ARTE- Pagina 89

Gianni Bui, il campione, in mostra all’Osteria Rabezzana

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Sabato 6 maggio alle ore 18,30 inaugura all’Osteria Rabezzana di via San Francesco d’Assisi 23 la
mostra dell’ex calciatore Gianni Bui, campione indimenticato.
Passato dal Verona al Torino, vince
con i granata la Coppa Italia nel 1970 /71. I tifosi granata lo accoglievano all’ingresso in campo al
grido di “ E’ lui è lui, è Gianni Bui “e lo omaggiavano con lo striscione in Curva Maratona “ Se
Gesù Cristo giocasse al pallone sarebbe Gianni Bui”. Lasciato il calcio, si è potuto dedicare alla sua
grande passione: la pittura. “ Fin da bambino – dichiara Gianni Bui – mi divertivo a disegnare. Mi
sono avvicinato alla pittura da autodidatta. Nei ritiri delle partite si giocava a carte, ma io mi
annoiavo e così ripresi a disegnare, riempiendo quaderni su quaderni.
Da allora i pennelli sono
diventati compagni di vita sempre più assidui. Dipingo allontanandomi dal linguaggio classico. Mi
piace avere una prospettiva diversa delle cose.
“ Nel suo percorso pittorico è indicativa la ricerca di un linguaggio personale in cui si si evidenzia
un abbandono graduale della stesura pittorica più figurativa e quindi tradizionale per approdare alla
libertà espressiva dell’astrattismo Ogni opera d’arte ha origine nell’emozione: questo è lo spirito con
cui avvicinare il viaggio pittorico di Gianni Bui, in cui l’esplorazione viene affiancata dall’
introspezione per puntare alla ricerca dell’ essenza “”Così Marco Basso nella presentazione del
catalogo della mostra. I giocatori storici del Toro presenti alla serata saranno, oltre a Gianni Bui,
Natalino Fossati , Nello Santin e Beppe Pallavicini. Saranno presenti inoltre l’Avvocato Marengo , il
giornalista di GRP Alessandro Costa e per Toro Channel i fratelli Bumma.
Mauro Reverberi

The Phair: in attesa di rinascere Torino Esposizioni ospita la grande fiera della fotografia

Torna per la IV edizione la fiera dedicata alla fotografia

The Phair da venerdì 5 a domenica 7 maggio

Padiglione 3 – Torino Esposizioni
(via Francesco Petrarca, 39b – Torino)

 

Torna per la sua IV edizione The Phair | Photo Art Fair, l’appuntamento annuale dedicato alla fotografia, da venerdì 5 a domenica 7 maggio al Padiglione 3 di Torino Esposizioni, la storica location fieristica oggetto di un imminente grande progetto di recupero.  Gallerie italiane e internazionali, di cui già confermati espositori da Francia, Germania, Svizzera e Slovacchia, presenteranno opere di artisti di rilievo nel panorama contemporaneo. Il cuore di ogni progetto ruoterà attorno all’idea di immagine, per rendere Torino un polo di riferimento e di confronto sul tema.
Il punto di tangenza della IV edizione sarà l’esplorazione di un’idea fotografica, la sua espansione, trasformazione e reinterpretazione.Fra i tanti progetti inediti che verranno presentati, ci sarà la mostra Mario Giacomelli. Forma e Poesia, mostra monografica dedicata a Mario Giacomelli, uno tra i più grandi Maestri della fotografia del nostro Paese, a cura di Chiara Massimello. 70 fotografie dell’artista marchigiano saranno per la prima volta rese visibili al pubblico.Saranno molte le gallerie, italiane e straniere, che parteciperanno a The Phair, portando alla fiera i lavori di artisti affermati ed emergenti. I temi toccati andranno dallo sguardo sugli oggetti, ai paesaggi e ai corpi, alla rielaborazione metafisica e astratta della realtà, dall’attenzione alle tecniche più innovative della fotografia alla riscoperta dei metodi tradizionali.
Tra le tante gallerie: Jaeger Art porterà i lavori di Anton Corbijn, fotografo di Leonard Cohen e dei Depeche Mode, per un intreccio tra musica e fotografia; per una riflessione sull’ambiguo e sul ritratto, MC2 Gallery esporrà le opere di grande sperimentazione di Noé Sendas, mentre Ségolène Brossette (Parigi) quelle del celebre duo Tania & Lazlo. Ancora, una realtà sorprendente e fuori dal comune sarà messa in scena da A. Galerie(Parigi), con la serie dedicata al balletto di Alessandro Vasapolli. Uno sguardo verso la società contemporanea sarà proposto da NContemporary e Wizard Gallery, che porteranno a Torino i lavori di artisti che hanno a lungo indagato il reale. Gli oggetti prenderanno vita grazie alle fotografie di Thorsten Brinkmann, esposto dalla galleria Anita Beckers di Francoforte. Arriverà a The Phair anche la scene staging photography, modalità che aumenta le potenzialità narrative e illusionistiche, con le gallerie Photo & Contemporary, Vision Quest 4rossoe Marcorossi artecontemporanea. Grandi artisti contemporanei saranno portati in fiera grazie a Galerie & Editiones Stephan Witschi di Zurigo, che porterà i lavori di Mona KuhnJungjin Lee e Martin Kollar, alla galleria Giorgio Persano, con opere di Per Barclay, Paolo CirioJan Dibbets, Susy Gómez e Michele Zaza, e alla Galerie Berthet-Aittouarès, con Mario Giacomelli, Antoine Schneck ed Eric Antoine.

