CRONACA- Pagina 1276

Vaccini, terza dose: “Gli infermieri italiani sono tutti a rischio”

Nursing Up De Palma: «Gli infermieri italiani sono tutti a rischio. Riservare la priorità nella somministrazione della terza dose solo ad alcune categorie di operatori sanitari potrebbe funzionare se esistessero piani di prevenzione omogenei e di massa, con screening finalizzati alla previa valutazione dell’assetto immunologico di tutti gli operatori sanitari ai fini della loro successiva collocazione o meno nelle categorie prioritarie».

Il Presidente del Sindacato: «Se il CTS ha deciso che deve esserci la terza dose, allora terza dose sia! E’ sacrosanto dare la priorità a quegli infermieri, a quei medici e a quegli OSS che presentano gravi patologie pregresse, ma nessuno dimentichi che tutti gli infermieri sono a rischio, e che anche chi non lamenta patologie pregresse conclamate può presentare un quadro immunologico delicato e potrebbe infettarsi di nuovo». 

«Se terza dose deve essere, anche per gli operatori sanitari, terza dose sia. Prendiamo atto del via libera del CTS. Prima di tutto, non entriamo nel merito della decisione del Comitato Tecnico Scientifico, che di concerto con il Ministero della Salute, ha stabilito nelle ultime ore, dando il suo assenso, questo emerge dalle parole del portavoce Brusaferro, di sottoporre alla terza dose, da subito, anche quegli operatori sanitari ritenuti a rischio, al pari di ottantenni e cittadini immuno-depressi.

Ben venga ed è sacrosanto che venga data priorità a quegli infermieri, a quei medici, a quegli Oss, che presentano gravi patologie pregresse. 

Ma non possiamo “gettare nel dimenticatoio” tutti gli altri, cioè quelli  che si sono spezzati la schiena nei turni massacranti dell’emergenza sanitaria, e che ogni giorno, da mesi, sono a rischio più di qualunque altra categoria di lavoratori.

Chiediamo pertanto ulteriori approfondimenti dedicati proprio a loro, indagini accurate, per comprendere, in breve tempo, se è scientificamente consigliabile o meno di allargare la terza dose a tutti gli operatori sanitari. Insomma, qualcuno ci dica, finalmente, numeri dell’evidenza scientifica alla mano, se e in quale percentuale decresce la copertura vaccinale nel tempo. E soprattutto, quali livelli percentuali di copertura i vaccini riescono a garantire contro la variante Delta, notoriamente più pervasiva di quella Alfa, dalla quale tutto ebbe inizio.

Per quanto ne sanno molti di noi, nei pronto soccorso pieni zeppi di ricoveri, alle prese con croniche carenze di personale, nelle centrali operative, nei reparti nevralgici degli ospedali, all’interno di strutture vetuste, i colleghi vaccinati nei primi mesi del nuovo anno, potrebbero oggi essere interessati ad una riduzione della propria immunità. 

Chi si prenderà la responsabilità di vagliare caso per caso?

E se qualcuna di queste indagini arrivasse in ritardo, o se un infermiere già vaccinato, di servizio in un pronto soccorso, di base in buona salute, ma con un livello anticorpale basso, diventasse, una volta infettato, dal momento che è a costante contatto con decine di persone ogni giorno, veicolo di contagio per un collega, un paziente o un suo stesso familiare a sua volta immuno-depresso, non ancora sottoposto a terza dose, mettendo a rischio  l’incolumità di quest’ultimo?

Ogni giorno quegli infermieri eventualmente soggetti ad un  abbattimento dei loro livelli di immunità, potrebbero diventare veicolo inconsapevole di infezione per altri malati, per i colleghi, per i loro stessi familiari.

Anche chi non presenta patologie pregresse conclamate, ma possiede un quadro immunologico più delicato potrebbe infettarsi di nuovo. I recenti dati ISS lo confermano, con la media di 47/48 infermieri al giorno già vaccinati che si re-infettano. In definitiva, anche se questi numeri non hanno le caratteristiche preoccupanti del passato, sono un segnale che dovrebbe spingere le autorità sanitarie ad ulteriori approfondimenti. Bisogna capire soprattutto in che condizioni immunologiche si trova la maggior parte degli operatori vaccinati tra  gennaio e febbraio.

