima della pausa estiva sarà presentato un documento programmatico su possibili soluzioni.

Addio Olimpiadi invernali, niente gare a Torino

Torino esce definitivamente dai Giochi olimpici del 2026.
A spuntarla è stata la Fiera di Rho. Ieri Stefano Lo Russo e Alberto Cirio avevano presentato il dossier Torino alla Fondazione Miano-Cortina
Come era prevedibile la scelta della Fondazione dei Giochi olimpici invernali è andata a favore della Lombardia. “Abbiamo appreso con rammarico della decisione assunta dal cda della Fondazione Milano Cortina a proposito della sede per le gare di pattinaggio di velocità delle Olimpiadi del 2026. Continuiamo a essere fermamente convinti che l’opzione Torino fosse la migliore per le caratteristiche tecniche e per la sua sostenibilità, in un momento in cui la spesa pubblica va monitorata e controllata con estrema attenzione. Da italiani continuiamo a tifare per la buona riuscita delle Olimpiadi e auspichiamo che le valutazioni che hanno portato a escludere la città di Torino siano basate su valutazioni tecniche, che tengano effettivamente conto dei tempi e dei costi di realizzazione delle strutture, e che trovino ora conferma nella realizzazione delle opere.
Questo il commento del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del sindaco di Torino Stefano Lo Russo sulla decisione della Fondazione Milano-Cortina che ha optato per ospitare le gare dì pattinaggio su ghiaccio in Lombardia anziché all’Oval di Torino. 

È grave guardiano dell’Eurospin accoltellato da un rapinatore

È in gravi condizioni, ricoverato al San Giovanni Bosco  un addetto alla sicurezza dell’Eurospin in via Forlì a Torino. È stato accoltellato ieri sera nel tentativo di bloccare  un rapinatore.

Il malvivente  ha ordinato a un cassiere di farsi consegnare 1500 euro in contanti ed è scappato  a piedi. Il vigilante lo ha inseguito ma il rapinatore lo ha accoltellato  al bacino.
 I carabinieri stanno svolgendo le indagini.

Fabrizio Palenzona è il nuovo Presidente della Fondazione CRT

Fabrizio Palenzona è il nuovo Presidente della Fondazione CRT. È stato eletto dal Consiglio di Indirizzo alla prima votazione con la maggioranza assoluta di 10 consensi.
Il neo Presidente Palenzona subentra a Giovanni Quaglia, che ha guidato la Fondazione CRT dal 1° febbraio 2017.

E’ stato sold out per “Àprile – Festival delle case per l’arte”

Grande successo per l’edizione zero del “Festival”, svoltasi in città nello scorso week end

Torino ha ampiamente superato la prova, allineandosi con i suoi “apartment gallery” (o “gallerie d’appartamento”), ai successi guadagnati, negli ultimi anni, in grandi metropoli occidentali come New York, Los Angeles, Londra e Berlino. L’edizione zero, sotto la Mole, di “Àprile – Festival delle case per l’arte” (con un bell’accento sulla “A” di “Àprile” per creare a bella posta un gioco di ironica confusione con il nome del mese e per sottolineare invece il concetto di “case a porte aperte”) si è infatti conclusa all’insegna di un successo andato oltre le più rosee aspettative. Festival indipendente, friendlygreen e sostenibile, l’evento è stato progettato e realizzato grazie ad un assiduo lavoro  di artistiorganizzatori e appassionati (aggregati in una sorta di informale associazione) e finanziato da un crowdfunding accessibile sulla piattaforma “Produzioni dal basso”:

https://www.produzionidalbasso.com/project/aprile-festival-delle-case-per-l-arte/

Sabato 15 e domenica 16 aprile, nelle due giornate dedicate alle arti figurative e performative, sette appartamenti privati hanno aperto gratuitamente le loro porte per accogliere cittadini e turisti appassionati d’arte nelle sue molteplici espressività. In soli due giorni si sono registrate più di 850 presenze complessive. L’“app Seetizen”– appositamente sviluppata per poter fruire al meglio della variegata offerta culturale – ha registrato 2320 connessioni, il programma del Festival è stato scaricato da 791 utenti, la “web page” con il crowdfunding dedicato è stata visitata da 734 potenziali sostenitori.

