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Covid: al via progetto di screening Open Valley

Al via l’Open Valley, il progetto di sorveglianza, informazione e formazione Covid-19 in Alta Valle: uno screening epidemiologico per capire come la popolazione dell’Alta Valle Susa ha reagito al Covid–19.

Un esame che coinvolge, su base volontaria, i circa 14mila cittadini residenti in Alta Valle di Susa e, attraverso un test rapido, permette di determinare il contatto che questa popolazione ha avuto con il virus. L’obiettivo di questo esame è, quindi, determinare la presenza degli anticorpi che rilevano l’attività del sistema immunitario quando viene a contatto con il Coronavirus, e precisamente i due valori definiti IgM e IgG.

Un progetto che vede come soggetti promotori la Pubblica Assistenza di Sauze d’Oulx della Rete no profit Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), Rainbow4Africa associazione no profit, il Comune di Oulx e il Comune di Sauze d’Oulx, con il coinvolgimento delle Amministrazioni Comunali dell’Unione Montana Alta Valle Susa e dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea e con partner la Gedi SpA. – Centro Commerciale Le Baite di Oulx e la Gescom srl – Ipermercato Le Baite di Oulx.

Lo screening si avvale di un Comitato scientifico coordinato dal Prof. Paolo De Marchis, e si avvale di importanti collaborazioni nel campo della medicina con infettivologi, medici del lavoro, dirigenti delle professioni sanitarie, docenti universitari, infermieri. Collaborazioni anche con l’Istituto Cdc laboratorio analisi cliniche e con una rete di associazioni del territorio. Il progetto è riconosciuto dall’Asl To3.

La responsabile del progetto Elena Tamagno, Prof. Associato Dipartimento di Neuroscienze Unito e Presidente Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx presenta l’iniziativa: «Il nostro progetto di sorveglianza, informazione e formazione Covid-19 in Alta Valle è frutto di una sinergia tra pubblico, privato e mondo del volontariato e si svolgerà presso una porzione dell’autorimessa semi interrata del Centro Commerciale Le Baite in un’area appositamente adibita. Ci rivolgiamo ai 14mila abitanti dell’Alta Valle Susa che potranno effettuare lo screening su base volontaria, con un contributo di 15 euro (30 euro per i non residenti). Con questo test sierologico non solo offriamo l’opportunità di sottoporsi a uno screening epidemiologico, ma avremo un quadro esplicativo relativo ai contagi e contatti avvenuti. Altro obiettivo è quello di sensibilizzare i cittadini relativamente alcuni temi di ambito preventivo e igienico/sanitario e di avviare un percorso di sorveglianza epidemiologica della popolazione del territorio. In caso di positività di IgM e/o IgG sarà necessario, ovviamente, effettuare un tampone per test molecolare in grado di stabilire se la malattia è passata o ancora attiva».

I test si svolgono dalle 9 alle 17.30 presso la struttura dedicata vicino al Centro Commerciale Le Baite di Oulx. Per prenotazioni è attivo il numero 334254 97 83.

Veterinario getta siringhe usate nella spazzatura. Operatore ecologico si punge e finisce in ospedale

Siringhe usate, aghi, materiale sierologico, tutto riversato in comuni cestini dei rifiuti.

 

Una prassi quella di un medico veterinario del torinese, fino a quando un operatore ecologico non si punge con un ago e finisce in ospedale.

 

Per questa vicenda la Guardia di Finanza di Torino ha denunciato nei giorni scorsi il medico, colpevole, secondo la ricostruzione dei Finanzieri della Compagnia di Caselle Torinese, di aver riversato i rifiuti speciali sanitari nei cestini urbani come fosse normale immondizia.

 

Il veterinario gettava i sacchetti con all’interno siringe, liquidi sierologici provette, in alcuni cassonetti posti nelle adiacenze del proprio studio medico sito in un comune della cintura torinese, incurante delle possibili conseguenze.

