ARTE- Pagina 27

A Torre Pellice le “Delizie” del pittore internazionale Giuseppe Attini

Nello spazio Open ADA dal 4 novembre

 

Nello spazio Open ADA di Torre Pellice a Torino, dal 4 novembre prossimo fino al 14 gennaio 2024, si terrà  la mostra ‘Delizie’, che espone in Italia l’inedita produzione del pittore internazionale Giuseppe Attini, nato a Torino nel 1960, artista dai trascorsi importanti in Russia e in Cina, di cui Lorenzo Alessandri fumentore naturale.

Verranno esposti per la prima volta nelle due sale dello spazio OPEN ADA di Torre Pellice,  a cura di Antonio Attini e Monica Mantelli, alcuni suoi pezzi unici, tele ad olio, dedicate alle Matrone, donne mature, sfatte o addirittura verso la fine del loro percorso terreno. A queste si affianca la serie di multipli Bambole,  bambine curatissime, dalle folte ciglia lunghe, spesso dagli occhi a mandorla, coccolate da acconciature fastose e ricche fogge d’abito, cariche di simboli e rimandi all’Oriente e all’Occidente. Sono editati in una preziosa serie di dieci pezzi l’una e realizzate in avveniristica stampa tridimensionale in plexiglas. Ad essi si affianca una serie di foulard stampati su seta. Inoltre sono presenti gli scrigni, vere e proprie scatole d’artista, metalliche  e tubolari,  aperte a ogni sorpresa. Infine le giravolte, inquietanti dipinti e disegni a matita in bianco e nero che recano assemblaggi noir di bambolotti galleggianti con le braccia tese, quasi in cerca di un patrono. In tutte queste opere le tenebre si fanno fiabe. Giuseppe Attini ha spaziato indomito nella ricerca della bellezza,  senza badare alle linee guida dogmatiche.

Le sue opere e l’operazione compiuta da Giuseppe Attini è una riesumazione storico artistica del suo tempo con Dina Foppa, musa e moglie di Lorenzo Alessandri, mecenate del Museo Comunale Alessandri, ad oggi sotto la brillante curatela di Concetta  Leto. Attraverso la sua arte figurativa dissacrante, ironica e perturbante, l’artista è  in grado di stralciare il velo che separa l’infanzia dalla vecchiaia.  DELIZIE rappresenta un ritorno a ciò che aveva iniziato molto decenni fa alla presenza di Dina e si rivela una produzione ancor oggi meravigliosamente misterica, strana e intimamente originale.

Giorni e orari della mostra

OPEN ADA, via Repubblica 6, Torre Pellice.

Visite   solo nei pomeriggi di sabato e domenica ore 15-18. Il venerdì su appuntamento  tel 3479756902

 

Mara Martellotta

“Donne di terre estreme” in mostra al Forte di Bard

 

Le immagini fotografiche di “donne e luoghi ai margini”, raccolte nei luoghi più “estremi” del Pianeta da Caterina Borgato

Fino al 5 novembre

Bard (Aosta)

“Ad Harar si cammina in mezzo a uomini che non sanno più pensare … Per strada, donne e uomini parlano con qualcuno che non esiste, che non si vede. Alcuni predicano, altri urlano. Forse è Harar che fa impazzire o trasporta l’anima in un’altra dimensione. Una giovane donna raccoglie bottiglie di plastica da terra, le schiaccia con un piede scalzo e le incastra nel turbante di stracci che le copre i capelli”. Ignoto il nome della giovane donna con “in testa un’opera d’arte”, che trascina senza sosta la sua vita per le strade ( ai suoi occhi tutte uguali) della città santa di Harar Jugol, nella parte orientale dell’Etiopia.

 

E’ la “pazza di Harar … stralunata e bellissima” protagonista di un racconto tratto dal volume “Donne di terre estreme”, pubblicato (a sostegno del progetto di solidarietà internazionale “Una Ger Per Tutti”) nel 2021 dalla veneziana di Mirano, Caterina Borgato. Grande scrittrice ma anche eccellente, poetica fotografa: due mestieri nati insieme, inseparabili gemelli, nutriti giorno dopo giorno dall’immenso amore dell’artista per il “Viaggio”. Dalle pagine del libro, pubblicato per “Montura Editing”, nasce così l’attuale, omonima mostra ospitata, fino a domenica 5 novembre, alle “Scuderie” del valdostano “Forte di Bard”. Rassegna di grande suggestione, di forte impatto visivo nell’incontro-scontro con volti femminili senza tempo in cui pare difficile recuperare il senso della speranza, eppure magnifici nella scultorea fissità di ancestrali, ormai sopportabili rassegnazioni, il percorso espositivo racconta di una ricerca dedicata alla realtà del mondo femminile che la Borgato ha incontrato in regioni della Terra considerate geograficamente, e culturalmente, “estreme”.

Donne e luoghi ai margini: nella depressione desertica della Dancalia etiopica, nell’inaccessibile isola di Socotra (Yemen), come sui remoti altipiani della Mongolia occidentale, ai confini con la Siberia. Il “Viaggio” è, da sempre, componente impetuosa e preponderante del suo “dna”, per lei nata da una famiglia di alpinisti e viaggiatori. Laureata in Scienze Politiche, Caterina Borgato imposta, da subito, la ragione del suo “essere”, del suo vivere, sulla scoperta della cultura del Mondo e dell’altro. Vive e lavora, dunque, nel “Mondo”, viaggia e si immerge in realtà non facilmente immaginabili, anche nell’Africa sub Sahariana ed Equatoriale, in Asia, in Medio Oriente ed in Sud America. Del “viaggio” dice che è “scuola di umiltà” e l’incontro con l’umanità una “preziosa ricchezza”. Dal 2004 è “expert on tour” per “Kel 12 National Geographic Expedition”. Viaggiare, scrivere, fotografare. Conoscere. Conoscere gli altri. Per meglio conoscere sé stessa, proprio attraverso la contezza degli altri. Attraverso il mondo femminile, soprattutto. Che, ovunque, riesce ad integrarsi attraverso imperscrutabili vie d’accesso. Di incontro fra realtà tanto più diverse quanto più uguali. Quanto più comunicanti e voci alte di uguali sentimenti, attese, speranze. “Donne di terre estreme”, racconta la stessa Borgato, vuole essere “una testimonianza della coesione del mondo femminile, di un tacito ‘patto sociale’ che esiste fra tutte le donne e che rappresenta le solide fondamenta di queste società sconosciute o dimenticate”. “Vuole essere – prosegue – un messaggio per continuare a riflettere sulla condizione femminile, sugli squilibri e sulle disgregazioni che, anche nelle società del benessere diffuso, non solo in quelle ‘estreme’ rendono ancora difficile l’affermazione sociale delle donne”.

