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Il viceministro Castelli: “ll centro per l’intelligenza artificiale sarà a Torino, come previsto”

 “ll centro per l’intelligenza artificiale sarà a Torino, come previsto”. Così su Facebook il viceministro dell’Economia, Laura Castelli.

Proesgue l’esponene di M5S al governo:  “Con le modifiche apportate  il Pnrr prevede bandi per identificare le città Campioni Nazionali di R&S,’tenendo conto delle mappature precedenti’. Ciò nel rispetto di quanto deciso dal Consiglio dei Ministri del 4 settembre 2020, permette a  Torino di vedere assegnato direttamente il I3A. Dunque i bandi interverranno solo dove non sono state fatte scelte precedenti. Torino sarà quindi la sede dell’I3A”.

La torre littoria torna ad essere abitata

La Torre Littoria, il  primo storico  “grattacielo” di Torino  in pieno centro città, edificio razionalista del rinnovamento urbano realizzato negli anni trenta con la creazione della nuova via Roma ospita nuovi alloggi.

Lo studio Benedetto Camerana (Camerana&Partners) firma una serie di appartamenti che vedono le architetture barocche della città  protagoniste in un gioco di vetrate e superfici riflettenti. Particolare la bolla vetrata della cucina, che si ispira alle installazioni riflettenti di Dan Graham, mentre le luci multicolori  ricordano i neon di Dan Flavin. L’edificio è del gruppoReale Mutua.

Covid: a Candiolo individuato caso di variante svizzera

Il laboratorio dell’Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) di Candiolo, con la collaborazione del gruppo bioinformatico dell’IIGM ente di ricerca della Compagnia San Paolo, ha individuato il primo caso in Piemonte di variante svizzera del coronavirus Covid-19.

L’identificazione è avvenuta su un uomo di 57 anni, residente nel territorio dell’Asl To4, che aveva già contratto il Covid-19 nello scorso novembre e che è stato testato in quanto contatto di caso positivo. Il contagiato al momento sta bene e non presenta sintomi di rilievo.

La variante svizzera, da non confondersi con la variante indiana rilevata in Svizzera, presenta caratteristiche di alta infettività, sulla tipologia di quella inglese e, come quest’ultima, risulterebbe efficacemente contrastabile con gli attuali vaccini.

Si tratta della quarta mutazione virale del Covid-19 riscontrata fino ad ora in Piemonte. Oltre alla svizzera, infatti, sono state già individuate sul territorio piemontese le varianti inglese (che rimane la prevalente, con una percentuale di diffusione superiore al 90 per cento), brasiliana e sudafricana.

«Manteniamo alta la guardia sulle mutazioni del virus – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – e prendiamo atto che il monitoraggio sta garantendo un attento e tempestivo controllo della situazione epidemiologica. Nel caso delle varianti brasiliana e sudafricana, grazie alla capacità di tracciamento e, quindi, di isolamento del contagio messo in atto sul nascere dal sistema sanitario regionale, l’infezione non sembra aver trovato diffusione. Rimane fondamentale la campagna vaccinale per limitare il più possibile lo svilupparsi della malattia».

 Fa sparire un lingotto d’oro. Settantacinquenne italiano denunciato 

Esperto gemmologo, intermediario nelle vendite di preziosi, con alle spalle una carriera cinquantennale nel settore, era in realtà un truffatore.

Forte delle sue collaborazioni pregresse con enti istituzionali di rilevanza nel territorio, non era difficile per lui carpire la fiducia di nuove vittime. L’ultima denuncia, in ordine cronologico, viene presentata ad Aprile 2020 presso gli uffici del Comm.to Borgo Po da una donna che aveva conosciuto il settantacinquenne qualche anno prima, in occasione di un’operazione in cui lo stesso era intervenuto in qualità di perito per conto di un ente pubblico. Proprio tale circostanza aveva indotto la stessa a nutrire grande stima e fiducia verso l’uomo tanto da incaricarlo della vendita di un lingotto in oro del peso di 1 kg, avuto in eredità, nel mese di gennaio 2020. L’uomo rilasciava una dichiarazione manoscritta, firmata e datata, con cui attestava la presa in conto vendita del lingotto, precisandone il prezzo pattuito: 45 mila €. L’esperto assicurava che entro 15 giorni la signora avrebbe potuto incassare il corrispettivo della vendita. Da quel giorno si erano susseguiti diversi messaggi fra le parti in cui il “perito” dava come quasi conclusa la vendita del lingotto e rassicurava la signora che presto avrebbe avuto la somma pattuita. L’uomo fissava degli appuntamenti ma sistematicamente trovava scuse, non presentandosi, e soprattutto non corrispondendo mai la cifra concordata. Intuito che la controparte stava per rivolgersi alle forze dell’ordine, le chiedeva di temporeggiare adducendo altre scuse poco credibili, tentando di generare compassione nella donna. La vittima attendeva fino a metà Aprile, momento in cui presentava ufficialmente denuncia. Le indagini effettuate dai poliziotti del Comm.to Borgo Po hanno messo in luce numerosissimi precedenti di polizia dell’uomo ed alcune condanne per i reati di appropriazione indebita e truffa, commessi con preoccupante regolarità almeno dal 1999 ad oggi. L’uomo è stato quindi denunciato dagli operatori di Polizia per il reato di appropriazione indebita.

