CRONACA- Pagina 14

2 Giugno, Pro Pal in piazza

Un gruppo di manifestanti pro Pal, alcuni dei quali sono accampati da giorni in piazza San Carlo hanno steso un vessillo palestinese da un lato all’altro di via Roma ed esposto striscioni contro la guerra, mentre in piazza Castello si svolgeva la cerimonia della Festa della Repubblica.

Alzabandiera per la Festa della Repubblica

“La Festa della Repubblica è una ricorrenza cui i torinesi e tutti gli italiani sono molto legati. In questa giornata, un pensiero va riservato a tutti i rappresentanti delle forze armate che sono impiegate in tante aree critiche nel mondo, a difesa della pace e della democrazia.

In un momento storico così complicato risuonano forti le parole del presidente Mattarella, un monito per promuovere la cultura della pace e del dialogo, la cifra caratterizzante, da tanti decenni, della nostra Repubblica”. Queste le parole del sindaco Stefano Lo Russo, pronunciate a margine della cerimonia dell’alzabandiera in piazza Castello, che ha aperto le celebrazioni del 2 giugno.

Ad intonare le note dell’Inno Nazionale e ad accompagnare la parata d’onore delle forze dell’ordine è stata la Banda Musicale del Corpo di Polizia Locale della Città di Torino. Dopo la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, il prefetto Donato Carfagna ha consegnato quattro onorificenze dell’Ordine “Al Merito della Repubblica italiana”. La cerimonia di consegna delle onorificenze è poi proseguita alle ore 11 nell’Aula Magna della Scuola Ufficiali dell’Esercito di via Arsenale 22 alla presenza del Sindaco. Tra gli insigniti il rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna, che è stato nominato commendatore, la presidente dell’Ascom torinese Maria Luisa Coppa e la fondatrice di Mamre suor Giuliana Galli, alle quali è andato invece il cavalierato.

La giornata si chiuderà alle ore 17, nuovamente in piazza Castello, con la cerimonia dell’ammainabandiera. Per la Città di Torino sarà presente l’assessore alla Polizia Locale e alla Sicurezza Marco Porcedda.

TORINO CLICK

Inutile nasconderlo, siamo onesti: Barriera è il primo problema di Torino

La distanza tra Barriera con la metà della Città che sta bene in questi anni è aumentata tantissimo. Occorre dare subito e di più a chi abita in Barriera, non sono figli di un Dio minore.