Parole che rendono meno arduo, e perfino dolce, l’itinerario di una mostra che, in forma perfetta e miracolosa, riesce ad esprimere un “credo” che in toto guida, ad ogni passo, lo stare al mondo di Caterina Borgato. “Credo nell’intreccio straordinario e travolgente dell’immagine e della scrittura, una danza sensuale di particolari che messi insieme riescono a contenere tutto l’universo. Mi piacciono i poeti, gli esploratori, i sognatori”. Parole che ti staccano dalle pochezze terrene, per portarti in cieli alti.

Gianni Milani

“Donne di terre estreme”

“Forte di Bard”, via Vittorio Emnuele II, Bard (Aosta); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it

Fino a domenica 5 novembre

Orari: feriali 10/18; sab. dom. festivi 10/19 

Barriera di Milano: Alessandro Bulgini Opera Viva, produzione cosmetici

Ultimo appuntamento del manifesto in Barriera di Milano ed. 2023 dal titolo Luigi l’addetto alle affissioni

Lunedì 16 ottobre 2023

ore 18.30

Torino, Barriera di Milano, Piazza Bottesini

L’opera di Alessandro Bulgini, come ogni anno, conclude la rassegna Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto in piazza Bottesini a TorinoIl 16 ottobre alle ore 18.30 inaugura l’ultimo manifesto della nona edizione dal titolo Opera Viva, produzione cosmetici (2023).

Questa nona edizione si è concentrata sul tema del ribaltamento, che “Luigi, l’addetto alle affissioni” ha operato su ogni singolo manifesto esposto.

Da Duchamp a Baselitz molti sono gli artisti che hanno affidato al rovesciamento o allo sguardo obliquo una parte del loro racconto. Anche nella ricerca di Bulgini il tema del ribaltamento ritorna spesso, come nei quadri dei cicli le dejeuner sur l’herbe del 1993 ed hairetikos del 2001, o nelle installazioni, si pensi al rovesciamento della barca alla stazione Leopolda nel 2010 o al capovolgimento dell’insegna di Bar Luigi nel 2012.

 

Nel ribaltamento si crea una distanza tra il fruitore e l’oggetto, è come un filtro, una patina, la percezione non è più pigra come di solito nella realtà che conosciamo, cambia la nostra modalità percettiva, la stessa cosa diventa sconosciuta e per questo cattura la nostra attenzione. Duchamp porta l’oggetto a nuova funzione, il ribaltamento in questo caso non porta a niente di conosciuto, si perdono le coordinate, niente è più riconoscibile, siamo costretti a navigare in un nuovo mondo, un nuovo oblio, un altro grado di percezione dove si attiva l’inconscio – afferma Bulgini

 

Opera Viva, produzione cosmetici è il titolo di quest’ultimo manifesto realizzato dallo stesso Bulgini. In questo caso Luigi, l’addetto alle affissioni, che fino adesso ha ribaltato immagini che rappresentavano opere, adesso capovolge una simil pubblicità di prodotti cosmetici, la qual cosa induce a pensare che l’azione di Luigi possa diventare realmente pericolosa nel momento in cui invece di agire solo nel contesto artistico possa procedere a ribaltare qualsiasi manifesto pubblicitario, agendo direttamente sulla pubblicità, agendo direttamente sul reale.

Il titolo fa riferimento alla frase dell’artista Ulay l’arte senza etica è solo cosmetica. Chiunque (a cominciare da Luigi), con un obiettivo etico, può agire nel rovesciare il reale, nel cambiare l’esistente, anche con minimi gesti “ri-voluzionari”.

L’opera d’arte è rivoluzione, il cambiamento è sempre rivoluzione.

“Irma Blank. Tra segno e silenzio”

Per festeggiare i 15 anni della Fondazione Cosso al Castello di Miradolo è allestita  la mostra dal 14 ottobre al 26 novembre

 

Quindici anni fa inaugurava la prima mostra realizzata dalla Fondazione Cosso al Castello di Miradolo.

“Come pagine di un libro sfogliamo nella nostra mente – spiegano Paola Eynard e Maria Luisa Cosso Eynard – fotogrammi colorati di questi primi quindici anni della Fondazione Cosso, frammenti, come di un puzzle, hanno trovato posto in questo tempo. Un sottile fil rouge ha legato e lega questi frammenti, rappresentato dalla volontà di essere presente per una comunità, per un territorio. Il percorso fatto ha delineato la nostra identità e la multidisciplinarietà. In un tempo di standard e etichette abbiamo provato ad avere lo sguardo aperto, la mente attenta e il cuore in ascolto.

I nostri progetti espositivi, sempre più di respiro internazionale, hanno portato al castello di Miradolo opere d’arte come porte aperte sul mondo, verso temi e riflessioni per noi importanti.

Nel 2023 l’ opera di Irma Blank è ispiratrice nel raccontare un nuovo modo di essere, un nuovo linguaggio, trattandosi di un’artista che ha trasformato la scrittura in segno, con una grande capacità di dialogo con gli spazi del Castello, con la materia pittorica dei soffitti, con l’assenza e la presenza dell’installazione sonora dedicata. Una storia al femminile, da Sofia di Bricherasio fino ai giorni nostri”.

