Nella manifestazione pro-Palestina di oggi a Torino sono scesi in piazza centri sociali e collettivi di sinistra. Massime misure di sicurezza nella zona del quartiere ebraico e della sinagoga cittadina. Nel corteo è stata bruciata una foto di Giorgia Meloni (nel frame del video di Nazione Futura) e del premier israeliano. Invettive contro il governo italiano, contro Israele e contro la Rai, accusati di censura e di sionismo. “Quanto accaduto questo pomeriggio è gravissimo e frutto di un clima di scontro politico dai toni sempre più accesi, è arrivato il momento di fermarci e dire basta. Solidarietà al Presidente Meloni e ferma condanna ad un gesto che offende non solo Giorgia Meloni e la sua comunità politica, ma l’intero Paese e le istituzioni tutte”, commenta Ferrante De Benedictis, Consigliere Comunale FdI di Torino.
All’ospedale Molinette
Per la prima volta al mondo una strategia di trapianto sequenziale, prima di microbiota fecale e poi di fegato, ha consentito di salvare la vita ad un uomo di 56 anni, affetto dalla nascita da malattia policistica con interessamento epatico e renale. Una maratona lunga 120 giorni, gestita dai medici dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, in collaborazione con i colleghi della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma. Nell’agosto scorso il paziente era stato trasferito dalla Nefrologia dell’ospedale Martini di Torino presso la Terapia Intensiva Epatologica dell’ospedale Molinette (diretta dal dottor Antonio Ottobrelli) a seguito di scompenso ascitico e stato settico. La malattia policistica negli anni aveva gravemente danneggiato la funzionalità renale fino alla necessità di dialisi,ed il notevole ingombro addominale, determinato da un fegato completamente sostituito da cisti ed arrivato a pesare circa 15 Kg, condizionava un grave stato di denutrizione, lo sviluppo di versamento liquido in addome e la colonizzazione intestinale da parte di batteri resistenti a qualunque terapia antibiotica ad oggi disponibile. In considerazione delle gravi condizioni cliniche, il Direttore del Centro Trapianto Fegato di Torino, professor Renato Romagnoli, ed il Direttore del Centro Trapianto Rene, professor Luigi Biancone, avevano concordato di dare priorità di trapianto all’organo salvavita, ossia al fegato, posponendo il trapianto di rene in un secondo momento. La colonizzazione intestinale da batteri resistenti alle terapie antibiotiche, in considerazione delle comorbidità da cui era affetto il paziente, rischiava tuttavia di rendere futile anche il trapianto di fegato, stante l’alto rischio di infezioni incurabili nell’immediato post-trapianto. La dottoressa Silvia Martini della Terapia Intensiva Epatologica ed il professor Renato Romagnoli hanno pertanto contattato il Direttore della Medicina Interna e Gastroenterologia e del Centro Malattie dell’Apparato Digerente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, professor Antonio Gasbarrini, pioniere in Italia, con i professori Gianluca Ianiro e Giovanni Cammarota, del trapianto di microbiota fecale ed autore delle Linee guida internazionali sul trapianto di feci. I colleghi hanno prontamente offerto la loro disponibilità a procedere con il trapianto di feci in capsule, con una possibilità di successo in circa 2 casi su 3 nella decolonizzazione dell’intestino da batteri altrimenti ad oggi intrattabili. Con la preliminare autorizzazione del Direttore Sanitario dell’ospedale Molinette, dottor Antonio Scarmozzino, il Centro Regionale Trapianti del Piemonte (diretto dal dottor Federico Genzano Besso) ha ottenuto parere favorevole dal Direttore del Centro Nazionale Trapianti (CNT) di Roma, dottor Massimo Cardillo, al trapianto di feci in deroga mediante l’assunzione di capsule per via orale, unica via di somministrazione possibile considerato il notevole ingombro addominale che controindicava la classica somministrazione per via colonscopica. Il Comitato etico della Fondazione Policlinico Gemelli ha espresso a sua volta parere favorevole. Interpellata favorevolmente la Commissione Farmaceutica interna della Città della Salute, con firma del Direttore sanitario dottor Lorenzo Angelone, nel novembre scorso il professor Gianluca Ianiro, organizzata in poche ore la trasferta da Roma, ha somministrato al paziente degente alle Molinette 50 capsule di microbiota intestinale, preparate presso la Microbiologia della Fondazione Policlinico Gemelli. La riduzione della carica batterica colonizzante l’intestino, documentata dai colleghi della Microbiologia dell’ospedale Molinette (diretta dalla professoressa Cristina Costa) ha consentito di attivare in lista trapianto fegato il paziente esattamente 12 giorni dopo il trapianto di microbiota fecale. Da sottolineare l’elevata priorità in lista fegato concessa dal CNT, al fine di sfruttare la finestra trapiantologica apertasi con la riduzione della carica batterica intestinale. A fine novembre, grazie alla generosità di una famiglia italiana che ha donato il fegato del caro congiunto defunto, il paziente, esattamente