ARTE- Pagina 62

“The Phantasmagoria of Jathilan” Nelle “Antiche Ghiacciaie” di Porta Palazzo

la performance musicale degli indonesiani “Raja Kirk”, organizzata dal “MAO” di Torino

Venerdì 3 novembre, ore 22

Serata ghiotta, in tutti i sensi. Non ultimo, il piacere di riscoprire una Torino ai più misteriosa, se non sconosciuta. Nella rinnovata collaborazione fra il “MAO-Museo d’Arte Orientale”, di via San Domenico a Torino, con il “Mercato Centrale” subalpino e in occasione dell’edizione di “Artissima 2023”, si svolgerà infatti, venerdì 3 novembre (ore 22), all’interno delle “Antiche Ghiacciaie” di Porta Pila, la performance musicale “The Phantasmagoria of Jathilan” del duo indonesiano dei “Raja Kirk” (accompagnato dalla cantante Silir Pujiwati e dal performer Ari Dwiyanto), secondo appuntamento del public program “Trad u/i zioni d’Eurasia” a cura di Chiara Lee e Freddie Murphy. Nelle ottocentesche “Giacciaie” (non bleffate: quanti le conoscevano o ne avevano sentito parlare?) del mercato all’aperto più grande d’Europa, portate alla luce in seguito agli scavi del 2002 per la costruzione del “Palafuksas” che oggi ospita il modernissimo “Mercato Centrale”, i “Raja Kirk” si esibiranno, con la loro musica (dal forte impatto ipnotico, onirico e percussivo) in remoti brani della “tradizione Jathilan”, che accompagnava le danzatrici indonesiane dell’isola di Giava, ai tempi del colonialismo olandese. In “The Phantasmagoria of Jahtilan”, il duo dei “Raja Kirk” rielabora la cosiddetta danza del “cavallo Jathilan”, una “trance dance” popolare celebre a Giava e utilizzata per dare forza dopo una sconfitta. “Jathilan” è l’acronimo di “Jarane jan tjil-thilan”, che si traduce in “cavallo che balla in modo irregolare”. L’attuale forma di “Jathilan” si sviluppò dopo la “Guerra di Giava” (combattuta tra i ribelli giavanesi e l’impero coloniale olandese dal 1825 al 1830) come pratica comune per far fronte alla sconfitta subita per mano dell’Impero olandese e alla devastazione causata dalla conseguente guerra civile. Nelle danze venivano usati dei cavalli di bambù per esprimere sostegno ai cavalieri del leader ribelle, il principe Diponegoro, che avevano combattuto coraggiosamente contro le forze coloniali olandesi. Nonostante la sconfitta subita dai ribelli, la danza “Jathilan” raffigura una vittoria immaginaria della cavalleria locale contro demoni, mostri o colonizzatori. Questa performance eroica ha quindi molteplici scopi: intrattenere, incoraggiare, guarire e unire le persone in un rituale contro l’oppressione. Nel corso dello spettacolo ritmi elettronici sincopati si combinano con percussioni metalliche di strumenti, costruiti dagli stessi musicisti, che inducono alla trance“Il canto – spiegano i curatori – meravigliosamente monotono in uno stile melismatico ripetitivo e accattivante si intreccia con melodie cadenzate che sgorgano da strumenti a fiato improvvisati. Con una propulsione frenetica e apparentemente infinita, la musica di ‘Raja Kirik’ abbraccia un’ampia portata emotiva”.

Ingresso libero fino al raggiungimento della capienza massima. Si consiglia la prenotazioneinfo.torino@mercatocentrale.it

g.m.

Nelle foto:

–       Immagine guida “Phantasmagoria”

–       Raja Kirk “Phantasmagoria” (Ph. Yuda Kusuma Putra)

Flashback Art Fair, la fiera dedicata all’arte senza limiti di spazio e di tempo

Da Canaletto a Ontani, da Hayez a Kounellis, dalle arti decorative a quelle figurative, tutta l’arte contemporanea di Flashback Art Fair 2023

La manifestazione, in programma dal 2 al 5 novembre, presenta il suo undicesimo capitolo dal titolo “Metamemoria” 

attraverso le immagini del ciclo Le Piante dell’artista Turi Rapisarda

L’undicesima edizione di Flashback Art Fair apre le porte al pubblico dal 2 al 5 novembre 2023 in corso Giovanni Lanza 75sede di Flashback Habitat, Ecosistema per le Culture Contemporanee, il nuovo centro artistico indipendente di 20.000 mq a pochi passi dal centro di Torino.

 

Flashback Art Fair è una manifestazione dedicata all’arte di tutti i tempi, un progetto che nasce per offrire una diversa visione sulla storia dell’arte e sulla storia di oggi e che, rinnovandosi di anno in anno, connette zone temporali diverse: l’antico, il moderno e il contemporaneo.

Questa edizione è dedicata alla Metamemoria, la consapevolezza della nostra memoria, la fiera in quanto attivatore di immagini e conoscenza è lo strumento che ci permette di rivivificare, riattivare, ricontestualizzare. Le informazioni vengono fissate utilizzando colori, immagini, emozioni e associazioni. Le opere contribuiscono alla creazione di queste mappe mnemoniche; è così che le gallerie di questa undicesima edizione concorrono in modo determinante alla creazione di un universo di immagini, composito e affascinante, che ripercorre la storia della vita e dell’uomo. Grazie a queste tracce di esperienza passata, l’individuo riesce ad affrontare situazioni di vita, presente e futura.

Questa la dichiarazione della Direzione composta da Ginevra Pucci, Stefania Poddighe e dall’artista Alessandro Bulgini.

 

Per questa edizione i progetti espositivi che si susseguono negli spazi di corso Giovanni Lanza concentrano il proprio sguardo sull’arte stessa, quale “attivatore” di metamemoria, indagando la potente ed energica rilevanza dell’aspetto artistico nel quotidiano comune.

GLI ESPOSITORI:

Aleandri Arte Moderna, Roma (I), Antiques Par Force, Roma (I), Arcuti Fine Art, Roma, Torino (I), Atipografia, Arzigliano VI, Milano (I), Benappi Fine Art, Londra (UK), Galleria Umberto Benappi, Torino (I), Galleria Riccardo Boni, Roma (I), Bottegantica, Milano (I), Botticelli Antichità, Firenze (I), Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery, Venezia (I), Studio d’Arte Campaiola, Roma (I), Galleria Canesso, Parigi (FR), Milano (I), Mirco Cattai Fine Arts & Antique Rugs, Milano (I), Galleria Arte Cesaro, Padova (I), Contemporary Cluster, Roma (I), Galleria del Ponte, Torino (I), Galleria Giamblanco, Torino (I), Flavio Gianassi – FG Fine Art, Londra (UK), Galleria dello Scudo, Verona (I), Galleria Gracis, Milano (I), Il Cartiglio, Torino (I), Galleria In Arco, Torino (I), Galleria d’Arte l’Incontro, Chiari BS (I), Andrea Ingenito Contemporary Art, Napoli, Milano (I), DSY 44 Lampronti Gallery, Londra (UK), Lorenzelli Arte, Milano (I), Luma Contemporary Art, Roma (I), Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’Epoca, Torino (I), Galleria d’Arte Niccoli, Parma (I), Galleria Open Art, Prato PO (I), Osart Gallery, Milano (I), Photo & Contemporary, Torino (I), Flavio Pozzallo, Oulx TO (I), Galleria Russo, Roma (I), Richard Saltoun, Londra (UK), Roma (I), Secol-Art di Masoero, Torino (I), Tower Gallery, Todi PG (I), Galleria Antonio Verolino – Arte Contemporanea, Modena (I), Untitled Association, Roma (I)

