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25 aprile 1945-2025, 80 anni dalla Liberazione

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Il 25 aprile 1945 segnò la fase decisiva della Liberazione del nostro Paese dall’occupazione nazifascista, con l’avanzare delle truppe alleate nelle città dopo mesi di lotta partigiana. Un anniversario importante della festa nazionale che le istituzioni, associazioni e realtà culturali del territorio intendono celebrare con un ricco programma di iniziative, dalle commemorazioni ufficiali agli eventi culturali, con spettacoli teatrali, performance, letture, concerti e momenti di approfondimento storico. Un calendario denso e partecipato, per riaffermare i valori della Resistenza, ricordare il sacrificio di chi ha combattuto per la libertà e la democrazia e trasmettere il significato e l’attualità di questo patrimonio collettivo alle nuove generazioni.

A un mese dall’appuntamento la Città e la Città metropolitana di Torino, la Regione e il Consiglio regionale del Piemonte, il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, il Polo del ‘900, il Museo Diffuso della Resistenza e l’Anpi di Torino ne hanno parlato in una conferenza stampa al Polo del ‘900.

“Sono trascorsi 80 anni da quel 25 aprile che segnava un passaggio cruciale della storia del nostro Paese – spiega il sindaco della Città Metropolitana e della Città di Torino Stefano Lo Russo – un passaggio che ci ha permesso di vivere in un’Italia libera, democratica e in pace. Oggi più che mai è fondamentale costruire una memoria condivisa che permetta alle ragazze e ai ragazzi di comprendere il passato per affrontare con consapevolezza il presente e il futuro. Ma non dobbiamo trascorrere la celebrazione dell’ottantesimo anno dalla Liberazione pensando soltanto a onorare la memoria di ciò che è stato. Il 25 Aprile è l’occasione per ribadire ancora una volta che alla base di ogni nostra scelta devono esserci quei pilastri valoriali su cui la nostra Repubblica, l’Europa e la Resistenza di chi ha combattuto il nazifascismo si fondano ovvero democrazia, libertà, giustizia. Eredità preziosissime del 25 aprile di ottant’anni fa, che non dobbiamo dare per scontate, mai”.

“Il 25 aprile del 1945 nasceva l’Italia come la conosciamo oggi: un’Italia libera e democratica – dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Oggi, 80 anni dopo, ricordiamo la battaglia di liberazione e celebriamo 80 anni di democrazia e di pace nel nostro Paese. Una conquista che dobbiamo al sacrificio e al coraggio di tanti uomini e donne che hanno dato la vita per noi, una conquista che abbiamo il dovere di custodire e proteggere ogni giorno perché ciò che non proteggiamo, e di cui non curiamo la memoria, non è al sicuro. Festeggiare gli 80 anni dalla Liberazione in Piemonte assume poi un significato particolare, per una terra che è stata insignita del riconoscimento della Medaglia d’oro al valore civile dal presidente Mattarella e che è da sempre culla e sentinella dei valori della nostra bellissima Costituzione, libera, repubblicana e antifascista”.

Il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco e il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione Domenico Ravetti dichiarano: “La Resistenza fu fatta da uomini e da donne. Avevano diverse età, diverse storie e provenienze, diverse estrazioni sociali, idee politiche e spinte ideali, ma erano accomunati dal dire no ai nazifascisti, alla dittatura. Partigiani e militari, contadini e operai, cristiani ed ebrei, comunisti, socialisti, popolari, liberali, monarchici e azionisti. Nella Resistenza, scrisse Padre Davide Maria Turoldo “vi erano seguaci di tutte le fedi”. Il 2025 è un anno importante perché ricorrono gli 80 anni della Liberazione. Per la comunità piemontese la lotta resistenziale da sempre riveste un significato particolare: non ci fu parte del suolo piemontese valle, collina, borgata o frazione in cui non siano state scritte pagine di sofferenza e coraggio. Non c’è famiglia che non sia stata attraversata dalle vicende di quel periodo della nostra Storia. A quei sacrifici il Presidente Sergio Mattarella ha reso omaggio, nel 2016, conferendo alle genti del Piemonte la medaglia d’oro al valor civile. L’antifascismo non è una medaglia da apporre al petto né uno stigma da rivolgere all’avversario politico di turno. L’antifascismo è patrimonio condiviso ed irrinunciabile alla base della nostra Repubblica. La Resistenza e la Costituzione sono indissolubilmente legate. Non c’è l’una senza l’altra, perché la fedeltà alla Costituzione viene prima di ogni appartenenza politica”.