Con la mostra di Irma Black inaugura a tempo un nuovo format espositivo in cui il visitatore potrà incontrare, per un breve periodo di tempo e in alcune sale del castello di Miradolo, omaggi significativi a artisti o momenti della storia dell’arte che, per la loro peculiarità, ricerche o poetiche, si legano all’identità del luogo.

Tre i nuclei tematici di questa mostra, le opere, i libri d’artista e la documentazione fotografica e video di un’artista attraverso un percorso lungo mezzo secolo, artista recentemente riscoperta dal grande pubblico, tra segno e silenzio, con una scrittura come narrazione e come tempo, come silenzio e come respiro.

L’esposizione è accompagnata da un’inedita installazione sonora a cura del pensiero Avant dernière pensée, dedicata al concerto in Re maggiore per pianoforte e orchestra “per la mano sinistra” di Maurice Ravel, che si sviluppa lungo il percorso espositivo.

Il Concerto venne commissionato al compositore dal pianista Austriaco Paul Wittegnstein, fratello del filosofo Ludwig, che perse il braccio destro nella prima guerra mondiale e lo eseguì a Vienna, per la prima volta, nel 1931.

Parallelamente alla mostra si articola il progetto “Da un metro in giù”, un percorso didattico per i visitatori di tutte le età, per imparare, con gli strumenti del gioco, a osservare le opere d’arte e la realtà che ci circondano.

Irma Blank è un’artista nata nel 1934 a Celle, in Germania, e deceduta nell’aprile 2023 a Milano.

Quando Irma Blank approda a Milano sta per compiere quaranta anni e la sua ricerca artistica è al clou della sperimentazione. A Milano giunge dalla Sicilia, con precisione da Siracusa dove si era trasferita per amore, e di questa città apprezza il cosmopolitismo e la koinè linguistica, che la aiuteranno a operare quello sradicamento tra parola e senso, suono e significato dei quali farà la propria cifra poetica. Prende studio in via Saffi, in quella parte della città che sorge tra la basilica in stile romanico di Sant’Ambrogio e la bramantesca Santa Maria delle Grazie, in zona Magenta, prediletta dalla borghesia meneghina di inizio Novecento.

Ed è qui, in questa grande casa-studio che Irma vivrà e lavorerà fino alla fine dei suoi giorni, quando, nonostante la malattia che la colpirà, il successo, seppur tardivo, giungerà.

La ricerca che ha deciso di intraprendere è quella sul segno, che deve significare in sé, in quanto grafica, al di là del suo riferimento concettuale o fonetica. La corrente cui si ascrivono le sue opere è quella della poesia visiva, afferente all’arte concettuale. A partire dalla fine degli anni Settanta Irma aveva iniziato a lavorare su calligrafia da lei inventate, orbate dall’obbligo di un significato, sul crinale che separa disegno e scrittura, nel comune denominatore del segno

Si tratta adì una scrittura non verbale, come lei stessa l’ha definita, fantasia capace di far slittare dalla letteratura alle arti visive.

Colui che per primo ha intuito il talento di Irma Blank è stato Gillo Dorfles nel 1974, non a caso un filosofo convertitosi alla critica d’arte. Il linguaggio artistico messo a punto da Irma risulta imparentato con la filosofia e la lezione di Husserl. Dorfles ha scritto che Irma Blank ha creato una serie di opere tutte impostate su quella che è la “scrittura asematica”, un sorta di grafia-ortografia che si vale di un punto ben visualizzato, con tutte le caratteristiche della personalità che lo usa, ma privo, vuoto e scevro da ogni semantica esplicita. Si tratta di disegni che determinano sul foglio bianco quasi tracciati encefalografici, fini a sé stessi, sovrapponibili ai segni di una qualunque composizione grafica, astratta, salvo a conservare l’aspetto esterno di scrittura manuale.

Mara Martellotta

 

La mostra apre sabato, domenica e luned ore 110/18.30

Tel 0121502761

“Picasso Rendez vous”. Torino rende omaggio al grande artista

Con una mostra allestita a Palazzo Saluzzo Paesana

 

Palazzo Saluzzo Paesana ospita dal 12 ottobre 2023 fino al 14 gennaio 2024 una mostra dal titolo “Picasso Rendez vous”, in occasione del cinquantenario della morte dell’artista.

Saranno esposte oltre trecento opere, tra cui fotografie, litografie, ceramiche, sculture e incisioni, in un unico appuntamento artistico.

L’esposizione è  curata da Jean Christophe Hubert e accompagnata da un separato percorso fotografico curato da David Lawrence di Templar de Presse. Sarà ospitata presso i Saloni settecenteschi di Palazzo Saluzzo Paesana, nel cuore della città di Torino, in via della Consolata, con ingresso da via Bligny 2.

La mostra è  organizzata da Radar Eventi Culturali, Extramuseum Arte e Scienza, PTK Piemonteticket, in stretta collaborazione con la Administration Picasso, è  inserita  nel calendario ufficiale delle celebrazioni a  mezzo secolo dalla morte del grande artista.

Picasso è  stato sicuramente un personaggio dall’incredibile creatività e la sua attività artistica ha rappresentato un raccordo tra la tradizione ottocentesca e l’arte contemporanea,  dando vita a un approccio poliedrico e innovativo in tutte le arti.

Spagnolo di origine, morì  nella sua casa di Notre Dame de Vie a Mougins in Costa Azzurra all’età  di 91 anni, lasciando alle spalle un’esistenza segnata dalla sua passione per il disegno, la pittura, la scultura e la ceramica. Egocentrico, emblematico e sicuro di sé,  legò il suo nome a quello di infinite figure femminili, mogli, amanti, modelle e muse ispiratrici per le proprie realizzazioni che segnarono fasi importanti della sua carriera e vita. È stato un artista spesso nel mirino per i suoi noti comportamenti misogini. A distanza di cinquanta anni dalla sua morte anche Torino partecipa alle celebrazioni e al fitto programma di eventi e rassegne, che sono incluse nel programma delle Picasso  Celebration 1973-2023, organizzate sotto la guida del governo iberico e francese e allestite sia in Europa sia nel Nord America per un totale di 50 mostre, che si susseguiranno all’interno di un ricco calendario internazionale,  volto a riscoprire  le opere del leggendario autore andaluso e a tracciarne un approccio storiografico.

