CRONACA- Pagina 137

Torino, la truffa dell’uomo che finge di essere investito dalle auto

Caro direttore,  vorrei fare una segnalazione che penso possa essere utile a tutti gli automobilisti della città di Torino.

Il primo di Gennaio, intorno alle ore 17:15, sono stato vittima di un tentativo di truffa da parte di un soggetto probabilmente già noto alle forze dell’ordine.
Percorrevo a bordo della mia auto la Via Enrico Cialdini, quando ad un tratto, un signore ben vestito sulla sessantina, nascosto dietro alla sua macchina in divieto di sosta sulle strisce pedonali (all’altezza del civico 17), si è gettato a piedi sulla mia fiancata destra.
Sul momento, ho sentito solo un forte tonfo di carrozzeria e ho rallentato, non capendo però che cosa fosse successo e avessi urtato. Neanche cinquanta metri dopo, però, vedo dal mio specchietto retrovisore un auto che mi fa i “flash” e mi accosto subito. Il signore in questione mi accusa di averlo investito e inizia a mostrarmi il pantalone strappato (precedentemente) e una ferita alla gamba molto sanguinante (sangue finto).
Il truffatore inizia a chiedermi di essere risarcito in contanti per il danno del pantalone, la richiesta ammonta inizialmente a €50 poi, in seguito a mia richiesta di segnalare al 112 quanto accaduto, scende a €30, dicendomi di potermi anche accompagnare al bancomat più vicino se non li avessi avuti sul momento. Rifiuto nuovamente e faccio presente che anche la mia vettura ha un lungo “graffio”. Ho scoperto poi dopo essere solo una sostanza collosa (è venuta via con un semplice lavaggio ad alta pressione e un panno), probabilmente applicata con la sua scarpa nell’urto, che ha reso ancora più credibile l’investimento. Il signore a quel punto inizia ad alzare i toni e mettermi molta fretta, bestemmiando e minacciandomi di denunciarmi.
Cercando di mantenere più lucidità possibile, nonostante lo spavento e l’aggressività del soggetto che mi trovo di fronte, riesco a estrarre rapidamente il mio smartphone e a scattare una fotografia alla targa.
Un ulteriore aspetto che mi ha dato conferma che si trattasse di un tentativo di truffa, è che il signore ha lasciato la sua auto sempre accesa durante la conversazione ed è rimasto a bordo del mezzo nelle richieste di estorsione, pronto per fuggire.
Quando un passante si è avvicinato per aiutarmi, data la mia evidente difficoltà nel gestire la situazione, il signore è fuggito sgommando, senza aver portato a termine il raggiro.
L’auto cui viaggiava il truffatore è una Fiat Multipla di colore blu scuro, riporta una lieve ammaccatura sul portellone.
Descrizione soggetto: sulla sessantina, capelli castani corti e molto stempiato, alto 180 cm circa, vestito elegante con una giacca color verde militare con al di sotto un abito scuro, camicia bianca e pantaloni neri (strappati lato gamba sinistra altezza ginocchio).
Posso assicurare, avendo vissuto personalmente quanto accaduto, che tale messa in scena del truffatore inizialmente è risultata piuttosto credibile, nonostante io non mi reputi proprio uno sprovveduto a riguardo di raggiri simil “truffa dello specchietto”, sono certo che soggetti meno informati ci sarebbero potuti cascare, consegnando in tempi brevi la somma richiesta.
Ho allertato sul momento il 112 e poco dopo mi sono recato presso la Stazione dei Carabinieri di Pozzo Strada per segnalare quanto accaduto, e su loro consiglio, di valutare se sporgere denuncia entro i 90 giorni dall’accaduto previsti dalla Legge.
Facendo una visura targa, ho scoperto che il soggetto che ha tentato di truffarmi è già noto alle Forze dell’Ordine da oltre 10 anni ed è un “mago” di questo specifico tipo di truffa del “falso investimento”, è già stato sotto processo, ma ora è nuovamente a piede libero.
Magari raccontando quanto accaduto, si riuscirà ad informare quante più persone possibili e far sì che meno vittime gli consegnino quanto da lui richiesto per la finta riparazione del pantalone.
Suppongo che per motivi di privacy non si possa citare il nome, ma è grave che questa persona sia ancora a piede libero e continui a truffare. Sto cercando di diffondere, nella speranza che non ricapiti ad altre vittime malcapitate come me.