“In occasione dell’80° anniversario della Liberazione, il Museo Diffuso della Resistenza di Torino rinnova il suo impegno nella tutela e valorizzazione della memoria storica – dichiara il presidente del Museo diffuso della Resistenza Daniele Lupo Jallà -. La Resistenza non è solo il passato, ma un’eredità di valori che ci guida nel presente e nel futuro. Attraverso iniziative come ‘Mi ricordo quel 25 Aprile’ e le ‘Soglie d’inciampo’, il Museo, in collaborazione con le istituzioni locali, intende stimolare una riflessione collettiva sull’importanza della libertà e della democrazia. Il nostro obiettivo è coinvolgere attivamente la cittadinanza, affinché il ricordo di chi ha lottato per la nostra libertà rimanga vivo e significativo per le nuove generazioni”.

Il presidente della Fondazione Polo del ‘900 Alberto Sinigaglia dichiara: “Da tre anni coordinatori delle iniziative per gli 80 anni della Resistenza, il Polo del ‘900 e i suoi 26 enti lavorano con l’orgoglio e la responsabilità di una grande istituzione culturale, consapevoli dei valori del 25 Aprile ’45 e di quanta profondità e sobrietà di toni richieda la più preziosa e festosa data della nostra storia”.

“Quest’anno celebriamo un appuntamento particolarmente significativo – dichiara il presidente dell’ANPI Torino Nino Boeti -. L’80esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo è un’occasione speciale per ribadire con forza i valori fondanti della nostra democrazia e il ruolo fondamentale della Resistenza nella storia della nostra comunità e dell’intero paese. Ricordare oggi, a 80 anni di distanza, non è solo un atto doveroso di gratitudine verso chi ha sacrificato la propria vita per la libertà, ma è anche un impegno per continuare a difendere quotidianamente quei valori di pace, uguaglianza e giustizia sociale che sono stati alla base della lotta partigiana. Vogliamo, inoltre, sottolineare l’importanza della memoria attiva e condivisa, coinvolgendo le nuove generazioni in un percorso di consapevolezza storica e responsabilità civica, come da diversi anni fa il Polo del ‘900. Il nostro obiettivo è di far vivere il ricordo della Resistenza come patrimonio collettivo, da custodire e tramandare affinché i valori della Liberazione continuino a rappresentare una guida e una bussola per le sfide del presente e del futuro”.

TORINO CLICK

Bus precipita nel Po: una manovra inspiegabile ha causato la morte del conducente e il ferimento di tre persone

Una manovra inspiegabile, una caduta forse provocata da un malore del conducente. Per ora sono pochi i dettagli che emergono dall’incidente che ha coinvolto il mezzo della DiCarlo Tour, azienda di noleggio di bus turistici, operativa su Milano.

L’autista sarebbe un uomo di circa 60 anni, forse il padre del titolare. Stava andando a riprendere una scolaresca milanese di passaggio a Torino.
Intorno alle 17, l’uomo ha effettuato la retromarcia passando inspiegabilmente accanto ai semafori che costeggiano il lungo fiume dei Murazzi. Ha urtato la banchina ed è caduto nel Po.
L’autista era solo a bordo ed è deceduto. Tre persone coinvolte nella dinamica sono state portate al CTO e risultano ferite.