Questi eventi verso la fine del 2023 verranno seguiti da un simposio e dall’inaugurazione del Picasso Study Centre di Parigi, un polo per la ricerca e gli studi sul maestro, affiancato al Musée national Picasso Paris e volto alla riscoperta di Picasso in chiave attuale, ponendo le basi per il Museo del futuro.

MARA MARTELLOTTA

Alla Casa del Conte Verde una mostra dedicata a Giuseppe Gip Maggiora

A Rivoli dal 15 settembre prossimo, curata dalla famiglia Maggiora e da Raffaella De Chirico Arte Contemporanea

 

La Casa del Conte Verde nella Città di Rivoli ospita una grande mostra antologica, dal titolo “La follia della Passione “, dedicata alla figura di Giuseppe Gip Maggiora Gip, conosciuto come imprenditore di successo del biscottificio Maggiora e fondatore del Club delle Fronde di Avigliana. Egli nutriva una grande passione, la pittura. La mostra è organizzata in collaborazione con Raffaella De Chirico Arte Contemporanea. Le musiche sono di Rinaldo Bellucci. L’esposizione rimarrà aperta fino al 29 ottobre prossimo.

Un mondo artistico sommerso e magmatico è quello che emerge dalla selezione di alcune decine di lavori vagliati accuratamente tra le migliaia giunti in eredità alla famiglia e che, attraverso una precisa scelta di allestimento, accoglieranno il visitatore.

Il percorso espositivo è corredato di materiali espografici e consentirà la lettura e la comprensione di un viaggio umano personale, ma anche la rilettura della Storia, quella del mondo, che inevitabilmente si riflette nelle opere dell’artista, come nelle grandi e dolenti tele dedicate alla guerra del Vietnam.

Se il mondo pubblico ha soddisfatto l’aspetto professionale e conviviale che si confà a un’azienda dolciaria, quello privato ha cercato di appagare l’aspetto più catartico ed ossessivo di Giuseppe Maggiora, che ha dedicato ad alcuni temi fondamentali della sua ricerca dipinti, disegni, schizzi anche se su supporti non convenzionali. Una di queste è sicuramente la figura femminile, declinata nell’accezione della Grande Madre, divinità femminile primordiale, la cui figura rimanda al simbolismo materno della creatività, nascita, fertilità e maternità. Nell’immaginario dell’artista lo sguardo è rivolto all’egoismo più puro o, al contrario, ai volti senza sguardo. Sono spesso figure che presentano corporatura statiche, fissità chiuse in un dolore facilmente percepibile, profondo e crudele, ma scevro da sentimentalismi convenzionali.

Dal punto si vista stilistico Maggiora elabora un linguaggio formale autonomo e ben riconoscibile, talora ispirato all’essenzialità di certa pittura figurativa italiana del primo Novecento, rappresentata da Campigli e Casorati, talaltra debitrice verso memorie dell’espressionismo e istanze post moderne, con incursioni nella pop art. Quella di Maggiora si può considerare una catarsi, ma filtrata artisticamente attraverso l’abilità e la razionalità.

Diverse sono le opere dedicate ai vari membri della famiglia, in primis alla moglie Elena, alla quale ha dedicato moltissimi lavori. Nel corpus dei quadri dedicati ai figli, ai nipoti e alla sua famiglia, uno tra tanti riguarda gli alberi ed è presente in mostra con la scritta “dedicato a Erica”, uno dei suoi figli.

In mostra sono presenti anche alcuni lavori astratti, tra cui quello che l’artista definiva il Segno Maggiora e che, unitamente ad altri soggetti, sembrerebbero voler aderire alla ricerca artistica portata avanti dal MAC, Movimento di Arte Concreta fondato a Milano nel 1948 da alcuni esponenti tra cui Bruno Munari ed Ettore Sottsass, che hanno fatto proprie le proposte dell’Optical Art. Secondo i suoi eredi non vi era un’intenzione conscia, ma i lavori appartenenti a queste fasi sono stati frutto di un modo storico e culturale che ha tratto nuova linfa anche dalle sperimentazioni declinate in ambito pubblicitario e cinematografico.

Un’intera sala dell’esposizione è dedicata all’aspetto pubblico, con il ritorno della figura del visionario imprenditore che, pur affidando l’aspetto comunicativo all’agenzia pubblicitaria Relè, interveniva spesso fisicamente sui bozzetti pubblicitari. Locandine dell’epoca, scatole di latta, alcuni gioielli e splendide fotografie in bianco e nero scattate in azienda da fotografi purtroppo rimasti anonimi integrano l’esposizione. È anche presente un monitor con i caroselli televisivi realizzati per la televisione che coinvolsero artisti del calibro di Pino Pascali, Bruno Bozzetto e Giovanni Arpino .

 

Chiusura museo ore 20.30

Mara Martellotta

 

Gli appuntamenti a Palazzo Madama, Gam, Mao

 FONDAZIONE TORINO MUSEI
13 – 19 ottobre 2023

VENERDI 13 OTTOBRE

 

Venerdì 13 ottobre ore 15

MEDICINA CINESE CLASSICA. Energie del sentire

MAO – evento a cura dell’associazione MioMAO nell’ambito della Settimana della Cultura UNI.VO.C.A.

A cura di Andrea Cantore, medico chirurgo ed esperto di medicina tradizionale cinese.

Energie del sentire, uno sguardo all’universo delle emozioni umane secondo la medicina cinese tradizionale.

