A proposito della gara di rutti “di portata nazionale” annunciata dalla pagina comica di Facebook LIGNORANTE per il prossimo 23 settembre in piazza castello, la sindaca di Torino scrive in un post: “Ammesso che l’evento Facebook della pagina LIGNORANTE si concretizzi in un vero evento di piazza, ad oggi non risulta pervenuta alcuna richiesta di occupazione del suolo pubblico, né tantomeno di Patrocinio. In ogni caso, a scanso di equivoci, anche se dovesse giungere una richiesta di autorizzazione sarà competenza degli uffici fare le valutazioni del caso, non certo della Giunta, che invece viene coinvolta in caso di richieste di Patrocinio”. E’ facile comprendere che l’iniziativa è – probabilmente – una goliardata mediatica anche se forse, alla fine, dopo tanto clamore, qualcuno in piazza a ruttare ci andrà davvero. Persino illustri commentatori si sono occupati della vicenda sui giornali. Il confine tra realtà e fake news è sempre più labile, si può scrivere e dire di tutto, tanto è vero che anche esponenti politici torinesi hanno gridato allo scandalo per la concessione di una piazza storica per un evento tanto volgare. Scandalizzati magari cinicamente, sapendo che di probabile bufala si trattava, solo per gettare discredito sulla giunta pentastellata: ognuno fa il suo lavoro. Su questo aspetto una frecciata è stata lanciata dalla prima cittadina nel suo post. A proposito di quanto da lei scritto sui permessi per la presunta manifestazione, aggiunge la sindaca: “sembra ovvio ma ho ritenuto utile renderlo noto, soprattutto a quegli esponenti politici che, pur conoscendo benissimo questi dettagli, hanno cavalcato strumentalmente la cosa attribuendocene la paternità”. La decadenza è totale. Di chi propone bufale, di chi ci crede, di chi le cavalca, di chi le alimenta, di chi alle bufale dà dignità di stampa. Consumare parole e inchiostro per temi simili genera sconforto.