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Sette cani morti nel negozio del toelettatore

Sette carcasse di cani in decomposizione sono state trovate in un negozio di toelettatura  a Lumellogno, una frazione di Novara. Alcuni residenti avevano segnalato  strani odori nauseabondi, provenienti da un negozio di toelettatura chiuso. Gli agenti della polizia locale sono intervenuti  accertando che il forte odore proveniva proprio da lì. Il  titolare del negozio non rispondeva al telefono quindi con l’aiuto dei vigili del fuoco gli agenti hanno aperto il negozio: all’interno di alcuni sacchi hanno trovato i  cani morti in stato di decomposizione. I corpi degli animali sono stati sequestrati  e trasportati nel canile sanitario. Sequestrati in via cautelare anche i locali dell’attività. Il titolare oltre ad essere sanzionato amministrativamente, è stato  denunciato all’autorità giudiziaria.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Giovane su monopattino investito da un’auto finisce in ospedale

Le telecamere del municipio hanno ripreso lo scontro tra un’auto e un giovane su un monopattino, davanti al palazzo comunale di Novara. Il ragazzo, che non ha riportato gravi ferite, è stato soccorso dal 118 che lo ha  portato all’ospedale. L’assessore alla sicurezza della città ha colto l’occasione di questo incidente per raccomandare di usare sempre la massima prudenza sia da parte di chi usa i monopattini, sia degli automobilisti.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

 

Lutto nel Torinese per la morte di due grandi agricoltori

Se ne vanno due grandi interpreti dell’agricoltura torinese: Confagricoltura Torino in lutto per la perdita di Nino Prunelli e Guido Detragiache

Due lutti, a pochi giorni di distanza, per i pensionati del mondo agricolo torinese.

Giovedì 16 giugno, a Caselle Torinese, si è spento Bartolomeo, per tutti “Nino” Brunelli, classe 1937, per lunghi anni vicepresidente del sindacato dei  pensionati di Confagricoltura Torino, animatore instancabile degli eventi dell’associazione, sempre in mezzo agli agricoltori di cui era espressione autentica in qualità di imprenditore agricolo zootecnico all’avanguardia del comparto.

Questa mattina 20 giugno, a Perosa Canavese, è mancato Guido Detragiache, 90 anni, attivo fino all’ultimo con i suoi consigli nell’azienda agricola di famiglia dedita all’allevamento di  bovini da carne di razza Piemontese.

“Guido Detragiache è stato un punto di riferimento importante per tutti gli imprenditori agricoli del Canavese – come ricorda Sergio Tos, presidente zonale di Confagricoltura – un vero patriarca della sua grande famiglia”.

Guido Detragiache è anche stato sindaco del comune di Perosa Canavese  dal 1985 al 1990.

“Il suo equilibrio e la sua dirittura morale, associati a uno spiccato senso civico – ricorda Ernesto Balma, presidente del sindacato pensionati di Confagricoltura Piemonte – l’hanno portato a ricoprire l’incarico di presidente del  Sindacato Pensionati di Confagricoltura Torino dal 2005 al 2013”.

Le sue esequie avranno luogo a Perosa Canavese, mercoledì 22 giugno alle 10 nella chiesa parrocchiale; il rosario verrà recitato nella stessa chiesa martedì 21 alle 20,30.

Guido Detragiache, già sindaco di Perosa Canavese e presidente dei pensionati di Confagricoltura Torino
 

Torna la processione della Consolata

La sera di lunedì 20 giugno, dopo due anni di assenza a causa della pandemia, torna la processione della Consolata, il santuario da secoli più caro ai torinesi, ben più del Duomo, la vera chiesa della città nonché uno dei luoghi di culto più antichi di Torino. Nel giorno della festa della patrona della città e della diocesi, lunedì 20, alle ore 11 il nuovo arcivescovo di Torino mons. Roberto Repole presiederà la concelebrazione che sarà seguita alle 12,30 dalla Messa celebrata dal rettore della Consolata mons. Giacomo Maria Martinacci e alle 18.00 dalla funzione celebrata da mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo emerito. Alle 20,30 sarà la volta della processione guidata per la prima volta dal nuovo arcivescovo Roberto Repole e sarà seguita, come sempre accade, da decine di migliaia di fedeli. Da 150 anni il santuario della Consolata è curato dal clero diocesano subentrato alle comunità di religiosi che dal X secolo si sono susseguite, dai Benedettini ai Cistercensi, dagli Oblati di Maria Vergine ai Francescani Minori.
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Il Gay Pride, riflessioni controcorrente

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Il Gay Pride torinese si è rivelato un successo perché secondo gli organizzatori la sfilata di 150 mila persone con il caldo afoso è stato un vero traguardo.
Non ci sono numeri ufficiali da parte della Polizia, come accade di norma per altri eventi.

