CONVEGNO DELLA REGIONE

Animali durante le calamità: ci pensano i veterinari

Il contributo della veterinaria pubblica nelle emergenze non epidemiche può riguardare i criteri di gestione dei servizi di preparazione e somministrazione di pasti in condizioni estreme e gli interventi di recupero e custodia degli animali di affezione che hanno perso il loro proprietario

 

canileDal 16 al 18 settembre il Centro polifunzionale della Croce Rossa di Settimo Torinese ospiterà un corso di formazione per i medici veterinari delle aziende sanitarie del Piemonte. Il tema del corso, “Emergenze non epidemiche nella sanità pubblica veterinaria”, rientra nell’ambito di un progetto affidato dalla Regione all’Asl TO3 finalizzato alla definizione di procedure unificate per la gestione delle emergenze veterinarie in occasione di catastrofi naturali o di eventi avversi.La collaborazione tra Regione, Croce Rossa Italiana e Società italiana di Medicina veterinaria preventiva ha consentito di sviluppare procedure operative condivise che saranno illustrate e testate sul campo, dove, per tre giorni consecutivi, i partecipanti condivideranno attività, pasti e pernottamenti. La gestione di un campo di accoglienza con tende ed attrezzature da campo non si improvvisa: in caso di calamità naturale od antropica l’indipendenza e l’efficienza operativa dei servizi di primo soccorso dipendono dall’organizzazione, dall’affiatamento degli operatori e da procedure sperimentate e consolidate. Il contributo della veterinaria pubblica nelle emergenze non epidemiche può riguardare i criteri di gestione dei servizi di preparazione e somministrazione di pasti in condizioni estreme, gli interventi di recupero e custodia degli animali di affezione che hanno perso il loro proprietario, l’organizzazione degli interventi di raccolta e smaltimento di animali morti fino alla valutazione dei rischi di esposizione a contaminanti chimici che si liberano in caso di evento calamitoso.

 

 

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Paternità e pari opportunità

bimbo

“L’iniziativa ha come scopo proporre ai futuri padri percorsi di sensibilizzazione alla condivisione delle responsabilità delle cure familiari all’interno dei corsi di accompagnamento alla nascita”, ha spiegato Gianfranco Bordone, direttore regionale Coesione sociale

 

 

Favorire la riscoperta della paternità per condividere i compiti di cura familiari e sostenere la permanenza delle donne nel mercato del lavoro. Questo è il tema che, proprio in occasione della festa del papà, è stato affrontato a Palazzo Lascaris durante il convegno Paternità, piacere da scoprire?, organizzato dall’assessorato regionale alle Pari opportunità.

 

“Attraverso specifiche previsioni normative come la legge 8/2009 e le iniziative che trovano finanziamento nell’ambito del Piano operativo regionale del Fondo sociale europeo, la Regione promuove la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”, ha dichiarato l’assessora regionale alle Pari opportunità Monica Cerutti. “Si tratta di strumenti che dovrebbero essere riconosciuti come prioritari dalla società, in quanto offrono un contributo importante non solo per le famiglie ma per l’economia nel suo complesso”.

 

Il convegno trae origine dal progetto Condividiamo con i papà… continua, iniziato in via sperimentale in alcune Asl nel 2011 e poi diffuso in Asl e Aso del territorio piemontese grazie a un’intesa con il dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “L’iniziativa ha come scopo proporre ai futuri padri percorsi di sensibilizzazione alla condivisione delle responsabilità delle cure familiari all’interno dei corsi di accompagnamento alla nascita”, ha spiegato Gianfranco Bordone, direttore regionale Coesione sociale. Avviata nel settembre scorso, l’iniziativa contava già 400 progetti a fine 2014 e la partecipazione di oltre 1.500 papà.

 

“Il progetto sta dando buoni frutti soprattutto in termini di diffusione delle conoscenze sulla normativa inerente i congedi parentali, che spesso i padri ignorano o non prendono in considerazione per resistenze di natura culturale”, ha spiegato la consigliera di Parità regionale Alida Vitale. “Uno dei problemi principali è la conciliazione dei tempi e la necessità di attivare politiche che aiutino le donne a rimanere all’interno del mercato del lavoro, senza costringerle a scegliere fra figli e lavoro”. L’incontro, moderato da Antonella Caprioglio, dirigente regionale Coesione sociale, ha poi affrontato le diverse facce della paternità attraverso la testimonianza di un papà e l’illustrazione di progetti innovativi condotti da alcune Asl e aziende ospedaliere piemontesi.   

 

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