Intorno alle 22 è stato recuperato il mezzo dall’acqua ed è stato posto sotto sequestro.
Vigili del fuoco e forze dell’ordine lavoreranno tutta la notte per mettere in sicurezza la zona mentre sono state sospese le operazioni di recupero di un motorino travolto dal mezzo.

LORI BAROZZINO

Bus turistico cade nel Po in piazza Vittorio. Morto il conducente

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Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 26 marzo, un bus turistico è caduto  nel Po, per cause da accertare, all’altezza del ponte di piazza Vittorio Veneto a Torino davanti alla Gran Madre. Il pullman, prima di precipitare in acqua, ha investito tre pedoni e ha sfondato il parapetto in pietra di corso Cairoli ed è piombato nel fiume.

AGGIORNAMENTO

L’autista è morto. Il bus prima di finire nel fiume ha investito i tre pedoni, ora ricoverati all’ospedale delle Molinette in condizioni che non desterebbero preoccupazione.

foto Igino Macagno

Professore agli arresti per molestie sessuali nei confronti degli studenti

È agli arresti domiciliari il docente  dell’istituto superiore Fermi Galilei di Ciriè indagato per molestie e violenze sessuali nei confronti di alcuni studenti. Era stato denunciato due mesi fa dai genitori dei ragazzi. Il professore era stato allontanato e  sostituito. La procura di Ivrea ha messo in atto la misura cautelare nelle scorse ore considerate le  deposizioni rese da decine  di studenti che avrebbero confermato atteggiamenti troppi “fisici”, come abbracci e massaggi.

Uomo a terra sanguinante in codice rosso. Possibile aggressione

Un settantenne è stato trovato riverso a terra, nel parcheggio dell’ex caserma Passalacqua a Novara, struttura abbandonata e occupata da senza tetto. Il personale del 118 ha soccorso l’uomo che è stato probabilmente aggredito e pestato a sangue. Ha riportato ferite da codice rosso. I carabinieri stanno indagando.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Corecom, 100mila istanze e progetto alfabetizzazione digitale e mediatica

Il 2024 segna un traguardo importante per il Comitato regionale per le comunicazioni. Infatti da quando l’AGCOM nel 2004 ha conferito al Corecom Piemonte la delega sulla risoluzione delle controversie tra utenti e operatori di comunicazione elettronica, le istanze di contenzioso gestite sono state complessivamente oltre 100mila. In questi venti anni di attività, migliaia di piemontesi hanno usufruito di questo servizio completamente gratuito andando a dirimere situazioni di conflitto con il proprio operatore telefonico ottenendo storni e rimborsi.

In un mondo sempre più connesso, il ruolo del Corecom diventa ancora più strategico”. – dichiara il presidente del Corecom Vincenzo Lilli – “Le conciliazioni non sono solo un servizio, ma un diritto fondamentale per il cittadino e uno strumento di equilibrio nel mercato delle telecomunicazioni. Avere superato le 100mila istanze nel 2024 sono motivo di orgoglio per il nostro Comitato che da venti anni attraverso il tentativo di conciliazione prima e poi anche con la procedura di definizione, promuove e rafforza questo servizio affinché ogni utente possa sentirsi tutelato e ascoltato. Nonostante la flessione del numero di istanze che si è verificato negli ultimi anni a causa della digitalizzazione della procedura e ad una maggiore attenzione dei gestori verso i propri clienti,” – continua il presidente Lilli– “il Corecom si conferma un luogo di prossimità dove far valere i propri diritti. Infatti ogni anno, migliaia di utenti si affidano a noi per risolvere le proprie controversie, ottenendo spesso rimborsi, storni di fatturazione o ripristino del servizio in tempi brevi. Questa attività non solo riduce il contenzioso legale, ma migliora anche il rapporto di fiducia tra cittadini e aziende, incentivando pratiche commerciali più trasparenti e corrette. Tra gli obiettivi che si è prefisso il Corecom nel 2025” – conclude Lilli – ” è anche quello di promuovere e incrementare i corsi di alfabetizzazione digitale, affinché gli adulti di domani abbiano quelle conoscenze necessarie per sfruttare al meglio le opportunità del mondo digitale in modo critico e consapevole”.

