Un operaio di 54 anni in Corso Francia nel comune di Collegno, è caduto da una scala dall’altezza di circa due metri. Ora è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino.
Stava spostando materiale edile quando ha perso l’equilibrio ed è caduto dalla scala. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri.
“Torino ferita 11 dicembre 1979”
Fino al primo aprile
Anche queste sono immagini di “guerra”. Insensata, come tutte le guerre. Violenta e vigliacca. Che dal 1969 al 2003 ( i cosiddetti “Anni di piombo”) insanguinò e terrorizzò l’Italia. E non solo. Immagini fotografiche ancor più terribili se si accostano a quelle sconcertanti e atroci, moltiplicate per mille, che oggi ci arrivano dal fronte bellico internazionale su cui Russia e Ucraina si massacrano in nome di un sacrosanto diritto alla democrazia e alla libertà dalla Russia negato e coraggiosamente, a prezzo altissimo di vite umane, dai “fratelli” ucraini rivendicato. Anche per l’Occidente. Il tributo pagato dagli Italiani agli “Anni di piombo”, perpetrati dal Terrorismo eversivo di estrema destra e sinistra (Brigate Rosse e Prima linea, in primis), fu di 360 morti, di miglia di feriti invalidati e di innumerevoli attentati violenti dimostrativi.
Anche Torino pagò in quel periodo un prezzo di sangue elevatissimo. Fra il 1975 e il 1982, per attentati terroristici, in città furono uccise 22 persone e oltre 70 furono gli invalidati per tentato omicidio. Nel solo 1979, il capoluogo piemontese pianse ben 5 omicidi, tutti ad opera di Prima Linea: da Giuseppe Lorusso (agente di custodia a “Le Nuove”), al giovane diciannovenne (studente all’Istituto “Carlo Grassi” ) Emanuele Iurilli, ucciso accidentalmente in uno scontro a fuoco fra le Forze dell’Ordine e terroristi di Prima Linea in un bar di via Millio, al vigile urbano Bartolomeo Mana (assassinato a Druento durante un assalto alla locale Cassa di Risparmio), fino a Carmine Civitate, proprietario del “Bar dell’Angelo” di piazza Stampalia, anche lui rimasto a terra durante uno scontro a fuoco fra polizia e terroristi e a Carlo Ghiglieno, dirigente Fiat, ucciso in via Petrarca mentre si recava in ufficio. Ma bisogna arrivare e soffermarci all’11 dicembre del 1979, quarantatre anni fa, per addentrarci nel capitolo forse più teatralmente eclatante, vergognosamente firmato ancora una volta in città da Prima Linea. E’ un martedì. Nell’aria si respira già il clima festoso dell’imminente Natale. In via Ventimiglia, nella sede della “SAA-Scuola di Amministrazione Aziendale” (la prima business school italiana, fondata negli anni Cinquanta e specializzata nella formazione manageriale) sono le 15 del pomeriggio e si fa normale lezione nelle varie aule, quando la “normalità” viene bruscamente interrotta dall’irruzione di un commando di terroristi appartenenti a Prima Linea. Loden. Eskimo. Da sotto spuntano fucili, pistole e perfino un kalashnikov. In poco più di mezz’ora, la lettura di un delirante comunicato contro la “scuola dei padroni” e la selezione di dieci “nemici di classe”, 5 studenti del Master e 5 docenti, portati a dimostrazione in corridoio, legati, imbavagliati e brutalmente gambizzati. Ventidue colpi di pistola. Sono la loro firma e l’immagine cruenta della mattanza compiuta. Nel corridoio un fiume di sangue.

Racconterà Luciano Borghesan su “La Stampa”: “Se dovessi disegnare la copertina di un album di quegli anni, metterei una foto della SAA”. Momenti terribili, ancora vivi nella memoria storica dei torinesi con qualche anno sulle spalle e ricordati nella suggestiva mostra fotografica “Torino ferita 11 dicembre 1979”, organizzata, fino al primo aprile (ore 10/16), alla “Biblioteca Nazionale Universitaria” (piazza Carlo Alberto, 3) dall’Associazione “La Porta di Vetro”, presieduta dal giornalista Michele Ruggiero, e curata da Tiziana Bonomo (“ArtPhotò”), ex studentessa della “SAA”, fra gli ostaggi lei stessa, quel terribile pomeriggio, dei criminali terroristi. In mostra (realizzata con il sostegno del Consiglio Regionale, oltreché dell’“Associazione Amici della Biblioteca Universitaria”, e inaugurata in occasione della “Giornata europea in memoria delle vittime del terrorismo”, venerdì 11 marzo scorso) troviamo 30 scatti fotografici, in maggior parte provenienti dagli Archivi de “La Stampa” e della “Gazzetta del Popolo” e conservati dall’“Archivio Storico” della Città di Torino.