Conseguenze che non sono tardate ad arrivare quando un operatore ecologico intento alla raccolta dei rifiuti si è ferito con un ago usato conservato dentro ad un sacchetto per la comune immondizia.

I Finanzieri hanno denunciato il medico alla Procura della Repubblica di Ivrea  per reati ambientali.

 

Spara, uccide la moglie e fugge. Poi si consegna ai carabinieri

Alle ore 12:30 in Volvera, via Garibaldi 5, marito spara e uccide la moglle. Omicida in fuga si consegna ai carabinieri di Pinerolo

 

Il delitto è avvenuto in un appartamento  al primo piano. La moglie,  classe ‘62, è stata colpita sul balcone.  Ferita anche la figlia del 91 con due colpi al torace: è grave al CTO di Torino.Effettuati  posti di controllo in tutta la provincia ed elicottero in volo per cercare il marito (anzi ex marito in fuga, erano divorziati da quattro anni). Poi l’uomo si è consegnato ai carabinieri in caserma a Pinerolo.

 

notizia in aggiornamento

Alle Ogr guarito il 100° paziente covid

E’ stato dimesso ieri dal Covid Hospital delle Ogr, le Officine Grandi Riparazioni di Torino, il centesimo  paziente guarito.

Per questo i medici della Brigada cubana che lavorano nelle corsie allestite a tempo record nel polo culturale, all’apice dell’emergenza Coronavirus, hanno appeso ai rami di un alberello un nastro bianco con un filo rosso che lo attraversa ricamando il numero 100. I  primi pazienti sono giunsero lo scorso 19 aprile.

Rifugio abusivo per migranti, divieto di dimora a gruppo di anarchici

Val di Susa /  Una chiesa e una casa cantoniera occupate abusivamente e trasformate in rifugi autogestiti per assistere migranti diretti al confine con la Francia

I Carabinieri di Torino stanno notificando una misura cautelare di divieto di dimora a 17 attivisti di compagine anarco – ambientalista

Torino. 10 giugno 2020. Da stamattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Torino stanno eseguendo una misura cautelare di divieto di dimora, emessa dal GIP del Tribunale di Torino su richiesta del gruppo criminalità organizzata, comune e sicurezza urbana della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 17 attivisti (14 italiani e 3 francesi) in parte aderenti alla compagine anarco-ambientalista “Briser Les Frontieres”, in parte componenti dell’antagonismo torinese e valsusino.
L’indagine dei militari dell’Arma, condotta tra febbraio 2018 e marzo 2020, ha dimostrato la responsabilità, a vario titolo, dei predetti (tra i quali figurano 12 donne) per i reati di invasione di edifici e violazione di domicilio. I fatti contestati si riferiscono all’occupazione abusiva della Chiesa della Visitazione di Maria Santissima di Claviere avvenuta tra il 22 ed il 23 marzo 2018 ed all’invasione della Casa Cantoniera ANAS di Oulx del 9 dicembre dello stesso anno, entrambe trasformate in rifugi autogestiti utilizzati per iniziative di lotta e propaganda politica, nonché per fornire assistenza ai migranti irregolari che volevano oltrepassare il confine transalpino attraverso il valico del Monginevro.

Il grattacielo della Regione potrebbe non ospitare mai la Regione

È costato un grattacielo di denaro ed è passato da un rinvio all’altro. Ma ora il banalissimo parallelepipedo ideato da Fuksas per ospitare gli uffici della Regione Piemonte potrebbe cambiare destinazione prima ancora di essere ultimato. Perché i continui ritardi, anni ed anni, hanno reso il grattacielo inadeguato alle mutate esigenze.

