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Scontro frontale: muore studentessa universitaria di 20 anni

Nella notte è morta una studentessa universitaria di 20 anni, residente a Sant’Albano Stura, nel Cuneese.

E’ rimasta vittima di un incidente stradale avvenuto a Montanera. Viaggiava in auto  con una sua coetanea, anche lei di Sant’Albano, rimasta ferita in modo gravissimo nello scontro frontale.

Le due giovani erano a bordo di una Peugeot 208 sulla strada provinciale 3, quando si sono scontrate con un’Audi A3 guidata da una ragazza di 23 anni.

Ferita anche la conducente dell’Audi,  ma non è in pericolo di vita.

Gli accertamenti dei carabinieri stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente.

Scoperta  proteina che causa l’allergia alla nocciola, soprattutto nei bambini

All’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino

 

E’ stata scoperta una nuova proteina che causa l’allergia alla nocciola, soprattutto nei bambini. Arriva dai risultati dello studio condotto dalla dottoressa Giovanna Monti del Servizio di Allergologia pediatrica della Pediatria (diretta dal dottor Marco Spada), afferente al Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretto dalla professoressa Franca Fagioli), in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del CNR di Torino, coordinati dalla dottoressa Laura Cavallarin e condotti dalla dottoressa Maria Gabriella Giuffrida.

Nello studio i ricercatori hanno isolato una nuova proteina allergenica di nocciola dalla frazione oleosa del frutto, detta per questo oleosina, ed hanno dimostrato che per alcuni bambini questo era l’unico allergene di nocciola responsabile dei sintomi allergici.

Il nuovo allergene é stato depositato nell’apposita banca degli allergeni dell’Organizzazione mondiale della sanità (WHO/IUIS Allergen Nomenclature Subcommittee).

La scoperta della nuova oleosina allergenica è importante perché potrà aiutare a diagnosticare con maggiore facilità l’allergia alla nocciola, molto diffusa in Italia ed in particolare in Piemonte, nei pazienti che risultino negativi ai test allergologici attualmente disponibili, che non consentono di identificare allergie alle oleosine.

Lo studio, condotto con il sostegno della Fondazione CRT di Torino su una popolazione di 37 bambini (dai 2 ai 17 anni) allergici alla nocciola, è stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Pediatric Allergy and Immunology, giornale ufficiale dell’Accademia Europea di Allergia e Immunologia Clinica.

Lo studio che ha condotto alla scoperta è stato di carattere altamente interdisciplinare, perché l’isolamento della proteina allergenica è stato possibile anche grazie all’analisi del genoma del nocciolo, condotta dai genetisti e dai biotecnologi vegetali del Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali ed Alimentari dell’Università di Torino e dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR.

In Italia, che ne é il secondo produttore mondiale dopo la Turchia, la nocciola é il frutto a guscio più frequentemente utilizzato nelle creme spalmabili di cioccolato, nelle merendine, nei dolciumi o nei gelati, nelle torte, nei biscotti, nei cereali per colazione, oltre ad essere spesso consumata come tale. Il valore nutrizionale elevato di questo frutto a guscio ed il suo gusto particolarmente attraente giustificano la sua presenza nelle abitudini dietetiche dei bambini, specie dopo i primi anni di vita.

Secondo quanto riportato dallo studio EuroPrevall, condotto allo scopo di valutare prevalenza, costi e caratteristiche dell’allergia alimentare in tutta Europa, compresa l’Italia, la nocciola é il frutto a guscio ed in generale l’alimento più frequentemente causa di reazioni allergiche nella popolazione studiata (circa 890mila persone sul totale di 446 milioni di abitanti dell’Europa, dei quali circa 20mila bambini ed adolescenti solo in Italia e 1200 in Piemonte). Le reazioni allergiche alla nocciola possono essere di diversa entità, da lievi (sindrome allergica orale, caratterizzata da prurito o bruciore orale alla sua ingestione) a più severe ed é proprio nel bambino che esse possono essere potenzialmente pericolose per la vita: secondo quanto riportato dal Registro Europeo dell’anafilassi, che raccoglie i dati di bambini ed adolescenti di 10 Paesi europei, inclusa l’Italia, la nocciola é il secondo alimento (dopo l’arachide) causa di reazioni allergiche severe nei bambini in età scolare (6-12 anni) ed il terzo nei bambini in età prescolare (2-6 anni).