Ogni società umana si fonda su una visione del mondo fondamentale e condivisa, insegnata alle nuove generazioni come base per l’acquisizione di conoscenza. Questo vale sia per il cosiddetto mondo esterno come per quello interno, dei pensieri, delle immagini e delle emozioni. La conferenza si riferirà a questa visione interna della vita emozionale tratta dai fondamenti della medicina cinese antica ed alla sua profonda risonanza con l’essere umano di ogni tempo.

Durante la conferenza si farà esperienza di alcuni semplici esercizi tratti da arti tradizionali del movimento (Tai Ji Quan, Dao Yin…) basate sugli stessi principi fondanti della Medicina Cinese antica.

È consigliato un abbigliamento comodo.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

SABATO 14 OTTOBRE

 

Sabato 14 ottobre

PLAY TEST IN MUSEO

MAO – play test del nuovo librogioco Ryu – attività gratuita per bambini e ragazzi da 8 a 14 anni

Aiuta il draghetto Ryu a salvare la pelle e diventa protagonista di una divertente avventura!

Dal 14 ottobre al 26 novembre (con preferenza per il fine settimana) ragazzi e ragazze da 8 a 14 anni sono invitati al MAO per partecipare a sessioni gratuite di play test del nuovo “videogioco su carta” del Museo, un librogioco per esplorare le collezioni del museo e scoprirne tutti i segreti.

Al termine della partita i partecipanti dovranno compilare un questionario di gradimento e e potranno incontrare la creatrice del gioco per darle suggerimenti e opinioni.

Per partecipare alla sperimentazione basta inviare una mail a: maodidattica@fondazionetorinomusei.it indicando nome ed età del giocatore. Si verrà poi ricontattati per fissare una data per il test.

Nel giorno indicato il partecipante si dovrà recare presso la biglietteria del museo per ritirare il prototipo del set di gioco e le istruzioni necessarie.

VI aspettiamo per divertirvi con noi!

Attività gratuita. Prenotazione obbligatoria a maodidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Sabato 14 e domenica 15 ottobre ore 10 – 17

I COLORI DELL’AUTUNNO  

Palazzo Madama – workshop di acquerello botanico con Angela Petrini

Prima di entrare nell’inverno, le piante ci donano un’esplosione di colori incomparabile: nel Giardino Medievale si trovano le fioriture di ciclamini, rose, erbacee orticole, oltre alla grande varietà di foglie che iniziano ad assumere gli sgargianti, caldi colori del foliage autunnale.

Il workshop all’insegna dell’arte è dedicato a scoprire le potenzialità dell’acquerello come forma di studio – fedele e poetica al tempo stesso – della natura. Rappresentare queste piante significherà osservarne con attenzione le caratteristiche, per arrivare a conoscerne la morfologia e alcuni particolari che diversamente si perdono nel colpo d’occhio.

Angela Petrini accompagnerà i partecipanti in questo esercizio di attenzione e creatività seguendo i canoni della rappresentazione botanica che si tradurrà nella realizzazione di ritratti di piante semplici ma accurati.

Il corso è aperto a tutte le persone curiose e desiderose di mettersi alla prova. I principianti riceveranno un’impostazione di base, mentre i più esperti potranno esercitarsi nell’approfondimento della tecnica per rappresentare dettagli botanici particolarmente impegnativi: dipingere il giallo dei cotogni, rendere la granulosità di certe superfici, il viola-nero delle olive o la superficie color bronzo delle nespole.

Il corso ha una durata di 12 ore ed è accreditato per l’aggiornamento degli insegnanti (legge 170 del 21/03/2016 art. 1.5).

Angela Petrini, affermata acquerellista botanica, ha ottenuto il Diploma con lode in disegno e acquerello botanico dalla Society of Botanical Artists nel Regno Unito nel 2010, tra i suoi riconoscimenti più significativi la Golden Medal ricevuta dalla eminente Royal Horticultural Society al RHS London Orchid & Botanical Art Show 2018.

Prossimo appuntamento:

4 – 5 novembre 2023 ore 10-17 | Bacche e semi. La biodiversità della disseminazione

Materiale occorrente: acquerelli; pennelli tondi a punta fine numeri 4, 2, 0; matita HB; gomma morbida; carta liscia satinata 300 gr. formato 30×40 circa. A chi non avesse il materiale l’insegnante può fornire carta, pennelli e colori necessari per lo svolgimento del seminario al costo di 5 €. È necessario segnalarlo al servizio prenotazioni.

Costo: € 140 / ogni incontro

Posti disponibili per ogni appuntamento: 8
Prenotazione obbligatoria: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

Sabato 14 ottobre ore 11

LA CULTURA È PASSIONE DA COLTIVARE INSIEME

MAO – evento a cura dell’associazione MioMAO nell’ambito della Settimana della Cultura UNI.VO.C.A.

A cura del Luogotenente C.S. Cristian Lo Iacono, Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

La cultura è trainante per la nostra società, salvaguardata al massimo livello dalla previsione costituzionale dell’art. 9, in particolare per gli aspetti di tutela e di promozione a garanzia dell’integrità paesaggio, del patrimonio storico e artistico della Nazione per le future generazioni.

Il Luogotenente C.S. Cristian Lo Iacono presta servizio in questo reparto dal 2008, attualmente riveste l’incarico di Vice Comandante. Ha conseguito la specializzazione presso il Mibact e conseguito il master internazionale post laurea in “Cultural Property Protection in Crisis Response” presso l’Università di Torino. In ambito formativo ha tenuto conferenze, lezioni e svolto attività di docenza in ambito accademico e istituti di specializzazione, nonché a favore delle scuole di ogni ordine e grado nell’ambito del progetto incentrato sulle tematiche della legalità promosso dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Nel 2022-2023 è stato individuato quale formatore qualificato nell’ambito del corso alta formazione a favore dei volontari culturali facenti capo ad UNI.VO.CA.

