CRONACA- Pagina 1130

Prosegue la Giornata di raccolta del farmaco

 


SI SVOLGERÀ DA MARTEDÌ 8 A LUNEDÌ 14 FEBBRAIO 2022

 

Si va in una delle 5.000 farmacie che aderiscono in tutta Italia, e si donano uno o più medicinali da banco che saranno consegnati a 1.800 realtà assistenziali. La Raccolta dura una settimana per consentire di aiutare il maggior numero possibile di famiglie e persone indigenti. Nel 2021, 600.000 persone non hanno potuto acquistare medicinali per ragioni economiche. Il loro numero, rispetto al 2020, è cresciuto del 37% (+163.000 persone) a causa della crisi economica provocata dalla pandemia

 

 

Anche quest’anno, si svolgerà la GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco. Durerà una settimana, da martedì 8 a lunedì 14 febbraio. In 5.000 farmacie che aderiscono in tutta Italia (espongono la locandina dell’iniziativa e l’elenco è consultabile su www.bancofarmaceutico.org), sarà chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi. I farmaci raccolti (465.019 confezioni, pari a un valore di 3.640.286 €) saranno consegnati a 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura delle persone indigenti, offrendo gratuitamente cure e medicine. Si invitano i cittadini ad andare apposta in farmacia per donare un farmaco.

 

A Torino e provincia, la Raccolta si svolgerà in 256 farmacie. I farmaci raccolti sosterranno 56 realtà del territorio che si prendono cura dei bisognosi. Durante l’edizione del 2021, sono state raccolte 28.145 confezioni di farmaci (pari a un valore di 210.242 euro) che hanno aiutato 20.162 assistiti di 56 enti.

In Piemonte, nel 2021, sono state raccolte 49.286 confezioni di farmaci in 523 farmacie, pari a un valore di 375.723 euro. I medicinali raccolti hanno contribuito a curare 36.030 persone aiutate da 147 realtà caritative del territorio regionale.

La GRF si volge con il patrocinio di AIFA e in collaborazione con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Egualia – Industrie Farmaci Accessibili e BFResearch. La GRF è realizzata grazie all’importante contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici e Teva Italia e al sostegno di EG Stada Group, DOC Generici, DHL Supply Chain, Bausch&Lomb, Unico – La Farmacia dei Farmacisti S.p.A. e Gruppo Comifar, Unifarma Distribuzione.

La Raccolta è supportata da Responsabilità Sociale Rai, Mediafriends, La7, Sky per il sociale, e Pubblicità Progresso.

L’iniziativa è possibile grazie al sostegno di oltre 17.000 farmacisti (titolari e non) che oltre a ospitare la GRF la sostengono con erogazioni liberali. Anche quest’anno, sarà supportata da più di 14.000 volontari, nel rispetto delle norme a tutela della salute di tutti.

 

C’è un’emergenza che, con o senza Covid, si protrae da anni, ma con la pandemia si è aggravata: si tratta delle persone in condizione di povertà sanitaria. Nel 2021, erano 597.560, 163.387 in più rispetto alle 434.173 del 2020. Si è registrato, quindi, un incremento del 37,63% delle persone indigenti che hanno chiesto aiuto a 1.790 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per farsi curare. Per dar loro sostegno, tali realtà hanno chiesto al Banco 980.562 confezioni di medicinali. Attraverso la GRF, è stato possibile coprire il 47,4% del loro fabbisogno.

 

«La speranza per il nostro Paese è anche responsabilità di ognuno di noi, e si alimenta anche con piccoli gesti di gratuità. Invitiamo chiunque può permetterselo a donare uno o più medicinali per chi ha bisogno. Perché c’è l’esigenza delle persone indigenti, a cui possiamo rispondere in maniera concreta partecipando alla GRF. E perché compiere un semplice atto di altruismo come questo, andando apposta in farmacia per donare un farmaco, è un modo per farci carico ciascuno di una parte della speranza di tutti», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.

