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Il primo mondiale di corsa in montagna, raccogliendo rifiuti

COORGANIZZATO DA ACEA PINEROLESE INDUSTRIALE IN VAL PELLICE HA I SUOI PRIMI CAMPIONI DEL MONDO: ELENA CANUTO E PIETRO OLOCCO

NOTA CURIOSA: PAOLA MOSCONI ATLETA DI ACEA PINEROLESE, AZIENDA LEADER NEL SETTORE AMBIENTALE, HA RACCOLTO IL MAGGIOR NUMERO DI RIFIUTI TRA LE DONNE CON 380  RIFIUTI

Si è conclusa ieri la Plogging Challenge, il primo Mondiale di corsa in montagna, raccogliendo rifiuti, organizzata in Val Pellice da Acea Pinerolese Industriale insieme ai Comuni di Bobbio Pellice con il Sindaco Mauro Vignola e di Torre Pellice con il Sindaco Marco CognoCarlo DegiovanniErik Ahlström e ad AICA ed ERICA soc. coop. che hanno premiato le atlete e gli atleti.

La Plogging Challenge, il primo mondiale di corsa in montagna, raccogliendo rifiuti, ha i suoi primi Campioni del Mondo: Elena Canuto Pietro Olocco (foto allegata).

Una nota curiosa: Paola Mosconi, Atleta Plogger, dipendente di Acea Pinerolese, (nella foto con Erik Ahlström atleta svedese e ideatore del termine Plogging) azienda leader nel settore ambientale, si è classificata prima per numero di rifiuti raccolti tra le donne con 380  rifiuti. Tra gli atleti uomini, è stato Massimo Staffolani ad aver raccolto il maggior numero di rifiuti singoli, con 520 pezzi.

I plogger hanno raccolto complessivamente 795 chili di rifiuti, percorrendo oltre 1.780 km di sentieri e con una media di quasi mezzo chilo di rifiuto ogni chilometro. Suddividendo invece il dato complessivo per il numero di partecipanti, ogni concorrente ha raccolto circa 15 kg di rifiuti.

“ACEA Pinerolese Industriale SpA è stata orgogliosamente a fianco degli atleti da tutto il mondo ha dichiarato Roberto Peiretti Direttore Igiene Ambientale di Acea Pinerolese Industriale SpA – per questa corsa che ha coniugato, in linea con il nostro modello di sostenibilità,  i valori dello sport a un messaggio concreto di cura per l’ambiente, la nostra casa comune.”

 

Acea Pinerolese ha organizzato per tutto il giorno di sabato i laboratori ambientali sul Riribox (van dedicato all’educazione ambientale con giochi interattivi e numerose attività educative) per scuole e pubblico e ha inoltre fornito sacchi per gli atleti che competono. Ha seguito inoltre tutto il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti e in particolare dell’organico, in occasione del Pasta Party di domenica presso il Laghetto Nais di Bobbio Pellice, con la premiazione dei vincitori.

Acea Pinerolese ha fornito e ha posizionato inoltre tutti i materiali per la raccolta dei rifiuti nelle varie aree della corsa e dove si svolgono gli eventi, gestendo il servizio di raccolta per l’evento.

Labcube Reale#Green è un compendio del bello e del ben fatto

Prende il via il 2 ottobre 2021 il progetto Labcube Reale#Green, nato dalla collaborazione tra Confartigianato Torino, Camera di commercio di Torino, FabLab Torino,Turn Design Community e la Reggia di Venaria.

L’evento, che gode del Patrocinio della Città di Venaria Reale, della Città Metropolitana di Torino e ha La Stampa come media partner, si inserisce nell’ambito della programmazione 2021 della Reggia di Venaria,  #LaVenariaGreen, dedicata al tema del paesaggio, della sostenibilità e dell’ambiente.

Inoltre, Labcube Reale#Green rappresenta l’evoluzione del progetto Labcube Reale realizzato nel 2019.  

I 10 prototipi saranno esposti a partire da sabato 2 ottobre fino a domenica 5 dicembre, presso il bookshop della Reggia di Venaria, e si ispirano ai temi della sostenibilità, del paesaggio e del green, nonché all’“infinita bellezza” che dà il titolo alla mostra in corso alla Reggia di Venaria.

I prototipi saranno acquistabili solo in un momento successivo all’esposizione.

Labcube Reale#Green è una rassegna collettiva, un compendio del bello e del ben fatto, che ha visto come protagonisti 10 gruppi di lavoro, composti ciascuno da un artigiano e un designer, che si sono cimentati con medium espressivi diversi (carta, ceramica, ferro, tessuti, ecc.) e che hanno realizzato 10 oggetti, fornendo interpretazioni e sguardi differenti sul green.

SAV-Ó è la zuppiera in porcellana che ci aiuta a risparmiare acqua, infatti, dopo aver lavato le verdure la stessa acqua è riutilizzabile per annaffiare le piante, grazie ad un piccolo foro in uno dei manici che trasforma la zuppiera in un inusuale annaffiatoio; la bag  prêt-à-porter, oggetto di design realizzato con materiali selezionati ecologici e sostenibili (carta, cuoio, ecc.) dalle linee morbide ed avvolgenti, con tasche laterali in ambedue i lati; la linea di gioielli “NO TIME TO WAIT” che è il brand della collana formata da quattro elementi composti principalmente da lenti con filtri di colore diverso attraverso cui si potrà ammirare il paesaggio sotto punti di vista differenti; il cappello scultura a tesa larga con vestibilità alla veneziana che omaggia i giardini della Reggia di Venaria che mostrano un disegno ricco di texturediverse: dai prati all’inglese, alle siepi e ai filari di alberi.Completa l’accessorio la tiara rappresentante i filari di alberi; 3Vla fascia di tessuto realizzato con l’utilizzo di filati naturali e sostenibili che intende promuovere il recupero delle bottiglie di vetro e plastica, rivestite ed elevate ad oggetto di design; l’occhio di Gea, una lampada realizzata sfruttando l’espressività e la trasparenza del vetro attraverso la termofusione dei singoli elementi; il progetto Night & Day ispirato alle opere di Maurits Cornelis Escher, una scultura nata per vivere sia in ambienti interni che esterni, si fonde con la natura e la accoglie dentro di sé illuminandola e facendola crescere al proprio interno; SOLL(I)EVAMI il complemento funzionale, posizionato all’ingresso di casa, che può contenere tutto ciò che viene utilizzato all’aria aperta; Rinascita la scultura luminosa in cui la particolare “luce artistica” del neon, modellata da un espertomaestro soffiatore, fa da protagonista sensoriale, nonché visiva; le scarpe Cameo, che offrono la possibilità di produrre e stampare con una propria stampante 3D suole diverse con caratteristiche e colori differenti.

