AMBIENTE- Pagina 57

Misure antismog. Prosegue fino al 27 dicembre il livello 1 (Arancio)

I dati previsionali forniti dalla da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.
Si ricorda che le limitazioni riguardanti la circolazione veicolare sono automaticamente sospese nei giorni 25, 26 dicembre e 1 gennaio, giornate durante le quali il servizio di TPL è ridotto.
L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Bando AmbientAzioni 2022, scelto il progetto “Irrigazione responsabile”

L’iniziativa mira a introdurre un impianto fotovoltaico negli orti urbani di Mirafiori Sud per la costituzione di una Comunità energetica

 

Torino, 21 dicembre 2022 – Un progetto per migliorare la sostenibilità energetica e ambientale degli orti urbani di Mirafiori, e che contribuirà alla costituzione di una comunità energetica coinvolgendo il territorio sui temi ambientali: questi, in sintesi, gli obiettivi di “Irrigazione responsabile”, l’iniziativa scelta per la realizzazione nell’ambito del Bando Ambientazioni Torino 2022 rivolto ai giovani tra i 18 e i 26 anni residenti o studenti nella Città Metropolitana.

Il Bando, promosso dal Comitato Territoriale Iren di Torino, aveva l’obiettivo di selezionare nuove idee progettuali per la sostenibilità e la transizione ecologica, capaci di generare un cambiamento sul territorio e una partecipazione il più possibile diffusa.

“Irrigazione Responsabile”, intende intervenire nell’area degli orti urbani di Mirafiori, in strada Castello di Mirafiori, con azioni strutturali volte a migliorarne la sostenibilità sotto il profilo del consumo energetico e idrico e, allo stesso tempo, coinvolgendo i cittadini e gli stakeholder locali con attività di divulgazione aperte a tutti. Nello specifico, il progetto prevede innanzitutto di ottimizzare il sistema di irrigazione centralizzato in uso e l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto dei containers presenti all’interno dell’area: l’impianto potrà contribuire alla nascente Comunità Energetica “Mirafiori”, che, nelle intenzioni dei proponenti dovrà avere tra i beneficiari primari i soggetti più esposti alla povertà energetica.

Grazie alla partecipazione di scuole, biblioteche e altre associazioni del quartiere, il progetto sarà accompagnato da un piano di attività di divulgazione che, attraverso eventi pubblici e corsi ludico-creativi, potrà rafforzare la conoscenza e consapevolezza sui temi ambientali e sull’uso consapevole delle risorse.

Questo progetto, che sarà supportato dal Comitato Territoriale Iren di Torino con un contributo di 25mila euro, è stato selezionato per la capacità di coniugare i valori della sostenibilità ambientale con quelli della partecipazione civica, dando vita a un percorso sviluppato con originalità e una metodologia che lo rendono realizzabile anche nel breve-medio periodo, nonché replicabile, come richiesto dal Bando. A concorrere alla selezione del progetto è stata inoltre l’ampia platea di studenti e giovani a cui è rivolto, grazie al coinvolgimento di scuole, realtà associative ed enti del territorio.

Grugliasco, abbattuti 60 alberi malati

A Grugliasco nel parco Pineta vengono abbattuti 60 alberi “anziani” e malati.  Molti di questi sono completamente secchi o comunque irrimediabilmente danneggiati dalla siccità estiva, tanto da non garantire le condizioni di sicurezza per la fruizione del parco da parte dei cittadini.

Misure antismog. Prosegue fino al 23 dicembre il livello 1 (Arancio)

Fino a venerdì 23 dicembre 2022 compreso (prossimo giorno di controllo) resterà in vigore il livello 1 (arancio) delle limitazioni emergenziali.

I dati previsionali forniti  da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Si ricorda che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

Si ricorda inoltre che le limitazioni riguardanti la circolazione veicolare vengono automaticamente sospese nelle giornate del 25 e 26 dicembre e 1 gennaio, giorni durante i quali il servizio di Trasporto Pubblico Locale è ridotto, oltre che nei giorni in cui è indetto uno sciopero del TPL stesso.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Torino Airport riceve la certificazione di Livello 3-Optimisation Airport Carbon Accreditation