a 100 giorni dall’inizio del ricovero alle Molinette, è entrato in sala operatoria. Il trapianto di fegato ad elevatissima complessità tecnica è stato effettuato dal Direttore del Centro Trapianto Fegato di Torino, professor Renato Romagnoli, insieme con il suo staff medico, chirurgico ed infermieristico, in circolazione extracorporea con la collaborazione della Cardiochirurgia (diretta dal professor Mauro Rinaldi) e degli anestesisti della Anestesia e Rianimazione 2 (diretti dal dottor Roberto Balagna). Durante il trapianto è stata necessaria la trasfusione di 18 unità di globuli rossi e di altrettante di plasma fresco provenienti dalla Banca del sangue e Immunoematologia della Città della Salute di Torino (diretta dal dottor Marco Lorenzi). E’ doveroso ricordare come la donazione di sangue sia indispensabile per l’attività trapianto. Per consentire gli oltre 4000 trapianti di fegato sinora effettuati a Torino si è reso infatti necessario un pool di oltre 150.000 persone che in silenzio e con grande generosità hanno donato il loro sangue. Il decorso post-operatorio del trapianto di fegato è stato scevro da complicanze maggiori, in particolare non si sono verificate infezioni di sorta. Dopo solo 20 giorni dal trapianto di fegato (e ben 120 giorni dal suo ingresso alle Molinette), il paziente è rientrato a casa, avendo anche ripreso una funzione renale tale da non necessitare per ora di dialisi. Il paziente, supportato con amore dalle straordinarie moglie e figlia, è adesso in piena fase di recupero nutrizionale e motorio ed è stato scongiurato il rischio di infezione da batteri intrattabili nel post-trapianto fegato. Il caso clinico ha già ricevuto il primo riconoscimento nella letteratura scientifica internazionale, essendo stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Transplant Infectious Disease. “Ancora una volta siamo orgogliosi di rendere pubblica una collaborazione tra Policlinici italiani su un gravissimo caso clinico risolto con una soluzione sanitaria all’avanguardia e senza precedenti” dichiara il dottor Giovanni La Valle (Direttore generale Città della Salute di Torino).
“Fleximan” arriva anche sulle strade del Torinese. Il misterioso “assassino di autovelox” ha infatti tranciato in due un apparecchio fisso sulla statale 26, prima dell’imbocco del terzo ponte, nelle immediate vicinanze di Ivrea.
L’autovelox era stato installato anni fa su un tratto della statale con limite a 90 chilometri orari.
Arnie distrutte dai vandali: strage di api
Un apicoltore vercellese ha denunciato sui social la distruzione delle sue arnie dove erano accudite migliaia di api. Alcuni vandali sono entrati nel terreno che ospitava le “casette” e le hanno distrutte. Il bilancio è di migliaia di api morte o fuggite. Un notevole danno economico e per l’ambiente.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
La Regione Piemonte ha intensificato da tempo il proprio impegno sul fronte delle liste d’attesa grazie anche alla collaborazione delle Aziende sanitarie, degli erogatori privati, dei medici di medicina generale, delle associazioni dei pazienti e alle risorse che la Regione ha investito per l’assunzione del personale e per l’ammodernamento e l’adeguamento tecnologico delle strutture e delle apparecchiature sanitarie.
In questo contesto si inserisce l’attività del gruppo di lavoro di esperti dell’Università Bocconi anche come contributo alla redazione del piano straordinario, che sarà presentato a fine mese, a cui sta lavorando il neo direttore di Azienda Zero, Adriano Leli, al quale la Regione ha assegnato un budget straordinario di 25 milioni per ridurre le liste di attesa per le visite P, quelle programmabili, visto che per quanto riguarda il recupero di quelle più urgenti, il Piemonte, come riconosciuto anche da Agenas e Corte dei Conti, è al primo posto in Italia.
Venerdì il gruppo di lavoro della SDA Bocconi, guidato dal professor Francesco Longo ha partecipato all’incontro al Grattacielo Piemonte. Per la Regione è intervenuto il direttore della Sanità, Antonino Sottile, per le Asl i direttori generali e sanitari.
«L’Assessorato alla Sanità è fortemente impegnato su questo tema che rappresenta una delle sfide principali che il sistema sanitario nazionale deve affrontare in questa fase. Abbiamo chiesto all’Università Bocconi, partner scientifico di alto livello e di riconosciuto prestigio, una collaborazione per analizzare i dati, metterli a sistema, compararli tra di loro ed avere quindi un ulteriore strumento per elaborare soluzioni. Un tassello che mancava e che siamo convinti sarà di grande aiuto», ha sottolineato il direttore Antonio Sottile.
Il professor Longo e il suo gruppo hanno illustrato il metodo di lavoro che parte da un’accurata analisi dei dati disponibili che tengono conto delle differenze tra le Aziende sanitarie e del diverso contesto sociale e territoriale in cui operano: una ricerca qualitativa e quantitativa che, attraverso un cronoprogramma dettagliato, punta a fornire già entro il mese di aprile le prime indicazioni operative.