Il Festival ha coinvolto 23 artisti16 musicisti8 performer3 attrici offrendo più di 40 eventi, tutti gratuiti. Il bike tour per seguire le proposte del “Festival” ha registrato subito il sold outSei quartieri sono stati invasi da un’esplosione di creatività racchiusa nelle mura domestiche: CentroQuadrilateroBorgo DoraVanchigliaSan Donato e ParellaIn soli 30 giorni di presenza su “Facebook” la pagina di “Àprile – Festival delle case per l’arte” ha raggiunto 36mila utenti, suscitando un notevole interesse soprattutto nelle donne tra i 25 e i 34 anni.

Tra il pubblico che ha affollato esposizioni, concerti e performance il più giovane partecipante aveva 9 mesi mentre il più anziano 92 anni, proveniente dal Regno Unito.

“Àprile – Festival delle case per l’arte” ha creato “una rete di reti, una costellazione di esperienze – sostengono gli organizzatori – che, a partire dallo spazio quotidiano, la casa, ha offerto modalità alternative di vivere, fruire e abitare l’arte”.

Esperimento dunque da non mettere in soffitta. Anzi! Da implementare, con il sostegno magari delle più blasonate Istituzioni cittadine. Mentre, intanto, “ i lavori – promettono gli organizzatori – per l’edizione 2024 sono già, e con entusiasmo, iniziati!”

  1. m.

Nelle foto:

–       “Àprile – Casa Mercanti”, via de Lellis 30

–       “Àprile – Casa Museo Zonarosato”, via Exilles 84

Museo nazionale del Cinema, Enzo Ghigo: “Tanti progetti e un nuovo allestimento della Mole”

RITRATTI TORINESI

Presidente della Giunta regionale piemontese dal 1995 al 2005, appassionato di ciclismo tanto da essere eletto presidente della Lega del Ciclismo Professionistico e, dal novembre 2019, Presidente del Museo del Cinema di Torino: Enzo Ghigo – torinese doc classe 1953 – è uno dei piemontesi più riconosciuti e apprezzati in Italia.

La sua ultima carica è proprio il segno della stima per  il lavoro svolto per la Regione Piemonte. Grazie al suo intervento, il Museo dei Cinema ha registrato un boom di ingressi, facendolo schizzare tra le attrattive più visitate in Italia. Per questo abbiamo voluto sapere quali siano state le strategie usate e anche qualche curiosità sulla sua precedente carriera da politico.

Dagli ultimi report turistici, il Museo del Cinema di Torino ha superato- per indice di gradimento dei visitatori (90,9%)- il Museo Egizio e attrattive nazionali come il Colosseo e l’Arena di Verona. Come avete fatto a raggiungere questi risultati?

Le ragioni non sono ascrivibili ad un’unica considerazione, ma ad una molteplicità di fattori: un ruolo chiave è stato giocato dai festival e dalle masterclass. Quest’ultime hanno coinvolto degli artisti internazionali, come Tim Roth, Christopher Nolan e Kevin Spacey. Grazie, soprattutto, a quest’ultimo le televisioni di tutto il mondo hanno parlato del Museo e, di conseguenza, hanno avvicinato molti turisti alla Mole. Il Museo ha saputo modificare la sua immagine, facendone salire il gradimento.

Si nota anche dal numero di visitatori in costante crescita, come registrano i dati di gennaio 2023.

Il trend è estremamente positivo, anche nei primi giorni di aprile. Poi ci sarà la mostra di Tim Burton, che ci permetterà di raggiungere ottimi risultati anche nell’ultima parte dell’anno. Dopo il Covid si è registrato un forte incremento dei visitatori nei musei, dato che è in contrasto con quelli dei cinema: i visitatori ricercano un’esperienza unica, mentre sono meno interessati a vivere un’esperienza visiva in modo differente. Stiamo lavorando anche su questo aspetto ed io faccio il tifo affinché il pubblico torni in sala.

Quali sono, alla luce di questi successi, i prossimi obiettivi?

E’ questa la vera scommessa. Stiamo pensando al nuovo allestimento del Museo che è un’impresa davvero interessante, perché il fatto di essere ospitati all’interno della Mole, è sicuramente un’ottima garanzia. Prima di tutto vogliamo lavorare sull’aspetto tecnologico, in quanto-a differenza di un museo tradizionale- raccontiamo un’arte che è ancora in evoluzione. Vogliamo dare voce a quello che piace al pubblico di oggi e alle nuove generazioni. Un progetto del genere richiederà almeno 4 o 5 anni.

Le mostre hanno avuto sempre una grande importanza per il Museo. Qual è stata quella di maggior successo?

Probabilmente sarà quella dedicata a Tim Burton che, pur avendo un pubblico molto ben connotato, ha interpretato molti generi e piacerà a tipologie differenti di spettatori. Ci sarà anche una sezione dedicato alla serie “Mercoledì” e questo sarà un aspetto unico perché nella medesima mostra in Malesia non era presente.

La Mole è la sede del Museo del cinema. Ma qual è il legame personale che ha con questo monumento simbolo?

Io sono nata a febbraio del 1953 e mia madre mi raccontava che mentre era in giro con me nei miei primi mesi di vita  era caduta la guglia della Mole. Anche quando nel 2000, con la Giunta di cui ero allora Presidente, decidemmo di trasferire la sede del Museo qui e questa si rivelò un’ottima scelta.

Ha fatto riferimento al suo precedente mandato da Presidente della Regione Piemonte. Quali sono le differenze rispetto all’attuale mandato?

Sicuramente le responsabilità. Prima avevo una gestione molto più “ampia” anche solo in termini territoriali, mentre qui lo spazio d’azione è circoscritto. Sicuramente l’esperienza precedente mi ha lasciato molto perchè grazie a quel ruolo, spero, di poter svolgere al meglio questo.

Il Cinema è diventato, dal 2019, al centro del suo lavoro. Ma quali sono i suoi film del cuore?

Posso dirle che il film italiano che mi ha particolarmente colpito è  il capolavoro di Fellini “Amarcord”, mentre a livello internazionale mi è piaciuto molto “Il grande Lebowski” per la particolarità della trama.

Valeria Rombolà

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Ha partecipato alla realizzazione del progetto editoriale

Tenta di gettarsi dal nono piano. Gli agenti la salvano ma si feriscono

In corso Galileo Ferraris a Torino una donna ha minacciato di gettarsi dal nono piano dopo essere salita sul  cornicione  di un palazzo. Il marito è riuscito a fermarla fino all’arrivo della polizia.  Poi un vicino di casa ha aperto il balcone comunicante con la casa della coppia, per consentire  agli agenti di raggiungere la donna. I poliziotti hanno dovuto sfondare un vetro e due di loro hanno riportato delle ferite. Fortunatamente sono riusciti a convincere la donna a non lasciarsi cadere nel vuoto.

 

L’Istituto Pascal di Chieri apre le porte alla Finlandia

Prima lezione dedicata a

Pirandello e la sua Sicilia. La prigione delle maschere

 

In programma

Mercoledì 26 aprile

Ore 16

 

 

                      Lezione in classe.png

 

L’Istituto Pascal di Chieri apre le proprie porte alla Finlandia. Dopo un viaggio a Helsinki e a Kuopio, il gemellaggio con la Pirtin koulu Primary School di Kuopio e il dialogo con i rappresentanti del Ministero dell’Educazione finlandese, la scuola di via San Filippo inaugura la sua collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki.

 

L’occasione della partnership è costituita dal progetto La scuola condivisa, promosso nel corso del 2022 dall’Istituto Pascal e concretizzatosi mediante una serie di lezioni aperte alla cittadinanza di Chieri e dedicate, in particolare, ai degenti della RSA Casa Maggio, agli iscritti all’Unitre e ai fruitori dell’associazione La Banca del Tempo.

 

L’iniziativa, oggetto di un Patto di collaborazione con il Comune di Chieri, ha, però, ampliato i suoi orizzonti e, a partire dal mese di aprile, interesserà anche la popolazione di Helsinki, coinvolgendo, nello specifico, tutte le persone che seguono gli eventi, le conferenze e gli incontri organizzati dall’IIC – Istituto Italiano di Cultura in Finlandia.

 

Parte del Ministero degli Affari Esterni e della Cooperazione Internazionale, l’IIC, fondato nel 1941, si pone come obiettivo il rafforzamento delle relazioni culturali tra l’Italia e la Finlandia, al fine di promuovere una conoscenza migliore e più approfondita della lingua e della cultura italiana in tutti i suoi aspetti.

 

Tra le due nazioni, infatti, vige un accordo siglato nel 1976, il quale ha favorito l’intensificarsi dei rapporti tra Italia e Finlandia e ha, poi, trovato una maggiore consolidazione grazie al nuovo contesto dell’Unione Europea.

 

Per tale motivo, l’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki propone, a tutti coloro che lo frequentano e ne sono afferenti, corsi di lingua italiana tenuti da madrelingua, la realizzazione, in collaborazione con istituzioni locali, di mostreconcerticonferenzeseminari ed eventi specifici, la cura delle assegnazioni delle borse di studio offerte dal governo italiano, la facilitazione del contatto tra personalità, istituzioni ed enti finlandesi e italiani e la promozione di approfondimenti sulla vita culturale italiana e sulle istituzioni scolastiche e universitarie.

 

Ed è proprio in questo solco di iniziative e progetti che si inserisce la cooperazione con l’Istituto Pascal di Chieri, la quale si esplicherà in una serie di “lezioni condivise” in live streaming e condotte dai docenti della Scuola Media Internazionale Holden, consentendo un interscambio e un dialogo – se pur a distanza – tra i giovani allievi delle classi medie e la cittadinanza finlandese che si collegherà per presenziare alle lezioni stesse.

 

«Diffondere la scuola oltre i confini delle nostre mura – spiega Nicoletta Coppo, Dirigente scolastica dell’Istituto Pascal – è sempre stato il nostro più grande desiderio. Ma allargare i nostri orizzonti fino alla Finlandia è un vero e proprio sogno che si realizza. Siamo, infatti, molto orgogliosi e onorati di inaugurare questa collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki, prezioso partner nella promozione della cultura e della bellezza italiane per tutte le età, latitudini, lingue e generazioni, nonché punto di riferimento per gli italiani che vivono in Finlandia e hanno intenzione di mantenere vive le proprie radici e i propri legami con l’Italia. Non vediamo l’ora di cominciare».

 

La prima lezione si terrà mercoledì 26 aprile alle ore 16 (ore 17 finlandesi), sarà dedicata a Pirandello e la sua Sicilia. La prigione delle maschere e sarà condotta dalla professoressa Caterina Pennisi. La lezione sarà aperta a chiunque abbia il desiderio di partecipare. Per richiedere informazioni e prenotare un posto, inviare una mail a segreteria@istitutopascalchieri.it.

 

Città di Torino: aliquote Imu invariate rispetto allo scorso anno

Sessione di Bilancio. La Sala Rossa ha approvato le aliquote e le detrazioni 2023 IMU che restano invariate rispetto allo scorso esercizio e le modifiche al Regolamento comunale in materia.

Le modifiche regolamentari riguardano il recepimento di norme secondarie introdotte dalla Legge di Bilancio 2023 (legge 197/22) per esenzione degli immobili occupati abusivamente; del regime di imposizione per i residenti esteri; di esenzione per l’abitazione principale (sentenza Corte Costituzionale 209/22); dei poteri dei Comuni in materia. 

Centrale del Latte Torino: da 70 anni a fianco dei consumatori e dei giovani

Da19 anni si interfaccia attivamente con insegnanti, famiglie, educatori e ragazzi per promuovere la corretta alimentazione e corretti stili di vita

Il primo ottobre di 70 anni fa apriva i battenti lo stabilimento della Centrale del Latte di Torino, in via Filadelfia. Da allora non ci siamo mai fermati come produzione, ricerca e innovazione, sempre con l’obiettivo principe di essere accanto ai nostri consumatori, con trasparenza ed eticità, ma soprattutto con informazione e divulgazione.

La Centrale del Latte di Torino è da diciannove anni impegnata nelle attività di informazione verso i consumatori e mondo scuola su tematiche di prevenzione ed educazione alimentare: cibo di qualità, benessere dei consumatori e sostenibilità sono da sempre valori al centro dell’attenzione per la Centrale del Latte di Torino che si impegna ogni giorno a sostenere la produzione di un latte “Fresco. Buono. Piemontese. Da sempre”.

Per rinforzare il suo legame con questi valori e con la Città di Torino, in particolar modo con la Circoscrizione 2 dove ha sede, la Centrale del Latte ha promosso la 19^ edizione del seminario-talk con focus su alimentazione e sport come binomio per stare bene, dedicato agli insegnanti, rappresentanti di classe, coordinatori didattici e responsabili mense di Torino e provincia.

Il seminario, favorevolmente accolto da molti insegnanti e ospiti attenti a queste tematiche, vuole essere strumento di informazione e divulgazione, utile a diventare concreto supporto nel quotidiano come una vera e propria linea guida che orienta verso scelte consapevoli.

Così commenta Mario Restano, direttore marketing della Centrale del Latte di Torino: “Per divulgare tematiche salutistiche e fare conoscere la mission aziendale comunichiamo anche con seminari di educazione alimentare. Attraverso questo momento di dialogo, incontro e confronto vivace su tematiche cardine vogliamo lavorare insieme agli insegnanti, gli educatori, le famiglie e supportarli nell’educazione degli studenti con il fine di promuovere messaggi chiari e semplici legati ai corretti stili di vita”.

Gli interventi degli esperti in ambito medico, dell’ ASLTO2, e sportivo, dell’Istituto di Medicina dello Sport, scatteranno un “selfie” che aiuterà gli ospiti del seminario talk a scoprire tutti i particolari di una fotografia dell’attuale generazione Z. Saranno affrontate tematiche relative all’alimentazione puntando i riflettori sul latte fresco e i suoi benefici vs fake news e false intolleranze alimentari da latte vaccino, l’importanza dello sport in età scolare fino a planare con l’Associazione FormEduca su un excursus simpatico di storia, aneddoti e curiosità legati all’azienda.

Tutti i presenti potranno sfruttare al meglio le linee guida che emergeranno dalle relazioni realizzate per il seminario, caricate successivamente e rese disponibili sul sito www.centralelatte.torino.it.

Da oltre 70 anni, CENTRALE DEL LATTE DI TORINO, ogni giorno seleziona, controlla e distribuisce in tutto il territorio piemontese il miglior latte fresco e quindi offre ai consumatori un prodotto certificato, buono e nutriente. Nel latte fresco Tapporosso c’è tutto l’impegno quotidiano per garantire al consumatore un prodotto di qualità, in grado di far bene alla salute. Centrale del Latte di Torino ogni giorno esegue numerosi controlli su tutta la filiera produttiva, dalla stalla al prodotto finito. Il latte, 100% piemontese, nasce nel territorio da mucche i cui allevamenti posseggono tutti l’attestazione sul benessere animale.

L’azienda vede oggi 5.000 clienti serviti ogni giorno, 4 piattaforme distributive, un parco mezzi di oltre 70 camioncini, è leader in Piemonte per la produzione e distribuzione di latte (fresco, a lunga durata ESL e a lunga conservazione UHT). L’azienda, parte di Centrale del Latte d’Italia e Newlat Food, (rappresentano oggi il terzo operatore italiano del settore Milk & Dairy) commercializza anche prodotti

freschi/freschissimi (panna, insalate di IV gamma, yogurt, latticini, bevanda a base di soia, avena e riso, uova, pasta fresca e molti altri). I marchi di proprietà sono Tapporosso, Piemonte, LAATTE Tapporosso, Cappuccino Lovers. La ricerca della qualità e il controllo della sicurezza di tutta la filiera sono massime e la mission aziendale è produrre e commercializzare prodotti di alta qualità, sviluppando e rafforzando il proprio ruolo di polo interregionale collocato tra i grandi gruppi di riferimento e i numerosi operatori di piccole dimensioni.