I progetti di Labcube Reale#Green rappresentano 10 sfide alle abilità artigianali che hanno saputo sviluppare il tema green attraverso la realizzazione di 10 prototipi in equilibrio tra passato e futuro, dove la sapienza del maestro artigiano si fonda con la progettazione del lavoro del designer dando vita a 10 oggetti innovativi e di forte impatto estetico.

Infatti, Labcube Reale#Green è nato con l’obiettivo di creare un team di lavoro inedito che ha messo insieme la manualità del saper fare dell’artigiano, esteso alle potenzialità delle tecnologie legate alla sfera della modellazione tridimensionalereale e virtuale, con la creatività e astrazione dei designer.

Dieci gruppi di lavoro con l’obiettivo di fare sintesi tra i saperi e il know how degli artigiani con la creatività del designer in un processo di osmosi e contaminazione dei diversi ambiti conoscitivi: pragmatici ed empirici gli uni, creativi e progettuali gli altri. Una sorta di plusvalore, che il talento artigiano conferisce al mondo del design e viceversa.

Una mostra collettiva capace di coniugare il mondo della bellezza, dell’alta manifattura, delle cose realizzate a regola d’arte con la capacità di trasformare creativamente la materia.

Labcube Reale#Green ha tra gli obiettivi quello di incentivare lo scambio di saperi, orientare all’innovazione, valorizzare il territorio e le sue economie produttive-dichiara Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torinoperseguendo finalità legate alla produzione e alla commercializzazione delle opere create, generando un legame forte con la committenza attraverso la realizzazione di oggetti unici ispirati al tema green e alla mostra della Reggia di Venaria dedicata al paesaggio. Il Progetto punta su sostenibilità e artigianalità evoluta, grazie ad un’importante attività

svolta all’interno dei gruppi di lavoro che ha generato un intreccio di saperi legati alla manualità, al green e alla progettualità: una nuova frontiera dell’artigianalità moderna. Non possiamo nascondere che la crisi ha colpito duramente, mettendo a rischio operativo molte delle nostre aziende, ma gli artigiani hanno anche mostrato grandi capacità di resilienza e questo progetto ne è una prova tangibile. Ora vogliamo contribuire a costruire il rilancio del Paese e a dare un futuro alle nuove generazioni, pronti come sempre a fare la nostra parte con senso di responsabilità e coscienza civica partendo anche da qui, da questo progetto, dalla volontà di mettersi in gioco e creare qualcosa di bello e unico.

Siamo lieti di supportare una nuova edizione del progetto LabCube rinnovando anche quest’anno la proficua collaborazione con la Reggia di Venaria – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino.Artigianato, turismo e cultura in questi mesi hanno senza dubbio attraversato un periodo molto difficile, ma è significativo che proprio il design, attraverso creatività e progettazione di nuove idee, contribuisca attivamente alla ripartenza del comparto artigiano, con un’attenzione particolare alla sostenibilità, tema ormai imprescindibile per un nuovo sviluppo ed elemento distintivo anche agli occhi del consumatore”.

“Con grande soddisfazione la Reggia di Venaria ospita la terza edizione del progetto LabCube Reale#Green  -conclude Guido Curto, Direttore del Consorzio delle residenze Reali Sabaudeun progetto che negli anni ha visto coinvolti artigiani, designer e maker confrontarsi con la magnificenza della Reggia e dei Giardini di Venaria per elaborare e creare prodotti di merchandising rivolti al grande pubblico dal forte carattere identitario. Gli artisti/artigiani sono stati chiamati ad interpretare il tema portante che ha sostenuto il programma culturale nel 2021: #green, un ricco calendario di appuntamenti che ha accompagnato i visitatori in un percorso tra arte, storia e natura, orientato alla sostenibilità e alla valorizzazione del rapporto tra l’uomo e l’ambiente, fra i quali il ruolo di protagonista spetta alla grande mostra “Una infinita bellezza. Il Paesaggio in Italia dalla pittura romantica all’arte contemporanea”. I prototipi del progetto LabCubeReale#Green verranno esposti nel rinnovato Bookshop della Venaria Reale, il cui impianto stilistico, definito con il supporto del Centro e Conservazione e Restauro La Venaria Reale, rappresenta un inedito e forte richiamo alla natura e all’ambiente, in un’atmosfera che enfatizza ancora di più la tematica Green.  Grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio di Torino e Confartigianato Torino la Reggia di Venaria, ospitando il progetto LabCube Reale#Green, si propone ancora una volta come vetrina delle eccellenze artigiane del territorio e luogo delle proposte innovative che quest’ultimo esprime.”

Nello spazio espositivo troviamo i seguenti oggetti:

SAV-Ó realizzato da Laura Malandrino (artigiana) e daRiccardo Vicentini (designer)

Il progetto trae ispirazione dalle tradizionali zuppiere Sabaude in porcellana, ma affronta un tema molto attuale: l’importanza di non sprecare acqua, bene prezioso e non inesauribile.