L’evento si terrà presso lo spazio del Padiglione 3 dell’ex centro fieristico di Torino Esposizioni, progettato da Ettore Sottsass senior nel 1938 con la collaborazione di Pier Luigi Nervi. L’area di quasi 4mila mq ospiterà con The Phair oltre 35 espositori.

A Bardonecchia la mostra fotografica di Marcello Chifari

Segreti, curiosità, bellezza della natura negli scatti di Marcello Chifari alla mostra fotografica dal titolo “A due passi dal suolo” a Bardonecchia, presso il Palazzo delle Feste dal 6 al 28 Maggio.
L’inaugurazione si terrà Sabato 6  alle ore 17 alla presenza dell’autore che racconterà il suo progetto e le curiose similitudini tra le macchine volanti dell’uomo nella storia ed i piccoli volatili.  Questa mostra di Chifari concretizza il suo percorso di anni di ricerche, di studi, di scatti in cui solo il tempo dedicato, la grande passione e la perfetta conoscenza del mezzo fotografico hanno portato a questo importante risultato.
PF

Maria Luisa Stepanek: la fotografa che viene dal lockdown

In mostra all’ “Auditorium” della SS. Trinità” di Nizza Monferrato gli scatti fotografici dell’artista di Incisa Scapaccino

Da venerdì 5 a domenica 7 maggio

Nizza Monferrato (Asti)

Certo, doveva essere ben forte e “pronto ad esplodere” sottopelle l’istinto fotografico di Maria Luisa Stepanek, se nell’arco di un solo triennio l’artista è riuscita a farne un “mestiere” di così piacevoli e interessanti risultati quali sono quelli emergenti dagli scatti postati in mostra, da venerdì 5 a domenica 7 maggio, sotto il titolo di “Shape of Home” (“Radicarsi nel territorio”), presso la sede dell’Accademia di Cultura“L’Erca”, nell’“Auditorium della SS. Trinità”di Nizza Monferrato. Origini abruzzesi, Maria Luisa è nativa di Vancouver, ma da diciassette anni risiede in Monferrato, ad Incisa Scapaccino, bassa Valle Belbo e sede della Comunità collinare “Vigne & Vini”. Terre generose e di antiche origini, oggi vera “casa” imbarattabile per l’artista dai natali canadesi. Che per queste terre e colline, per la sua gente, per un paesaggio e una natura che facilmente si prestano ad assecondare sogni e voli di cuore e fantasia, la Stepanek non cambierebbe oggi un briciolo della sua vita. Terre a cui si lega a doppio filo, e da qualche anno, anche perfetta ispirazione  alla sua professione d’arte: ai suoi scatti fotografici (ma anche alla sua poesia “Haiku”) che sono sintesi riuscitissima di figure femminili – interpreti di eleganza, raffinatezza, attenzione alla forma – e antichi o residuali frammenti paesistici che ancor oggi sono memoria suggestiva di un territorio esemplare, per immagini e cultura radicate nei secoli. “Mi sono avvicinata alla fotografia – racconta Maria Luisa Stepanek – nel 2020, durante il terribile periodo del lockdown. Ho cominciato con un cellulare che ancora oggi utilizzo. Ad attrarmi inizialmente sono stati i fiori del mio giardino, poi sono passata alla figura”. Senza mai dimenticarsi dello spazio circostante. Il più vicino o quello perso in remoti paradisi dell’anima (“un soffio vellutato di petali rosa, la fragranza ammaliante di un grappolo d’uva, le note ritempranti di una cappella votiva”) per farne habitat ideale a un racconto che abbraccia la realtà come contesto onirico, voce poetica di sogni e visioni in cui la perfezione del gesto sconfina idealmente nel “visto e non visto” dell’immaginazione. “Staged Photography”.