Contenzioso 2024 tra utenti e gestori telefonici

Le istanze di contenzioso arrivate al Corecom Piemonte nel 2024 e gestite tramite la piattaforma Agcom ConciliaWeb sono state complessivamente 4038 (3748 istanze di conciliazione e 290 domande di definizione).

Nel dettaglio le domande di conciliazione sono così suddivise: 2794 in udienza e 954 in procedura semplificata. La percentuale di accordi è in aumento rispetto agli anni precedenti ed è del 87,48%.

Per quanto riguarda invece la delega di definizione, il Corecom Piemonte ha ricevuto 290 istanze e ne ha chiuse 307. Le procedure per le quali non è stato possibile addivenire a transazione tra le parti e che sono quindi state definite con provvedimento decisorio del Comitato (delibera) o del dirigente (determinazione) risultano essere 36.

I rimborsi e gli storni a favore degli istanti sono quantificati in circa 1,2 milioni euro.

Sono invece 474 le domande pervenute per procedura d’urgenza per l’attivazione del servizio sospeso, di queste 346 richieste sono state soddisfatte con la riattivazione spontanea da parte dell’operatore, mentre 128 sono stati i provvedimenti temporanei. Si specifica che tali provvedimenti sono diretti a garantire la continuazione della fruizione del servizio per l’utente qualora fosse stato disattivato.

“Le conciliazioni telefoniche si confermano un ottimo strumento di risoluzione alternativa delle controversie che permette alle parti coinvolte in una disputa di trovare un accordo senza dover ricorrere a un’azione legale.” – dichiara la vicepresidente Alessia Caserio – “Sono la dimostrazione concreta di come sia possibile difendere i propri diritti senza dover affrontare lunghe battaglie burocratiche. Grazie alla piattaforma Conciliaweb i vantaggi sia per gli utenti che per i gestori sono molteplici. Infatti la conciliazione offre soluzioni rapide, gratuite ed efficaci ai problemi e in caso di accordo viene redatto un verbale che ha valore legale. Le motivazioni al ricorso più frequenti” – conclude l’avv. Caserio – “sono: addebiti per costi di disattivazione, applicazioni di condizioni contrattuali diverse da quelle pattuite, attivazione di servizi non richiesti, mancata risposta ai reclami e malfunzionamento della linea per motivi tecnici.”

Alfabetizzazione digitale e mediatica

Il Comitato regionale per le comunicazioni promuove il progetto didattico gratuito “Online Onlife” Guida all’uso consapevole del digitale. Un percorso formativo di cittadinanza digitale realizzato in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte e la Fondazione Articolo 49.

Il progetto rientra nell’ambito delle attività di alfabetizzazione mediatica e digitale supportate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), su delega della quale il Corecom Piemonte esercita le funzioni di tutela e garanzia dell’utenza attraverso iniziative di educazione all’utilizzo dei media nell’ambito regionale di competenza.

Il percorso educativo, destinato agli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, è articolato in 10 moduli per un totale di 10-20 ore di formazione ed è propedeutico al rilascio del patentino digitale.

L’iniziativa è patrocinata da Parlamento e Commissione europea, Camera e Senato italiani, Guardia di Finanza, CNR, AGID e dalla quasi totalità delle Regioni Italiane. Per iscriversi al progetto è necessario accedere al seguente link: https://inclasse.net/online-onlife-guida-alluso-consapevole-del-digitale/.

“Il Corecom non è solo contenzioso” – sottolinea il commissario Marco Briamonte – “al proprio interno si svolgono tante altre attività forse meno note, ma non per questo di minore importanza. In primis mi preme evidenziare il progetto didattico “Online Onlife”, un’importante iniziativa promossa dal Corecom affinché le nuove generazioni acquisiscano quelle competenze minime necessarie a navigare in rete e nei social network con consapevolezza e responsabilità. Altre delega di rilievo” – continua l’avv. Briamonte – “sono: quella relative ai programmi dell’accesso, un prezioso strumento che offre visibilità a soggetti che difficilmente troverebbero spazio nei media tradizionali, la vigilanza sull’applicazione della normativa in materia di Par Condicio nel periodo elettorale e referendario, la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo e il registro degli Operatori di Comunicazione e Postali”.