A cura di ACI Europe per la sostenibilità ambientale

Caselle Torinese, 20 dicembre 2022 – Torino Airport ottiene l’accreditamento al Livello 3 ‘Optimisation’ del programma di sostenibilità ambientale Airport Carbon Accreditation – il protocollo comune per la gestione attiva delle emissioni climalteranti negli aeroporti attraverso risultati concreti e misurabili – promosso da ACI Europe, l’associazione degli scali europei.
Il Livello 3 ‘Optimisation’ si caratterizza per la predisposizione di un piano di coinvolgimento degli stakeholder nel processo di riduzione delle emissioni da estendere ai diversi attori che operano in aeroporto (compagnie aeree, handler, subconcessionari, passeggeri, dipendenti, partner e realtà territoriali).
Tutti i requisiti di accreditamento del Livello 2 ‘Reduction’ (conseguito dallo scalo di Torino nel 2021) restano vincolanti, a partire dal piano attuativo per la riduzione delle emissioni di carbonio.
La certificazione è rivolta alle società di gestione aeroportuali che intendono perseguire obiettivi di carbon neutrality, neutralizzando le emissioni di CO2 sotto il proprio diretto controllo con
programmi di efficientamento energetico e con il ricorso a fonti rinnovabili di energia.
Nel corso degli ultimi cinque anni l’aeroporto di Torino ha ridotto del 34% le emissioni di CO2
sotto il proprio diretto controllo per un totale di oltre 3.000 tonnellate.
Per i prossimi anni, Torino Airport sta già lavorando ad ulteriori progetti volti alla neutralizzazione
delle emissioni di CO2. Tra questi si ricordano:
– l’autoproduzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici (nel 2023 si completerà un primo
lotto di interventi per garantire una potenza di picco pari a 1,6 MW);
– il rinnovo della flotta aeroportuale con veicoli ibridi o full electric;
– il completamento degli interventi di relamping sui sistemi di illuminazione;
– l’installazione di sistemi trigenerativi con fuel cell hydrogen ready per l’autoproduzione di energia
elettrica e termica
e di sistemi a pompa di calore;
– il programma di incentivazione all’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili rivolto sia ai partner sia ai dipendenti;
– la compensazione delle emissioni proprie (Scope 1 e Scope 2) con crediti di carbonio certificati.
Lanciato da Airports Council International (ACI) Europe nel 2009, il programma Airport Carbon Accreditation consente agli aeroporti di valutare i progressi compiuti nella gestione della propria carbon footprint. Il protocollo Airport Carbon Accreditation comprende in tutto 6 livelli di certificazione climatica: mappatura, riduzione, ottimizzazione, neutralità, trasformazione e transizione. L’amministrazione del programma è gestita da una società di consulenza ambientale WSP, che garantisce un’implementazione imparziale. Inoltre, le valutazioni per la concessione della certificazione sono controllate accuratamente da verificatori indipendenti.
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Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport ha dichiarato: “Siamo molto felici di aver ricevuto la certificazione al Livello 3 ‘Optimisation’ del programma Airport Carbon Accreditation: si tratta di un riconoscimento importante del grande impegno che abbiamo assunto verso l’ambiente, il territorio e le future generazioni per rendere la nostra industria sempre più sostenibile. Riuscire a coinvolgere le terze parti in questo processo di sostenibilità è un tassello fondamentale per diffondere la cultura di rispetto dell’ambiente e per contribuire in un’ottica condivisa alla lotta contro la crisi climatica”.
Olivier Jankovec, Direttore Generale di ACI Europe, ha dichiarato: “Sono lieto di congratularmi con l’aeroporto di Torino per aver raggiunto con successo il Livello 3 ‘Optimisation’ di Airport Carbon Accreditation. È importante che l’azione per la salvaguardia del clima nelle attuali circostanze estreme in cui si trova il nostro settore prosegua in maniera continuativa. Inoltre, il raggiungimento del Livello 3 dell’accreditamento significa che Torino Airport sta andando oltre le emissioni sotto il suo diretto controllo e si sta impegnando con le aziende che operano presso la sua sede per ottenere riduzioni di CO2 da parte di terzi. Complimenti a tutti coloro che hanno partecipato a questo impegnativo sforzo e ancora congratulazioni”.
Per approfondimenti: www.airportcarbonaccreditation.org

Smog, scatta il livello arancio

Da martedì 20 dicembre, e fino a mercoledì 21 dicembre 2022 compreso (prossimo giorno di controllo), le misure di limitazione del traffico passeranno al livello 1 (arancio).
I dati previsionali forniti  da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Si ricorda che con l’attivazione del livello arancio si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”. Si ricorda inoltre che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Il Piemonte raggiunge con 9 anni di ritardo il 65% di raccolta differenziata Ma crescono i Comuni “rifiuti free”

