AMBIENTE- Pagina 38

Inquinamento atmosferico, monitoraggio civico: da cinque anni a Torino tira una brutta aria

I DATI DEL COMITATO “TORINO RESPIRA” – Dal 2020, l’aria è cambiata poco. Nel 2023 il 14% dei siti misurati ha superato i limiti di legge. Tutti i siti avevano valori superiori ai limiti raccomandati da OMS. 

A 5 anni dalla prima edizione della campagna di monitoraggio civico della qualità dell’aria, il Comitato Torino Respira ha presentato i dati emersi dal rilevamento del febbraio scorso con una comparazione con i dati degli anni precedenti. Il 10% delle scuole ha valori di NO2 superiori al limite di legge, tutte hanno rilevato valori sopra i criteri dell’OMS.

Mappa dei dati 2023

Presentazione dei dati

Mercoledì 25 ottobre 2023, in un evento aperto a cittadine e cittadini in ViaBaltea 3, occasione per lanciare il tesseramento per il 2024, il Comitato Torino Respira ha presentato l’analisi di cinque anni di monitoraggio civico della qualità dell’aria svolta con la campagna “Che aria tira?”.

“Che aria tira?” nel corso dei cinque anni ha coinvolto oltre un migliaio di cittadine e cittadini, decine di scuole e di associazioni e organizzazioni di volontariato della Città Metropolitana e di altre province del Piemonte. Ha contribuito ad aumentare la conoscenza sullo stato di qualità dell’aria e la consapevolezza sulle sue cause e i suoi effetti.

L’edizione 2023, in cui si è monitorato il mese di febbraio, ha potuto contare su 546 risultati utili, che includono indirizzi privati a Torino (tra cui 6 provette installate in corrispondenza delle centraline Arpa per validazione dei risultati), scuole a Torino (tra dell’infanzia, primarie secondarie ed università), in altri comuni della Regione, tra i quali Cuneo, Carmagnola, Alba, Pianezza, Settimo ed altri e un progetto specifico sulla Val di Susa condotto dal Politecnico di Torino.

I dati raccolti,  attraverso i campionatori passivi, riguardano il biossido di azoto, un inquinante importante in quanto è di per sé pericoloso per la salute umana ed è un precursore del particolato fine (PM10 e PM2,5) e dell’ozono, gli altri due inquinanti per i quali l’aria a Torino è spesso fuorilegge.

I dati risultano in genere sottostimati rispetto ai dati rilevati dalle centraline ARPA nello stesso periodo.

Cosa è successo in 5 anni

Il 2019 è stato un anno terribile per la qualità dell’aria a Torino e, se l’anno successivo ha rilevato una diminuzione drastica, gli ultimi 4 anni – dal 2020 al 2023 – la situazione è rimasta stabile con miglioramenti ancora molto limitati.

Il periodo 2020-2021 mostra le conseguenze dell’effetto dei blocchi del traffico dovuti al Covid-19. Nel 2022-2023, quando si sono concluse le limitazioni sanitarie, la situazione si è stabilizzata su valori inferiori a quelli tra 2019 e 2020.

Nel 2023, il 14% dei siti misurati hanno rilevato valori sopra i limiti di legge (ossia superano i 40 µg/m3), valore che è quattro volte superiore a quelli raccomandati dall’Oms (10 µg/m3).

Tutti i siti misurati superano il valore raccomandato dall’Oms.

Osservando le carte di distribuzione dell’inquinamento, che il Comitato ha realizzato per la prima volta quest’anno, si vedono solo 3 aree con valori di NO2 al di sotto dei 10 µg/m3, limite al di sopra del quale l’OMS indica effetti negativi sulla salute.

Le aree più esposte, come si vede dalle mappe, continuano ad essere quelle anche più esposte a problemi economici e sociali: la periferia nord della città e la periferia sud agli ingressi in città.

Come stanno le scuole

L’analisi della qualità dell’aria è iniziata in maniera sistematica nel 2020, quindi si ha una valutazione degli ultimi 4 anni.

Il 10% delle scuole ha valori di NO2 superiori al limite di legge, tutte hanno rilevato valori sopra i criteri dell’OMS.

Nell’area di alcune scuole si conferma persistere una situazione di alto inquinamento.

Sono state 26 le scuole che nei 4 anni di rilevamento sono state nella “top 10” delle scuole più inquinate, con valori abbondantemente sopra i limiti di legge: ad esempio le scuole Danilo Dolci di via Reis Romoli – nel 2020 la più inquinata, De Panis di via Ala Di Stura, con alti valori di inquinamento 3 anni su 4, o la scuola Chagall di via Cecchi, tra le prime 10 più inquinate per 3 anni su 4.

Analizzando la media dei valori delle 10 scuole più inquinate nei vari anni, la media dei valori tende leggermente a migliorare nel tempo, ma resta critica.

