CRONACA- Pagina 1184

Anticorpi monoclonali, Piemonte in testa alle Regioni italiane

In questa quarta ondata il Piemonte, nonostante un numero di casi positivi molto più alto rispetto alle ondate passate, sta registrando un livello di ospedalizzazione notevolmente più contenuto. Un risultato frutto certamente della campagna vaccinale, ma anche della capacità del territorio di curare a domicilio i pazienti Covid con un quadro clinico non grave. In particolare, dagli ultimi dati del Registro Aifa, il Piemonte risulta al secondo posto delle Regioni italiane per l’uso degli anticorpi monoclonali.

Nella settimana dal 29 dicembre al 4 gennaio nella nostra regione ci sono state 475 richieste di prescrizioni, dato inferiore solo al Lazio che ha avuto 561 richieste. In totale, dall’inizio del monitoraggio ad oggi il Piemonte ha inviato 2.130 richieste di prescrizioni.

“Insieme al protocollo delle cure domiciliari e ai vaccini gli anticorpi monoclonali forniscono al Piemonte un’arma in più contro covid-19 nella fase precoce della malattia.- sottolineano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – È un’opportunità importante, perché consente di affrontare il virus in modo attivo, senza aspettare l’aggravarsi del quadro clinico del paziente. In questo caso, si tratta di una cura da praticare in ambulatorio specializzato o in ospedale, ma l’aspetto fondamentale rimane la corretta e tempestiva interazione tra il sistema di medicina territoriale e gli ospedali. Una strategia che in Piemonte sta dando risultati molto incoraggianti ed in cui abbiamo creduto fin dall’inizio”.

Per quanto riguarda gli antivirali, venerdi scorso è iniziato l’utilizzo delle 739 confezioni di pillole contro il Covid che possono essere somministrata a domicilio: il farmaco Molnupiravir della Merck, usato per la cura di chi viene colpito dal virus e si ammala. La pillola sarà prescritta ai soggetti maggiorenni ritenuti maggiormente a rischio di sviluppare una forma grave e dovrà essere somministrata nei primi giorni dalla diagnosi, pena la perdita della propria efficacia.

Morto ex primario fondatore del reparto di radioterapia

DAL PIEMONTE

È morto Giuseppe Marchetti, fondatore e per anni primario del reparto di Radioterapia del Santa Croce e Carle di Cuneo. 

Aveva 76 anni ed era malato da tempo. Proveniente da Brescia, si era laureato in Chirurgia all’Università di Padova con specializzazione in Radiologia. Poi arrivo’ Cuneo dove dal 1980 al 2009 diresse la Radioterapia per le cure dei malati oncologici portando l’ospedale cuneese  ai primi posti in Italia. Molto deciso ed energico, era stimato per la sua autorevolezza da collaboratori, colleghi e pazienti.

Super Green Pass, scatta l’obbigo Controlli sui mezzi pubblici

Da oggi l’obbligo di Super Green pass sui mezzi pubblici di trasporto

Polizia municipale e controllori Gtt, l’azienda del trasporto pubblico, intensificano i controlli a Torino in metropolitana, sui bus e tram.

Da questa mattina sono in corso verifiche sulla regolarità del certificato verde dei viaggiatori, soprattutto agli ingressi della metropolitana di Porta Nuova e Porta Susa, le due principali stazioni ferroviarie torinesi.

Qui vengono anche consegnate gratis mascherine Ffp2 ai passeggeri sprovvisti.

Nelle prime di controlli, scrive l’agenzia Ansa,  le multe sono state soltanto due.

Presunti favori, assolto l’ex pm Padalino

L’ex pm di Torino Andrea Padalino,  imputato con rito abbreviato davanti al gup di Milano per corruzione in atti giudiziari e abuso d’ufficio nell’inchiesta su presunti ‘favoritismi’ nella procura piemontese, è stato assolto

Per Padalino la Procura milanese aveva chiesto una condanna a tre anni.

