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“Ambiente a tutto TOndo” prosegue il 21 con gli incontri virtuali

Il 21 gennaio si terrà il quarto dei sei incontri virtuali con tecnici ed esperti, associazioni ed enti attivi della società civile torinese, per discutere sul tema Cittadinanza attiva

La Casa dell’Ambiente di Torino è un polo di cultura ambientale e della sostenibilità a tutto tondo.Il progetto nasce per essere, nel senso reale del termine, una “casa”: un luogo fisico in cui poter parlare di ambiente, uno spazio d’incontro per le realtà del territorio, realizzando la possibilità di costruire collaborazioni e partenariati.  Per impedire che l’emergenza attuale possa ostacolare tali possibilità di confronto, la Casa dell’Ambiente ha deciso di riprendere le proprie attività in modalità a distanza. La prima iniziativa on line proposta è una serie di tavole rotonde tra dicembre e febbraio, con due incontri mensili.

Questo ciclo di incontri verrà realizzato in modo da presentare le sfide, i progetti e le realtà del territorio torinese, affrontando sei tematiche:

mobilità, inquinamento atmosferico, verde urbano, cittadinanza attiva, cibo e rifiuti.
L’iniziativa è rivolta a tutti i cittadini, con l’obiettivo di renderli più consapevoli della realtà in cui vivono, dando loro la possibilità di partecipare e condividere idee, dubbi e perplessità.
Ogni incontro vedrà la partecipazione di tecnici ed esperti, associazioni ed enti attivi della società civile, con l’obiettivo di rispondere a due domande:
Come la città sta affrontando le sfide ambientali?
Cosa può fare ciascun cittadino per contribuire?
La durata indicativa è di 60 minuti per ciascun incontro.

 

Sarà possibile seguire la tavola rotonda virtuale tramite la pagina Facebook di “Casa dell’ambiente” https://www.facebook.com/casadellambiente

FUTURI INCONTRI

I prossimi incontri dell’evento si terranno:
21 gennaio: Verde urbano e nature based solutions
4 febbraio: Inquinamento atmosferico
18 febbraio: Mobilità
Ambiente a tutto TOndo è organizzato da Casa dell’Ambiente – WEEC
Media partner “.eco, l’educazione sostenibile”, Eco dalle Città, Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro Onlus

Nucleare, Legambiente: “Dopo anni di ritardi è il momento della condivisione”

Deposito nazionale rifiuti radioattivi, pubblicata  la CNAPI

 

 “Serve un cambio di passo per trovare una corretta destinazione per i rifiuti radioattivi a bassa e media intensità, mentre per quelle ad alta intensità serve un deposito europeo”

“Lo smaltimento in sicurezza dei nostri rifiuti radioattivi è fondamentale per mettere la parola fine alla stagione del nucleare italiano e per gestire i rifiuti di origine medica, industriale e della ricerca che produciamo ancora oggi. La partita è aperta da tempo, non è semplice ma è urgente trovare una soluzione visto che questi rifiuti sono da decenni in tanti depositi temporanei disseminati in tutta Italia. Per questo dal 2015 abbiamo più volte denunciato il ritardo da parte dei ministeri competenti nella pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee. Ora è necessario che si attivi un vero percorso partecipato, che è mancato finora, per individuare l’area in cui realizzare un unico deposito nazionale, che ospiti esclusivamente le nostre scorie di bassa e media intensità, che continuiamo a produrre, mentre i rifiuti ad alta attività, lascito delle nostre centrali ormai spente grazie al referendum che vincemmo nel 1987, devono essere collocate in un deposito europeo, deciso a livello dell’Unione, su cui è urgente trovare un accordo”. È questo il commento di Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, sulla Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico (CNAPI), pubblicata oggi dalla Sogin, che individua 67 aree le cui caratteristiche soddisfano i criteri previsti nella Guida Tecnica n. 29 dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) del 2014 e i requisiti indicati nelle linee-guida dell’International Atomic Energy Agency (IAEA).