SAV-Ó ci aiuta a risparmiare acqua con un’attività semplice e quotidiana: il gesto di lavare frutta e verdura, permettendoci di compiere quest’azione in ammollo e non sotto l’acqua corrente. Dopo aver lavato le verdure, è possibile riutilizzare la stessa acqua per annaffiare le piante ed i fiori del nostro balcone o del giardino: infatti uno dei manici di SAV-Ó, nasconde un piccolo foro, che lo trasforma in un inusuale annaffiatoio. Il restringimento sulla bocca superiore del contenitore, consentirà di compiere quest’operazione, senza che frutta e verdura cadano fuori.

Prêt-à-porter realizzato da Giò Gatto (artigiano) e Rosa Palumbo (designer)

La bag Prêt-à-porter è un oggetto di design realizzato con materiali selezionati ecologici e sostenibili (carta, cuoio, ecc.), dalle linee morbide ed avvolgenti, con tasche laterali in ambedue i lati. Un vero e proprio contenitore di contenuti. Il concept creativo richiama l’elemento geometrico della Galleria di Diana fino a farlo diventare la texture della bag. Un effetto optical, con richiamo anche alla corrente optical Art e all’Haute Couture (Chanel – Dior).

Altro elemento identificativo della bag sono i manici in cuoio in cui vengono intarsiate al laser delle foglie. La carta “grattacrespa” è realizzata in esclusiva per Giò Gatto dalla cartiera di Nebbiuno e regalano alla Bag matericità robustezza ed elasticità. Il materiale è parzialmente riciclato e riciclabile al 100%.

NO TIME TO WAIT realizzato da Daniela Cavallo (artigiana) e Gianluca Macchi (designer)

La lotta contro il cambiamento climatico sta diventando sempre più una corsa contro il tempo. Da questo concetto nasce l’idea di “NO TIME TO WAIT”, una linea di gioielli ideata per sensibilizzare gli utenti su uno dei 17 Sustainable Development Goals individuati dall’ONU nel 2015, con un orizzonte di attuazione entro il 2030.

L’oggetto è un capo sfilata, una collana composta da quattro elementi composti principalmente da lenti con filtri colore diverso, attraverso cui si potrà ammirare il paesaggio sotto punti di vista diversi. L’unità della visione, la sovrapposizione delle lenti, darà la completezza del messaggio, “NO TIME TO WAIT”. Dal punto di vista tecnico, la catena sarà in argento e lavorata a mano, a questa saranno collegati i quattro elementi, ognuno composto da due lenti in vetro del diametro di 10 cm, tra le quali sarà interposta una lente colorata su cui verrà incisa una parola diversa. Le incisioni tra le lenti verranno riempite con i materiali scelti in correlazione alle tematiche.

Cappello scultura di Nina Tauro (artigiana) e Arianna Ricossa (designer)

Il concept, un cappello a tesa larga con vestibilità alla veneziana è un omaggio ai giardini della Reggia di Venaria, che mostrano un disegno ricco di texture diverse: dai prati all’inglese, alle siepi e ai filari di alberi. La tela di base del cappello è un colore naturale e vuole essere a livello materico un elemento strutturale, il rimando alle siepi viene reso dalla sovrapposizione di tessuti di

colore diversi che tagliati danno un effetto sfilacciato con diverse sfumature. Completa l’accessorio la tiara rappresentante i filari di alberi. Una stampa 3D che vuole donare ancora più naturalezza grazie alle asimmetrie date dalle diverse altezze. I due elementi separati tra loro sono legati tramite un filo di raso di recupero, che nel cappello forma un motivo fisso mentre nella tiara forma un movimento grazie al fiocco a cascata sul retro.

3V di Lisa Fontana (artigiana) e Monica Oddone (designer)

I 3 Valori #green 3V è una fascia di tessuto “occhio di pernice” o “rombo” realizzata tramite un telaio manuale a 4 licci con l’utilizzo di filati naturali e sostenibili, come i filati di juta indiana (Fibra tessile vegetale ricavata dalle piante del genere Corchorus) o i filati di bambù del Nepal (Fibra tessile vegetale ricavata dalla frantumazione delle parti legnose della pianta). 3V intende promuovere il recupero delle bottiglie di vetro e plastica e la loro trasformazione in vasi che custodiscano un po’ di natura all’interno della casa. Attualmente progettato come pezzo unico, può essere declinato in una famiglia di prodotti con varianti dimensionali (a seconda della capienza della bottiglia) e con varianti cromatiche (legate, ad esempio, al tema delle stagioni).

L’occhio di Gea di Chiara Ferraris (artigiana) e Andrea Vecera (designer)

Gea è una lampada realizzata sfruttando l’espressività e la trasparenza del vetro, attraverso la termofusione dei singoli elementi, schegge di vetro colorate provenienti da scarti di lavorazioni con diverse tonalità, che costituiscono l’iride, cerchio perfetto inscritto in un ellisse opalino ottenuto mediante termoformatura.

GEA nella mitologia greca è la dea primordiale, la madre della terra, origine del mondo, presente un po’ in tutte le mitologie ancestrali dell’essere umano. Luce come mezzo per vedere, intesa come ciò che permette di distinguere le forme, la profondità della realtà, ma anche la luce che emana la verità raggiunta tramite la conoscenza, simbolo di vita fondamento simbolico religioso. Tuttavia, della luce siamo coscienti solo quando questa è assente, poiché senza di essa non siamo più in grado di vedere.

Attraverso l’occhio di Madre Natura nel suo luminoso splendore, acquisiamo coscienza su ciò che ci circonda, una finestra allegorica sul creato e lo stato attuale del mondo.

