CRONACA- Pagina 30

Trovato 35enne senza vita in un appartamento

Un uomo di 35 anni è stato trovato senza vita in un alloggio per affitti brevi in via Italia a Chivasso.

I genitori, preoccupati perché  non riuscivano da ore a mettersi in contatto con il figlio hanno dato l’allarme. Il 118 è intervenuto ma non è stato possibile salvare il trentacinquenne. L’uomo potrebbe essere morto per un’overdose.

“Amazon Women in Innovation” al Politecnico di Torino

Amazon annuncia l’apertura dei bandi per la candidatura alla settima edizione di “Amazon Women in Innovation”, il progetto che assegna borse di studio a sette studentesse universitarie in altrettante Università italiane in ambito STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).
Per il settimo anno consecutivo anche il Politecnico di Torino è tra gli atenei coinvolti nell’iniziativa: la vincitrice del bando beneficerà di un finanziamento di €6.000 all’anno per 3 anni e di un percorso di mentorship dedicato, che prevede l’affiancamento di una manager Amazon.

Fino al 7 marzo 2025, potranno presentare la propria candidatura tutte le studentesse immatricolate per la prima volta all’a.a. 2024/2025 al Corso di laurea in Ingegneria elettronica, informatica e delle telecomunicazioni che abbiano conseguito almeno 20 CFU – con una media ponderata non inferiore a 24/30. Per ulteriori informazioni visitare questa pagina.

“Il Politecnico è lieto di aderire all’Amazon Women in Innovation, un’iniziativa che pone al centro le studentesse impegnate in percorsi universitari in ambito STEM. Una delle principali missioni del nostro Ateneo è infatti quella di promuovere e incentivare le pari opportunità nello studio delle materie tecnico-scientifiche, data la vocazione tecnologica del Politecnico di Torino. Questa collaborazione con Amazon rappresenta quindi un’occasione concreta per fornire supporto a chi sceglie di seguire, con successo e profitto, un iter formativo in questa direzione”, commenta Stefano Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino.

Dal 2018, “Amazon Women in Innovation” ha supportato 26 studentesse e, oltre al Politecnico di Torino, il progetto vede coinvolte altri sei atenei: l’Università degli Studi di Cagliari, l’Università di Catania, il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e l’Università degli Studi di Palermo.

“Attraverso Amazon Women in Innovation, riaffermiamo il nostro impegno per promuovere l’istruzione nelle discipline STEM”, afferma Rita Malavasi, Responsabile delle Relazioni Istituzionali per Amazon.it. “Siamo pienamente consapevoli delle sfide che persistono in questo campo e dell’importanza cruciale che i percorsi professionali tecnico-scientifici rivestono per lo sviluppo e la crescita del nostro Paese. Per questo motivo, ci dedichiamo con determinazione a rendere queste competenze più accessibili, con un’attenzione particolare alle giovani donne. Il nostro obiettivo è contribuire a ridurre il divario di genere in settori che continuano a registrare una partecipazione femminile limitata”, aggiunge Malavasi.

Amazon Women in Innovation è una delle numerose iniziative supportate da Amazon con l’obiettivo di formare 200.000 studenti e studentesse in ambito STEM entro il 2026. Annunciato a settembre dello scorso anno, questo impegno vede coinvolte le scuole secondarie di primo grado, di secondo grado, le università, i corsi post-diploma e formazione professionale.
Maggiori info: https://www.aboutamazon.it/creare-valore-per-il-paese/impatto-sulla-comunita/educazione-stem

Insediato il nuovo Comitato Diritti Umani e Civili

 Nicco: “Ruolo determinante in questo periodo storico”

 

Si è insediato  il nuovo comitato dei Diritti Umani e Civili, organismo di consultazione e partecipazione del Consiglio regionale istituito con legge nel 2020, che ha l’obiettivo di promuovere la cultura della pace, della solidarietà e del riconoscimento dei diritti umani e civili.
“Viviamo in un periodo storico in cui la violenza, l’odio e l’intolleranza sembrano riaffiorare con forza, minacciando equilibri sociali consolidati, aumentando divisioni e differenze e persino mettendo in discussione il valore stesso della vita umana – ha spiegato in apertura il presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato, 
Davide Nicco – in questo contesto, il nostro ruolo è ancora più determinante. Con le sue proposte direttamente al Consiglio regionale, e collaborando attivamente con enti, associazioni e organizzazioni nazionali e internazionali l’obiettivo primario resta quello di salvaguardare i diritti umani e civili, di combattere ogni ingiustizia, ogni sopruso che mette a repentaglio la sopravvivenza di donne, uomini e bambini”.
Come previsto dalle norme, in questa prima seduta sono stati eletti vicepresidenti 
Sara Zambaia e Giampiero Leo .Entrambi sono stati eletti a larga maggioranza e – in particolare nel caso di Leo – con un voto trasversale.