Il fatto nuovo è la partecipazione del quotidiano “La Stampa“ con in testa il suo direttore e vicedirettore ad un evento pubblico di quel genere. Una tappa miliare nella storia del giornalismo, ha scritto sullo stesso giornale, il leader politico ed esponente Gay Ivan Scalfarotto, elogiando la scelta di campo fatta da Giannini e da una parte dei suoi collaboratori. Direttori come Alberto Ronchey, ne sono certo, sarebbero inorriditi da certi elogi. Se leggo nello stesso giornale il bellissimo articolo di Renato Rizzo su Ferruccio Borio, il mitico redattore capo della “Stampa”, in cui si ricorda come il giornale per iniziativa di Borio, riuscì a mobilitare oltre duecentomila torinesi ad esporre il tricolore nel 1961, centenario dell’Unita’ nazionale, vedo come il passato sia davvero una preistoria rispetto alle nuove scelte che forse si armonizzano anche con quelle di Lapo Elkann. Eugenio Scalfari direttore di “Repubblica” scrisse a Mario Soldati che avrebbe voluto iscriversi al Centro “Pannunzio”, ma che la sua indipendenza professionale glielo impediva. Scalfari non fu mai sempre così indipendente, ma in quel caso si pose il problema di non poter parteggiare formalmente e insieme informare con l’autonomia necessaria. Le ampie cronache offerte da “La Stampa” dimostrano che il giornale si è limitato ad esaltare i partecipanti e a pubblicare gli elogi non proprio imparziali di Scalfarotto. Possibile che un giornalista avveduto come Giannini non si sia neppure posto il problema di chi non ha ritenuto di sfilare o dissente dalle sguaiataggini del Pride evidenziate in passato dallo stesso padre nobile del “Fuori”, Angelo Pezzana e anche da Gianni Vattimo?
Anche chi dissente e’ un lettore che può diventare ex lettore se vede che il concetto di un’informazione completa è disatteso. I giornali devono fare i giornali, le associazioni le associazioni. Potrei elencare le tante manifestazioni importanti svoltesi a Torino ed ignorate totalmente dal quotidiano.
Persino la Regione, che non ha dato il patrocinio al Pride, è stata oggetto di critiche, senza rispettare l’autonomia degli Enti. Anzi, ci sarebbe da porre un problema inverso: a quali manifestazioni va dato il patrocinio e quando un sindaco possa indossare la fascia tricolore. Che durante il corteo si siano viste esibizioni sguaiate e sentite volgari bestemmie contro la Madonna che io ho ascoltato con orrore con le mie orecchie, è un dato incontestabile.
Va bene, sia  chiaro, il diritto di tutti di manifestare liberamente, ma, di norma, la concessione di un patrocinio e la presenza di un sindaco in fascia tricolore sono condizionate dalla firma di certi impegni che nel suo vitalismo erompente,  direi quasi inconsciamente dannunziano, il Pride non ha rispettato e non sarebbe in grado di rispettare. Voglio ripubblicare una fotografia del sindaco Fassino che rivela quanto meno un disagio che fa molto onore a Piero.

Al lupo, al lupo. La Regione chiede l’intervento del Ministero: troppi avvistamenti

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LUPO IN PIEMONTE, IL VICE PRESIDENTE DELLA REGIONE SCRIVE AL MINISTRO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA

RICHIESTO UN INCONTRO URGENTE PER DEFINIRE LE AZIONI DA ADOTTARE

Un incontro urgente per definire le azioni che, nell’attesa dell’approvazione del “Piano lupo”, la Regione Piemonte può mettere in atto per contenere l’aumento delle predazioni e il problema dell’avvicinamento del lupo alle zone abitate. Lo chiede il Vice Presidente della Regione Fabio Calosso in una nota indirizzata al Ministro della Transizione Ecologica.

Nelle scorse settimane il Ministero, in collaborazione con Ispra e con i ricercatori del progetto Life Wolf Alps Eu, ha reso pubblico il primo monitoraggio nazionale del lupo condotto tra il 2020 ed il 2021. I numeri che sono emersi da questo studio stimano tra gli 800 e i 1100 i lupi presenti nelle regioni alpine, in particolare nelle zone del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta.