Un approccio che prevede l’intensificazione di alcune azioni operative, come la condivisione delle agende di prenotazione, il rafforzamento del Sovracup, il monitoraggio e miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva dei medici, il ritorno ai modelli organizzativi pre Covid per quanto riguarda i tempi di accesso e uscita dagli ambulatori, fatti salvi i tempi delle visite che restano invariati, il miglioramento dei percorsi di salute, diagnostico terapeutico assistenziali, organizzativi e produttivi.
Scuola Cumiana, in aula nel 2026
Focus settimanale Covid Piemonte
SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE
In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta all’1%, quella dei posti letto in terapia intensiva è allo 0.3%, mentre la positività dei tamponi è allo 0.9%.
Per la nona settimana consecutiva si registra un andamento decrescente rispetto al periodo precedente e la situazione rimane sotto controllo.
VACCINAZIONI
Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 11.079.362 dosi, di cui 3.347.654 come seconde, 2.966.858 come terze, 837.901 come quarte, 268.409 come quinte, 50.098 come seste.
Tra giovedì 8 febbraio e giovedì 15 febbraiosono state vaccinate 498 persone: 4 hanno ricevuto la prima dose, 2 la seconda, 12 la terza, 69 la quarta, 292 la quinta, 119 la sesta.
FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE
In Piemonte nel periodo da giovedì 8 febbraio amercoledì 14 febbraio i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 15.
Suddivisi per province: Alessandria 1, Asti 1, Biella 0, Cuneo 1, Novara 2, Vercelli 0, VCO 1, Torino città 3, Torino area metropolitana 5.
In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 105 (–36). Questa la suddivisione per province: Alessandria 7 (-4), Asti 5 (+2), Biella 3 (-2), Cuneo 9 (-8), Novara 14 (+4), Vercelli 1 ( la scorsa settimana zero casi), VCO 6 (-3), Torino città 22 (-15), Torino area metropolitana 32 (-11).
INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI
Nel periodo 8-14 febbraio l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 2.5 (-25.5%) rispetto a 3.3 del periodo precedente.
Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 0.4(-69.2%). Nella fascia 25-44 anni è 1.4 (-17.6). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 2.1 (-16%). Nella fascia 60-69 anni è 3.7 (-19.6%). Tra i 70-79 anni è 3.2(-43.9%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 6.9(-35.5%).
INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA
Nel periodo 8-14 febbraio, l’incidenza nella fascia 0-2 anni è 2.4 (+100%), nelle fasce 3-5anni e 6-10 anni è 1.1 (in entrambe le fasce, nessun caso la scorsa settimana), nella fascia11-13 anni non si sono registrati casi. Nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 1.6 (+60%).
Nella ricorrenza del secondo anno di guerra in Ucraina l’Associazione Culturale Ucraina Libera ha organizzato, in cooperazione con Fondazione di Studi Storici “Gaetano Salvemini” (Polo del ‘900) un evento (il cui titolo è “2014 – 2024 Dieci anni di aggressione russa all’Ucraina”) di carattere informativo-divulgativo sulle cause e le conseguenze del conflitto che vedrà la partecipazione di illustri storici (come da programma e da locandina allegati) oltre alla partecipazione dell’Assessora alla Cultura, D.ssa Rosanna Purchia, del Console Onorario d’Ucraina per il Piemonte, Dr. Dario Arrigotti, del Vicepresidente del Comitato Diritti Umani Regione Piemonte, Dr. Giampiero Leo e degli organizzatori dell’evento, Prof. Marco Brunazzi per la Fondazione Salvemini e Svitlana Bubenchykova, Presidente dell’Associazione Culturale Ucraina Libera, che rivolgeranno ai presenti un breve saluto.
«L’intervento dell’esercito per il monitoraggio con i droni delle carcasse dei cinghiali nelle province di Asti e Alessandria è un passo avanti che salutiamo con piacere, in quanto accoglie in parte le richieste della nostra Organizzazione. Vogliamo sperare sia solo l’inizio di un’azione ancora più incisiva, che veda le strumentazioni e le professionalità dell’Esercito impiegate anche nell’abbattimento dei cinghiali, come da tempo richiesto a gran voce dalla nostra Organizzazione».
Così il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, commentando il provvedimento annunciato nell’ultima riunione dell’Atc di Asti.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
La Just The Woman I Am arriva a Moncalieri
La JTWIA è una corsa-camminata non competitiva di 5 chilometri aperta a tutti e tutte, che dal 2014 raccoglie fondi per la ricerca universitaria sulla salute e sul cancro, promuove la prevenzione, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere.
In questo 2024, per la prima volta, Moncalieri avrà la sua Just The Woman I Am: il percorso, che si snoderà attraverso Borgo Mercato e Borgata Santa Maria, sarà animato da musica, giochi per i più piccoli e la presenza di educatori cinofili. Nel cortile del Polifunzionale Don P.G. Ferrero, inoltre, sarà allestito un vero e proprio “Villaggio del Benessere”, con la partecipazione dell’ASLTO5 e delle associazioni della città impegnate nella promozione della salute e della prevenzione. 📅 Quando: sabato 9 marzo – ore 15:00 |