Programmi dell’accesso

Sono uno spazio televisivo e radiofonico gratuito e autogestito, della durata massima di cinque minuti, messo a disposizione per la comunicazione di soggetti collettivi – tra cui per esempio enti, associazioni e onlus, autonomie locali, gruppi di rilevante interesse sociale, gruppi etnici e religiosi, sindacati, movimenti politici – grazie al protocollo d’intesa fra il Corecom e Centro di produzione tv Rai. Nel corso del 2024 si sono registrate 209 domande di partecipazione di cui 131 televisive e 78 radiofoniche, con un incremento di 47 richieste rispetto all’anno precedente.

Prevenzione e contrasto al Cyberbullismo

Continua l’attività del Comitato sul tema con l’obiettivo di avere informazioni sul fenomeno e capire gli ambiti di prevenzione e contrasto. In particolare il Corecom partecipa al tavolo tecnico regionale che promuove e adotta politiche per combattere il bullismo online e al tavolo interistituzionale e interprofessionale “Tuttinrete” che ha come obiettivo principale la promozione di una cultura condivisa della tutela dei diritti dei minori nel rapporto con i mezzi di informazione. Inoltre il Comitato nel corso del 2024 ha partecipato nelle scuole ad incontri propedeutici alla nomina degli “Ambasciatori” del Consiglio regionale in tema di utilizzo dei device.

Tenuta del registro degli Operatori di Comunicazione e Postali

Sono state registrate 852 comunicazioni annuali raggiungendo così il 99,76% del totale degli operatori obbligati alla presentazione con 12 richiami al fine di perfezionare gli adempimenti amministrativi. Dall’obbligo sono esclusi gli operatori che svolgono attività di Internet point (16) e gli iscritti nell’annualità 2024.

 

Nasce il Cardioradiologo, primo Master universitario italiano di Cardioradiologia di Torino

Al via il primo Master universitario di II° livello in Cardioradiologia, promosso dalla Città della Salute e della Scienza e dall’Università di Torino, con la collaborazione dell’Università del San Raffaele di Milano e dell’Università La Sapienza di Roma. Il Master, presieduto dal professor Riccardo Faletti dell’Università di Torino, vede la partecipazione dei professori Antonio Esposito e Nicola Galea, quali responsabili delle rispettive sedi di Milano e Roma.

Il Master in Cardioradiologia mira a formare una nuova figura professionale: il Cardioradiologo. Questo specialista avrà un ruolo cruciale nella valutazione del cuore, delle valvole e delle arterie coronarie, contribuendo in modo significativo alla prevenzione dell’infarto miocardico, alla diagnosi precoce delle cardiomiopatie ed alla gestione dei pazienti con dolore toracico acuto e cronico.

Il percorso formativo, della durata di 18 mesi, prevede una formazione altamente specializzata per radiologi con l’obiettivo di sviluppare competenze avanzate nell’imaging cardiovascolare non invasivo mediante Tomografia Computerizzata (TC) e Risonanza Magnetica (RM). Queste tecniche, riconosciute dalle principali Linee guida nazionali ed internazionali, rappresentano strumenti fondamentali per la prevenzione e la diagnosi delle patologie cardiache.

Durante il Master, i partecipanti avranno l’opportunità di frequentare le tre sedi universitarie coinvolte, con una rotazione di sei settimane per ogni istituzione. Questo approccio garantirà un confronto diretto con esperti del settore ed un’esperienza pratica approfondita.

“La creazione di questo Master rappresenta un passo fondamentale per colmare il crescente bisogno di esperti in diagnostica cardiovascolare non invasiva. I Cardioradiologi formati saranno in grado di rispondere efficacemente alle esigenze cliniche, migliorando la qualità dell’assistenza ai pazienti” ha dichiarato il professor Riccardo Faletti.

Maxi sequestro della polizia: marijuana e hashish per oltre 110 chili

In data 18 Marzo , la Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato un cittadino italiano per detenzione di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente.

Segnatamente, da attività info-investigativa, gli operatori della Squadra Mobile apprendevano che una persona deteneva della droga all’interno di un garage ubicato in un complesso di Orbassano e, nel corso di un servizio di appostamento, notavano sopraggiungere un’auto che si dirigeva in uno dei box dello stabile di proprietà di una società risultata, successivamente, estranea ai fatti.

Gli investigatori si avvicinavano, quindi, al box che, in quella circostanza, aveva il basculante aperto, sorprendendo il soggetto intento a sistemare numerosi involucri contenenti materiale vegetale.

Nel corso della perquisizione venivano rinvenuti 64 kg lordi di hashish e 45 kg di marijuana, quest’ultima racchiusa in 58 buste trasparenti. Nell’auto dell’uomo venivano trovati oltre 13.000 euro in contanti e tre mazzi di chiavi di altrettanti veicoli.

In casa venivano sequestrati quasi 1.000 euro in denaro contante e un’ottantina di grammi di sostanza stupefacente. In uno dei tre veicoli nella disponibilità dell’indagato venivano rinvenuti oltre 2,2 kg di hashish, 2,5 kg di marijuana, 17 sigarette elettroniche con all’interno derivati della cannabis e materiale utile al confezionamento delle dosi.

Il procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Torino si trova nella fase delle indagini preliminari pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

Ciononostante, in sede di convalida dell’arresto, il G.I.P. del Tribunale di Torino ha ravvisato nei suoi confronti la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, convalidando tale misura e disponendo la custodia cautelare in carcere.

Anticipato divieto di vendita bevande in vetro o metallo in alcune zone di Torino

Al fine di garantire maggiore sicurezza e decoro urbano  la Giunta comunale ha deciso che, a partire dalla data di esecutività del provvedimento e fino al 31 dicembre 2025, il divieto di vendita, cessione e detenzione di bevande in contenitori di vetro o metallo in alcune aree cittadine sarà anticipato alle ore 21. La misura, già in fase di sperimentazione in via Di Nanni, viene ora estesa ad altre zone della città dove si è riscontrato un legame tra la presenza di esercizi commerciali che vendono alcolici da asporto e l’aumento delle segnalazioni di disturbo.

Attualmente il Regolamento di Polizia Urbana prevede che su tutto il territorio cittadino sia vietata la vendita e il consumo di bevande in contenitori di vetro o metallo dalle ore 23 alle ore 7 del mattino. Nelle 20 aree individuate dalla delibera, dove si registrano criticità legate agli assembramenti e al consumo di alcol in strada, l’amministrazione ha così deciso di anticipare il divieto alle ore 21.

“L’ampliamento dell’arco temporale di applicazione del divieto già in vigore nell’area pedonale di via di Nanni – spiega l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – sta dando buoni risultati. L’obiettivo ora è di proseguire in questa direzione, limitando la vendita e il consumo di bevande alcoliche in numerosi quartieri negli orari serali e i disagi che questo comporta per i residenti e per il decoro della città”.

“Le aree più sensibili – spiega l’assessore alla Sicurezza e alla Polizia Locale Marco Porcedda – sono state individuate dopo un attento confronto con i presidenti delle Circoscrizioni coinvolte e analizzando il rapporto tra numero di esercizi commerciali presenti su quel territorio, numero di sanzioni e segnalazioni di disagi. Monitoreremo gli effetti del provvedimento e, se necessario, valuteremo eventuali modifiche o integrazioni sulla base delle indicazioni fornite dal Tavolo di Osservazione sulla vivibilità urbana”.