Emanuele Durando

Addio a Cottino, il professore partigiano

E’ terminato il cammino terreno a quasi 99 anni di Gastone Cottino. Partigiano prima e comunista poi, nelle fila del Pci e successivamente di Rifondazione Comunista che lo ha ricordato con una nota del segretario provinciale di Torino, Fausto Cristofari. Ma Cottino non fu soltanto questo perché per moltissimi anni era anche titolare della cattedra di diritto commerciale ala Facoltà di Giurisprudenza Università di Torino, nonché membro dell’Accademia dei Lincei. E qui si incrocia la mia vita universitaria con il suo esame. Il professor Cottino era conosciuto come un docente esigente, severo, uno di quelli che facevano ‘imbuto’ nel corso di studi. C’erano ‘leggende’ metropolitane che parlavano di allievi che erano invecchiati non riuscendo a passare il suo esame. Così, studente non modello, lo mandai avanti nel tempo, preferendo prima quelli pubblici, poi i penali, infine ultimo tra gli ultimi nel ramo civile. E per onestà devo ricordare due cose: il suo libro di diritto commerciale, suddiviso in due tomi, era di una chiarezza notevole (il che non voleva e non vuole dire che il diritto commerciale è una materia semplice, anzi) che andava al nocciolo del problema. Mi rimase particolarmente impressa l’immagine dell’imprenditore che è tale, seduto ad una scrivania e ‘armato’ di un telefono spostava capitali da un continente all’altro, descrizione che alla fine degli anni Settanta/inizio anni Ottanta era davvero all’avanguardia e che, diventato a mia volta docente di diritto, ho usato ed uso nelle lezioni. La seconda fu l’esame. Lo diedi due volte, la prima con una preparazione non al meglio (avevo da poco terminato il servizio militare di leva) non riuscì a superare l’ultimo quarto di miglio prima della tesi. Risposi tutto sommato dignitosamente ma non in modo sufficiente e il professore mi ridiede il libretto dicendomi si tornare al prossimo appello, ma con garbo e senza enfasi alcuna. Così feci e quella volta passai l’esame e finalmente potevo dedicarmi alla mia tesi di diritto penale militare. Da allora non l’ho più rivisto ma mi sono sempre rimasti impressi, a tanti anni di distanza le due volte dell’esame. Sino alla notizia di oggi. Sicuramente una perdita per il mondo accademico subalpino.

Massimo Iaretti

 

Con il vento torna il rischio incendi. Coldiretti: “vigilanza e manutenzione dei boschi affidata alle aziende agricole”

Oltre 80 episodi nel 2023

Torna il foehn su tutta la provincia di Torino, il forte vento di caduta che spazza soprattutto le valli alpine con una forza purtroppo bene conosciuta dagli agricoltori. E con il vento torna, puntuale, il rischio incendi. Gli incendi nel 2023 hanno coinciso quasi tutti con i giorni di vento: come nel 2022 sono stati oltre 80 in provincia di Torino i roghi che hanno superato i 10 ettari di bosco andato in cenere: danni che si sarebbero potuti limitare se si fosse approntata una maggiore vigilanza vista la facile previsionalità dei fenomeni ventosi.

Come ha dimostrato l’ultimo devastante episodio prima di Natale, i giorni (e notti) di vento, l’aria secca e la monodirezione delle raffiche che soffiano su boschi con vegetazione invernale secca senza copertura di neve, rappresentano una tentazione fortissima per i piromani.

«L’unico modo – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – per ridurre le probabilità che si sviluppino incendi nei giorni di vento in inverni senza neve come questo, è rafforzare i controlli preventivi pattugliando i versanti utilizzando le più moderne tecnologie per la vigilanza e l’individuazione immediata dei focolai. In condizioni di forte vento, con l’erba morta secca, magari in un bosco di resinose, affidarsi alle prime segnalazioni casuali dei cittadini è spesso troppo tardi. Una volta che si è creato un largo fronte servono giorni per spegnere l’incendio. Ogni inverno senza neve assistiamo alla perdita di enormi superfici boschive con incalcolabili danni ambientali e soprattutto la perdita di biomassa legnosa che è alla base della nostra economia forestale».