Già nel 1999 con il dossier “L’eredità radioattiva” Legambiente evidenziò come la stagione del nucleare italiano non fosse finita, alla luce della pesante eredità delle scorie nucleari collocate in depositi temporanei situati in aree assolutamente inidonee e delle operazioni di smantellamento e bonifica delle vecchie centrali ancora da completare. Per questo nel passato l’associazione ambientalista ha più volte ricordato come il problema degli attuali siti nucleari a rischio non può essere risolto costruendo nuovi depositi in questi stessi siti ma individuando, con trasparenza e oggettività, il sito per una diversa e sicura collocazione di tutti i materiali radioattivi presenti in quelle aree. Il Deposito nazionale (che secondo il Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi dovrà essere realizzato entro il 2025) sarà inoltre funzionale allo smantellamento e alla bonifica delle vecchie centrali nucleari ancora presenti sul territorio nazionale e per gestire i rifiuti prodotti annualmente negli ospedali, dall’industria e dai centri di ricerca.

“Il Piemonte ospita oltre l’80% di tutte le scorie nucleari nazionali – dichiara Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – stoccate nei due impianti di Saluggia e Trino. Nei due siti è depositata la grandissima parte delle scorie nazionali ad alta attività, e conseguentemente ad altissima pericolosità. Due siti riconosciuti come inidonei per la vicinanza a fiumi, falde, zone abitate, due siti la cui pericolosità per ecosistema e cittadinanza è assolutamente evidente. Al più presto si deve giungere, ancor prima del 2024, ad un accordo internazionale per il loro trasferimento in quei Paesi che gestiscono già grandi quantitativi di materiali, e che diano tutte le garanzie per trattarli in sicurezza per le persone e per l’ambiente, in attesa del Deposito Unico Europeo. Contestualmente è necessario procedere al trasferimento di tutti gli altri materiali radioattivi nel Deposito Nazionale, scelto con oggettività e trasparenza in modo che possa rappresentare la soluzione caratterizzata dal rischio e dall’impatto più basso possibile”.

“Il documento CNAPI – continua Giorgio Prino – individua in Piemonte 8 siti (due in provincia di Torino e 6 in provincia di Alessandria). È necessario imbastire un percorso trasparente ed un dialogo completo, partendo dai dati dei rapporti SOGIN, con tutti i soggetti territoriali: istituzioni, associazioni, cittadini, tecnici e comunità scientifica. Abbiamo 60 giorni per portare le osservazioni. Lo faremo come sempre basandoci su oggettività scientifiche, in tutela del nostro territorio, delle sue specificità e senza forzature NIMBY”.

“Tutti ricordiamo quello che successe nel 2003 quando l’allora commissario della Sogin e il governo Berlusconi scelsero, con un colpo di mano e senza fare indagini puntuali, il sito di Scanzano Jonico in Basilicata che, dopo le sollevazioni popolari a cui partecipammo anche noi, fu ritirato – conclude Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente – Si tratta di un’esperienza davvero terribile da non ripetere. La pubblicazione della CNAPI è solo il primo passo. Siamo infatti convinti che i troppi ritardi e la poca chiarezza che hanno caratterizzato fino ad ora questo lungo e complesso percorso, rischiano di far partire il tutto con il piede sbagliato. Formalmente da oggi ci sono 60 giorni per produrre delle osservazioni da parte del pubblico al lavoro fatto, ma non ci si può limitare a questo. Ribadiamo con fermezza l’urgenza di avviare un percorso trasparente, partecipato e condiviso col territorio che coinvolga i cittadini, le associazioni, le amministrazioni locali e la comunità scientifica, a partire dalle informazioni contenute nella CNAPI”.