Quattro le sezioni in cui si articola l’iter espositivo: l’“Assedio”, che descrive le fasi della “militarizzazione”, soprattutto durante i processi alle Brigate Rosse, in cui si ritrovò catapultata la città: gli “Attentati”, dominati da escalation che dalle minacce verbali alle auto bruciate, dalle aggressioni e ai sequestri di persona, portarono alle cosiddette “gambizzazioni” e agli omicidi; il “Dolore” immenso e inevitabile, per concludere con l’“Attacco” terribile alla SAA. Le immagini sono accompagnate dai testi di Michele Ruggiero, autore del libro “Pronto qui Prima Linea” e da quelli di Paolo Turin, all’epoca fra i docenti alla SAA, anche lui vittima della brutale esecuzione terroristica.
Gianni Milani
Per info: “La Porta di vetro”, laportadivetro@gmail.com – info@artphotobonomo.it; tel.335/7815940
Nelle foto:
– Padre Ruggero Cipolla dinanzi al cadavere di Giuseppe Lorusso, Archivio “La Stampa”
– Scritta al “Carlo Grassi” VII Itis, per ricordare Emanuele Iurilli, Archivio “La Stampa”
– Bambini depongono fiori accanto alle foto dei carabinieri Lanza e Porceddu, vittime delle BR, Archivio “La Stampa”
– SAA: studenti soccorrono una delle vittime, Archivio “La Stampa”
Lo scorso venerdì sera, una pattuglia del Comm.to Centro in servizio di Volante nota tre persone in atteggiamento sospetto sotto i portici di piazza XVIII Dicembre. In particolare, uno di essi viene notato cedere qualcosa furtivamente alla persona che ha di fronte. Al passaggio della pattuglia, il presunto pusher getta sull’asfalto un involucro che ha in mano: recuperato dai poliziotti, si rivelerà essere un tocco di hashish di 20 grammi. L’uomo, un quarantasettenne di nazionalità marocchina, viene fermato ma si oppone con veemenza all’accompagnamento negli uffici di Polizia, danneggiando una maniglia della Volante. Per il 47enne, che ha numerosi precedenti di polizia, è scattato l’arresto per spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a P.U. e danneggiamento aggravato. All’acquirente, che aveva ceduto al pusher una banconota da 10 € in cambio della dose proprio mentre passava la pattuglia del Comm.to Centro, è stata elevata la relativa sanzione amministrativa.
Lo stato di salute della Sanità piemontese
“Non c’è rischio di commissariamento per la Sanità piemontese. Nonostante le difficoltà del 2021, secondo anno segnato dalla pandemia e dal suo impatto, il conto economico della Sanità piemontese risulta in equilibrio, con un valore complessivo della spesa di circa 9,5 miliardi di euro, grazie al grande sforzo messo in atto dalla Regione con il supporto di tutte le Aziende sanitarie del territorio”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi in apertura della seduta della Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, riunita per l’espressione del parere consultivo sul Bilancio di previsione finanziario 2022-2024 relativamente alle materie di competenza.
“Sulla base dei dati rilevati al quarto trimestre – ha spiegato l’assessore – a fronte di una spesa aggiuntiva di 476,4 milioni di euro, il Servizio sanitario regionale risulta in equilibrio con un attivo di 24,8 milioni di euro, frutto di una compensazione realizzata principalmente con risorse regionali”.
In particolare, sono state utilizzate per 1/3 le risorse arrivate dallo Stato (134 milioni) e per 2/3 risorse recuperate dalla Regione e dalle Aziende sanitarie (342,4 milioni), attraverso il proprio fondo sanitario regionale e le entrate da payback che le case farmaceutiche versano alle Regioni a seguito del superamento del tetto di spesa sui farmaci (131,2 milioni), economie, ottimizzazioni contabili e donazioni (91,2 milioni) e attingendo a risorse proprie Fesr (120 milioni).
