CRONACA- Pagina 1076

Il Centro mobile del Moige contro il bullismo

22,3% degli studenti delle scuole superiori è stato vittima di bullismo da parte dei pari 

l’8,4% ha subito episodi di cyberbullismo.

877mila ragazzi e ragazze di nazionalità straniera nelle scuole senza procedure per il contrasto a episodi di discriminazione e bullismo

 Centro mobile del Moige in Piemonte per migliorare il sistema di prevenzione e contrasto alla violenza sui minori stranieri, perpetuata attraverso atti di bullismo e cyberbullismo su base etnica.

 

Oggi 30 marzo 2022, presso il Comune di Bioglio, arriverà il tour del Centro mobile di sostegno e supporto contro il bullismo del Moige con operatori esperti per incontrare ragazzi, docenti, genitori e operatori comunali. Il tour in Piemonte proseguirà domani 31 marzo a Pozzolo Formigaro.

Le tappe di Bioglio e Pozzolo Formigaro rientrano nel tour nazionale della campagna “MOBLITIamoci!”, promossa dal MOIGE – Movimento Italiano Genitori con il contributo del Ministero dell’Interno e co-finanziato dall’Unione Europea per garantire una maggiore e migliore integrazione e pari opportunità per i minori di tutte le nazionalità.

Secondo i più recenti dati raccolti dalla Piattaforma Elisa (MIUR, 2021) in Italia il 22,3% degli studenti e studentesse delle scuole superiori è stato vittima di bullismo da parte dei pari e l’8,4% ha subito episodi di cyberbullismo. Rilevanti sono anche i dati emersi relativi alla matrice discriminatoria degli atti di prevaricazione: il 7% degli studenti riporta l’aver subito bullismo basato sul pregiudizio, ovvero prepotenze fondate sul proprio background etnico.

In questo contesto diventa fondamentale ideare nuove modalità di prevenzione e contrasto su quella particolare forma di violenza che possiamo definire come bullismo etnico, in cui le prepotenze sono agite nei confronti di bambini e ragazzi con background migratorio. Questa necessità diventa tanto più urgente se consideriamo i dati sulla presenza ormai strutturata di studenti stranieri nelle classi scolastiche che, secondo l’ultimo aggiornamento MIUR relativo all’anno scolastico 2019/20 evidenzia che  sono risultati iscritti nelle scuole del nostro paese 877mila ragazzi e ragazze di nazionalità straniera.

 

A seguito di un’approfondita analisi sul territorio nazionale, l’Associazione aveva riscontrato l’assenza di un quadro istituzionale chiaro e condiviso, volto a contrastare gli episodi di discriminazione e bullismo ai danni di minori stranieri, così come la mancanza di procedure e di standard operativi ai quali far riferimento, che consentano un accesso paritario alle misure di tutela.

 

MOBILItiamoci nasce con l’obiettivo di colmare questo gap, per una reale integrazione culturale e sociale che inizi già dall’infanzia, creando una società del domani più tollerante e rispettosa delle differenze. Il progetto prevede un percorso formativo mirato per gli operatori del settore, la creazione di una rete territoriale, la stesura di un vademecum di buone prassi e standard da rispettare e un monitoraggio attento e continuo del fenomeno e dei risultati raggiunti.

 

Si tratta di un progetto socialmente innovativo alla luce di quanto emerso dalla nostra analisi, assolutamente necessario. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGELa nostra società sta diventando sempre più multietnica e multiculturale, ed occorre valorizzare le differenze,  comprenderle, capire le diverse necessità che possono avere, e quali ostacoli si presentino sul percorso di integrazioni special modo  per i minori stranieri. MOBILItiamoci è ascolto e osservazione, ma anche azioni concrete in risposta alle esigenze dei minori, creando una rete locale e nazionale di persone che sappiano interfacciarsi con le criticità che affrontano i bambini stranieri nel nostro paese, ponendosi come un supporto, trovando la soluzione migliore e imparando a prevenire e contrastare episodi di discriminazione e bullismo”.

Un tratto di portici da ripulire dopo la chiusura del negozio

Se percorrete i portici di via Roma, noterete che la pavimentazione davanti ai negozi  è sempre piuttosto “linda”, si suppone grazie ai commercianti che puliscono il tratto calpestabile  di loro competenza. Capita però che molti negozi chiudano per le note difficoltà economiche. Ecco allora che, come nel caso del tratto porticato in via Roma, tra i numeri civici 316 e 322 (nella foto), davanti alle serrande definitivamente chiuse di un esercizio commerciale,  il lastricato marmoreo sia piuttosto sporco e indecoroso. Tralasciamo il fatto che una donna senza fissa dimora ha fatto di quell’area il proprio domicilio: qui si tratta di problemi sociali ai quali le istituzioni devono trovare risposte serie e complessive. Limitandoci al solo decoro urbano, comunque aspetto importante per il centro cittadino, ci chiediamo se Amiat, di tanto in tanto, non farebbe bene a passare di lì con acqua, sapone e ramazze.

Due donne truffano uomo in difficoltà per lo sfratto: gli rubano tutto il denaro

Denunciate  dalla Polizia di Stato 

Nel contesto di attività volta al contrasto di truffe e furti ai danni delle “fasce deboli”, personale appartenente al  Commissariato di P.S. Borgo Po riceveva nei mesi scorsi una querela da parte di un uomo che lamentava di essere stato truffato da due donne, di circa 50 anni, riuscendo ad indicare soltanto il nome di una di esse: le due complici si erano presentate a lui, in quel momento in difficoltà economica e con un sfratto in atto, come consulenti aziendali,  offrendosi di aiutarlo. Lo avevano convinto con l’inganno ad effettuare due bonifici dal suo conto corrente (sostenendo che il c/c fosse sotto attacco di hacker) su una carta ricaricabile poste-pay, per l’importo di circa 5 mila euro circa, di fatto lasciandolo senza alcuna risorsa.

I poliziotti, attraverso approfondite indagini e sottoponendo  all’individuazione fotografica la vittima, mediante la visione di un album appositamente predisposto, giungevano all’identificazione delle due donne (una delle quali aveva utilizzato il cognome del marito, rendendosi di fatto irreperibile), nonché dell’intestataria della carta su cui erano stati effettuati i bonifici.

Quest’ultima, ignara di tutto e con un handicap motorio, veniva convocata dagli organi investigativi: effettivamente, veniva accertato che la signora aveva ceduto in più circostanze la propria carta ad una donna di sua conoscenza (di fatto una delle indagate non reperibili); alla richiesta di informazioni utili al rintraccio della truffatrice, si scopriva che la donna si trovava all’esterno dell’ufficio, essendosi offerta quel pomeriggio di accompagnare la signora.

Le due complici sono state pertanto indagate per il reato di truffa in concorso tra loro.

 Il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari e, pertanto, le  indagate sono da ritenersi non colpevoli fino ad accertamento giudiziario definitivo.  

Svelato il mistero della scritta comparsa in Piazza San Carlo

/

Si tratta di un “flash mob”, un’azione corale organizzata dagli Eugenio in Via Di Gioia, band torinese che fece parlare di sè con un brano dedicato a Chiara Ferragni e all’Eurovision. 

Questa la dichiarazione della band:

“Qualcuno ha urlato allo scandalo contro la città.

Qualcuno non vedeva l’ora di puntare il dito contro i soliti vandali.

Qualcuno ha ipotizzato che fosse un’operazione di marketing di un grosso marchio.

Non è niente di tutto questo.

È la dichiarazione d’amore di oltre 150 persone che questa notte hanno condiviso 6 ore di partecipazione collettiva, di presidio artistico, di vita vera in una delle piazze più belle di Torino per fare esplodere il proprio sentimento d’amore. Con gessetti da scuola elementare. Scotch di carta e un metro da sartoria.

Ti amo ancora. Una dichiarazione d’amore sincera. Una presa di coscienza proattiva verso una Terra che va curata. Verso un mondo economico, sociale e ambientale che va rivoluzionato.

La pioggia, domani, laverà la scritta in pochi minuti.

L’aria irrespirabile della nostra città, il consumo disastroso del nostro pianeta, l’inconsistente progetto di futuro per le nuove generazioni resteranno lì, sotto gli occhi di tutti, come da sempre, invisibili. Tutto questo non è più possibile.

Siamo stati noi a gridare: ti amo ancora.”

Nessun atto vandalico, ma un’azione ben studiata e dal tempismo perfetto.

Con il Brano per l’Eurovision (che trovate qui) gli Eugenio in Via di Gioia ci avevano fatto ridere, cantare e ballare. Ora ci danno un buon motivo per riflettere.

 

Lori Barozzino

Foto dalla pagina Facebook degli  Eugenio in Via di Gioia / Nicolò Roberto Roccatello

Alcuni feriti nella maxi gazzarra con coltelli tra 60 ragazzi

Una discoteca di Vercelli è stata chiusa dopo una maxi rissa tra una sessantina di ragazzi. Alcuni sono rimasti feriti da coltellate. È emerso dalle indagini che il servizio di sicurezza predisposto per il concerto di un noto rapper era stato affidato a tre soggetti senza i requisiti previsti. Ma i proprietari della discoteca  non sono intervenuti e non hanno chiamato le forze dell’ordine. Il locale era stato multato a Natale per il mancato rispetto delle regole per il  Covid.

Da Le Gru a Le Gru…di domani

/

 

Partito il restyling del mall di Grugliasco, con un investimento di 8milioni di euro per la prima fase dei lavori di Piazza Nord

Venerdì 1° aprile, via ai festeggiamenti con il vernissage della mostra di Donato Sansone e la musica di Boss Doms

Apriva il 9 dicembre 1993. Dunque, quasi trent’anni di frenetica attività. E qualche ruga allora ci sta. Ed é ben giustificata ed ammissibile, se si pensa ai milioni di clienti passati nei suoi lunghi corridoi e nelle sue molte imprese commerciali, con una media di circa 50mila persone al giorno. Di qui la partenza, lo scorso gennaio, dei lavori di restyling (strutturale e culturale) che porteranno la shopville Le Gru di via Crea a Grugliasco alla ridefinizione di spazi e percorsi assolutamente rinnovati e avveniristici. Tre mesi, finora, di lavoro, curato dagli architetti statunitensi dello “Studio H2G” specializzati in retail design, che in questa prima fase dell’opera (fino al prossimo autunno) riguarderà la Piazza Nord completamente trasformata secondo i progetti in corso. Ben 8 i milioni di euro investiti in questa prima fase di lavori  da parte di “Klepierre”, leader europeo nella proprietà, gestione e sviluppo dei centri commerciali, per un grande cambiamento che consoliderà il ruolo di leadership di Le Gru in Piemonte. La nuova Piazza Nord si presenterà completamente trasformata, sull’esempio delle più prestigiose e storiche gallerie commerciali cittadine, aperta ai colori del cielo attraverso una nuova copertura vetrata fatta di grandi cupole organiche in vetro e acciaio di oltre 1.000 mq. e diventerà un luogo non solo bello, ma funzionale, carico di modernità e innovazione, attraverso processi certificati e alte garanzie anche sul piano della “sostenibilità”. I lavori, inoltre, portati avanti durante la notte ( quindi ininfluenti sulla fruibilità degli spazi e soprattutto sugli accessi ai negozi e ai servizi), saranno programmati su più fronti: non solo strutturali ma anche di sviluppo – spiegano i responsabili – dal punto di vista del ‘retail’ per potenziare ulteriormente la ‘customer experience’ ed offrire i migliori ‘retail brand’ italiani”. I primi risultati sono già visibili: negli ultimi mesi, infatti, sono ben 12 i nuovi brand  sbarcati a Le Gru e altrettanti hanno aperto in una nuova location della shopville o hanno puntato su un radicale restyling. La scorsa settimana hanno inaugurato “Flying Tiger” “NYX”, mentre sono in arrivo anche “Signor Vino”“Falconeri” e altri importanti marchi, culminando in autunno con l’apertura, nella rinnovata Piazza Nord di “Primark”.

Dal punto di vista della customer experience, un forte sviluppo viene anche da servizi come  l’ “Amazon Hub” e la stazione di ricarica per veicoli elettrici “Tesla Supercharger”. Parola d’ordine: il presente coniugato al futuro. E soprattutto “futuro green”, tengono a precisare i responsabili. A partire dai rifiuti che si produrranno durante i lavori: verranno demoliti 2.600 mq di controsoffitti, 2.300 di pavimentazioni, 700 di solai e 300 dell’attuale lucernaio. Ebbene questi rifiuti, in conformità al protocollo “Breeam”, verranno differenziati con l’obiettivo di riutilizzarne o riciclarne almeno il 75%.  La nuova copertura vetrata di 1.000 mq sarà dotata di vetri ad alte prestazioni in termini di isolamento termico e trasmissione del calore, consentendo una riduzione dell’impatto energetico in fase di raffrescamento pari al 30%. È stato inoltre firmato un importante accordo con “Iren”: dal prossimo ottobre Le Gru passerà al teleriscaldamento. Il calore prodotto da cogenerazione e da processi di economia circolare permetterà di azzerare i consumi diretti di gas metano (pari a circa 300mila metri cubi all’anno) e di ridurre le emissioni totali di anidride carbonica. Lavori e progetti, insomma, in piena corsa. Intorno ai quali si comincerà a far festa, all’insegna dell’arte, venerdì prossimo primo aprile, a partire dalle 19,30, con l’esposizione, in Piazza Nord, di otto gigantesche opere di Donato Sansone, fra gli artisti “più visionari, innovativi e inquietanti” dell’attuale panorama artistico italiano. Il vernissage sarà accompagnato dall’esibizione di Boss Doms, dj musicista e produttore discografico, compagno di incursioni provocatorie e “un po’ situazioniste” di Achille Lauro. La festa continuerà anche il giorno dopo, con una intera giornata musicale: sabato 2 aprile, dalle 12.30 alle 20.30, saranno infatti di scena i dj Luca Vacchero, Daniele Fini, Pier Manganuco e Alessandro Costa. E di notte, gli operai torneranno al lavoro. Per Le Gru di domani. Sempre più vicine 

g.m.

Nelle foto:

–       Le Gru: Progetto “North Court”

–       Donato Sansone “Green”

–       Dj Boss Doms

Altri bimbi ucraini malati arrivati al Regina Margherita

Sono arrivati al Regina Margherita di Torino altri tre bimbi  ucraini, accompagnati dalle loro mamme. Due hanno 17 e 14 anni e sono affetti da patologia oncologica e  sono stati ricoverati nel reparto di Oncoematologia pediatrica. Un 13enne affetto da patologia neurologica è invece ricoverato nel reparto di Pediatria. Le loro condizioni cliniche  sono stabili e stanno facendo esami di inquadramento diagnostico per stabilire l’iter terapeutico.

Senza dimora. Venerdì chiude il punto emergenziale

Accanto al palazzo dei Lavori pubblici

 

Il presidio emergenziale di accoglienza notturna, allestito per le persone senza dimora nell’area pedonale di via della Basilica angolo piazza San Giovanni e attivo dallo scorso 31 gennaio, cesserà di funzionare venerdì 1 aprile.

Nei due mesi di operatività, le quattro tende del centro temporaneo gestito dalla Croce Rossa Italiana, in collaborazione con i Servizi sociali, la Polizia municipale e la Protezione civile della Città di Torino, hanno offerto quotidianamente un riparo caldo e sicuro, un letto e generi di prima necessità a trentasei persone, le quali altrimenti, nel periodo più freddo dell’anno, avrebbero trascorso la notte in strada, sotto i portici del Palazzo dei lavori pubblici o nelle vie del centro cittadino.

L’assessore al Welfare, Jacopo Rosatelli, trae un bilancio più che positivo dall’iniziativa perché “non solo ha permesso di assicurare a decine di persone senza dimora l’opportunità di passare la notte in un luogo riparato e facilmente raggiungibile ma, al contempo, ha consentito agli operatori di ascoltare tante storie personali e di creare anche un rapporto di fiducia con alcune di queste persone fragili e che vivono una condizione di estrema marginalità. Un’attività di relazione che in alcuni casi ha anche portato a porre le basi, attraverso i Servizi sociali del territorio, per l’avvio di percorsi finalizzati alla conquista di una stabilità personale e, come obiettivo ancora più importante, al passaggio a soluzioni abitative autonome e durature.”

Soddisfatta per l’esperienza anche l’assessora Gianna Pentenero, titolare della delega alla Sicurezza, poiché “l’allestimento del presidio emergenziale ha contribuito ad agevolare l’importante lavoro svolto dagli agenti del Nucleo di prossimità della Polizia municipale, impegnati quotidianamente a monitorare la situazione, garantire la sicurezza e a collaborare con gli operatori dei Servizi sociali e i volontari per offrire assistenza a queste persone che vivono ai margini della società e in uno stato di grave disagio”.

Rosatelli e Pentenero rivolgono inoltre un “ringraziamento a tutte e tutti coloro che hanno lavorato per l’allestimento e la gestione del presidio umanitario: le donne e gli uomini della Croce Rossa Italiana, della Protezione civile comunale, dei Servizi sociali, della Polizia municipale, della Caritas e delle altre realtà del volontariato torinese”.

Per l’ospitalità notturna emergenziale resta operativo il centro di via Traves che, a seguito della chiusura del sito di piazza San Giovanni, viene potenziato con l’installazione di una tensostruttura che mette a disposizione del servizio di accoglienza altri 20 posti letto.

Dalla Fondazione Crt contributi per le ambulanze

La Fondazione CRT stanzia contributi fino a 50.000 euro per l’acquisto di ogni nuova ambulanza in Piemonte e Valle d’Aosta.
È aperto fino al 15 aprile, sul sito www.fondazionecrt.it, il bando per il rinnovo dei mezzi di primo soccorso delle organizzazioni di volontariato che fanno capo al sistema del 118.
“Missione Soccorso” garantisce il ricambio delle autoambulanze non più convenzionabili – circa un quinto del totale – operanti sul territorio, 24 ore su 24, e costituisce un “polmone” fondamentale per il mantenimento dell’efficienza del servizio di emergenza sanitario.