È diventato innanzitutto troppo piccolo per i numeri dei lavoratori che dovrebbe accogliere. Perché ai dipendenti regionali si sono aggiunti quelli della Provincia assorbiti in Regione. Ma ora, con il virus e la scoperta del lavoro agile, potrebbe risultare troppo grande. A patto che la Regione si degni di organizzare lo smartworking in modo strutturale e non come risposta ad una emergenza…

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Il grattacielo della Regione Piemonte potrebbe non ospitare mai la Regione

Movida, coronavirus e mal vivere

La movida o, meglio, la mala-movida ringrazia il coronavirus; non così i cittadini residenti nella zona di Piazza Vittorio e in San Salvario nelle zone, cioè, destinate all’ampliamento dei dehors ed alla “pedonalizzazione temporanea”.

In via di superamento gli effetti sanitari del coronavirus siamo tutti protesi a riprendere la vita personale e collettiva, a riprendere, finalmente, le attività. Nel corso della quarantena molti sono stati gli appelli a ripensare la qualità della vita, i propositi su una migliore e civile convivenza. Passata la festa, gabbato lo santo … paradossalmente dove non c’è stata festa e nessun santo.

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La quarantena vissuta non viene utilizzata per migliorare la vita collettiva, ma strumentalizzata per ampliare i momenti di disagio per la fascia di torinesi residenti nelle zone della movida. Nei musei si entra col contagocce, limitato il numero dei visitatori nelle sale, i Tribunali praticamente chiusi come le scuole ….non così i locali in zona movida che godono di un trattamento speciale. I locali movida (che pur devono riaprire) potranno ampliare lo spazio finora occupato, saranno chiuse al traffico e pedonalizzate alcune vie per consentire una maggiore occupazione di suolo pubblico ed il libero sciamare degli avventori; naturalmente le ore previste sono quelle del riposo serale e notturno. Insomma, sarà peggiorata la situazione preesistente al coronavirus.

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Per meglio gabbare viene usata la solita tecnica “in via sperimentale e temporanea” ; forse si intende sperimentare gli effetti che tali provvedimenti avranno sulla salute dei residenti . Sulla “temporaneità” il sarcasmo è d’obbligo. C’è di più e di meglio: saranno i titolari dei locali che dovranno occuparsi di contingentare l’arrivo dei frequentatori , non nei loro locali, ma nella zona pedonalizzata (sic!). Questo modo di procedere da parte di chi , per competenza istituzionale, si occupa del problema denota disprezzo nei confronti dei residenti ed incapacità a gestire la vita comunitaria. Si dovrà invocare “Arrridateccci il coronavirus!”.

Elle

Nuovo dipartimento malattie ed emergenze infettive

Su proposta dell’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, la Giunta regionale ha istituito il Dipartimento sanitario interaziendale funzionale “Malattie ed Emergenze Infettive”, a valenza regionale, per il coordinamento delle diverse Unità operative delle Aziende sanitarie coinvolte nella gestione delle malattie infettive e delle relative emergenze.

Il Dipartimento è costituito dall’aggregazione dei Servizi di igiene e sanità pubblica (Sisp) dei Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie regionali (Asr); dei Servizi di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza e delle Unità di gestione del rischio sanitario istituiti presso le Asr; dei Servizi malattie infettive istituiti presso le Asr; del Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (Seremi) dell’Asl di Alessandria e del Servizio sovrazonale di Epidemiologia (Sepi) dell’Asl To3.

«A seguito dell’emergenza Covid-19 – osserva l’assessore Icardi –  si è posta l’indifferibile esigenza di garantire un livello di presidio adeguato alle emergenze di tipo infettivo, anche di carattere ricorrente, ad iniziare dalle sindromi influenzali, di possibile diffusione a livello nazionale e regionale in una società globale. Per questo si è ritenuto opportuno dare continuità e stabilizzare le specifiche azioni sviluppate, a livello regionale e aziendale sanitario, nell’ambito dell’emergenza Covid-19, acquisendo di fatto  l’esperienza dell’Unità di crisi per renderla strutturale come nuovo Dipartimento all’interno del Sistema sanitario regionale».

