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Il bollettino Covid di sabato 18 dicembre La situazione a Torino e in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.326 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 1.258 dopo test antigenico), pari al 3,5% di 66.600 tamponi eseguiti, di cui 54.312 antigenici. Dei 2.326 nuovi casi gli asintomatici sono 1.500(64,5%).

I casi sono così ripartiti: 1.350 screening, 737 contatti di caso, 239 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 429.716, così suddivisi su base provinciale: 34.302 Alessandria, 20.755 Asti, 13.850 Biella, 61.379 Cuneo, 33.274 Novara, 228.856 Torino, 15.495 Vercelli, 15.806 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.763 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 4.236 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati non in terapia intensiva sono 664(- 3 rispetto a ieri).

I ricoverati in terapia intensiva sono 56(+ 3 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 22.897

I tamponi diagnostici finora processati sono 10.885.535(+ 66.600 rispetto a ieri), di cui 2.605.687  risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.948

Otto decessi di persone positive al test del Covid-19, nessuno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.948  deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.595 Alessandria, 730Asti, 441 Biella, 1.472 Cuneo, 959 Novara, 5.711 Torino, 552 Vercelli, 379 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 109 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

393.151 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 393.151(+ 984 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 31.666 Alessandria, 19.043 Asti, 12.445 Biella, 56.482 Cuneo, 30.782 Novara, 209.691 Torino, 14.436 Vercelli, 14.308 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.569 extraregione e 2.729 in fase di definizione.

Il look in uscita è diverso da quello in entrata: arrestato

Il cambio di abito non è passato inosservato e la memoria fotografica dell’addetto alla sicurezza del negozio gli ha permesso di cogliere il particolare.

Martedì pomeriggio, un trentasettenne italiano entra in un negozio di abbigliamento di via Roma. L’addetto alla sicurezza nota il look dell’uomo che indossa un paio di jeans e una felpa blu. Dopo alcuni minuti, vede l’uomo venire fuori dal negozio notando, però, che questi ora indossa un bomber bianco, fatto che insospettisce il vigilantes. La conferma dei suoi dubbi arriva dalle barriere antitaccheggio che si azionano al passaggio del trentasettenne, motivo per cui l’uomo viene fermato e tratto in arresto per furto dagli agenti del Commissariato Centro nel frattempo intervenuti. Il bomber è stato poi restituito al legittimo proprietario.

A Porta Nuova anche il mitico Harry’s Bar

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All’interno de Il Terrazzo, la nuova Food Lounge nella stazione di Porta Nuova, inaugurata da Grandi Stazioni Retail c’è anche l’elegante caffetteria  Harry’s Bar, simbolo degli anni della Dolce Vita romana

Il Terrazzo della stazione occupa un’area di 2.000 mq di nuove offerte commerciali Food&Restaurant, e rappresenta il coronamento dei lavori di riqualificazione. La spaziosa Food Lounge è ispirata al design e all’ambiente, alla socialità, ai sapori e al comfort.  Chef Express ha inaugurato anche un ristorante McDonald’s.

Per le feste Mole blu, rossa e bollicine

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Dopo la prima accensione l’8 dicembre, a partire da oggi e per tutto il periodo delle festività natalizie sarà possibile ammirare la Mole Antonelliana illuminata di blu, rosso o bollicine a seconda delle occasioni: blu dal 17 dicembre al 6 gennaio 2022; rosso nelle notti natalizie del 24, 25 e 26 dicembre e in una tonalità ispirata alle ‘bollicine’ il 31 dicembre dallo scoccare della mezzanotte. Un’illuminazione straordinaria che prenderà il via tutti i giorni alle 17.30 e realizzata con 2000 lampade stroboscopiche a led installate lungo la guglia e la cupola.

Più controlli sanitari sui passeggeri in arrivo all’aeroporto di Torino-Caselle

Vogliamo che chi viene in Piemonte sappia che viene in un luogo sicuro”

È iniziato  il potenziamento dei controlli sanitari sui passeggeri in arrivo nell’aeroporto di Torino-Caselle, come previsto da un’intesa raggiunta tra Prefettura di Torino, Regione Piemonte, Enac, Sagat, Asl Città di Torino, Polizia di Frontiera aerea e Usmaf (Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera del Ministero della Salute).

I controlli, a campione, si svolgono secondo un programma stabilito con almeno 24 ore di anticipo dall’Usmaf, che individua i voli ritenuti da verificare sulla base delle informazioni relative a provenienza, numero dei passeggeri e documentazione sanitaria presentata al vettore, e vengono effettuati con l’ausilio di personale messo a disposizione dalla Regione in postazioni appositamente allestite nell’area arrivi e la sala di restituzione dei bagagli. Ad essere controllati sono il certificato vaccinale, il risultato negativo di un tampone e la compilazione del modulo per la localizzazione. Finora è risultato non in regola il 5% delle persone controllate, che sono state poste in isolamento.

Gli stessi controlli, nel rispetto delle normative vigenti, verranno effettuati anche nell’aeroporto di Levaldigi dal personale operante in questo scalo.