Rinviato lo stop alla circolazione degli euro 4 Diesel

Il Piemonte aveva scritto al Governo nei giorni scorsi insieme alle altre Regioni del Bacino Padano per chiedere una sospensione del blocco alla luce dell’emergenza sanitaria

Euro 4, il Ministro dell’Ambiente accoglie, con una lettera arrivata in serata, la richiesta di proroga per l’entrata in vigore dello stop ai veicoli Euro 4 diesel, avanzata dai presidenti delle quattro regioni del Bacino Padano (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) al termine di un incontro che si è svolto lo scorso 4 gennaio. Una richiesta di rinvio di entrata in vigore della limitazione alla circolazione, motivata dall’emergenza sanitaria in atto e, in questo senso, accolta dal ministro Costa. Nell’incontro le quattro Regioni avevano confermato, per parte loro, il massimo impegno per la riduzione delle emissioni inquinanti nell’area padana in un’ottica di sostenibilità ambientale. “Una proroga di buon senso – commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – la cui richiesta era arrivata non solo dal mondo produttivo ma anche da quello privato, anche alla luce della riapertura delle scuole e quindi con la possibilità di circolare ed evitare situazioni di possibili contagi. Naturalmente sarà una misura temporanea. Da parte nostra non diminuisce l’impegno per combattere lo smog. A breve ci sarà un incontro per definire il piano straordinario per definire la riduzione delle emissioni. La prossima settimana si aprirà la manifestazione di interesse per Move-In, appena avremo il primo provider potremo partire anche con quella misura”.

Piemonte “nucleare”, Cirio: “inaccettabile mancanza di confronto”

«Trovo assurdo che una scelta di questa portata sia stata assunta senza un minimo confronto con la Regione e i sindaci dei territori.

NUCLEARE: IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CIRIO SULLE 8 AREE INDIVIDUATE IDONEE IN PIEMONTE

“È inaccettabile che da Roma piovano di notte sulla testa dei cittadini piemontesi decisioni così importanti e delicate che riguardano le nostre vite»: così il presidente della Regione Alberto Cirio interviene sulla decisione del Governo di inserire il Piemonte tra le regioni in cui sono state individuate ben otto aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale.

Due aree in provincia di Torino (Caluso-Mazzè-Rondissone e Carmagnola) e sei in provincia di Alessandria (Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento, Fubine-Quargnento, Alessandria-Oviglio, Bosco Marengo-Frugarolo, Bosco Marengo-Novi Ligure, Castelnuovo Bormida-Sezzadio).

Stop euro 4 Diesel, le Regioni chiedono il rinvio

Le Regioni del Bacino Padano, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, al termine di un incontro tra i presidenti Stefano Bonaccini, Attilio Fontana, Alberto Cirio e Luca Zaia, a cui hanno partecipato anche gli Assessori all’Ambiente, hanno condiviso la necessità di un rinvio fino al termine dell’emergenza Covid dello stop ai veicoli Euro 4 Diesel previsto per il prossimo 11 gennaio. La richiesta sarà avanzata nelle prossime ore al Ministero dell’Ambiente.

Le restrizioni al trasporto pubblico e alla mobilità privata e le misure di sicurezza adottate per limitare il contagio risultano incompatibili con un ulteriore intervento restrittivo sulla mobilità individuale.

Parallelamente, però, le quattro Regioni confermano il proprio massimo impegno per la riduzione delle emissioni inquinanti nell’area padana, in un’ottica di sostenibilità ambientale, attenzione alla qualità dell’aria e di tutela della salute dei cittadini.

Per questa ragione, contestualmente al rinvio delle misure di restrizione sugli autoveicoli, è stata condivisa la necessità prevedere al contempo adeguate misure compensative per la qualità dell’aria, con l’obiettivo di intervenire in modo incisivo e mirato sui fattori inquinanti legati agli impianti di riscaldamento e alle emissioni causate da attività agricole e di allevamento.

Inoltre, le Regioni del Bacino Padano ribadiscono la richiesta al Governo di lavorare con urgenza a un piano straordinario di interventi strutturali che consentano di ottemperare a quanto previsto dalla condanna della Corte di Giustizia Europea del novembre 2020 circa la qualità dell’aria nel nostro Paese, nonché di attuare le misure già previste e condivise con la Commissione Europea, nel protocollo sottoscritto a giugno 2019 al termine del Clean Air Dialogue dal Presidente del Consiglio.