Il giudice ha condannato due degli imputati  a pene attorno ai due anni e  ne ha assolti altri tre, oltre a Padalino, ora giudice civile a Vercelli.

Artiglieri, incontro con il fotoreporter Giorgio Bianchi

Il Museo Storico Nazionale di Artiglieria e l’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia organizzano giovedì 13 gennaio 2022 ore 19 presso il Mastio della Cittadella (corso Galileo Ferraris 0, Torino) l’ incontro con il fotoreporter Giorgio Bianchi

Giorgio Bianchi racconterà come si declina con i vari media un reportage. La presentazione sarà accompagnata da video, immagini e musica.
Nell’occasione sarà inaugurata una sua rassegna fotografica sui fatti della crisi ucraina, aperta al pubblico fino al 16 gennaio.
L’ incontro sarà introdotto da Maurizio Marrone, Assessore alla Cooperazione Internazionale della Regione Piemonte.
Giorgio Bianchi: fotoreporter, fotografo documentarista e regista italiano è nato nel 1973. Nella sua fotografia ha sempre prestato particolare attenzione alle questioni politiche e antropologiche e ha intrapreso una carriera da freelance per concentrarsi su una combinazione di progetti personali a lungo termine e incarichi dei clienti. Ha coperto storie in Siria, Ucraina, Burkina Faso, Vietnam, Myanmar, Nepal, India e in tutta Europa. Dal 2013 compie diversi viaggi in Ucraina, dove segue da vicino la crisi ucraina dalle proteste di Euromaidan fino allo scoppio della guerra tra l’esercito governativo e i separatisti filorussi. Nel 2016 ha iniziato a occuparsi del conflitto siriano. Ha vinto diversi premi internazionali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti di pubblico, e le sue foto sono regolarmente pubblicate su giornali e riviste, sia cartacee che online. Il suo lavoro è stato esposto in numerosi festival internazionali e nazionali.
www.giorgiobianchiphotojournalist.com
9 gennaio 2022
L’attività si svolge nell’ambito delle iniziative organizzate nel triennio 2021 – 2023 In occasione del 100° Anniversario della costituzione dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia.

INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO DEI POSTI CON PRENOTAZIONE entro il 11 gennaio a: infomuseoart@gmail.com
I posti sono limitati e dovranno essere confermati
Misure per la prevenzione del contagio da COVID-19: è possibile accedere solo se dotati di mascherina e Green Pass.

“Infermieri bloccati nelle graduatorie”, l’allarme di Nursing Up

“Aziende sanitarie che non vogliono siano condivise con altre aziende sanitarie Piemontesi. Una vergogna che la Regione deve risolvere subito facendo rispettare la Dgr in vigore

“In un momento così difficile come quello che stiamo vivendo dobbiamo denunciare un comportamento a dir poco inaccettabile da parte di alcune aziende sanitarie piemontesi che, in un periodo di carenza enorme di infermieri e di nuova emergenza negli ospedali, hanno deciso di non condividere con altre aziende sanitarie sempre della nostra regione le graduatorie concorsuali a cui attingere per assumere gli infermieri. Si tratta di un comportamento che contravviene in modo palese la Dgr regionale (la 1-2300 del 18 novembre 2020) che prevede “l’obbligo per le AASSRR di consentire… l’utilizzo delle graduatorie di concorso pubblico e di avviso pubblico da parte delle altre Aziende sanitarie della Regione Piemonte).”

Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, “esige che la Regione intervenga immediatamente imponendo alle aziende sanitarie di condividere le graduatorie con le altre aziende sanitarie piemontesi pronte a stipulare contratti a tempo indeterminato per soddisfare la grande necessità di infermieri in tutte le strutture del nostro territorio”.