Sara Zambaia ha ricordato il grande lavoro svolto nella scorsa legislatura regionale e sottolineato il fatto che il “Comitato per i diritti” della Regione Piemonte rimane l’unico organismo ufficiale e istituzionale di questo tipo in Italia. Giampiero Leo ha ringraziato anche a nome del Coordinamento interconfessionale, del Comitato Interfedi e di altre realtà della società civile impegnate nella difesa dei diritti umani, il Presidente Nicco per la sensibilità e l’impegno dedicati a far ripartire rapidamente e con forza il succitato Comitato. Inoltre, rifacendosi alle parole del Presidente Nicco e a quelle di altri interventi, ha evidenziato che in un mondo in cui l’attacco ai diritti umani e civili delle persone è in crescita esponenziale, si rende non solo auspicabile ma necessaria la massima collaborazione e unità fra tutte le forze politiche, culturali, sociali, religiose ecc. che hanno realmente a cuore i valori fondanti di una democrazia reale, come quelli espressi dalla nostra Costituzione e dalla Carta delle Nazioni Unite.
Nelle prossime settimane il Comitato darà il via alla fase di programmazione delle iniziative pubbliche, ma da un primo confronto durante la seduta sono già emersi diversi temi di lavoro, in particolare l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla nostra società e la tutela dei minori.
Sono intervenuti durante la discussione i consiglieri regionali 
Gianna Pentenero (Pd), Silvio Magliano (Lista Cirio), Valentina Cera (Avs), e i componenti Giovanni BoggeroElena FerraraLorenzo MarchettiWalter Nuzzo, Younis Tawfik.

 

 

Nascondeva droga nel vano motore (e nel servizio da tè)

Risale a qualche giorno fa l’arresto operato dai Carabinieri del Radiomobile di Ivrea nei confronti di un quarantatreenne residente nel canavese, trovato in possesso di una corposa quantità di sostanza stupefacente mista tra hashish, crack e cocaina.
I militari hanno trovato l’uomo alla guida della sua utilitaria ad Albiano d’Ivrea (TO), all’altezza di Piazza Assone. Un regolare controllo alla circolazione si è poi tramutato in un accertamento più approfondito, vista l’evidente agitazione dell’uomo senza apparentemente alcun motivo.
Aperto il cofano dell’auto, ben ancorata con due potenti calamite, i Carabinieri hanno trovato vicino al vano motore una scatoletta metallica con dentro diverse dosi di cocaina e crack. Naturale è stata poi la successiva perquisizione domiciliare, dove i nascondigli utilizzati dal quarantatreenne per occultare denaro e droga sono stati tra i più disparati: dal servizio da te in porcellana finemente decorato, al frigorifero, dentro il quale è stato trovato il quantitativo più ingente di sostanza stupefacente: 3 kilogrammi di hashish, suddivisi in panetti marchiati con loghi di bevande energetiche e di famose case automobilistiche. Anche le banconote, pari a circa 4000 euro, sono state trovate nascoste dentro un vaso.
I Carabinieri hanno infine sequestrato il cellulare del giovane, così da appurare e chiarire eventuali attività di spaccio di sostanze stupefacenti in essere nel canavese e nel torinese.

Verso Torino Capitale della Cultura 2033, insediato il Tavolo strategico per la candidatura

Con la firma del protocollo di intesa tra Città di Torino, Regione Piemonte, Città Metropolitana, Camera di commercio, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo si è insediato ufficialmente  il Tavolo Strategico interistituzionale per la costruzione del dossier per la candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura 2033.

