Il nuovo veicolo, conferito in comodato d’uso gratuito, verrà impiegato
nei servizi di assistenza e trasporto sul territorio locale
Moncalieri, 12 marzo 2025 – Si è svolta, presso il Centro Anziani Leimon a Moncalieri, la
cerimonia di consegna di un nuovo veicolo in comodato d’uso gratuito da parte di Progetti del
Cuore per integrare la mobilità gratuita locale e supportare le attività solidali di Auser
Volontariato Moncalieri.
Il mezzo consentirà all’Ente di continuare a erogare servizi di supporto, assistenza e trasporto
sul territorio, tra cui l’accompagnamento socio-sanitario a visite mediche e fisioterapiche per
bambini, anziani e cittadini con difficoltà motorie.
Grazie a collaborazioni con associazioni, aziende ed istituzioni locali, Progetti del Cuore
sostiene da anni iniziative e progetti di mobilità gratuita su tutto il territorio nazionale.
“Fornire un aiuto concreto alle persone con difficoltà per costruire una società più inclusiva e
solidale: è questo l’obiettivo di Progetti del Cuore. Ed è con questo spirito che sosteniamo
associazioni come Auser Volontariato Moncalieri, offrendo un supporto tangibile a chi ne ha più
bisogno. Desidero ringraziare le aziende partner che hanno scelto di essere al nostro fianco e
le istituzioni locali che hanno reso possibile questa nuova consegna. Insieme, possiamo fare la
differenza nella vita di molti”. – dichiara Daniele Ragone, Amministratore Unico di Progetti
del Cuore.
Giovedì 13 marzo in Città Metropolitana: per conoscere e contrastare il fenomeno
L’Auditorium della Città Metropolitana di Torino (corso Inghilterra 7) ospiterà, giovedì 13 marzo alle ore 9.00, il convegno “Un Piemonte libero dalle mafie. Conoscere e contrastare il fenomeno mafioso”.
L’appuntamento, voluto e organizzato dal Consiglio regionale con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, riunirà esperti, istituzioni e rappresentanti della società civile per un’analisi approfondita sul fenomeno mafioso in Piemonte e sulle strategie di contrasto, e rappresenterà un momento di confronto e formazione essenziale per comprendere le infiltrazioni criminali nel tessuto economico e sociale del territorio.
Dopo i saluti istituzionali di Davide Nicco (presidente del Consiglio regionale del Piemonte), Alberto Cirio (presidente della Giunta regionale), Jacopo Suppo (vicesindaco metropolitano di Torino), Luca Asvisio (presidente Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino) e Simona Grabbi (presidente Ordine degli Avvocati di Torino), il convegno vedrà gli interventi di:
Lucia Musti, Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Torino
Giovanni Bombardieri, Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Torino
Giuseppe Legato, giornalista de “La Stampa”
Laura Scomparin, Professoressa ordinaria di Diritto Processuale Penale dell’Università di Torino
Roberto Montà, presidente dell’Associazione Avviso Pubblico • Maria Josè Fava, rappresentante della Direzione Nazionale di Libera
Rocco Sciarrone, Professore ordinario di Sociologia dei processi economici e del lavoro all’Università di Torino
Tommaso Pastore, capocentro della Direzione Investigativa Antimafia di Torino
Don Luigi Ciotti, presidente di Libera
A moderare e concludere i lavori sarà Domenico Rossi, presidente della Commissione regionale per la promozione della cultura della legalità e il contrasto ai fenomeni mafiosi.
Il convegno è aperto al pubblico, la partecipazione consentirà l’accredito all’Ordine degli Avvocati di Torino e rientra nel programma formativo dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino per il riconoscimento dei crediti professionali.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. È necessario confermare la propria presenza inviando un’email a rel.esterne@cr.piemonte.it.
Grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali” che ha interessato l’ufficio postale di Burolo e l’ufficio postale di Quagliuzzo con un intervento di riqualificazione e tanti nuovi servizi della Pubblica Amministrazione (certificati previdenziali e giudiziari), sono stati installati i nuovi ATM Postamat a disposizione dei cittadini.
L’ATM Postamat è dotato di monitor digitale ad elevata luminosità e dispensatore innovativo, con moderni dispositivi di sicurezza, tra cui un sistema di macchiatura delle banconote e una soluzione anti-skimming capace di prevenire la clonazione delle carte di credito. L’ATM Postamat è inoltre dotato di un lettore barcode per rendere più semplice il pagamento dei bollettini prestampati tramite QR code.
Disponibile tutti i giorni della settimana e in funzione 24 ore su 24, l’ATM Postamat consente di effettuare operazioni di prelievo di denaro contante, interrogazioni su saldo e lista movimenti, ricariche telefoniche e di carte Postepay, oltre al pagamento delle principali utenze.
Il nuovo Postamat di ultima generazione può essere utilizzato dai correntisti BancoPosta titolari di carta Postamat-Maestro e dai titolari di carte di credito dei maggiori circuiti internazionali, oltre che dai possessori di carte Postepay.