 

“Mai come quest’anno – commenta Gerardo Gatto, presidente del Banco Farmaceutico Torino – le persone e le famiglie in difficoltà sanitaria hanno bisogno di farmaci, visto il perdurare della pandemia e l’aggravarsi della crisi economica e sociale che ne consegue. Mai come quest’anno c’è bisogno dell’aiuto di tutti, di un piccolo gesto concreto come la donazione di un farmaco che, grazie ai volontari del Banco Farmaceutico e delle associazioni che operano sul territorio, andrà ad aiutare una persona che non può permettersi quella spesa. Un farmaco cura il corpo, ma il gesto di solidarietà che c’è dietro la donazione cura la mente, il cuore e l’anima delle persone, di chi riceve e anche di chi dona. Donare un farmaco è  un gesto di gratuità che dona speranza.

 

 

I cani molecolari all’opera con istruttori di fama internazionale

All’Aviosuperficie Boglietto di Costigliole d’Asti

Dopo la giornata di ieri, anche oggi, domenica, a Costigliole d’Asti va in scena (il terzo in assoluto nella Regione) il “K9 Mantrailing Extended III” – seminario di ricerca persone scomparse con l’ausilio di Unità Cinofile da Mantrailing.

L’evento – sold out – si svolgerà sull’Aviosuperficie Boglietto, grazie alla disponibilità della sua Presidenza (Claudio De Bernardi) che ha accolto questa sfida insieme all’associazione La Casa di Axel (Vassilia Sacco).

Il programma prevede una prima parte teorica sulle basi della disciplina, sull’olfatto e sulla lettura del cane ed a seguire una serie di esercitazioni pratiche con in situazioni particolari permesse da una strepitosa location e con l’ausilio di Istruttori esperti, nonché conosciuti a a livello internazionale, del calibro dello svizzero Ivan Schmidt, Dog Trainer Professional e K9 Mantrailing Master Instructor – Svizzera (in prima linea nei famosi casi di scomparsa di Yara Gambirasio e le gemelline Sheep in Svizzera) insieme alla collega italiana Virginia Ancona anch’essa K9 Master Instructor di Mantrailing.

Abbiamo fortemente voluto questo evento – afferma Ivan Schmidt – in quanto gli ultimi fatti di cronaca ci dimostrano come la formazione e le esperienze in ambienti e tipologie di scene diversificate, sia fondamentale nel bagaglio di ciascun binomio. Troppi i casi irrisolti, troppi i casi che terminano in una tragedia, troppi i casi dove un intervento tempestivo frutto di una consolidata formazione avrebbe potuto cambiarne gli esiti. Dunque l’obiettivo di queste due giornate è quello di permettere ai partecipanti attraverso un sano confronto, l’accrescimento e il consolidamento della propria formazione nell’ambito della ricerca persone scomparseLe prove di lavoro – conclude Ivan Schmidt – avverranno sia in diurna che in notturna, mettendo a dura prova la resistenza fisica e psicologica dei binomi”.

Covid Piemonte: per i non vaccinati rischio 10 volte più alto di terapia intensiva

SE SONO OVER40, 7 VOLTE MAGGIORE DI MORTALITÀ

Nell’ultima settimana dal 5 – 11 febbraio, che in questa quarta ondata dalle stime degli epidemiologi della Regione Piemonte vede il progredire della fase discendente della curva del contagio, i casi positivi sono stati lo 0.5% tra gli oltre 3,6 milioni di vaccinati con il ciclo primario completo (con la doppia dose o il monodose nel caso di chi ha ricevuto Johnson&Johnson) o immunizzati naturalmente perché contagiati da meno di 6 mesi. Una percentuale cinque volte più alta pari al 2.4% tra coloro che non si sono ancora vaccinati o che solo di recente hanno fatto la prima dose (580 mila persone sull’intera popolazione piemontese con più di 5 anni d’età attualmente vaccinabile).
I ricoveri in terapia intensiva sono stati 10.5 su 100 mila tra i non vaccinati e 1.1 su 100 mila tra i vaccinati o guariti da meno di 6 mesi.
La mortalità nell’ultima settimana ha riguardato persone con più di 40 anni e i decessi sono stati 15.0 su 100 mila tra i non vaccinati over40 contro 2.1 su 100 mila tra quelli vaccinati o guariti.
Significa che i non vaccinati hanno un rischio circa 10 volte più grande di finire in terapia intensiva e circa 7 volte maggiore, dopo i 40 anni, di morire a causa del Covid.