Night & Day di Claudio Rizzolo (artigiano) e Andrea Scarpellini (designer)

Night & Day è un progetto ispirato alle opere di Maurits Cornelis Escher. È una scultura nata per vivere in ambienti interni come esterni, si fonde con la natura e la accoglie dentro di sé illuminandola e facendola crescere al proprio interno. Night & Day può essere una scultura, una lampada, un giardino, un orto verticale, un gioco di illusioni ottiche, ecc.

Come in un’opera di Esher il pavimento a rombi caratteristico della Reggia si evolve tridimensionalmente in una scala a chiocciola, che a sua volta si ripete in circolo in uno spazio sospeso privo di riferimenti trasformandosi lentamente in uno stormo di uccelli migratori che volano nel cielo.

La scultura ruotando su sé stessa crea un loop visivo ipnotico.

Il concept si può sviluppare in tre step tecnologicamente sempre più avanzati.

1- La scultura grazie ad una lampada led specifica emana la luce necessaria a far crescere la pianta collocata al proprio interno e coltivata mediante la tecnica idroponica. La luce può essere alimentata da un pannello solare.

2- La scultura può ruotare su sé stessa creando un gioco di illusione ottica e grazie a questo movimento collegato ad una dinamo, produce l’energia elettrica necessaria ad accendere la lampada led.

3- La scultura funziona come un vero e proprio sistema eolico e ruota con la spinta del vento che a sua volta produce energia elettrica per illuminare i led.

L’opera è realizzata in lamiera di acciaio corten 15/10 (pretrattato per uso in ambienti interni).  

Il corten è un metallo ma come le piante e altri materiali naturali ha la particolarità di trasformarsi ed evolversi mutando nel colore da un grigio ferro, passando per un arancione vivo fino ad una calda tonalità di marrone che lo ambienta facilmente in ogni contesto.

La sua caratteristica ossidazione superficiale, regolare nel tempo, permette a contatto con le piante di rilasciare i giusti quantitativi di ferro utili a rinforzarle.  

SOLL(I)EVAMI di Nadia Zanconi (artigiana) e Ettore Balbo (designer)

L’idea di base di SOLL(I)EVAMI è quella di avere all’ingresso della propria casa o del posto di lavoro, un complemento funzionale che possa contenere tutto ciò che si utilizza all’aria aperta. In questo caso il benessere parte ancora prima di uscire, avendo in un unico posto e a portata di mano tutto il necessario.

SOLL(I)EVAMI è un complemento d’arredo componibile e versatile che può funzionare da solo o può essere abbinato a uno o più moduli.

Il sistema base è costituito da una cornice portante da fissare alla parete attraverso una speciale staffa e da un elemento di appoggio a pavimento, da un braccio porta bici, da due ripiani e da un sistema appendi abiti. Si potrà modificare di volta in volta l’assetto di SOLL(I)EVAMI in funzione delle diverse necessità e abitudini.

Per esempio, si potrà posizionare la bici in altezze diverse lasciando spazio alle mensole che potranno essere collocate sul livello più basso utilizzandole come comodo porta scarpe o come porta piante, come ripiano per libri o svuota tasche.

Sulla staffa di supporto per il fissaggio a parete di SOLL(I)EVAMI è invece possibile inserire il sistema appendi abiti costituito da due cinghie in pelle alle quali è fissato il tubolare in alluminio per appendere delle grucce.

Camaleo di Giancarlo Berardinelli (artigiano) e Francesco Mansueto (designer)

Le scarpe Camaleo ovvero come produrre e stampare con una propria stampante 3D suole diverse con caratteristiche e colori differenti. La possibilità di scegliere e cambiare la forma e il materiale della suola conferisce a questo accessorio un elevato grado di personalizzazione, che permette di assecondare piùesigenze e molteplici tendenze fashion. La scarpa Camaleo aiuta a vivere esperienze diverse, mantenendo alta la qualità ed il comfort della camminata: dalla passeggiata in centro città alla scampagnata la scarpa potrà essere utilizzata per esigenze diverse. Inoltre, Camaleo, ha una lunga durata, conferita dalla qualità della realizzazione e dalla sua riparabilità. Tutto è creato perché non ci siano sprechi. I materiali di costruzione di base sono tutti ecologici. Il cuoio con cui è realizzata è certificato, la tomaia stessa è realizzata in pellame ecologico ad alta resistenza e durevolezza nel tempo.

Rinascita di Roberto Basso (artigiano), Laura Cerabona e Roberta Caputi (designer)

L’idea progettuale del concept nasce dal desiderio di voler esprimere un messaggio emotivamente impattante volto a sensibilizzare le persone sui temi legati all’ambiente.

Per meglio interpretare questo concetto è stata progettata una scultura luminosa in cui la particolare “luce artistica” del neon, modellata da un esperto maestro soffiatore, fa da protagonista sensoriale, nonché visiva.

Per la base è stato utilizzato il ceppo ramoso dell’albero di fico. Questa pianta è considerata sacra in molte culture e simboleggia la Vita, la forza e la conoscenza, nonché l’asse del mondo che collega la terra al cielo, rivestendo un significato di immortalità e di abbondanza. Sulla sua corteccia rugosa

scorrono delle lacrime rosse a rappresentare la Natura ferita ma dall’interno del tronco vuoto, fuoriescono fasci di luce bianca.

In questo incastro la luce bianca si fonde con quella rossa dando forma a un cuore stilizzato che raffigura la Rinascita.

Il Piano delle Acque, ecco cosa prevede

In Commissione Ambiente in Regione è stato illustrato e discusso il Piano di tutela delle acque dopo le consultazioni di associazioni e organizzazioni ambientali, agricole e attività produttive.

Alcuni obiettivi del Piano sono la riduzione dell’inquinamento diffuso da nitrati e prodotti fitosanitari, l’estensione della tutela delle falde, ma anche differenziare le fonti di approvvigionamento idropotabile, attuare il riequilibrio del bilancio idrico, rinnovare le grandi concessioni idroelettriche, incoraggiare comportamenti virtuosi e le buone pratiche.