Poste italiane ricorda che è possibile utilizzare i principali prodotti e servizi offerti da Poste Italiane anche in modalità digitale. Oltre alle classiche operazioni bancarie, come Bonifici e Postagiro, tramite gli strumenti digitali di Poste Italiane tutti i clienti possono pagare vari tipi di bollettino postali, compreso MAV, pagoPA, multe automobilistiche e pagamento Bollo Auto e Moto. Sarà sufficiente inquadrare il codice riportato sul bollettino oppure inserire manualmente i dati richiesti per effettuare il versamento.
Sito e APP consentono inoltre di ricaricare una carta PostePay, un telefono cellulare di qualsiasi operatore, ma anche di accedere ai prodotti di risparmio di Poste Italiane.
Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari, oggi la Città della salute e della scienza di Torino ha organizzato nel cortile delle Molinette un flash mob, al quale hanno partecipato circa duecento dipendenti. Nei quattro ospedali della Città della salute nel 2024 sono state ben 157 le aggressioni tra fisiche e verbali.
ALESSI (CAPOGRUPPO FDI CIRCOSCRIZIONE 7): SENZA SOSTA SPACCIO E DISTRUZIONI
I cittadini che transitano nel Giardino Madre Teresa di Calcutta e soprattutto i residenti nelle case con i balconi in affaccio sul giardino continuano vedere le solite cose senza tregua.
Nei giorni scorsi è stato distrutto un tamburo nell’area giochi, poi tolto dalla Città in quanto pericoloso per i bambini.
Ieri è stata divelta dal terreno una centralina elettrica per il puro gusto di devastare le cose.
La targa in memoria di Madre Teresa è sempre più rotta e da un momento all’altro può cadere.
Anche i manufatti in cemento tra poco faranno la fine di quelli al Giardino Alimonda (che sono stati tolti), infatti giorni fa hanno cercato di aprirli.
Ogni giorno ce n’è una nuova!
Invece lo spaccio continua tutti i giorni sempre uguale, senza tregua; si può anche vedere dove posizionano la droga e gli scambi di sostanza.
Possibile che con 6 telecamere, posizionate anni fa, non si riesce a risolvere o migliorare questo luogo?
Un luogo dove l’anno scorso sono stati spesi circa 500 mila euro per la riqualificazione, purtroppo la Città non capisce che la sola riqualificazione urbana non basta, ma ci vogliono progettazioni a 360°.
Ricordo che Il 7 marzo scorso, dopo l’inaugurazione della riqualificazione su FB, si leggevano i seguenti post, completamente fuori dalla realtà quotidiana, che cercano solo di nascondere le quotidiane situazioni inaccettabili:
LO RUSSO: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile. Un luogo che sarà un punto di incontro e favorirà l’aggregazione e la pratica sportiva all’aria aperta, grazie anche alla piastra sportiva e alla nuova area giochi, pensata per essere accogliente e inclusiva per tutte e tutti.
L’inaugurazione di oggi è un segnale ulteriore della nostra volontà di puntare sulla zona di Aurora, e si inserisce pienamente in quella serie di progetti diffusi che stiamo mettendo in campo nelle nostre circoscrizioni in aree protagoniste di interventi particolarmente attenti anche ad aspetti di sostenibilità, inclusione e alle esigenze delle comunità e dei quartieri. #stefanolorussosindaco
DERI: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile. Dopo la rigenerazione dei giardini Michele Pellegrino e Alimonda un’altra area di Aurora è stata completamente recuperata. All’appello manca solo il giardino di via Saint Bon i cui lavori di riqualificazione partiranno tra poche settimane. Tutti gli interventi sono stati realizzati con fondi dell’Unione Europea
Patrizia Alessi
E’ accaduto nei giorni scorsi a Torino: i Carabinieri dell’Aliquota Operativa, della Compagnia di Chieri (TO) con ausilio di personale delle stazioni dipendenti e dalla compagnia Torino Oltre Dora, a coronamento di una complessa attività investigativa, ha dato esecuzione, a “decreto di fermo di indiziato di delitto” emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti dei componenti di una “batteria” di ladri seriali che da tempo terrorizzava gli abitanti della collina del capoluogo e il territorio della provincia.
In particolare, i militari dell’Arma hanno bloccato e sottoposto in stato di fermo due cittadini di origine albanese, residenti a Torino, rispettivamente di trentatré e cinquantadue anni, entrambi con precedenti specifici, mentre un terzo componente della banda è stato raggiunto dalla misura mentre si trovava già recluso presso la casa circondariale “Lorusso e Cotugno” di Torino per altra causa.
Nel corso delle perquisizioni successive ai fermi, è stata rinvenuta refurtiva del valore di diverse decine di migliaia di euro, circa 22.500 euro in contanti e svariati arnesi da scasso, regolarmente assunti in carico in attesa di essere restituiti ai legittimi proprietari.
I fermati sono stati tradotti in carcere presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, in quanto gravemente indiziati dei reati di “furti in abitazione in concorso” e il provvedimento è stato convalidato nei giorni successivi secondo le modalità e tempi previsti.