Non fotografie d’impeto, ma allestite, teatralmente e con cura messe in scena, quasi performance di forte impatto emotivo, “le fotografie di questa mostra  – annota Maria Luisa – sono un’espressione dell’amore che provo per il territorio, dove si è annidato anni fa il mio cuore”. Fil rouge dell’esposizione è la figura femminile, raccontata fra sensualità e assoluta purezza, in un intrecciarsi di ombre e luci o di classicheggianti veli candidi in cui vivono atmosfere tenute in sospeso fra languide melanconie e sottili, misteriosi piaceri. Fotografare “è per me – sottolinea ancora l’artista – dono, desiderio, libertà, conoscenza, ricerca ed elogio della bellezza”. “Dopo lo scatto ‘grezzo’, utilizzo un programma di ‘fotoritocco’ che mi permette di raggiungere in molte mie opere maggiore nitidezza; alcune fotografie rimangono invece sfocate, risolte in una dimensione onirica che mi è molto cara”. E molto vicina a quegli “amorosi incanti”, tradotti in cifre sospese fra classico e surreale, propri di un’icona della contemporanea fotografia giapponese qual è Sayaka Maruyama, artista che “ammiro molto – sottolinea la Stepanek – per quelle sue immagini incentrate sui fiori e sull’eleganza del corpo femminile, così affini  alla mia ricerca”.

Gianni Milani

“The Shape of Home”

“Auditorium della SS. Trinità”, via Pistone ang. Via Cordara, Nizza Monferrato (Asti), www.ercanizza.com

Da venerdì 5 a domenica 7 maggio

Orari: 16/18,30

Nelle foto: Maria Luisa Stepanek, da “The Shape of Home”

Adriano Padovani presenta: POLVERE. Alla Cavallerizza Reale

In occasione di LIQUIDA PHOTOFESTIVAL 2023 PARATISSIMA

Progetto selezionato per

LIQUIDA EXHIBITION

dal 4 al 7 maggio

presso la Cavallerizza Reale di Torino

piazzetta Accademia Militare, 3

https://www.paratissima.it/liquida-exhibition2023/

https://www.paratissima.it/x/adriano-padovani/

https://adrianopadovani.format.com

POLVERE

Firenze 2018 2022

Adriano Padovani

Può capitare che attraversando un sottopassaggio buio e trafficato, lo sguardo si soffermi su due grandi cornici nere abbandonate all’indifferenza di chi ogni giorno percorre quel luogo. Spazi per l’affissione di manifesti pubblicitari non più utilizzati sui quali il tempo, lo smog e il passaggio continuo di automezzi hanno lasciato il loro segno cambiandoli completamente. All’interno di quegli spazi incorniciati sono rimasti dettagli, frammenti di carta, segni, che trasformano quasi completamente le immagini originali e il significato per il quale sono state create e affisse. La sovrapposizione e la trasformazione date dal tempo e dagli agenti atmosferici, hanno aggiunto nuovi elementi a quei manifesti, li hanno resi diversi, nuovi, come dipinti da una mano nera, folle e incontrollabile.

Può capitare che l’occhio attento ne percepisca una bellezza nascosta e la mente, la fantasia li trasformi ulteriormente. Compaiono così improvvisamente angeli, frammenti di messaggi, segni primordiali, macchie di colore. E in quel momento, quelle immagini create dal tempo diventano altro, prendono nuova vita, si trasformano e come in un processo continuo diventando nuovi racconti.

