CRONACA- Pagina 1274

In Piemonte eseguiti 1046 tamponi: 713 risultano negativi

Dalla Regione Piemonte, sabato 7 marzo, ore 18

BOLLETTINO CONTAGI 

Al momento, sono 221 le persone risultate positive al test sul “coronavirus covid19” in Piemonte.

Risultano 162 le persone ricoverate in ospedale. Di queste, 38 si trovano in terapia intensiva: 7 ad Asti, 11 a Torino (1 al Maria Vittoria, 3 alle Molinette, 1 al Martini, 1 al Mauriziano, 5 al Giovanni Bosco), 4 al San Luigi di Orbassano, 6 a Vercelli, 6 a Tortona, 1 a Biella, 1 a Cuneo, 1 a Alessandria, 1 Novara.

Sono in isolamento domiciliare fiduciario 54 persone. Cinque le persone decedute.

Finora sono 1.108 i tamponi eseguiti complessivamente in Piemonte, 739 dei quali risultati negativi.

 

CORONAVIRUS PIEMONTE, AGGIORNAMENTO CASI h. 14.00

Sono 207 le persone risultate positive al test sul “coronavirus covid19” in Piemonte.

I pazienti ricoverati in ospedali sono 148, di cui 38 in terapia intensiva.

Altre 54 persone sono in isolamento domiciliare. Cinque i decessi.

Finora sono 1046 i tamponi eseguiti complessivamente in Piemonte, 713 dei quali risultati negativi.

ore 11,30

CORONAVIRUS PIEMONTE, 175 I CASI POSITIVI IN PIEMONTE

BOLLETTINO CONTAGI ALLE ORE 11.30

Sono 175 le persone risultate positive al test sul “coronavirus covid19” in Piemonte.

I pazienti ricoverati in ospedali sono 118, di cui 36 in terapia intensiva: 7 ad Asti, 6 a Vercelli, 6 a Tortona, 4 al Giovanni Bosco, 4 al San Luigi, 3 alle Molinette, 1 al Alessandria, 1 al Maria Vittoria, 1 a Biella, 1 al Martini, 1 a Cuneo, 1 al Mauriziano.

Altre 52 persone sono in isolamento domiciliare. Cinque i decessi.

 Finora sono 918 i tamponi eseguiti complessivamente in Piemonte, 644 dei quali risultati negativi.


La Regione Piemonte si attiverà al più presto per assumere medici e specializzandi

Il rischio che il personale sanitario, esposto al contatto con i malati contagiati dal coronavirus, è elevato e bisogna pensare fin da ora ai rimpiazzi.

Il Piemonte rischia di diventare regione focolaio: una quindicina di casi positivi non risulta riconducibile alla Lombardia.

Intanto  le cliniche private hanno dato disponibilità ad ospitare pazienti non contagiati.

Identificato il piromane dei cassonetti

I Carabinieri della Stazione di None, in collaborazione con la Polizia Locale del medesimo comune, sono riusciti a identificare e denunciare all’Autorità Giudiziaria l’autore degli incendi che in questi giorni hanno interessato alcuni cassonetti della raccolta differenziata presenti nel comune di None

Dal 26 al 29 febbraio l’uomo ha incendiato cinque cassonetti, posizionati in via San Francesco da Paola, via Benedetto Croce e via Torino. Si tratta di un uomo di 48 anni di None, disoccupato, individuato grazie alle riprese dei sistemi di videosorveglianza e a servizi mirati di osservazione organizzati sia dai Carabinieri che dalla Polizia Locale. In particolare, oggi l’uomo è stato notato aggirarsi con fare sospetto nei pressi dei cassonetti posizionati in via Torino e sottoposto a perquisizione è stato trovato in possesso di un accendino e di tre accendifuoco. Nel corso delle operazioni l’uomo ha ammesso di aver incendiato i cassonetti nei giorni scorsi.

Donne mettono in fuga balordo che danneggiava monopattino

I poliziotti, allertati, lo arrestano

Sono le 9 del mattino di martedì scorso. All’interno del parco Michelotti due amiche
sono a spasso col cane per la passeggiata mattutina. Le due donne notano un
individuo colpire con una grossa pietra il manubrio di un monopattino elettrico a
noleggio; spaccando il sistema di blocco del mezzo eluderà i sistemi di
geolocalizzazione del monopattino. Allora, le due donne urlano in direzione del
soggetto intimandogli di smetterla di danneggiare un bene di tutti, ma quest’ultimo
si rivolge a loro con atteggiamento minaccioso urlando frasi in lingua straniera con
cui lascia chiaramente intendere di “farsi i fatti loro”. Le due signore si allontanano
contattando le forze dell’ordine ed una Volante dell’UPG giunta in un brevissimo
lasso di tempo le nota mentre loro indicano il malfattore che si stava allontanando di
corsa dal monopattino, gettandolo a terra. L’uomo, un cittadino rumeno di 47 anni,
con numerosi precedenti di polizia, viene arrestato per tentato furto pluriaggravato.
Il monopattino, che presentava il display rotto, è stato consegnato a personale
incaricato della ditta di proprietà.

Pentole e sostanze da taglio per ‘cucinare’ la cocaina, stile Breaking Bad

Arrestati due giovani senegalesi

Cucinavano la cocaina per produrre crack. Quell’appartamento di Via Villar 19 era un vero e proprio laboratorio per la preparazione, il confezionamento e la vendita della droga. E gli arrestati non erano al livello del professor White della famosa serie tv Breaking Bad, ma anche loro si davano da fare nella preparazione della droga con pentole, sostanze da taglio e bilancini di precisione.

Due senegalesi, di 20 e 24 anni, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia Mirafiori per possesso di droga ai fini di spaccio.