 
Lettera aperta

Caro Direttore,
Dopo un’altra notte di violenza in Barriera e letti i giornali del mattino Ti scrivo.
Nel parlare della Costituzione  il Presidente Mattarella dice che garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio, il diritto al lavoro e la promozione della cultura diffusa superando il divario digitale. Conosco Barriera da oltre cinquant’anni da quando ci passavo quindicenne con mio papà per andare da San Mauro all’Enel di via Bologna 11 di fronte alla Nuvola, per capirci. Uno dei miei migliori amici abitava in via Cherubini. Una ragazza che mi piaceva lavorava alla ZIP di corso Giulio Cesare. Era un Quartiere dignitoso di Torino che stava accogliendo l’arrivo dal Sud di tanti nostri connazionali in cerca di lavoro e di una vita migliore. Ricordo l’ironia dei giornali  per coloro che coltivavano i pomodori sui balconi o nella vasca da bagno delle Case popolari di via Bologna. La differenza o la distanza dai Quartieri del Centro e della Collina c’era ma non enorme come oggi. Da quando ho iniziato a frequentare la Madonna della Pace per solidarietà con Don Stefano, il Parroco aggredito dagli spacciatori, entro in Torino passando da corso Giulio o da corso Vercelli e svolto in largo Giulio Cesare per contare gli spacciatori che hanno base in corso Palermo sul retro della Pace. Alla Domenica ci vado a Messa. Con i miei amici prima di Natale raccogliamo generi alimentari che portiamo alla Caritas della Pace dove assistono centinaia di famiglie che hanno poco da mangiare. Oggi c’è una distanza tra il reddito procapite di Barriera con i Quartieri del centro enorme. Ieri pomeriggio sono passato a prendere mia figlia che abita in zona Corso Dante per andare a visitare mia cognata ammalata in una clinica della Collina. Mentre da corso Vittorio attraversavo il Po e salivo in collina , di fronte a tanta bellezza mi son chiesto ma i miei amici di Barriera sono proprio figli di un Dio minore?  Ho ripensato al Sindaco che in Prefettura il  7 gennaio  2022 diceva che la sicurezza in Barriera è come a S. Rita o al Sindaco  che nel corso della Assemblea de La Stampa al Liceo Einstein chiedeva di non esagerare a raccontare la situazione di Barriera o a chi come Elisa Giordano che stamane in un articolo cerca in ogni modo di trovare qualche buona notizia in Barriera. Sono  stato educato a rispettare in ogni modo anche chi la pensa diversamente da me ma così si vuole nascondere la realtà di gente che ogni giorno, ventiquattr’ore al giorno,  vive male , molto male , il decadimento o il degrado di Barriera. Da oltre dieci anni Amministro una azienda a Genova e so che gli azionisti mi avrebbero già mandato a casa se io analizzassi la parte della mia clientela meno redditizia con lo stesso ragionamento del Sindaco o di Elisa. Siamo seri e onesti. Barriera e altre parti della Città vivono in condizioni distantissime dalla metà della Torino che sta bene. Quasi  metà dei torinesi che non riesce a risparmiare vive sperando che non capiti alcuno degli eventi che purtroppo  capitano nella vita perché non saprebbe come farvi fronte. Ma nella metà della Città che sta male c’è una parte che oltre a avere redditi bassi, oltre a non riuscire a risparmiare non ha un lavoro sicuro e vive in mezzo alla violenza e al pericolo di una aggressione. A questa gente il Sindaco ha detto che il Comune sta facendo un intervento di 30 milioni di recupero urbano e che è in costruzione la Linea 2 della Metro. Ma la linea 2 della Metro arriverà solo nel    2032.  Ma in Barriera c’è bisogno oggi di lavoro e di consumi che aiutino i negozi normali a stare in piedi e a rendere vitale il quartiere. In azienda se ho sedi che lavorano di meno vi sposto lavoro per mantenere alto il livello della attenzione e dell’impegno . Ecco perché dico e urlerò sempre più forte, come ho fatto per la TAV, di spostare subito in Barriera una attività pubblica che genera posti di lavoro. Perché se si continua a portare tutto al Lingotto, o S.Rita, alle OGR o in corso Marche,la distanza con Barriera aumenterà ancora. Ecco perché insisto nel chiedere di spostare in Barriera il Centro per la Intelligenza artificiale con i suoi posti di lavoro molto qualificati. In questo modo si porterebbe nuovo lavoro in Barriera, ci sarebbero ricadute sul commercio della zona e si darebbe a Barriera una prospettiva di un futuro ad alto livello, una riqualificazione nel vero senso della parola, una iniziativa che rappresenterebbe uno sbocco di alta qualità per i ragazzi che frequentano i Licei della zona che sono oggi insieme alle Parrocchie i luoghi della speranza e della solidarietà. Da anni in Barriera si vive molto peggio che nel resto della Città. Se la politica  come diceva Paolo VI è il più grande gesto di carità la Amministrazione della Città deve spostare ricchezza, cioè posti di lavoro di qualità e benessere in Barriera.
Mino GIACHINO