Le opere originali rimarranno in quel luogo, continueranno la loro naturale mutazione come un’esposizione permanente accessibile a tutti. Le loro immagini diventeranno nuove opere, si trasformeranno ulteriormente, prima fotografie, poi ricomposte, rimodellate per altri muri e altre superfici. Si arricchiranno di nuovi significati dall’intervento, dal gesto creativo dell’artista come in un ciclo infinito di creazione e trasformazione restituendo a quei manifesti, la loro primordiale funzione: trasmettere messaggi.

Una trasformazione che non si fermerà, le nuove immagini saranno condivise con altri artisti: scrittori, musicisti, videomaker, i quali aggiungeranno la loro creatività integrando strato dopo strato nuovi significati in un ciclo continuo di trasformazione.

 

 

 

 

 

 

Adriano Padovani

Grafico, designer, da sempre mi occupo di consulenze nel campo della comunicazione collaborando soprattutto con aziende nel settore dell’abbigliamento. Nel tempo ho integrato la fotografia alla mia professione sia come direttore artistico per campagne pubblicitarie e cataloghi di moda sia con progetti su commissione.

 

Negli ultimi anni ho affiancato alla professione un personale lavoro di ricerca fotografica.

 

 

 

 

 

Fluida, inafferrabile, ubiqua, potente e fugace: l’immagine dell’ipermodernità ci abita e da questa siamo pervasi in ogni momento della nostra esistenza. In quella che Zygmunt Bauman ha definito “modernità liquida”, anche la fotografia si adegua a una malleabilità di forma e contenuto resa possibile non solo dalla tecnologia, ma da un nuovo approccio della società all’immagine stessa.

Ogni individuo è oggi produttore e consumatore di immagini attraverso le quali si relaziona agli altri, attribuendo alla fotografia il valore di linguaggio universale. Si è ben presto passati a una “fotografia liquida” di fontcubertiana memoria, effimera e malleabile, sempre più simile a un’immagine mentale che a una fotografia oggetto.

In questo panorama i cui futuri sviluppi si giocano sempre più su paradigmi digitali e intangibili, “Liquida Photofestival” vuole essere un riferimento per restituire, quanto più possibile, lo stato della ricerca fotografica nelle sue diverse forme d’espressione e dello stato dell’immagine nel momento preciso della sua manifestazione, cercando di di dare voce ai nuovi talenti della fotografia contemporanea, non solo dal punto di vista della produzione autoriale, ma anche della riflessione fotografica, coinvolgendo addetti ai lavori che oggi iniziano il proprio percorso in questo cosmo in continuo divenire.

Un festival in cui l’immagine scorre, assecondando il sentiero di un fiume a volte impetuoso, a volte docile, ma mai uguale a se stesso.

Direzione Artistica di Laura Tota

BETTER DAYS WILL COME.

Il peggio è passato, la tempesta è alle nostre spalle. Nuovi scenari si aprono di fronte a noi, pronti per essere esplorati.

E se il prossimo futuro potrà essere ricordato come un raggiante sole o un terribile diluvio, dipenderà solo da ognuno di noi. Il monito è a perseverare e a non arrendersi all’incontrollabile, l’invito è a costruire orizzonti ospitali e accoglienti. “Better Days Will Come”, concept della seconda edizione di Liquida Photofestival, vuole essere un tentativo di disegnare il futuro mondo possibile, attraverso linee di indagine positive che ne evidenzino i potenziali esiti e sviluppi: una sorta di “guida” per orientarsi nell’intricato universo dell’imperscrutabile. Messaggi di Speranza, Bellezza, Condivisione, Coesistenza, Resilienza e Amore: questo è quello che Liquida racconterà attraverso la narrazione fotografica e non solo. Contaminazioni tra immagini in movimento, tecnologia, vecchi e nuovi linguaggi legati all’immagine contemporanea per contribuire a restituire una visione positiva dell’Oggi e del Domani.

BENTORNATI NEL NOSTRO MONDO LIQUIDO.