Torino, venerdì 14 febbraio 2025 Palazzo Civico, sala Congregazioni Conferenza stampa e firma del protocollo per Torino Capitale Europea della Cultura 2033

Il Tavolo, presieduto dal Sindaco, resterà in vigore fino al 31 dicembre 2027, con l’obiettivo di promuovere la partecipazione del territorio alla candidatura attraverso iniziative che coinvolgano istituzioni, stakeholder locali, nazionali e internazionali e cittadini e di perseguire obiettivi condivisi tra i partecipanti come la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale di Torino; il coinvolgimento della comunità cittadina, con particolare attenzione ai giovani; ma anche potenziare il mercato turistico e attrarre investimenti; rafforzare la collaborazione internazionale e il dialogo interculturale; promuovere la diversità culturale europea. I contributi economici per sostenere il progetto saranno definiti annualmente dagli enti.

“La firma di questo protocollo – spiega il sindaco Stefano Lo Russo- simboleggia, come è già avvenuto per il city branding, la volontà di fare squadra da parte delle istituzioni cittadine, valorizzando le trasformazioni di cui la città è protagonista e guardando verso una visione comune di futuro. Ma sarà una candidatura della città tutta, con l’obiettivo di coinvolgere sin da subito le torinesi e i torinesi e, in modo particolare, le ragazze e i ragazzi più giovani. Stiamo facendo un investimento sul futuro di Torino con una matrice, che è quella della cultura, e la determinazione di una città che ha saputo rappresentare un motore di sviluppo e uno dei principali poli culturali del Paese e continuerà a farlo”.

“La firma di questo protocollo – dichiara l’assessora alla Cultura della Regione Piemonte Marina Chiarelli – segna l’inizio di un percorso ambizioso: la candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura 2033. Non è solo un atto formale, ma un impegno concreto da parte di tutti a costruire un progetto con una visione condivisa. Torino è già una capitale della cultura, non solo per la sua storia e il suo patrimonio, ma perché ha saputo trasformare la cultura in opportunità, innovazione e sviluppo. Questo percorso coinvolgerà tutti, dai cittadini alle imprese, dalle università al mondo della ricerca con l’obiettivo di valorizzare il nostro patrimonio, attrarre investimenti, rafforzare le relazioni internazionali e coinvolgere le nuove generazioni”.

Per Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino “Oggi poniamo le basi per raggiungere un obiettivo ambizioso, per il quale abbiamo tutte le carte in regola. Torino è già oggi la terza città italiana per addetti e valore aggiunto generato dal sistema culturale e creativo; abbiamo riconosciuta capacità innovativa, sappiamo valorizzare il nostro patrimonio e coinvolgere i cittadini quando si tratta di grandi eventi partecipati. Infine, ulteriore punto di forza dimostrato da questo tavolo, sappiamo lavorare insieme per individuare e concretizzare tutte le opportunità”.

A coordinare e mettere in atto tutte le azioni necessarie, dal fundraising agli adempimenti formali, per presentare il dossier sarà la Fondazione per la Cultura Torino che ha nominato il manager culturale Agostino Riitano direttore della candidatura. Guiderà la stesura del dossier, coordinando gruppi di lavoro tematici e assicurando che tutte le attività siano in linea con la visione e gli obiettivi della città di Torino. Su proposta del presidente del Tavolo di Coordinamento Strategico verrà poi nominato un Advisory Board che avrà finalità di supporto, sviluppo e diffusione dei valori culturali del percorso di candidatura a livello nazionale e internazionale.

Dopo le attività propedeutiche svolte nei mesi scorsi e l’insediamento del Tavolo, l’anno in corso sarà dedicato a costruire una rete di interlocutori culturali, scientifici e istituzionali, all’analisi dei punti di forza dell’ecosistema culturale cittadino e all’avvio di una strategia di comunicazione. Le varie fasi progettuali porteranno alla stesura del primo dossier di candidatura entro la fine del 2026 per poi presentarlo nel 2027.

Per il rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna “Sin dal primo momento, l’Università di Torino ha creduto fermamente nell’idea di Torino Capitale della Cultura e ne ha sostenuto con convinzione la candidatura. L’elaborazione di conoscenze e saperi in campo scientifico, umanistico e creativo rappresenta il ‘core business’ di ogni Ateneo, e siamo ben consapevoli di quanto questi elementi siano indispensabili a qualsiasi modello di sviluppo territoriale. È con grande e comune soddisfazione, quindi, che oggi prende corpo questa importante opportunità, che non solo valorizza l’immensa capacità di produrre cultura di cui Torino dispone, ma contribuisce anche a consolidare l’identità della città come un polo di eccellenza culturale con una forte proiezione europea e internazionale. In questo scenario, l’Università non può che continuare a svolgere un ruolo cruciale, sia attraverso la ricerca che attraverso la formazione e la condivisione delle conoscenze”.