Nei giorni scorsi, intanto, personale del Comm.to Borgo Po ha notificato all’uomo l’Avviso Orale emesso dal Questore di Torino nei suoi confronti, alla luce della pericolosità sociale dimostrata dallo stesso, con il contestuale divieto di possedere od utilizzare apparati di comunicazione, armi di qualsiasi tipo, nonché programmi informatici ed altri strumenti di cifratura o crittazione di conversazione o messaggi.

Quasi 6 chili di hashish sequestrati dagli agenti della Squadra Volante

 Arrestato un quarantasettenne

 

Venerdì pomeriggio, introno alle 16, transitando in corso Regina Margherita gli agenti della Squadra Volante notano la presenza di un uomo che si guarda intorno con fare nervoso. Alla vista degli agenti, il soggetto si mostra ancor di più agitato, ragion per cui i poliziotti lo fermano per un controllo.

È in questo frangente che gli agenti trovano una sorpresa, alla base del nervosismo dell’uomo: all’interno del suo zaino ci sono 50 panetti di hashish per un peso complessivo di 5 chili.

Altri 800 grammi della stessa sostanza verranno poi trovati a casa dell’uomo, un quarantasettenne italiano con precedenti di polizia a carico, per il quale scatterà l’arresto per la detenzione dello stupefacente.

Sex offenders, maltrattanti e carcere

“Il modo migliore per evitare che il tempo di detenzione sia un ‘tempo sprecato’ è fare in modo che il detenuto, pur sapendo di essere in detenzione, non senta di esserlo”. Con questa riflessione di Fedor Dostoevskij ha preso il via il convegno “Tempo perso? Il ruolo del carcere nei percorsi trattamentali di sex-offenders e maltrattanti”, organizzato e moderato dal garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano.

“Un’occasione – ha sottolineato Mellano – per riflettere su esperienze e buone pratiche nell’ambito dei trattamenti previsti in ambito carcerario per le persone detenute per reati da ‘codice rosso’, anche alla luce del fatto che la legge finanziaria nazionale ha previsto nel bilancio 2 milioni di euro annui, per il triennio 2021-2023, per garantire e implementare la presenza di professionalità psicologiche esperte all’interno degli Istituti penitenziari per consentire un trattamento intensificato cognitivo-comportamentale nei confronti degli autori di reati contro le donne e per la prevenzione della recidiva”.

È intervenuta la responsabile dell’Ufficio detenuti e trattamento del Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria regionale Catia Taraschi, che ha fatto presente come al momento, nelle carceri piemontesi “siano presenti complessivamente 373 maltrattanti e sex offenders: 173 al Lorusso e Cutugno di Torino, 106 a Biella, 49 a Vercelli, 11 a Ivrea, 10 a Cuneo, 6 rispettivamente al San Michele e al Don Soria di Alessandria, 4 a Verbania, 3 rispettivamente a Fossano e a Novara e 2 ad Asti. E ha sottolineato “l’importanza dello stanziamento statale, che consentirà di implementare gli interventi già attivi sul territorio e, soprattutto, di prevederne di nuovi per averne almeno uno in ogni sezione che ospita questa tipologia di detenuti”.

Dea Demian Pisano, assistente sociale ed esperta presso l’Ufficio del garante regionale della Campania ha raccontato un progetto messo in atto con 17 sex offenders del carcere di Poggioreale (Na) osservando che “in alcuni casi non si rendevano pienamente conto del male compiuto per via dei pregiudizi e delle mentalità in cui sono cresciuti. “Avere avuto la possibilità di avvicinarli e confrontarsi – ha concluso – ha contribuito a modificare il loro punto di vista”.

La coordinatrice della formazione e dei progetti speciali del dipartimento di salute mentale dell’Asl Roma 1 Adele Di Stefano ha sottolineato che “non è detto che tutti i trattamenti siano validi per tutti i tipi di detenuti che hanno commesso questi tipi di reato, ma per l’Italia l’importante è cominciare, dal momento che è ancora piuttosto indietro rispetto a molti Paesi d’Europa” e la necessità “di imparare a lavorare in rete a cominciare dai Tribunali, dagli avvocati e dal Servizio sanitario regionale. Se non cominciamo ora che ci sono le possibilità, anche economiche, per farlo, rischiamo di perdere un’occasione importante”.

Il presidente del Centro italiano di promozione della mediazione (Cipm) di Milano Paolo Giulini ha evidenziato la necessità che “la pena, soprattutto in questo ambito, sia utile ed efficace. E l’Ue insiste sulla necessità che la pena non sia solo retributiva, ma ‘riparativa del sé e delle relazioni future che l’autore del reato intratterrà al termine della pena’ e miri a far comprendere appieno il male commesso nei confronti delle vittime”.