Il segretario regionale Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, aggiunge: “Questa specie di ‘guerriglia bambinesca tra aziende sanitarie’ che si ‘negano’ a vicenda gli infermieri è deplorevole. Sia perché contravviene una precisa direttiva regionale negando la possibilità che forze fresche di infermieri possano trovare la loro collocazione dove vi è la necessità, fatto ancora più grave con la nuova emergenza che stiamo affrontando. Sia perché gli infermieri non sono pedine o ‘oggetti privati’ di un’azienda sanitaria la quale poi impedisce alle altre di andare a proporre loro contratti che possono anche essere allettanti. Sappiamo per certo, ad esempio, che l’Asl Cn2 ha una graduatoria concorsuale di infermieri per stabilizzare a tempo indeterminato quelli che hanno un contratto a tempo determinato che non è intenzionata a condividere con le altre aziende pronte a offrire contratti.

La Regione deve imporsi obbligando le aziende a seguire le direttive regionali permettendo alle altre aziende di prelevare infermieri anche da graduatorie di aziende sanitarie diverse. La verifica urgente su questi fatti, verifica prevista anche dalla Dgr 1-2300 del 18 novembre 2020, è necessaria, irrimandabile e va fatta subito. Auspichiamo che una volta tanto la Regione riesca a essere veloce e risolutiva su questo incredibile problema. Infine, se tale Dgr non è stata abbastanza chiara per le aziende sanitarie piemontesi, la Regione emani subito una nuova direttiva più imperativa che sia definitivamente risolutiva per la problematica descritta”.

Gioco ed edutainment: le nuove frontiere dell’apprendimento

/

Lunedì 10 gennaio alle ore 18.00 il Museo del Risparmio e il MOIGE – Movimento Italiano Genitori onlus – presentano il webinar “Gioco ed edutainment: le nuove frontiere dell’apprendimento

L’appuntamento è inserito all’interno del ciclo di incontri online dedicato ai genitori, insegnati e a tutti gli interessati dal titolo “La Cittadinanza Attiva si impara in famiglia“, dove vengono approfonditi i temi legati alla cittadinanza economica e digitale.

Durante l’incontro si parlerà di come il gioco può potenziare l’apprendimento di bambini e ragazzi, approfondendo gli aspetti positivi e quelli patologici del gaming online. Se è infatti vero che i principi di cittadinanza economica, così come accade per la matematica e la storia, dovrebbero essere insegnati sin da piccoli, anche il gioco e le nuove tecnologie, nella loro veste digitale, possono essere mezzi efficaci per accrescere le conoscenze e il coinvolgimento di giovani e adulti.

Dopo i saluti introduttivi di Giovanna Paladino, direttore e curatore del Museo del Risparmio e di Elisabetta Scala, vicepresidente MOIGE, prenderanno la parola Paola Mattioli, docente ed esperta di didattica innovativa, Marco Crivello, dello staff del Museo del Risparmio, con una dimostrazione live delle App educative di SAVE e, infine, Gaia La Spina, psicologa MOIGE, con un intervento sulle strategie per guidare i ragazzi a un uso consapevole del gaming online e prevenirne la dipendenza.

La partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria su: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-gioco-ed-edutainment-le-nuove-frontiere-dellapprendimento-230761733557

Covid nelle carceri, l’allarme dei Radicali

/

Esplodono focolai di covid nelle carceri del Piemonte. Mario Barbaro e Sergio Rovasio: A fianco di Rita Bernardini, fare presto nel ridurre la “congestione” di corpi nelle carceri. L’Associazione Marco Pannella di Torino riprende iniziativa nonviolenta.

Dichiarazione di Mario Barbaro (Segreteria Partito Radicale) e Sergio Rovasio (Presidente Associazione Marco Pannella di Torino):