“Torino e il Piemonte sono culla indiscussa della cultura tecnologica e industriale, nazionale ed europea – commenta il rettore del Politecnico Stefano Corgnati – Oggi questa vocazione può essere rivista attraverso le nuove tecnologie, grazie alla spinta propulsiva verso il fare cultura dell’innovazione. Il territorio deve proseguire la sua tradizione culturale ad alta densità di tecnologia, già vissuta intorno al ruolo centrale dell’automotive, in cui spiccava ad esempio la raffigurazione artistica della velocità, e oggi ben rappresentata dall’aerospazio, che rinchiude in sé scienza, racconto e poesia: una chiave di lettura imprescindibile per capire come possiamo vivere e muoverci in questo secolo, come prepararci per il futuro, sempre con i piedi ben saldi a terra ma lo sguardo rivolto verso le stelle”.

“La candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura 2033 è un’opportunità straordinaria per rafforzare il lavoro di squadra tra istituzioni, enti e organizzazioni che da tempo collaborano con una visione comune – afferma la presidente della Fondazione CRT Anna Maria Poggi –. Un’alleanza consolidata che mette in campo idee, progetti e iniziative per valorizzare e promuovere nel mondo un patrimonio culturale unico e inestimabile di cui da sempre ci prendiamo cura. Con la firma odierna del protocollo di intesa riaffermiamo il nostro impegno a trasformare questo patrimonio in una leva di sviluppo sociale ed economico, a beneficio della comunità torinese e in particolare delle giovani generazioni”.

“La Fondazione Compagnia di San Paolo è lieta di sostenere la candidatura a Capitale Europea della Cultura, promuovendo una concertazione istituzionale nella convinzione che solo attraverso il dialogo tra istituzioni, enti culturali, cittadini, ecosistema della formazione e comparto economico possiamo costruire un progetto condiviso e duraturo in cui la cultura è leva di benessere, qualità della vita e crescita sostenibile. Valorizzare le identità culturali e investire nell’innovazione significa rendere Torino ancora più attrattiva e ricca di opportunità per chi la abita e per chi la sceglie come luogo di studio, lavoro o turismo. Diventare Capitale Europea della Cultura è un’occasione unica per rafforzare il ruolo della nostra città a livello internazionale e consolidare nuovi modelli di sviluppo inclusivi e sostenibili” dichiara Marco Gilli, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Concepita come un mezzo per avvicinare i cittadini europei, l’iniziativa “Città Europea della Cultura” venne lanciata nel 1985 su iniziativa del Ministra della Cultura nel governo greco Melina Merkouri. Da allora l’iniziativa è cresciuta al pari con l’impatto culturale e socioeconomico per i numerosi visitatori che ha attratto nelle città individuate. Tra le città italiane scelte in passato ci sono Firenze (1986), Bologna (2000), Genova (2004), Matera (2019) e Gorizia che è Capitale Europea Cultura 2025 insieme a Chemnitz (Germania) e Nova Gorica (Slovenia). Tra i requisiti individuati dall’Unione Europea perché una città venga scelta ci sono la sua competitività culturale e appartenenza europea ma anche fattori come inclusione sociale, partecipazione attiva e pari opportunità, dialogo interculturale, rigenerazione urbana.

TORINO CLICK

Caritas di Volpiano: un furgone di solidarietà

Sarà carico di solidarietà oltre che di alimenti il furgone riconsegnato giovedì 13 febbraio 2025, alla Caritas di Volpiano, dalla Cooperativa Sociale Astra, grazie alla generosità di una trentina di aziende e attività del territorio che con la loro sponsorizzazione consentiranno ai volontari di usufruire per altri 4 anni del Ducato per il trasporto e la consegna di alimenti a chi è in difficoltà.

Ad aprire la piccola cerimonia di consegna, o meglio riconsegna del mezzo, è stato il parroco, nonché presidente della Caritas volpianese, Don Marco Ghiazza che ha ringraziato i volontari per il lavoro che svolgono, ma soprattutto le aziende che attraverso la loro generosità danno gambe, o meglio ruote, a questo fondamentale servizio dedicato alle persone in stato di bisogno.