Nella lettera il Vice Presidente della Regione Piemonte afferma che questi numeri preoccupanti richiamano la necessità di un tempestivo intervento del Ministero della Transizione Ecologica. La soluzione al problema non è ormai più procrastinabile.

La Regione ribadisce che sono numeri assolutamente insostenibili. Sono quotidiani gli avvistamenti effettuati da residenti ed escursionisti anche in zone collinari e di pianura. Gli esemplari censiti nel biennio 2020/2021 sono con ragionevole certezza notevolmente aumentati.

Si continua a registrare un aumento di segnalazioni da parte di amministratori locali, associazioni di allevatori e pastori di avvistamenti e attacchi anche ad animali domestici in aree densamente popolate.

Non è più un fenomeno isolato per il quale sono sufficienti azioni di protezione e dissuasione da parte delle singole Regioni ma un fenomeno che richiede l’approvazione in tempi rapidi del “Piano lupo nazionale” ed una strategia condivisa ed efficace per il controllo di lupi ed ibridi.

In fiamme azienda agricola: nella stalla trenta bovini

Ieri sera un esteso incendio è scoppiato in un’azienda agricola di San Damiano d’Asti. Le fiamme  si sono sviluppate per cause ancora da accertare, nel vicino deposito di mezzi agricoli e accanto alla stalla, contenente 30 bovini. I vigili del fuoco hanno domato l’incendio e salvato gli animali. Sul posto sono giunti anche i carabinieri.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Università e Politecnico, cresce il tasso di occupazione dopo la laurea

Performance positiva dell’Ateneo torinese rispetto all’anno precedente e alla media nazionale. Aumentano il tasso di occupazione a un anno dalla laurea, sia per i laureati triennali che per i laureati di secondo livello, e la retribuzione mensile

È stato presentato  il Rapporto 2022 AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione Occupazionale dei laureati, XXIV Indagine. Curato da AlmaLaurea, Consorzio Interuniversitario fondato nel 1994 e che rappresenta 77 Atenei italiani, ha indagato la condizione occupazionale dei laureati italiani e le caratteristiche del capitale umano uscito dal sistema universitario nel 2021.

Per quanto riguarda l’Università di Torino, l’indagine sulla condizione occupazionale ha coinvolto complessivamente 25.825 laureati. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2020, intervistati a un anno dal titolo, e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2016, intervistati dopo cinque anni.

Per i laureati triennali (mai iscritti a un successivo corso), aumenta il tasso di occupazione a un anno dalla laurea dal 72,8% (nel Rapporto 2021) al 76,2% (nel Rapporto 2022), cala il lavoro part-time dal 22,6% al 21,4% e la retribuzione passa da 1.301 a 1.304 euro mensili netti. UniTo fa registrare una performance positiva anche rispetto alle medie nazionali. Il tasso di occupazione dei laureati triennali Unito è del 76,2% rispetto al 74,5% nazionale.

Anche per i laureati di secondo livello a 1 anno dalla laurea, rispetto ai risultati del precedente Rapporto, l’Università di Torino migliora il tasso di occupazione, dal 72,1% del 2021 al 75,4% nel 2022, e la percentuale degli occupati con un lavoro a tempo indeterminato, dal 17,7% al 24,4%A 5 anni dalla laurea di secondo livello, il tasso di occupazione rimane pressoché invariato rispetto all’anno precedente, mentre aumentano la retribuzione mensile netta, che passa da 1.563 euro del 2021 a 1.603 euro del 2022, e la percentuale degli occupati con un lavoro a tempo indeterminato, che sale dal 54,3% al 57,6%.

In confronto ai dati nazionali, l’Ateneo torinese fa registrare risultati migliori nel tasso di occupazione a 1 anno dalla laurea (75,4% contro il 74,6% nazionale), a 5 anni dalla laurea (90,3% contro l’88,5% nazionale) e nella retribuzione mensile netta, che a 1 anno è di 1.416 euro rispetto al dato nazionale di 1.407 euro, mentre a 5 anni è di 1.641 euro rispetto a 1.635 euro

 

LA LAUREA AL POLITECNICO DI TORINO È UNA GARANZIA PER TROVARE LAVORO

Quasi il 90% dei laureati lavora a un anno dal titolo magistrale e con retribuzioni superiori ai laureati degli atenei italiani

I laureati del Politecnico coinvolti nell’indagine sono 8.542; tra questi, 4.130 di primo livello e 4.407 laureati magistrali, mentre a livello nazionale il campione è composto da 660 mila laureati di 76 università italiane.