Flashback, una fiera d’arte in cui opere di ogni tempo e spazio coesistono le une accanto alle altre, creando connessioni e cortocircuiti visivi che interrogano il nostro presente, costruendo la nostra memoria in una serie di dialoghi che si attivano tra il nostro sguardo e quello degli artisti, che hanno segnato il volto della loro epoca. Riflessioni sempre attive quelle degli artisti, come quella sugli spazi che se vissuti si trasformano in luoghi, ambienti in cui viviamo che entrano a far parte della nostra identità. Luoghi a Flashback raccontati da Canaletto presentato da DYS 44 Lampronti Gallery, che immortala un momento della storia veneziana in una delle sue iconiche e luminose vedute della città, o dalla tempera di Carlo Bossoli attraverso il quale conosciamo l’aspetto e la vita di una delle piazze più importanti di Torino a metà dell’Ottocento con il dipinto Piazza S. Carlo del 1857 presentato da Arcuti Fine Art, o Fortunato Depero della Galleria Gracis che proietta la sua riflessione avanti nel tempo, immaginando una città futurista popolata da automi, fino agli studi architettonici di Christo, che ragionano sul potere trasfigurante della Land Art presentato dalla Galleria D’arte L’incontro. Riflessione sulla fascinazione dell’oro, materiale prezioso, senza tempo, che conquista gli artisti fin dall’antichità. Il suo splendore si carica di significati simbolici nei soggetti sacri, evocando una dimensione mistica, trascendente, atemporale. La stessa che rintracciamo anche in opere di artisti contemporanei (Luis Gonzales Palma con Fetiche, 2001-2002 di Photo & Contemporary e Marinella Pirelli con Tramonto del 2001, di Richard Saltoun Gallery), dove l’applicazione della foglia d’oro richiama alla mente il fondo oro delle più belle pale d’altare medievali (Francesco III° BadileMadonna in trono con il Bambino, 1530 ca. di Flavio Pozzallo). La malleabilità e duttilità del metallo permettono poi esiti raffinati nella creazione e decorazione dei gioielli, rendendo questi piccoli oggetti capolavori, come il Bracciale Retrò in oro giallo, zaffiri naturali e diamanti del 1940 ca. di Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’epoca. Opere che concorrono alla costruzione di un immaginario popolato sia da elementi appartenenti alla nostra storia che a quella di culture lontane. Ci troviamo dunque ad attraversare singoli periodi storici, l’Ottocento romantico e seducente di Francesco Hayez presentato da Aleandri Arte Moderna, il Novecento con gli eterni Balla, De ChiricoMedardo RossoSavinio e Sironi della Galleria Russo, Bottegantica e Galleria Gracis o ci ritroviamo catapultati in progetti che legano opere realizzate in periodi diversi come il raffinato esempio di Galleria dello Scudo, dove le opere del contemporaneo Luigi Ontani e quelle dei maestri del seicento indagano congiuntamente l’uomo con curiosità antropologica. La galleria Riccardo Boni, che sottolinea l’impossibilità di scindere nell’arte l’antico dal moderno, presentando un settecentesco Massimo D’Azeglio in dialogo con i lavori di Emilio Prini Alighiero Boetti appartenenti invece all’Arte Povera del Novecento.

Flashback dunque approfondisce l’articolazione tra passato e presente attraverso i concetti di identità e memoria, illustrando la complessità e l’importanza della costruzione culturale.

Un’atmosfera, quella di Flashback Art Fair, in cui si potenzia la metamemoria, un luogo dove le opere assolvono al compito di stimolare i numerosi processi di conoscenza e consapevolezza.

Flashback nel suo undicesimo capitolo ci racconta quanto importante sia rendersi consapevoli della memoria, prendersi cura di essa e di ciò che ci appartiene. Il tutto reso possibile attraverso l’arte, disciplina umana che lega culture, storie e vite.

L’XI edizione di Flashback: il tema e le mostre

Il titolo di questa edizione è Metamemoria, undicesimo capitolo del racconto di Flashback.

In neuroscienza, la metamemoria è quella capacità introspettiva che permette all’essere umano di valutare e monitorare la propria memoria, dalla quale dipende l’identità personale e la consapevolezza di ciò che ci appartiene.

Immagini, nozioni e sensazioni vengono riprodotte nella mente e ricollocate nel tempo e nello spazio, costruendo così il bagaglio culturale personale dal quale possiamo attingere quotidianamente. Più si è abili nel testare la propria capacità mnemonica, più si riesce a migliorare la memoria prospettica: programmare un’azione e metterla in atto quando serve, in ogni momento della vita quotidiana.

L’immagine guida dell’undicesima edizione di Flashback Art Fair è realizzata sulla base dell’opera Le Piante di Turi Rapisarda. Nella serie, gli immigrati e le immigrate del Sud Italia sono ritratti come piante in vaso, restituiti come individui pienamente consapevoli, incredibili nella perfezione della loro compiutezza. Le radici, nella finitezza del vaso, sono parte integrante di noi stessi, la parte essenziale che ci permette di affrontare il nostro presente.

Le Piante di Rapisarda costituiscono la perfetta metafora per le opere presenti in fiera, elementi attraverso i quali esercitiamo la metamemoria (costruiamo con conoscenza e consapevolezza il nostro bagaglio culturale). Le Piante sono una delle serie presenti nella mostra Turi Rapisarda. Fotografie che raccoglie più di trenta opere stampate ai sali d’argento realizzate tra gli anni Ottanta e Novanta dove concetti, emozioni e tecnica si fondono. Tra le serie oltre a Le PianteSatiro, Trespolo e Autoritratto, cicli attraverso i quali Rapisarda mostra la propria visione del mondo analizzando l’umanità, talvolta fragile e vulnerabile. Le opere di Rapisarda, artista fuori dagli schemi, riescono a raccontare emozioni e sentimenti apparentemente distanti creando quell’importante connubio tra arte e vita fondamentale per le opere d’arte.

Questa edizione della fiera ospita anche la 9° edizione della mostra conclusiva del progetto Opera Viva Barriera di Milano (il manifesto di 6x3m che, in piazza Bottesini a Torino, accompagna durante l’anno la vita quotidiana del quartiere).