Nel ringraziare le aziende don Marco, ha ricordato la drammatica situazione della Gurit che ha deciso di delocalizzare l’attività in Cina e licenziare 56 lavoratori.

«I loghi sul furgone ricordano luoghi di lavoro – ha detto don Marco – Mi sembra doveroso ricordare che proprio in questi giorni, Volpiano torna a fare i conti con un modo di vivere il lavoro che in via Torino ha scelto di mettere il profitto sopra a tutto e di spostare l’azienda in Cina. Vivere il lavoro immaginando che una parte piccola o grande sia radicata sul territorio, anche nella forma della solidarietà, offre un approccio molto diverso. Molto più giusto. Per cui rispetto a quanto questo mezzo rappresenti per la Caritas, il fatto che arrivi proprio ora ci restituisce il valore di un modo di fare impresa che non va confuso con un’opera pia, che non immagina l’azienda come una onlus, ma sente una responsabilità verso il territorio e trova un modo per esprimerla».

Sulla stessa linea anche il Sindaco Giovanni Panichelli che ha ringraziato i volontari Caritas «che svolgono un ruolo importantissimo con la consapevolezza che le parole non possono arrivare dove arrivano i vostri gesti»; ad Astra che ha promosso l’iniziativa «che il Comune ha già supportato nello scorso mandato e c’è stata tutta la nostra disponibilità a ripromuoverla per il valore e l’importanza di questo mezzo riveste nel servizio della Caritas».

L’ultimo ringraziamento è andato alle aziende per il loro supporto. Anche il Sindaco Giovanni Panichelli ha voluto ricordare la vicenda Gurit che sta tenendo con il fiato sospeso i lavoratori e che l’Amministrazione sta seguendo con attenzione e apprensione.

«Credo che la cosa migliore in questi frangenti sia proprio quella di essere comunità e quella di oggi è una delle rappresentazioni migliori. Quei lavoratori ora hanno bisogno di tutto il supporto possibile e delle istituzioni. Essere comunità significa offrire tutto questo».

Da oggi il mezzo sarà in dotazione alla Caritas con tanto di assicurazione e bollo pagato per i prossimi quattro anni.

I due bimbi dell’operazione “Food for Gaza” sono stati accolti al Regina Margherita

Nell’ambito dell’operazione “Food for Gaza”, questa notte alle ore 2,15 sono arrivati i primi due bambini pazienti oncologici con le loro famiglie presso l’Isola di Margherita dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino per essere curati, dopo che il loro trattamento è stato interrotto a seguito dei bombardamenti all’interno della Striscia di Gaza. Questi primi due bambini sono stati accolti dalla professoressa Franca Fagioli (Direttore del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino del Regina Margherita), che, la settimana scorsa, aveva accompagnato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio in Israele per partecipare alla missione “Food for Gaza”. La missione ha il significato di creare un ponte tra l’ospedale Infantile Regina Margherita e i bambini di Gaza tramite l’intermediazione delle forze diplomatiche e dei sanitari israeliani e palestinesi. Un bambino di 9 anni è affetto da una grave malattia ematologica, che necessita di trapianto di cellule staminali emopoietiche. È accompagnato dalla mamma e da una sorella di 17 anni. Il secondo bambino di 5 anni è affetto da un tumore cerebrale, già operato a Gaza a dicembre 2024 ed è in attesa di iniziare la radioterapia. È accompagnato dalla mamma e dalla sorellina di 3 anni. Entrambi sono provenienti da Gaza City. “Nei prossimi giorni verranno sottoposti ad accertamenti diagnostici per rivalutare lo stato della malattia e pianificare le cure” dichiara la professoressa Franca Fagioli. Grazie alla rete di associazioni del terzo settore, in particolare UGI e Casa Giglio, sarà anche possibile accogliere le loro famiglie.
“Ancora una volta il Piemonte si conferma modello di cooperazione internazionale e di solidarietà” commenta il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che oggi ha visitato in ospedale i due pazienti e le loro famiglie.

“Sì al nuovo Maria Vittoria. L’alternativa nell’area dell’Amedeo di Savoia”

La sera del 12-02-2025, presso il teatro la Provvidenza di Torino, è stata organizzata dal
“Comitato Salviamo la Pellerina” un’assemblea pubblica che ha visto la partecipazione di circa
200 cittadini. Tra i tecnici relatori: ing. Buonomo, arch. Veglia e il geol. Bruno che hanno
illustrato i vantaggi della scelta dell’area dell’Amedeo rispetto all’area della Pellerina.