Occorrono indagini, che fino a questo momento nessuno ci ha confermato di aver effettuato: quando si esaurisce effettivamente l’immunità del vaccino? Nessuno mai ha risposto in modo preciso a questo nostro quesito chiave».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

«Da mesi abbiamo chiesto, al Ministero della Salute, pubblicamente,   uno studio accurato sull’efficacia del vaccino in relazione alle nuove varianti. 

Continuiamo a sollecitare pubblicamente  tutte le aziende sanitarie a monitorare, con screening costanti, le condizioni di salute degli operatori sanitari già vaccinati da mesi. E’ necessario  aspettare di re-infettarsi,  prima di sapere, finalmente, se gli effetti del vaccino si sono ridotti dopo sei/otto mesi?

Indagini accurate, regolamentazione precisa, prevenzione, controlli a tappeto sulla salute di tutti gli operatori sanitari del SSN. Non si può prescindere da tutto questo.

In riferimento a tutto ciò, non possiamo che stigmatizzare il comportamento di certe aziende, e parliamo di datori di lavoro responsabili della salute dei dipendenti del SSN, che si ricordano di effettuare tamponi di massa e dosaggi anticorpali solo nel momento in cui esplode un focolaio. Ricordiamoci, da ultimo  cosa è accaduto di recente nel Lazio, in Sicilia e in ordine di tempo in Campania, con nuovi casi di infermieri già vaccinati e contagiati. 

Non è nostra competenza entrare nel merito della decisione dell’approvazione della terza dose, ma chiediamo chiarimenti definitivi da parte della comunità scientifica sull’effettiva durata dell’immunità per coloro che si sono già vaccinati da mesi, tutto questo vale per gli operatori sanitari, così come per i cittadini.

Per come la vediamo noi, gli infermieri italiani sono tutti a rischio. Riservare la priorità nella somministrazione della terza dose solo ad alcune categorie di operatori sanitari potrebbe funzionare se esistessero piani di prevenzione omogenei e di massa, con screening finalizzati alla previa valutazione dell’assetto immunologico di tutti gli operatori sanitari ai fini della loro successiva collocazione o meno  nelle categorie prioritarie.

Vaccini over 60, le Asl scriveranno una lettera per cercare di convincere gli indecisi

 LA REGIONE HA DATO INDICAZIONE ALLE ASL DI CONVOCARE I 158 MILA CHE NON HANNO ANCORA ADERITO

Nella consueta riunione del lunedì dell’Unità di Crisi, alla presenza del Presidente della Regione, si è nuovamente affrontato il tema degli over 60 non ancora vaccinati. Al momento in Piemonte, su una popolazione di oltre 1,4 milioni rientranti in questa classe di età, ha già aderito il 90% e di questi oltre il 95% ha già completato il ciclo vaccinale. Ne mancano all’appello ancora 158 mila, inclusi 6 mila che hanno contratto il Covid negli ultimi 6 mesi. Come ulteriore tentativo per convincere gli indecisi, la Regione ha dato indicazione alle Asl di competenza di inviare a ciascuno di loro una lettera a casa, con una prenotazione (data, ora e luogo) per essere vaccinati, specificando che, pur non esistendo un obbligo, la vaccinazione rappresenta uno strumento di prevenzione fondamentale. Lo confermano i dati sui ricoveri in terapia intensiva che attualmente in Piemonte interessano per il 74% persone non vaccinate. L’iniziativa spiegano il Presidente e l’Assessore alla Sanità va ad aggiungersi alle altre che la Regione ha già messo in campo negli ultimi mesi (dagli accessi diretti alla scelta del vaccino) per ampliare il più possibile la platea degli over 60, la più esposta alle forme gravi della malattia.

Il bollettino Covid di lunedì 27 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.15

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 118 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 45 dopo test antigenico), pari allo 0.7% di 17.625 tamponi eseguiti, di cui14.287 antigenici. Dei 118 nuovi casi, gli asintomatici sono 79 (66,9%).