Questa edizione è dedicata all’incursione della vita nei progetti d’arte: in questo caso Luigi, l’addetto alle affissioni interviene appendendo tutte le immagini dei manifesti capovolte. Alessandro Bulgini, ideatore del progetto, indaga sul ribaltamento della prospettiva e sull’influenza della vita nell’arte. L’edizione vede l’intervento di un gruppo di artisti torinesi tra i più di significativi e originali: Sergio Cascavilla, Gianluca e Massimiliano De Serio, Turi Rapisarda, Luigi Gariglio, Pierluigi Pusole e lo stesso Alessandro Bulgini.

 

La mostra Una vita migliore. Frammenti di Storie dell’Istituto per l’Infanzia della Provincia di Torino, ora permanente e con un nuovo allestimento, è fruibile al terzo piano della sede. Curata dall’artista e direttore artistico di Flashback Habitat Alessandro Bulgini, aperta al pubblico a primavera 2023, vuole essere un’opera collettiva, un’opera corale dove si intrecciano storia, emozioni, arte e vita. Vuole ridare voce a quella moltitudine di mondi che si sono intrecciati nelle sale della struttura, ex brefotrofio di Torino, attraverso scorci di storie di alcuni dei protagonisti che, in prima persona, hanno vissuto quel luogo come i bambini, ora adulti, le tate, i dipendenti della struttura. Un’esposizione che narra storie intime e personali, ma incredibilmente universali perché legate a concetti che ci toccano da vicini come la nascita, la famiglia, l’identità, attraverso frammenti originali, raccolti grazie alla collaborazione di chi c’era all’epoca, documenti recuperati negli archivi storici della Provincia di Torino e testimonianze dirette.

Ritornano poi come ogni anno i flashback talk che indagano il ruolo della memoria nella costruzione del contemporaneo, i flashback lab di Mariachiara Guerra, responsabile del progetto didattico di Flashback Habitat, e un’installazione di videoarte del duo artistico fannidada che è la flashback video di quest’anno. Dal titolo La spirale del tempo (2023), la videoproiezione è un omaggio ai cento anni dalla nascita di Italo Calvino, una spirale di immagini che si illumina dalle finestre del Padiglione D di Flashback Habitat, visibile dalla suggestiva passerella che collega il padiglione della fiera alla zona Lounge. L’animazione si compone di microracconti e sollecitazioni visive ispirate a “La memoria del Mondo” (1997) di Calvino.

La potente area verde di 9.000mq ospita il progetto partecipato Vivarium che mira a costruire un parco artistico in divenire all’interno dell’ecosistema, vivo e in costante metamorfosi. Nello spazio si inseriscono, per restare, le opere d’arte, che danno vita a una fusione armonica dove tutto ciò che si uniforma proviene dal dialogo tra l’artista e l’habitat. A “mettere radici” sono le opere:  Roots pipeline (2022) di Francesca Casale, Sedie nello spazio (1995) di Fabio Cascardi, Mushroom Forest (2023) di Michel Vecchi e Tout se tient (2023) di Luisa Raffaelli.

Un’importante novità di quest’anno è la nuova Luce d’Artista, Costellazione di Alessandro Bulgini dal titolo mater 2023, Ex Istituto per l’Infanzia della Provincia di Torino, installata sul tetto della Padiglione C e visibile da Corso Vittorio Emanuele II e, una volta che le foglie saranno cadute, fino alla stazione di Porta Nuova. L’opera è dedicata a coloro che sono nati più di quarant’anni fa nell’attuale sede di Flashback Habitat, ex brefotrofio della Provincia di Torino fino agli anni Ottanta. mater, come l’impronta della madre lasciata nel poco tempo che è stata qui, rappresenta per coloro che sono nati in questo luogo, lo spazio in cui ritrovarsi. Un’opera che dà luce a un desiderio, si impone sul tetto della villa più antica e più alta dell’ex Istituto, diventando un faro nel buio.

L’arte come la memoria si aziona grazie all’osservazione sensibile. Le tracce degli artisti lasciate lungo i percorsi di vita di ognuno degli innumerevoli periodi storici ci permettono di risalire alla configurazione di eventi passati ma soprattutto ci aiutano a capacitarci del presente.

Apertura al pubblico: 2 / 5 novembre 2023 dalle 11.00 alle 20.00

Ingresso

Biglietto intero: 15€

Biglietto ridotto: 10€ (riduzioni previste per legge, per possessori di Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card e per possessori della tessera Amic* di Flashback Habitat)

Giovedì 2 novembre ingresso gratuito con Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card, possessori della tessera Amic* di Flashback Habitat

IAAD. co-firma la veste grafica di Paratissima XIX

Eye Contact – Match with Art

Timidi, rapidi e delicati. Indiscreti, sfrontati e provocatori. Gli sguardi possono assumere infiniti significati e nella loro intensità o fugacità si possono nascondere intenzioni, desideri o perplessità. In un imprevedibile battito di ciglia, si può vivere un gioco dove le parole sono meri accessori, dove è il solo scambio di sguardi a travolgerci in connessioni, emozioni ed energie. Così l’arte, nella sua forma visiva, si svincola dalla necessità di generare un dialogo, costruendo con lo sguardo dell’osservatore un rapporto silenzioso ed intimo, segreto ma complice.

IAAD. ha studiato l’identità e la campagna di comunicazione di “Eye Contact – Match with Art”, il tema della XIX edizione di Paratissima. L’ideazione e la realizzazione dell’immagine guida è stata elaborata come tesi di classe dal gruppo di studenti formato da Vittoria Gaia Pitacco, Vito Paolo Pace, Alberto Pitton, Fabiana Ruotolo, Rachele Pozzo, del terzo anno del corso di Communication Design coordinato da Andrea Bozzo, con direttore strategico Aurelio Tortelli.

«Nel nostro progetto di tesi in collaborazione con Paratissima – spiegano gli studenti – abbiamo esplorato il tema “Eyes on Paratissima”. Il nostro obiettivo era di enfatizzare l’identità unica di Paratissima nel panorama artistico e culturale, distinguendola dai suoi competitor. Abbiamo riconosciuto tre aspetti chiave che caratterizzano Paratissima: la riqualificazione di spazi abbandonati, la promozione di artisti emergenti e la creazione di legami forti all’interno della community. Ognuno di questi elementi è stato analizzato in profondità allo scopo di creare una narrazione visiva e concettuale che potesse riassumere la filosofia dell’organizzazione. Il nostro progetto ha cercato di sottolineare questi aspetti chiave attraverso vari applicativi, da campagne pubblicitarie a installazioni artistiche, con l’obiettivo di mettere gli “occhi su Paratissima” e celebrare la sua unicità e il suo impatto positivo sulla società».   

 

Alla Promotrice di Belle Arti trionfano antiquariato e archeologia con Apart Art and Antiques Fair

Nella settimana che Torino dedica all’arte figurativa si terrà anche Apart, Art and Antiques Fair, alla Promotrice di Belle Arti.