Cirio ad Atene per ricordare Santorre di Santa Rosa

In mattinata anche l’incontro con il viceministro della Cultura, Jason Fotilas. “Nel 2026 Grecia Paese ospite del Salone del Libro, occasione per rinforzare i legami con il Piemonte”
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio oggi ad Atene per le celebrazioni del 2 giugno e per commemorare Santorre di Santa Rosa, eroe del Risorgimento italiano e dell’indipendenza greca, a 200 anni dalla morte, all’interno delle celebrazioni organizzate dall’ambasciata d’Italia a Zappeion di Atene. Con la vicesindaca di Savigliano, Federica Brizio, e Sergio Soave, storico e studioso dell’800 italiano.
«Ringrazio l’ambasciatore Cuculi per aver risposto positivamente alla mia sollecitazione e per aver organizzato con noi questo importante momento. Nel giorno della festa della nostra Repubblica, è particolarmente significativo ricordare un uomo che ha combattuto per l’indipendenza, in Italia e poi in Grecia. Santorre di Santa Rosa è un grande piemontese e un grande italiano che unisce la storia dei nostri due Paesi, Italia e Grecia. in una parabola avventurosa spinta da un ideale al tempo stesso romantico, modernissimo e profondamente europeo: quello della lotta per la libertà e l’autodeterminazione dei popoli – dichiara il presidente Cirio – Il Piemonte e la Grecia oggi sono quindi idealmente uniti nel celebrare una figura pronta a sacrificarsi nel nome della libertà e dell’uguaglianza, e di cui ancora oggi abbiamo un grande bisogno».
Della delegazione piemontese fa parte anche il Comune di Savigliano.
«Siamo onorati che il nostro illustre concittadino saviglianese venga ricordato, anche in terra greca, con tanto affetto e tanti onori. Segno questo del profondo spessore umano di Santa Rosa e dell’alto valore del suo operato: insegnamenti di libertà ancora attuali, più che mai, al giorno d’oggi. Nel segno di Santa Rosa e dei suoi ideali, il 2 giugno rinsalderemo i legami con l’amico popolo greco, con il proposito di mai dimenticare ciò per cui l’eroe del Risorgimento si spese» dichiarano il sindaco Antonello Portera e il vicesindaco Federica Brizio.
«A 200 anni dalla morte di Santa Rosa è straordinario che si incontrino le comunità della Grecia e dell’Italia per ricordare un uomo che ha lasciato un messaggio indelebile di libertà e di indipendenza dei popoli» aggiunge Sergio Soave.
Santorre di Santa Rosa cade in battaglia l’8 maggio 1825 nella difesa della piccola isola greca di Sfacteria, oggi nota come Navarino nel Peloponneso. Un drammatico episodio della resistenza del popolo greco nella guerra di indipendenza dall’Impero Ottomano, che avrà termine solo nel 1829. Nato a Savigliano, nel Cuneese, il 18 novembre 1783 da una famiglia di tradizioni militari, Santorre di Santa Rosa è stato sindaco della sua città. Iscritto alla Carboneria, è fra gli aristocratici piemontesi costretti a fuggire dopo che nel marzo 1821 non ottengono l’appoggio di Carlo Alberto di Savoia per far adottare nel Regno di Sardegna la Costituzione di Cadice del 1812 e fare del Piemonte la prima monarchia costituzionale d’Italia. Per aperti interessi geopolitici nel Mediterraneo e verso Oriente, sostiene l’indipendenza della Grecia contro l’impero di Costantinopoli. Il 21 aprile 1825 sbarca a Navarino, dove si preparano gli scontri con le armate egiziane di Mehmet Alì, e l’8 maggio viene ucciso dalle fucilate di un soldato. Già pochi giorni dopo la sua scomparsa, il quotidiano greco “L’amico della legge” dà la notizia della sua scomparsa e ne tesse le lodi per il grande sostegno offerto alla guerra d’indipendenza locale.
VERTICE PRESIDENTE CIRIO E VICEMINISTRO JASON FOTILAS 
In mattinata il presidente Cirio ha incontrato ad Atene Jason Fotilas, vice ministro alla Cultura con delega all’editoria. «Un incontro importante per organizzare le tappe di avvicinamento al maggio 2026, quando la Grecia sarà paese ospite del Salone del Libro di Torino – spiega il presidente della Regione – Con il viceministro abbiamo concordare di fissare quanto prima una riunione con il direttore del Salone Benini, per costruire un progetto che coinvolga anche le università e le scuole. Il rapporto con la Grecia fa parte della formazione di tutti gli studenti italiani, in particolare chi fa studi classici: come Regione siamo disponibili a lavorare per costruire gemellaggi e viaggi studio in questo Paese. Già a settembre il vice ministro sarà in Italia, in Piemonte e a Torino per conoscere il nostro territorio e proseguire le interlocuzioni avviate oggi».