Allo scopo di velocizzare il più possibile questo processo, verrà richiesto un incontro al Governo per discutere adeguate linee di finanziamento ai progetti che le quattro Regioni hanno già presentato per il piano nazionale Next Generation Eu, per un valore di 2 miliardi, e per ribadire la necessità dell’attuazione delle misure che l’esecutivo si era impegnato a mettere in campo in passato e che ad oggi non hanno ancora trovato risposta concreta.

Le “fototrappole” della sindaca Appendino incastrano chi abbandona i rifiuti

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“Pulire la città è un dovere dell’Amministrazione.
Mantenerla pulita è un dovere (anche) dei cittadini. Chi non lo fa danneggia tutti”

Così la sindaca Chiara Appendino su Facebook comunica i risultati delle foto trappole piazzate in città per scoprire chi abbandona i rifiuti. “Avevamo detto che avremmo messo delle “fototrappole” per individuare chi abbandona illegalmente rifiuti nell’ambiente, e lo abbiamo fatto.

Quello che vedete nella foto è uno dei tanti fermo immagine dei video che ha raccolto la Polizia Municipale. I responsabili sono stati individuati e sanzionati.  Ve lo dico: andremo avanti”.

Prosegue la sindaca:”Abbiamo dedicato tutte le energie possibili per difendere e tutelare l’ambiente e gli spazi verdi di Torino, non permetteremo che gli sforzi nostri – e di migliaia e migliaia di cittadini – vengano vanificati da pochi incivili.

Colgo l’occasione per ringraziare tutti i torinesi che ogni giorno contribuiscono a tutelare il nostro territorio rispettando le regole del conferimento rifiuti. Un ringraziamento anche all’Assessore Alberto Unia, agli uffici del Verde, alla Polizia Municipale e ad Amiat.”

 

Il Museo A Come Ambiente decorato dall’associazione Il Cerchio E le Gocce

Due nuove importanti realizzazioni di arte urbana a tema ambientale sono presenti in città grazie agli artisti Corn79 e Mrfijodor dell’Associazione Il Cerchio E le Gocce. Gli artisti hanno realizzato gli interventi di decorazione dello stabile del Museo A Come Ambiente – MAcA e del frontespizio della palazzina del Comando Territoriale della Polizia Municipale di corso Umbria. Una serie di rappresentazioni realizzate in due siti molto vicini che dialogano tra loro costituendo — di fatto — un unico progetto.

“Per quanto concerne il MAcA” raccontano gli artisti, “il nostro impegno, essendoci specializzati da molti anni in arte urbana, è stato quello di dialogare artisticamente con lo spirito del museo esteriorizzando i concetti racchiusi nei suoi spazi interni, concentrandoci sul valore culturale del museo e creando delle opere in sintonia con il quartiere dove il passato industriale si mescola con l’architettura contemporanea. Tre lati del MAcA per parlare di energia, acqua, economia circolare e riciclo tramite le forme astratte di Corn79 e le illustrazioni di Mrfijodor”.

Il dialogo con i cittadini sui temi ambientali si serve di strumenti diversi” dice Paolo Legato, direttore del MAcA. “Il lavoro di Corn79 e Mrfijodor racconta quello che succede al Museo in maniera evocativa e coinvolgente. La collocazione del Museo in uno dei più grandi parchi post industriali d’Italia sposa perfettamente la street art che ne rilancia la vocazione a essere sempre più un importante polo culturale cittadino.”

Un tema legato all’ambiente figura anche sulla palazzina del Comando della Polizia Municipale.