Purtroppo le notizie che ci giungono non fanno che confermare l’aggravarsi della situazione.
Al Carcere di Torino la situazione è drammatica così come abbiamo più volte evidenziato: sovraffollamento (quasi 1.400 detenuti su 1.060 posti di capienza regolamentare), presenza di topi e blatte e gravi carenze sanitarie, solo per citare alcuni punti. Ora si aggiunge la denuncia da parte dell’Osapp, il Sindacato di Polizia Penitenziaria, sui focolai di Covid che avanzano prepotentemente all’interno dei penitenziari e che esprime preoccupazione per le carceri piemontesi.
Rita Bernardini (Presidente di Nessuno Tocchi Caino) ha annunciato che riprenderà lo sciopero della fame a partire dalla mezzanotte del 10 gennaio per aiutare Governo e Parlamento a far presto per ridurre la “congestione” di corpi nelle carceri italiane.
La coraggiosa iniziativa di Rita Bernardini è iniziativa di amore nei confronti del diritto e della democrazia. Fare presto è imperativo.
Comunichiamo dunque che a partire dalla mezzanotte del 10 gennaio ripartirà l’iniziativa di sciopero della fame a staffetta da parte dei militanti dell’Associazione Marco Pannella di Torino. Scriveremo nuovamente al Presidente della Regione Piemonte Cirio e all’Assessore alla Sanità Icardi affinché venga messa in campo da subito ogni iniziativa volta ad alleviare la situazione insostenibile presente nelle carceri del Piemonte.

 

Decine di veicoli danneggiati, un arresto

Sono da poco passate le 23 nel quartiere Borgo Filadelfia quando un cittadino segnala al 112 NUE la presenza in strada di un soggetto intento a danneggiare veicoli in sosta.

Agli agenti del commissariato San Secondo giunti in seguito viene indicata la direzione di fuga dell’uomo, un trentenne di origine asiatica, e lo stabile in cui sarebbe entrato.

Fatto accesso nel palazzo, gli operatori avvertono il classico rumore delle mandate di una serratura. Una volta individuato l’appartamento, sarà lo stesso soggetto ad aprire loro la porta, in completo stato di ubriachezza.

Percorrendo a ritroso il tragitto effettuato precedentemente dal trentenne, i poliziotti constatano il danneggiamento di 20 veicoli, tra autovetture e scooter, ed il rinvenimento, poco lontano, di 2 tergicristalli spezzati ed uno specchietto retrovisore. Scattate le manette per danneggiamento aggravato.

I risultati del Polo del ‘900 Nuovi enti partner giovani, boom archivi digitali e menzione dall’Unesco

/

Il 2021 è stato un anno di lenta ripresa e progressivo ritorno a una condizione che, in particolare per i luoghi che come il Polo sono pensati per essere abitati e vissuti liberamente anziché semplicemente visitati, non è ancora di totale ritorno alla normalità. Nonostante le lunghe chiusure e le incertezze nella programmazione, nel 2021 il Polo del ‘900 ha visto aumentare il numero degli Enti partner, da 22 a 26, ampliando ulteriormente competenze, spazi e offerta culturale per la cittadinanza.

PUBBLICO Sono state 24.500 le presenze totali registrate al Polo del ‘900 durante l’anno 2021. Un +11% rispetto al 2020 (22.120 presenze), considerando 104 giorni di chiusura, 6 mesi a capienza ridotta e 84 giorni di apertura completa (con il vincolo di prenotazione obbligatoria).

Circa 10mila persone hanno partecipato alle iniziative del Polo e degli Enti partner nell’ambito del programma culturale 2021 “Dove portano i Venti” e di altri progetti sul territorio. Gradito lo spazio nel cortile esterno di Palazzo San Daniele – aperto con ingresso contingentato da giugno a settembre con proiezioni, spettacoli, workshop – che conta quasi 2000 presenze con +95% rispetto al 2020. Altri 2000 partecipanti, invece, hanno preso parte alle attività sperimentate in Piazzetta Antonicelli e nel sottoportico di palazzo San Celso a seguito della pedonalizzazione – da giugno a settembre postazioni studio, aiuto compiti, servizi di consulenza notarili, piccoli eventi per bambini e famiglie, presentazioni di libri, gruppi lettura in collaborazione con le Biblioteche Civiche Torinesi e 50 realtà del quartiere e della città (scuole, associazioni, commercianti e fondazioni) nell’ambito del programma di iniziative estive della “Poloteca” e del “Polo en plein air”.

