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Nicco a Carmagnola: “Volontari piccoli eroi”

Ieri il presidente del consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco ha portato il saluto alla Festa del volontario dell’OAMI, presso Casa Roberta a Carmagnola.
“Un giusto riconoscimento dedicato a tutte quelle persone fondamentali, dei piccoli eroi della nostra società, che si prendono cura delle persone più svantaggiate. Uomini donne, giovani e adulti, che hanno bisogno di cure e attenzioni. Fragili, malati e molto spesso anche sole.
Ogni persona ha diritto alla propria fetta di felicità.
E buona parte della fetta di felicità che si vede negli occhi degli ospiti di Casa Roberta è merito dei volontari che ogni giorno donano qualcosa di immenso: il loro tempo.
E questo vale per tutti i volontari, ovunque operino: grazie, perché con il vostro tempo regalate felicità a chi ne ha più bisogno”, ha affermato il presidente Nicco.

Diventare tutori di minori stranieri: un incontro il 26 giugno

Diventare tutore volontario per minori stranieri non accompagnati è il titolo dell’incontro che si terrà giovedì 26 giugno alle 17.30 nella Sala conferenze della Biblioteca civica centrale di via della Cittadella 5, a Torino per far conoscere e valorizzare la figura del tutore volontario di minori stranieri non accompagnati (Msna) in un periodo che vede, da un lato, persistere in Piemonte le richieste di tutela da parte del Tribunale dei minori e, dall’altro, la cronica carenza di tutori in alcune zone del territorio.

L’evento è promosso dall’Ufficio del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza in collaborazione con il Forum del Terzo settore in Piemonte e l’Associazione Tutrici e tutori volontari di minori stranieri non accompagnati.

“Nel 2024 – osserva il Garante regionale Giovanni Ravalli – solo il 46,9 % dei minori accolti in Piemonte e Valle d’Aosta è stato affiancato da un tutore volontario. Nel territorio della Città metropolitana di Torino e nel suo capoluogo il numero di tutrici e di tutori volontari è molto superiore a quello di altre zone della regione, ma rimane insufficiente a fronte delle centinaia di ragazzi che ogni anno arrivano a Torino e nei Comuni della sua area metropolitana”.

Con il Garante regionale Ravalli intervengono il coordinatore del Forum del Terzo settore Alessandro Brescia, delegato ai temi inerenti l’infanzia e l’adolescenza, la dirigente della divisione Politiche sociali e socio sanitarie della Città di Torino Barbara Solari, la responsabile dell’Ufficio minori stranieri della Città di Torino Paola Giordano, il responsabile dell’area Educazione del Centro internazionale per l’infanzia e la famiglia (Cifa Ets) Emanuele Russo. Saranno inoltre proposti esperienze e racconti di tutori volontari e indicazioni su come diventarlo.

“Per non abbassare la guardia sul tema – conclude Ravalli – oltre a quello già organizzato a Novara nelle scorse settimane, è previsto un nuovo incontro ad Alba il 30 giugno”.

Per info e iscrizioni: garante.infanzia@cr.piemonte.it, tel. 011/5757303.

 

Il TAR ferma la cancellazione: una scuola dell’infanzia ottiene giustizia e speranza

 

Una scuola dell’infanzia torinese, simbolo per molte famiglie di un progetto educativo accogliente e innovativo, aveva visto il proprio futuro oscurarsi all’improvviso. Un provvedimento amministrativo, un atto tanto formale quanto implacabile, aveva decretato la cancellazione dell’istituto dall’elenco regionale delle scuole non paritarie, privandolo del diritto di proseguire la propria attività a partire dal prossimo anno scolastico. Ma il destino dell’istituto ha trovato una prima difesa nella giustizia amministrativa: con l’ordinanza n. 1111/2025, il TAR Piemonte – Sezione Seconda – ha sospeso l’efficacia del provvedimento, accogliendo il ricorso presentato dagli Avvocati Davide Gallenca e Stefano Callà, che hanno assunto la difesa della scuola.