È seguita la discussione generale, nella quale i commissari di opposizione che hanno sostenuto la necessità di modificare alcuni articoli del Piano al fine di renderlo più incisivo da un punto di vista ambientale.

Il provvedimento – con le misure necessarie per la tutela delle risorse idriche – aveva ottenuto il via libera da parte del Consiglio delle autonomie locali (Cal). Nel corso dell’illustrazione gli uffici – attraverso il coordinamento di varie direzioni – hanno evidenziato come il Piano sia uno strumento che fa parte integrante della programmazione regionale e che mette a sistema molteplici criticità: la preparazione dello stesso ha coinvolto la partecipazione attiva di numerosi amministratori locali attraverso l’istituzione di tavoli “aperti”, ricorrendo alla procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas) per il recepimento delle osservazioni.

Energia, spazio e innovazione. Tecnologie e strumenti finanziari per la sostenibilità e la transizione energetica

30 Settembre 2021 Energy Center – Politecnico di Torino h 15-19

Il settore Energia a livello globale vive un’epoca di trasformazione e innovazione tecnologica senza precedenti
con una agenda che punta alla digitalizzazione, alla interconnessione e alla sostenibilità ambientale.
Transizione energetica, decarbonizzazione ed energie rinnovabili sono solo alcuni degli obiettivi dei maggiori
stakeholders che operano nel settore e che sempre più spesso si avvalgono di tecnologie spaziali e i dati
spaziali.

Il nostro Paese sta lavorando per avere un ruolo sempre più attivo nello sviluppo di sistemi e servizi
all’avanguardia nel settore energia accelerando la transizione necessaria al raggiungimento degli obiettivi e
delle sfide green dell’Europa. In particolare il settore spaziale e le applicazioni integrate di dati satellitari
possono fornire una risposta efficace alle linee di indirizzo nazionali definite dal PNRR in tema di produzione,
accumulo e sostenibilità energetica.

La Fondazione E. Amaldi , in collaborazione con il Politecnico di Torino e il gruppo Fante, ha organizzato una
giornata di lavori dedicata alle opportunità e le potenziali sinergie dell’utilizzo di applicazioni space related,
in particolare quelle promosse dalla piattaforma Ambassador ESA di Business Applications e InCubed+
dell’ESA.

Il workshop prevede una sessione istituzionale di indirizzo e 4 panel tematici con esponenti del mondo
industriale, finanziario e istituzionale per trattare il tema dell’innovazione in relazione all’interazione tra
Spazio ed Energia da diverse prospettive. Al centro del convegno le linee strategiche dell’Agenzia Spaziale
italiana e dell’Europa sul fronte energetico, i need, le sfide e i progetti dei big player regionali e nazionali. Ad
un confronto sulle opportunità e sugli strumenti di finanza per l’innovazione seguirà, in conclusione
dell’evento, l’analisi delle prospettive per il settore energetico nazionale supportato dall’integrazione degli
asset spaziali.

Trasporti, ambiente, economia in vista del Vtm

Martedì 28 settembresi terrà una giornata di approfondimento in avvicinamento all’edizione 2022 di VTM Torino – Vehicle & Transportation Technology Innovation Meetings (30-31 marzo), business convention che riunisce la comunità industriale della mobilità: produttori di veicoli, fornitori di componenti, istituzioni, società di ingegneria e fornitori di servizi.

L’evento, sostenuto da Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino ed organizzato dalla società internazionale specializzata abe – advanced business events in collaborazione con Ceipiemonte, avrà luogo presso il Centro Internazionale di Formazione dell’ILO, in viale Maestri del Lavoro 10 a Torino, e potrà essere seguito anche online previa iscrizione su https://italy.vehiclemeetings.com/september-28-2021

Dopo i saluti dell’assessore all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte e dei presidenti della Camera di commercio di Torino, Confindustria Piemonte e Ceipiemonte, la comunità internazionale della mobilità e dei trasporti terrestri si confronterà sulle tematiche industriali di maggiore interesse, e in particolare sui temi della guida autonoma, della connettività e della cyber security, dell’elettrificazione dei veicoli e delle batterie, dell’idrogeno, dei sistemi di propulsione sostenibili e dell’innovative manufacturing. In particolare, alcuni tra i principali stakeholder del settore approfondiranno le sfide e le opportunità per la crescita del business focalizzandosi su argomenti come veicoli elettrici, ibridi e a idrogeno, software-defined vehicles ADAS, connettività, sicurezza informatica, micromobilità, produzione avanzata e molto altro.

Forum Acque di Legambiente. Una carrellata di progetti, raccolte dati e buone pratiche

 Si è tenuto sabato l’evento dedicato alla risorsa idrica, a laghi e fiumi piemontesi. 

 

Si celebra la conclusione del Progetto Life ESC VisPO, VisPO – Volunteer Initiative for a Sustainable Po, che dal 2018 ha coinvolto, fra Italia e Ungheria oltre 250 volontari under 30 nella tutela e pulizia delle aree fluviali e perifluviali del Po piemontese e del Danubio. Con Goletta dei Laghi si è proceduto, fra l’altro, al campionamento dei rifiuti sulle spiagge lacustri di cui si sono presentati i risultati: 45 scarti ogni 100 m2, 76% dei quali in plastica.

 

 

Si è tenuto venerdì 24 settembre presso l’auditorium della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo il Forum Acque di Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta.

Hanno aperto la giornata gli interventi di Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta; Giorgio Zampetti, Direttore Nazionale di Legambiente; Angelo Robotto, Direttore di Arpa Piemonte; Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po; Sara Leporati, responsabile “Missione proteggere l’Ambiente, Obiettivo Pianeta” di Fondazione Compagnia di San Paolo;  Barba Azzarà, consigliere delegato all’ambiente di Città Metropolitana di Torino.