“L’obiettivo – evidenzia il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, con l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi e ai Trasporti e alla Protezione civile Marco Gabusi – è garantire il contenimento dei contagi in un periodo nel quale si registrano ingenti flussi di persone che utilizzano i due aeroporti del Piemonte per dirigersi verso le località sciistiche. Anche alla luce delle recenti decisioni del Governo sugli arrivi in Italia dall’estero abbiamo ritenuto importante aumentare il livello di attenzione per garantire la massima sicurezza del nostro territorio. Vogliamo che chi viene in Piemonte sappia che viene in un luogo sicuro”.

“Ringraziamo la Presidenza della Regione e l’Assessorato alla Protezione civile per aver reso possibile questo servizio, che vede ancora una volta l’Asl Città di Torino schierata in prima linea per la sicurezza del nostro territorio”, afferma il direttore generale dell’Asl Città di Torino Carlo Picco.

Basso San Donato e Borgo San Secondo diventano “Quartieri Resilienti”: dal Comune via libera al progetto

La Giunta comunale, su proposta dall’assessore Francesco Tresso, ha approvato  i progetti di fattibilità tecnica ed economica di due interventi che cambieranno profondamente il volto dei quartieri Basso San Donato e Borgo San Secondo, i cui spazi saranno ripensati e trasformati in ottica “resiliente”.

 

Il progetto “Quartieri resilienti” – che può contare su un finanziamento di 3 milioni di euro proveniente da fondi Pon Metro React EU – è stato pensato e costruito con riferimento ai principi e alle linee guida del “Piano di Resilienza Climatica” della Città, al fine di adattare lo spazio pubblico dei due quartieri ai nuovi scenari climatici. Si tratta di realizzare soluzioni innovative volte a contrastare l’effetto “isola di calore” e a gestire al meglio le acque meteoriche in occasione degli eventi di precipitazione intensa, sempre più frequenti nei centri urbani, creando allo stesso tempo un ambiente urbano più vivibile.

Nello specifico si prevede di ridurre le superfici asfaltate e impermeabili, convertendole in infrastrutture verdi in grado di fornire ombreggiamento e raccogliere le acque piovane riducendo i flussi in rete ed eventuali allagamenti. Complessivamente, nei due quartieri, verranno realizzati oltre 1100 mq di verde e di 1650 mq di pavimentazione drenanti per spazi pedonali.

Nell’ambito delle aree interessate verranno inoltre realizzati interventi di moderazione o di eliminazione del traffico per permettere la coabitazione di auto, biciclette e pedoni, come restringimenti di carreggiata e chicane. L’introduzione di verde e di alberature sarà un ulteriore elemento di disegno della viabilità rallentata.

Commenta l’assessore Tresso: “I fondi React sono una eccezionale opportunità per realizzare progettualità importanti che cambieranno il volto delle nostre città. Grazie a questo intervento possiamo testare soluzioni innovative in due quartieri, da considerarsi quindi come casi pilota che forniranno indicazioni per interventi maggiormente diffusi a livello cittadino. A questo scopo – continua l’assessore – ho avviato un tavolo di lavoro dove i nostri uffici si confrontano con SMAT e Politecnico, per valutare come realizzare progetti che, oltre a rendere i quartieri più attrattivi, realizzino soluzioni di drenaggio e di abbattimento dei carichi inquinanti volte a mitigare la vulnerabilità della città nei confronti dei cambiamenti climatici”.

Auto cappottata, trauma cranico per il conducente

DAL PIEMONTE / Un incidente si è verificato ieri sera sulla strada provinciale 8, nel comune di Melle, nel Cuneese in direzione di Sampeyre.
Una Fiat Punto, si è cappottata. Un uomo di  40 anni è stato trasportato dal 118 all’ospedale Santa Croce di Cuneo. Gli è stato riscontrato  trauma cranico.
Sul posto oltre al personale sanitario sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Saluzzo con le squadre dei volontari di Busca e Venasca.

La moglie lo chiama dall’ospedale ma lui era morto intossicato

DAL PIEMONTE/ Un uomo di 46 anni è morto a Tortona nel suo appartamento,  intossicato dal monossido di carbonio sprigionato dalla stufetta a Gpl. La moglie ricoverata per il parto l’ha chiamato al telefono senza ricevere risposta e  ha dato l’allarme. Sul posto sono  i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e una squadra del 118. Sfondata la porta hanno trovato l’uomo privo di vita e l’alloggio saturo di monossido.  La procura ha aperto un’inchiesta per eventuali responsabilità nel malfunzionamento della stufa, che è stata sequestrata e sarà sottoposta a una perizia.