Tentato furto con scasso al Centro Pannunzio

Ci scrive il prof. Pier Franco Quaglieni, fondatore e direttore del Centro Pannunzio di Torino

Stamattina ho inoltrato denuncia contro ignoti per il tentato furto con scasso alla sede del Centro in via Maria Vittoria 35 H con grave danno alle due porte di ingresso, una delle quali divelta. L’antifurto entrato in funzione ha indotto i ladri alla fuga, il danno e’ ingente. Il pronto intervento della Segretaria Luisa Millari e del presidente del Comitato Direttivo Dott. Morelli ha consentito di tenere egualmente la conferenza di ieri e di proseguire nell’attività. Questo momento già difficile di per se’ richiede da parte di tutti i soci senso di appartenenza e di solidarietà verso il Centro Pannunzio. Come diceva Mario Soldati, sempre in alto il “Pannunzio”!

Pier Franco Quaglieni

Addio al commendator Alfredo, storico gioielliere

E’ morto a 80 anni Alfredo Ravizza, storico commerciante cuneese.
Inizio’ l’attività con un negozio di vernici, finché negli anni 90 con la moglie Maresa Quaranta, apri’ la gioielleria Ravizza in via Roma, nel centro storico.
Commendatore della Repubblica, negli anni Ottanta fu dirigente del Cuneo Calcio. Lascia la moglie Maresa, i figli  Barbara e Alberto, la sorella Delia e i nipoti. I funerali  lunedì 14 febbraio, alle 10, nella cattedrale di Cuneo.

Baby bulli minacciano e picchiano 14enne che finisce in ospedale

Circa quindici giorni fa hanno minacciato e picchiato un ragazzino di 14 anni, residente nel Canavese. Gli hanno rubato il cellulare vicino alla stazione di Settimo Torinese dove i tre si erano dati appuntamento. I due aggressori hanno 15 e 16 anni e sono stati denunciati dai carabinieri.  Il ragazzino è finito in ospedale ed è stato dimesso con dieci giorni di prognosi. I due baby bulli sono stati identificati e denunciati al tribunale dei minori dopo la denuncia del ragazzo rapinato, accompagnato nella caserma dell’Arma a Volpiano dalla madre.

Tragico incidente di caccia: muore a 33 anni

Sono in corso le indagini dei carabinieri per capire la dinamica del tragico incidente durante una battuta di caccia in cui è morto un uomo di  33 anni, è morto a causa di un tragico incidente nel corso di una battuta di caccia. I fatti sono avvenuti stamane a Baldissero d’Alba, in provincia di Cuneo. In mattinata i sanitari del 118 hanno ricevuto una chiamata. I dettagli sull’accaduto non sono ancora noti.  La vittima è  di Carmagnola.

In arrivo più di 200 milioni di euro per la sanità di Torino e area metropolitana

DARANNO VITA A 48 CASE E 15 OSPEDALI DI COMUNITÀ 

E 23 CENTRALI OPERATIVE TERRITORIALI

Interventi anche di ammodernamento tecnologico e antisismico. Il presidente Cirio e l’assessore Icardi:  «Oggi nasce la medicina territoriale in Piemonte: dal 2014 non si investiva su nuovi posti letto»

La Giunta regionale ha approvato il piano di potenziamento del sistema sanitario attraverso le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e altri finanziamenti.

Per Torino e la sua Area Metropolitana l’investimento complessivo è di oltre 205 milioni di euro, che serviranno per 48 Case di comunità (per un totale di 72 milioni di euro), 15 Ospedali di comunità (37,5 milioni di euro) e 23 Centrali operative territoriali (per un totale di 2,3 milioni di euro), a cui si aggiungono per l’ammodernamento tecnologico circa 37 milioni e altri 57 milioni per l’adeguamento sismico ( dettaglio nella tabella allegata ).

Al di fuori del piano, verranno anche riservati mille metri quadrati per una Casa di comunità all’interno del Maria Adelaide di Torino, dove l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario del Piemonte (Edisu) e i competenti assessorati stanno mettendo a punto un progetto per la realizzazione di uno Studentato.