Ecoforum 2022

“Preoccupati dal nuovo Piano Regionale”

Il Piemonte raggiunge con 9 anni di ritardo l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata.
A fondo classifica le Province di Alessandria e Torino, che si confermano nel ruolo di zavorre restando lontane dagli obiettivi di legge, rispettivamente al 62% e al 61%, con i rispettivi capoluoghi al 46% e al 53%Scarti tessili e scarti alimentari, settori particolarmente significativi per novità l’uno e dimensione l’altro, al centro di due focus tematici.Aumentano i Comuni Rifiuti Free che raggiungono quota 125.
Premiati per due Consorzi Rifiuti Free.

Legambiente esprime preoccupazione per il nuovo PRUBAI:
“Cancella 
de facto la riduzione dei rifiuti dalle attività previste, fissando un obiettivo di produzione al 2035 significativamente peggiorativo rispetto quello oggi in vigore. Il fabbisogno residuo di smaltimento previsto non giustifica la costruzione di un nuovo impianto di termovalorizzazione e l’ipotesi di ‘condividerlo’ con la Regione Liguria, in assenza di una pianificazione su area vasta congiunta, non ci pare ad oggi percorribile. Si seguano le indicazioni che vengono dall’Europa: riduzione, riuso e riciclo”. 

Il Piemonte raggiunge nel 2021, con 9 anni di ritardo, l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata a livello regionale, zavorrato dalle Province di Alessandria e Torino, rispettivamente al 62% e al 61%, con i rispettivi capoluoghi al 46% e al 53%.
Tuttavia continua la crescita dei Comuni Rifiuti Free (ovvero con una raccolta differenziata superiore al 65% ed una produzione di rifiuto secco indifferenziato inferiore ai 75 kg/abitante anno), che raggiungono quota 125 (erano meno di cinquanta solo tre anni fa). Si confermano due i Consorzi rifiuti free, ovvero i consorzi con una raccolta differenziata superiore al 70% ed una produzione di secco residuo inferiore ai 100 kg/ab. anno.Sono i dati che emergono dal Dossier Comuni Ricicloni 2022 presentato  a Torino da Legambiente nel corso della giornata conclusiva della sesta edizione dell’EcoForum per l’Economia Circolare del Piemonte, appuntamento dedicato all’approfondimento e al confronto sui temi della corretta gestione dei rifiuti e delle buone pratiche di economia circolare a cui hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni, università, mondo imprenditoriale e singoli cittadini.“Sono due i binari paralleli che vanno percorsi per puntare ad un’economia realmente circolare – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Il primo è quello della riduzione del rifiuto prodotto e dell’intercettazione il più efficiente possibile delle frazioni valorizzabili del rifiuto. Proprio per tale ragione a partire dall’edizione 2016 la nostra Associazione ha voluto alzare l’asticella per andare oltre quello che è un obbligo di legge (RD al 65%) e premiare non più solo in base alla percentuale di raccolta differenziata, ma chi produce meno rifiuto indifferenziato, passando dal concetto di “Riciclone” a quello di “Rifiuti Free”. Il secondo binario è quello del riciclo e della valorizzazione del materiale raccolto differenziatamente”.

Molti i temi affrontati durante i tre giorni (dal 14 al 16 dicembre) di Forum.

Nella giornata del 14 dicembre, nella prima parte della mattinata si sono alternate, a raccontare se stesse ed i propri progetti, eccellenze regionali e nazionali dell’economia circolare, a cominciare da Barricalla – il principale impianto di smaltimento in Italia per i rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, un impianto-modello preso a esempio dagli addetti ai lavori del settore – per arrivare a Coripet – consorzio volontario senza fini di lucro, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente tra produttori, converter e riciclatori di bottiglie in PET; raccoglie con eco-compattatori solo bottiglie di pet attivando un close loop che porta al bottle to bottle – a Saint Gobain– azienda leader nella vetreria e nei materiali da costruzione che utilizza materie prime seconde nelle proprie applicazioni.
Nella seconda parte della mattinata si è affrontato un focus sul tema del cibo, delle eccedenze e degli scarti alimentari. Biorepack – il primo sistema europeo di responsabilità estesa del produttore (EPR) dedicato agli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile – ha sottolineato il ruolo delle bioplastiche nella gestione degli scarti organici; Politecnico di Torino e Università del Gusto di Pollenzo hanno presentato studi sull’impronta carbonica della catena del food e sull’integrazione fra agroecologia e economia circolare; Slowfood e TooGoodToGo hanno presentato le loro attività nel campo di una gestione sostenibile degli scarti.