“Il quadro che abbiamo presentato conferma come il miglioramento della qualità dell’aria si sia praticamente fermato negli ultimi quattro anni e come sia necessario passare ad azioni più decise per tutelare la salute dei cittadini e delle cittadine torinesi. Allarma soprattutto la situazione delle scuole, e per questo invitiamo l’Assessora Foglietta ad accelerare la realizzazione di strade scolastiche e di zone libere dalle auto intorno alle scuole, a partire da quelle che abbiamo individuato come le più critiche. Bisogna poi al più presto andare verso la trasformazione di Torino in “Città 30″, così come già fatto da Bologna e migliorare il trasporto pubblico soprattutto nelle periferie che, oltre ai molti altri problemi, soffrono anche dell’aria più inquinata in città”, commenta Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira.

Parco dei cinque laghi d’Ivrea, il Ddl licenziato dalla Commissione

La quinta commissione della Regione ha anche dato parere favorevole al Defr per le sue materie.

Il Ddl per l’istituzione del Parco dei cinque laghi di Ivrea va in Aula per il voto: la quinta Commissione, presieduta da Angelo Dago, ha licenziato a maggioranza il disegno di legge per creare il Parco naturale e ha espresso, sempre a maggioranza, parere consultivo favorevole per le materie di competenza sul Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2024-2026.

Prima della votazione finale del disegno di legge è stato approvato un emendamento, presentato dal vicepresidente della Giunta, Fabio Carosso, che stabilisce l’entrata in vigore della legge il primo giugno 2024. Relatori in Aula del provvedimento saranno Andrea Cane (Lega) e, per le minoranze, Silvana Accossato (Luv) e Giorgio Bertola (Misto – Ev).

Prima della votazione favorevole del parere sul Defr, sono intervenuti Carosso, per l’illustrazione della parte del documento riguardante i Parchi e le aree protette e l’assessore Marco Gabusi in merito alla Difesa del suolo e alla Protezione civile.

Le risorse finanziarie dedicate alle aree protette ammonteranno a 21, 29 milioni di euro nel 2024 e nel 2025 e a 22 milioni nel 2026. Ulteriori risorse finanziarie sono previste nell’ambito dei programmi europei Pr Fesr 21-27 e Psp 23-27 per un ammontare complessivo di 64,112 milioni.

Il vicepresidente ha spiegato che gli obiettivi dell’Esecutivo sono l’attuazione della Rete ecologica e la valorizzazione del Sistema delle aree naturali protette. Il fine è il miglioramento dello stato di habitat e specie e l’attuazione della rete ecologica mediante la pianificazione locale e regionale.

Gabusi ha evidenziato, tra le altre, l’importanza degli interventi per la pulizia dei fiumi, i buoni risultati che si stanno avendo con le azioni per la rilocalizzazione degli edifici e degli immobili in zone alluvionabili, la valorizzazione degli operai forestali, oltre all’attività di valorizzazione dei volontari di protezione civile. Per la Protezione civile sono previsti 12 milioni di euro l’anno, di cui oltre 6 milioni per il Coordinamento regionale per le associazioni di volontariato; 900 mila euro annui sono dedicati alle rilocalizzazioni mentre, per la pulizia dei fiumi ci sono 1,5 milioni annui.

Nel corso delle illustrazioni della Giunta sono intervenuti per chiarimenti i consiglieri Mauro Fava (Fi) e Domenico Ravetti (Pd).

 

Digitalizzazione, energia, sostenibilità: nuova sede Enerbrain

Torino – Si è tenuto nei giorni scorsi l’evento “Powering the future: tecnologia per la transizione energetica” in cui Enerbrain, per celebrare il trasferimento presso la nuova sede a Torino, ha organizzato una tavola rotonda dove esperti del settore si sono confrontati sulle prospettive e gli sviluppi riguardanti i servizi digitali per l’energia. Torino è stata il punto di partenza per una riflessione che si è allargata al contesto nazionale ed europeo.

L’Assessore Francesco Tresso ha portato i saluti istituzionali del Comune di Torino. Nel suo intervento ha tracciato il profilo della città del futuro: non si tratta solo di far evolvere gli aspetti puramente urbanistici, ma anche l’energia e la digitalizzazione sono pilastri fondamentali su cui puntare per costruire una città più efficiente, sicura e sostenibile.