Georgia Zara, docente del dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e vicepresidente dell’Ordine degli psicologi del Piemonte, ha sottolineato che “il reato sessuale non è una ‘questione privata’, non ha nulla a che fare con il desiderio di contatto con la vittima” e ha illustrato il progetto pilota “Sorat” destinato a chi ha commesso reati sessuali ed è recluso nell’Istituto Lorusso e Cutugno di Torino.

Al portavoce dei garanti territoriali Stefano Anastasia, garante dei detenuti del Lazio e dell’Umbria e docente del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Perugia, cui è stata affidata la conclusione dei lavori, ha messo in guardia sul fatto che “si tratta di una sfida ardua, poiché non di rado la pena detentiva è ‘condanna al tempo perso’, ma non impossibile, orientando la prospettiva entro cui operare alla rieducazione dell’autore di reato, alla tutela della vittima del realto e alla prevenzione di comportamenti d’inciviltà una volta scontata la pena.

Ragazza annega nel lago Grande di Avigliana

Forse a causa di un malore una ragazza di 19 anni oggi pomeriggio ha fatto il bagno nel lago Grande di Avigliana e non è più riemersa.

I soccorritori sono ancora al lavoro per ritrovare la giovane, di origine straniera e con problemi psichiatrici.

Alcuni  testimoni hanno  visto la ragazza tuffarsi  e poi scomparire.

Scattato l’allarme sono immediatamente intervenuti i  sommozzatori, i vigili del fuoco e  i carabinieri di Avigliana.

Covid, il bollettino di sabato 24 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 821 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 101 dopo test antigenico), pari al 3,3% di 25.008 tamponi eseguiti, di cui 16.016 antigenici. Degli 821 nuovi casi, gli asintomatici sono 360 (43,8%).
I casi sono così ripartiti: 1
06 screening, 512 contatti di caso, 203 con indagine in corso; per ambito: 14 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 101 scolastico, 706 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi
343.901 così suddivisi su base provinciale: 27.758 Alessandria, 16.582 Asti, 10.541 Biella, 49.347 Cuneo, 26.502 Novara, 184.256 Torino, 12.813 Vercelli, 12.188 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.433 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2481 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono
267 (- 8 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono
2.443 ( 4 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono
14.941
I tamponi diagnostici finora processati sono
4.264.295 (+ 25.008 rispetto a ieri), di cui 1.469.319 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.124
Sono
20 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di
11.124 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.524 Alessandria, 683 Asti, 416 Biella, 1.357 Cuneo, 914 Novara, 5.289 Torino, 491 Vercelli, 359 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

315.126 GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente
315.126 (+ 1.595 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 25.168 Alessandria, 15.253 Asti, 9.602 Biella, 44.923 Cuneo, 24.447 Novara, 168.913 Torino, 11.773 Vercelli, 11.435 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.338 extraregione e 2.274 in fase di definizione.

Blatte e sporcizia nella panetteria

Chiusura per l’esercizio e denuncia per il titolare

 

Ieri pomeriggio, personale del Commissariato Barriera Nizza, insieme ad agenti della Polizia Municipale Sezione 8 San Salvario e a unità dell’ASL.TO1 S.I.A.N. hanno controllato un’attività commerciale sita in via Madama Cristina 62/C.

 

Nel corso dell’ispezione, è stata riscontrata diffusa sporcizia accumulata nel tempo e la presenza di larve e blatte, morte e vive, anche in prossimità di alimenti. Lo stato dei locali presentava carenze igieniche, con la presenza di muffe, ragnateli e scarti di lavorazione sui pavimenti. Alla luce dei riscontri, l’unità immobiliare e i macchinari presenti sono stati sottoposti a sequestro penale.

 

Contestualmente sono stati sequestrati 43 chili di alimenti in cattivo stato di conservazione: 35 di farina e 8 di prodotti da forno. La Polizia Municipale, per le diverse violazioni amministrative accertate, ha elevato sanzioni per 22.700 euro. Personale dell’ASL S.I.A.N., invece, a causa delle irregolarità igienico-sanitarie ha intimato la chiusura immediata dell’attività fino al completo rispristino degli ambienti con la conseguente sanzione di 1000 euro. Il titolare dell’esercizio è stato deferito all’autorità giudiziaria in stato di libertà per la cattiva conservazione del cibo.

 

Nel corso dell’attività, la Polizia Municipale ha controllato altre tre attività commerciali ubicate in via Nizza. Due di queste sono state sanzionate, nella misura di 400, euro per le inosservanze dei protocolli di sicurezza anti COVID, un terzo locale, a causa dell’apertura abusiva, è stato sanzionato per oltre 5000 euro. 

Controlli antidroga dei Carabinieri, arrestati marito e moglie

Nell’ambito dei controlli del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri hanno arrestato due coniugi.

In particolare a Moncalieri, nell’hinterland torinese, i militari della locale Compagnia hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione della coppia, una 46enne italiana e un 38enne senegalese, dove era stato segnalato un sospetto via vai di persone. Nell’appartamento sono stati rinvenuti e sequestrati 50 grammi di crack e 10 grammi marijuana, già suddivisi in dosi, nonché un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente. La coppia è ora ristretta in carcere.