Con il clima che cambia i nostri boschi sono sempre più a rischio. La mancanza di neve al suolo e le alte temperature che asciugano l’umidità del bosco sono un fattore di rischio. Inoltre, aumentano le giornate di forte vento. Secondo il report di Arpa, gli episodi di foehn nel 2023 sono risultati 92, “decisamente superiori ai 66 della media annuale del periodo 2000-2020 e rappresentano anche il numero annuale massimo dal 2000”.

Le zone più colpite dagli incendi, secondo il report regionale del 2022 rielaborato da Coldiretti Torino, risultano essere le fasce pedemontane dal Pinerolese all’Eporediese, con particolare concentrazione tra la val Sangone, valle di Susa, val Ceronda, zona di Lanzo e Corio e pedemontana canavesana.

«Di fronte alla siccità invernale, all’aumento delle giornate di vento e all’importanza economica e ambientale dei nostri sistemi boschivi serve incrementare i sistemi di prevenzione e vigilanza attiva; serve potenziare le dotazioni e il personale volontario delle squadre Anti incendi boschivi (AIB) presenti in tutti i Comuni; serve realizzare piccoli invasi irrigui che abbiano anche una funzione antincendio. Ma, soprattutto, chiediamo che torni una vera politica forestale regionale con la gestione di pulizia dei boschi, di vivai forestali capillari nel territorio e di rimboschimento affidati alle aziende agricole forestale che possiedono i mezzi, il personale e l’esperienza per svolgere un lavoro a beneficio di tutta la comunità. Chiediamo che le politiche forestali siano al centro dei programmi elettorali delle forze politiche in vista delle prossime elezioni regionali».

Sala slot illegale e personale in nero nel bar: sospetta evasione per tre milioni di euro

Nel retro del bar una sala slot illegale. L’intera attività commerciale operava illegalmente: scontrini ingannevoli e dipendenti in nero.  Il gestore del bar, non dichiarando alcun compenso, beneficiava della “pensione di cittadinanza”. Scoperta un’evasione per oltre 3 milioni di euro.

La Guardia di Finanza di Torino nel corso di un intervento ha individuato una sala slot abusiva all’interno di un bar del quartiere torinese di Parella.

Nell’esercizio erano presenti ambienti cui si accedeva da una porta sulla quale era apposta l’etichetta “Privato”, all’interno dei quali sono stati tra l’altro rinvenuti apparecchi elettronici del tipo slot machinenon collegati alla rete gestita dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e sui quali i previsti codici identificativi risultavano alterati. Tali apparecchi contenevano somme per complessivi 4 mila euro, verosimilmente frutto delle giocate del giorno.

Attesa la totale assenza di documentazione relativa agli apparecchi da gioco, i Finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano hanno ricostruito in modo presuntivo la base imponibile relativa al Prelievo Erariale Unico evaso, quantificandola in oltre 3 milioni di euro.

Anche l’attività commerciale operava “in nero”, in quanto i clienti del bar ricevevano scontrini emessi da un registratore di cassa privo della funzione di comunicazione telematica all’Erario degli incassi giornalieri. La barista – risultata anche lei “in nero”, in quanto non assunta regolarmente – aveva tuttavia conservato gli scontrini riepilogativi di chiusura del registratore e annotato in una contabilità “parallela”, molto diligentemente, tutti gli incassi, quantificati in complessivi 125 mila euro, corrispondenti agli introiti dell’esercizio non dichiarati al Fisco.

Non avendo dichiarato alcun compenso, il gestore del bar aveva anche potuto accedere al beneficio della c.d. “pensione di cittadinanza” di 630 euro mensili.

Oltre alle previste sanzioni amministrative irrogate dai militari per la detenzione di apparecchi da gioco illegali, il mancato assoggettamento alle imposte dei corrispettivi e l’impiego di personale senza assolvimento degli obblighi contributivi, il titolare dell’esercizio è stato segnalato alla locale Autorità Giudiziaria per indebita percezione – in ipotesi d’accusa e fatta salva la presunzione di innocenza sino a compiuto accertamento della responsabilità – della “pensione di cittadinanza”, in relazione alla quale è stato già interessato l’INPS per il recupero di quanto indebitamente percepito.