L’associazione Piemontese antiquari promuove, infatti, dal 2 al 5 novembre la settima edizione di APART, Art and Antiques fair, presso la Promotrice di Belle Arti in Torino, in viale Balsamo Crivelli 11. Si tratta di uno degli appuntamenti della settimana dell’arte torinese

L’arte è intesa come viaggio tra i continenti, nei secoli. L’arte antica è fortemente contemporanea, attraversa i continenti, le culture e la fiera dimostra come l’arte classica sia in grado di dialogare con il contemporaneo, perché il tempo della bellezza è il presente. Gli spazi della Promotrice delle Belle Arti ospiteranno le opere dall’Archeologia ai giorni nostri, dall’Europa all’Asia e all’Africa, per mostrare al pubblico come l’arte antica possa intessere un dialogo con il nostro vivere questo tempo e costruire sensi nuovi.

Mara Martellotta

THE OTHERS uno spazio espositivo cosmico che esplora l’Universo dell’arte contemporanea

Per la XII edizione  oltre 70 espositori provenienti da tutto il mondo. In programma 4 live performance proposte da artisti italiani e stranieri

 

Padiglione 3 di Torino Esposizioni – TORINO 

2 – 5 novembre 2023

www.theothersartfair.com

 

 

 Tre, due, uno, accensione: è in partenza la missione The Others Art Fair 2023 che quest’anno torna sul pianeta dal 2 al 5 novembre 2023 e sbarca a Torino con l’obiettivo di portare all’ombra della Mole gallerie galattiche pronte a risplendere nell’Universo dell’arte contemporanea. Le realtà coinvolte presenteranno progetti espositivi di artisti under 40 o artisti over 40 in dialogo con artisti più giovani, per privilegiare l’interscambio generazionale e accompagnare il pubblico in un’esplorazione senza tempo né confini dei linguaggi creativi.

 

 

UNO SPAZIO ESPOSITIVO COSMICO

Centro di controllo di The Others 2023 sarà per la terza volta il Padiglione 3 di Torino Esposizioni progettato da Pier Luigi Nervi, che quest’anno verrà eccezionalmente trasformato in una vera e propria galassia all’interno di uno spazio espositivo cosmico dall’approccio innovativo e originale. Come pianeti, le gallerie accoglieranno quindi nei loro spazi il pubblico di esploratori cosmici in viaggio tra le costellazioni dell’arte contemporanea, alla scoperta di nuove espressioni artistiche.

 

L’utilizzo sempre più frequente nell’arte di materiali innovativi, tecnologie avanzate e l’incorporazione di elementi scientifici contribuiscono a creare opere che sfidano le nostre percezioni e stimolano la riflessione sulla nostra posizione non solo nel mondo attuale, ma anche nel cosmo. Questo connubio tra scienza e creatività continua a ispirare artisti e spettatori in tutto il mondo, offrendo una finestra affascinante sulla realtà che ci circonda, sul mondo dell’arte contemporanea e su ciò che potrebbe ancora attendere nell’immensità dell’Universo.

 

 

UNA FACTORY CHE DA TORINO, GUARDA ALL’UNIVERSO DELL’ARTE CONTEMPORANEA

Si riconferma quale caratteristica che più contraddistingue la cifra della Fiera fondata da Roberto Casiraghi con Paola Rampini, la fortissima vocazione internazionale di The Others con oltre 70 espositori presenti in fiera provenienti da Argentina, Austria, Francia, Germania, Lituania, Perù, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna e Svizzera, oltre che dall’Italia, a partire da Torino (con la presenza di 5 realtà indipendenti) fino a Palermo attraverso gallerie, spazi non profit e artist run space. Particolarmente forte quest’anno anche la presenza di gallerie provenienti dai Paesi dell’Est.

 

Dopo il programma di talk ed esposizioni proposto in “Countdown” grazie alla collaborazione con 7 spazi non profit di Torino che ritroveremo in fiera con progetti speciali – Otto Finestre, Muta Torino, Nisba Studio, ArtPhotò, Associazione Bastione, IDEM Studio e Il Cerchio e le Gocce –  The Others amplifica ancora una volta la sua attitudine creativa ed eclettica – da sempre uno degli elementi distintivi della Fiera dal carattere contemporaneo e indipendente – come cortocircuito di un sistema autoreferenziale dell’arte per ricreare una vera e propria Factory” di realtà emergenti, quale ritrovo privilegiato delle voci più nuove e delle tendenze artistiche più prorompenti. «The Others è una fiera internazionale, che da Torino guarda al mondo e che si spinge quest’anno fino ai confini dell’Universo ma, allo stesso tempo, non dimentica le sue origini, il luogo in cui si trova – sottolinea Roberto Casiraghi – perché è fondamentale mantenere sempre un contatto vivo e diretto anche con le realtà creative più giovani della città». 

 

Ne è un esempio anche la residenza d’artista di un mese a Torino, proposta nella scorsa edizione dal Comitato Piero D’Amore e vinta da Letizia Scarpello. L’artista, giunta a Torino a settembre 2023, ha organizzato la sua ricerca su due livelli differenti, coniugando la produzione in studio, che ha sviluppato sotto forma di disegni e scritture, a quella in dialogo con la città, alternando momenti di documentazione su luoghi di particolare interesse (come edifici abbandonati), a incontri con realtà produttive locali (fra cui laboratori di carpentieri, fabbri, vetrai e tappezzieri). Letizia Scarpello ha così riassunto in un’unica installazione dal titolo “Attraverso” la sua esperienza più recente, che sarà visitabile a The Others 2023 nei giorni di apertura della fiera al pubblico.

 

TEMI DELLA XII EDIZIONE

Tra i fil rouge che riuniscono i diversi progetti e le installazioni presentati a The Others 2023, il tema estremamente attuale dell’inadeguatezza e del disagio, la non corrispondenza delle aspettative imposte dalla società, che si riflette nelle ricerche artistiche più emergenti, come verrà espresso nelle opere presentate da Area/B di Milano con il progetto “Le inquietudini del nostro tempo” attraverso i dipinti onirici di Irene Balia e le atmosfere milanesi di Laura Giardino.

 

Anche lo stretto legame con il territorio di appartenenza e le proprie tradizioni, come verrà espresso dalla galleria siciliana Young Volcano, dalla peruviana Bloc Art o dalle 8 gallerie slovacche presenti in fiera che indagheranno il rapporto degli artisti con le immagini, gli oggetti e la natura legati alla loro terra di provenienza.

 

Spazio inoltre all’incontro tra arte visiva e altri linguaggi creativi, come quello della musica, a partire dal progetto di incisione di un vinile che verrà presentato in anteprima dalla galleria Mancaspazio.

 

Al centro dei filoni narrativi che guidano questa edizione anche il rapporto con il linguaggio della fotografia contemporanea attraverso i lavori proposti ad esempio dai tre artisti presentati da Saraceno Art Gallery – Paolo Ceribelli, Carlo Rocchi Bilancini e Max Serradifalco – e la loro personale ricerca sulla libertà e le sue limitazioni, sulla condizione umana e la sua ripetitività e sulle molteplici forme della natura.

 

All’ambiente e ai suoi elementi sono inoltre dedicate le fotografie degli artisti proposti da Raw Messina come tre letture diverse del concetto di mappa, così come le opere che verranno presentate dalla galleria Lab1930, un dialogo sulla “fragilità” dell’uomo e della natura e la loro stretta interdipendenza attraverso le serie di quattro artisti: Alessandra Baldoni, Alessandro Vicario, Caroline Gavazzi e Alessandra Calò.