“Uno sforzo enorme per le energie della Regione – ha sottolineato – che anche nel 2021 ha dovuto fare i conti con i costi sociali e sanitari della pandemia: 648 milioni di euro è il prezzo pagato dalla Sanità piemontese per fronteggiare il Covid lo scorso anno. Una cifra di cui solo la metà (circa 333 milioni) è stata compensata da risorse statali, mentre la quota restante (315 milioni di euro) è stata interamente a carico della Regione e delle Aziende sanitarie del territorio”.
“È fin da ora evidente – ha aggiunto – che per affrontare il 2022 sarà determinante il contributo del Governo, dal momento che per far quadrare i conti del 2021 le Regioni hanno attinto a tutte le loro forze. Sui costi futuri, peseranno in modo importante l’aumento dei costi energetici e le sfide da affrontare, che sono molte: l’incognita di una possibile recrudescenza della pandemia; il recupero dell’attività ordinaria, penalizzata da due anni di emergenza sanitaria; la necessità di ridurre le liste d’attesa e di sviluppare la rete della medicina territoriale; potenziare il personale sanitario attraverso stabilizzazioni e turn over, valorizzare le nuove strutture che verranno realizzate con i fondi del Pnnr, che senza adeguato personale rischiano di restare strutture all’avanguardia ma vuote”.
Il dibattito è stato aperto da Marco Grimaldi (Luv), cui l’assessore ha risposto che “sono, al momento, circa 1.150 gli operatori della Sanità che hanno maturato il diritto alla stabilizzazione. Si tratterà di una stabilizzazione progressiva, di cui stiamo discutendo con i sindacati”.
A Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Raffaele Gallo, Monica Canalis e Domenico Ravetti, l’assessore ha puntualizzato che “con le sue 1.050 borse di studio per la specializzazione, negli ultimi anni il Piemonte ne ha triplicato il numero rispetto a quelle previste dal Ministero. Si è però constatato che non tutti i posti sono stati occupati e che è necessario intervenire a livello nazionale per allargare le maglie del numero chiuso”.
Sara Zambaia (Lega) ha ringraziato l’assessore per l’impegno e il lavoro svolto, sottolineando come “l’attuale legislatura stia affrontando emergenza dopo emergenza. Non possiamo pensare che la gestione della pandemia gravi solo sulle spalle del bilancio regionale e auspichiamo che il Governo faccia quanto le Regioni stanno chiedendo”.
È stato arrestato dagli agenti del Commissariato Barriera Milano, l’uomo che venerdì sera ha aggredito e rapinato un commerciante di origini cinesi che aveva appena chiuso la sua attività.
I fatti si sono svolti nel quartiere Madonna di Campagna, l’uomo è stato avvicinato con una richiesta d’aiuto da un soggetto che lamentava di essere ubriaco e che aveva una stampella. Mentre il commerciante lo accompagnava alla fermata dell’autobus, è scattata la violenza: l’aggressore lo avrebbe afferrato per la cintura e ferito con un coltello, asportando al povero malcapitato cellulare, chiavi, e del denaro.
A soccorrere la vittima è stata la madre, che nel frattempo si era preoccupata non avendo notizie del figlio. Fondamentale per l’arresto del rapinatore è stato l’intervento degli agenti che, sulla base della testimonianza della vittima e delle immagini di videosorveglianza dell’attività, hanno intuito chi potesse essere l’autore del reato, un 42enne italiano con precedenti di polizia, e lo hanno rintracciato nei pressi della sua abitazione, nota in virtù di pregressi interventi. Gli agenti, dopo un tentativo di sottrarsi al controllo da parte dell’uomo, sono riusciti a recuperare parte della refurtiva e una piccola dose di stupefacente, con molta probabilità acquistata cedendo la parte mancante: lo hanno arrestato per rapina aggravata, lesioni aggravate e resistenza a P.U.
La vittima si è poi recata in ospedale per sottoporsi alle cure mediche, venendo dimesso con una prognosi di pochi giorni.
Il bollettino Covid di lunedì 28 marzo
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.325 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 9% di 25.837 tamponi eseguiti, di cui 23.856 antigenici.