La mappatura delle aree è stata individuata attraverso la consultazione con le Circoscrizioni 2, 5, 6, 7 e 8 e sulla base dei dati forniti dalla Polizia Municipale e dal numero unico di emergenza 112.

Tra queste rientrano diverse zone della Circoscrizione 2, come il quadrante compreso tra le vie Sanremo, Carlo del Prete, Don Giovanni Grioli e Bernardo de Canal, così come l’area delimitata dalle vie Monte Novegno, Castelgomberto e Guido Reni, nel tratto compreso tra il civico 211 e via Castelgomberto. Il provvedimento riguarderà anche le vie Onorato Vigliani, Michele Amari, Duino e corso Caio Plinio, oltre a specifici tratti di via Onorato Vigliani tra corso Unione Sovietica e strada delle Cacce; corso Sebastopoli tra via Tripoli e via Carlo Castelnuovo delle Lanze (proseguimento via Ettore Fieramosca); corso Siracusa tra via Nuoro e via Castelgomberto 125; via Barletta tra via Gradisca e via Giovanni Emanuel e corso Unione Sovietica tra via Monteponi e strada del Drosso.

Nella Circoscrizione 5 il divieto sarà applicato nelle aree comprese tra via Emilio Brusa, corso Lombardia, via Cognetti De Martiis e via Mazzé, così come nel perimetro tra via Viterbo, via Luigi Goytre, Corso Toscana e via Giuseppe Bravin e nel quadrante definito da via Orvieto, corso Benedetto Brin, via Ciamarella e via Tesso.

Anche la Circoscrizione 6 sarà interessata dalle nuove misure, con restrizioni lungo via Renato Martorelli, nel tratto tra via Salassa e via Pierluigi Palestrina; nelle aree comprese tra via Baltea, corso Vercelli, via Volpiano, via Leinì e tra via Fossata, via Belmonte e corso Vercelli. Altre aree coinvolte includono il perimetro di via Brandizzo, via Crescentino, via Malone e corso Giulio Cesare, oltre alla zona di piazza Derna tra i civici 211 e 240 e il tratto di corso Taranto tra piazza Derna a via Monte Rosa.

Nella Circoscrizione 7, le restrizioni riguarderanno il quadrante compreso tra lungo Dora Napoli, via Mondovì, corso Emilia e corso Giulio Cesare; l’area compresa tra Lungo Dora Firenze, corso Giulio Cesare, corso Brescia e via Aosta e la zona delimitata da via Bra, corso Vercelli, via Cuneo e corso Giulio Cesare.

Infine nella Circoscrizione 8 verranno introdotte limitazioni, nei tratti di corso Piero Maroncelli tra via Villa Tommaso e via Genova e di via Nizza tra corso Piero Maroncelli e le vie Testona e Beinette. Il provvedimento interesserà anche piazza Tancredi Galimberti (tra i civici 1 e 25) e piazza Carducci (tra i civici 116 e 173).

TORINO CLICK

Chieri, l’archivio edilizio diventa digitale

Dematerializzate oltre 50mila pratiche edilizie

 

 

Oltre 50mila pratiche edilizie, dal 1938 al 2019, equivalenti a 700 metri lineari in formato cartaceo, sono state digitalizzate e messe a disposizione di cittadini, professionisti, imprese e altre Pubbliche Amministrazioni, che possono richiedere e ottenere materiali di elevata qualità in modo rapido, efficiente e sicuro.

L’archivio edilizio del Comune di Chieri è ora interamente digitalizzato e ospitato nel cloud PSN-Polo Strategico Nazionale: un progetto strutturato in due lotti, avviato nel 2022 e concluso a fine 2024, per un importo di circa 1 milione e 53mila euro (fondi interamente comunali).