Filippo Ferraris, co-founder e Chief Sales Officer di Enerbrain, ha dato il benvenuto nella nuova sede introducendo il cuore della tematica: “La Transizione Energetica è una sfida da cui dipende il futuro della convivenza tra uomo e natura. I consumi energetici e le emissioni CO2 procapite hanno raggiunto livelli record ed è fondamentale disaccoppiare la crescita economica dalle emissioni inquinanti, garantendo crescita sostenibile. Gli oltre 2 miliardi di persone che vivono in povertà energetica devono poter avere accesso a maggiore energia, consumando di più, mentre i restanti 5 miliardi devono inevitabilmente consumare di meno e senza immettere CO2 nell’atmosfera. L’innovazione tecnologica è uno degli unici mezzi a disposizione per accelerare i tempi di questa transizione, e ridurre i consumi energetici è diventato quanto-mai fondamentale.”

L’argomento è stato affrontato dagli speaker sotto differenti punti di vista: ciò che è emerso è che in Italia le potenzialità per avviare una reale transizione digitale ed energetica ci sono, quel che manca è un quadro regolatorio che agevoli l’innovazione e una maggiore cooperazione tra pubblico e privato.

Graziella Roccella, Chief Research and Product Design Officer Planet Smart City, dopo aver introdotto il concetto di quartiere sostenibile e intelligente in cui anche l’energia gioca un ruolo fondamentale, ha fatto un punto su come si posiziona Torino: “Recentemente, oltre alla filiera dell’automotive e dell’aerospace, Torino sta sviluppando una terza filiera, quella delle soluzioni per la smart city. Il nuovo paradigma del real estate si fonda infatti sull’integrazione di soluzioni digitali in ambito Proptech con l’obiettivo di migliorare la user experience del residente limitando l’impatto sull’ambiente costruito in termini ESG. In questo contesto, la transizione digitale sta interessando anche il settore dell’energia attraverso la proposta di innovazioni in grado di ridurre i consumi e abbattere le emissioni verso un modo di vivere più sostenibile.”

Giovanni Baroni, Presidente Piccola Industria di Confindustria e fondatore di Billoo ha sottolineato: “In Italia i numeri sull’adozione delle nuove tecnologie da parte delle imprese presentano ancora un gap rispetto alle medie europee, soprattutto per le piccole imprese, swipe in diminuzione. Per questo è importante informare e supportare le imprese in percorsi verso il digitale. Le potenzialità ci sono: siamo un paese che per competenze e slancio imprenditoriale sa fare innovazione, ne sono dimostrazione la presenza delle nostre imprese nelle filiere globali ad alta tecnologia.”

Ciro Cattuto, Direttore Scientifico di Fondazione ISI, ha approfondito le dinamiche che sottendono all’innovazione tecnologica: “Oggi più che mai generare e sostenere l’innovazione tecnologica e il suo impatto sociale dipende dalla creazione di ecosistemi che raccolgono soggetti diversi e abilitano collaborazioni cross-settoriali e cross-disciplinari. Guidare la trasformazione digitale perché essa generi il migliore impatto per i cittadini richiede una regia consapevole degli effetti a cascata delle tecnologie e una visione d’insieme che nessun soggetto singolo possiede.”

Giuseppe Giordano, co-founder e CEO di Enerbrain, ha spiegato perché decentralizzazione e decarbonizzazione sono i due concetti chiave della gestione dell’energia da qui al 2050: “Il vecchio paradigma basato su poche grandi centrali alimentate da combustibili fossili sarà presto superato da rinnovabili, efficienza e decentralizzazione. Di conseguenza la gestione energetica delle città e delle industrie dovrà cambiare, non solo per adattarsi a questo cambiamento ma anche per cogliere nuove prospettive di crescita. Digitalizzare l’energia è la risposta al problema: consumare meno e in modo più efficiente.”

Dal confronto tra le personalità intervenute è emerso un appello comune: il governo dovrebbe farsi promotore di concrete politiche di sviluppo su digitale e sostenibilità, a partire dai propri apparati come le grandi partecipate di stato e gli immobili della Pubblica Amministrazione. Aiutando le imprese ad accelerare i processi di transizione e stimolando una più stretta collaborazione tra PA, istituti di ricerca e aziende che sviluppano tecnologie abilitanti, il Paese potrebbe diventare un acceleratore di innovazione con benefici a livello economico, ambientale e sociale.

 

Enerbrain – For an intelligent use of energy

Enerbrain è un’azienda torinese nata nel 2015 che ha sviluppato un’innovativa soluzione software e hardware che gestisce e controlla in modo automatizzato e intelligente qualsiasi tipo di edificio, in modo da contribuire al risparmio energetico, all’abbattimento delle emissioni di CO2, al miglioramento della qualità dell’aria degli ambienti.

Oltre agli headquarter a Torino, l’azienda è attivamente presente sul mercato europeo si sta sempre più affermando sul mercato internazionale. Enerbrain ha all’attivo numerose partnership con aziende e grandi player operanti in vari settori: energia, food e grande distribuzione, industria, ospedali, scuole, aeroporti, musei, uffici, comuni (Città di Torino).

