Quest’anno la kermesse ha creato un collante tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro; è stata attivata infatti una collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino. Durante i 5 giorni di evento, circa 40 studenti del corso di studi in economia aziendale faranno attività formativa, supportando il lavoro degli editori indipendenti del Padiglione 1
di Paolo Pietro Biancone*
“Non tutto ciò che conta può essere contato”. E’ vero, ma a pochi giorni dal “su il sipario” della 29esima edizione de Il Salone Internazionale del Libro qualche riflessione numerica sulla dimensione economica della Kermess va fatta. Sono oltre 1.000 gli editori presenti al Salone 2016, Settanta i nuovi espositori che debuttano al Salone, I convegni e dibattiti in programma sono a oggi 1.222. A oggi sono già oltre 500 gli operatori internazionali accreditati all’International Book Forum, di cui più di 250 stranieri provenienti da 41 Paesi. Fra gli editori rappresentati all’Ibf, i francesi Flammarion, Gallimard e Xo; i tedeschi Piper, Suhrkamp, Kunstmann, Hanser e Alexander; gli spagnoli Anagrama, Narcea e Sexto Piso.
Le più recenti analisi di impatto economiche parlano di ricadute economiche sul territorio interessanti: la rilevazione della 23esima edizione parla di oltre 300mila visite, di cui il 37% provieniente da fuori Piemonte e il 2% dall’estero. Circa un partecipante su due ha un’età compresa tra i 30 e i 50 anni con una leggera prevalenza di pubblico femminile (55%). La media esclude il pubblico delle scolaresche. Circa 50.000 i visitatori provenienti da fuori Piemonte che hanno pernottato in zona: la loro media di permanenza è di 3,13 giorni. Lombardia (13,7%), Liguria (4,4%), Emilia-Romagna (4%) e Lazio (3,2%) le regioni più rappresentate. Complessivamente il pubblico del Salone ha sostenuto una spesa complessiva d circa 28milioni di euro (tra libri, pernottamenti, trasporti, ristorazione, shopping), a fronte di costi organizzativi del Salone ammontano pari a circa 5milioni di euro. L’impatto economico complessivo generato dal Salone ammonta a circa 52.432.000 €, di cui 20.258.000 € per la spesa diretta e 32.174.000 € per effetti indiretti e indotti. Le unità di lavoro standard (ULA) complessivamente generate dal Salone ammontano a 384: vale a dire che ogni edizione del Salone è in grado di creare 384 nuovi posti di lavoro temporaneo. Il finanziamento pubblico e istituzionale del Salone ammonta a circa 1.612.000 €. Per ogni euro di spesa degli enti finanziatori (Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino, Fondazioni Bancarie, Camera di commercio) si generano 12,5 € in termini di spesa diretta ovvero 33,3 € in termini di effetti complessivi.
Non solo, il Salone del Libro di Torino quest’anno ha creato un collante tra il mondo della formazione con il mondo del lavoro; è stata attivata infatti una collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino. Durante i 5 giorni di evento, circa 40 studenti del corso di studi in economia aziendale faranno attività formativa, supportando il lavoro degli editori indipendenti del Padiglione 1. Un’iniziativa per valorizzare ancora di più quel segmento di industria editoriale che rappresenta una grande risorsa del Salone e del nostro Paese e per dare l’opportunità a giovani studenti di fare un’esperienza unica in un evento internazionale. Il Dipartimento di Management sarà parte attiva durante i giorni de Il Salone con due panel.
Giovedì 12 maggio alle ore 12 è in programma il Caffè Letterario
L’economia e la finanza: un collegamento naturale con il Medio-Oriente
a cura del Dipartimento di Management dell’Università di Torino
Intervengono: Paolo Biancone, Alberto di Gennaro, Rauf Gritli, Aly Khorshid
Un tasso di crescita intorno al 15-20% all’anno e 400 banche islamiche operative in 75 Paesi. L’economia e la finanza islamica rappresentano una realtà ineludibile nel panorama globale, con cui l’Occidente, spesso offuscato da frizioni di stampo politico e religioso, fatica a mettersi in relazione.
Venerdì 13 maggio alle ore 12 Il ruolo delle University Press nel panorama dell’editoria scientifica. Il ruolo delle University Press nel panorama dell’editoria scientifica italiana è un tema assai dibattuto. Il panel mira a contribuire al dibattito tra conoscenza e divulgazione scientifica aperta e accessibile.
Si parte dall’individuazione di diversi modelli di editoria universitaria:
Editoria di ricerca
Editoria di didattica
Per poi individuare esperienze virtuose in tema di editoria universitaria specializzata e open access.
I relatori sono autorevoli esponenti del mondo accademico e dell’editoria universitaria.
– Prof Gianmaria Ajani, rettore Università di Torino
– Prof. Paolo Pietro Biancone, professore di Economia Aziendale e coordinatore del corso di dottorato in Business & Management, ’Università di Torino
– Dr. Andrea Angiolini, Il Mulino – Bologna
– Prof. Enrico Macii, Vice Rettore alla Ricerca del Politecnico di Torino
– Dr Claudia Napolitano, Presidente Coordinamento University Press Italiane
– Prof. Paolo Ricci, Professore Ordinario di Economia Aziendale presso l’Università degli Studi del Sannio – Benevento e Presidente Accademia di Belle Arti di Napoli
*Professore Ordinario di Economia Aziendale dell’Università di Torino
Coordinatore del Corso di Dottorato in Business & Management
(foto: il Torinese)