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Altri uffici postali tornano agli orari normali

Da lunedì 21 settembre altri 16 Uffici Postali nel torinese  hanno ripreso ad osservare orari e giorni di apertura pre-Covid.

Gli Uffici Postali di San Bernardo di Carmagnola, Piobesi Torinese, Buttigliera Alta 1, Chiusa San Michele,  Devesi, Castelrosso, San Bernardo d’Ivrea, Cambiano, Villanova Canavese, Orio Canavese, Borgomasino, Alice Superiore e Azeglio torneranno quindi ad essere aperti tutti i giorni dal lunedì al sabato mentre gli uffici di Torino, di Via Lessolo, Via Bligny e Via Principe Tommaso torneranno  disponibili per la cittadinanza con orario continuato dal lunedì al venerdì, dalle 8.20 alle 19.05 (il sabato fino alle 12.35).

Via la telecamera e torna lo spaccio di droga

Un gruppo di cittadini ci scrive:

“E’ stata tolta la telecamera e immediatamente torna a popolarsi l’angolo di corso Principe Oddone con  via Ravenna dove si vende droga e morte e dove era venuta addittura Striscia la notizia. Perché hanno tolto le telecamere?“

Omicidio suicidio di Rivara: ha abbracciato suo figlio prima di ucciderlo

Claudio Baima Poma, l’operaio di Rivara che ha sparato al figlio di 11 anni e poi si è ucciso ha stretto a se’ il bambino con un braccio prima di spararsi un colpo alla testa.

I carabinieri entrati nell’abitazione li hanno trovati morti abbracciati sul letto di casa. L’uomo era fortemente depresso e nel post su Facebook dove faceva presagire il gesto aveva scritto di non voler più soffrire, accusando anche l’ex moglie per la sua situazione.

Giallo sull’identità del pedone ucciso in tangenziale

E’ ancora senza identità il  pedone  travolto e ucciso da un’auto nella notte sulla Tangenziale Sud di Torino. 

L’uomo, che è morto sul colpo nell’incidente,  stava camminando lungo la superstrada nei pressi dell’area di servizio Nichelino in direzione sud. Una vettura non è riuscita ad evitare l’impatto e il conducente del veicolo ha chiamato i soccorsi, ma non è stato possibile salvare il pedone. La polizia cerca di risalire alle generalità della vittima.

Dieci chili di droga nell’auto della moglie

Torino: controlli della Polizia di Stato. Trasportava nell’auto della moglie 10 kg di hashish “Madona”.

Lo scorso venerdì mattina una volante del Commissariato San Paolo si aggira tra le vie del quartiere quando, transitando su corso Trapani, nota, all’altezza di corso Peschiera, un furgone che si dilegua alla vista della Volante. I poliziotti decidono di fermare il furgone bianco: a bordo, un cittadino algerino di 46 anni, regolarmente residente in Italia. L‘uomo, nel mostrare i documenti d’identità e quelli relativo al veicolo, mostra un immotivato nervosismo. Scatta la perquisizione del furgone, alla ricerca di armi  o parti di esse, che darà esito negativo; grande la sorpresa degli agenti al rinvenimento, però, di ben 100 panetti, suddivisi all’interno di 10 confezioni, di hashish. Lo stupefacente complessivamente sequestrato ammonta a quasi 10 kg. L’uomo, che ha dei precedenti specifici in materia di stupefacenti, è stato arrestato per la detenzione ed il trasporto dell’ingente quantitativo di hashish.