Enerbrain ha ottenuto oltre 20 riconoscimenti internazionali tra cui il Premio Rolando Polli per la sostenibilità 2023 da parte di Ambienta e McKinsey, lo Start Up Energy Transition Award 2020, il Premio Nazionale per l’Innovazione 2020 promosso dal Presidente della Repubblica Italiana.

https://www.enerbrain.com/

Il Bike Pride alla conquista di Torino

/

La XII edizione della manifestazione in bicicletta per le strade di Torino, organizzata da “FIAB Torino Bike Pride” passerà da San Salvario, Santa Rita, Borgo San Paolo, Cit Turin e Parella

Domenica 22 ottobre 2023, Parco del Valentino

h 14 presentazione della campagna Torino 30, tema dell’edizione 2023 alla presenza dell’Assessora alla mobilità Chiara Foglietta

Domenica 22 ottobre 2023 con ritrovo alle ore 14:00 nel Parco del Valentino, di fronte all’Imbarchino, torna il “Bike Pride”, XII edizione della manifestazione in bicicletta per le strade di Torino, organizzata da “FIAB Torino Bike Pride”.

Alle 14 è previsto, davanti all’Imbarchino, un momento di presentazione del tema del Bike Pride alla presenza dell’Assessora alla mobilità Chiara Foglietta.

A seguire, la partenza verso l’Arco del Valentino.

Si invitano le persone con bambini/e a posizionarsi alla testa del corteo: questo permetterà all’organizzazione di adeguare ancora meglio l’andatura al passo dei più piccoli.

Il percorso ad anello, su strade chiuse al traffico motorizzato, sarà di circa 17 km: passando per San Salvario, Santa Rita, Borgo San Paolo, Cit Turin e Parella, per poi infine al Valentino intorno alle ore 18:00. Qui la mappa del percorso

Come da tradizione, la partecipazione alla pedalata è libera e non richiede iscrizione, ma si invitano i partecipanti a sostenere l’associazione organizzatrice, FIAB Torino Bike Pride, considerando la possibilità di tesserarsi per l’anno 2024.

Inoltre, si offrirà la possibilità di beneficiare di pacchetti esclusivi, che includono la tessera associativa e la maglietta ufficiale dell’evento.

Il tema di “Bike Pride 2023”

Il “Bike Pride”, lanciato nel 2010 e giunto quest’anno alla XII edizione, è da sempre l’occasione per l’associazione “FIAB Torino Bike Pride” di avanzare proposte all’Amministrazione. E allo stesso tempo coinvolgere chi pedala ogni giorno in un evento di festa e di valorizzazione della mobilità ciclistica, la modalità più efficiente e sana per muoversi in ambito urbano.

Il messaggio che si lancia con il nuovo appuntamento della festa cittadina in bicicletta è: “Torino Città 30. Respirare, incontrarsi, stare bene”.

 

“Torino Città 30”: la città del futuro

Il modello di “Città 30” – da anni adottato in Europa in modo diffuso con soddisfazione e ora avviato ora anche in Italia da Bologna, prima grande città italiana, e Olbia – si propone di garantire la salute delle persone e di permettere loro di muoversi in sicurezza. Questo rappresenta un intervento complesso che coinvolge aspetti infrastrutturali e culturali.

L’obiettivo è riqualificare l’ambiente urbano, restituendo spazio pubblico alle persone per migliorare la sicurezza e la socialità. L’introduzione della Città 30 cerca di rendere più democratica la distribuzione dello spazio pubblico, bilanciando l’uso dei veicoli privati con la promozione dei mezzi pubblici, garantendo alternative come l’uso della bici o la possibilità di camminare, contrastando gli squilibri causati da politiche poco lungimiranti e auto-centriche.

Sempre più sono le cittadine e i cittadini che chiedono strade più sicure, luoghi di scambio culturale, spazi verdi e ambienti meno inquinati: in breve, la Città 30 incarna la città delle persone, rappresentando più di una semplice limitazione della velocità.

Dando più spazio alla mobilità attiva si restituisce lo spazio ai cittadini, rendendo vivibili gli spazi che nel corso del 1900 sono passati da luoghi di incontro e permanenza a luoghi di transito e di parcheggio. Spostarsi in bicicletta e a piedi permette di tornare a vivere lo spazio ad una “velocità tipica dell’essere umano” restituendo un’esperienza/una percezione completa dello spostamento e dell’ambiente circostante (odori, colori, suoni e temperatura). La Città 30 permette inoltre anche di condurre l’auto in modo meno stressante e con meno rischi.

Il “Bike Pride 2023” sarà quindi l’occasione per lanciare la campagna di sensibilizzazione “Torino 30”, sulla scia della campagna realizzata a Bologna ( https://bologna30.it ), e contribuire ad ampliare la base di consenso collettivo su un progetto di mobilità e di vivibilità dello spazio urbano a cui non si può rinunciare.