Altri relatori come il giurista prof. Mattei, l’avv. Giovetti e la dott.ssa Piana hanno spiegato la
battaglia legale in atto. La raccolta firme per le richiesta del referendum abrogativo bocciato
dalla commissione comunale, la richiesta al TAR e la presentazione del ricorso al giudice
ordinario.

Tra i relatori è intervenuta anche l’on. Rosolen che ha parlato del poco chiaro atteggiamento
dell’INAIL per il finanziamento per il nuovo ospedale.
E’ intervenuto anche il dott. Pasteris, direttore del giornale “quotidiano piemontese” uno dei
pochi media locali che sta dando spazio alle voci che propongono un’alternativa.
Da segnalare anche la presenza di Byoblu.
A fare da moderatore Christian Citro, Consigliere della IV Circoscrizione della lista civica
Futura per i Beni Comuni.
L’incontro è stato interattivo e partecipato con diversi interventi da parte del pubblico
presente.

Come rappresentanti del comitato, Giorgio Zimbaro e Barbara Roberta Contratto, si sono detti
soddisfatti dell’esito e fiduciosi per il futuro, confidando che attraverso il Referendum sia data
ai cittadini la possibilità di decidere su questa importante scelta del territorio.
“Abbiamo voluto lanciare con questa serata un invito a tutta la cittadinanza.
Ci stiamo sempre più organizzando per portare avanti questa battaglia civile. L’azione di
informazione continuerà e dopo questa sera siamo sicuri che la partecipazione attiva
aumenterà ancora”.

L’assemblea porta con sé vari messaggi:
– verso la cittadinanza, con l’invito ad una sempre più ampia partecipazione con
l’obiettivo di formare un’ampia massa critica;
– verso la Regione, in particolare alla persona dell’ass. reg. Riboldi che ha preso il
posto del suo predecessore Icardi e si trova a fare i conti con una scelta non sua;
– verso i media, chiedendo più attenzione alla proposta alternativa e più in
generale ad un sempre più organizzato movimento d’opinione contrario alla
scelta del Parco e impegnato alla difesa del verde di tutta la Città.
Il comitato “Salviamo la Pellerina” invita gli enti coinvolti a fare marcia indietro e di utilizzare
la rescissione del contratto con cui ha assegnato la progettazione.
L’alternativa c’è!

Comitato Salviamo la Pellerina

Amore e arte a Torino nella giornata più romantica dell’anno. Musei a 1 euro e ingressi speciali per coppie

Tante piacevolezze all’ombra della Mole per San Valentino. “A San Valentino ama la cultura !” è l’esportazione rivolta al pubblico dalla Fondazione Torino Musei, che gestisce GAM, MAO e Palazzo Madama, lanciando una nuova proposta per la festa degli innamorati. Nella giornata di venerdì 14 febbraio, con la promozione “A San Valentino ama la cultura!”, tutti i visitatori potranno accedere alle collezioni permanenti con l’ingresso a 1 euro, inclusi nel biglietto delle collezioni i progetti espositivi Hanauri, il Giappone dei venditori di fiori al MAO e Giro di Posta. Le mostre “Primo Levi-le Germanie e l’Europa”, “Il grande fiume”, “Biodiversità tra passato e futuro a Palazzo Madama”. Aggiungendo 1 euro si potrà accedere anche alle mostre temporanee di Mary Heilmann, Maria Morganti e Grasso; Giuseppe Gabellone e Diego Perrone alla GAM. Sempre aggiungendo 1 euro è possibile visitare al MAO la mostra “Rabbit inhabits the moon”, e le esposizioni “Visitate l’Italia” a Palazzo Madama. Esclusa dalla promozione la mostra di Berthe Morisot alla GAM. La formula due per uno è dedicata a ogni tipo di coppia, amici, parenti, genitori, figli, fidanzati e coniugi. Si entra in due e si paga un solo biglietto al Museo Egizio, alla cifra di 18 euro. Anche le Gallerie d’Italia propongono la promozione dell’ingresso due per uno per visitare le mostre in corso e le collezioni permanenti. Il MAUTO festeggia San Valentino con una promozione sul biglietto d’ingresso a una tariffa speciale di 15 euro. La medesima tariffa al Museo Nazionale del Risorgimento, con una visita tematica su “Storie di donne e eroi del Risorgimento” alle ore 16, e tariffa speciale al Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso. Alle 15 e alle 16.30 visita dal titolo “Riflessi d’amore” a Palazzo Carignano. Al Museo Accorsi Ometto, dove è in corso la mostra “Giorgio De Chirico 1924”, sono dedicate visite con letture relative alle storie d’amore di Giorgio De Chirico e Isabella Far, Peggy Guggenheim e Max Ernst, Picasso e Dora Maar. A Flashback Habitat viene presentata da Sergio Cascavilla la sua opera interattiva “Potrei amare il mondo intero”, che parla dell’unica cosa al mondo che non è in vendita, l’amore. Fino al 16 febbraio, al Teatro Regio, saranno in vendita due biglietti al costo di uno per tutte le recite de “La dama di picche”, di Cajkovskij, e “Hamlet” di Ambroise Thomas previsti nei mesi di aprile e maggio.