Misure antismog: prosegue il livello 0 (bianco)

Fino al 5 gennaio in vigore le sole misure strutturali

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a venerdì 5 gennaio 2024 compreso – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaam

Ultime date per visitare l’Abbazia della Novalesa

Sabato 6 e domenica 7 gennaio ore 11.30 sono le ultime due date per visitare il gioiello di arte, storia e cultura che è l’Abbazia di Novalesa in Val Cenischia.
Dopo questi appuntamenti l’Abbazia chiuderà alle visite fino al 15 marzo
ℹ Per prenotazioni  visite@abbazianovalesa.org – visitenovalesa@gmail.com

(Novalesa – Musei dell’Abbazia – Valle di Susa. Tesori di Arte e Cultura Alpina Abbazia della Novalesa)

In aumento i visitatori del Mauto

Il MAUTO chiude l’anno 2023 con un totale di 305.223 visitatori, in aumento del 27% rispetto al 2022 quando i visitatori totali furono 240.000.

Il risultato conferma il trend di costante crescita dei numeri del Museo ed è in assoluto il migliore mai registrato dalla sua fondazione, dalla quale sono trascorsi esattamente 90 anni.

Nell’anno di questa importante ricorrenza – che il Museo ha celebrato nel mese di luglio con un grande evento che ha coinvolto tutta la città e le sue più importanti istituzioni – il MAUTO ha dato avvio a nuovi e importanti progetti, aprendosi a collaborazioni internazionali e trasversali che hanno contribuito a sancirne il successo presso un pubblico ampio e variegato.

 

Ragazzina 12enne folgorata nella cabina elettrica

Una ragazzina di 12 anni è rimasta folgorata  in un locale tecnico di una polisportiva a Rivarolo Canavese, dopo aver toccato dei cavi elettrici. L’elisoccorso l’ha portata all’ospedale  Regina Margherita di Torino. È in condizioni gravi e la prognosi è riservata. Sarebbe entrata nei locali dell’elettricità con degli amici. Sul posto i carabinieri.

Viabilità: da Città metropolitana quasi un milione ai Comuni per la messa in sicurezza delle strade

/

Il 2024 porta 945mila euro di contributi da parte della Città metropolitana di Torino a diversi Comuni che devono condurre a termine progetti sulla viabilità provinciale: si tratta di 10 Comuni che avevano già ottenuto un cofinanziamento per progetti di messa in sicurezza sulla viabilità provinciale, progetti non realizzati per l’impennata dei prezzi dovuta al caro materiali.

Ne beneficeranno i Comuni di Villar Pellice, Busano, Sparone, San Maurizio Canavese, San Carlo Canavese, Bussoleno, Chiomonte, Foglizzo, Lanzo Torinese e Robassomero.
Già nel corso del 2023 la Città metropolitana era intervenuta destinando altri 400mila euro a due Comuni, Nole e Scalenghe, e all’Unione Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, anche loro in difficoltà a concludere gli interventi già finanziati.
“È un risultato che dimostra l’utilità del confronto diretto e puntuale con il territorio, elaborato grazie agli incontri settimanali con i Sindaci e ai sopralluoghi che abbiamo effettuato con il nostro  personale tecnico, che ringrazio” commenta il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo.
È stato positivo il bilancio 2023  di “Viabilità, Comuni in linea”, l’appuntamento settimanale dedicato ai Sindaci del territorio dal vicesindaco Suppo per ascoltare e confrontarsi sui temi della viabilità. Una scelta per restituire priorità all’ascolto del territorio su tematiche complesse, che necessitano di particolare attenzione: gli incontri sono stati 44 in totale (10 in più rispetto al 2022), cui si sono aggiunti 5 sopralluoghi sul territorio.

Nelle foto, i Sindaci di Lanzo, Bussoleno, Busano e San Carlo Canavese.

Proseguono i controlli al mercato di Bardonecchia

 

Proseguono a Bardonecchia i controlli congiunti della Polizia Locale e della Guardia di Finanza, avviati nei mesi scorsi, mirati alla tutela dei consumatori e dei lavoratori nel mercato cittadino.

Diverse le violazioni riscontrate: dalla mancata esposizione dei prezzi al non inquadramento di alcuni lavoratori, a scontrini fiscali non emessi.