Il tema di quest’anno verrà presentato e lanciato proprio domenica, prima della partenza del “Bike Pride 2023”, alle 14, in un incontro davanti all’Imbarchino alla presenza dell’Assessora alla Mobilità Chiara Foglietta.

“Vogliamo invitare ogni persona a prendere la propria bicicletta o qualsiasi altro mezzo “gentile” per vivere in maniera migliore la strada e la propria città. Per essere parte di un cambiamento necessario verso una Torino a misura di persona, più giusta e più equa. Valori che stanno all’interno del concetto di Città 30, che vogliamo promuovere e per cui abbiamo bisogno di voi per diffonderli il più possibile”  commenta così Milo Cuniberto, nuovo Presidente di FIAB Torino Bike Pride.

Gabri, ti pensiamo ad ogni pedalata

Gabriele Del Carlo, sempre in prima fila ai Bike Pride, è stato uno dei soci fondatori dell’associazione FIAB Torino Bike Pride. La promozione della mobilità ciclistica è stata al centro del suo impegno, che ha notevolmente contribuito a plasmare la città in cui oggi viviamo. La sua passione e dedizione rimarranno d’ispirazione per l’associazione e per chiunque condivida la visione di una città più sostenibile e ciclabile. Se oggi a Torino è un po’ più semplice scegliere di usare la bicicletta, è anche merito suo ed è per questo che dedicheremo alla sua memoria un momento durante la parata.

Rimane attiva la raccolta fondi “Pedaliamo con Gabriele” in nome di Gabriele Del Carlo: http://bikepride.net/raccolta-fondi-pedaliamo-con-gabriele/ Il ricavato servirà per realizzare un progetto che valorizzi e permetta di continuare il suo impegno per la collettività.

Per sostenere l’organizzazione dell’evento, si può fare una donazione o rinnovare il proprio tesseramento a FIAB Torino Bike Pride per l’anno 2024:

http://bikepride.net/bikepride-tesseramento-2024/

Qualità dell’aria, stanziati 60 milioni in tre anni

Per il programma sulla qualità dell’aria e la riduzione dell’inquinamento, la dotazione finanziaria prevista dal Documento di economia e finanza regionale 2024/26 sfiora i 60 milioni: oltre 20 milioni nel 2024 e 18,5 rispettivamente nel 2025 e 2026 di fondi di origine statale. A questi si aggiungono ogni anno 772mila euro di finanziamenti regionali.

Il dato è emerso nell’illustrazione dell’assessore Matteo Marnati della parte del Defr sull’Ambiente, nella quinta Commissione presieduta da Angelo Dago.

Anche rispondendo ad una domanda di Silvana Accossato (Luv), sulla verifica dei risultati delle politiche ambientali e sulla eventuale rimodulazione degli interventi sulla qualità dell’aria, l’assessore ha rilevato l’importanza di “aggiornare il Piano, in attuazione del Decreto legge 121/2023, in modo da verificare le nuove tecnologie e rimodulandolo per diminuire l’impatto sociale di ogni misura. Privilegiamo le azioni incentivanti rispetto a quelle limitanti. Il nostro è un piano scientifico e non politico”. In generale, secondo Marnati “L’Ambiente ormai è un cappello sull’azione di governo perché tocca tutti gli ambiti in modo trasversale”.

Dopo l’illustrazione dell’assessore è intervenuto anche Alberto Preioni (Lega) affermando che “il Defr fotografa la volontà della Giunta regionale di agire in maniera strutturale e importante in materia ambientale”.

Tra i vari programmi c’è quello concernente i rifiuti che ha l’obiettivo di ridurne la produzione, incrementarne il riutilizzo e il riciclaggio e il recupero energetico, garantendo la sostenibilità ambientale ed economica del ciclo dei rifiuti: ha una dotazione finanziaria di quasi 3 milioni annui di finanziamenti regionali tra il 2024 e il 2026. Nel programma per tutelare e valorizzare le risorse idriche ogni anno vi sono quasi 3 milioni di fondi regionali ai quali si aggiungono 172 mila euro statali nel 2024 e 70 mila, rispettivamente, nel 2025 e 2026.

IX edizione della Fiera Agricola Zootecnica di Milanere

La riscoperta delle tradizioni passate

Domenica 22 ottobre allevatori, agricoltori e artigiani locali esporranno i propri prodotti per le strade di Milanere per raccontare le tradizioni del territorio e riscoprire la Barà Pustertaler, la razza bovina tipica del territorio valsusino.

È in partenza la 9a edizione della tradizionale Fiera Agricola Zootecnica dell’artigianato e dei prodotti del territorio a Milanere, frazione di Almese: domenica 22 ottobre allevatori, agricoltori e artigiani locali esporranno i propri prodotti per le strade di Milanere, che dall’alba fino alla sera saranno attraversate da migliaia di persone attratte da questa manifestazione così tipica e speciale.