Il totale dei casi positivi diventa 1.044.181, così suddivisi su base provinciale: 89.601 Alessandria, 48.103 Asti, 40.045 Biella, 136.737 Cuneo, 78.762 Novara, 554.061 Torino, 37.097 Vercelli, 38.174 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 5.202 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 16.399 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 20 (invariati rispetto a ieri)
I ricoverati non in terapia intensiva sono 610 (+20 rispetto a ieri)
Le persone in isolamento domiciliare sono 50.443
I tamponi diagnostici finora processati sono 16.440.600(+ 25.837 rispetto a ieri).
I DECESSI DIVENTANO 13.180
Sono cinque, nessuno di oggi, i decessi di persone con diagnosi di Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti).
Il totale diventa 13.180 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.774 Alessandria, 788 Asti, 501 Biella, 1.599 Cuneo, 1.060 Novara, 6.292 Torino, 607 Vercelli, 424 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 135 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
979.928GUARITI
I pazienti guariti diventano complessivamente 979.928 (+2.503 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 83.253 Alessandria, 45.423 Asti, 38.134 Biella, 129.819 Cuneo, 75.222 Novara, 524.053 Torino, 34.897 Vercelli, 35.700 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.995 extraregione e 9.432 in fase di definizione.
Arrestato il medico no vax di Borgaro
I Nas di Torino hanno arrestato il medico no vax Giuseppe Delicati. La misura cautelare è stata emessa per falsità ideologica di pubblico ufficiale in atti pubblici. Il dottore rilasciava certificati di esenzione dalla vaccinazione Covid ma non era medico vaccinatore. Le indagini della procura iniziarono nel settembre 2021. Allora il medico aveva espresso pubblicamente idee contrarie al vaccino e si era verificato un assembramento anomalo di persone in coda davanti al suo studio medico di Borgaro.
Rivoluzione nei percorsi di cura per le cardiopatie valvolari
Una rete Hub and Spoke che migliora gli esiti di cura ed abbassa la mortalità per i pazienti affetti da cardiopatie valvolari: è quanto realizzato dall’ospedale Mauriziano con il Centro di cardiopatie valvolari, in collaborazione con la AslTo3 e la AOU San Luigi Gonzaga per il territorio dell’Area Omogenea Torino Ovest (che comprende AslTo3, Aou San Luigi Gonzaga, Ao Ordine Mauriziano).
La Rete di area omogenea per le cardiopatie valvolari è nata a dicembre 2020 grazie ad una convenzione tra le Aziende sanitarie. Oggi si raccolgono i primi significativi dati di attività.
Le cardiopatie valvolari sono alterazioni cardiache di tipo strutturale o funzionale, che compromettono il normale funzionamento del cuore. Possono essere congenite oppure acquisite, come conseguenza dell’invecchiamento, di meccanismi metabolici patologici, di episodi infettivi o traumatici. La prevalenza della valvulopatia moderata o grave nella popolazione adulta è del 2,5% con un’ampia variazione legata all’età, che arriva fino al 13,3% nelle persone con età superiore ai 75 anni. Si tratta di patologie per le quali l’approccio interventistico (tramite Tavi e Mitraclip) è sempre più rilevante in termini di efficacia e di riduzione del rischio clinico.
“La creazione di un percorso dedicato Hub&Spoke sul territorio – commenta Maurizio Dall’Acqua, Direttore generale dell’Azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino – ha consentito di raddoppiare il volume di attività, rispondendo ad un bisogno di salute reale della popolazione e migliorando nettamente gli esiti di cura sui pazienti”.
“L’importanza della creazione della Rete per le cardiopatie valvolari – commenta Franca Dall’Occo, Direttore generale dell’AslTo3 – è particolarmente rilevante per il momento storico del suo debutto, in piena pandemia, quando era necessario trovare nuove modalità di risposta per far fronte alle emergenze sanitarie e si rinnova oggi, all’inizio di un nuovo percorso nell’organizzazione dei servizi, che mette in primo piano il territorio”.
“La collaborazione tra Aziende territoriali e ospedaliere, – commenta Francesco Arena Direttore Generale AOU San Luigi – rappresenta una organizzazione ottimale per condividere le risorse ed integrare le professionalità, in funzione di una strategia vincente per la crescita culturale e per un miglior trattamento dei pazienti.”