Il Dipartimento interaziendale “Malattie ed Emergenze infettive” avrà inizialmente sede nell’ex Ospedale Valdese, in capo all’Asl Città di Torino, già sede della Struttura complessa Malattie infettive a direzione universitaria e Centro di riferimento regionale per le attività di diagnosi e cura delle malattie infettive e per la diagnostica infettivologica.

Il nuovo organismo si farà carico delle iniziative necessarie alla gestione delle malattie infettive, raccordandosi con la Direzione sanità e welfare e i Settori regionali competenti per le attività di implementazione e evoluzione dei sistemi di monitoraggio ed informativi legati all’attuale situazione emergenziale per Covid-19 e disporrà di una Centrale operativa regionale. Quest’ultima assumerà, altresì, tutte le iniziative necessarie al coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali, così come implementate nei piani regionali, in raccordo con tutti i servizi ed il Sistema di emergenza-urgenza, anche mediante strumenti informativi e di telemedicina.

«Per quanto attiene alle attività afferenti all’area Sanità e Welfare – precisa l’assessore Icardi – il nuovo Dipartimento dovrà garantire il coordinamento nell’ambito della gestione dell’emergenza Covid-19, senza soluzione di continuità rispetto a quanto svolto dalle competenti aree funzionali dell’Unità di Crisi regionale, che, a sua volta, rimarrà attiva fino alla completa attivazione del nuovo Dipartimento».

Consulente finanziario imbavagliato e legato ucciso in auto con cinque colpi di pistola alla tempia

Ieri intorno alle ore 23.45, militari della Sezione Radiomobile hanno trovato un’auto  parcheggiata in una traversa sterrata di  Strada Comunale da San Vito a Revigliasco, area collinare del Comune di Torino

All’interno dell’ autovettura, una Bmw, il corpo di un consulente finanziario 60 anni morto, seduto sul sedile passeggero, imbavagliato e con le mani legate.
Luciano Olino, il nome della vittima, è stato colpito con  5 colpi arma fuoco calibro 6.35 alla tempia sinistra.
L’uomo si era allontanato  da casa a Moncalieri alle ore 17 . I rilievi sono stati eseguiti da parte della S.I.S.  Sezione investigazioni scientifiche del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Torino

Doppiofondo nell’auto per trasportare denaro

Aveva persino modificato gran parte dell’auto per creare quel doppiofondo dove trasportare l’enorme somma di denaro. Per questo motivo la Guardia di Finanza di Torino ha denunciato nelle scorse ore un trentenne, fermato alla guida della sua automobile alle porte di Torino.

 

I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, impegnati nei consueti controlli di prevenzione generale, hanno fermato l’uomo nei pressi di Moncalieri, comune della cintura torinese, alla guida di un SUV.

 

Le troppe stranezze nell’atteggiamento dell’uomo portano i Finanzieri ad approfondire il controllo dell’autovettura anche con l’ausilio delle Unità cinofile.

 

Ed è proprio approfondendo la vicenda che viene alla luce “l’opera” di ingegno ideata dal torinese, che aveva creato un vero e proprio doppiofondo ad hoc di oltre 3 metri di lunghezza che si estendeva lungo tutto il pianale della macchina. Per fare ciò l’uomo aveva sfruttato le sue qualità professionali di carrozziere riuscendo a smantellare l’intera autovettura e modificando addirittura il serbatoio del carburante diminuendone la capacità.

 

Quest’ultima operazione, tra l’altro, lo costringeva, come hanno poi ricostruito gli inquirenti ad effettuare numerose soste durante il tragitto. 

 

Una volta “smantellata” l’auto, i Finanzieri hanno rinvenuto nel doppiofondo “fai da te”, una decina di involucri di cellophane all’interno dei quali erano custoditi oltre 60.000 euro in contanti e per i quali l’uomo non ha saputo fornire alcuna giustificazione circa il possesso.

 

Il trentenne torinese, già noto alle forze dell’ordine per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, è stato denunciato per ricettazione mentre l’auto e il denaro sono stati sequestrati.