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Liberarsi dai rifiuti con l’economia circolare Al Piemonte (forse) 200 milioni dal Pnrr

Circa 200 milioni di euro potrebbero essere assegnati al Piemonte per lo sviluppo dell’economia circolare, una quantità di risorse che andrebbero a migliorare il nostro sistema di gestione dei rifiuti.

Lo ha annunciato  l’assessore regionale Matteo Marnati in Commissione Ambiente, presieduta da Angelo Dago, riferendosi alle disposizioni del Piano nazionale per la ripresa e resilienza (Pnrr) che hanno visto assegnate al Ministero della transizione ecologica 1 miliardo e mezzo di euro per nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’ammodernamento di impianti esistenti nell’ambito della Missione 2, “Rivoluzione verde e transizione ecologica”.
Tre le linee d’intervento: miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani per un importo di 600mila euro; ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata per 450mila; ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio di materiali assorbenti a uso personale, i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e tessili per altri 450mila.
Ma in generale, la Regione chiamata a esprimersi con il proprio nulla osta sui circa 60 progetti finora presentati farà riferimento alla coerenza degli interventi non previsti dalla pianificazione regionale in materia, con il coinvolgimento delle imprese, delle associazioni di categoria e i consorzi.
Tra le proposte anche gli impianti di biodigestione anaerobica, impianti di trattamento delle terre di spazzamento e impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti a uso personale, oltre che di trattamento fanghi da depurazione.
Altri interventi prevedono una ristrutturazione funzionale alla realizzazione di sistemi integrati di digestione anaerobica; la realizzazione di nuovi impianti da localizzare in siti dismessi; aree già impermeabilizzate dotate di infrastrutture e servizi o di suolo già compromesso.
Sono intervenuti i commissari Dago Valter Marin (Lega), Giorgio Bertola (M4o) e Sean Sacco (M5s).

Torino – Lione, incontri sui prossimi cantieri

Regione Piemonte e TELT anticipano le informazioni sulle cantierizzazioni ai 5 Comuni interessati

 

Aggiornare le comunità locali interessate ai prossimi passi sul territorio per la realizzazione del collegamento ferroviario merci e passeggeri Torino-Lione. Si è svolto in questa prospettiva, stamattina a Torino, l’incontro convocato dalla Regione Piemonte,  a cui erano invitati TELT e gli amministratori dei cinque Comuni coinvolti nelle prossime cantierizzazioni in Italia: Chiomonte, Giaglione, Salbertrand, Susa e Torrazza Piemonte.

Al centro dell’appuntamento due dossier: il Progetto Esecutivo di prima fase (PE1) che descrive le opere di cantierizzazione preliminare dei siti italiani della nuova linea, e il Piano di Utilizzo delle Terre e rocce da scavo (PUT), che presenta il funzionamento della valorizzazione dei materiali scavati del tunnel di base lato Italia.

Nel corso dell’incontro i Comuni sono stati informati preliminarmente dei contenuti di questi documenti che nei prossimi giorni il promotore pubblico invierà formalmente ai Ministeri della Cultura, della Transizione Ecologica, delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, oltre che alla Regione Piemonte.

La riunione ha permesso di illustrare le attività di cantierizzazione comuni a tutti i cantieri e che anticipano lo scavo del tunnel di base: indagini archeologiche, risoluzione delle interferenze, predisposizione delle aree di lavoro e definizione del piano di sicurezza, realizzazione delle vie di accesso, viabilità perimetrali e recinzioni, impianti d’illuminazione e sorveglianza. Inoltre il Progetto Esecutivo di prima fase affronta in maniera organica tematiche ambientali e operative che saranno poi linee guida vincolanti per le imprese al lavoro. I successivi Progetti Esecutivi saranno redatti direttamente dalle imprese che realizzeranno i lavori, seguendo il medesimo iter di approvazione.

Nel corso dell’incontro è stato anche condiviso il Piano di Utilizzo delle Terre, che abbraccia tutti i cantieri in Italia per l’intera durata dei lavori. L’evoluzione dei cantieri lato Italia apre infatti la fase di gestione dei materiali di scavo che TELT si è data l’obiettivo di riutilizzare per oltre il 50%.