Appuntamento atteso dagli studenti e dalle loro famiglie, che spesso influenza la scelta del percorso di studi, l’Indagine conferma una tendenza ormai consolidata: i laureati del Politecnico di Torino trovano lavoro, e ricevono in media retribuzioni più alte rispetto ai laureati degli altri atenei italiani, anche in periodi di recessione come quelli che stiamo vivendo.

Analizzando più nel dettaglio il profilo occupazionale dei laureati del Politecnico, l’Indagine evidenzia che si tratta di giovani che in larga parte (l’87,4%) continuano gli studi dopo la laurea triennale, rimandano cioè al post-laurea di tipo magistrale il vero ingresso nel mondo del lavoro. Tra i laureati triennali che non si sono mai iscritti a un corso di laurea magistrale e che quindi sono entrati nel mondo del lavoro, il tasso di occupazione risulta comunque del 76,7%, a fronte di un dato nazionale del 74,5%.

Il dato di riferimento più significativo risulta comunque quello che riguarda i laureati magistrali a un anno dalla laurea, che continua a salire rispetto agli anni precedenti, in controtendenza con l’andamento nazionale: è occupato l’89,5% dei laureati magistrali del Politecnico di Torino, un valore di gran lunga superiore alla media nazionale del 74,6%. Sempre molto alto il tasso di occupati a un anno dalla laurea magistrale nell’area dell’Ingegneria90,5% (a fronte di una media nazionale di 82,8%); al di sopra della media nazionale (del 79,8 %) anche il dato relativo ai laureati magistrali in Architettura, con l’82,8% di occupati.

 

La percentuale di occupati aumenta ancora, secondo gli ultimi dati di Almalaurea, a cinque anni dal conseguimento dal titolo, quando raggiunge il 92,9% a fronte dell’88,5% del dato nazionale.

Interessante la tipologia di occupazione di questi laureati (il 43% può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato) e con una significativa differenza di retribuzione tra i laureati magistrali del Politecnico e la media italiana: 1.599 euro netti mensili a fronte di una retribuzione media di 1.407 euro a un anno dal titolo e 1.872 euro rispetto a 1.635 euro a cinque anni dalla laurea.

L’Indagine fornisce infine alcuni dati interessanti circa il profilo dei laureati. Da notare come il rapporto con il mondo del lavoro cominci per i laureati del Politecnico già negli anni degli studi: il 33,8% tra i laureati di primo livello e il 46,4% dei magistrali ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi e la metà degli studenti dei due livelli di studio lavora già durante lo svolgimento del percorso formativo.

Altro dato che emerge è la dimensione internazionale del Politecnico, con una percentuale di studenti stranieri in crescita: il 15,5% in media (il 11,2% di quelli magistrali, a fronte del 4,2% a livello nazionale). Inoltre, quasi un terzo degli studenti durante la Laurea Magistrale compie un’esperienza di studio all’estero, nonostante le restrizioni dovute alla pandemia, gli studenti hanno comunque ripreso a spostarsi.

Incoraggianti infine le risposte relative alla soddisfazione: in generale, quasi 9 laureati su 10 si dichiarano soddisfatti dell’esperienza universitaria nel suo complesso e l’85,6% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente.

“Anche quest’anno i dati emersi dall’indagine annuale proposta da Almalaurea ci confermano che è vincente la nostra scelta di puntare sulla didattica innovativa e sulla progettazione di corsi che, in accordo con il tessuto produttivo, possano formare professionalità legate alle nuove tecnologie che oggi le aziende faticano a trovare sul mercato e a formare autonomamente; così come la scelta di massimizzare la dimensione internazionale del nostro Aeneo, attraendo i  migliori docenti, ricercatori e studenti da tutto il mondo” commenta il Vice Rettore alla Didattica del Politecnico Sebastiano Foti.

“Il trend positivo evidenziato anche quest’anno dal rapporto  sulla condizione occupazionale dei nostri studenti è ormai consolidato da molti anni e conferma la solida reputazione che l’Ateneo ha acquisito a livello nazionale ed internazionale  – aggiunge la Delegata del Rettore per l’accompagnamento al lavoro Carla Chiasserini – anche grazie ai numerosi accordi sottoscritti con aziende nazionali ed internazionali per incrementare la didattica  learning by doing attraverso i tirocini e le tesi di laurea svolte in azienda, una modalità che consente alla domanda e all’offerta di lavoro di incontrarsi e conoscersi ancora prima della fine del percorso universitario”.