 

Dal 2002 “Missione Soccorso” ha permesso l’acquisto di 563 ambulanze, con un investimento complessivo di oltre 28 milioni di euro.

“La tazza blu” per la prevenzione del suicidio in età adolescenziale

L’associazione presieduta da Rocchina Stoppelli si batte da anni per la causa

Adolescenza e suicidio. Paiono due termini così distanti, invece, purtroppo, non lo sono e questo rappresenta un problema sempre più grave a Torino e anche nell’intera regione piemontese.

Sulla base di quanto accertato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il suicidio rappresenta, infatti,  la seconda causa di morte per gli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 20 anni e si sta presentando come un fenomeno di recente comparsa anche tra i ragazzi tra i 10 e i 14 anni.

A  denunciarlo è Rocchina Stoppelli, presidentessa dell’Associazione La Tazza Blu, nata nel gennaio 2019, in ricordo di Giulia che, nel giugno 2017, si è  tolta la vita e proprio nell’agosto di quell’anno avrebbe compiuto diciassette anni. Il nome dell’associazione si rifà alla tazza blu che Giulia aveva ricevuto in regalo da alcuni amici e amiche e che, a sua volta, si richiama, alla sua serie televisiva preferita “Il Doctor Who“. Essa non è nient’altro che una vecchia cabina telefonica blu della polizia inglese, che il dottore utilizza per viaggiare nello spazio e nel tempo.

Giulia, prima di compiere questo gesto estremo, ha lasciato alcune lettere nelle quali ha scritto “ Non so perché lo faccio”  È molto probabile che non abbia riconosciuto i pensieri che la attraversavano e che non sia riuscita a dare loro voce adeguata, trovando  le parole giuste per esprimerli.

L’associazione  “La Tazza Blu” si pone come obiettivo primarioquello di provare a riconoscere e dar voce  a questi pensieri suicidari, che attraversano la mente degli adolescenti, promuovendo due attività, una di prevenzione e una di intervento traumatico. Si occupa dello sviluppo di progetti rivolti agli ambienti frequentati dai giovani, coinvolgendo tutta la comunità  educante, dagli insegnanti ai genitori.

Purtroppo, oggi è ancora piuttosto difficile per l’Associazione poter entrare nelle scuole per parlare di suicidio. Pare sia un argomento che faccia ancora troppa paura.

“La Tazza Blu” organizza eventi pubblici rivolti alla sensibilizzazione sui temi del suicidio, in collaborazione con specialisti di vari enti, istituzioni e altre associazioni.

Scopo primario dell’associazione, in cui operano dodici volontarie/i, è  quello di occuparsi di proporre progetti in tutti i luoghi frequentati dai giovani. Fondamentale risulta, per l’associazione, la costruzione di una rete di relazioni rivolte a concentrare l’attenzione sul tema del suicidio nell’età adolescenziale da parte delle istituzioni scolastiche, sanitarie e politiche. La Presidentessa della Tazza Blu, Rocchina Stoppelli, è  assolutamente  convinta che il suicidio in adolescenza non sia mai una scelta, ma una condizione di sofferenza emotiva, spesso molto difficile da riconoscere.

Nell’ambito di queste preziose iniziative vi è stata la proiezione  di un docufilm al Glocal Film Festival, dal titolo “I’ll stand by you“, avvenuta al Cinema Massimo, a Torino, domenica 13 marzo scorso.

Il primo marzo scorso è  anche nato un sito, dal nome “Papageno.news” che fornisce indicazioni sul modo più corretto di trasmettere informazioni sul tema del suicidio o tentato suicidio, soprattutto nel caso di adolescenti. Il sito si rivolge soprattutto ai professionisti della comunicazione e dell’informazione, ma anche a tutti coloro che intendano pubblicare contenuti su queste tematiche,  attraverso i social media, i video o attraverso il mezzo cartaceo. Il sito è  nato dal progetto pilota “Prevenzione del suicidio in adolescenza” del Dipartimento di Scienze della Sanità  pubblica e pediatriche dell’Università di Torino, coordinato dal professor Benedetto Vitiello e dalla ricercatrice Chiara Davico e sostenuto dalla Fondazione CRT. Il progetto è  anche frutto di una collaborazione avviata da due anni tra il Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” dell’Università di Torino e i neuropsichiatri del Dipartimento  di Scienze della Sanità  pubbliche e pediatriche del medesimo ateneo.

MARA MARTELLOTTA