I condomini avevano segnalato ai carabinieri di aver sentito uno strano odore provenire da un appartamento di via Villar 19 e un continuo viavai di ragazzi. I carabinieri hanno individuato l’appartamento e hanno atteso che uscisse uno dei ragazzi per entrare. I militari hanno immediatamente percepito un forte odore, quasi irrespirabile, tapparelle e finestre chiuse, e sul tavolo della cucina c’erano due pentole sporche di cocaina e altra attrezzatura per il confezionamento. La perquisizione ha permesso di trovare 370 g di cocaina e il mannitolo per “allungare” la cocaina facendola diventare meno pure ma creando più dosi. Il sospetto dei militari e che la coppia utilizzasse le pentole per cucinare la cocaina per produrre il crack.

 

In auto si schianta e muore contro cartelli stradali alla Crocetta

Forse per un malore, ieri sera ha perso il controllo del Suv , una Toyota, e si è schiantato contro alcuni cartelli stradali in zona Crocetta

E’ stato portato all’ospedale  Mauriziano in gravi condizioni  ed è morto  poco dopo.

L’incidente si è verificato in corso Re Umberto, angolo con corso De Nicola. La vittima aveva 65 anni.

Monopattini, la carica degli 86 mila

In città si aggirano più o meno spericolatamente ottantaseimila utenti, con  una media di 3200 viaggi al giorno e circa 15 tonnellate di CO2 risparmiate, 2,5 km per utente, per un totale 448 mila km percorsi 

Sono  i dati dei primi 3 mesi del servizio di monopattini elettrici in sharing a Torino. Qui operano  7 gestori, quattro dei quali con  500 mezzi come  tetto massimo indicati dal bando comunale, gli altri tre gestiscono dai 280 ai 400 mezzi. L’assessora alla Mobilità Maria Lapietra ha annunciato anche modifiche al bando in base alle novità del  decreto Milleproroghe. Saranno realizzate aree con divieto di sosta per i monopattini in sharing nelle piazze auliche e nelle zone con affluenza pedonale molto elevata, lungo il Po, oltre a specifiche aree di sosta, con premialità per i clienti che le useranno.  Ad oggi sono iscritti  alle app 86 mila utenti dei quali il 22% donne.

Pavone Canavese, scoperto market della droga

Un arresto e una denuncia dei Carabinieri

I Carabinieri della Compagnia di Ivrea hanno arrestato per detenzione ai fini di spacci un uomo di anni 39 e denunciato in stato di libertà la convivente 30 anni, di Pavone Canavese.

I Carabinieri della Stazione di Strambino (TO), dopo aver scoperto che la coppia gestiva il traffico della droga in paese, hanno perquisito la loro casa scoprendo un piccolo market della droga. Sequestrati 500 grammi di hashish, già suddivisi in panetti, 17 grammi di marijuana, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento della droga e 4950€ in contanti, in banconote di diverso taglio, frutto dell’illecita attività di spaccio. Su disposizione della Procura della Repubblica di Ivrea l’uomo è stato associato presso la Casa Circondariale di Ivrea.

 

(foto archivio)

 

 

Ruba tre quintali di rame: ladro si nasconde ma gli spuntano i piedi…

Personale del Commissariato Barriera Milano, lo scorso sabato notte, ha sorpreso in via Botticelli tre soggetti intenti a trasportare un ingente carico di rame a bordo di autovettura

L’auto procedeva a velocità sostenuta e a fari spenti in direzione di piazza Sofia, “bruciando” anche un semaforo rosso.

Insospettita anche dall’evidente ribassamento del veicolo, la pattuglia di polizia si è così messa al suo inseguimento ed ha visto l’auto entrare all’interno di un parcheggio per gli autobus. Poco dopo, gli occupanti sono scesi dalla stessa dividendosi in opposte direzioni.

I poliziotti sono riusciti a fermare uno dei tre fuggitivi, un cittadino rumeno di 23 anni, in Italia senza fissa dimora, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio. Il ventitreenne ha tentato di nascondersi sotto uno degli autobus dal quale, però, spuntavano i piedi. Per non venire fuori ha sferrato calci in direzione degli agenti che si erano a lui avvicinati.

All’interno dell’auto abbandonata sono stati poi rinvenuti 320 kg di rame, già lavorato (sguainato e suddiviso in composizione intrecciata utile al trasporto) dunque frutto di un furto non appena consumato. L’uomo è stato sottoposto a fermo di P.G. per ricettazione in concorso e denunciato per violenza o minaccia a P.U. Sono in corso indagini per il rintraccio dei due complici.

Ai domiciliari militante di Askatasuna

La Digos di Torino, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, ha dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di A.R., militante del centro sociale Askatasuna, per i reati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento seguito da incendio ed inottemperanza a provvedimenti dell’Autorità, commessi nella serata dello scorso 7 dicembre durante una mobilitazione NoTav.In quella circostanza, una settantina tra militanti di Askatasuna ed aderenti all’ala oltranzista del movimento No TAV nonché altri antagonisti  di diverse regioni si rendevano responsabili del lancio di bombe carta e pietre all’indirizzo dei contingenti delle forze dell’ordine, rendendo necessario l’utilizzo calibrato di lacrimogeni per disperdere i facinorosi.

 

Effetto coronavirus: code e polizia all’Inps

Ieri si sono registrati momenti di tensione all’ingresso della sede Inps di corso Giulio Cesare

Gli impiegati hanno dovuto chiamare la polizia dopo l’aggressione verbale di alcuni di loro da parte degli utenti che, a causa delle nuove norme anti coronavirus, ora devono attendere all’esterno.

Con l’arrivo degli agenti del commissariato Barriera di Milano è tornata la calma.

Nella foto sotto, scattata questa mattina, la sede centrale Inps in via XX Settembre a Torino