A cura di Laura Tota

Fluidity, declinazioni della critica d’arte contemporanea

L’evento internazionale si svolgerà dal 5 al 6 maggio in modalità ibrida (presenza e
remoto) dalle ore 10.00 alle ore 17.00 per entrambe le giornate seminariali, presso il Salone
d’Onore all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e sarà un evento totalmente
gratuito così come previsto nei principii dello statuto italiano, per garantire a sua volta con
tale manifestazione un coinvolgimento attivo e partecipativo dei vari professionisti di
settore che insieme ai vari docenti e studenti potranno, inoltre, sondare le dinamiche
evolutive dello stato attuale della critica d’arte con approfondite analisi sulle opere e sugli
artisti nello specifico dei contenuti culturali che riguardano le arti visive in tutte le
diramazioni che coinvolgono la scultura, la pittura, T’architettura, le arti generative, la
Street Art, l’Arte Pubblica. Il dibattito del convegno avrà infatti l’interesse critico e
scientifico di individuare “nuove chiavi di lettura” per poter esplorare i nuovi fenomeni
espressivi della contemporaneità artistica bilanciando in forma democratica le nuove
esigenze espressive dell’arte e degli artisti tra le tematiche fluide che riguardano la
“conservazione del bene” e le conseguenti dinamiche per la valorizzazione dello stesso,
ragionando sull’etica dei linguaggi espressivi e sulle problematiche culturali e sociali che
portano alla nascita di un determinato concept visivo.
Nella giornata del 5 maggio durante la prima sessione del convegno si consegnerà il
riconoscimento della “Menzione alla Carriera”, alla storica e critica d’arte, nonché
curatrice Maria Teresa Benedetti, Past President di AICA Italia.

Tra gli interventi degli ospiti istituzionali e i relatori si segnalano:
Renato Barilli (Presidente Onorario di AICA Italia, Professore Emerito dell’Alma Mater
Studiorum, Università di Bologna)
Henry Meyric Hughes (Co-fondatore di Manifesta e Presidente Onorario di AICA
International, Paris e Past President di AICA UK)
Lisbeth Rebollo Goçalves (Presidente di AICA International, Paris)
Paola Gribaudo (Presidente dell’Accademia Albertina di Belle
Arti di Torino)
Salvo Bitonti (Direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino)
Gabriele Romeo (Presidente di AICA Italia, Docente di Fenomenologia delle arti
contemporanee Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria)
Carolyn Christov-Bakargiev (scrittore, storico dell’arte e curatore, Direttore del Castello di
Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e della Fondazione Francesco Federico Cerruti
“di Rivoli- Torino)
Freddy Paul Grunert (Membro del European Joint Research Center Ispra, curatore allo
ZKM, Zentrum für Art und Medien di Karlsruhe)
Cristina Trivellin (Vice-Presidente del Comitato Scientifico di AICA Italia)
Roberto Mastroianni (Presidente del Museo Diffuso della Resistenza di Torino, professore
di antropologia culturale e di antropologia dell’arte)
Maria Teresa Benedetti (critica d’arte, curatrice, Past President di AICA Italia)
Andrea Balzola (Docente di Teoria e metodo dei mass media presso l’Accademia Albertina
di Belle Arti di Torino)
Lorella Giudici (saggista, critica d’arte e Docente di Storia dell’Arte Contemporanea
all’Accademia di Belle Arti di Brera)
Pier Luigi Capucci (Presidente del Web-Magazine NOEMA e docente presso l’Accademia
di Belle Arti di Urbino)
Malgorzata Kazmierczak (Ph.D in Storia, ricercatrice d’arte contemporanea, VicePresidente di AICA International, VicePresidente di AICA Polonia)
Gian Maria Tossati (Direttore Artistico della Fondazione La
Quadriennale di Roma, artista rappresentante l’Italia nel rispettivo Padiglione alla 59ª
Biennale Internazionale d’Arte di Venezia)
Gabriele Perretta (critico d’arte, Docente all’Accademia di Belle
Arti di Brera)
Liliana Iadeluca (Docente di Scenotecnica all’Accademia di Belle
Arti di Palermo)
Edoardo Di Mauro (curatore, docente di storia e metodologia della critica d’arte, Direttore
del Museo di Arte Urbana, Torino)
Alfredo Cramerotti (Direttore del Mostyn Contemporary Art Museum & Co-Direttore del
IAM Infinity Art Museum. Presidente dell’IKT International Association of Curators of
Contemporary Art, Chair Digital Strategies committee AICA International, Advisor UK
Government art collection & British Council Art Collection).
Matilde De Feo (film-maker, docente di Progettazione multimediale, Accademia di Belle
Arti di Reggio Calabria)
Fiat Arapoglu (Vicepresidente di AICA International, Past
President di AICA Turchia, Asst. Prof. Dr. di storia dell’arte, Altinbas University, IstanbulTurkey)
Rosita Commisso (Docente di Fenomenologia dei media all’Accademia di Belle Arti di
Catanzaro)
Matthew Kangas (Membro AICA USA, editore corrispondente per Art in America and
Sculture magazine. Ha scritto per numerose pubblicazioni per Seattle Times, Artweek,
Preview and
Art Ltd)
Francesca Adamo (storica della fotografia e autrice)
loannis Melanitis (Docente ASFA, Athens School of Fine Arts)
——————————
Modererà gli interventi:
Anselmo Villata (Vice- Presidente e Presidente del Comitato Elettorale EMC di AICA
International)
——————————
Relazioni Istituzionali:
Marilena Vita (Vice-Presidente alle Relazioni Istituzionali di AICA Italia)
PER PARTECIPARE:
Per la partecipazione all’evento, gli utenti da remoto potranno collegarsi alla pagina
dedicata all’evento cliccando sul link http://www.aica-italia.org/category/news/ per
guardare lo streaming.
Quanti volessero assistere alle sessioni della conferenza in presenza dovranno registrarsi
sul modello disponibile alla pagina http://www.aica-italia.org/category/news/, sotto
l’icona Attend The Conference, e formalizzare la propria iscrizione gratuita entro il 30
Aprile c.m.
Coordinatori scientifici e tecnici alla curatela e alle manifestazioni:
Sara Liuzzi
Gerardo De Pasquale
Per maggiori informazioni:
Coordinatori per la Comunicazione e la Stampa di AICA Italia:
Angelo Mistrangelo
Diego Repetto
convegnofluidity.aicaitalia@gmail.com
www.aica-italia.org