La seconda giornata, svoltasi per la prima volta a Novara con la collaborazione di ASSA S.p.A., la società pubblica che gestisce la raccolta sulla città, ha visto la partecipazione dell’assessora all’Ambiente Teresa Armienti , che ha portato i saluti della Città, del presidente di ASSA Yari Negri e del direttore generale del Consorzio di Bacino Basso Novarese – CBBN Francesco Ardizio. Si sono susseguite le narrazioni di buone pratiche locali, da AD Compound, che dà nuova vita alle plastiche dure, al circolo Legambiente il Pioppo con un eccellente progetto sul coinvolgimento dei Comuni locali nell’utilizzo dei Criteri Minimi Ambientali.
A seguire, un focus sul tema dei rifiuti tessili, che per obbligo di legge devono essere raccolti separatamente dall’inizio del 2022. A dibatterne Humana (recupero abiti dismessi), Unirau (Unione imprese raccolta riuso e riciclo abbigliamento usato), Università di Torino, Associazione Tessile e Salute, Rifò srl (Riciclo tessuti di lana) e Orange Fiber (produzione di filo tessile dal recupero delle bucce di arancia).
Al termine della giornata sono stati premiati i Comuni rifiuti Free delle province di Biella, Vercelli, Verbania, Novara ed il Consorzio Medio Novarese, unico consorzio Rifiuti Free del quadrante.

La terza ed ultima giornata, nuovamente a Torino, ha visto i saluti istituzionali dell’assessora torinese all’ambiente Chiara Foglietta, del consigliere con delega all’ambiente della Città Metropolitana di Torino Gianfranco Guerrini.
L’intervento di Alessia Bertolotto, General Manager di MarcoPolo Environmental Group ha puntato l’attenzione sulle difficoltà burocratiche per gli impianti di recupero materia.
A seguire una tavola rotonda sul Prubai 2022, attualmente in fase di approvazione in Regione. Il Piano Rifiuti Urbani e Bonifica Aree Inquinate ha il compito di fissare gli obiettivi e governare la gestione dei rifiuti solidi urbani regionali.

È un piano che non ci piace – dichiara alla fine della giornata Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – si pone obiettivi timidi, assumendo per quanto riguarda il riciclo, le indicazioni minime che giungono dalla normativa europea come target assoluti; cancella de facto la riduzione dei rifiuti modificando in peggio gli obiettivi attualmente in vigore; sottovaluta l’apporto del riuso; si pone obiettivi alti di Raccolta differenziata senza individuare azioni specifiche per raggiungerli. Però arriva alla conclusione di dover costruire un nuovo impianto di smaltimento, con probabile localizzazione nell’alessandrino. Scelta che assolutamente non condividiamo e che ci prepariamo a contrastare”.

La giornata si è conclusa con la premiazione dei Comuni Rifiuti Free delle province di Torino, Asti, Cuneo ed Alessandria e dell’unico Consorzio rifiuti Free del quadrante, il Consorzio Chierese per i Servizi.

La continua crescita del numero dei Comuni Rifiuti Free è una nota positiva – dichiara Alice De Marco, Direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – in un quadro che completamente positivo non è e che ancora deve fare un lungo percorso lungo la strada che porta verso l’economia Circolare. C’è da considerare che sono molti i Comuni che superano il 65% di raccolta differenziata. Il vero scoglio è quello della riduzione del secco residuo. La produzione pro-capite diventa un problema ancora maggiore per i Comuni che hanno grossi flussi turistici (pensiamo ai comuni montani e a quelli lacustri che in certe stagioni dell’anno vedono triplicare il numero di presenze) o grossi centri di aggregazione. Sarebbe opportuno fare valutazioni più approfondite su queste realtà”.

L’EcoForum per l’Economia Circolare in Piemonte si è svolto in collaborazione con Conai, Progetto LIFE Derris e Progetto LIFE Climaction. L’iniziativa è patrocinata da UnionCamere Piemonte, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Provincia di Novara, Città di Novara e Città di Torino.