I Dati
Gli interventi di impianto valvolare aortico transcatetere (TAVI) sono passati da 117 nel 2019 a 228 (di cui 52 da Rivoli e da San Luigi) nel 2021.
Le Mitraclip, procedura di riparazione della valvola mitralica per via percutanea, sono passate da 17 nel 2019 a 32 (di cui 12 da Rivoli e 3 da San Luigi) nel 2021.
La mortalità a 30 giorni delle TAVI è stata 0.4% a fronte di uno standard da letteratura scientifica del 3.4%. Anche per le Mitraclip il dato di mortalità a lungo termine risulta più basso rispetto ai dati internazionali: 9% contro 29.1%.
Come funziona la Rete
Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano: il Centro di Cardiopatie valvolari. Un Hub che offre un approccio multidisciplinare e completo alla cardiopatia valvolare, che include screening, diagnosi e gestione medica, terapie chirurgiche tradizionali e miniivasive ed approcci transcatetere, nonché i necessari follow-up. Un vero e proprio Heart Team con cardiologi, cardiochirurghi (diretti dal dottor Paolo Centofanti), cardioanestesisti e chirurghi vascolari.
Il Centro di Cura per le Malattie Valvolari prevede un organico inserimento nel contesto territoriale di riferimento (Area Omogenea Torino Ovest), attraverso il modello “HUB-and-SPOKE”.
“Nel centro Hub – spiega Giuseppe Musumeci, Direttore della Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino – è presente un Heart Team, cioè un gruppo di lavoro composto da: cardiologo, cardiochirurgo, cardio-anestesista, chirurgo vascolare, con il supporto di altre figure professionali che, di volta in volta, in base alla tipologia di paziente, partecipano alla gestione del caso clinico, assicurando un’eccellente complessità assistenziale”.
AslTo3, Ospedale di Rivoli + Cardiologia dell’AOU San Luigi di Orbassano. I Centri Spoke sul territorio dell’Area Omogenea provvedono in proprio all’identificazione dei pazienti affetti da patologie valvolari cardiache da trattare ed inviare all’Hub Mauriziano, al follow-up degli stessi dopo il trattamento presso il Centro Hub ed anche all’esecuzione in proprio di parte degli interventi, grazie ad una formazione dedicata.
I due Centri dì Emodinamica lavorano con una unica équipe operatoria sui casi coronarici ed altri interventi strutturali e vascolari nei due ospedali con un organico dì 8 emodinamisti.
“Quattro cardiologi interventisti della nostra équipe – sottolineano Ferdinando Varbella, Direttore della Cardiologia e del Dipartimento medico dell’ospedale di Rivoli dell’AslTo3 ed Alessandra Chinaglia, Direttore della Cardiologia del San Luigi di Orbassano – sono stati appositamente formati su TAVI e MITRACLIP. Questo consente di ampliare ulteriormente l’offerta di salute a questa particolare popolazione di pazienti.”.
Sono stati selezionati con questa modalità operativa 150 pazienti con stenosi aortica grave sintomatici, dei quali 98 sottoposti a TAVI ed 11 ad intervento chirurgico a cuore aperto, mentre oltre 20 sono ancora in lista dì attesa.
La Guardia di Finanza arresta latitante in Calabria
Arrestato dalla Guardia di Finanza di Torino latitante di origine calabrese, con interessi economici e imprenditoriali stabilmente radicati in provincia di Torino. È gravemente indiziato di concorso in associazione per delinquere di stampo mafioso e di reati di natura economica e tributaria.
Torino: la Guardia di Finanza, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha portato a termine una complessa attività di indagine che ha consentito di eseguire una misura cautelare in carcere nei confronti di un latitante di origine calabrese, con interessi economici e imprenditoriali stabilmente radicati in provincia di Torino.
L’arresto è avvenuto all’interno di un garage di un casolare nelle campagne di Caulonia (RC) dove, all’esito di complesse investigazioni, è stato rintracciato nel cuore della notte.
L’attività è stata eseguita dai finanzieri torinesi unitamente ai colleghi del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria, con il supporto del Gruppo di Locri e della Sezione Aerea di Lamezia Terme.
Il soggetto, sulla base del quadro accusatorio delineatosi nel corso delle investigazioni, allo stato in fase di indagini preliminari e fatta salva la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, è gravemente indiziato di concorso in associazione per delinquere di stampo mafioso e di reati di natura economica e tributaria.