“Qui il focus è l’equilibrio tra uomo-natura, un bilanciamento che mai come oggi deve essere ristabilito. Le mie illustrazioni” racconta Mrfijodor “mandano un messaggio chiaro: diversi elementi figurativi sono impilati in maniera precaria ma stabile. In bilico su un alveare figurano una sigaretta (simbolo del rifiuto quotidiano gettato nell’ambiente per distrazione), un elefante (animale in via di estinzione), un’automobile e una bicicletta (che rappresentano il nostro stile di vita e le scelte che noi compiamo quotidianamente); infine, una fabbrica che “schiaccia” il tutto. La fabbrica ha una doppia valenza, una concettuale perché è un elemento che deve cambiare ed evolversi, e l’altra di testimonianza a ricordo del passato industriale della zona di Parco Dora. La realizzazione presenta degli elementi ricorrenti: le geometrie matematiche e le api, sia in primo piano che in lontananza. Proprio le api, necessarie all’impollinazione e sempre più in diminuzione, sono diventate il simbolo dell’importanza di un cambiamento necessario. Le astrazioni geometriche e le cromie sviluppate da Corn79 dialogano con le architetture e l’ambiente circostante alle due strutture, muovendosi verso un’estetica armonica, proprio a rappresentare la prospettiva di un possibile futuro differente, rivolto a migliorare il nostro rapporto simbiotico con l’ambiente. Queste scelte di costruzione visiva vengono evidenziate specialmente sulla facciata della municipale in cui proprio l’equilibrio di forme pure rafforza il simbolismo della parte illustrativa. Nella facciata principale del museo le forme astratte diventano morbide, organiche, a rappresentare da un lato l’acqua e dall’altro l’energia, simboli entrambi del processo comunicativo del MAcA.”

Torino ha maturato nel campo della Street Art, della creatività urbana e dell’Arte Pubblica – già a partire dalla fine degli anni ‘90 con la creazione del progetto MurArte – un patrimonio di esperienze, progetti e realizzazioni che la contraddistinguono come una delle capitali europee dell’Arte Urbana. L’attività di questi anni e i molti progetti, sostenuti direttamente o promossi attraverso partnership dall’Amministrazione, hanno in qualche modo sancito l’evoluzione dall’ambito – pur imprescindibile – della libera espressione a quello più prettamente artistico che ha permesso, oltre alla creazione e implementazione di un museo a cielo aperto, di puntare alla valorizzazione del patrimonio esistente presso la cittadinanza e di attrarre turismo culturale in città. In questa ottica la Città di Torino ha aderito a “Street Earth On Tour 2020”, progetto promosso dal Comune di Ravenna in collaborazione con l’Associazione Circuito dei Giovani Artisti Italiani (GAI), che consiste in una call for cities e prevede, tra le altre cose, l’impegno da parte delle città aderenti a realizzare un grande murales sul tema dell’ambiente nella propria città. Grazie a questo progetto dell’Associazione Il Cerchio E Le Gocce, Torino ha reso concreta la sua adesione a “Street Earth On Tour 2020”, in continuità con ToWard2030, l’importante progetto in cui la Città si è impegnata — grazie alla fondamentale partnership di Lavazza — nella realizzazione di opere di arte urbana sulle superfici cittadine con una specifica attenzione ai temi dell’ambiente e della sostenibilità promossi e veicolati attraverso questa forma espressiva.

Le opere sono state realizzate grazie al contributo della Città di Torino, Area Giovani e Pari Opportunità – Torino Creativa, e al Museo A come Ambiente – MAcA. Un ringraziamento speciale va a: Fondazione Contrada Torino Onlus, Roberto Mastroianni, Gaetano Capizzi, Comando Generale e Comando Territoriale della Polizia Municipale.

Stop agli Euro 4 Diesel dal 4 gennaio

Da lunedi 4 gennaio 2021 stop per gli euro 4 diesel, sia adibiti al trasporto persone sia al trasporto merci

Tali veicoli non  potranno più circolare nei territori dei comuni dell’area metropolitana di Torino, dal lunedi al venerdi nella fascia dalle 8 alle 19, come stabilisce il protocollo siglato dalle Regioni della pianura Padana.

L’accordo prevede misure per la limitazione alla circolazione dei veicoli più inquinanti, e riguarda anche ambiti come energia e impianti di riscaldamento.

(Foto Mario Alesina)

Il Comune approva la dichiarazione di emergenza climatica

DA PALAZZO CIVICO La Giunta Comunale ha approvato  su proposta dell’Assessore all’Ambiente Alberto Unia, la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale per la Città di Torino, riconoscendo l’urgenza della lotta al cambiamento climatico e impegnando la città ad una transizione verso l’azzeramento del proprio impatto sul clima.