Segnaletica coperta e marciapiedi impraticabili

Caro direttore, la Città di Torino, come è noto, ha adottato  ” lo sfalcio ridotto” , per permettere alle piante di arrivare fino al seme e per permettere a tutte quelle specie di animaletti che vivono tra le piante di riprodursi. Iniziativa anche lodevole ma contestualmente  non osserva una sfalciatura mirata laddove si rende necessaria. Capita infatti di incappare in strade dove la segnaletica verticale è ricoperta da una florida  jungla, con relativo pericolo per la circolazione. Capita di imbatterci in strade i cui marciapiedi  sono totalmente impraticabili perchè totalmente invase  da fitta vegetazione che non consente  ai cittadini di camminarci.  Va bene  la sfalciatura ridotta ma quella essenziale va fatta costantemente.

 foto Luigi Gagliano 

Lo Russo fan di Vasco

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha incontrato Vasco Rossi, a margine dei due concerti che la rockstar ha tenuto in città. Ecco il commento del primo cittadino sui social: “Alcuni artisti riescono, con la loro musica, a segnare intere generazioni.
Vasco Rossi è sicuramente tra questi: incontrarlo, da suo fan di sempre, è stata una bella emozione.
Torino lo ha accolto alla grande, lo abbiamo visto ieri sera con un grande concerto e lo Stadio Olimpico, pienissimo, a cantare insieme a un mito della musica.
Vasco mi ha detto che ama Torino, che è una città che gli piace molto: sinceramente, non potevamo ricevere complimento più bello da un’icona come lui. Perché quando artisti di questo calibro si sentono a casa qui, significa che la nostra città ha un’anima che si fa sentire.
Continuiamo su questa strada, aprendo sempre più spazi all’energia della musica e alla bellezza di stare insieme.
E grazie Vasco, per quello che hai dato a Torino, per la magia che ci hai regalato con l’avvio del tuo tour!“

Allerta gialla per i temporali in Piemonte

L’instabilità meteo è in aumento e la Protezione Civile ha diramato un’allerta gialla  da oggi lunedì 2 giugno per il Piemonte, con particolare attenzione alle aree a nord del Po. L’avviso è legato all’arrivo di temporali localmente intensi, con possibili grandinate, allagamenti e fenomeni di versante isolati.

Ieri, domenica 1 giugno si sono registrati i primi segnali di instabilità, con rovesci sparsi sull’alto Piemonte e fenomeni isolati sulle pianure occidentali, soprattutto in prossimità dell’arco alpino. Tuttavia, secondo Arpa Piemonte, sarà da lunedì che la situazione meteorologica peggiorerà sensibilmente.

Il principale flusso perturbato si abbasserà di latitudine, favorendo l’ingresso di correnti umide da sud-ovest e infiltrazioni di aria più fredda in quota. Questo porterà a un deciso aumento dell’instabilità, con rovesci e temporali, anche di forte intensità, che si alterneranno fino a metà settimana, soprattutto sui settori occidentali e settentrionali. Le zone sudoccidentali vedranno fenomeni più sporadici e meno intensi, mentre tra Astigiano e Alessandrino le precipitazioni saranno per lo più assenti, salvo occasionali piovaschi nelle aree prossime al confine con la Liguria.

25 Aprile e 2 Giugno

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
Il 25 aprile ricorda la fine di una guerra terribile e la Liberazione. Ancora oggi è una data purtroppo  divisiva. Il 2 giugno che ricorda il referendum del 1946 tra Monarchia e Repubblica  e fu per alcuni anni una data altrettanto divisiva perché i monarchici in Italia furono oltre dieci milioni e l’esistenza di un partito monarchico (il PNM , perché gli altri furono partitini) portò necessariamente a tenere conto che le ragioni della Monarchia non potevano essere ignorate.
Così fecero i primi presidenti De Nicola ed Einaudi, ambedue monarchici come Croce. Il Re Umberto II partì  per l’esilio per evitare una guerra civile. Un atto che va ricordato come una gloria del suo breve Regno. Poi con la fine del partito monarchico, la morte inevitabile degli elettori monarchici del ‘46 e la inadeguatezza rispetto ad Umberto II dei suoi eredi hanno fatto sì  che la data divisiva sia diventata data unificante tra gli Italiani. A raggiungere questo obiettivo è stato decisivo Il presidente Ciampi, anticipato da Cossiga. Il 25 aprile una parte di Italiani, soprattutto del Sud, dove non ci fu la guerra civile, lo sente estraneo. Molti giovani non sentono affatto nessuna delle due date.