 

Non mancherà anche quest’anno la forte presenza di uno sguardo tutto al femminile attraverso la partecipazione di due gallerie internazionali composte da sole donne che promuovono esclusivamente artiste, ovvero la già citata Bloc Art Perù e The Woman Art Gallery, oltre alla fiorentina Crumb Gallery.

 

 

FRA LE NOVITÀ DI QUEST’ANNO, IL PUBLIC PROGRAM TRA PERFORMANCE LIVE E TALK 

Tra le novità di quest’anno al Padiglione 3 di Torino Esposizioni, 3 performance artistiche proposte da altrettante gallerie, italiane e internazionali, che durante gli orari di apertura della Fiera coinvolgeranno il pubblico in un’esperienza dell’arte sempre più sensoriale e partecipata: dalla body art performance di Sara Lisanti per The Woman Art Gallery di Berna, alla “Figurazione animistica” di Viktor Fuček per Flat Gallery, fino alla riflessione sulla condizione dell’essere iperconnessi proposta dal duo artistico Lu.Pa presentato da Giordano Boetti Editions.

 

A queste tre performance si aggiungerà anche la partecipazione speciale degli studenti dell’Academy of Fine Arts and Design di Bratislava che proporranno, ogni giorno, una performance diversa all’interno del Padiglione 3 di Torino Esposizioni.

 

Ma non solo, perché grazie al programma di talk curato dall’art sharer Elisabetta Roncati, The Others aprirà una vera e propria Arena per discutere e confrontarsi sull’arte contemporanea attraverso i punti di vista di art influencer, giornalisti, esperti e appassionati, trattando argomenti legati al sistema dell’arte e al rapporto con i nuovi mezzi di comunicazione fino alla relazione tra arte e sostenibilità ambientale, tematiche gender e queerness.

 

 

IL BOARD CURATORIALE 

Il board curatoriale dell’edizione 2023 di The Others Art Fair è guidato da Lorenzo Bruni nel ruolo di Coordinatore. Critico e curatore d’arte, nato a Firenze che attualmente vive a Roma, dove insegna Arti visive contemporanee presso AANT e Teoria del Mercato Multimediale dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Roma, mentre dal 2022 insegna Museologia all’Accademia Albertina di Torino. Fra le curatrici, che motivano anche la grande presenza di gallerie provenienti dai Paesi dell’Est c’è Lýdia Pribišová curatrice e storica dell’arte che vive a Bratislava, in Slovacchia, e che dal 2020 è curatrice presso la Kunsthalle di Bratislava e nello stesso anno è stata eletta presidente della sezione slovacca dell’AICA. Daniela Grabosch è inoltre presente nel board curatoriale quale artista viennese la cui pratica performativa migra tra mezzi digitali e fisici. Ha conseguito un MFA in Arte Performativa presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna e un BFA in Belle Arti e Media Digitali presso la Hochschule di Düsseldorf.

 

Sul filone dedicato al digital e content creator, quale coordinatrice del Public Program fra le novita di questa XII edizione anche la consulente artistica, scrittrice per diverse testate e autrice per Rizzoli illustrati, Elisabetta Roncati che nel 2018 ha fondato il marchio registrato Art Nomade Milan, con cui si occupa di divulgazione digitale sui principali social media (Instagram e Tik Tok @artnomademilan).

 

 

TUTTI I PREMI DI THE OTHERS ART FAIR

Sono sette i Premi, nazionali e internazionali, che verranno assegnati nel corso della dodicesima edizione della Fiera, tra cui quattro Premi di acquisizione e tre di residenza, a partire dal Premio del Comitato Piero d’Amore che offrirà, per il secondo anno consecutivo, una residenza d’artista a Torino per la durata di un mese. Il Premio “Prospettiva Insulare” proporrà invece una residenza a Tenerife per un artista under 35 residente in Italia che sarà ospitato per due settimane nello spazio che l’artista Giovanni Ozzola ha realizzato a Santa Cruz de Tenerife. Il “Nice (He)art Prize” creato da Francisca Viudes, darà al vincitore la possibilità di partecipare al “The (He)art for (He)art Program” con base nella città di Nizza.

 

Riguardo ai premi di acquisizione, riconfermano la loro partecipazione la Behnoode Foundation fondata da Benhoode Javaherpour con l’obiettivo di supportare artisti attraverso diverse iniziative; Operæ, il più diffuso sistema di archiviazione e gestione su smartphone e tablet per collezionisti, che sceglierà un’opera da inserire nella “Collezione Operæ”; Zenato Academy con il premio Zenato per la fotografia contemporanea nato con l’intento di sostenere i giovani artisti che si esprimono con il linguaggio fotografico; e, per la prima volta a The Others, Spazio 88, società di servizi, che prevede un premio di acquisizione rivolto a opere in grado di ispirare la fiducia nelle possibilità umane e di promuovere un sentimento di sicurezza e tranquillità.

 

 

L’INTERSTELLART CUP

Infine, l’accezione più creativa e ludica della Fiera, altro suo elemento distintivo, si esprimerà quest’anno con il lancio di “InterstellArt Cup: un campionato di biliardino a cui parteciperanno galleristi, artisti, curatori, collezionisti e giornalisti per incoraggiare occasioni di incontro rompendo ancora una volta tutti gli schemi.

 

The Others si riconferma quindi nel 2023 come una piattaforma di incontro e scambio dal mondo in cambiamento continuo e creativo, sempre in ascolto verso quelle che sono ogni anno le priorità del sistema dell’arte, in grado di creare una rete basata sulla community di artisti che frequentano ogni anno The Others per la sua vocazione provocatoria, eclettica e internazionale, capace di catalizzare e sprigionare ogni anno nuova  energia creativa.

 

Espositori The Others 2023

 

A.MORE gallery Milano (IT) | AD Gallery, Sesto Fiorentino,

FI (IT) | Area\B, Milano (IT) | ARTÁGORA, Siviglia (ES)

| BI-BOx Art Space, Biella (IT) | BIANCHIZARDIN, Milano (IT)

| BLOC ART PERÙ, Lima (PE) | Associazione Culturale Blocco 13, Roma (IT)

| blu : gallery, Modra (SK) |  Giordano Boetti Editions, Roma (IT)

| Bonobolabo, Ravenna (IT) | Candy Snake Gallery, Milano (IT)

| Casa Bramante SSC, Palazzolo Acreide, SR (IT)

| Contemporary Cluster, Roma (IT) | Contour Art Gallery, Vilnius (LT)

| Crag Gallery, Torino (IT) | Crumb Gallery, Firenze (IT)

| Associazione Artistica Docks Torino Dora, Torino (IT)

| Die Mauer, Prato (IT) | Dom Jána Hálu, Važec (SK)

| DOSE Gallery, Shanghai (CHN) DOT. Contemporary, Mesto (SK)

| EQO, Spišský Hrhov (SK) | ESH Gallery, Milano (IT)

| FABBRICA EOS, Milano (IT) | Galleria d’Arte Faber, Roma (IT)

| Febo e Dafne, Torino (IT) | FLATGALLERY, Bratislava (SK)

| Frontviews, Berlino (DE) | GALFER 20 Associazione Culturale, Torino (IT)

| JK’s Gallery, Torino (IT) | KA32, Berlino (DE)