Misure antismog. Continua il blocco dei diesel Euro 5

La qualità dell’aria a Torino non migliora: in base ai dati previsionali di PM10 forniti ieri da Arpa Piemonte il livello arancio del semaforo antismog è stato pertanto confermato almeno fino a venerdì 28 gennaio.

Per i veicoli per il trasporto persone continua lo stop dei veicoli diesel con omologazione fino a Euro 5 (tutti i giorni festivi compresi, orario 8/19). Per il trasporto merci confermato lo stop per i veicoli diesel con omologazione fino a Euro 4 (tutti i giorni festivi compresi, orario 8/19). Per entrambe le categorie di veicoli permane il blocco permanente dei motori benzina fino a Euro 2, GPL e metano fino a Euro 1, come da limitazioni strutturali valide tutto l’anno, e il blocco dei veicoli dotati di dispositivo “Move In”.

Il prossimo giorno di controllo sarà venerdì 28 gennaio; eventuali variazioni del semaforo, con relative misure di limitazione del traffico, entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle esenzioni previste e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambiental

Misure antismog. Per i diesel Euro 5 blocco almeno fino a mercoledì 26 gennaio

Per il trasporto persone continua quindi lo stop (tutti i giorni, festivi compresi) dei veicoli diesel con omologazione fino a Euro 5, con orario 8/19; per il trasporto merci fermi i veicoli diesel con omologazione fino a Euro 4, tutti i giorni (festivi compresi) con orario 8/19. Per entrambe le categorie di veicoli permane il blocco permanente dei motori benzina fino a Euro 2, GPL e metano fino a Euro 1, come da limitazioni strutturali valide tutto l’anno. Lo stop riguarda anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”.

Eventuali variazioni del semaforo, con relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate mercoledì 26 gennaio ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle esenzioni previste e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

Misure antismog, per i diesel Euro 5 blocco confermato nel weekend

Per tutto il fine settimana e almeno fino a lunedì 24 gennaio continuano le limitazioni del traffico previste dal livello arancio del semaforo antismog, confermato a seguito dei dati previsionali di PM10 forniti oggi da Arpa Piemonte.

 

Per il trasporto persone continua quindi lo stop (tutti i giorni, festivi compresi) dei veicoli diesel con omologazione fino a Euro 5, con orario 8/19; per il trasporto merci fermi i veicoli diesel con omologazione fino a Euro 4, tutti i giorni (festivi compresi) con orario 8/19. Per entrambe le categorie di veicoli permane il blocco permanente dei motori benzina fino a Euro 2, GPL e metano fino a Euro 1, come da limitazioni strutturali valide tutto l’anno. Lo stop riguarda anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”.

Eventuali variazioni del semaforo antismog, con relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate lunedì 24 gennaio, giorno di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle esenzioni previste e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

 