Protagonista della Fiera agricola e zootecnica di Milanere è la Barà Pustertaler, razza bovina originaria della Val Pusteria e importata in passato nel nostro territorio. È una razza storicamente presente nelle vallate circostanti, particolarmente resistente e adatta al pascolo, importante produttrice di latte e carne. Marco Simioli, Assessore all’Ambiente, alle fiere e ai mercati, afferma che “grazie a un lavoro di valorizzazione che è stato portato avanti negli anni passati, la Barà Pustertaler è oggi molto presente negli alpeggi valsusini, dopo un periodo a rischio di estinzione a causa degli allevamenti intensivi che avevano dimenticato le razze ‘minori’. La Fiera di Milanere rappresenta quindi un appuntamento annuale per ricordare e raccontare le tradizioni agricole e zootecniche del nostro territorio, grazie agli allevatori che dalla Valsusa e dalla Val Sangone accorrono qui per esporre i propri capi di bestiame”.

Nata come una piccola esposizione dei prodotti locali, oggi la fiera è gestita da un eccezionale comitato di volontari costituito sia da giovani sia da persone con più esperienza nel settore e conoscenze del mondo dell’agricoltura e dell’allevamento di un tempo: età e competenze anche molto diverse si incontrano, collaborano e operano quindi per dare vita a una manifestazione che nell’edizione passata ha contato il passaggio di 10.000 persone.

Come da tradizione, la giornata si aprirà con la transumanza dei capi di bestiame, che partiranno da Villar Dora per arrivare a Milanere intorno alle 10:00, passando per Piazza Martiri ad Almese. Lungo tutta la giornata sarà possibile degustare i prodotti tipici del territorio, che saranno anche esposti e acquistabili presso i banchi dei produttori. Alle 20:00 si terrà la cena di chiusura nel Centro Sociale (via della Chiesa, 1, Milanera – Rivera di Almese): il costo è di 35 a persona che sarà da versare al momento della prenotazione. Per prenotarsi occorre recarsi al Centro Sociale di Milanere nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 18:00 alle 21:00. Per informazioni è possibile contattare i seguenti numeri nelle ore serali: 3382970962 (Marika), 3357072446 (Alberto), 3451157952 (Stefano).

In caso di maltempo la Fiera sarà annullata, mentre il pranzo presso i ristoranti e la cena di chiusura si terranno regolarmente.

Tavolo Ambiente contro sagra cinghiale: “Nessun rispetto per la vita senziente”

Cari Direttore,

il Comune di Venaria, dopo aver approvato nel luglio 2022 la mozione che prevedeva l’istituzione di una fiera basata sul consumo di carne di animali selvatici, considerati dalla giunta comunale “quale prodotto maggiormente identitario rispetto alla storia del nostro territorio”, ha deliberato il 10 Ottobre scorso la “1a edizione della ‘Reale Sagra del cinghiale del Parco Naturale La Mandria e dei prodotti tipici del territorio’. Tale manifestazione si svolgerà nel centro di Venaria (TO) domenica 29 Ottobre prossimo, come “occasione per valorizzare le eccellenze culinarie locali ed in particolare quelle del Parco della Mandria”. Quindi si presume che verranno cucinati ed offerti al pubblico non solo cinghiali ma anche altri animali selvatici. Oltretutto non sapendo la provenienza certa dei cinghiali si potrebbe creare un focolaio di PSA considerando che l’uomo è un portatore sano di questa malattia.

Si fa notare inoltre che la pressione venatoria indotta nei confronti dei cinghiali aumenta la loro mobilità e di conseguenza contribuisce pesantemente alla diffusione del virus della PSA  in aree ancora non interessate dalla sua presenza.

Il Tavolo Animali & Ambiente esprime il suo dissenso per questa nuova fiera, non richiesta dai cittadini, che si prevede verrà organizzata ogni anno dal Comune con i soldi pubblici, invece di farsi promotore di manifestazioni sul rispetto della vita in tutte le sue forme e sulle possibili soluzioni al dramma ecologico che stiamo vivendo.

In un momento in cui la sopravvivenza del pianeta dipende soprattutto dalla salvaguardia della natura, riteniamo estremamente diseducativa e anacronistica questa sagra di animali abbattuti, in particolare nel Parco La Mandria, che dovrebbe avere come finalità la cultura della tutela ambientale e animale. Questa fiera rappresenta sicuramente la celebrazione della caccia selvaggia voluta dal Governo con il decreto pubblicato il 1° luglio u.s. sulla G.U. che prevede un piano quinquennale di abbattimenti di animali tutto l’anno, anche nelle aree protette e nei parchi, con qualunque mezzo. Alla luce di questo piano e dei piani di controllo delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, sempre più vite umane, anche nei centri urbani, saranno esposte al pericolo con il concreto rischio di andare ad aggravare il bilancio delle decine e decine di persone che ogni anno vengono colpite dalle armi da caccia. A titolo di esempio si pensi che nei soli 5 mesi della stagione venatoria 2022-23 sono state ben 60 le persone ferite e 19 quelle uccise dalle armi da caccia.