 Kou Gallery, Roma (IT) | Kunsthalle Graz – Association for Contemporary Art, Graz (AT) | Lab 1930. Fotografia Contemporanea, Milano (IT)

| LABORATORIO 31 Art Gallery, Bergamo (IT) | Labrys, Torino (IT)

| LAMB, Mestre, VE (IT) | MANCASPAZIO, Nuoro (IT)

| META.PROJECT, Lugano (CH) | MONOCROMO Contemporary Art, Roma (IT)

| Mouches Volantes, Colonia (DE) | Nástupište, Topolkany (SK)

Collettivo artistico NOT4, Torino (IT) | STUDIO NOVECENTO, Latina (IT)

| Oksasenkatu 11, Helsinki (FIN) | Pavart Gallery, Roma (IT)

| Galerie Polysémie, Marsiglia (FR) | Pragovka GalleryPraga (CZ)

| Raw Messina, Roma (IT) | Saraceno Art Gallery, Roma (IT)

| Silica, Cannes (FR) | SoloContemporaneo, Olivos – Buenos Aires (AR)

| Šopa Gallery, Košice (SK) | Paola Sosio Contemporary ArtMilano (IT)

| Spazio Unimedia, Genova (IT) | StayOnBoard Art Gallery, Milano (IT)

| THEGAME GALLERY, Livorno (IT) | The Woman Art Gallery, Berna (CH)

| TxT Space, Moncalieri, TO (IT) | Unique Contemporary, Torino (IT)

| Alessandro Vitiello Home Gallery, Roma (IT) | VUNU GalleryKošice (SK) 

| WizardMilano (IT) | YoungVolcano, Palermo (IT)

 

Special Project

Il Cerchio e le Gocce, Torino (IT) | Otto Finestre, Torino (IT)

| IDEM Studio, Torino (IT) | MUTA Torino, Torino (IT) | Nisba Studio, Torino (IT)

 

Aspettando Botero… tante suggestioni culturali a Torino

In attesa della grande esposizione dell’autore cileno che ci ha lasciato recentemente in programma al Mastio della Cittadella dal prossimo 20 aprile, Torino ospita arte per tutti i gusti.

Botero a Palermo
ElbesodeJudas

Non si può dire che la severa capitale sabauda sia grigia in questo autunno, i colori vivaci di Picasso a Palazzo Paesana, i romantici baci di  Hayez alla GAM, da non perdere il romanticissimo inglese di  Turner alla Reggia di Venaria e il confronto tra Futuristi  alla Fondazione Accorsi, e poi ancora il Liberty a Palazzo Madama,  i colori di Mirò al Mastio della Cittadella in attesa di Marc Chagall a Palazzo Barolo e ancora il Mondo di Tim Burton, al Museo del Cinema.

Storie, suggestioni, sentimenti ,visioni in quadri ,acquerelli  dipinti, sculture e ceramiche di ogni formato per vivere attraverso i secoli con l’ arte.

Ce n’è per tutti i gusti ed esigenze, ed anche passeggiare al Valentino, lungo il Po è come attraversare una tavolozza di colori è  come vivere in un dipinto tra  sfumature di fogliame e luccichii sull’acqua del Po.

Gabriella Daghero

Share Festival con Paratissima: Elaborator, the Heart of the Artificial Intelligence

 

31 Ottobre – 5 Novembre 2023 Cavallerizza Reale, Torino

Lo Share Festival, prodotto da The Sharing, nella sua XVII edizione presenta Elaborator, The heart of the Artificial Intelligence, che esplora le AI e i loro confini nel mondo dell’arte.

Come scrive il direttore artistico Bruce Sterling «Allo Share Festival abbiamo molti anni di esperienza nel campo dell’arte cosiddetta “generativa”, cioè creata a partire da programmi e processi. Quest’esperienza ci è venuta notevolmente in aiuto nel mezzo dell’attuale hype – quasi una mania –  che circonda l’intelligenza artificiale. I lavori che abbiamo selezionato rappresentano in modo distintivo lo stato dell’arte dell’intelligenza artificiale, ne adottano le tecniche all’avanguardia, affrontano i temi e le questioni ad essa legate – eppure sono estremamente belle e maestose ».

A fare da cornice a questa edizione d’eccezione, di ritorno durante la Torino Contemporary Art Week, sarà la Cavallerizza Reale di Torino in partnership con Paratissima, nel suo ultimo anno di di apertura prima degli imminenti lavori di restauro.

LA MOSTRA
SHARE PRIZE XV

La prestigiosa mostra d’arte dedicata al premio internazionale Share Prize rappresenta il cuore pulsante dell’evento, in cui una giuria di esperti seleziona le opere che meglio riflettono sull’uso dell’intelligenza artificiale come principale strumento di ricerca ed espressione. La giuria di quest’anno, composta da Bruce SterlingJasmina TešanovićPaolo CirioValentina TanniFrancesca Canfora e Laura Tota ha selezionato, tra oltre 200 artisti da tutto il mondo, le sei opere finaliste che concorrono alla quindicesima edizione del Premio:

Encounters at the Other Side di Jurgis Peters

Expanded Memory di Lorenzo Papanti

Face of Universe di Tatsuru Arai

Flower study in the style of Audubon after nuclear meltdown di Lucy Newman

Instinkt di Tonoptik

Spambots di Neil Mendoza

L’opera vincitrice verrà annunciata durante uno dei talk speciali dedicati al tema dell’intelligenza artificiale.


Face of Universe, Tatsuru Arai

PROGETTO SPECIALE: Il Versificatore
Nell’ambito di Share Festival XVII – Elaborator, the Heart of the Artificial Intelligence –  nasce un progetto unico e stimolante che intende unire l’arte, la tecnologia e la letteratura in un unico dialogo: la creazione di un Versificatore del XXI secolo, ispirato al racconto di Primo Levi incluso nella raccolta Storie Naturali del 1966, che pone interessanti domande sul ruolo della tecnologia, sull’autenticità della creazione artistica e sulla distinzione tra il pensiero umano e quello meccanico.
Nel contesto dell’opera, è interessante notare come Levi, che era chimico di formazione, abbia anticipato certi sviluppi e discussioni riguardanti l’intelligenza artificiale e la creatività, come fa notare Bruce Sterling: “Il Versificatore è anche una prova vivente (come accade nell’ambito di molte altre questioni tecniche) del fatto che la creatività torinese esisteva già, una generazione prima di chiunque altro: nel racconto di Levi un poeta, la sua segretaria e un commerciante internazionale di macchine per ufficio si scontrano con le implicazioni etiche e pratiche dell’automatizzazione della letteratura. Erano le stesse difficoltà, ed enormi controversie, che le compagnie multimiliardarie devono affrontare al giorno d’oggi, ma portate alla ribalta nelle riviste italiane e sui set televisivi degli anni ‘60 e ‘70. Questo è il lungimirante contributo offerto da Torino al dibattito mondiale che riguarda il mondo dell’Intelligenza artificiale”.
Il progetto, che verrà presentato durante un incontro con Bruce Sterling, con una proiezione del film del 1971 basato sul racconto di Levi, coinvolge il Centro Internazionale Studi Primo Levi e la RAI, ma anche il Politecnico di Torino e aziende tech del territorio, al fine di realizzare una costruzione di un dispositivo che incorpora l’intelligenza artificiale ChatGPT per trasformare la prosa in poesia.