 

La regione punta sull’infermiere di famiglia e di comunità per migliorare le prestazioni sul territorio

SANITA’ PIEMONTE, LA REGIONE APPROVA LE LINEE DI INDIRIZZO PER GLI INFERMIERI DI FAMIGLIA E DI COMUNITA’. L’ASSESSORE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «NUOVA SPINTA ALL’ASSISTENZA SUL TERRITORIO E A DOMICILIO»

Su proposta dell’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, la Giunta regionale ha approvato le linee di indirizzo in materia di infermiere di famiglia e di comunità.

«Coerentemente con la nuova strategia di potenziamento dell’assistenza territoriale e domiciliare – spiega l’assessore Icardi -, l’implementazione della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità mira a promuovere modelli organizzativi integrati, attività di prevenzione e promozione della salute, percorsi di presa in carico della cronicità, in stretta correlazione con il Piano nazionale della cronicità e il Piano nazionale della prevenzione. Attraverso gli infermieri di famiglia e di comunità, l’obiettivo è migliorare l’appropriatezza delle prestazioni e l’integrazione territorio-ospedale-territorio, ridurre gli accessi impropri (codice bianco) al Pronto soccorso, ridurre la riammissione in ospedale a 30 giorni dopo la dimissione al domicilio, incrementare la partecipazione dell’utenza ai programmi di screening… Il sistema sanitario è chiamato ad anticipare i bisogni dei pazienti e a seguirli in maniera continuativa lungo tutto il percorso assistenziale, secondo una sanità di iniziativa integrata con i servizi sociali. Tutto ciò, tenendo in particolare conto il progressivo invecchiamento della popolazione, l’incremento di persone con almeno una patologia cronica (40,8% della popolazione), le condizioni di co-morbidità in soggetti over settantacinquenni (66,6%) e la progressiva semplificazione della dimensione e composizione delle famiglie, con il 29,6% delle persone over sessantacinquenni che vivono sole».

Il documento di indirizzo approvato dalla Regione scaturisce dallo specifico gruppo di lavoro costituito dalla Direzione Sanità regionale, con il coordinamento dei Settori Sistemi organizzativi e Risorse umane del Servizio sanitario regionale e del Settore Programmazione sanitaria e socio-sanitaria, la partecipazione degli Ordini delle professioni infermieristiche, delle Università di Torino e del Piemonte Orientale, dell’Associazione infermieri di famiglia e di comunità (AIFeC) e di alcune Asl che in via sperimentale avevano già inserito tali professionisti sul campo.

L’Infermiere di famiglia e comunità (IFeC) ha come focus di interesse l’individuo, la famiglia, la comunità e la casa come ambiente in cui i membri della famiglia possono farsi carico dei problemi di salute.

Si tratta di una risorsa professionale che opera all’interno del Distretto socio-sanitario e si inserisce nell’organizzazione territoriale aziendale quale ulteriore tassello di integrazione dei setting territoriali.

Opera in stretta sinergia con i medici di medicina generale e tutti gli altri professionisti coinvolti nella gestione della sanità territoriale, specie per quei casi in cui si rende necessaria la presa in carico negli ambulatori della cronicità a livello distrettuale o nelle Case della Salute o negli ambulatori associati.

L’azione dell’Infermiere di famiglia e comunità è articolata su più livelli:

– ambito distrettuale, attraverso azioni ed interventi all’interno della rete assistenziale del distretto in integrazione con gli altri professionisti;

– ambito individuale e familiare, attraverso interventi diretti e indiretti che hanno la persona e la famiglia come destinatari, con l’obiettivo di favorire la promozione e il mantenimento della salute della persona attraverso il rafforzamento della sua autonomia e il mantenimento della persona al proprio domicilio evitando il ricorso alle strutture di ricovero;

– ambito comunitario, attraverso azioni rivolte alle comunità, all’interno di una rete di relazioni e connessioni formali e informali, con l’obiettivo di favorire l’attivazione e l’integrazione tra i vari operatori sanitari e sociali e le possibili risorse formali e informali presenti sul territorio utili a risolvere problematiche inerenti i bisogni di salute.