Iren cresce nelle rinnovabili acquistando impianti fotovoltaici

In Puglia,  per 121,5 MW, tra cui il più grande parco fotovoltaico d’Italia

Iren S.p.A. ha sottoscritto  un accordo vincolante per l’acquisizione da European Energy del 100% delle quote di Puglia Holding Srl, tramite la propria controllata Iren Energia S.p.A.. La società Puglia Holding Srl controlla a sua volta integralmente 5 Special Purpose Vehicle (SPV) intestatarie delle diverse autorizzazioni di costruzione e gestione dei parchi fotovoltaici di ASI Troia situati nelle località di San Vincenzo e Montevergine nella provincia di Foggia e del complesso di Palo situato in Provincia di Bari.
Gli impianti di ASI Troia sono stati costruiti tra il 2019 ed il 2021 e hanno una capacità installata di 103 MW risultando il più grande parco fotovoltaico realizzato in Italia ad oggi; gli impianti di Palo hanno una capacità installata di 18,5 MW e sono in corso di finalizzazione. Complessivamente gli impianti consentono una produzione di energia elettrica di circa 180 GWh all’anno e circa il 50% dei volumi generati beneficiano di una tariffa “feed in” per 20 anni.
L’operazione Puglia Holding ha un enterprise value di 166 milioni e un ebitda atteso nel medio periodo degli impianti fotovoltaici pienamente operativi di circa 15 milioni di euro. Il closing dell’operazione è previsto nel corso del primo trimestre del 2022 e prevede possibili aggiustamenti di prezzo relativi, essenzialmente, alla posizione finanziaria netta e al capitale circolante e al verificarsi di determinate condizioni contrattuali circa le performance dell’impianto di Palo.
Unitamente all’operazione Puglia Holding Srl, Iren Energia e European Energy hanno stipulato un accordo commerciale sulla pipeline di sviluppo di European Energy, pari a complessivi 437,5 MWp distribuiti su quattro siti fra Lazio, Sicilia e Puglia, di cui 38,8 MWp già autorizzati, che prevede la possibilità per Iren Energia di investire, in un periodo di esclusiva e a vari stadi di sviluppo, sulla pipeline esercitando taluni diritti.
L’operazione permette al Gruppo Iren di crescere nel settore delle rinnovabili, in particolare nel settore fotovoltaico, e rientra pienamente tra gli investimenti strategici per la transizione ecologica delineati nel Piano Industriale.

“L’acquisizione del parco fotovoltaico più grande d’Italia – commenta Renato Boero, Presidente di Iren – permette al Gruppo di crescere nel settore delle rinnovabili, sostenendo l’impegno di riduzione delle emissioni di carbonio declinato nell’ultimo piano industriale. Siamo confidenti di poter concludere ulteriori operazioni di questo tipo nei prossimi mesi, accelerando il processo di decarbonizzazione delle nostre attività”.
“Nel contesto attuale di elevata volatilità dello scenario energetico – dichiara Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Iren – aumentare la produzione di elettricità da fonte rinnovabile, ci permette di essere maggiormente competitivi, offrendo un prodotto sostenibile a prezzi vantaggiosi per i nostri clienti. L’accordo di partnership con European Energy mira ad un ulteriore sviluppo impiantistico, accelerando il raggiungimento dei target evidenzianti nel Piano Industriale con l’obiettivo di colmare il gap tra la richiesta di energia green da parte della nostra customer base ed i volumi di produzione attraverso l’incremento della capacità rinnovabile”.

Misure anti smog, confermato il livello arancio. Prosegue lo stop per i diesel Euro5

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Confermate fino a mercoledì 19 gennaio le misure anti smog che, per il livello arancio, prevedono il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, con lo stop dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 esteso anche alle giornate di sabato e domenica (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19.

 

Per il trasporto merci (N1, N2, N3) il blocco riguarderà anche i veicoli diesel con omologazione Euro 3 ed Euro 4, tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19.

Lo stop riguarderà anche agli automezzi dotati di dispositivo ‘Move In’( MOnitoraggio dei VEicoli INquinanti).

L’elenco completo delle misure antismog, delle esenzioni previste e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina: www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

Extinction rebellion, attivista in sciopero della fame a Torino

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Riceviamo e pubblichiamo

Ruggero, attivista di Extinction Rebellion, ha iniziato uno sciopero della fame per ottenere un consiglio regionale aperto in cui venga discusso il modo in cui affrontare lo stato di emergenza climatica ed ecologica che il mondo intero sta vivendo.

 

Oggi, lunedì 17 gennaio 2022, Ruggero Romano Reina – attivista di Extinction Rebellion – ha iniziato uno sciopero della fame sotto il palazzo della Regione Piemonte affinché venga convocato un Consiglio regionale aperto, che abbia come oggetto di discussione lo stato di emergenza ecoclimatica che l’intera umanità sta affrontando.