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, dal 1969, conduce la propria attività di reparto di polizia specializzato, forte di un primato mondiale che, nel corso degli anni, oltre alle indagini nello specifico settore, ha consentito di farne un riferimento per la formazione a favore di enti a vari livelli, in Italia e all’estero. Il Nucleo TPC di Torino è attivo sulle regioni Piemonte e Valle d’Aosta dal 2001. Nel corso di questi anni, oltre ai successi investigativi, ha assicurato la sicurezza di siti culturali disseminati sul territorio, il controllo preventivo, la formazione a livello regionale, in collaborazione con gli enti di tutela e con le organizzazioni che ne hanno fatto richiesta: musei, scuole, università.

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

Sabato 14 ottobre ore 16.30

I FASTI DEL BAROCCO

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Entrare a Palazzo Madama per essere accompagnati in una visita che garantirà un’ampia descrizione del periodo barocco. Nel Palazzo i fasti dell’epoca sono evidenti, roboanti, splendenti: è un vero e proprio linguaggio di lusso che rappresenta la magnificenza della Torino di Sei e Settecento. Filo rosso del racconto saranno gli artisti di corte, i viaggi, il gusto per il collezionismo e, in generale, la passione e la consapevolezza del potere dell’arte. Sarà possibile, infatti, ammirare capolavori quali le tele di Orazio Gentileschi, Bartolomeo Caravoglia, Sebastiano Conca: alcuni dei nomi di spicco esposti nelle sale auliche del museo. Opere che costituivano i sontuosi sistemi decorativi dei palazzi della nobiltà sabauda e della dinastia regnante convergendo in un racconto iconografico tutto da scoprire in una visita ad hoc.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

DOMENICA 15 OTTOBRE

 

Domenica 15 ottobre ore 10:30                                                                                                                    

FILA A NANNA

GAM – attività per le famiglie

 “Sapete che a Torino esiste una Galleria d’Arte Moderna aperta a tutti. Per entrarci si passa sotto ad un albero storto che cresce dentro al marmo. Dentro è piena di quadri e statue che mi hanno raccontato la storia che state per ascoltare.” Inizia così il racconto del marinaio Fritz protagonista del podcast “Fila a nanna. Speciale musei” realizzato per la GAM dalla Fondazione TRG – Teatro Ragazzi e Giovani in collaborazione con Abbonamento Torino Musei, che insieme alla sua amata Daphne viaggia tra quadri e sculture del museo per salvare un mondo fatto di pietra. In occasione della pubblicazione del podcast il 26 maggio 2023 www.casateatroragazzi.it/pod-stories/ la GAM propone una attività dedicata alle famiglie, un’occasione per scoprire insieme, all’interno delle collezioni, i personaggi e i luoghi di questa incredibile storia. In laboratorio ricreeremo la magia del sogno e dell’avventura dipingendo originali federe che accompagneranno i bambini in un sonno fatto di arte e fantasia.

Costo: Euro 7 a partecipante

Costo aggiuntivo: adulti accompagnatori biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Domenica 15 ottobre ore 15

NATUR-ARTE

GAM – attività per le famiglie

Per celebrare l’inizio della stagione autunnale la GAM propone una attività rivolta a grandi e piccini sul tema della natura. A seconda di come l’uomo si rapporta col mondo esterno e di come la società reagisce agli eventi si possono notare delle influenze negli artisti e nel loro modo di raffigurare la Natura. Il percorso di visita partirà dall’opera La città che sale di Umberto Boccioni dove si racconta una società in pieno sviluppo nella quale scienza e tecnologia causano una forte antropizzazione del paesaggio. A partire dal secondo Dopoguerra e fino al movimento dell’Arte Povera invece, artisti come Eduardo Chillida, Giuseppe Penone e Gilberto Zorio cominciano a modificare il loro modo di approcciarsi alla realtà naturale, studiandola, analizzandone le regole interne, recuperando materiali e temi che li rendono più vicini ai pensieri contemporanei. Negli spazi dell’Educational Area genitori e bambini avranno modo di sperimentare la tecnica della stampa su tela con materiali naturali.

Costo: € 7 a partecipante

Costo aggiuntivo: adulti biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Domenica 15 ottobre ore 16.30

IL PALAZZO DELLE MADAME REALI

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours: biografie e ruoli che sono stati oggetto di mostre e focus che, nella visita proposta, occuperanno nuovamente un interessante spazio di approfondimento. Il percorso infatti fornirà una visione generale della collezione conservata in museo, focalizzando l’attenzione sugli anni in cui le due famose Reggenti qui vissero.

La visita si concentrerà sulle opere maggiormente a loro legate: ritratti, oggetti, mobili e scelte decorative in linea con la moda del tempo, traduzioni locali e rielaborazioni delle maggiori influenze provenienti dalle corti europee, che gli artisti del tempo seppero cogliere con sapiente maestria.

Una visita che getta uno sguardo mirato e attento a un importante periodo storico del palazzo.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

MARTEDI 17 OTTOBRE

 

17 ottobre 2023 – 1° aprile 2024

HAYEZ. L’OFFICINA DEL PITTORE ROMANTICO

GAM – apre la mostra

a cura di Fernando Mazzocca ed Elena Lissoni

in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera

Arte, storia e politica si intrecciano nella grande mostra che la GAM di Torino dedica al genio romantico di Francesco Hayez (Venezia 1791 – Milano 1882), accompagnando il pubblico alla scoperta del mondo dell’artista, all’interno dell’officina del pittore, per svelarne tecniche e segreti. Un percorso originale che pone a confronto dipinti e disegni, con oltre 100 opere provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private cui si aggiungono alcuni importanti dipinti dell’artista custoditi alla GAM, come il Ritratto di Carolina Zucchi a letto (L’ammalata) e l’Angelo annunziatore. Aperta al pubblico dal 17 ottobre 2023 al 1° aprile 2024, l’esposizione “Hayez. L’officina del pittore romantico” è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, a cura di Fernando Mazzocca ed Elena Lissoni, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, da cui proviene un importante nucleo di circa cinquanta disegni e alcuni tra i più importanti dipinti, molti dei quali si trovavano nello studio del pittore, per quarant’anni professore di pittura all’Accademia. Oltre alle opere inedite o poco viste, si potranno ammirare in mostra alcuni dei capolavori più popolari, come La Meditazione dei Musei Civici di Verona – Galleria d’Arte Moderna Achille Forti e l’Accusa segreta dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia, cui è accostato Il Consiglio alla Vendetta, prestigioso prestito proveniente da Liechtenstein. The Princely Collections, Vaduz–Vienna.