Il nome di tutti 125 i Comuni premiati sono consultabili nel Dossier Comuni Ricicloni Piemonte 2022, scaricabile liberamente all’indirizzo https://bit.ly/3BGdJER

100 milioni investiti per l’ambiente

Circa 100 milioni di euro investiti per l’Ambiente nel 2023, di cui oltre 16 con fondi regionali, il resto con il contributo statale e europeo; tale somma non contempla gli attesi investimenti dei progetti finanziati dal Pnrr. Lo ha annunciato l’assessore regionale Matteo Marnati illustrando il capitolo del Defr (Documento di economia e finanza regionale 2023-2025) in Quinta Commissione presieduta da Matteo Gagliasso.

Queste risorse potranno alimentare il quadro regionale della programmazione economico finanziaria dell’Ambiente che si sviluppa attraverso sei macroaree: la Politica regionale unitaria per lo sviluppo sostenibile (coordinamento di tutte le altre macroaree); Rifiuti; Qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento; Servizio idrico integrato; Tutela e valorizzazione delle risorse idriche; Tutela valorizzazione e recupero ambientale.

Tra le priorità del prossimo anno, c’è il contrasto all’emergenza siccità e la promozione delle particolarità ambientali del Piemonte e del bacino padano. Marnati ha sottolineato, infatti, che l’emergenza derivante dalla eccezionale siccità del 2022 sconta la mancanza di investimenti in opere per la raccolta e conservazione dell’acqua negli ultimi 20 anni. Oltre alle grandi opere, appare necessario recuperare i 200 piccoli e medi invasi inutilizzati.

Altra battaglia della Regione Piemonte insieme alle altre grandi Regioni del bacino padano è quella di far emergere la specificità ambientale di quest’area dove il controllo della qualità dell’aria è molto complesso e richiede enormi investimenti. Infatti il regime dei venti e lo sviluppo degli strati d’aria dell’atmosfera favoriscono la stagnazione dell’inquinamento. A livello nazionale ed europeo bisognerebbe tenerne conto nel momento della suddivisione dei fondi.

Alcuni consiglieri sono intervenuti per chiarimenti sulla relazione di MarnatiCarlo Riva Vercellotti (Fdi), Giorgio Bertola (M4o), Sean Sacco (M5s) e Letizia Nicotra (Lega).

La seconda parte della seduta è stata dedicata all’illustrazione del Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate (PRUBAI) per il quale sono state decise le consultazioni per il 15 dicembre ed è stato richiesto il parere del Cal.

Il Piano si prefigge – fino al 2035 – la riduzione della produzione complessiva dei rifiuti, il miglioramento della qualità dei rifiuti differenziati per arrivare a un tasso di riciclabilità del 65%, la riduzione della quantità di rifiuti indifferenziati prodotti all’anno procapite per abitante per passare dagli attuali 159 a 90 kg, con l’incremento della percentuale di raccolta differenziata all’80%. Sono questi tra gli obiettivi più ambiziosi del progetto del nuovo Piano.

L’assessore ha anche evidenziato che è stato raggiunto in anticipo, già due anni fa, l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata a conferma che il Piemonte è una delle regioni più virtuose d’Italia e d’Europa.

Piano rifiuti, in Regione voce alle associazioni

Questo il commento del presidente della Quinta Commissione, Angelo Dago, al termine delle consultazioni della Quinta Commissione sulla proposta di deliberazione 268 riguardante il Piano rifiuti. Alla seduta, svoltasi nell’Aula di Palazzo Lascaris, ha partecipato l’assessore regionale Matteo Marnati.Sono stati auditi, Sergio Capelli di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Barbara Ruffino, professore associato del Politecnico di Torino, Gabriele Muzio, direttore tecnico di Confapi Piemonte, Oscar Brunasso di Pronatura e Luca Salvai del Consorzio Acea e sindaco di Pinerolo.

Molte le osservazioni dei consultati, stimolate anche dalle domande dei consiglieri: Giorgio Bertola (Europa verde), Valter Marin (Lega), Domenico Rossi (Pd), Silvana Accossato(Luv), Sean Sacco (M5s).

In particolare Brunasso ha trovato poco ambizioso il target di produzione dei rifiuti individuato nel Piano e non in linea con l’andamento dei precedenti piani. I dati di progettazione, poi, risalgono al 2019, anche se sono disponibili dati più recenti, probabilmente a causa della notevole durata temporale necessaria alla predisposizione del documento.