“Prospettive / Perspectives”. Arte contemporanea, clima e paesaggio

Due nuove, coraggiose opere d’arte contemporanea nel cuore di Langa chiudono il progetto transfrontaliero per la “fruizione consapevole” del territorio

Alba (Cuneo)

Due i borghi langaroli coinvolti: Roddino, poco più di 400 abitanti cerniera fra la Langa del Barolo e l’Alta Langa, e Neviglie, 357 abitanti nella terra di confine con la zona del Barbaresco. Cominciamo proprio da Neviglie che, in un nuovo parco pubblico sorto sull’area dell’acquedotto, all’ingresso del paese e dalla vista mozzafiato, ospita “The Traveler (Il Viaggiatore)”, imponente scultura, racchiusa fra mito e leggenda, opera dell’artista francese di Brest, Jean-Marie Appriou. Magnifica, inattesa presenza: una grande nave a vela alta (fusione di alluminio) ripescata in chissà quale epoca e civiltà arcaica, la cui prua si affaccia sulle simboliche onde marine delle colline sottostanti, coltivate a vite, come fosse in procinto di salpare. A Roddino, invece, gli artisti Liam Gillick (artista concettuale di New York) e Hito Steyerl (nativa di Monaco di Baviera) sono intervenuti in coppia  sull’architettura di quella che era un tempo la scuola elementare (e che oggi ospita uno studio medico, una biblioteca e uno spazio multifunzionale frequentato dai cittadini locali e dai turisti) con un’opera murale di grandi dimensioni e dai colori vivaci, intitolata “However Many Times We Ran The Model The Results Were Pretty Much The Same (Per quante volte sia stato applicato il modello, i risultati sono stati più o meno gli stessi)”.

Le due nuove opere d’arte contemporanea site-specific, pensate per Roddino e Neviglie, sono state inaugurate nei giorni scorsi e rappresentano gli esiti (decisamente suggestivi) del progetto “Prospettive / Perspectives”realizzato, con il sostegno del “Programma Europeo Interreg Alcotra Italia/Francia 2014 – 2020”, dall’“Ente Turismo Langhe Monferrato Roero”, insieme alla “Fondazione Sandretto Rebaudengo” (con sede a Torino e a Guarene) e a “Villa Arson”, istituzione afferente al “Ministero della Cultura” francese dedicata alla “creazione contemporanea”, in sinergia con l’“Università della Costa Azzurra”. Obiettivo del progetto:quello di costruire e trasferire attenzione e conoscenza sui temi del “cambiamento climatico”, in territori inseriti nella lista del “Patrimonio Mondiale dell’Unesco”, attraverso la costruzione di “simboli” che diventino patrimonio comune. E proprio in questo senso l’“arte contemporanea” e le opere degli artisti sono il tassello finale di un lungo percorso che “Prospettive / Perspectives” ha disseminato nei territori fra Piemonte e Costa Azzurra.