Attraverso dieci sezioni in successione cronologica, il percorso espositivo inizia dagli anni della formazione tra Venezia e Roma, dove Hayez ha goduto della protezione e dell’amicizia di Canova, fino alla prima affermazione a Milano e alle ultime prove della maturità. Una speciale sezione focus è dedicata ai disegni per la Sete dei Crociati, la sua opera più ambiziosa e impegnativa, che il pittore aveva programmato come il suo capolavoro, eseguita tra il 1833 e il 1850 e destinata al Palazzo Reale di Torino, dove si può ancora ammirare. La mostra rievoca l’intensa vicenda biografica e il percorso creativo dell’artista, indiscusso protagonista del Romanticismo.

Info: https://www.gamtorino.it/it/evento/hayez/

 

GIOVEDI 19 OTTOBRE

 

Giovedì 19 ottobre ore 16:30

TEA TIME ART. Futurismo

GAM – workshop

Tea Time Art vuole essere una pausa dalle corse quotidiane, in un ambiente speciale come quello dell’Educational Area della GAM, dove incontrarsi, conoscersi e imparare facendo, per trascorrere un paio di ore in compagnia di persone nuove e arte. Questo ciclo di appuntamenti organizzati alla GAM permette di avvicinare il pubblico adulto al museo, inteso come luogo di scambio, conoscenza e integrazione. L’arte diventa uno strumento di vicinanza, scambio intellettuale e emotivo, trasformando gli spazi museali in luoghi di incontro e condivisione di conoscenze diverse. Le opere scelte per le attività contengono il racconto di esperienze personali degli artisti che rimandano ad altri insegnamenti per un confronto intellettuale, emotivo e fisico. Tutti gli appuntamenti prevedono una presentazione delle opere a cura delle guide di Theatrum Sabaudiae e una fase di attività pratica che permetta l’approfondimento di tecniche artistiche diverse.

Porta il tuo the preferito, noi ci mettiamo la tazza e la creatività, per delle pause d’arte a piccoli sorsi.

Giovedì 19 ottobre ore 16:30: Futurismo

La visita alle collezioni del 900 permetterà di approfondire i temi cari al futurismo: la modernità, la tecnologia, la velocità e il movimento. In laboratorio si lavorerà sul tema della città e le sue prospettive con la tecnica del pastello a olio.

Posti limitati, prenotazione obbligatoria

Costo: euro 15 a partecipante (comprensivi di biglietto d’ingresso al museo gratuito, visita guidata, attività pratica, materiali e tazza personalizzata)

Informazioni e prenotazioni: Theatrum Sabaudiae 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com


Theatrum Sabaudiae
 propone visite guidate in museo
alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

“Senza tempo”. In mostra Mimmo Jodice alle Gallerie d’Italia

 

In piazza San Carlo a Torino

 

È dedicata a Mimmo Jodice la mostra che Intesa Sanpaolo apre al pubblico  fino al 7 gennaio 2024 presso le gallerie d’Italia di piazza San Carlo, dal titolo “Mimmo Jodice. Senza tempo”.

Si tratta del secondo capitolo del progetto “La grande fotografia italiana”, curato da Roberto Koch e avviato con la mostra di Lisetta Carmi, allo scopo di realizzare un omaggio ai grandi della fotografia del Novecento in Italia. Nella mostra è coinvolto anche il regista Mario Martone, che ha diretto e realizzato un filmato documentario sulla vita di Mimmo Jodice, suo amico e concittadino che, per la prima volta, viene mostrato nelle sale espositive.

La mostra presenta ottanta opere dell’artista, di cui 22 fotografie della produzione di Mimmo Jodice dagli anni Sessanta agli anni Settanta e undici opere ( tra cui un dittico e un trittico) realizzate su commissione di Banca Intesa, dove la natura si fa immagine e interprete di una dimensione senza spazio e senza tempo. La sezione intitolata, appunto, “Natura”, esposta per la prima volta in una retrospettiva di Mimmo Jodice, aggiunge un nuovo valore alla ricerca.

Mimmo Jodice dimostra una straordinaria capacità di travalicare ogni contingenza temporale per fornirci delle immagini che mostrano una consistenza diversa da quella che fatti e foto di cronaca potrebbero dare.

Il tempo è un fattore decisivo in questo. E proprio il tempo, la capacità nel ribaltare il senso e quella di non farsi assoggettare alle sue regole, rappresentano quelle peculiarità che costituiscono la sapienza di Mimmo Jodice, che rifiuta le leggi del rapido consumo di immagini prese al volo. Il suo è, invece, il tempo della lentezza, il tempo lungo della comprensione, della sintonia con ciò che si ha davanti ed è anche il tempo della camera oscura, in cui si trova a contatto diretto con le immagini. Alla fine riesce a creare opere che sono reperti di un mondo sconosciuto, di un universo poetico e al tempo stesso straniante, senza tempo.

Nato a Napoli nel 1934 Jodice si è avvicinato alla fotografia attratto dalla sua capacità di creare visioni. Si tratta di un processo raffinato e intimo, che si nutre delle Sue memorie personali, di un’esistenza vissuta in una città sfolgorante e al tempo stesso segreta come Napoli, fatta di luoghi e memorie da svelare e comprendere. La mostra è dedicata alla capacità unica di Mimmo Jodice di mostrarci la realtà vista attraverso il filtro di un tempo sospeso e diverso.