CRISTALLO DI LUCE
Prodotta da The Sharing la grande opera Cristallo di Luce, a seguito delle ultime due tappe espositive valdostane, approda a Torino in occasione della Contemporary Art Week negli spazi della Cavallerizza Reale con Paratissima. Nata da un’idea dell’artista Diego Scroppo, la scultura realizzata in vetro e acciaio si sviluppa fino a raggiungere un’altezza di sette metri, ergendosi su un solido basamento dalle forme geometriche irregolari rivestito di pannelli fotovoltaici, che le permette di autoalimentarsi e di emanare un magico bagliore, ma anche di fornire energia per alimentare dispositivi elettronici. Un monumento contemporaneo che innesca azioni performative volte a raccontare modelli possibili di sviluppo sostenibile, come Suono nella Luce, lo spettacolo artistico tecnologico interattivo –  ideato da Diego Scroppo e realizzato dal collettivo Sintetica – fruibile in anteprima assoluta durante questa edizione del festival. Cristallo di Luce si presenta come un punto di partenza per stimolare la riflessione e l’educazione circa le sfide della produzione sostenibile e sulla difficoltà nel bilanciare l’aspirazione alla sostenibilità con la realtà della produzione. Dal punto di vista politico, infatti, il greenwashing rappresenta un grave ostacolo alla realizzazione della transizione ecologica. È essenziale che ci sia maggiore consapevolezza di questo fenomeno per promuovere la trasparenza, la responsabilità e la vera innovazione nel campo della sostenibilità.

PROGRAMMA TALK
mercoledì 1 novembre, 17.00-18.00, Sala Talk 
Share Prize XV | Elaborator: The Heart of the Artificial Intelligence

venerdì 3 novembre, 17.00-18.00, Spazio Arena (sala Grande)
La sostenibilità nell’arte contemporanea: la rivoluzione luminosa di Cristallo di Luce

sabato 4 novembre, 11.30-12.30, Spazio Arena (sala Grande)
VERSIFICATORE 2.0 →Primo Levi e l’Orizzonte dell’Intelligenza Artificiale: La Profezia del Versificatore

domenica 5 novembre, 11.30-12.30, Sala Talk
Intelligenza ed emotività: decostruire la polarizzazione nell’era dell’Intelligenza Artificiale

info
www.toshareproject.it – info@toshareproject.it

Grafica ed ex libris al Castello dei Paleologi

DAL PIEMONTE / Mostra Internazionale Biennale XV  edizione  “GRAFICA ED EX LIBRIS”  CASALE   MONFERRATO  

21 Ottobre 19 Novembre 2023

                                   

Il “Gruppo Arte Casale” comunica che la XV edizione della Mostra Collettiva Biennale Internazionale “GRAFICA ED EX LIBRIS” si tiene presso il Castello dei Paleologi a Casale Monferrato (AL) dal 21 Ottobre al 19 Novembre 2023, con il Patrocinio del Comune, della Regione Piemonte e dell’A.I.E.

Questa edizione è realizzata grazie alla volontà del Sindaco Federico Riboldi e dell’Assessore alla Cultura Gigliola Fracchia.

Hanno aderito 91 artisti incisori provenienti da varie nazioni con 500 opere.

A documentazione della mostra è stato stampato un catalogo di 120 pagine bilingue con testi e immagini delle opere e relativa biografia degli artisti ( visitabile sul sito www.graficaedexlibris.it).

 

L’esposizione illustrerà le varie tecniche grafiche tradizionali quali xilografia, acquaforte, acquatinta, puntasecca, maniera nera, litografia, linoleografia, oltre a nuove sperimentazioni quali l’incisione su plexiglass, la fotografia, l’elaborazione al computer.La mostra verrà visitata da parecchie persone appassionate di grafica, artisti, critici, collezionisti e alunni delle scuole cittadine primarie e secondarie. Saranno esposti anche libri di grafica incisa, cataloghi, documenti, foto. 

Verrà allestita anche una vetrina con l’esposizione degli strumenti da lavoro dell’incisore e stampatore: matrici lignee e calcografiche, pietre litografiche, bulini e sgorbie, inchiostri, rulli, caratteri da stampa.

La mostra vuole far conoscere la stampa e soprattutto l’ex libris, ovvero quel piccolo foglietto che identifica la personalità e il mondo poetico del proprietario del libro. I collezionisti possono mettersi in contatto con gli artisti e scambiare o ordinare l’esecuzione di ex libris dando indicazione su cosa raffigurare per essere al meglio rappresentati.

 

Le edizioni passate sono state dedicate ai grandi maestri dell’incisione: 1993 Tranquillo Marangoni, 1995 Bruno da Osimo, 1997 Benvenuto Disertori, 1999 Bruno Colorio, 2001 Remo Wolf, 2003 Italo Zetti, 2005 Publio Morbiducci, 2007 Pietro Parigi, 2009 Ercole Dogliani, 

2011 Antonello Moroni, 2013 Luigi Servolini, 2015 Adolfo De Carolis, 2017 Emilio Mantelli

2021 Rivista Xilografia

 

Per maggiori notizie sulla mostra  contattare il Gruppo Arte Casale, Organizzatori responsabili: Antonio Barbato, Pio Carlo Barola e Gianpaolo Cavalli.

cell. 348.7629167, barolapio@libero.it  www.graficaedexlibris.it  

 

Alla Pinacoteca Agnelli a partire da novembre la personale di Thomas Bayrle

 “Form Form Superform “ e la mostra “Vulcanizzato”, un confronto tra le opere di Canova e i manichini in serie di Lucy McKenzie

 

La Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli presenta la sua programmazione autunnale a partire dal mese di novembre, nei giorni in cui a Torino ci sarà il fermento per Artissima e prenderà il via l’art week torinese.

Nell’ambito della programmazione voluta dalla nuova direzione di Sarah Cosulich che guida l’istituzione dal maggio 2022, verrà ospitata la personale di Thomas Bayrle, da venerdì 3 novembre a domenica 31 marzo 2024. Il titolo della mostra è “Form Form Superform” a cura di Sarah Cosulich e Saim Demircan.

Bayrle rappresenta uno degli artisti tedeschi più prolifici della generazione del dopoguerra, molto noto per I suoi complessi pattern o sovrastrutture, realizzate a partire da persone, macchine e prodotti.