Il titolo preferenziale per l’acquisizione delle competenze in questo ambito è il master universitario di primo livello in Infermieristica di famiglia e di Comunità.

Per coloro che non sono in possesso del master, saranno previsti dei percorsi formativi specifici di tipo regionale, progettati in collaborazione con gli atenei piemontesi, necessari per l’acquisizione delle competenze minime. A tal proposito, sarà costituito un comitato scientifico che coinvolgerà rappresentanti della Regione Piemonte, delle Università degli Studi di Torino e degli Studi del Piemonte Orientale e delle Aziende sanitarie per la formazione dei professionisti e per assicurare l’adeguatezza e la coerenza dei contenuti e delle metodologie del corso regionale.

Sorpreso nel bar con 10 involucri di eroina

Arrestato trentaduenne senegalese

I poliziotti del Comm.to Barriera Milano, transitando lo scorso giovedì sera davanti a un bar di corso Emilia, hanno notato un cittadino straniero che alla vista della Volante si è alzato dai tavolini esterni e si è introdotto all’interno del locale. Gli agenti hanno dunque fermato la marcia del veicolo per appurare il motivo di tale comportamento; una volta nel bar, hanno sorpreso l’uomo, un senegalese di 32 anni, all’interno di una saletta sul retro, intento a disfarsi goffamente di un fazzoletto di carta. Recuperato il fazzoletto, hanno rinvenuto al suo interno 10 involucri termosaldati di eroina, per un peso di 4 grammi. L’uomo, irregolare sul Territorio Nazionale, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Spaccata e fuga

Arrestato per tentato furto dagli agenti della Squadra Volante


Nei giorni scorsi intorno alle 6.30, gli agenti della Squadra Volante intervengono in via Cavour per una segnalazione di danneggiamento. Un uomo con un grosso sasso ha infranto la vetrina di un esercizio commerciale ma dopo essere stato notato si è dato alla fuga su una bici.

Giunti nei pressi, i poliziotti intercettano l’uomo trovandolo nascosto tra le auto in sosta in via Doria e lo arrestano per tentato furto e resistenza. Il reo, infatti, durante le fasi del segnalamento è andato in escandescenze per evitare la procedura. Nella circostanza, ha anche minacciato e ingiuriato i poliziotti. Per lo straniero, un cittadino marocchino, è scattata la denuncia per ingiurie e per il possesso di una chiave inglese della quale è stato trovato in possesso.

Manifesti con Meloni e Marrone appesi a testa in giù: indaga la Digos

La DIGOS torinese sta indagando sui volantini raffiguranti gli esponenti di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni e Maurizio Marrone appesi a testa in giù.

I manifesti che rievocano la cupa pagina di storia di Piazzale Loreto, sono stati affissi in zona Barriera di Milano.

La leader di Fdi ha condannato l’episodio augurandosi che anche le forze politiche di sinistra esprimano parole di dissenso.

La Meloni sarà a Torino l’8 luglio per presentare il suo libro.

Donne coraggiose denunciano uomini violenti, tre arresti dei carabinieri

Maltrattamenti in famiglia

Torino, 3 Luglio Nell’ambito dei servizi di controlo del territorio disposti dal Comando Provincincale, i carabinieri hanno arrestato tre persone a Torino e provincia per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia.

A Chieri, nell’hinterland torinese, i carabinieri hanno fermato un italiano di 73 anni destinatario di una misura cautelare in carcere perché  gravemente indiziato del delitto di maltrattamenti in famiglia nei confronti dell’ex convivente di 50 anni. L’uomo è accusato di avere vessato e picchiato la donna dopo la loro separazione (pedinamenti, messaggi e appostamenti sotto casa). Era stata applicata la misura dell’allontanamento dalla casa famigliare ma lo stalker ha continuato a pedinare e minacciare la donna. L’ulteriore denuncia della vittima ha permesso di chiedere all’AG l’aggravamento della misura e la successiva notifica del provvedimento restrittivo nei confronti del suo ex.

A Nichelino, nell’hinterland torinese, i carabinieri hanno fermato un marito violento, un italiano di 41 anni, accusato di avere picchiato la moglie con dei pugni e calci. La vittima è riuscita a  telefonare alla madre che ha chiamato il 112 e l’immediato intervento di una pattuglia della locale Tenenza Carabinieri ha evitato il peggio. L’uomo è stato arrestato e la donna è stata accompagnata all’ospedale di Moncalieri per un controllo.

Invece, a Torino, nel quartiere Vallette, un 36enne è finito in manette dopo che ha danneggiato i mobili della casa, minacciato e picchiato i propri genitori dai quali pretendeva spesso somme di denaro destinate al gioco d’azzardo. La madre è riuscita a chiamare il 112 e l‘intervento di una pattuglia del Nucleo Radiomobile Carabinieri ha evitato il peggio.

Sgominata la banda delle rapine ai portavalori

FURTI E RAPINE AI PORTAVALORI

3 persone arrestate e 6 denunciate in stato di libertà per rapina, furto aggravato e ricettazione

 

Erano soliti partire dalla provincia di Reggio Emilia a bordo di veicoli intestati a prestanome per percorrere le autostrade del nord Italia, in particolare del Piemonte e della Lombardia, al fine di intercettare, seguire e derubare furgoni portavalori impegnati nel quotidiano prelievo di denaro da istituti di credito o attività commerciali. Il sodalizio criminoso, composto da persone di etnia rom dimoranti nella provincia emiliana, monitorava anche gli autocarri adibiti al trasporto di tabacchi lavorati che, dai centri di smistamento della principale società di distribuzione di prodotti tabacco nell’Europa meridionale, avrebbero dovuto raggiungere i vari punti vendita dislocati sul territorio ma che invece durante il tragitto venivano trafugati.

Le indagini, condotte dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale Piemonte e Valle d’Aosta di Torino, in collaborazione con la Polizia Stradale di Novara e di Reggio Emilia, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea (TO), traevano origine da un furto verificatosi nel gennaio di quest’anno di circa 200.000,00 euro in denaro contante trafugato dal vano di carico di un furgone portavalori deputato al prelievo degli incassi di alcuni caselli autostradali ubicati lungo l’autostrada A/4 “Torino-Milano”. Il furto avveniva nel piazzale di pertinenza degli uffici della Società che gestisce quella tratta autostradale ad opera di 2 persone travisate a bordo di un’autovettura fittiziamente intestata a una donna di nazionalità romena residente nel bolognese.

Sulla base del modus operandi adottato nella commissione dei furti, dei luoghi in cui questi si verificavano, e degli indizi emersi in occasione degli eventi delittuosi, gli agenti focalizzavano la propria attenzione sul citato gruppo di persone di etnia rom dimoranti in provincia di Reggio Emilia, tutti gravati da innumerevoli precedenti specifici.

L’indagine ha consentito di acquisire importanti elementi e di identificare i responsabili del furto in parola e di altri episodi delittuosi che ad esso si sono succeduti, nonché di svelare il modus operandi piuttosto singolare da essi adottato. Una volta messo a segno il colpo, infatti, utilizzando telefoni presi in prestito da ignari cittadini, ai quali chiedevano cortesemente di fare una telefonata con il loro telefono, gli autori dei reati contattavano un soggetto di etnia sinti. Al predetto costoro cedevano la refurtiva, nel caso dei furti di tabacchi, mentre in altre circostanze, ad esempio in occasione del furto di ingenti quantità di denaro contante, tale soggetto si occupava di riaccompagnare gli autori dei furti presso le rispettive abitazioni, in considerazione del fatto che le auto utilizzate per commettere i reati venivano abbandonante subito dopo averle completamente irrorate di ammoniaca al fine di cancellare tutte le tracce.

In un episodio in particolare, la Polizia Giudiziaria ha fatto luce su un furto in danno di portavalori che ha comportato, nella fase di collocazione, un guadagno di circa 400.000 euro. Inoltre, sono stati scoperti diversi furti di ingenti quantità di stecche di sigarette appena prelevate da magazzini del Monopolio di Stato ad opera dei medesimi soggetti.