I suoi esordi avvengono a stretto contatto con il tessuto culturale e sociale della sua città natale, Napoli. Nel corso degli anni Settanta sperimenta nuovi linguaggi tecnici e la materialità dello stesso oggetto fotografico, facendo della fotografia uno strumento fondamentale di impegno sociale. La figura umana dagli anni Ottanta non è più presente nelle sue fotografie e il centro della sua ricerca diventa il paesaggio, inteso come paesaggio di memoria, di sogno e di civiltà.

In occasione dell’esposizione, dal mese di ottobre, sarà presentato un ricco palinsesto per il tradizionale pubblico program INSIDE, in programma il mercoledì sera alle 18.30, con appuntamenti aperti a tutta la cittadinanza.

Mara Martellotta

 

Il catalogo della mostra è realizzato da Edizioni Gallerie d’Italia Skira.

“Mimmo Jodice. Senza Tempo”).

Gallerie d’Italia.

Dal 29 giugno 2023 al 7 gennaio 2024

Due muove mostre a Camera dopo il successo di Dorothea Lange

La mostra Dorothea Lange. Racconti di vita e lavoro proposta a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino da metà luglio a inizio ottobre 2023, ha richiamato oltre 30.000 visitatori che si sono immersi nei lavori di un’autrice che è stata definita, come scrisse John Szarkowski, “per scelta un’osservatrice sociale e per istinto un’artista”. Tanti sono stati gli spunti di riflessione su temi attualissimi come la crisi climatica, le migrazioni e le discriminazioni che la mostra, e il seguitissimo programma di incontri, hanno offerto ai visitatori sempre attenti e curiosi, insieme alle esplorazioni sulla rappresentazione visiva della contemporaneità proposti nella mostra in Project Room FUTURES 2023: nuove narrative.

E dal 19 ottobre 2023, CAMERA si presenterà al suo pubblico con due grandi mostre e in una nuova veste, risultato dell’importante progetto di rinnovamento architettonico degli ultimi mesi, unito alla creazione di un innovativo, e unico in Italia,percorso visivo-tattile dedicato alla storia della fotografia.

Protagonista a Torino sarà la grande antologica dedicata a uno dei maestri assoluti della fotografia del XX secolo,André Kertész, nelle Sale espositive di CAMERA, con oltre centocinquanta immagini che ripercorrono l’intero percorso creativo del fotografo, mentre, in Project Room prenderà vita la collettiva Nuova Generazione. Sguardi contemporanei sugli Archivi Alinari dove quattro giovani artiste e artisti si confrontano con gli Archivi Alinari come fondamentali giacimenti di storie da reinterpretare e riproporre. A queste due mostre si affiancherà una grande novità: l’esposizione multimediale permanente La storia della fotografianelle tue mani, nella Manica Lunga. Una proposta originale di CAMERA, la prima in Italia per tipologia e concezione: una lunga time-line costruita attraverso immagini, testi, materiali video, nata dalla volontà di consentire a tutte e tutti, anche alle persone cieche o ipovedenti, di fruire dei testi, delle immagini e dei contenuti digitali.

Alla Galleria Pirra la mostra “Pino Manos sincronicità”

Inaugurazione  venerdì 20 ottobre

 

S’intitola “Pino Manos. Sincronicità” la mostra che la galleria d’arte Pirra ospita per la prima volta a Torino dedicata all’artista sardo Pino Manos ( Sassari 1930 -Milano 2020). L’esposizione, curata da Tommaso Polleschi, ha l’ambizione di valorizzare la creatività, la sensibilità, la versatilità realizzativa e la destrezza nel maneggiare colori e materiali, la sintonia con i tempi con cui ha operato, l’abilità nel tradurre in forma un anelito interiore, intrecciando sapientemente pittura, scultura e architettura.

Pino Manos affermava che ‘l’arte astratta attinge direttamente dal non conosciuto. Noi artisti, pertanto, siamo allenati a sondare mondi invisibili e a captare messaggi vaganti nell’universo”.

Pino Manos è stato un artista, un ricercatore , un uomo libero di grande sensibilità, la cui attività si è mossa in varie direzioni dall’arte, alla cultura, dalla filosofia alla ricerca spirituale. Pino Manos si trasferisce a Milano nel 1951 e ciò lo porterà a contatto di artisti quali Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Bruno Munari e Lucio Fontana, inserendosi nel movimento dello Spazialismo degli anni Sessanta. Ma i suoi lavori precedenti esplorano già gli spazi infiniti del cosmo, le energie e l’ignoto. L’opera d’Arte gli offre l’opportunità di andare oltre; la luce, lo spazio, il tempo e la materia vengono assorbiti nel qui ed ora.

Per l’esposizione sono state selezionate undici opere sincroniche monocrome su tela e sei tecniche miste su carta, sempre legate alla sincronicità e sulla coscienza spaziale, studi preparatori in bianco e nero di torsioni.

I colori delle tele sono creati con pigmenti puri energizzati dalla preparazione e meditazione dell’artista. A prima vista i rossi potrebbero sembrare tutti eguali e così I blu e i neri, ma è solo un’impressione. La torsione delle corde e le ombre creano mille sfaccettature e suggestioni che influenzano i colori, creando effetti unici.

Manos vede dove l’occhio umano non arriva, rinviene l’estrema velocità del riposo, ascolta dove l’uomo comune percepisce solo silenzio e sente la musica e, attraverso la luce e le ombre, trova l’irraggiungibile intelletto umano. Tramite le sue opere riesce a trasmettere vibrazioni, che si tramutano in energia che diventano per l’uomo un nutriente per l’anima e lo investono nella sua interiorità.

La mostra, cui è collegato il catalogo Sincronicità, rimarrà aperta fino al 19 novembre 2023.

MARA MARTELLOTTA

 

Galleria d’arte Pirra

Corso Vittorio Emanuele II 82

Tel 011543393