La decisione del Tribunale arriva al termine di una vicenda intricata. L’amministrazione aveva contestato alla scuola presunte “gravi irregolarità di funzionamento”, in particolare l’assenza, tra il personale impiegato, di figure con titolo o abilitazione validi per l’insegnamento. Una violazione che, secondo il Ministero, non sarebbe stata sanabile, giustificando così la misura più drastica: la cancellazione dall’elenco delle scuole non paritarie. Una scelta destinata a compromettere irrimediabilmente l’attività della scuola, a discapito delle famiglie e dei bambini che da anni vi trovavano un luogo sicuro e formativo.

Ma i giudici amministrativi hanno letto la normativa con un occhio diverso. Il TAR ha richiamato le stesse norme citate nel provvedimento ministeriale – il D.M. 82/2008 – evidenziando come queste prevedano la possibilità di sanare le carenze entro un termine di 30 giorni dall’invito formale dell’Ufficio scolastico regionale. Una possibilità che, secondo quanto sostenuto nel ricorso, non sarebbe stata adeguatamente garantita alla scuola.

Nel dispositivo dell’ordinanza n. 1111/2025, il TAR sottolinea come la cancellazione immediata avrebbe arrecato un pregiudizio grave e irreparabile all’istituto, impedendogli di operare nel prossimo anno scolastico e mettendo a rischio la continuità educativa per i bambini iscritti. Un danno che la giustizia amministrativa ha ritenuto non proporzionato, ordinando la sospensione dei provvedimenti impugnati e fissando al 17 giugno 2026 l’udienza pubblica per la trattazione del merito della causa.

La vicenda non è solo una questione tecnica o burocratica. È il racconto di una scuola che si è vista travolta da una macchina amministrativa che, almeno in questa fase, non ha riconosciuto margini di dialogo o correzione. È la storia di un diritto alla difesa che, grazie alla determinazione dell’avvocato Stefano Callà, ha trovato spazio tra le pieghe del diritto, riaffermando che anche le decisioni più drastiche devono sempre lasciare spazio alla possibilità di rimediare, di essere ascoltati, di correggere il corso degli eventi.

Ora la scuola può continuare a operare, in attesa del giudizio definitivo. Un sospiro di sollievo per chi vi lavora e per le famiglie che, all’inizio di questa estate, avevano visto messo in discussione un progetto educativo costruito con anni di passione e impegno.

Questa decisione, più che un punto di arrivo, è un segnale: il diritto al contraddittorio, alla proporzionalità e alla tutela della continuità educativa non può mai essere sacrificato sull’altare della burocrazia. E, a volte, la giustizia riesce a ricordarlo.

‘Vicini per scelta’, un progetto di housing sociale

Taglio del nastro  per ‘Vicini per scelta’, il progetto di housing sociale diffuso all’interno del complesso immobiliare noto come Villaggio Santa Caterina, in zona Lucento.

Costruito negli anni ’50 tra le vie Sansovino, Pirano, Parenzo, viale dei Mughetti e corso Cincinnato, in gestione all’allora Iacp, poi Agenzia Territoriale per la Casa (Atc) del Piemonte Centrale, il “Villaggio Santa Caterina”, era destinato ad ospitare i profughi istriani. Immobili con una finalità specifica per i quali, nel corso del tempo, gli assegnatari sono venuti progressivamente meno, lasciandone molti sfitti. La Città di Torino, con una delibera approvata nel novembre scorso, ha così deciso di destinarne alcuni ad un progetto di housing sociale diffuso, con l’obiettivo di contribuire alla domanda di emergenza abitativa sul territorio cittadino.

“Negli anni ’50 questi appartamenti costituirono il punto di partenza per ricominciare per tante persone in fuga dalla loro terra, accolte dalla nostra città – ha detto il sindaco Stefano Lo Russo -. Da oggi, allo stesso modo, il Villaggio Santa Caterina potrà rappresentare un nuovo inizio per persone e famiglie che stanno attraversando una situazione di difficoltà. Siamo certi che in questo luogo, dove è ancora vivo e forte il senso di comunità e solidarietà reciproca, saprà dare loro una casa e, insieme, il necessario sostegno verso un nuovo percorso di vita”.