Fanno parte del piano che ricade nella competenza dell’Asl To4 anche la casa e l’ospedale di comunità di Crescentino nel Vercellese e in quella dell’Asl To5 la casa di comunità di Castelnuovo don Bosco nell’Astigiano.

Nello specifico degli investimenti, proprio per rendere il più possibile diffusa la rete delle nuove strutture di prossimità, la Regione ha rimediato ai tagli operati dal Governo centrale trovando risorse alternative per finanziare la realizzazione delle 5 Case di comunità rimaste escluse dal Pnrr (2 a Torino in via Pellico e via Ferinelli, 1 a Oulx, 1 a Crescentino e 1 a Carignano).

«Oggi nasce la medicina territoriale in Piemonte – sottolinea il presidente della Regione Alberto Cirio –. La pandemia ha dimostrato la grave mancanza di un sistema ramificato in grado di curare i cittadini a casa propria o attraverso servizi di prossimità. Con questo enorme investimento di oltre 205 milioni di euro per Torino e la sua Area Metropolitana, ma che supera 430 milioni per tutto il Piemonte, lo potremo finalmente fare. In alcuni casi le risorse serviranno per potenziare strutture già esistenti e in altri casi per riaprirle o realizzarle ex novo. È un momento storico, perché dal 2014 i posti letto del servizio sanitario in Piemonte hanno sempre subito tagli e riduzioni, mentre oggi per la prima volta torniamo a incrementarli attivandone mille in più. Nelle prossime settimane condivideremo questa proposta con il Consiglio regionale e con i territori per arrivare al più presto all’approvazione finale del Piano e renderlo immediatamente operativo».

«Si tratta di un investimento – osserva l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi – che va a rafforzare in modo significativo l’assistenza sanitaria di prossimità, attraverso strutture intermedie come Case e Ospedali di comunità, oltre che Centrali operative territoriali, con l’obiettivo di promuovere un nuovo modello di presa in carico del paziente che garantisca il migliore rapporto di continuità assistenziale nel percorso di cura tra ospedale e territorio e viceversa».

L’obiettivo è di giungere all’approvazione definitiva del Piano entro la fine di febbraio.

«Dopo anni di tagli, la Regione torna a investire sul nostro territorio – sottolineano gli assessori regionali torinesi Maurizio Marrone, Fabrizio Ricca e Andrea Tronzano -. Veniamo da due anni di pandemia che hanno messo in evidenza le conseguenze di decenni di tagli subiti dalla sanità della nostra provincia. Oggi invece gettiamo concretamente le basi per offrire ai cittadini torinesi le migliori cure, non solo in ospedale ma anche a casa propria, dando vita a una vera medicina di territorio»

Le Case di Comunità sono strutture in cui opera un’équipe multiprofessionale di medici di famiglia, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e che può ospitare anche assistenti sociali.

L’Ospedale di Comunità è una struttura della rete territoriale a ricovero breve, destinata a pazienti che necessitano interventi sanitari a bassa intensità clinica, intermedia tra la rete territoriale e l’ospedale (di norma dotata da 20 a massimo 40 posti letto).

La Centrale Operativa Territoriale è uno strumento organizzativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico del cittadino/paziente e di raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale nei diversi setting assistenziali: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e della rete di emergenza-urgenza.

«È importante che l’opportunità della riorganizzazione della Sanità sul territorio venga colta al meglio delle possibilità – continua Icardi –chiudendo il cerchio con i nuovi investimenti che abbiamo già messo in campo per la costruzione dei sei nuovi ospedali del Piemonte a Torino, Ivrea, Vercelli, Savigliano, Alessandria e Cuneo, insieme al cantiere già avviato del Parco della Salute e della Scienza di Torino».

 Assoutenti critica il Comune su spegnimento Mole: misura ipocrita

Non aiuta famiglie e imprese

 

Centinaia di comuni italiani detengono partecipazioni nelle società energetiche e guadagnano grazie a caro-bollette. Utili siano interamente destinati a contrasto dell’emergenza energia Amministrazioni comunali e Governo intervengano per tassare i 27,9 miliardi di euro di extra-profitti delle società dell’energia

 

 

Una misura ipocrita che non aiuta famiglie e imprese e non porta a benefici concreti contro il caro-bollette. Lo afferma Assoutenti, che critica la decisione del Comune di Torino di spegnere le luci della Mole Antonelliana per sensibilizzare il governo sugli effetti del caro-energia sui bilanci degli enti locali.