L’intento del “murale”, che a Roddino copre l’intera facciata dell’edificio a tre piani con vista sulla campagna circostante, era quello di produrre un’opera d’arte “apparentemente astratta ma con una complessità di fondo, qualcosa di audace e rassicurante che sembrasse esprimere futuro, continuità e cambiamento”. Inoltre, utilizzando un semplice programma di simulazione che traduceva le pubbliche informazioni (l’evoluzione storica dell’area e i potenziali cambiamenti economici, ecologici e sociali) nella gamma cromatica alla base dell’opera, “gli artisti si sono resi conto che i risultati erano, come suggerisce il titolo, ‘praticamente gli stessi’ indipendentemente dai dati inseriti”. “I due elementi che hanno completamente rovinato lo schema sono stati i cambiamenti climatici estremi e i conflitti”. Nell’intervento di Gillick e Steyerl, che rivela il loro comune interesse per i “dati”, il paesaggio si formalizza dunque come “ritratto sociale allo stesso tempo astratto e radicato nella realtà del luogo”.

Per quanto riguarda, invece, la scultura di Neviglie, l’idea è nata in seguito a una conversazione tra l’artista e i rappresentanti locali del borgo, nonché alla curiosa comparsa di una nave tra gli stemmi della cittadina priva di sbocchi sul mare, forse un riferimento ai tempi delle Crociate. “The Traveler”suggerisce al tempo stesso “un posizionamento e un movimento: occupa un punto di osservazione privilegiato, che consente allo sguardo di spaziare e rimanda all’idea di avventura evocata dalla nave”. A fare da contrappunto, un’assenza: quella del viaggiatore che dà il titolo all’opera, senza tuttavia essere rappresentato. Una figura carica di potenziale narrativo nella quale chi osserva può identificarsi.

L’inaugurazione delle due opere è avvenuta al termine di un lungo percorso di condivisione con le scuole e con gli abitanti del territorio in cui si è sottolineato “quanto sia fondamentale cambiare prospettiva e costruire un futuro capace di limitare gli effetti del cambiamento climatico di origine antropica”.

Per info: “Ente Turismo Langhe Monferrato Roero”, piazza Risorgimento 2, Alba (Cn); tel. 0173/35833 o www.prospettive.art.it

  1. m.

Nelle foto:

–       Jean-Marie Appriou: “The Traveller”, Neviglie, Ph. Lavezzo

–       Gillick – Steyerl: “However Many Times We Ran The Model The Results Were Pretty Much The Same”, part., Roddino, Ph. Lavezzo

–       Gillick – Steyerl: “However Many Times We Ran The Model The Results Were Pretty Much The Same”, Roddino, Ph. Lavezzo