 

 

Il Piemonte agli Stati Generali del Volontariato di Protezione Civile

C’è stato un posto speciale per il Piemonte a Roma  all’apertura degli Stati Generali del Volontariato di Protezione Civile: una tappa fondamentale per un confronto partecipato e attivo sui grandi temi del volontariato, a cui partecipa in prima fila la delegazione del Piemonte accompagnata dall’Assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte.

 

Il Presidente della Repubblica Italiana ha aperto i lavori ringraziando tutti i Coordinamenti e tutti i volontari per tutto ciò che è stato e sarà fatto, ricordando quanto sia stato decisivo l’impegno dei volontari nelle calamità che hanno colpito il Paese negli ultimi dieci anni fino alle recenti emergenze pandemiche e di accoglienza dei rifugiati ucraini. Il Presidente ha inoltre sottolineato la concretezza della scelta di vita dei volontari, che rappresentano la migliore espressione dell’articolo 2 della Costituzione Italiana nei suoi aspetti di diritto all’essere comunità e di doveri di solidarietà.

 

Sono oltre 18 mila i volontari piemontesi della Protezione Civile organizzati in 450 Associazioni e 450 Gruppi Comunali, dei quali più di 9 mila fanno parte del Coordinamento Regionale Protezione Civile Piemonte, oltre ai gruppi di AIB Antincendi Boschivi, ANC Associazione Nazionale Carabinieri, ANA Associazione Nazionale Alpini, ANPASS Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze e Croce Rossa.

 

Come ha sottolineato l’Assessore alla Protezione Civile, quello dei volontari piemontesi è un esercito di pace che in questi anni ha dovuto mutare la propria pelle e confrontarsi con altri tipi di emergenza. Ciò non ha però assolutamente cambiato la natura dei volontari, anzi, li ha forgiati e la sfida è stata assolutamente vinta.

 

A dieci anni dalla precedente edizione, gli Stati Generali 2022 puntano a creare un momento di dialogo tra Organizzazioni di volontariato e Istituzioni sulle sfide future di questa fondamentale componente e struttura operativa del Servizio Nazionale. 320 delegati di organizzazioni nazionali, associazioni regionali, locali e gruppi comunali si confrontano su otto temi chiave per il futuro del Volontariato: sicurezza, risorse, strategie di comunicazione, valori, rappresentanza, prospettive, attività in ambito internazionale e pianificazione di protezione civile.

Hanno debuttato i nuovi treni per la Romagna

 Dal 18 giugno ogni sabato e domenica in circolazione i nuovi treni Rock da 600 posti a sedere

Debutto con pienone di passeggeri  sabato 18 giugno, per  i nuovi treni Rock che per tutti i weekend estivi collegheranno il Piemonte alla riviera romagnola con orari di partenza e tempi di viaggio studiati per sfruttare al massimo ogni giorno di vacanza.

Quattro corse – due il sabato e due la domenica – che dal 18 giugno all’11 settembre offriranno ai piemontesi una nuova opportunità di vacanza verso le spiagge di Rimini, Riccione, Misano Adriatico, Cattolica.

La partenza è da Torino Porta Nuova alle ore 6.20 (Asti alle ore 7,01 e Alessandria alle ore 7,21) con fermate intermedie solo a Voghera, Piacenza e Bologna (per consentire da qui un collegamento con l’alta velocità), tempi di percorrenza limitatissimi per arrivare prima dell’ora di pranzo in Riviera e raggiungere Pesaro poco dopo.

Rientri programmati con la medesima logica, in partenza dopo le ore 16, con arrivo a Torino attorno alle 21.00.

I nuovi servizi nascono dalla collaborazione tra le Regioni Emilia-Romagna e Piemonte e saranno effettuati da Trenitalia Tper in cooperazione con la Direzione Regionale Piemonte di Trenitalia.

I nuovi Rock, i primi a circolare in Piemonte da e per la riviera romagnola, potranno offrire fino a 600 posti a sedere e maggiore comfort di bordo, ma anche servizi aggiuntivi quali aree bagagli, più posti per le bici al seguito, postazioni di ricarica per quelle elettriche, prese elettriche e usb al posto e sistemi di sorveglianza live. Viaggiare sul Rock sarà anche più sostenibile, grazie ai consumi ridotti del 30% rispetto a un treno di precedente generazione.