I casi sono così ripartiti: 57 screening, 53 contatti di caso, 8 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 382.464,così suddivisi su base provinciale: 31.365 Alessandria, 18.200 Asti, 12.074 Biella, 55.111 Cuneo, 29.737 Novara, 203.756 Torino, 14.266 Vercelli, 13.650 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.574 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.731 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 25 (+2 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 208 (+9rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.517.

I tamponi diagnostici finora processati sono 7.038.779(+17.625 rispetto a ieri), di cui 2.161.998risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.758

Due decessi di persona positiva al test del Covid-19 (0 di oggi) sono stati comunicat1 dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa 11.758deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.572 Alessandria, 717Asti, 434 Biella, 1.462 Cuneo, 947 Novara,5.619 Torino, 532 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

366.796 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 366.956(+160rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.440 Alessandria, 17.269 Asti, 11.524 Biella, 53.166 Cuneo, 28.618 Novara, 196.159 Torino, 13.603 Vercelli, 13.174 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.492 extraregione e 2.511 in fase di definizione.

Paura alle poste: rapinatori tentano di sfondare le barriere Gli impiegati si rifugiano nell’ufficio del direttore

Nell’ufficio  postale di via Parella in Barriera di Milano a Torino, due uomini  sono entrati a volto coperto e hanno colpito con forza più volte  il plexiglas che protegge gli sportelli ordinando di aprire le casse e consegnare i contanti. Gli impiegati si sono rifiutati e i due rapinatori hanno cercato si aprirsi un varco. I dipendenti sono quindi entrati nell’ufficio del direttore da dove hanno chiamato il 112. Giunte le volanti della Polizia i malviventi  sono scappati tentando  di non rendersi riconoscibili cambiando gli abiti: ma sono stati riconosciuti poco dopo e arrestati.

(Foto archivio)

“Busto di Gandhi abbandonato all’incuria”

“IN VISTA DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA NONVIOLENZA CHE SI CELEBRA OGNI ANNO, IL 2 OTTOBRE, IL COMUNE INTERVENGA”

LETTERA ALLA SINDACA APPENDINO DI MARIO BARBARO PER TUTELARE L’AREA, RIPOSIZIONARE LA TARGA TRAFUGATA E VALORIZZARE IL TIGLIO DONATO LO SCORSO ANNO DAL CONSOLATO INDIANO POSIZIONATO VICINO AL BUSTO.

L’Associazione Marco Pannella di Torino ha mandato oggi una lettera alla Sindaca Chiara Appendino affinchè intervenga al più presto nell’area dei Giardini Cavour dove dal 1956 è posizionato un busto in ricordo del Mathma Gandhi, oggi in stato di abbandono. Non c’è più la targa che spiega a chi è dedicato il busto. Anche il Tiglio, donato dal Consolato indiano di Milano lo scorso anno non risulta affiancato da nessuna targa che ne spieghi il significato.

“Ci auguriamo che l’amministrazione della Città di Torino, in occasione della giornata mondiale della Nonviolenza, che si celebra ogni anno il 2 ottobre, intervenga per riposizionare la targa oggi non più esistente sotto il busto del Mahatma Gandhi e ricordi con un messaggio il posizionamento del Tiglio fatto lo lo scorso anno, dono del Consolato indiano di Milano alla Città di Torino. La collinetta dove sorge il busto è di fatto in abbandono e la stessa targa oggi inesistente non spiega a chi è dedicato il busto del maestro della nonviolenza”.  Così Mario Barbaro, coordinatore dell’Associazione Marco Pannella di Torino, Candidato nella lista Progresso Torino

Elezioni: c’è tempo solo fino a giovedì per nuovi scrutatori

La Città di Torino sta raccogliendo le adesioni degli elettori disponibili a ricoprire l’incarico a scrutatore di seggio elettorale.

Per comunicare la propria disponibilità occorre compilare il modello entro giovedì 30 settembre, scaricabile all’indirizzo: http://www.comune.torino.it/elezioni/pdf/nuovo_modulo_disponibilita_scrutatore_cartaceo_2021.pdf      e inviarlo, con copia del documento di riconoscimento, a: componenti.seggio@comune.torino.it

Gli interessati riceveranno la nomina qualora l’Ufficio elettorale ne ravvisasse la necessità.