‘Regina Music Fest’ per i piccoli degenti: rinvio per maltempo

Il Regina Music Fest 2025 si è spostato nei reparti dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino
Nonostante le precarie condizioni meteorologiche che non hanno permesso lo svolgimento del Regina Music Fest 2025 nell’area antistante l’ingresso dell’ospedale Regina Margherita, il Regina Music Fest con i suoi artisti si è spostato all’interno dei reparti per soddisfare l’attesa dei bambini, delle loro famiglie e degli operatori, che hanno trascorso un pomeriggio all’insegna dello svago e del sorriso grazie a numerose attività di intrattenimento e gioco.

A causa di previste condizioni meteorologiche avverse, le attività previste nel pomeriggio del 2 giugno nell’area antistante l’ingresso dell’ospedale Regina Margherita in occasione del Regina Music Fest non potranno svolgersi e vengono rimandate a data da destinarsi. Per soddisfare l’attesa dei bambini e delle loro famiglie di trascorrere un pomeriggio in musica, rimangono confermate alcune attività di intrattenimento e gioco  all’interno dei reparti.

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Il 2 giugno si terrà il ‘Regina Music Fest’ per i piccoli degenti del Regina Margherita e per la raccolta fondi per l’ampliamento della struttura riabilitativa

Lunedì 2 giugno Torino ospita la terza edizione del ‘Regina Music Fest’, un appuntamento quest’anno dedicato ai piccoli degenti del Regina Margherita,  in piazza Polonia.

Si tratta di un appuntamento speciale che trasformerà piazza Polonia in un palcoscenico a cielo aperto, dove risuoneranno le musiche di artisti come Neja, regina della Dance anni ’90, e Willie Peyote, cantautore torinese tra i più noti nella scena hippy hop italiana.  Saranno presenti le 4Calamano, sorelle di Varazze celebri per le loro armonie a cappella e il trio D! PS, la cui musica fonde elettronica, rap e indie pop. Non mancheranno i Bandakadabra, con fiati  e percussioni in stile brass band e I Patagarri, finalisti del più noto talent italiano che coinvolgeranno il pubblico con la loro travolgente energia gipsy jazz. Un tocco di internazionalità giungerà  dagli artisti senegalesi Ablaye Magatte Dieng, mentre Pietro Morello, musicista e tiktoker , guiderà  la manifestazione insieme a Cristina Chiabotto e Mattia Villardita.

Completeranno il clima festoso le performance itineranti dei trampolieri di Settimo Circo, travestiti da Kiss, con giochi e racconti.

La kermesse, che avrà  inizio alle ore 16, è patrocinata da Ugi, in collaborazione con la Città della Scienza e della Salute di Torino.

Grazie a supporto di Reale Foundation e Iren, l’edizione 2025 sostiene un progetto ambizioso,  che è  quello dell’ampliamento dell’area riabilitativa dell’ospedale, con uno spazio dedicato ài più  piccoli. Con la collaborazione del collettivo Sant3 Molest3 e grazie al settore educativo del gruppo Iren, Eduiren, verrà  realizzato un arazzo collettivo da scoprire fatto di materiali di scarto, che torneranno a nuova vita.

Ingresso gratuito con offerta libera.