“Mi chiamo Ruggero Romano Reina, sono siciliano e abito in questa città ormai da cinque anni” afferma l’attivista all’inizio della conferenza stampa pubblica convocata in Piazza Castello. Alluvioni [1], incendi [2], siccità [3] stanno già mettendo in ginocchio tutto il territorio piemontese. Ogni anno migliaia di persone perdono la vita a causa dell’inquinamento dell’aria [4]. Nonostante ciò, le dichiarazioni ufficiali e le politiche ambientali fino a oggi adottate dal governo regionale, denotano una totale assenza di responsabilità nei confronti dei propri cittadini.
“A guidarmi c’è il rifiuto a rassegnarmi e adattarmi all’idea fallimentare che le soluzioni alla crisi climatica ed ecologica arriveranno dalle stesse logiche politiche ed economiche che l’hanno generata” continua Ruggero. Dopo quasi tre anni di governo Cirio, infatti, la Regione Piemonte continua a non aver un piano preciso per una riduzione drastica delle emissioni climalteranti e per l’arresto immediato della distruzione degli ecosistemi e della perdita di biodiversità, così come la comunità scientifica chiede ormai da anni. Diversi esponenti delle ultime due giunte regionali, inoltre, risultano attualmente indagati per il reato di inquinamento ambientale [5].

Per questa ragione, Ruggero ha deciso di intraprendere oggi uno sciopero della fame in supporto della campagna di azioni che Extinction Rebellion sta portando avanti nei confronti del Consiglio e della Giunta regionale affinché lo stato di emergenza ecoclimatica che l’intera umanità sta affrontando sia messo al centro della loro agenda politica. Già lo scorso dicembre, già diversi attivisti del movimento avevano occupato l’ingresso di Palazzo Lascaris in occasione dell’ultimo Consiglio regionale del 2021 [6].
Da mesi, ormai, Extinction Rebellion sta sottoponendo alla Regione Piemonte tre richieste:
(1) che si comunichi in modo puntuale ai cittadini lo stato di crisi che stiamo vivendo e le catastrofi alle quali stiamo andando incontro;
(2) che si adottino le misure necessarie a ridurre le emissioni climalteranti il più rapidamente possibile e ad arrestare la distruzione degli ecosistemi e la perdita di biodiversità;
(3) che si rimetta al centro la partecipazione democratica per le drastiche decisioni che dovranno essere prese, tramite l’istituzione di Assemblee di Cittadini e Cittadine.

Al fianco di Ruggero, in aperta ribellione per la vita.

Extinction Rebelllion Torino

Ambientalisti preoccupati per gli inceneritori

“Siamo preoccupati per l’incremento del numero di impianti di trattamento dei rifiuti in Piemonte e per l’ipotesi di nuovi termovalorizzatori.

Chiediamo che su questo tema si effettui una pianificazione regionale, attraverso la definizione di un nuovo piano regionale sui rifiuti, considerando i bisogni reali dei territori, senza lasciare all’imprenditoria privata la programmazione degli impianti”. Così ha affermato Daniele Gamba di Legambiente Biella durante l’audizione svolta in Quinta Commissione (Ambiente), della Regione presieduta da Angelo Dago. L’audizione ha espresso la posizione di una serie di associazioni ambientaliste del nord-est e sud-est del Piemonte e precisamente Pro Natura Piemonte, Rifiuti Zero Piemonte, Legambiente del Vercellese e della Valsesia, Italia Nostra Vercelli e Biella, Lipu Biella-Vercelli, Legambiente Dora Baltea, Associazione culturale Valledora, Associazione CARP Novara, Associazione Semi di serra, Comitato Salussola Ambiente è futuro, SOS Santhià, Comitato AST Lozzolo, Comitato Lago di Viverone, Legambiente Ovadese Valli Orba e Stura, Legambiente Val Lemme e Comitato Torrente Orba.

Le associazioni hanno manifestato contrarietà in merito all’ipotesi di realizzazione di un inceneritore con recupero energetico nel territorio di Novi ligure che, secondo gli auditi, sarebbe stato annunciato dall’assessore regionale all’Ambiente e rispetto a un inceneritore a Cavaglià, nel Biellese, proposto con un progetto già avviato dall’azienda multiutility A2A. “È necessario che sia seguito l’iter corretto, ovvero che sia la pianificazione regionale a valutare le effettive necessità impiantistiche, partendo dalla Vas e attraverso un percorso ad evidenza pubblica”, aggiunge Gamba, che sottolinea come l’attuale Piano regionale di gestione dei rifiuti non preveda la realizzazione di ulteriori impianti di incenerimento e recupero energetico. Inoltre, le associazioni ambientaliste precisano che il Piemonte dovrebbe soprattutto agire sulla riduzione nella produzione di rifiuti, mentre gli obiettivi di raccolta differenziata fissati dal legislatore dal 2012 non sono mai stati raggiunti in Piemonte.