 

Merlo: Via Lattea, senza unità si perde. Lo dimostra la sconfitta di Sestriere

Caro direttore, la secca ed inappellabile sconfitta politica subita recentemente da Sestriere e da chi ha preparato il cosiddetto dossier per i Campionati del mondo di sci alpino del 2029, credo sia giunto il momento per iniziare a ragionare come comparto territoriale della intera Via Lattea senza fughe in avanti delle singole realtà locali. Anche se è del tutto comprensibile, nonchè legittimo, che ogni località ragioni per conto proprio, è del tutto evidente che va adesso, però, rivista integralmente l’intera offerta sportiva, e quindi anche turistica, a livello nazionale e soprattutto a livello europeo ed internazionale della Via Lattea. Pur seguendo, ognuno, la sua peculiarità turistica, la sua specificità territoriale la sua vocazione sportiva.

Se, al contrario, qualche comune pensa di continuare a giocare per conto proprio, l’epilogo non potrà che essere quello che ha colpito ed affondato recentemente Sestriere. E non potrà che essere uno solo: e cioè, continuare a collezionare sconfitte. È bene pensarci prima che sia troppo tardi.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

Inail, dal 1° ottobre accesso esclusivo ai servizi digitali solo con Spid, Cie e Cns

Entro il 30 settembre chi non avesse già provveduto dovrà attivarsi per adottare le nuove modalità di accesso. Le strutture ospedaliere tra i soggetti coinvolti nel piano di transizione.

A partire da venerdì 1° ottobre 2021, si potrà accedere ai servizi digitali dell’Inailesclusivamente con Spid, Cie e Cns. Il percorso di Inail verso la transizione digitale è iniziato il 1° dicembre 2020. Dal 28 febbraio 2021, non sono più state rilasciate nuove credenziali Inail e tutti i soggetti che hanno richiesto l’abilitazione ai servizi on line dell’Istituto hanno dovuto utilizzare come modalità esclusiva di accesso Spid(Sistema pubblico di identità digitale), Cie (Carta d’identità elettronica), Cns (Carta nazionale dei servizi).


Dai patronati alle amministrazioni statali, passando per le casalinghe, un percorso scandito in quasi un anno. Articolato in tappe, da dicembre 2020 a ottobre 2021, e fasi differenti per tipologia di utenti, il piano di transizione digitale previsto dall’Inail, con l’accesso ai servizi tramite Spid, Cie e Cns, ha riguardato via via gli istituti di patronato e di assistenza sociale, i consulenti del lavoro e i loro delegati, e i soggetti autorizzati a operare come intermediari nonché le casalinghe. A seguire, a marzo 2021, sono stati gli utenti registrati nel profilo Amministrazioni statali in gestione per conto dello Stato, sia nuovi sia già registrati.

Coinvolte anche le strutture ospedaliere. Entro il 30 settembre anche gli ospedali che attualmente accedono al portale www.inail.it dovranno disabilitare le vecchie utenze e adottare le nuove modalità di accesso tramite SPID, CNS e CIE per continuare a utilizzare il servizio telematico Inail, in particolare per la trasmissione di documenti quali certificazione medica del pronto soccorso e denunce di infortunio.


Informazioni e assistenza. Gli utenti ancora sprovvisti delle nuove credenziali di accesso potranno ricevere assistenza tramite “Inail Risponde”, presente sul sito istituzionale (www.inail.it alla voce “Supporto” disponibile nella barra blu in alto alla home page ovvero nella sezione “Recapiti e contatti” nella sezione blu in calce alla home page) oppure contattare il Contact Center Inail telefonando al numero 06.6001 (sia da rete fissa che da mobile).

“Il mondo del cibo che guarda alla ripartenza” Al via il festival del giornalismo alimentare

Diretta streaming su www.festivalgiornalismoalimentare.it e sulla pagina facebook del Festival del Giornalismo Alimentare (foodjournalismfest)

 

Prende finalmente il via la sesta edizione del Festival del Giornalismo Alimentare, in programma lunedì 27 e martedì 28, per la prima volta nella sua storia, in diretta streaming sul sito web www.festivalgiornalismoalimentare.it e sulla pagina facebook del Festival.