I giovani europei di Taizè a Torino a Natale e a luglio

L’incontro europeo dei giovani di Taizè a Torino si svolgerà in due fasi a causa della ripresa della pandemia. La prima tappa si svolgerà il 29 e 30 dicembre per i giovani di Torino e del Piemonte, e on line, per tutti i giovani d’Europa. Nei giorni di Natale i Frères della comunità ecumenica saranno a Torino per guidare la preghiera e animare i “workshop” su temi spirituali e sociali. Sarà anche possibile contemplare la Sindone. La seconda tappa, il vero e proprio pellegrinaggio, sarà invece dal 7 al 10 luglio 2022 con l’accoglienza a Torino di migliaia di giovani europei. La decisione è stata presa in accordo con la Comunità di Taizè e la Diocesi di Torino. La Comunità di Taizè è una comunità cristiana monastica internazionale fondata nel 1940 da Roger Schutz, conosciuto come frère Roger. È situata nel paese di Taizè, un comune francese di 200 abitanti nel dipartimento della Saona-Loira nella regione della Borgogna-Franca Contea. La preghiera, secondo lo stile di Taizè, è caratterizzata da una meditazione delle Scritture aiutata da canoni ripetuti, simboli e lunghi silenzi. “Ancora una volta, sottolinea monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, l’incontro di Taizè deve essere rinviato e si svolgerà in due fasi. Grazie ai quei giovani europei che avevano già accolto il nostro invito e che non erano pochi: 4500 iscrizioni a oggi indicano l’attesa e la speranza che si erano indirizzate su questo incontro. Altre se ne sarebbero aggiunti a dicembre. Per tutti i giovani l’appuntamento è rinviato a luglio. E, da anziano, vorrei dire ai giovani di non patire troppo questa mancata attesa, il tempo è dalla vostra parte!”                                                                                          f.r.

Ndrangheta, Operazione “Cavallo di Troia” Arresti della Guardia di Finanza

Nelle province di Torino, Asti e Reggio Calabria. Emesse ordinanze di misure cautelari personali e reali nei confronti di soggetti responsabili a vario titolo di reati fiscali, fallimentari – aggravati dall’agevolazione mafiosa.  Sequestri milionari.   

La Guardia di Finanza di Torino, con il coordinamento della Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, nell’ambito dell’operazione denominata “Cavallo di Troia”, ha eseguito nelle provincie di Torino, Asti e
Reggio Calabria, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 soggetti, nonché il provvedimento di sequestro preventivo, per 2,5 milioni di euro, a firma del Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale, emesso, complessivamente, a carico di 8 persone (una delle quali, allo stato, irreperibile) tutte ritenute responsabili, a vario titolo, di reati fiscali, fallimentari – aggravati dall’agevolazione mafiosa – e, per 2 di loro, anche di concorso nell’associazione mafiosa denominata “ndrangheta”.

L’indagine è stata condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria Torino ed ha consentito di individuare 3 società operanti nel settore edilizio, ritenute essere poste al servizio di esponenti della ‘ndrina BONAVOTA, radicata nel territorio di Carmagnola (TO) e collegata all’omonima cosca calabrese. Più in dettaglio, lo sviluppo di risultanze investigative emerse nell’ambito dall’operazione “Carminius”, condotta nel 2019 dal medesimo Reparto del Corpo, ha permesso di disvelare collegamenti tra coloro che gestivano, in concreto, le citate imprese ed i membri del sodalizio ‘ndranghetista.

Sulla base del quadro accusatorio delineatosi nel corso delle investigazioni, allo stato in fase di indagini preliminari e fatte salve le successive valutazioni di merito, gli indagati risulterebbero aver gestito le suddette imprese, anche tramite l’utilizzo di prestanome, forti dell’appoggio fornito loro dalla cosca in grado di garantire importanti commesse per la realizzazione di opere nonché la “protezione” in caso di difficoltà. Gli stessi, abbattendo fittiziamente i debiti tributari e previdenziali, avrebbero attuato, altresì, una sorta di doping fiscale, risultando così avvantaggiati rispetto alla concorrenza delle aziende operanti nei medesimi settori.

L’operazione delle Fiamme Gialle avrebbe consentito, inoltre, di delineare un modus operandi connotato da continuative e sistematiche condotte caratterizzate dal depauperamento dei patrimoni aziendali, lasciando da un lato le imprese in una situazione di completa spoliazione delle risorse, anche destinate al pagamento di stipendi e contributi dei dipendenti e, dall’altro, destinando parte dei profitti dei reati perpetrati alla criminalità organizzata.

 

Tra i destinatari dei sequestri patrimoniali figurano anche due professionisti, uno dei quali – ristretto in carcere – avrebbe agito, di fatto, quale referente tecnico per l’attuazione dei meccanismi di frode. Lo stesso, in tutto e per tutto asservito a logiche delinquenziali, avrebbe falsamente asseverato le dichiarazioni fiscali relative agli anni dal 2014 al 2017, apponendo visti di conformità al di fuori di ogni abilitazione formale e nella radicale mancanza di qualsivoglia documentazione idonea a giustificare, sostanzialmente, i dati indicati nelle dichiarazioni. È stato possibile, in tal modo, realizzare un articolato sistema di evasione fiscale, protratto fino al 2019, mediante l’impiego di crediti IVA inesistenti utilizzati per compensare, indebitamente, gli oneri previdenziali derivanti dall’utilizzo di lavoratori dipendenti, per un valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro