Coronavirus- Pagina 22

La Regione aumenta i posti letto delle terapie intensive

IL QUADRO SUDDIVISO PER AZIENDA SANITARIA E PER PROVINCIA.

L’ASSESSORE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: “GRANDE SFORZO PER AFFRONTARE L’EMERGENZA ED ESSER PRONTI PER UN’EVENTUALE TERZA ONDATA”

La Regione ha predisposto un piano, trasmesso a tutte le Aziende sanitarie, per aumentare i posti letto in terapia intensiva e sub-intensiva negli ospedali piemontesi.
Sono 774 i posti letto in terapia intensiva che il sistema sanitario regionale potrà mettere in campo nell’ipotesi che alla seconda segua una terza ondata epidemica da coronavirus Covid-19.
La scorsa settimana si è conclusa la procedura d’urgenza bandita da Scr, su mandato del Dirmei, per l’acquisto delle attrezzature necessarie ad attivare ulteriori 160 letti di rianimazione nei principali ospedali piemontesi, che andranno ad aggiungersi alla dotazione di 327 posti strutturali disponibili all’inizio dell’epidemia e agli ulteriori 287 provvisori che gli ospedali sono stati in grado di allestire in fase emergenziale.

Tutto ciò, prima ancora che vengano realizzati i 299 posti del piano Arcuri, per i quali la Regione è stata autorizzata a procedere soltanto nel mese di ottobre.

«Sull’incremento dei posti letto di terapia intensiva – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – la Sanità regionale ha compiuto uno sforzo gigantesco. Nella prima fase della pandemia ha triplicato le disponibilità, passando da 327 a 614 posti immediatamente attivabili. Ora aggiunge 160 nuovi posti, già in fase di realizzazione, con un investimento di 22 milioni di euro deciso a settembre, prima che diventasse operativo il piano Arcuri, che prevede ulteriori 299 posti. Complessivamente, il Piemonte potrà contare su un totale di 1.073 posti letto di terapia intensiva, tra strutturali e funzionali. Parallelamente, sempre la Regione ha provveduto ad acquistare le apparecchiature per allestirne ulteriori 120 posti di terapia subintensiva, che si aggiungeranno ai 135 esistenti e ai 305 del piano Arcuri, per un totale di 560 posti letto».

Il professor Sergio Livigni, coordinatore per l’Unità di Crisi dell’area sanitaria ospedaliera: “Per aumentare i posti letto in terapia intensiva e sub-intensiva abbiamo seguito alcuni criteri: abbiamo individuato i centri hub, gli ospedali con maggiore possibilità di trattare i pazienti ed in grado di trasformare i posti letto disponibili in posti letto strutturali. Abbiamo voluto aumentare i posti letto in terapia intensiva ma anche quelli in sub-intensiva che sono altrettanto importanti per il trattamento dei pazienti. ”

I 774 posti letto sono cosi suddivisi per provincia:

Torino città (262): AOU Città della Salute e della Scienza (132), Asl Città di Torino (98), 32 AO Mauriziano (32);
Torino area metropolitana (133): AOU San Luigi (24), Asl To3 (33), Asl To4 (48), Asl To5 (28);
Cuneo (115): Asl Cn1 (41), Asl Cn2 (26), AO Santa Croce e Carle di Cuneo (48);
Alessandria (84) : Asl Al (48), AO Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo (36);
Novara (72): AOU Maggiore della Carità di Novara (48), Asl Novara (24);
Vercelli (32): Asl Vc (32);
VCO (28): Asl Vco (28);
Asti ( 24): Asl Asti (24);
Biella (24): Asl Biella (24).

 

Coronavirus: nuovi contagi di poco oltre i mille, calano i ricoveri ospedalieri

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.011 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 12,1% degli 8.330 tamponi eseguiti.

Dei 1.011 nuovi casi, gli asintomatici sono 398, pari al 39,4%.

I casi sono così ripartiti: 217 screening, 481 contatti di caso, 313 con indagine in corso; per ambito: 141 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 53 scolastico, 817 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 185.538, così suddivisi su base provinciale: 16.306 Alessandria, 8895 Asti, 6407 Biella, 25.600 Cuneo, 14.475 Novara, 98.039 Torino, 6998 Vercelli, 6202 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 988 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1628 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono291(13 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.835 (22 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 51.848

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.757.469 (+ 8.330 rispetto a ieri), di cui 851.002 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7088

Sono 36i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7088 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1075 Alessandria, 424 Asti, 306 Biella, 766 Cuneo, 600 Novara, 3283 Torino, 336 Vercelli, 228 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

122.476 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 122.476 (+ 2862 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 9834 Alessandria, 6492 Asti, 3865 Biella, 15.363 Cuneo, 9003 Novara, 68.098 Torino, 4638 Vercelli, 3964 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 598 extraregione e 621 in fase di definizione.

Covid: oltre 3500 guariti, superano del doppio i contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1443 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 7,9% dei 18.227 tamponi eseguiti.

Dei 1443 nuovi casi, gli asintomatici sono 622, pari al 43,1%.

I casi sono così ripartiti: 394 screening, 704 contatti di caso, 345 con indagine in corso; per ambito: 235 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 84 scolastico, 1.124 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 184.527, così suddivisi su base provinciale: 16.222 Alessandria, 8813 Asti, 6380 Biella, 25.492 Cuneo, 14.326 Novara, 97.616 Torino, 6961 Vercelli, 6119 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 983 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1615 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 304 (+4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.857 (-148 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 53.700.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.749.139 (+18.227 rispetto a ieri), di cui 847.912 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7052

Sono 59 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7052 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1070 Alessandria, 418 Asti, 302 Biella, 760 Cuneo, 600 Novara, 3269 Torino, 335 Vercelli, 228 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

119.614 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 119.614 (+3514 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 9469 Alessandria, 6395 Asti, 3760 Biella, 14.915 Cuneo, 8573 Novara, 66.924 Torino, 4541 Vercelli, 3847 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 583 extraregione e 607 in fase di definizione.

Aggiornato il piano pandemico: più terapie intensive, presto la prima fase per l’avvio dei vaccini

«Ora che la pandemia ci permette di rialzare la testa, siamo già al lavoro per aggiornare il nostro piano pandemico».

Lo ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio,nel corso della conferenza stampa  per presentare come il sistema sanitario regionale si stia attrezzando per fronteggiare un’eventuale terza ondata, che, ha continuato il presidente: «Ci auguriamo tutti di non doverne affrontare le conseguenze.Ma affinché ciò sia possibile dobbiamoprepararci, potenziando ancora di più i nostri posti letto e il sistema di contact tracing, accanto al piano per le vaccinazioni anti-covid, che saranno lo strumento fondamentale per vincere questa battaglia».

Piano di vaccinazione anti-Covid

Il piano di vaccinazione contro il coronavirus Covid-19 prevede tre fasi in successione: la prima riguarda il personale sanitario e delle RSA, la seconda il personale scolastico, le forze dell’ordine, i soggetti fragili e gli over 60, la terza il resto della popolazione.
La prima fase, che sarà avviata a fine gennaio, riguarda la somministrazione del vaccino e il relativo richiamo a 120 mila soggetti delle aziende sanitarie e 75 mila delle RSA. I vaccini saranno consegnati da Pfizer ai 28 hub sanitari individuati in Piemonte, che la Regione sta attrezzando con 30 congelatori in grado di assicurare la temperatura di – 80° richiesta per la corretta conservazione, e da lì saranno smistati ai presidi sanitari e alle RSA per procedere con la prima somministrazione e il richiamo dopo una ventina di giorni. Il completamento della prima fase è perciò atteso in circa 50 giorni.
I 28 hub selezionati coprono tutto il Piemonte in ragione della popolazione servita: 10 sono nel Torinese, 4 nell’Alessandrino, 2 nell’Astigiano, 1 a Biella , 4 nel Cuneese, 3 nel Novarese, 2 nel Verbano, 2 nel Vercellese.
La somministrazione del vaccino sarà operata 7 giorni su 7 da team formati e composti ognuno da un medico, 4 infermieri, 4 OSS e 4 addetti amministrativi.
«Per questa prima fase abbiamo scelto di portare il vaccino alle persone e non viceversa per garantire la massima sicurezza al delicatissimo settore sanitario in quella che è a tutti gli effetti una sfida epocale – sottolinea il Commissario per l’area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte Antonio Rinaudo -. Questo vaccino presenta caratteristiche tali per cui dobbiamo prestare massima attenzione alla logistica, assicurando, ad esempio, una catena del freddo perfetta e l’ottimizzazione di tutte le fasi preparatorie e di somministrazione».
Per le fasi successive del piano vaccini, che coinvolgono le categorie a rischio e la cittadinanza in generale, il percorso potrà prevedere l’utilizzo di grandi strutture coperte debitamente attrezzate.

«A Torino l’attuale ospedale temporaneo Valentino si presta benissimo a questa operazione – ha spiegato il Commissario generale dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte Vincenzo Coccolo -. L’area verrà rimodulata con una zona di accesso, l’accettazione, l’area di attesa, cinque aree di somministrazione con 60 postazioni ognuna, e una sala post somministrazione per eventuali monitoraggi specifici. Avremo una capacità di somministrazione di 10 mila dosi al giorno».

Potenziamento terapie intensive e subintensive

Sono 774 i posti letto in terapia intensiva che il sistema sanitario regionale potrà mettere in campo nell’ipotesi che alla seconda segua una terza ondata epidemica da coronavirus Covid-19.
La scorsa settimana, infatti, si è conclusa la procedura d’urgenza bandita da Scr, su mandato del Dirmei, per l’acquisto delle attrezzature necessarie ad attivare ulteriori 160 letti di rianimazione nei principali ospedali piemontesi, che andranno ad aggiungersi alla dotazione di 327 posti strutturali disponibili all’inizio dell’epidemia e agli ulteriori 287 provvisori che gli ospedali sono stati in grado di allestire in fase emergenziale.
Tutto ciò, prima ancora che vengano realizzati i 299 posti del piano Arcuri, per i quali la Regione è stata autorizzata a procedere soltanto ad ottobre.
«Sull’implementazione dei posti letto di terapia intensiva – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – la Sanità regionale ha compiuto uno sforzo gigantesco. Nella prima fase della pandemia ha triplicato le disponibilità, passando da 327 a 614 posti immediatamente attivabili. Ora aggiunge 160 nuovi posti, già in fase di realizzazione, con un investimento di 22 milioni di euro deciso a settembre, prima che diventasse operativo il piano Arcuri, che prevede ulteriori 299 posti. Complessivamente, il Piemonte potrà contare su un totale di 1.073 posti letto di terapia intensiva, tra strutturali e funzionali. Parallelamente, sempre la Regione ha provveduto ad acquistare le apparecchiature per allestirne ulteriori 120 posti di terapia subintensiva, che si aggiungeranno ai 135 esistenti e ai 305 del piano Arcuri, per un totale di 560 posti letto».

Piemonte zona gialla dal 13 dicembre. Cosa si può fare e quali divieti restano?

“Da domenica 13 il Piemonte sarà in zona gialla”. Ad annunciarlo il presidente della Regione, Alberto Cirio

Cosa posso fare nella zona gialla?
Nella zona gialla sono valide le misure stabilite dal governo per tutto il territorio nazionale, senza le ulteriori restrizioni, dunque, volute per differenziare queste regioni da quelle considerate più a rischio. Tra le norme essenziali ci sono: l’obbligo di indossare la mascherina quando si esce di casa e il divieto di uscire da casa tra le 22 e le 5 (si può uscire esclusivamente per motivi di lavoro, di salute o casi di necessità). Stabilita anche la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ma rimangono aperti al loro interno i negozi alimentari, le farmacie, parafarmacie ed edicole. Chiuse anche mostre, musei e sale bingo. Per quanto riguarda i mezzi pubblici, confermata su tutto il territorio la capienza ridotta del 50%, mentre la scuola sarà in dad dalle superiori. Bar e ristoranti sono aperti fino alle 18. Restano consentiti gli spostamenti sia all’interno del proprio Comune sia fuori. Permesso anche raggiungere un’altra regione purché anch’essa inserita in fascia gialla. Per quanto riguarda lo sport, è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche nelle aree attrezzate e parchi pubblici, ovviamente dove questi siano accessibili e comunque nel rispetto della distanza di sicurezza. Restano aperti nella fascia gialla anche i circoli sportivi, ma è vietato l’uso degli spogliatoi. Restano chiuse, invece, piscine e palestre.
Divieto di spostarsi dalla regione,se non per comprovati e gravi motivi di salute,lavoro e necessità nei giorni 25/26 dicembre e 1 gennaio 2021
Tutto questo fino al 15 gennaio 2021

Vincenzo Grassano 

Via libera all’idrossiclorochina, l’assessore: “Nuovo capitolo nella lotta al virus”

TERAPIE COVID, OK DAL CONSIGLIO DI STATO 

«E’ un grande giorno per il riconoscimento delle cure al covid-19. L’utilizzo dell’idrossiclorochina è stato sperimentato nella prima ondata pandemica in Piemonte con risultati molto incoraggianti, non riuscivamo a capire perché i nostri medici dovessero rinunciarvi, quando anche l’Organizzazione mondiale della Sanità aveva sciolto le riserve emerse sulla base di pubblicazioni rivelatesi del tutto inconsistenti. Finalmente torniamo a disporre di un’arma che può essere utilmente impiegata nella lotta al covid-19, soprattutto sul fronte del trattamento precoce della malattia, attraverso i protocolli di cura domiciliare, fondamentali per evitare il più possibile l’ospedalizzazione dei pazienti».

Cosi l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore nazionale della Commissione Salute, Luigi Genesio Icardi, commenta la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base sospendendo la nota del 22 luglio 2020 dell’Aifa che vietava la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal bugiardino) dell’idrossiclorochina per la lotta al Covid 19.

Le istanze dello stesso gruppo di medici erano state più volte portate dall’assessore Icardi all’attenzione della Commissione Salute, con l’audizione dei vertici dell’Aifa per fare chiarezza sull’utilizzo del farmaco.

Icardi aveva portato ad esempio l’esperienza del Distretto Acqui Ovada dell’Asl di Alessandria, che dal 18 marzo al 30 aprile aveva preso in carico e seguito a casa, precocemente, attraverso il protocollo “Covi a casa” della dottoressa Paola Varese che prevedeva l’utilizzo dell’idrossiclorochina, 340 pazienti, con una drastica riduzione dei ricoveri, in controtendenza con i dati della stessa provincia, tra le più colpite del Piemonte. Su 340 pazienti, infatti, si sono avuti 22 ricoveri e 9 decessi, numeri dolorosi, ma nettamente inferiori agli attesi in base ai dati epidemiologici.

I dati piemontesi sono stati peraltro confrontati con esperienze di altri medici di Lombardia, Emilia Romagna e Friuli, con una straordinaria concordanza di risultati.

“La perdurante incertezza circa l’efficacia terapeutica dell’idrossiclorochina, ammessa dalla stessa Aifa a giustificazione dell’ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati – si legge ora nella sentenza del Consiglio di Stato – non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l’irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale da parte dei medici curanti. La scelta se utilizzare o meno il farmaco, in una situazione di dubbio e di contrasto nella comunità scientifica, sulla base di dati clinici non univoci, circa la sua efficacia nel solo stadio iniziale della malattia, deve essere dunque rimessa all’autonomia decisionale e alla responsabilità del singolo medico in scienza e coscienza”.

Nell’ultimo bollettino 1553 contagi e 2573 guariti. Altre vittime ma ricoveri in calo costante

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.553 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari all’8,4 % dei 18.504 tamponi eseguiti.

Dei 1553 nuovi casi, gli asintomatici sono 634, pari al 40,8 %.

I casi sono così ripartiti: 380 screening, 767 contatti di caso, 406 con indagine in corso; per ambito:  306 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 92 scolastico, 1.155 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 183.084, così suddivisi su base provinciale: 16.119 Alessandria, 8.729 Asti, 6.328 Biella, 25.264 Cuneo, 14.238 Novara, 96.842 Torino, 6.916 Vercelli, 6.072 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 982 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1594 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 300 (– 10 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.005 (- 64 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 55.686.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.730.912 (+18.504 rispetto a ieri), di cui 842.793 risultati negativi.

 

I DECESSI DIVENTANO 6993

Sono 96 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 8 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 6993 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1053 Alessandria, 416 Asti, 300 Biella, 759 Cuneo, 595 Novara, 3.247 Torino, 332 Vercelli, 222 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 69 a residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

 

116.100  PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 116.100 (+2573 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 9041 Alessandria, 6268 Asti, 3662 Biella, 14.334 Cuneo, 8179 Novara, 65.257 Torino, 4460 Vercelli,  3743 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 570 extraregione e 586 in fase di definizione.

 

In allegato la tabella riassuntiva dei dati al 11 dicembre.