Dopo la deliberazione della giunta è stata costituita una cabina di regia, che ha coinvolto l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), l’Assessorato Regionale alle Politiche della Casa e Atc Piemonte Centrale, al fine di condividere le iniziative da assumere e gli oneri da sostenere per l’utilizzo degli alloggi sfitti e l’amministrazione ha deciso di trasformarli in un social housing diffuso che potesse offrire sia accoglienza temporanea che percorsi di supporto e accompagnamento all’autonomia abitativa. Il passo successivo è stato l’avviso pubblico dalla Città per selezionare l’Ente del Terzo Settore a cui affidare temporaneamente 32 unità abitative, tramite un processo di co-progettazione. La procedura si è conclusa alla fine dello scorso anno con l’assegnazione a favore della cooperativa sociale Liberitutti, risultata prima nella graduatoria per l’assegnazione con il progetto ‘Vicini per scelta’.

“Il progetto ‘Vicini per scelta’ rappresenta un importante passo avanti nel nostro impegno per rispondere all’emergenza abitativa con soluzioni inclusive e innovative – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli -. Restituire questi spazi alla comunità significa non solo offrire una casa a chi si trova in difficoltà, ma anche valorizzare la memoria storica di un territorio, creando nuovi legami di solidarietà e mutuo aiuto nel quartiere. Siamo orgogliosi di lavorare insieme a partner come Liberitutti e le associazioni locali per costruire una città più accogliente e coesa, in cui nessuno venga lasciato indietro e dove la casa diventi davvero il primo passo verso una vita dignitosa”.

In questi mesi Liberitutti ha realizzato i lavori di manutenzione necessari a rendere nuovamente abitabili i 32 alloggi, curandone anche il completo arredamento. Uno di questi, come previsto dalla delibera di avvio del percorso di co-progettazione, resterà a disposizione della cooperativa, diventando all’interno del complesso il punto di riferimento utile a facilitare il raccordo tra gli appartamenti del social housing, oltre che snodo attraverso il quale promuovere interazioni di reciprocità e solidarietà tra gli ospiti e il quartiere stesso, attraverso i rapporti con l’Associazione Culturale Istriani, Fiumani e Dalmati di Torino e l’omonimo circolo.

“È un progetto che unisce dignità abitativa e inclusione sociale – ha affermato Andrea Porcellana, amministratore delegato della Cooperativa Sociale Liberitutti –. Abbiamo curato i lavori e l’allestimento degli appartamenti per offrire spazi accoglienti e funzionali a chi affronta situazioni di fragilità. Un sentito ringraziamento all’ANVGD presente al tavolo di regia con la Città, i rappresentanti del quartiere e il comitato inquilini, contributi prezioso per una progettazione realmente partecipata. Il rapporto con il Comune di Torino rappresenta per noi un terreno solido di collaborazione per trasformare luoghi carichi di memoria in opportunità concrete di futuro. Perché ogni casa è più bella quando torna ad avere dei nuovi vicini”.

Persone e nuclei familiari accolti nel complesso vengono individuati dal Distretto sociale Nord-Ovest e dall’Ufficio Abitare Sociale del Dipartimento Servizi Sociali, Socio Sanitari e Abitativi, sulla base della valutazione dei bisogni individuali delle persone in condizioni di emergenza abitativa e dei piani individualizzati. Sono otto le famiglie che hanno trovato ospitalità in queste prime settimane di avvio del progetto.

TORINO CLICK

A Torino crescono i residenti. La popolazione straniera sale al 16%

A Torino la popolazione è in crescita e la situazione abitativa presenta elementi di stabilità e criticità. Nel capoluogo piemontese si contano 303.750 prime abitazioni, con il 67% dei torinesi che vive in un alloggio di proprietà. Nel 2024 sono stati avviati 1.354 sfratti, in calo del 2% rispetto all’anno precedente, ma con un significativo aumento del 45% degli sfratti per finita locazione. Questi dati emergono dal Rapporto sulla condizione abitativa del Comune di Torino, illustrato in quarta Commissione consiliare.