“224 comuni italiani tra cui anche TORINO, in base ai più recenti dati Ifel (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (IFEL) detengono quote di partecipazione nelle società che erogano servizi di fornitura luce e gas e, quindi, vedono crescere enormemente le proprie entrate grazie agli abnormi rincari di luce e gas – spiega il presidente Furio Truzzi – Un paradosso assurdo, perché le amministrazioni che oggi spengono la luce in segno di protesta sono le stesse che stanno guadagnando dal caro-bollette, e che potrebbero utilizzare tali profitti per aiutare famiglie e imprese schiacciate dall’aumento dei costi energetici”.

Proprio gli extra-profitti incamerati dalle società dell’energia grazie alla differenza tra i costi di produzione e i prezzi sui mercati internazionali di elettricità e gas, valgono nel solo 2022 la bellezza di 27,9 miliardi di euro, un pozzo al quale il Governo, anche su sollecitazione dei sindaci, può e deve attingere per reperire risorse da destinare alla riduzione delle bollette pagate da utenti e imprese.

“Chiediamo al Comune di Torino e a tutte le altre amministrazioni comunali di destinare interamente gli utili garantiti dalle partecipazioni nelle società energetiche alla lotta al caro-bolletta, superando la logica del profitto che in questo momento appare inaccettabile e immorale, e rinunciando – così come fatto durante la pandemia – all’esigenza del pareggio di bilancio” – conclude Furio Truzzi.

Assoutenti

Tra i principali comuni che detengono partecipazioni nelle società di luce e gas figurano:

COMUNE DI ROMA (Acea)

COMUNE DI MILANO (A2A)

COMUNE DI TORINO (Iren)

COMUNE DI BOLOGNA (Hera)

COMUNE DI BARI (Rete Gas Bari)

COMUNE DI GENOVA (Iren)

COMUNE DI REGGIO EMILIA (Iren)

COMUNE DI PARMA (Iren)

COMUNE DI PIACENZA (Iren)

COMUNE DI MODENA (Hera)

COMUNE DI IMOLA (Hera)

COMUNE DI RAVENNA (Hera)

COMUNE DI TRIESTE (Hera)

COMUNE DI PADOVA (Hera)

COMUNE DI UDINE (Hera)

Comune di Torino, al via i concorsi

Sono pubblicati sul sito del Comune di Torino i bandi di concorso per 31 posti a tempo pieno e indeterminato, con scadenza 28 febbraio 2022.

Con questa prima tranche di concorsi la Città di Torino entra nel vivo del piano di assunzioni anche nell’ottica di risolvere concretamente le problematiche legate ai pensionamenti dei dipendenti comunali – sottolinea la Vicesindaca e Assessora al Personale, Michela Favaro. – Questo è però anche un segnale importante e concreto verso un ricambio generazionale che porterà nel tempo ad abbassare l’età media dell’organico. Queste nuove assunzioni avranno un impatto positivo immediato sull’efficienza degli uffici comunali per un miglior servizio ai cittadini.

Nei prossimi mesi verranno pubblicati altri bandi che andranno a interessare altre aree della macchina comunale. ln particolare ci saranno, a seguito di specifica Convenzione con l’Agenzia Piemonte Lavoro, selezioni interamente riservate alle persone con disabilità in base al Piano dei Fabbisogni, valorizzando l’inserimento delle persone con disabilità e ampliando la tipologia di mansioni”.

 

Nello specifico i bandi di concorso prevedono

  1. 18 posti diAssistente Sociale (categoria D1);
  2. 8 posti diEducatore Professionale (categoria D1);
  3. 3 posti diMediatore Penale (categoria D1);
  4. 2 posti diDirigente Area Sociale.

I bandi di concorso si trovano sul sito del Comune di Torino www.comune.torino.it/concorsi/concorsi.shtml#caperte