“Baby rapinatori” in Corso Ferrucci

Una rapina di gruppo nella notte di sabato  Arrestati dalla Polizia di Stato 3 degli autori

Sabato notte, attorno alle due  due dipendenti del Commissariato San Paolo, liberi dal servizio, transitano in auto su corso Vittorio Emanuele per recarsi a casa. Notano sopraggiungere da via Falcone due ragazzi appiedati di circa 20 anni: i due corrono in direzione di via Borsellino e pochi metri dietro di loro vi è  un terzo ragazzo, col volto tumefatto e una copiosa chiazza di sangue sul viso.  I due poliziotti si fermano immediatamente, intuendo che stia succedendo qualcosa di grave. I tre si sono intanto spostati nei giardinetti presenti in prossimità del terminal bus e qui l’aggressione nei confronti del giovane già ferito, di nazionalità pakistana, continua: viene  malmenato in tre con calci e pugni; solo l’intervento dei due agenti di polizia, che mostrano la propria tessera di riconoscimento, porrà fine al pestaggio. Con l’ausilio di personale della Squadra Volante, che raccoglie anche le testimonianze degli amici della persona ferita, da lì a poco sopraggiunti, si ricostruiscono i fatti: un gruppo di ragazzi pakistani, di circa 25 anni, si trovava a chiacchierare nel parco di fronte al Palazzo di Giustizia (uno di essi era a bordo di bici) quando erano stati accerchiati da 6/7 ragazzi a loro sconosciuti. I tre amici pakistani erano stati picchiati  e quello in possesso della bici rapinato del mezzo. La baby gang si era poi disciolta ma la vittima era riuscita a seguirne tre, fino all’intervento dei due poliziotti fuori servizio, che  avevano posto fine alla violenta aggressione. Il venticinquenne ha riportato la lesione dell’orbita destra con una prognosi di 30 gg. I tre soggetti fermati due italiani e un brasiliano, 18 anni e 19 anni, sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso e denunciati per lesioni  personali aggravate.

A Torino i si’ vincono con il 60,74 per cento

A Torino sono andati alle urne 49 elettori su cento, invece nel referendum del 2016 erano stati 71.

L’affluenza in città è stata del 48,51 per cento.

Il 39,26% dei  partecipanti ha votato ‘no’, il 60,74 per cento ha votato ‘si’’.

I dati giungono dal Comune di Torino.

Appendino condannata a sei mesi per falso in atto pubblico, ma resterà in carica come sindaca

Non rientra nella sospensione della legge Severino che le avrebbe impedito di restare in carica ma viene condannata in primo grado per falso in atto pubblico.

Chiara Appendino è stata assolta dall’accusa di abuso d’ufficio. E’ stato però considerato reale  il falso del 2016  per il caso Ream che le comporterà una pena di sei mesi con la condizionale. Sonostati condannati anche l’ex collaboratore della sindaca Paolo Giordana (otto mesi)  e l’assessore Sergio Rolando  (sei mesi).  E’ invece prosciolto dalle accuse il direttore del settore finanza di Palazzo Civico Paolo Lubbia. “Porterò a termine il mio mandato ma mi sospenderò dal Movimento”, commenta la sindaca.

Un’amica ha tentato di salvare il papà e il bambino morti nell’omicidio suicidio

L’operaio di 47 anni che ha ucciso il figlio di 11 anni  a colpi di pistola a Rivara e poi si è suicidato, aveva scritto un lungo post su Facebook incolpando della propria situazione di depressione e di difficoltà la sua ex moglie.

“Noi partiamo per un lungo viaggio, dove nessuno ci potrà dividere, lontano da tutto, lontano dalla sofferenza”,  aveva scritto sul proprio profilo.

Il post non era passato inosservato da una amica dell’uomo, che non appena lo ha letto ha avvisato i carabinieri.

Ma ormai era troppo tardi e la tragedia si era consumata.

Omicidio – suicidio nel Torinese Operaio uccide il figlio di 11 anni e si spara

A Rivara Canavese un operaio italiano di 47 anni che lavorava presso  un’azienda meccanica ha utilizzato una pistola non legalmente detenuta nella propria abitazione per uccidere  il figlio di 11 anni.

Poi, con la stessa arma, si è ucciso.  I Carabinieri della compagnia di Venaria Reale sono  sul posto.

I fatti sono avvenuti verso le due di notte.

Claudio Baima Poma, questo il nome dell’uomo, prima del folle gesto ha scritto un lungo post su Facebook in parte indirizzato all’ex compagna, in cui spiega che soffriva di crisi depressive.

”Andrea e il suo papà per sempre insieme”. Così termina il messaggio scritto sul web.