Per quanto riguarda la composizione del pubblico, il dato più significativo è la forte presenza di giovani. Il 50% di chi utilizza i servizi culturali di studio e biblioteca ha meno di 25 anni, l’84% è under 35. Tra gli studenti universitari emerge una significativa presenza di studenti di Ingegneria (18%), seguiti da Scienze Politiche (14%), Lettere e Filosofia (14%). L’8% degli utenti dei servizi è nato in un altro paese, mentre il 6% ha una cittadinanza straniera ed il 5% doppia cittadinanza. Il pubblico degli eventi è costituito invece per il 37% da under 35 (erano il 32% nel 2019), il 38% arriva da fuori Torino e il 33% è nuovo pubblico.

L’analisi qualitativa del pubblico realizzata dall’area monitoraggio evidenzia come l’86% degli utenti sia molto soddisfatto di come il Polo “sia riuscito ad adattare i suoi servizi, dando una risposta alle esigenze degli utenti rispetto alle nuove normative sanitarie”.

ATTIVITÀ DIDATTICHE Scuola, studenti e insegnanti sono interlocutori privilegiati del Polo. A fronte di una diminuzione del 15% degli studenti in presenza rispetto al 2020 (6.150), aumenta significativamente la partecipazione degli insegnanti del circa +218% (2700 nel 2021 rispetto agli 850 nel 2020), insieme al numero dei kit didattici, realizzati da storici e archivisti, scaricati dal sito del Polo con un +49% (600 nel 2021 utilizzati da circa 16.000 studenti – erano 404 nel 2020).

La formazione e l’aggiornamento professionale hanno riguardato anche il personale interno. Grazie alla vittoria del Bando GLAM di Wikimedia Italia, per 6 mesi lo staff del Polo e degli enti è stato affiancato da un esperto del mondo Wikimedia per la valorizzazione digitale dei patrimoni e la riscrittura di alcune voci Wikipedia a partire dalle fonti custodite.

DIGITALE Continua nel 2021 la produzione multimediale del Polo con podcast, video, interviste, contenuti fruibili dal sito del Polo, pagina FB, instagram e YouTube. Aumentano di un ulteriore 35% i minuti di visualizzazione FB e Youtube (270 mila minuti e 155.000 visualizzazioni) e del 15% gli utenti del sito (83.000 circa). Continua la produzione di podcast; sono 36 quelli presenti nelle pagine web del Polo, di cui 15 realizzati nell’anno su temi che spaziano dal calendario civile, alla storia delle idee politiche del ‘900 al funzionamento delle istituzioni europee.

Boom per gli archivi digitali. Il 2021 ha visto crescere in modo significativo la piattaforma digitale 9centRo sia per il numero di enti e fondi ospitati, sia per gli utenti, anche grazie a un restyling del sito realizzato a giugno 2021. Infatti, in un anno salgono del 443% gli utenti di 9CentRo (circa 17mila, di cui il 73% fuori Torino e il 15% fuori dall’Italia), mentre arrivano a quasi 700mila i contenuti consultabili (fondi, fotografie, manifesti, video, schede bibliografiche) grazie al progressivo ingresso degli archivi storici di architettura e di ingegneria del Politecnico di Torino e dei patrimoni della Fondazione Penna/Fuori!.

Particolarmente gratificante l’inserimento del Polo del ‘900 nella World Heritage Canopy Platform dell’Unesco che raccoglie le esperienze più innovative a livello mondiale di istituzioni che integrano la conservazione del patrimonio con lo sviluppo sostenibile e ha segnalato l’istituzione torinese per il suo essere un “centro inclusivo e multifunzionale” con la motivazione “Il modello del Polo del ‘900 propone la collaborazione come soluzione per la frammentazione istituzionale e culturale che costituisce il fulcro di una nuova ecologia dei sistemi culturali creativi e pone la comunità al centro del riuso contemporaneo degli edifici storici“.