Affrontando temi chiave quali l’economia, il lavoro, il potere, la religione, la mostra “Form Form Superform propone al visitatore una narrazione retrospettiva dell’opera di Bayrle nella sua attrazione per il rapporto tra l’individuo e le dinamiche collettive della società.

Il percorso espositivo pone molta attenzione ai principali temi e iconografie dell’artista, tra cui figura l’automobile quale forma iconica e aspirazione individuale, come mezzo di spostamento, meccanismo, energia e consumo.

La mostra, che è stata prodotta specificatamente per la Pinacoteca, comprende anche un’opera nuova realizzata sulla Pista 500. Il progetto espositivo è accompagnato da un catalogo in italiano e in inglese, progettato come una lettura completa dell’opera di Bayrle, attraverso una selezione di interviste fatte all’artista. La Pinacoteca Agnelli proponendo sempre dal 3 novembre prossimo la terza edizione di “Beyond the Collection” progetto volto a riattivare la collezione permanente del museo. Protagonista sarà la mostra dal titolo “Lucy McKenzie e Antonio Canova. Vulcanizzato”, curata da Lucrezia Calabrò Visconti, in cui l’artista scozzese Lucy Mc Kenzie, nata a Glasgow nel 1977 e ora residente a Bruxelles, dialogherà con le opere di Antonio Canova ( 1757-1822), presenti nella collezione della Pinacoteca.

L’esposizione prende l’avvio da due opere, due gessi di Antonio Canova “Danzatrice con dito al mento “ e “Danzatrice con mani sui fianchi “, proponendo una riflessione sulla costruzione di simboli e modelli, in un confronto tra la statuaria classica, la scultura decorativa e i manichini utilizzati di solito nei display commerciali.

La mostra evidenzia il passaggio dall’ideale di bellezza diffuso dalla scultura canoviana fino all’ipercapitalismo del corpo tipico dei manichini in serie realizzati da Lucy McKenzie.

Il titolo dato all’esposizione “Vulcanizzato” ricorda l’immaginario infernale della cultura greca classica e si riferisce alla vulcanizzazione della gomma comune nell’industria manifatturiera come quella calzaturiera e in quella automobilistica. Vi è un’allusione alla trasfigurazione di simboli e significati tra ambiti diversi e al ruolo dei processi produttivi nella costruzione di mitologie collettive.

In occasione della settimana dell’arte la Pista 500 si arricchirà di quattro installazioni site specific. Queste installazioni accompagneranno il visitatore in una poetica esplorazione lungo la circolarità della pista, che da circuito chiuso si trasformerà in giardino aperto. Gli interventi all’aperto coinvolgeranno diversi linguaggi, da opere luminose o sonore a progetti di cinema espanso.

MARA MARTELLOTTA

L’omaggio all’artista catalano, dal titolo Mirò a Torino, in mostra al Mastio della Cittadella

Dal 28 ottobre a 14 gennaio

Achille Bonito Oliva, Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo curano l’esposizione 

organizzata da Navigare srl che raccoglie quasi 200 opere, tra collezioni private e prestiti dei Musei francesi. 

 

           Torino, 2023 – Presentata  al Museo Storico Nazionale d’Artiglieria al Mastio della Cittadella a Torino, la mostra antologica dedicata all’artista catalano Mirò. A quarant’anni dalla sua scomparsa l’esposizione, che comprende quasi 200 opere, celebra la sua prolifica arte improntata alla joie de vivre con una raccolta di opere datate 1924 – 1981, la maggior parte delle quali mai esposte al pubblico poiché appartenenti a privati e prestate grazie alla collaborazione delle gallerie francesi Lelong, Tamenaga, de la Présidence, e della svizzera Bailly.

La mostra, in programma dal 28 ottobre al 14 gennaio 2024, è prodotta da Navigare srl con la curatela affidata ad Achille Bonito Oliva con la collaborazione di Maïthé Vallès-Bled e di Vincenzo Sanfo, e patrocinata da Città di Torino, Regione Piemonte e dal Consolato di Spagna a Torino. Per numero della opere e per la completezza delle esposizioni, che rappresentano l’intero periodo artistico ed evolutivo dell’artista, si pone come la mostra più importante mai presentata in Italia sul pittore spagnolo.

           Parte preponderante dell’esposizione è composta da Litografie e altre opere grafiche, presenti anche nell’area dedicata alla Poesia, ai Manifesti per le mostre dell’artista e alla rivista Derriére le Miroir, mentre le aree Pittura e Musica presentano opere a tecnica mista, ceramiche dipinte e disegni. Un focus specifico ripercorre, poi, la trasformazione dei linguaggi pittorici sviluppata dall’artista catalano negli anni ’20.

       Esplosioni di colore, segni in libertà e una spiccata attitudine alla sperimentazione mantengono Mirò sempre in bilico tra figurazione e astrattismo, in un mondo fantastico che caratterizza ogni sua opera, come le 23 litografie (1950-1980), stampate da Fernand Mourlot al quale si devono anche le prestigiose stampe litografiche dei manifesti per le mostre di Mirò, oggetto di culto per i collezionisti. La mostra torinese ne presenta 11 (1968-1980), insieme a 7 litografie realizzate per la rinomata rivista d’arte francese Derrière le Miroir attiva dal 1946 al 1982. Le opere di Mirò per la rivista rappresentano un unicum, di grande lirismo, in cui l’artista di Barcellona, misurandosi con la dimensione del foglio litografico, deve contenere la sua esuberanza creativa in uno spazio predefinito.

        Mirò è stato un importante illustratore per libri di poesia e di racconti, traducendo la parola in colore e forma in una perfetta fusione. Dalla sua passione per le poesie di Tristan Tzara, tra i fondatori del movimento Dadaista, nascono le 16 bellissime illustrazioni in stampa litografica per la raccolta di versi Parler Seul (1950).

Di Mirò pittore, la mostra propone 27 opere a tecnica mista su carta, con acquerello, guazzo, carboncino, matita, olio, ma anche quella a inchiostro cinese e pastello a cera per il disegno Ubu Roi, il personaggio dell’opera teatrale di Alfred Jarry. Nella stessa sezione, anche 12 ceramiche, tra vasi e piatti, dipinti da Mirò.

 

Anche la musica è stata una intensa passione dell’artista. In esposizione ci saranno 18 bozzetti, disegni in facsimile, realizzati per la Biennale di Venezia 1980, dove Mirò fu invitato a realizzare scene e costumi per l’opera L’uccello Luce con musica di Silvano Bussotti. Completa il percorso una serie di fotografie, alcune delle quali realizzate da Man Ray, che ritraggono Joan Mirò in momenti di vita privata.

 

Mirò a Torino è co-prodotta da AICS – Comitato Provinciale Torino, e Diffusione Cultura Srl in collaborazione con Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria – Mastio della Cittadella, Difesa Servizi, Art Book Web. Da un accordo di partnership tra Navigare srl e Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta, tutti i possessori della card accederanno alla mostra in forma gratuita. Vettore ufficiale: Trenitalia. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle ore 19:30; sabato, domenica e festivi dalle ore 9:30 alle ore 20:30. Biglietti online: ticketone.it. Sito internet: navigaresrl.com