Per quanto riguarda l’edilizia residenziale pubblica, l’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha spiegato che l’ultimo bando promosso dalla Città ha raccolto 7.368 richieste. Nel 2024 sono state presentate 737 domande per emergenza abitativa, di cui il 59% legate a sfratti per morosità. I contratti convenzionati stipulati grazie all’Agenzia Locare negli ultimi vent’anni sono stati 7.171, con 247 contratti attivati nel solo 2024, sostenuti da un contributo comunale pari a un milione e 143 mila euro.

Dal punto di vista demografico, il numero dei residenti nel 2024 è salito a 459.330 nuclei, con un incremento di 3.704 rispetto al 2023. Il 47% è costituito da persone sole, mentre le coppie con figli sono diminuite del 2,3%. Al contrario, le famiglie monogenitoriali sono aumentate del 7,3% e rappresentano ora il 9,4% del totale. La popolazione straniera è pari al 16% dei residenti, in aumento del 2,6%, con le comunità più numerose rappresentate da rumeni (42.887), marocchini (15.092), peruviani (8.331), cinesi (7.784), nigeriani (6.580) e albanesi (5.286).

Ozegna, processione al Santuario della Madonna del Bosco: un momento di fede, storia e comunità

Nella serata di sabato 21 giugno si è rinnovato uno dei momenti più sentiti dalla comunità ozegnese: la tradizionale processione verso il Santuario della Madonna del Bosco, in occasione dell’anniversario dell’apparizione della Beata Vergine Maria, avvenuta – secondo la tradizione – nel 1623.

La processione è partita dalla chiesa parrocchiale e si è snodata lungo le vie del centro cittadino, con una folta partecipazione di fedeli. Insieme al Sindaco Federico Pozzo, all’Amministrazione Comunale e al parroco don Luca, numerosi cittadini hanno accompagnato il simulacro della Madonna fino al Santuario, luogo simbolo della spiritualità locale.

«Un momento intenso e suggestivo, che ogni anno rafforza il legame profondo tra la nostra comunità, la fede e le sue radici storiche – ha dichiarato il Consigliere Regionale Sergio Bartoli –. Portare sulle spalle la statua della Madonna, come ho fatto anche quest’anno, è per me un gesto di profondo rispetto e devozione che condivido con chi ogni giorno lavora per mantenere viva questa tradizione.»

A seguire, la celebrazione della Santa Messa Solenne presso il Santuario, guidata da don Luca, ha raccolto un clima di raccoglimento e spiritualità, testimoniando ancora una volta il valore collettivo di questo appuntamento annuale.

Il Santuario della Madonna del Bosco, costruito nel XVII secolo in seguito all’evento miracoloso che vide protagonista il giovane Giovanni Guglielmo Petro, resta ancora oggi un punto di riferimento per tanti pellegrini e fedeli, non solo del Canavese ma dell’intero territorio piemontese.

Ripristino e messa in sicurezza della Strada Provinciale 173

Sono in corso le operazioni di pulizia, ripristino e messa in sicurezza della carreggiata della Strada Provinciale 173interamente sterrata da Pian dell’Alpe a Sestriere, che vedono impegnati i cantonieri del Circolo di Perosa Argentina della Direzione Viabilità 2 e gli operatori del Centro mezzi meccanici della Città metropolitana.

Si prevede che la strada possa essere interamente riaperta da martedì 1° luglio, ma la conferma ufficiale arriverà solo la prossima settimana. Nel frattempo, una deroga temporanea alla chiusura invernale è prevista per domenica 29 giugno, in occasione della gara di mountain bike La Via dei Saraceni, che interesserà il tratto della Provinciale 173 tra il km 6+900 e il km 16+560, ovvero tra il Colle Blegier e il Colle Basset.