Mara Martellotta

Torino abbraccia l’Africa sul Po

Oltre 4 mila persone per primi giorni di festa al Festival Panafricano 2025, in attesa del gran finale

Oltre 4 mila persone hanno partecipato alle prime giornate del festival Panafricano (23, 24, 25 maggio) e ora Torino il gran finale (31 maggio, 1 e 2 giugno) di questo viaggio festoso perché “La cultura è il miglior antidoto contro la paura e il razzismo“, come dichiara Jerome Bohui Gohoure, presidente dell’Associazione Panafricando, ricordando la missione inclusiva del festival.

Il festival panafricano è un evento inclusivo, gratuito e aperto a tutti, nato per dare spazio e voce alle comunità africane, afrodiscendenti e di seconda generazione della città.

Il weekend conclusivo promette nuove emozioni e una partecipazione ancor più ampia. Durante il talk pomeridiano verranno affrontati con giovani afro-discendenti e attivisti anche i temi della cittadinanza referendiaria.

In programma ci sono dibattiti e spettacoli che attraversano temi attuali e celebrano talenti afro-discendenti: si parlerà di giovani, clima e agricoltura sostenibile in Africa, e una tavola rotonda domenica vedrà il giornalista Luca Attanasio discutere di sfruttamento delle risorse e “rivoluzione verde” nel continente. Lunedì pomeriggio sarà il momento di storie di successo dalla diaspora: Tracy Eboigbodin (nota al pubblico come Tracy B, vincitrice di MasterChef Italia) racconterà la sua esperienza di integrazione attraverso la cucina; l’attore italo-senegalese Haroun Fall condividerà il suo percorso nel cinema italiano multiculturale; il cestista Momo Touré parlerà di come lo sport possa creare ponti tra l’Africa e l’Italia. Nel frattempo, sul fronte artistico, altri ospiti internazionali sono pronti a stupire: un collettivo guidato dalla Namibiana Paula Doyle e dal maliano Diarra esplorerà sul palco l’identità di una nuova cittadinanza attraverso teatro e musica; la delegazione Malgascia residente in Svizzera, con i suoi oltre 50 rappresentanti, porterà i suoni folkloristici della propria terra. E come per lo scorso week end sarà possibile farsi trascinare dall’estro improvvisativo della direttrice artistica Fé Avouglan, ancora una volta sul palco con uno show originale che unisce lirica e tradizione orale.

Il culmine sarà lunedì 2 giugno, giorno di festa, quando il Festival chiuderà in bellezza con una giornata per tutta la famiglia. Nel pomeriggio i protagonisti saranno i bambini del quartiere Aurora, che dopo settimane di laboratori multiculturali (Aurora Children Lab) saliranno sul palco con un saggio pieno di gioia e colori – simbolo del futuro condiviso che questo festival vuole costruire. E alla sera, il gran concerto finale sigillerà l’abbraccio tra Torino e l’Africa: il rapper italonigeriano Tommy Kuti infiammerà la scena insieme ad Amoro (giovane talento afrobeat) e ExoEsa – alias Esa Abrate – in un travolgente show a più voci. Sarà un’esplosione di energia panafricana, un coro di ritmi hip-hop, soul e tradizione che farà danzare il pubblico un’ultima volta sulle rive del Po, con le luci della città e del festival a rispecchiarsi nell’acqua.

Il Festival Panafricano 2025 si conferma così un ponte di culture e umanità nel cuore di Torino. La presenza di partner internazionali e delegazioni africane – dal Burkina Faso al Marocco, dalla Costa d’Avorio ad altre nazioni – testimonia l’importanza di questo dialogo globale, reso possibile anche dal supporto istituzionale. L’Associazione Panafricando APS, con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte, rivolge un invito accorato a tutta la cittadinanza e ai media:

partecipate numerosi al weekend conclusivo. Lasciatevi coinvolgere da questa festa di musica, arte e condivisione, unitevi al sorriso di una Torino che abbraccia l’Africa. Gli eventi si terranno al CAP10100 (Corso Moncalieri 18) e ai Giardini Ginzburg, dalle ore 12 fino a notte fonda, sempre a ingresso libero. Vi aspettiamo: perché in questa grande famiglia panafricana c’è posto per tutti, e insieme – tra il Po e il mondo – possiamo scrivere un’altra pagina di gioia e speranza”.