Per questi motivi, il Tavolo Animali & Ambiente ha organizzato un corteo di protesta contro la Caccia Selvaggia che avrà luogo a Torino il 28 OTTOBRE 2023 alle ore 14 da Piazza Arbarello a Piazza Castello.

In virtù dell’articolo n. 54 del D.lgs. 18/8/2000 n. 267 abbiamo chiesto ai Sindaci l’emanazione di provvedimenti volti a vietare la caccia garantendo così la sicurezza dei cittadini e prevenendo i comportamenti lesivi della pubblica sicurezza e quiete, al fine di eliminare potenziali pericoli di incidenti e danni a persone e cose legati all’attività venatoria, e tutelare anche la salute e il benessere animale.

Invitiamo, quindi, i cittadini ad esprimere il loro dissenso e a disertare la Fiera di Venaria.

Per il Tavolo Animali & Ambiente:

Marco Francone

LAV Torino

In via Roma torna Floricola, mostra mercato del florovivaismo di qualità

Dal 14 al 15 ottobre 2023 torna Floricola, la mostra mercato del florovivaismo di qualità, si terrà a Torino in Via Roma, in una delle vie più prestigiose di Torino. L’evento offrirà ai visitatori la possibilità di scoprire e acquistare piante di alta qualità, provenienti da produttori italiani, specializzati in ogni tipo di pianta.

Floricola non sarà solo una mostra mercato, ma anche una serie di eventi educativi, come conferenze ed esposizioni di piante sensoriali a cura di UICI, che metteranno in luce l’importanza delle piante per la conservazione dell’ambiente e la salute umana. Ci saranno inoltre attività per bambini, tra cui laboratori e giochi per imparare l’importanza delle piante per l’ecosistema.

Gli appassionati di giardinaggio potranno incontrare il “dottore delle piante”, un esperto che fornirà consulenza personalizzata su tutte le questioni relative alla cura delle piante, dalle tecniche di potatura al controllo dei parassiti, alla scelta delle piante adatte all’ambiente e alla gestione delle malattie delle piante.

Floricola è un’occasione per imparare a conoscere piante autoctone, piante rare e piante esotiche.

Il giardinaggio di qualità rappresenta anche una forma di investimento per il futuro, perché le piante aiutano a purificare l’aria e a ridurre il livello di inquinamento. Floricola metterà in evidenza anche l’importanza della biodiversità e della conservazione delle specie vegetali, che possono fornire soluzioni per molti problemi ambientali, tra cui l’inquinamento e il cambiamento climatico.

In sintesi, Floricola rappresenta un evento unico nel suo genere, che offre ai visitatori la possibilità di scoprire e acquistare piante di alta qualità, apprendere nuove tecniche di giardinaggio e approfondire le proprie conoscenze sulle piante e l’ambiente. La mostra mercato è anche un’occasione per incontrare altri appassionati di giardinaggio, scambiarsi informazioni e suggerimenti, e creare nuove connessioni.

Non perdete l’occasione di partecipare a Floricola, che vi offrirà un’esperienza unica e indimenticabile, in un ambiente piacevole e accogliente, che celebrerà il mondo vegetale sotto ogni sua forma e aspetto.

Mezzi pubblici ed essenziali, in Piemonte potranno circolare gli euro 3 e 4

È stata approvata in Consiglio regionale la legge che scongiura il rischio di fermare molti mezzi pubblici in Piemonte. La norma, infatti consente la circolazione costante dei veicoli euro 3 ed euro 4 che svolgono servizi essenziali per la collettività, compresi i mezzi per il trasporto pubblico locale. Questo, purché abbiano installato il dispositivo “move-in” e anche se non sono dotati di filtro anti particolato.

Il relatore Matteo Gagliasso (Lega) ha sottolineato “l’importanza del provvedimento che consente, soprattutto per i territori più disagiati, di avere servizi essenziali”, mentre l’altro relatore di maggioranza, Paolo Ruzzola (Fi), ritiene “fondamentale che anche i privati che gestiscono il servizio di trasporto pubblico locale si adeguino per garantire servizi pubblici efficienti e non inquinanti”.