Anna Andorno del Movimento Valledora ha illustrato le criticità di un ristretto territorio al confine fra le province di Biella e Vercelli, dove già insistono numerose discariche, nate dalla trasformazione di ambienti di cava: “l’inceneritore di Cavaglià andrebbe a inserirsi in un’area dove c’è già una forte pressione di impianti di gestione dei rifiuti. Ci sentiamo colonizzati dalle imprese che pianificano al posto del pubblico e stiamo toccando con mano un problema che non è solo ambientale ma anche economico, per un’area a forte vocazione agricola”.

Da Piero Mandarino del circolo Legambiente della Val Lemme sono invece state espresse forti perplessità circa l’ipotesi di realizzazione di un inceneritore nel territorio di Novi ligure, fra i torrenti Orba e Scrivia, che dovrebbe servire anche per il trattamento dei rifiuti della Liguria.

Sono poi intervenuti per chiedere alcuni approfondimenti i commissari Marco Grimaldi (Luv), Sean Sacco (M5s), Giorgio Bertola (M4o), Carlo Riva Vercellotti (Fdi) e Domenico Rossi (Pd).

In chiusura il presidente Dago ha precisato che nel novembre scorso la Giunta ha approvato una delibera sui criteri di localizzazione degli impianti di gestione e smaltimento dei rifiuti, propedeutica all’approvazione del nuovo Piano regionale dei rifiuti, che verrà esaminato in Commissione consiliare nei prossimi mesi e sul quale le associazioni potranno esprimere le loro osservazioni.

Da domenica stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi

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La Direzione Opere Difesa del suolo, Protezione civile Trasporti e Logistica della Regione Piemonte ha dichiarato lo stato di massima pericolosità incendi boschivi su tutto il territorio piemontese sulla base del livello di pericolo e dei prodotti forniti dal Centro funzionale regionale di Arpa Piemonte.

«Per la prevenzione degli incendi – sottolinea l’assessore alla Difesa del Suolo della Regione Piemonte Marco Gabusi – è fondamentale prestare la dovuta attenzione e rispettare le regole. Ogni cittadino può essere parte attiva nella difesa del territorio in caso di incendio segnalando tempestivamente al numero unico di emergenza 112 anche le prime avvisaglie di un incendio boschivo. Fornendo informazioni il più possibile precise tutti possiamo contribuire in modo determinante a limitare i danni all’ambiente, consentendo agli operatori di intervenire con tempestività».

Nei periodi di massima pericolosità sono vietate, entro una distanza di cento metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi, le azioni determinanti anche solo potenzialmente l’innesco di incendio, quali: accendere fuochi, accendere fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare apparati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale combustibile o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio; è vietata qualunque generazione di fiamma libera non controllabile nel tempo e nello spazio. Le violazioni dei divieti e l’inosservanza delle prescrizioni comportano l’applicazione di sanzioni amministrative da un minimo di euro 200 a un massimo di euro 2.000, oltre alle sanzioni penali.

Il Sistema Antincendi Boschivi AIB della Regione Piemonte è attualmente pienamente operativo e la fine dello stato di massima pericolosità sarà stabilita dalla Direzione Opere Difesa del suolo, Protezione civile, Trasporti e Logistica quando cesseranno le condizioni di rischio. «Un ringraziamento particolare – conclude l’assessore Gabusi – va agli oltre 5000 volontari organizzati in 217 squadre che costituiscono il corpo Antincendi Boschivi regionale e che proteggono ogni giorno i nostri territori e le nostre comunità con un impegno e una capacità la cui eccellenza è riconosciuta in tutta Italia».