 

 

Sette ordini professionali raccolgono fondi per apparecchiature mediche

PER DONARE SEQUENZIATORE GENETICO ALL’ OSPEDALE AMEDEO DI SAVOIA

 

Sette Ordini Professionali torinesi scendono in campo contro il Covid-19. Per la prima volta architetti, avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, geometri, ingegneri e notai si coalizzano e lanciano un’iniziativa congiunta: una raccolta fondi per donare all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino un macchinario all’avanguardia e sofisticato di cui ha bisogno. Si tratta di un “sequenziatore genetico”, fondamentale per combattere l’epidemia in corso, destinato al Laboratorio di Farmacologia Clinica annesso alla Clinica di Malattie Infettive dell’Università di Torino.

Come ha spiegato il Prof. Giovanni Di Perri, Direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell’Amedeo di Savoia, l’ apparecchio permette di leggere il DNA dei microrganismi e dell’uomo. È uno strumento strategico nella lotta al Covid-19, in particolare nella gestione delle seconde infezioni da SARS CoV-2 perché permette di capire se si ha a che fare con un virus geneticamente diverso oppure se esistono nei pazienti condizioni genetiche predisponenti a una seconda infezione. Inoltre, la disponibilità di un simile sequenziatore ci darà in seguito la possibilità di studiare altre malattie infettive.

“Fare un dono alla città e alla comunità intera – afferma il Presidente del Consiglio Notarile di Torino, Maurizio Gallo-Orsi, promotore dell’iniziativa – è inevitabilmente qualcosa che fa sentire uniti, in un momento in cui ce n’è tanto bisogno”.

Le offerte potranno essere fatte sul conto corrente della Banca del Piemonte intestato al Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Torino e Pinerolo, IBAN IT45 F030 4801 0000 0000 0094 695.

 

I dati del bollettino Covid. In calo i ricoveri in ospedale

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 974 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari all’6,8 % dei 14.418tamponi eseguiti.

Dei 974nuovi casi, gli asintomatici sono 421,pari al 43,2 %.

I casi sono così ripartiti: 354 screening, 412 contatti di caso, 208 con indagine in corso; per ambito: 243 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 35 scolastico, 696 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 181.531,così suddivisi su base provinciale: 15.920 Alessandria, 8.630 Asti, 6.267 Biella, 25.086 Cuneo, 14.084 Novara, 96.083 Torino, 6.852Vercelli, 6.048Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 977 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1584 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 310(– 8rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.069 (-33rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 56.728.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.712.408(+14.418rispetto a ieri), di cui 836.730risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 6897

Sono 84i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 11verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 6897 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1034 Alessandria, 411 Asti, 300 Biella, 752 Cuneo, 593 Novara, 3.195 Torino, 326 Vercelli, 219 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 67a residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

113.527 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 113.527 (+3266rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 8904Alessandria, 6109 Asti, 3568 Biella, 14.073 Cuneo, 8034 Novara, 63.695 Torino, 4339 Vercelli, 3669 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 560 extraregione e 576 in fase di definizione.

Covid: contagi sempre sotto quota mille. Oltre 1800 guariti, nuove vittime

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 906 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari all’8,6 % dei 10.579 tamponi eseguiti.

Dei 906 nuovi casi, gli asintomatici sono 391,pari al 43,1 %.

I casi sono così ripartiti: 282 screening, 413 contatti di caso, 211 con indagine in corso; per ambito: 198 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 33 scolastico, 675 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 180.557,così suddivisi su base provinciale: 15.832 Alessandria, 8.582 Asti, 6.233 Biella, 24.947 Cuneo, 14.024 Novara, 95.596 Torino, 6817 Vercelli, 5997 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 973 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1556 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 318 (-12 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4102 (- 22 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 59.063

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.697.990 (+ 10.579 rispetto a ieri), di cui 832.144 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 6813

Sono 67 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 10 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 6813 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1016 Alessandria, 405 Asti, 300 Biella, 741 Cuneo, 590 Novara, 3.153 Torino, 326 Vercelli, 216 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 66 a residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

110.261 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 110.261 (+ 1869 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 8.550 Alessandria, 5953 Asti, 3485 Biella, 13.581 Cuneo, 7733 Novara, 62.064 Torino, 4262 Vercelli, 3526 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 543 extraregione e 564 in fase di definizione.