Di diverso avviso il relatore di minoranza, Sean Sacco (M5s), per il quale “si garantisce una deroga alla circolazione dei mezzi ma senza un piano alternativo per risolvere il problema”. Sacco ha lamentato anche la perdita di credibilità della Regione per il cambiamento sulla questione del ‘move-in’ verso i cittadini che lo hanno installato, ai quali andrebbero restituiti i soldi”.

Nel dibattito è intervenuto Daniele Valle (Pd) che si domanda perché “con la deroga prevista dal ‘move-in’ gli autobus potranno circolare ma poi tra qualche mese saranno bloccati, chi si farà carico di una nuova deroga? Non si è fatta programmazione per sostituire i mezzi in questi anni”.

“Nessuno deve rimanere a piedi – ha affermato Giorgio Bertola (Ev) – o essere costretto a prendere un mezzo privato, tanto meno se euro 3 o 4. Manca una reale programmazione per i nuovi mezzi meno inquinanti”. Secondo Silvana Accossato (Luv), “questo provvedimento sul trasporto pubblico locale in deroga alle regole non è una soluzione, crea disparità con i cittadini che hanno dovuto rottamare l’auto”.

“Questo provvedimento nasce per evitare di lasciare i cittadini a piedi e gli autobus fermi – ha sottolineato Alberto Preioni (Lega), primo firmatario della Pdl -. Non possiamo sostituire in un attimo tutti gli autobus del Piemonte. Il Piano dell’aria, al contrario di quanto afferma l’opposizione, procede molto bene”.

Maurizio Marello (Pd) si domanda se “il provvedimento riguardi solo il trasporto pubblico locale o anche i bus turistici o di furgono per il trasporto di merci deperibili”.

L’assessore Marco Gabusi ha spiegato che “in questi anni c’è stato un piano per la sostituzione dei mezzi pubblici con altri meno inquinanti. Ma ci vuole tempo. Il piano regionale avrebbe voluto che i bus euro 3 ed euro 4 circolassero con il filtro antiparticolato ma non si possono installare perché prendono fuoco. I mezzi sono necessari per proseguire il servizio, anche se dovessero scattare i semafori ambientali nella Pianura Padana”.

L’Europa del foliage

Mete straordinarie dove ammirare i colori autunnali.

Dopo i luoghi piemontesi dai mille colori di questa stagione rigenerante, scopriamo alcune mete del Vecchio Continente dove il foliage esprime tutta la sua bellezza.

La Scozia e’ un paese bello sempre, in ogni stagione. Il verde delle sue praterie, la meraviglia dei suoi castelli, i paesaggi suggestivi. In autunno, pero’, l’atmosfera assume un carattere tra il gotico e il romantico e la sua capitale, Edimburgo, diventa uno scenario affascinante dove i colori della natura e il paesaggio urbano sono quelli di una fiaba. Il Royal Botanic Garden, i Princes Street Gardens e The Meadows sono luoghi perfetti per osservare le foglie gialle, rosse e castane pronte a cadere nelle prossime settimane. Il Castello, i suoi vicoli, Arthur’s Seat o Calton Hill, da dove si puo’ ammirare il panorama della citta’ e il suo cielo plumbeo, creano uno spettacolo davvero unico.

L’Alsazia con i suoi vigneti che dipingono il panorama e’ un’altra meta incantevole da visitare in questa stagione. La strada dei vini racconta di una tradizione enogastronomica di qualita’ e di infinita bellezza, le vigne piu’ famose sono : Molsheim, Couronne d’or e Kochersberg.

Strasburgo, il capoluogo di regione, di questa area della Francia, esprime tutta la bellezza dell’autunno con il foliage dei suoi parchi e giardini, come il Parc de l’Orangerie e Place de la Republique Garden, il tappeto di foglie dei viali e del lungo fiume, i canali con le case caratteristiche che vi si specchiano creano una atmosfera d’altri tempi.

Bruges, una piccola ma magica, cittadina del Belgio vi lascera’ a bocca aperta. Quella che e’ stata definita la Venezia del nord e’ un luogo davvero straordinario, unico. Qui colori dell’autunno si specchiano nei canali, attraversano le piazzette e si riempiono di profumi deliziosi che vengono dai suoi ristorantini romantici e i negozi di prelibatezze. Imperdibile!

Come dimenticare la nostra capitale, Roma, che con i suoi bellissimi parchi, giardini e un Lungotevere emozionante da togliere il fiato, in autunno, sprigiona tutto il suo fascino di caput mundi. I luoghi piu’ suggestivi dove ammirare i colori del foliage sono Villa Borghese con i suoi alberghi secolari, i suoi laghetti e le sue opere d’arte. Villa Doria Pamphilj, una residenza storica con uno dei parchi piu’ grandi della citta’, che regala un urban foliage davvero unico: un concentrato di rossi, gialli e arancioni che si riflettono negli specchi d’acqua e decorano i suoi 184 ettari di verde.

MARIA LA BARBERA