E’ stato raggiunto il massimo di presenze consentite all’interno del Circolo dei Lettori, sede fisica del Festival, e quindi lo streaming permetterà a tutti gli interessati che non possono partecipare fisicamente, di assistere in remoto ai lavori, porre domande ai relatori e sentirsi parte integrante della manifestazione anche a distanza.

Tema di questa edizione è “il mondo del cibo che guarda alla ripartenza”. 

Saranno 30 i panel di lavoro per circa 120 relatori. Mai come quest’anno il Festival sarà ricco di spunti e approfondimenti di interesse per la platea di addetti ai lavori, dai giornalisti ai blogger, dai comunicatori enogastronomici alle aziende alimentari, così come per le istituzioni e per i cittadini particolarmente sensibili al tema. Al centro del dibattito sarà, naturalmente, il mondo del cibo oltre la pandemia, attraverso analisi, ricerche commissionate e racconti di esperienze dirette. Ma anche l’informazione sulla ricerca scientifica e sulla salute in ambito alimentare e le tendenze di consumo che si stabilizzeranno dopo la pandemia. Sono numerose le ricerche che saranno presentate durante la due giorni al Circolo dei Lettori: strumenti utili per analizzare cambiamenti e reazioni di tutto il mondo food durante il periodo della pandemia e ipotizzare gli scenari futuri di un settore in costante divenire.

lunedì 27 settembre

Particolarmente interessanti saranno le ricerche che verranno presentate, alcune di queste in esclusiva, per il Festival: il report “Media & Food” realizzato in esclusiva per il Festival con la collaborazione del Master Alimentazione e Dietetica Applicata e il master Cibo & Società dell’Università Bicocca di Milano, grazie ai dati forniti da L’Eco della Stampa, e finalizzato a comprendere quanto e come i media italiani abbiano informato sul mondo alimentare durante il periodo di pandemia, misurandone l’impatto, intercettando i temi più discussi e analizzando le modalità di informazione.

Altroconsumo presenterà in anteprima i risultati della propria ricerca dedicata alle nuove abitudini alimentari che rimarranno dopo la pandemia.

Il turismo enogastronomico dopo la crisi è invece oggetto dell’interessante relazione di Roberta Garibaldi (da remoto), docente universitaria e autrice del Rapporto annuale sul Turismo Enogastronomico Italiano: tema centrale del suo intervento sarà la sostenibilità in ambito turistico

nelle sue tre accezioni – ambientale, sociale ed economica – un trend in continua ascesa, di cui verranno presentati i dati emersi dal Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano.

L’Associazione Comunicazione Pubblica e l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli presenteranno invece la ricerca sull’informazione e il cibo nell’anno della pandemia, strumento utile per comprendere quali siano state le informazioni in ambito alimentare più ricercate dagli utenti durante la pandemia.

Un ampio focus sarà dedicato al riso con due panel specifici, uno dei quali “Le nuove frontiere della ricerca al servizio della sostenibilità” vedrà tra gli altri la presenza di GianMarco Centinaio, sottosegretario di Stato al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Molto stimolante sarà la presentazione della ricerca dell’Associazione italiana Ambasciatori del Gusto, alla presenza della sua Presidente Cristina Bowerman, incentrata sulla “Psicologia a servizio della ristorazione” che indaga sullo stress lavorativo nelle cucine

Attesissimo, poi, l’intervento di Maurizio Martina (da remoto), Vicedirettore della FAO, dedicato a “La fame e gli sprechi”.

Anche il tema della salute alimentare sarà al centro del dibattito, con l’intervista a Guido Giustetto, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri per capire come “comunicare la salute dopo il COVID”, mentre in un altro panel ci si chiederà come “Comunicare il microbiota ai ragazzi”.