Attraversando versanti scoscesi a quote superiori ai 2.000 metri, la strada necessita di interventi per la rimozione di slavine, massi e pietrisco, la risistemazione della segnaletica verticale danneggiata dalle nevicate e dalle slavine e, quando necessario, il rifacimento di muri di sostegno a valle e di contenimento a monte della carreggiata. La prima fase delle operazioni consente di disporre di un quadro complessivo della percorribilità dei 36 chilometri interamente sterrati della Provinciale 173, di cui circa 7 di competenza del Comune di Sestriere e 29 della Città Metropolitana. Prima della riapertura estiva dell’intera Provinciale 173, vengono eseguiti tutti gli interventi eventualmente necessari sui muri di sostegno e su quelli a monte della carreggiata sterrata, che viene come sempre lavorata e livellata ove necessario.

La Strada Provinciale 173 dell’Assietta nel tratto sterrato di alta quota viene riaperta in linea di massima ad inizio luglio, ma la data esatta dipende dalla situazione che viene riscontrata dalla Direzione Viabilità 2 della Città metropolitana di Torino dopo lo scioglimento della neve e dipende dai lavori di ripristino eventualmente necessari. La condizione necessaria per la riapertura estiva è la percorribilità in sicurezza dei 36 chilometri interamente sterrati della Provinciale 173, di cui circa 7 di competenza del Comune di Sestriere e 29 della Città Metropolitana di Torino.

La S.P. 173 resterà aperta sino al 31 ottobre, salvo emergenze causate dal maltempo o nevicate precoci che dovessero rendere insicura la circolazione. Trattandosi di una carreggiata sterrata, saranno in vigore il limite di velocità di 30 km orari, il divieto di sorpasso e di sosta al di fuori dei parcheggi segnalati. Il transito è vietato ai veicoli di massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate e di larghezza superiore a 2 metri. Anche quest’anno verrà emanata un’Ordinanza specifica per la regolamentazione del transito estivoÈ prevista la totale chiusura al traffico motorizzato dalle 9 alle 17 nelle giornate del mercoledì e del sabato nei mesi di luglio e agosto, salvo una deroga in occasione della Festa del Piemonte, in programma sabato 19 e domenica 20 luglio. La chiusura invernale è prevista dal 1° novembre 2025 al 30 giugno 2026, salvo proroghe dovute alle condizioni della strada e ai lavori necessari per ripristinare la circolazione in sicurezza.

Pioggia, vento e grandine sul Piemonte

Ondata di maltempo

A Biella e in diverse aree del Piemonte del nord, come la Valsesia  il maltempo sta causando disagi, come testimoniano le numerose immagini circolate sui social. Grandinate e folate di vento fino a 70/80 km a Varallo e nel Biellese. Nelle prossime ore si prevede un peggioramento su Cuneese e Alessandrino. In serata un forte vento sta interessando il capoluogo regionale e il Torinese, dove sono possibili piogge. Domani è previsto il ritorno del caldo a Torino e su tutta la regione

Metropolitana Porta Nuova – Bengasi ferma domenica fino alle 14,30

Domenica 22 giugno 2025 dalle ore 7.00 alle ore 14.30 circa a causa lavori di manutenzione della metropolitana che determineranno la temporanea interruzione della tratta tra Porta Nuova e piazza Bengasi, sarà istituita la linea M1S bus sostitutivo nel tratto Porta Nuova corso Maroncelli.

Nuovo look per la Gran Madre, facciata coperta per un anno

La Chiesa della Gran Madre di Dio, che la posizione strategica all’inizio del ponte Vittorio Emanuele I, con una vista che abbraccia il cuore storico della città e l’imponenza architettonica hanno reso un simbolo di Torino, sarà oggetto di un nuovo corposo intervento conservativo. La Giunta Comunale, su proposta della vicesindaca titolare della delega al Patrimonio Michela Favaro e dell’assessore alla Cura della Città Francesco Tresso ha approvato il progetto di restauro e ripristino delle facciate del monumento.