               Spiega il Sindaco Alessandro SICCHIERO: «Il progetto di dematerializzare l’archivio edilizio – necessità evidenziata da almeno un decennio – è nato nel periodo pandemico, a fronte delle difficoltà di accedere e fruire degli archivi fisici, ed in quello immediatamente successivo, quando i vari bonus edilizi e il Superbonus hanno generato una domanda di accesso atti mai vista prima; nel 2019 a Chieri avevamo circa 300 istanze di accesso agli atti dell’archivio edilizia (pari a un movimentato annuo di circa 900 pratiche), poi siamo passati a più di 1800 istanze. Stiamo parlando di una massa documentale imponente, che prima veniva movimentata fisicamente, con documenti che si usuravano, mentre l’utente aveva di ritorno un materiale fotografato o scansionato di scarsa qualità, basta pensare ai disegni. Nel passato l’utente faceva la sua richiesta compilando un modello cartaceo, la richiesta era presa in carico dagli uffici, che andavano fisicamente negli archivi a cercare la pratica, quindi verificavano se c’erano posizioni collegate e terzi interessati; infine, l’utente veniva convocato per ritirare un pacco di fotocopie o per consultare vari faldoni. Oggi, invece, i nostri servizi prendono in carico le richieste degli utenti e, inserendo le chiavi di ricerca, ottengono quanto serve, mettendo a disposizione entro il termine dei 30 giorni previsti dalla legge, senza che servano spostamenti fisici, pratiche edilizie ed altri atti assimilabili. Voglio ringraziare l’arch. Carlo Fenoglio e tutti i dipendenti comunali che hanno lavorato a questo progetto: abbiamo voluto mettere a disposizione dei cittadini e dei professionisti un servizio di alta qualità. Per raggiungere questo risultato serviva un digitalizzatore ad elevata specializzazione (come è il consorzio CSA), capace di trattare i documenti senza rovinarli; un’ infrastruttura digitale, con spazi di archiviazione di decine di terabyte, in grado di rendere fruibili documenti molto diversi tra di loro in assoluta sicurezza; e un navigatore dell’archivio altamente efficiente che, attraverso metadati associati, riesca a trovare qualsiasi dettaglio».

               La dematerializzazione dell’archivio edilizio comporta numerosi vantaggi, oltre alla migliore consultabilità: procedimenti amministrativi interni più leggeri (uniformando le modalità di archiviazione e gestione documentale e garantendo al contempo una maggiore protezione dei dati); un servizio di qualità più fluido, accessibile ed efficiente (grazie a tecniche all’avanguardia i documenti sono disponibili in formato PDF/A e le planimetrie in formato TIFF piramidale, che permette di ridurre le dimensioni del file senza incidere negativamente sulla qualità dell’immagine originale); un notevole risparmio in termini di tempi di lavorazione della pratica, sia istruttoria sia di accesso. Ulteriore vantaggio è il venir meno della necessità di movimentazione dell’archivio cartaceo, assicurando così una migliore conservazione dei materiali e il contenimento dell’impatto ambientale grazie al minor impiego di carta. La dematerializzazione dei documenti consente anche di scongiurare i rischi correlati allo smarrimento, al furto e a tutti gli eventi che potrebbero compromettere in modo definitivo l’integrità dei dati.

               Le pratiche digitalizzate riguardano, ad esempio, permessi di costruire, concessioni edilizie, SCIA, CILA, condoni, autorizzazioni edilizie, piani esecutivi convenzionati e piani di recupero, denunce strutturali, autorizzazioni varie (paesaggistiche/pubblicità/passi carrai/scarico), assegnazione matricola ascensori, pratiche impianti di telefonia, abitabilità ed agibilità, abusi edilizi.

Il prossimo passo sarà quello di creare un’interfaccia tra l’archivio edilizio ed il Geoportale del Comune di Chieri, che oggi consente di consultare gli elaborati del Piano Regolatore Comunale (cartografie e dati urbanistici), visualizzare qualsiasi oggetto fisico stia sul territorio-da un edificio ad una fontanella ad un cartello stradale-e stampare estratti di mappa (https://www.comune.chieri.to.it/it/servizi/geoportale-gismaster): in tal modo gli utenti potranno conoscere tutte le pratiche edilizie associate ad un data particella catastale, nel completo rispetto della privacy.