La prima parte della giornata è stata catalizzata dall’evento conclusivo del progetto Life ESC VisPO, VisPO – Volunteer Initiative for a Sustainable Po, realizzato in parternariato con European Research Institute Hungary (ERI Hu) e ARPA Piemonte. Iniziato nel gennaio 2018, Life ESC VisPO ha coinvolto 274 volontari fra Ungheria e Italia che si sono dedicati alla pulizia e alla tutela delle aree fluviali e perifluviali di Po e Danubio. In tre anni e 9 mesi, il progetto è stato protagonista di oltre 500 eventi ha coinvolto oltre 2000 stakeholder, ha agito in 75 aree totali 43 delle quali aree SIC della rete Natura 2000. I volontari hanno raccolto oltre 20 tonnellate di rifiuti abbandonati ed hanno effettuato la segnalazione di 75 specie vegetali aliene, centrando tutti gli obiettivi prefissati.

“Il progetto LIFE ESc VisPO è stata una sfida, un’opportunità per il nostro territorio – dichiara Alice De Marco, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Si conclude un’esperienza ricca di soddisfazioni e grandi risultati. Il più importante sicuramente l’aver coinvolto tanti giovani volontari nella cura dell’ambiente fluviale, ancora troppo sottovalutato, rendendoli protagonisti di azioni concrete per il territorio e per l’ambiente in cui vivono. Una sensibilità nuova e una presa di coscienza più forte che si sono concretizzate in azioni di pulizia delle sponde ripariali, in azioni di sensibilizzazione e valorizzazione dell’ecosistema “fiume”. Il partenariato con Arpa Piemonte ed ERI Ungheria è stato un importantissimo valore aggiunto che ha dato vita ad un lavoro in costante sinergia, forte stimolo per il futuro”.

Presenti i progetti partners: Life Blue Lakes, Life ESC 360, First Life.

Presentati anche i risultati relativi all’azione di Beach Litter, un monitoraggio della presenza di rifiuti sulle spiagge dei laghi oggetto della campagna piemontese (Avigliana, Maggiore, Orta e Viverone) tenutasi la scorsa estate nell’ambito della campagna “Goletta dei Laghi”, con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Utilizzando un apposito protocollo tecnico-scientifico, sono stati setacciati in totale 12500 metri quadrati di spiagge e raccolti 5605 rifiuti di diversa tipologia, 45 scarti ogni 100 mdi spiaggia.

Quelli plastici risultano essere i rifiuti più numerosi (4301 unità, pari al 76%), seguiti da carta (277 unità, pari al 5%), vetro (224 unità, pari al 4%) e metallo (70 unità, pari all’1,2%).

Particolarmente rilevante la presenza di mozziconi di sigarette, pari al 60% dei rifiuti plastici ritrovati, seguiti da frammenti plastici e polistirolo di piccole dimensioni (tra i 2,5 e i 50 cm), da tappi e coperchi di bevande, incartamenti dei dolciumi e cannucce.

“Il Forum Acque – dichiara Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – è un tassello del percorso di valorizzazione, sensibilizzazione e analisi della risorsa idrica. Percorso imprescindibile in una regione come il Piemonte in cui il tema è centrale per una corposa presenza di corsi idrici e per il rivelarsi di difficoltà quali le captazioni eccessive e le recenti secche, una qualità dell’acqua messa a rischio da inquinanti vecchi e nuovi (PFAS), una situazione idrogeologia di forte rischio. Una Regione in cui spariscono, come dimostrato dalla nostra campagna Carovana dei Ghiacciai, i nostri splendidi ghiacciai, vittima e specchio dei cambiamenti climatici, risorsa ecosistemica che dobbiamo conoscere, riconoscere e preservare, una risorsa di bellezza e soprattutto di vita, per le nostre montagne ma per il bacino padano tutto. Le scelte, sempre più forti ed urgenti che siamo chiamati a prendere con convinzione, sono ormai ineludibili”

La seconda parte del Forum è stato dedicato alle buone pratiche.

Paolo Mancin della Direzione Ambiente della Regione Piemonte ha illustrato gli strumenti di tutela acque dell’amministrazione regionale; Giovanni De Bernardi, Presidente dell’EcoMuseo del Lago d’Orta, ha raccontato l’esperienza del contratto di lago; Daniele Barbone amministratore delegato di Acqua Novara VCO ha esposto ; Giacomo Ballari, presidente di Fondazione AgriOn ha illustrato progetti innovativi per il risparmio idrico in applicazioni agronomiche; Daniele Agosto, Product marketing director di Celli Group, ha raccontato della valorizzazione della risorsa acqua nel settore beverage; Massimo Ramunni, vice direttore di Assocarta ha presentato le attività di promozione dei sistemi di gestione ambientale e forestale e le azioni di sostegno al riciclo della carta.

Smog, impianti termici: più di uno su tre non in regola

In Piemonte il 35% degli impianti termici controllati da Arpa -Agenzia regionale per la protezione ambientale  non era in regola.

E nell’80% dei casi l’irregolarità  era il superamento dei limiti delle emissioni di ossidi di azoto. Nel bilancio di un anno di ispezioni, pubblicato dall’agenzia, si evidenzia che su 524 impianti controllati, corrispondenti a 24 mila unità abitative, considerando anzianità e potenza termica superiore a 100 kw, 185 non erano in regola (di questi 140 in Torino e Città metropolitana) per le emissioni, nel 28% dei casi, o non erano rispondenti  ai programmi di manutenzione o di installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione.

(Foto Fabio Liguori)

Acea Pinerolese Energia si presenta a Firenze

 Acea Pinerolese Energia, azienda pubblica pinerolese, è stata scelta come ambasciatrice dell’economia civile e ha presentato  a Firenze presso il Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio la propria case history di sostenibilità ambientale, economica e sociale legata al progetto Energheia di Efficientamento Energetico degli edifici, in occasione della terza edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, che si terrà a fino al 26 settembre prossimo sul tema “Alla ricerca di senso. Persone, lavoro, relazioni”.