Torino si aggiunge alle tante città che in Italia e nel mondo hanno dichiarato “emergenza climatica”, riconoscendo e appoggiando le rivendicazioni del movimento Fridays for Future, e impegnandosi a dare il proprio contributo, costituito da azioni concrete, per contrastare il cambiamento climatico e ad attuare politiche sostenibili che abbiano come obiettivo primario la riduzione dell’inquinamento, il rispetto dell’ambiente e dei sistemi naturali, la tutela della salute.

La dichiarazione, preceduta da una mozione del Consiglio Comunale del 1 luglio 2019, impegna l’Amministrazione a reagire nell’immediato per:

– Intensificare il proprio impegno per la riduzione delle emissioni climalteranti e per l’introduzione di energie rinnovabili per incentivare il risparmio energetico nei settori della pianificazione urbana, nella mobilità, negli edifici, nel riscaldamento e raffreddamento, nonché per il contenimento degli impatti e delle vulnerabilità della città associati al cambiamento climatico;

– Favorire e intensificare il coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro soluzione, anche con il supporto di altri enti – Ministero dell’Istruzione, Università, Enti di ricerca e società con competenze specifiche – e di appoggiare tutte le iniziative di rivendicazione del diritto umano al clima;

– Proporre al Governo nazionale, alla Regione e a tutti gli altri enti locali di confermare e aumentare i fondi per la difesa dell’ambiente, del territorio e del clima, e il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale;

– Richiedere al Governo nazionale, alla Regione e a tutti gli altri enti locali competenti di prendere provvedimenti analoghi e di proseguire e andare oltre quanto previsto dall’Accordo di Parigi del 2015, in particolare dimezzare al 2030 e annullare al 2050 le emissioni climalteranti in atmosfera.

La Città ha realizzato e avviato da tempo una serie di progettualità e attività – come l’approvazione del Piano d’azione Torino 2030 e del Piano di Resilienza Climatica – che costituiscono la base per la sua strategia di risposta ai cambiamenti climatici, e protezione ambientale in generale, con l’impegno di sviluppare ulteriori azioni che verranno definite nell’ambito del futuro Piano d’Azione per l’Energia e il Clima, che dovrà redigere in attuazione dell’impegno assunto con l’adesione al nuovo Patto dei Sindaci per il clima e l’energia.

(f.t.) www.comune.torino.it

Blocco diesel euro 4: Venaria chiede di sospendere

A partire dal prossimo 4 gennaio 2021 è previsto il blocco della circolazione dei veicoli adibiti al trasporto di persone e merci Diesel Euro 4.

In considerazione delle criticità connesse alla pandemia Covid-19, al fine di ridurre i disagi ai cittadini e tutelare con atti concreti ed efficaci la salute pubblica, considerata altresì la rilevante riduzione del servizio di trasporto pubblico e le indicazioni governative di utilizzare i veicoli privati, sentita la Giunta, la Città di Venaria Reale ha chiesto con lettera ufficiale inviata alla Regione Piemonte – Direzione Ambiente Energia e Territorio e alla Città Metropolitana – Area Ambiente di posticipare il termine indicato fino alla fine dell’emergenza.

Il sindaco, Fabio Giulivi, dichiara in merito «Da una parte chiediamo ai cittadini di usare meno possibile i mezzi pubblici per evitare rischi di contagi, dall’altra blocchiamo i Diesel Euro 4 che ancora vengono usati da moltissime persone: è un cortocircuito legislativo che genera confusione tra i cittadini.

Sapendo inoltre che gran parte del problema nasce nella stagione invernale con l’accensione di impianti di riscaldamento obsoleti, avendo visto che anche in presenza di riduzioni del traffico il PM10 non cala ed essendo comunque già in vigore i provvedimenti di blocco dei veicoli più inquinanti, speriamo venga accolta questa nuova richiesta di proroga, fino al termine dell’emergenza sanitaria».