Ben due i panel dedicati al vino per parlare del “Sistema delle enoteche regionali del Piemonte”, alla presenza tra gli altri di Marco Protopapa, Assessore Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, e dell’attualissimo tema del “Vino e cambiamenti climatici” con diversi ospiti tra cui la Camera di commercio di Torino e provincia, la Confederazione Italiana Agricoltori,  l’Arpa Piemonte e la Società Meteorologica Italiana. Spazio anche a un focus sulle “Politiche agroalimentari nel piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Verrà anche fatto il punto sulla candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco e non mancheranno, come sempre, dibattiti sul ruolo dei comunicatori del cibo in questo periodo così delicato come quello che stiamo vivendo.

martedì 28 settembre.

 

Il Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana DOP porterà i risultati dello studio commissionato a Nomisma inerente alle tendenze di consumo dei prodotti italiani all’estero, primi tra tutti la mozzarella di bufala campana.

Grande attenzione sarà dedicata agli sprechi del cibo, argomento delicato per cui il Festival si è speso fin dalla prima edizione, alla transizione ecologica dal punto di vista alimentare, l’innovazione green in agricoltura, all’ambiente e alla sicurezza dell’acqua che beviamo

 Momenti di confronto verteranno sulla salute e la ricerca scientifica per capire quale sia la comunicazione più adatta per informare il pubblico su questi temi così importanti, con l’interessante esempio della campagna europea verso i consumatori #EUChooseSafeFood.

Anche la salute delle piante, minacciate dai virus, finirà sotto la lente d’ingrandimento del Festival, mentre l’EFSA porterà una propria testimonianza sul “Dialogo tra scienza e cittadini”

 

La Case history di FICO (Fabbrica Italiana Contadina”) sarà utile per parlare di come “Rilanciare il turismo del cibo grazie al Made in Italy”mentre grandissima attenzione sarà dedicata al ruolo sempre più delicato del giornalista e del foodwriter dopo il Covid alla presenza di Marina Macelloni (da remoto) Presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei giornalisti italiani e di rappresentanti dell’FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana)

Il programma completo è disponibile su www.festivalgiornalismoalimentare.it

 

PATROCINI, SPONSOR E PARTNER

Il Festival del Giornalismo Alimentare è realizzato con il supporto della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Circolo dei Lettori, con il contributo di Fondazione CRC e Fondazione CRT. Ha ottenuto il patrocinio del Dipartimento editoria e informazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Ministero della Salute, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Comune di Torino, Consiglio Nazionale

dell’Ordine dei Giornalisti, Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Federazione Nazionale Stampa Italiana, Associazione Stampa Subalpina. Sponsor: Corteva Agriscience, Iren, Amiat, Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP, Insalata dell’Orto.  Con il supporto scientifico di Crea, EFSA, Fondazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Fondazione Umberto Veronesi, Ambasciatori del Gusto, Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, Altroconsumo, Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, Università Campus bio-medico di Roma, ADA (Master in alimentazione e dietetica applicata), Master Cibo & Società, Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Torino.

INFORMAZIONI UTILI

Per assistere ai panel in streaming basterà accedere alla home page del sito www.festivalgiornalismoalimentare.it e scegliere di seguire uno dei due panel in contemporanea. In alternativa si può seguire la diretta di alcuni panel selezionati sulla pagina Facebook del Festival del Giornalismo Alimentare.

La diretta ufficiale della sesta edizione del FESTIVAL DEL GIORNALISMO ALIMENTARE sarà accessibile anche tramite i siti dei nostri MEDIA PARTNER: Funny Vegan, FoodAffairs, GustoH24, Il Giornale del Cibo, Informacibo, La Gazzetta del Gusto, Radio Beckwith, Radio-Food, Sapere Ambiente

Auto finisce nel dirupo, il conducente muore sul colpo

I carabinieri stanno svolgendo gli accertamenti sull’incidente  mortale  avvenuto nel pomeriggio, a Settimo Vittone.

Una vettura è finita in un dirupo con  un salto di 25 metri. Il conducente è stato sbalzato dall’abitacolo ed è morto sul colpo.

L’incidente si è verificato  in un tratto di strada impervio ed  è stato necessario l’intervento dell’elicottero per raggiungere l’auto.