In particolare il Direttore Operativo di Acea Pinerolese Energia Ezio Chiaramello ha presentato a Firenze il modello di questa impresa, eccellenza di economia sociale con le sue iniziative correlate alla transizione energetica nell’ambito del Progetto Energheia, portato avanti con la collaborazione degli importanti partner Tecnozenith e l’Energy Center del Politecnico di Torino. Un progetto che sta contribuendo a diffondere in Italia la costituzione di comunità energetiche condominiali e l’autoconsumo collettivo come svolta per favorire l’inclusione sociale e la solidarietà, contrastare la povertà energetica e dare un impulso notevole alla diffusione delle energie rinnovabili come strumento di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Una svolta, quella proposta da Acea Pinerolese Energia, che può potenzialmente replicarsi in tutta Italia e coinvolgere decine di milioni di condòmini e per questo l’azienda è stata scelta insieme a quattro buone pratiche nazionali per il  Premio Nazionale Imprese Ambasciatrici dell’Economia Civile 2021 grazie al proprio progetto fondato sul consolidamento della sostenibilità ambientale e sociale e sulla replicabilità locale e nazionale – del proprio modello di business.

La buona pratica di Acea Pinerolese correlata alla transizione energetica è stata anche segnalata agli organizzatori della Settimana sociale dei Cattolici, che quest’anno si svolgerà a Taranto, dall’ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, seguendo le indicazioni del Vescovo di PineroloMons. Derio Olivero, volte a sostenere le buone pratiche del territorio. Tale segnalazione ha permesso di allargare la conoscenza di questa eccellenza pinerolese, grazie alla medesima presenza organizzativa dei due eventi, anche verso il Festival Nazionale dell’Economia Civile in occasione del quale l’eccellenza pinerolese si presenterà con il prestigioso riconoscimento di ambasciatrice dell’economia civile italiana.

In particolare a Firenze, Acea Pinerolese Energia ha presentato alla platea il primo Condominio Autoconsumatore Collettivo operativo d’Italia di Pinerolo, un passo importante verso la transizione energetica nel segno delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Un sistema autonomo quanto a fabbisogno di energia elettrica e riscaldamento/raffrescamento in quanto per il 90% autoconsuma quanto prodotto dall’impianto fotovoltaico e dal solare termico.

Nel corso del Festival esponenti istituzionali, del mondo accademico, economico, imprenditoriale e sociale si confronteranno sul percorso di ripresa post pandemia individuato dal Next Generation EU e dal PNRR italiano, nei 3 assi condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.

Nato da un’idea di Federcasse (l’Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen), che lo promuove insieme a Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt (Nuova Economia Per Tutti) e SEC (Scuola di Economia Civile) e con il contributo di FONDOSVILUPPO, il Festival Nazionale dell’Economia Civile si è ormai accreditato come un evento di particolare interesse su temi che pongono al centro l’uomo, il suo valore come individuo, il bene comune.

Tante le personalità di spicco che partecipano alla terza edizione del Festival, lanciata il 7 settembre insieme con il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli. Alla tre giorni di lavori prendono parte, tra gli altri, Premi Nobel e Pulitzer come Raghuram Rajan (Professore alla Booth School of Business dell’Università di Chicago), Angus Deaton (Premio Nobel per l’Economia 2015) e Jared Diamond (Professore di Geografia all’Università della California e Premio Pulitzer 1998).

Una importante rappresentanza anche del mondo politico tra i quali Andrea Orlando (Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali), Irene Tinagli (Presidente Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo), Patrizio Bianchi (Ministro dell’Istruzione), Stefania Giannini (Vice-Direttrice Generale UNESCO per l’Educazione), Enrico Giovannini (Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili). E poi ancora interventi a tutto tondo con Mauro Berruto (Allenatore di pallavolo ed ex CT della nazionale italiana), Michela Spina (Portavoce dei Friday for Future Italia), Riccardo Di Stefano (Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria) e tanti altri.

Durante l’edizione 2021 ci si concentrerà in modo particolare su come i principi dell’Economia Civile e le esperienze concrete già consolidate su molti territori, come quella di Acea Pinerolese, possano contribuire a uno sviluppo inclusivo e realmente sostenibile, calato nelle sei grandi missioni sulle quali si concentreranno le ingenti risorse messe a disposizione dall’Unione europea: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione, formazione, ricerca e cultura; equità sociale, di genere e territoriale; salute.

 

Le Regioni Italiane e la sfida della neutralità climatica: ancora lunga la strada per il Piemonte

Con Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lombardia e Veneto in coda alla classifica

 

È quanto emerge dal primo ranking regionale sul clima pubblicato da Italy for Climate, un’iniziativa della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile promossa da imprese e associazioni di imprese.

 Per sette Regioni italiane è ancora lunga la strada per il raggiungimento dell’obiettivo della neutralità climatica. È quanto emerge da “La corsa delle Regioni verso la neutralità climatica: il primo ranking delle Regioni italiane sul clima”, iniziativa realizzata in collaborazione con Ispra, che ha misurato e valutato le performance delle Regioni in termini di impatto sul clima. Lo studio è stato condotto da I4C – Italy for Climate, la cui mission è quella di promuovere l’attuazione di una Roadmap climatica per l’Italia in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. I4C è un’iniziativa promossa da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con  Chiesi, ConouDavines, Edison, ErgillyItalian Exhibition GroupH+K Strategies.

 

Dallo studio emerge che in Italia il gruppo delle Regioni che presenta performance meno incoraggianti rispetto la media nazionale è composto da Puglia, Emilia Romagna e Piemonte, chiudono la classifica due Regioni del Centro (Toscana e Umbria) e due del Nord (Lombardia e Veneto).