Per Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil siamo davanti ad un evidente disinvestimento produttivo nella città di Torino, dove sono impiegati circa mille dipendenti, secondo polo a livello nazionale.
Jacopo Ricca vicesegretario della Stampa Subalpina ha espresso la soddisfazione di vedere unità da parte di tutti i sindacati.
Nello specifico, per Alberto Revel (Slc Cigil) è necessaria una pressione forte sul Governo per il rilancio, ha poi sottolineato anche il ruolo culturale della Rai. Stefano Pappaletto (Fistel Cisl) e Federica Balestri (Uilcom Uil) si sono soffermati sul patrimonio immobiliare e sulla logistica. Marco Procopio (Usigrai e Comitato di redazione del Tgr Piemonte) ha invece puntualizzato la carenza di organico, spiegando che allo stato attuale sono impegnati 41 giornalisti e per il momento non sono contemplati concorsi pubblici per nuove assunzioni.
“Nonostante l’interesse dimostrato dalle istituzioni, nulla è cambiato, e chiediamo che il tavolo permanente di confronto promesso dalla Regione Piemonte sia attivato. Chiediamo anche che il Comune di Torino prema in maniera determinante su una dirigenza Rai che continua a relegare Torino ai margini del proprio progetto produttivo e industriale”, hanno sottolineato le sigle sindacali.
A tale tema, estremamente preoccupante e importante per Torino e il Piemonte, si affiancano i recenti temi nazionali: “Dall’assenza di un contratto adeguato, all’incertezza delle risorse e dei proventi del canone, da un piano industriale solo prospettato dove sembra che il pezzo forte sia ancora la vendita di ulteriori quote di Rai Way, a una gestione organizzativa che deprime le professionalità”.
Le organizzazioni sindacali infine hanno auspicato una riforma della governance che sottragga la Rai dal controllo partitico e in grado di garantire un rinnovato ruolo di fornitore del servizio pubblico.
Per delucidazioni sono intervenuti nell’ordine: Paola Antonetto (presidente della sesta), Nadia Conticelli (Pd), Monica Canalis (in qualità di vicepresidente della terza, che si occupa di lavoro), Emanuela Verzella (Pd), Sarah Disabato (M5s), Laura Pompeo (Pd), Alice Ravinale (Avs).
Uffico stampa CrP
Nella serata di lunedì 10 marzo scorso l’UCID ( Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti ) Torino è stata ospite della Fondazione Cottino presso il Cottino Social Impact Campus, una struttura all’interno del Politecnico la cui Presidente Cristina di Bari, nipote del fondatore Giovanni Cottino, ha accolto il folto pubblico annunciando la volontà di associarsi all’UCID Torino, un desiderio che ha generato nei partecipanti un vivo entusiasmo.
“Nel corso della serata è stato ricordato il padre della Fondazione Cottino, nella persona di Giovanni Cottino, industriale e imprenditore, che negli anni Ottanta è riuscito ad avere tra i 1500 e i 2000 dipendenti, prima di cedere la sua azienda a un gruppo estero. Non avendo figli, Cottino ha lasciato gran parte del proprio patrimonio alla Fondazione – ha ricordato Marco Lazzarino, Presidente di UCID Torino – Abbiamo interloquito con Cristina di Bari, insieme a Giuseppe Dell’Erba, direttore della Fondazione, e a Caterina Soldi, program manager del Campus, che hanno mostrato l’importante lavoro che svolgono per promuovere progetti ad alto impatto sociale. Per noi dell’UCID l’incontro con la Fondazione Cottino è stata una grande opportunità, e il campus Cottino è il manifesto tangibile della visione e della generosità del benefattore Giovanni Cottino, cosiccome dell’impegno e della passione di chi oggi porta avanti la missione della Fondazione che, tra i suoi progetti, ha anche quello di donazione di 5 milioni di euro al Politecnico di Torino, finalizzato alla costruzione di una struttura interna. Durante la serata vi è stata occasione di presentare un libro su Giovanni Cottino, intitolato “Il maestro silenzioso”, scritto da Francesco Antonioli”.
Mara Martellotta
Per individuare le aree più fragili d’Italia sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio Sicurezza Vega elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
La zona rossa, quella in cui si trova il Piemonte, è la zona che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le più elevate a livello nazionale. A fine gennaio 2025, il rischio d’infortunio mortale in regione (2,8 morti per milione di occupati) risulta superiore a quello medio nazionale (2,0).
Per quanto riguarda le incidenze, in regione si scopre che Asti, Cuneo e Torino si trovano in zona rossa con indici rispettivamente pari a 11,1, 3,8 e a 3,3. Mentre Alessandria, Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli sono in zona bianca, con un’incidenza di mortalità pari a “zero”.
Sia in termini assoluti, sia per infortuni mortali in occasione di lavoro, Torino detiene il primato negativo con 3 vittime, seguono Asti e Cuneo con 1 vittima.
Le Attività Manifatturiere, nel 2025, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (252).
L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
LA ZONIZZAZIONE DELL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.