“Leggere Egon Schiele” allo Studio Fornaresio

L’unico portfolio autorizzato dagli eredi e realizzato per il centenario della nascita di
Egon Schiele nel 1990 dall’editore Siedler in collaborazione con il Dorotheum Museum
di Vienna.
Sarà presentata il giorno mercoledì 17 maggio 2023 dalle 18:30 presso lo Studio Fornaresio sito in
Via Le Chiuse, 1/A, Torino, la mostra “Leggere Egon Schiele”, avente come protagonista uno degli
artisti più amati e controversi del primo Novecento.
La mostra avrà come oggetto le splendide litografie dell’artista racchiuse in una cartella, capolavoro
di legatoria, facente parte dei 600 esemplari che costituiscono l’unica opera postuma autorizzata dagli
eredi di Schiele, realizzata per la grande mostra in Giappone in occasione del centenario della sua
nascita.
L’impianto di questa esposizione torinese, tuttavia, come indicato dal titolo consisterà nel costruire
un percorso di lettura delle opere mediante l’affiancamento delle stesse al pensiero originale
dell’artista in modo che si possa cogliere uno scorcio di una delle menti artistiche più note del secolo
scorso. A partire, quindi, da stralci di lettere, prose e poesie di Egon Schiele si creerà un dialogo tra
arti figurative e letterarie spingendo l’osservatore ad immedesimarsi e a cercare appunto di “leggere”
Schiele.
In modo da dare un inquadramento generale dell’artista e collocarlo propriamente nel tempo storico
e nella corrente artistica di riferimento, si ricorda in questa sede che Egon Schiele fu un grande
rappresentante dell’espressionismo austriaco che trattò direttamente e senza mezzi di intermediazione
la crudezza del sesso e la drammaticità dei tratti del corpo umano, corpi che rappresenta
sostanzialmente in nudità. Ben lungi dal raffigurare corpi greci classici dalle forme rotonde e perfette
soprattutto nel caso femminile, e dall’armonia e proporzionalità nelle parti, evidenti dei muscoli
rappresentati in tensione nel caso maschile, Schiele realizza corpi magri, in linea quasi atonale, con
tratti nervosi e calcati che restituiscono una sensazione immediata di tormento e delineano una visione
del mondo in cui tutto è caratterizzato da crisi e decadenza. Anche l’utilizzo dei colori è particolare
nella misura in cui viene assegnato loro il compito di raccogliere il dramma della modernità e di
esprimerlo.
Informazioni utili:
L’ingresso alla mostra è gratuito e vi è la possibilità di acquistare la cartella o le litografie singolarmente, ognuna corredata
dalla propria autenticazione. Per l’acquisto si può scegliere il canale online in seguito alla consultazione del sito
fornaresio.com che permette di ricevere con rapidità e sicurezza le opere a casa, oppure ci si può recare direttamente in
galleria in modo da avere anche la possibilità di ulteriori visioni dirette.

Apertura straordinaria a Miradolo e alla mostra Christo e Jeanne-Claude. Projects

Castello di Miradolo (TO)
Martedì 25 aprile

Martedì 25 aprile, il Parco e il Castello di Miradolo aprono in via straordinaria dalle 10 alle 18.30 (ultimo ingresso, ore 17). L’apertura sarà anche l’occasione per visitare la mostra Christo e Jeanne-Claude. Projects, prorogata fino al 1° maggio.

 

CHRISTO E JEANNE-CLAUDE. PROJECTS
A poco più di due anni dalla scomparsa di Christo Vladimirov Javacheff, il Castello di Miradolo dedica a Christo e Jeanne-Claude, la coppia che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte e il suo processo di realizzazione, la mostra Christo e Jeanne-Claude. Projects, che espone disegni, collages, fotografie e video delle loro opere più famose, insieme ad opere di alcuni artisti del Nouveau Réalisme e della Land Art che hanno influenzato la loro produzione artistica e il loro pensiero.
Curata da Francesco Poli, Paolo Repetto e Roberto Galimberti, con il coordinamento generale di Paola Eynard, realizzata grazie alla collaborazione con la Christo and Jeanne-Claude Foundation di New York, presenta circa sessanta opere accompagnate da un’ampia sezione fotografica e dalla proiezione dei video che documentano la realizzazione delle monumentali installazioni artistiche.

 

INFO
Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)
0121 502761 www.fondazionecosso.com
Christo e Jeanne-Claude. Projects
A cura di Francesco Poli, Paolo Repetto, Roberto Galimberti, con il coordinamento generale di Paola Eynard e in collaborazione con la Christo and Jeanne-Claude Foundation di New York
Biglietti:
Mostra – 15 euro intero, 12 euro ridotto (gruppi, over 65, convenzioni), 10 euro ridotto 15-26 anni, 8 euro ridotto 6-14 anni, gratuito (0-5 anni, Abbonati Musei e Torino+Piemonte Card, Passaporto culturale, disabilità e accompagnatori), 5 euro Carta Giovani Città di Pinerolo, 4 euro ridotto scuole. Audio guida mostra 6 euro, incluso nel biglietto per i bambini fino a 14 anni kit didattico Da un metro in giù
Parco – 6 euro intero, 5 euro Carta Giovani Città di Pinerolo, gratuito 0-5 anni, Abbonati Musei e Torino+Piemonte Card, Passaporto culturale, disabilità e accompagnatori. Incluso nel biglietto audio racconto stagionale in cuffia per scoprire le ricchezze botaniche del Parco e le sue suggestioni romantiche. Il percorso cambia ad ogni stagione.