Un Piano, come affermato da Capelli, che avrebbe obiettivi in taluni casi inferiori a quelli già raggiunti dal territorio. Il rappresentante di Legambiente ha pure sottolineato l’importanza della raccolta differenziata porta a porta, possibilmente non esternalizzata e non basata sulle ecoisole. Una tipologia di raccolta che può aumentare la sua efficacia se associata alla tariffazione puntuale. Le ecoisole – spiega Brunasso – riducono il personale ma non consentono un facile controllo su cosa viene conferito e possono incentivare l’abbandono esterno dei rifiuti.

Per Salvai è necessario affrontare il problema della non omogenea gestione a livello locale e delle conseguenze di una liberalizzazione del mercato dello smaltimento dei rifiuti.

Ruffino ha sottolineato la problematica della capacità degli impianti di ricevere i materiali provenienti dalla raccolta differenziata e della qualità stessa di questi materiali.

Il principio “Chi inquina paga” è stato evocato da Muzio, che ha anche parlato di una gestione a livello locale lasciata alla singola interpretazione dei vari consorzi. L’esponente di Confapi ha pure elencato le diverse filiere che possono presentare criticità e, dove il Piemonte ha carenze dal punto di vista impiantistico come quella dei rifiuti sanitari. Preoccupazioni anche dalle filiere degli imballaggi e dei rifiuti tessili.

Secondo il rappresentante di Legambiente, piuttosto che creare un nuovo impianto di termovalorizzazione è meglio aprire una nuova linea dove c’è quello di Gerbido. Ma bisognerebbe utilizzarlo in modo corretto secondo la normativa europea, rifacendosi alla quale, tuttavia, non ci sarebbe bisogno di un secondo inceneritore.

Per il rappresentante di Pronatura, sarebbe importante un riscontro in bolletta della raccolta virtuosa differenziata.

 

Il Politecnico di Torino sul podio italiano (e mondiale) degli Atenei sostenibili

GreenMetric World University Rankings 2022

Annunciati i risultati del GreenMetric World University Rankings sulla sostenibilità di oltre 1000 campus universitari nel mondo. L’Ateneo mantiene la sua posizione tra i primi venti al mondo per le azioni messe in campo sul tema dello sviluppo sostenibile

Il Politecnico di Torino si conferma tra le Università più sostenibili in Italia e nel Mondo. Lo dicono i risultati del GreenMetric World University Rankings, una delle classifiche internazionali più note, che mette a confronto gli Atenei valutandone la sostenibilità ambientale e sociale. Nell’edizione 2022 del ranking, da poco annunciata, il Politenico di Torino conferma la sua posizione fra i primi 20 classificati a livello internazionale e secondo per punteggio tra le Università italiane.

Il ranking ha l’obiettivo di valutare le azioni che le Università mettono in campo sul tema dello sviluppo sostenibile, analizzando ambiti molto diversificati: le infrastrutture dell’Ateneo, le azioni sui consumi e sulle scelte energetiche, sul sistema di gestione dei rifiuti, sul recupero e trattamento delle acque, sulle scelte per il miglioramento dei trasporti e della mobilità attiva e infine sull’attenzione che ogni Ateneo pone alle tematiche di sostenibilità nella sua ricerca e offerta formativa.

L’Ateneo partecipa da anni al ranking GreenMetric e ha recentemente dimostrato una rapida ascesa fra gli Atenei più virtuosi al mondo, non risentendo dell’aumento del 10% del numero dei partecipanti di questa edizione.

“Siamo un Ateneo impegnato nella transizione ecologica e sociale e abbiamo investito energie e risorse da anni per rendere il nostro campus e le comunità che serviamo sempre più sostenibili e inclusive – commenta la professoressa Patrizia Lombardi, Vice Rettrice per Campus e Comunità Sostenibili e coordinatrice del Green Team di AteneoEssere confermati ventesimi al mondo su oltre 1000 atenei partecipanti al GreenMetric avvalora questo impegno e ci spinge a fare sempre meglio, sempre di più, per quella che è riconosciuta a livello internazionale come ‘quarta’ missione universitaria, attraverso una “governance organizzativa” in grado di sviluppare politiche ed implementare e gestire il campus in maniera sostenibile ed in forte sinergia con il territorio”.