 

La classifica è stata elaborata in base a tre parametri chiave, emissioni di gas serra, consumi di energia e fonti rinnovabili prendendo in considerazione i più recenti dati consolidati e ufficiali al 2019 e analizzando i trend di miglioramento conseguiti nel biennio considerato. La classifica conclusiva per gruppi è stata stilata sulla base del numero di indicatori in cui ciascuna Regione presenta valori migliori della media nazionale.

 

Il gruppo composto da Puglia, Emilia Romagna e Piemonte presenta solo due indicatori migliori della media nazionale, collocandosi poco prima del gruppo di coda. Nel periodo considerato Emilia Romagna e Piemonte presentano valori peggiori della media nazionale sia per le emissioni di gas serra sia sui consumi di energia, con l’Emilia-Romagna in particolare che si conferma tra le Regioni più energivore d’Italia (2,8 tep pro capite). Sul fronte delle fonti rinnovabili non è positiva la performance l’Emilia-Romagna si colloca al 17° posto per quota di consumi coperti da rinnovabili (appena l’11,3%,mentre va meglio il Piemonte con una quota del 19%, di poco superiore alla media nazionale.

La Puglia registra elevate emissioni di gas serra pro capite (9,3 tCO2eq per abitante), in parte riconducibili alle specificità del settore produttivo (prima Regione in Italia per consumo di carbone). Anche se si conferma leader nel fotovoltaico con oltre 700 Watt per abitante installati, (il doppio della media nazionale), seppure i consumi da rinnovabili si sono ridotti mediamente di quasi il 2% ogni anno nel biennio considerato.

 

Più allarmanti le performance delle Regioni che fanno parte del gruppo di coda (Lombardia, Toscana, Umbria, Veneto) con un solo indicatore migliore della media nazionale e ben cinque peggiori, con consumi energetici ben sopra la media nazionale che nell’ultimo biennio risultano addirittura aumentati, anche in modo significativo (dal +1% annuo della Toscana al +3,2% del Veneto).

Per quanto riguarda gli altri indicatori la situazione invece è più differenziata. Umbria, Lombardia e Veneto presentano emissioni di gas serra pro capite superiori alla media nazionale e solo la Lombardia le ha ridotte in modo significativo nell’ultimo biennio (-2,4% in media ogni anno), mentre l’Umbria le ha addirittura aumentate (+3%).

Sul fronte delle rinnovabili complessivamente tutte le Regioni di questo gruppo mostrano un trend piuttosto negativo, solo l’Umbria si attesta con una quota di consumi puliti (23%) superiore alla media nazionale, mentre la Toscana ed il Veneto si posizionano poco sotto (entrambe poco oltre il 16%) e la Lombardia è ancora ferma al 13%, nonostante sia la Regione che detiene il primato di consumi complessivi in Italia (grazie soprattutto alle rinnovabili termiche).

Tutte le Regioni di questo gruppo presentano una riduzione dei consumi da fonti rinnovabili nel biennio considerato che vanno dal –1,4% della Lombardia al -3,7% dell’Umbria; il Veneto è l’unica Regione ad attestarsi sopra alla media nazionale sul trend recente delle rinnovabili, pur registrando una stagnazione che conferma la performance complessiva critica di questa Regione.

 

Le performance climatiche complessive registrate da entrambi i gruppi riportano una fotografia differenziata a seconda delle singole Regioni ma che nel suo complesso desta preoccupazione, soprattutto se consideriamo i risultati complessivi emersi dal ranking. Secondo il report infatti tutte le Regioni italiane sono ancora molto lontane dal conseguire l’obiettivo della neutralità climatica così come dal centrare gli obiettivi intermedi al 2030. Tutte le Regioni italiane devono fare di più per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica fissato dall’Unione Europea, comprese le Regioni in testa alla classifica che dovranno migliorare in modo sensibile le proprie performance per raggiungere il traguardo della carbon neutrality entro il 2050 e rendere l’Italia protagonista di questa sfida.

“La corsa delle Regioni verso la neutralità climatica: il primo ranking delle Regioni italiane sul clima” rappresenta un contributo fondamentale per il percorso dell’Italia verso gli obiettivi climatici ed energetici al 2030 e al 2050 soprattutto se consideriamo che ad oggi il Paese non dispone di una valutazione complessiva di quali siano i contributi delle singole Regioni al raggiungimento di questi obiettivi. Allo stesso modo non esistono ancora dei target regionali condivisi al 2030 e 2050 in materia di clima ed energia (se non quelli che alcune Regioni hanno voluto attribuirsi, ma senza poterne verificare la compatibilità con l’obiettivo nazionale della neutralità climatica).

“Anche in Italia, come già fatto in Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, – ha dichiarato Edo Ronchi, Promotore di I4C- Italy for Climate  serve una “legge per il clima” che consenta di raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici nazionali al 2030 e che assegni anche alle Regioni target specifici e vincolanti (tramite il c.d. burden sharing), direttamente connessi all’ effettiva realizzazione degli impianti e degli interventi necessari al loro conseguimento”.

“Non c’è un pianeta B” i giovani dei Fridays for Future in piazza a Torino

A migliaia i giovani questa mattina al corteo colorato dei Fridays for Future

E’ stato il primo appuntamento dell’anno con lo sciopero globale per il clima. Il serpentone colorato è partito da piazza Statuto.

I partecipanti hanno invitato i cittadini a leggere i programmi delle diverse coalizioni: “importanti non sono le vaghe promesse di intervento, ma una lista di misure precise, rapide e puntuali da adottare come un cronoprogramma che indichi di quanto è in quanto tempo devono essere abbattute le emissioni”. Il corteo si è snodato in piazza XVIII Dicembre, via Cernaia, via Pietro Micca, per concludersi in Piazza castello. Tra gli  slogan: “La nostra casa sta andando a fuoco”, “Non c’è un pianeta B”.