Mara Martellotta

Molinette, Nursing Up: “Ristrutturazione positiva ma con strategia del personale”

«La ristrutturazione del Pronto Soccorso delle Molinette è una notizia positiva, ma senza una strategia chiara per la gestione del personale e della continuità assistenziale rischia di trasformarsi in un altro pasticcio come quello del CTO», dichiara Claudio Delli Carri, Segretario Regionale del Nursing Up.

L’esempio del Pronto Soccorso del CTO è emblematico: l’area dedicata ai piccoli traumi è stata ristrutturata, ma le attività sono state spostate in un corridoio e sono ancora lì perché i locali nuovi non sono utilizzabili per mancanza di personale. Servirebbero almeno cinque infermieri e un OSS per rendere operativa la nuova ala, ma senza queste risorse l’intera ristrutturazione è di fatto inutile.

Ancora più seria è la questione della telemetria, una tecnologia avanzata presente nella nuova struttura che permetterebbe di monitorare i pazienti in tempo reale da un’unica postazione, ottimizzando il lavoro degli operatori. Ma senza il trasferimento nella nuova ala, la telemetria non può essere utilizzata. Questo significa che gli infermieri devono ancora monitorare i pazienti manualmente, spostandosi di letto in letto, con un enorme spreco di tempo ed energie.

«Il CTO è diventato una cattedrale nel deserto: una ristrutturazione pensata solo dal punto di vista edilizio, senza un piano per il personale. E ora ci troviamo con una struttura nuova e inutilizzabile», denuncia Delli Carri.

Il Pronto Soccorso delle Molinette è ospitato in un edificio di oltre 100 anni, progettato per esigenze sanitarie di un’altra epoca. Questo significa che qualunque intervento creerà enormi difficoltà logistiche. Il piano della Regione prevede una ristrutturazione in tre fasi, ma questa suddivisione rischia di essere impraticabile in un contesto già congestionato. Chiudere intere aree per il cantiere significherebbe ridurre ulteriormente gli spazi, in un ospedale dove il sovraffollamento è già insostenibile.

Non si può ignorare che l’80% degli accessi al Pronto Soccorso delle Molinette avviene con mezzi propri. Questo significa che la maggior parte dei pazienti non può essere facilmente dirottata verso altri ospedali, a meno di non generare un effetto domino che metterebbe in crisi l’intero sistema di emergenza-urgenza della città.

Se la ristrutturazione delle Molinette non sarà affiancata da un piano chiaro per garantire la continuità operativa e per il potenziamento del personale, si rischia di ripetere lo stesso errore fatto con il CTO: un ospedale con aree nuove ma inutilizzabili perché mancano infermieri e operatori per gestirle.

«Non possiamo permetterci un altro progetto nato solo sulla carta, senza un vero piano per chi dovrà garantire l’assistenza», avverte Delli Carri.

Il Nursing Up chiede un confronto immediato con l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Regione Piemonte e Azienda Zero per discutere un piano concreto che garantisca la continuità dei servizi durante i lavori e che preveda un reale potenziamento dell’organico.

«Siamo stanchi di vedere ospedali ristrutturati che poi non possono funzionare per mancanza di personale. Prima di pensare ai cantieri, bisogna pensare a chi ogni giorno lavora in quei reparti. Solo così possiamo evitare di costruire l’ennesimo castello di carte destinato a crollare», conclude Delli Carri.

c s