Allo stato attuale le indagini hanno consentito di deferire all’Autorità Giudiziaria 6 persone responsabili a vario titolo di rapina, furto aggravato e ricettazione e di fare luce su almeno 5 episodi illeciti.

Gli elementi di prova raccolti consentivano al P.M. di richiedere al G.I.P. del Tribunale di Ivrea (TO) l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 3 persone che veniva eseguita nelle scorse settimane.

Contestualmente venivano eseguite le perquisizioni domiciliari, che hanno consentito di sequestrare la somma di 2780,00 euro in contanti ed altra documentazione utile a suffragare l’ipotesi investigativa

Consegnato alla Caritas di Volpiano il furgone di “Solidarietà in movimento”


L’iniziativa realizzata grazie alle donazioni di aziende e privati

Astra Cooperativa ha consegnato alla Caritas di Volpiano il furgone del progetto «Solidarietà in movimento», finanziato con le donazioni di privati e aziende del territorio, e destinato alla consegna di farmaci e pacchi alimentari e, più in generale, all’effettuazione di servizi utili alla collettività. La raccolta fondi, iniziata a fine febbraio 2021 e patrocinata dall’amministrazione comunale, si è chiusa in pochi mesi coinvolgendo 57 donatori, tra sponsor aziendali e offerte private, consentendo di realizzare questo progetto che prevede la piena disponibilità del mezzo per quattro anni. La cerimonia di consegna si è svolta in piazza Amedeo di Savoia, alla presenza del sindaco Emanuele De Zuanne, del parroco don Claudio Bertero, di rappresentanti di Astra Cooperativa e dei donatori, ai quali è stato consegnato un attestato.

«Quando ci è stata proposta questa iniziativa – ha detto il sindaco De Zuanne – abbiamo subito pensato di indirizzarla alla Caritas in virtù della collaborazione che si è instaurata e per il grande lavoro svolto durante la pandemia nella distribuzione dei pacchi alimentari. È una sinergia che si è già concretizzata in numerosi ambiti; in questa piazza abbiamo appena inaugurato i nuovi uffici dei servizi sociali dell’Unione Net, nei locali messi a disposizione dalla Parrocchia, e il Comune ha contribuito alla ristrutturazione del centro Caritas, a dimostrazione di quanto sia importante fare le cose insieme».

Il parroco don Claudio Bertero ha commentato: «Con questo mezzo diamo ruote, velocità e spazio alla carità. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questo progetto per la sensibilità dimostrata e i volontari della Caritas per la loro opera quotidiana; siamo di fonte a una dimostrazione di creatività al servizio del bene comune».

«Ringrazio il Comune e la Caritas per aver creduto in questo progetto – ha concluso Luca Fabbri di Astra Cooperativa – e gli imprenditori che lo hanno finanziato perché grazie a loro questo mezzo adesso è a disposizione di chi ha bisogno».

Rapina la stessa  parafarmacia due volte in una settimana

Cerca di sfuggire all’arresto coprendosi il volto con la mascherina

Lo hanno intercettato a poche centinaia di metri dalla parafarmacia ove aveva appena perpetrato una rapina, lo scorso venerdì mattina. Gli agenti della Squadra Volante lo hanno riconosciuto dall’abbigliamento, perfettamente corrispondente a quello del reo. Lui, notata la pattuglia, con fare disinvolto ha alzato la mascherina, nonostante fosse in assoluta solitudine, ed ha affrettato il passo. Ma gli agenti lo hanno fermato e sottoposto a perquisizione, con esito positivo; infatti, nei calzini, l’uomo aveva nascosta la somma di 195 €, esattamente la cifra appena arraffata dalla cassa del negozio. Appena 5 giorni prima, lo stesso uomo si era introdotto nell’esercizio commerciale e, dopo aver minacciato il personale presente dicendo di avere con sé una pistola, si era fatto consegnare la somma di 850 €. Il quarantottenne, che ha numerosi precedenti e condanne per reati contro il patrimonio e la persona, è stato arrestato per la rapina appena commessa e denunciato in trascorsa flagranza per quella effettuata qualche giorno addietro.