Già dalla fine del mese di giugno si procederà alla posa dei ponteggi sui quali troverà posto un telo destinato a ospitare messaggi pubblicitari per tutta la durata dell’intervento, stimata in 12 mesi.

I lavori, per un valore poco superiore al milione di euro, saranno infatti interamente sponsorizzati dalla società One Srl, che sfrutterà per terzi i diritti pubblicitari e vedrà al lavoro lo stesso team tecnico, integrato con alcune competenze torinesi, che si è occupato del restauro delle facciate di Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. Complessivamente, il restauro riguarderà 1.072 metri quadrati di elementi lapidei (compresi i gruppi scultorei), 183 metri quadrati di intonaci e 318 metri quadrati di stucchi. Oltre a questi verranno interessati dal restauro anche la pavimentazione lapidea in prossimità dell’ingresso, la bussola in legno, le gronde e discendenti relativi al protiro e la copertura stessa del protiro.

“Il restauro monumenti rappresenta uno degli esempi virtuosi di collaborazione tra pubblico e privato ed è un modello sempre più utilizzato in Italia per la gestione e la fruizione del patrimonio culturale – commenta la vicesindaca Michela Favaro -. Questa sinergia che coinvolge Comuni, sponsor e ditte di restauro è di grande importanza per la comunità, laddove gli interventi che si realizzano contribuiscono a salvaguardare un bene storico artistico che fa parte della nostra identità e concorrono al decoro ed alla vivibilità della nostra città. Grazie ad una positiva interlocuzione con lo sponsor e la Soprintendenza siamo riusciti ad ottenere un ridimensionamento della superficie che ospiterà i messaggi pubblicitari, pur mantenendo l’ammontare complessivo della sponsorizzazione”. 

“Con questo intervento – aggiunge l’assessore Francesco Tresso – sarà possibile riportare un monumento identificativo come la Chiesa della Gran Madre al suo splendore, migliorando la sicurezza e l’accessibilità, e al tempo stesso valorizzare ancor più il territorio urbano e la storia della città sempre più meta di turisti”.

Obiettivo del restauro è porre rimedio ai danni subiti soprattutto dalle superfici lapidee e dalle decorazioni marmoree il cui processo di degrado è stato progressivamente accelerato dall’esposizione costante degli agenti atmosferici e dall’inquinamento.

L’intervento si propone di arrestare questo processo in atto, preservando il più possibile i materiali originali e garantendo la stabilità e la fruibilità del monumento per le generazioni future.

Il progetto prevede un intervento specifico e mirato su diverse aree della chiesa, considerando sia la parte strutturale che le parti decorative. La priorità è mantenere un equilibrio tra la conservazione del materiale storico e l’introduzione di tecniche e materiali moderni, selezionati con criteri di compatibilità e reversibilità. Il restauro si articolerà in diverse fasi, ognuna delle quali è stata studiata e pianificata per affrontare i vari tipi di degrado rilevati. Per questo è prevista un’attenta analisi preliminare del materiale costitutivo del monumento, allo scopo di individuare le soluzioni più adatte per la conservazione e il restauro.

“Come One siamo orgogliosi di portare avanti un progetto di restauro su un bene così iconico per la Città di Torino insieme ad un team di eccellenza” dichiara Emanuele Anselmi, amministratore di One Srl.

Dall’esposizione sui ponteggi che per 12 mesi nasconderanno alla vista la facciata della Chiesa della Gran Madre saranno escluse le pubblicità dalle quali possa derivare un conflitto di interessi tra l’attività pubblica e quella privata, quelli in cui si ravvisa un messaggio pregiudiziale a danno dell’immagine o delle attività del comune e quelli inaccettabili per motivi di opportunità generale, ovvero quelli che prevedono pubblicità diretta o indiretta alla produzione o distribuzione di tabacco, alcool, materiale pornografico o comunque a sfondo sessuale come tutti i progetti che contengono messaggi offensivi, incluse espressioni di discriminazione, di fanatismo, razzismo, xenofobia, omotransfobia. Non saranno accettati anche progetti di propaganda politica, sindacale, filosofica o religiosa.

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