Il soggetto risultava irreperibile dal dicembre 2021, allorquando il Nucleo di polizia economico-finanziaria Torino, nel corso dell’operazione “Cavallo di Troia”, aveva dato esecuzione a misure cautelari personali e reali emesse dal G.I.P. di Torino nei confronti di 8 soggetti indagati, a vario titolo, per reati fiscali, fallimentari – aggravati dall’agevolazione mafiosa – e concorso nell’associazione mafiosa denominata “ndrangheta”, con contestuali provvedimenti di sequestro per 2,5 milioni di euro.
In particolare, secondo il quadro accusatorio e fatte salve le successive valutazioni di merito, nel corso di tale attività d’indagine sarebbero state individuate 3 società operanti nel settore edilizio, ritenute essere poste al servizio di esponenti della ‘ndrina Bonavota, radicata nel territorio di Carmagnola (TO) e collegata all’omonima cosca calabrese.
Gli indagati – tra cui il latitante arrestato – risulterebbero aver gestito le suddette imprese, anche tramite l’utilizzo di prestanome, forti dell’appoggio fornito loro dalla cosca in grado di garantire importanti commesse per la realizzazione di opere nonché la “protezione” in caso di difficoltà. Gli stessi, abbattendo fittiziamente i debiti tributari e previdenziali, avrebbero attuato, altresì, una sorta di doping fiscale, risultando così avvantaggiati rispetto alla concorrenza delle aziende operanti nei medesimi settori.
L’operazione delle Fiamme Gialle avrebbe consentito, inoltre, di delineare un modus operandi connotato da continuative e sistematiche condotte caratterizzate dal depauperamento dei patrimoni aziendali, lasciando da un lato le imprese in una situazione di completa spoliazione delle risorse, anche destinate al pagamento di stipendi e contributi dei dipendenti e, dall’altro, destinando parte dei profitti dei reati perpetrati alla criminalità organizzata.
Prossimo incontro il 30 marzo
E’ partito il 23 febbraio alle 18:30 dalla “Fabbrica delle e” in corso Trapani 91/b a Torino e on line il
ciclo di incontri “Senza dimora, non senza storia” organizzato dall’Associazione Avvocato di Strada
Odv con il contributo della Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza ONLUS.
Gli appuntamenti, si inseriscono tra gli eventi “Extra” del Homeless More Rights, il Festival dei
diritti delle persone senza dimora a cui nell’ottobre 2021 a Bologna hanno partecipato oltre 800
persone, 25 relatori e 6 moderatori e che vedrà la sua seconda edizione a ottobre 2022
(https://homelessmorerights.it/).
Quattro gli incontri torinesi che avranno come filo condutture le vite e le storie delle persone
senza dimora e come queste vengono raccontate attraverso diverse forme di arte e
comunicazione: fotografia, arti grafiche, letteratura, cinema e giornalismo.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare la società, le istituzioni e la politica sull’accesso ai diritti per le
persone che vivono in povertà e in condizioni di fragilità, questa volta mettendo in luce come il
fatto di vivere in un contesto di disagio, non significhi non avere dignità, una storia da raccontare,
qualcosa a cui si tiene.
Relatori, personalità che nel panorama della cultura nazionale e torinese si sono contraddistinte
nelle diverse forme comunicative e che si sono trovate ad affrontare temi importanti come quello
legato alla vita delle persone senza dimora.
Date, tema e relatori degli incontri:
Incontro 1 | 23 febbraio h. 18:30
“La dignità dentro l’immagine – La vita senza dimora attraverso fotografia e arti grafiche”
con Raffaele Palma e Paolo Siccardi
Incontro 2 | 30 marzo h 18:30
“Tra le righe – Come la letteratura può indagare l’animo di chi ha perso tutto”.
con Antonella Frontani e Enrico Pandiani
Incontro 3| 27 aprile h 18:30
“Dritto al cuore. Il cinema come strumento di sensibilizzazione sociale”.
con Davide Ferrario e Stefano Rogliatti
Incontro 4 | 25 maggio h 18:30 – 19:30
“Il racconto delle difficoltà. Informare senza cadere nella strumentalizzazione”
con Marco Castelnuovo e Matteo Spicuglia