agricoltura- Pagina 12

L’agroqualita’ dal campo alla tavola

Sarà il tema della puntata del 20 maggio di PARLACONME,  trasmissione condottadall’Agrifood e Organic  Specialist Simona Riccio

 

Si parlerà di agroqualita’, dal campo alla tavola, nel corso della trasmissione di PARLACONME di giovedì 20 maggio prossimo, dalle 18 alle 19, sulla Radio web Radiovidanetwork, e condotta da Simona Riccio,  Agrifood e Organic Specialist.

Ospiti della puntata saranno Dario Bagarella, Head of Food Certification Strategic Centre e Alberto Mangiantini, Amministratore Delegato presso Gelati Pepino 1884.

Dopo la puntata dedicata al mondo del biologico, trattatoattraverso la testimonianza di protagoniste femminili del settore, la trasmissione PARLACONME approfondisce questa volta il tema delle certificazioni con la partecipazione in studio di Dario Bagarella della multinazionale RINA, azienda che opera nel settore delle certificazioni, delle ispezioni e consulenza ingegneristica.

Per comprendere meglio il ruolo di RINA nel vasto panorama delle certificazioni agroalimentari, durante la puntata sarà presentato un case history di successo costituito dalla storica azienda torinese dei Gelati Pepino, che sarà rappresentatadall’amministratore delegato Alberto Mangiantini.

Gelati Pepino è il marchio storico torinese tra i più antichi e conosciuti a livello nazionale e internazionale,  capace di attraversare la storia d’Italia portando il gusto del buon gelato, rivolgendo sempre una grande attenzione alla selezione delle materie prime di qualità e dando vita, nel 1938, al celebre gelato “Pinguino”.

RINA, nata a Genova nel 1861 come ente di certificazione navale, è oggi una delle più antiche società di classificazione e certificazione internazionali, che è  stata capace di diventare un player internazionale, con oltre 3900 risorse e 200 uffici in settanta Paesi nel mondo, operando all’interno di un’ampia gamma di settori e fornendo una grande varietà di servizi certificati, anche in campo agroalimentare.

Mara Martellotta 

 

Danni da cinghiali, l’assessore ha incontrato i Comuni

L’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa ha effettuato  una serie di sopralluoghi in provincia di Torino nei comuni dove è emersa in modo significativa l’emergenza danni da cinghiali alle colture.

All’incontro in Comune a Rocca Canavese l’assessore ha accolto le istanze provenienti dal territorio e ha illustrato le azioni che la Regione sta mettendo in campo per la selezione e il contenimento da fauna selvatica.

A Barbania l’assessore ha incontrato il sindaco e gli agricoltori insieme ai rappresentanti di Coldiretti Torino: “Un confronto importante con i sindaci e gli agricoltori di queste zone che hanno subito gravi danni causati dagli ungulati alle loro attività, come nel resto del Piemonte – dichiara l’assessore Protopapa – E’ stata ben accolta la notizia che la Giunta regionale sta recependo la sentenza della Corte Costituzionale, provvedimento che permetterà di aumentare i soggetti che possono essere impiegati nell’attività di controllo dei cinghiali”.

Parlaconme: le donne del biologico a confronto

Le donne del biologico a confronto tra tradizione e innovazione nella trasmissione PARLACONME condotta da Simona Riccio su Radiovidanetwork

 

Le donne bio a confronto  tra tradizione, innovazione e sostenibilità  rappresentano il tema della puntata di giovedì 13 maggio di PARLACONME, in onda dalle 18 alle 19 sulla radio web Radiovidanetwork e condotta da Simona Riccio, Agrifood e Organic Specialist.

Si confronteranno ai microfoni di Radiovidanetwork  tre donne del biologico: Carla Gullino, Managing Director presso Gullino Import Export Srl; Ilenia Nordera, General Manager  di “Si.. amoBio” e Simona Fiorentini, Marketing e Sales Manager presso Fiorentini Alimentari Spa.

Quest’anno l’Onu ha proclamato il 2021 l’Anno internazionale della frutta e verdura, rivolgendo l’attenzione e l’impegno verso la sensibilizzazione nei confronti dei benefici nutrizionali e dell’importanza dell’ortofrutta per l’alimentazione umana, la sicurezza alimentare e la salute.

Durante la trasmissione ci si interrogherà sul comportamento da parte delle aziende di fronte al nuovo scenario della pandemia e al cambiamento da parte dei consumatori, che sono diventati più esigenti, e sulle modalità  con cui le aziende abbiano affrontato il periodo anche a livello di investimenti e di comunicazione.

Questo confronto, moderato e stimolato dalla conduttrice Simona Riccio, avverrà con donne e imprenditrici a capo di aziende territoriali appartenuti a famiglie che si occupano prettamente di biologico e che coniugano professionalità, competenza, determinazione e simpatia.

Carola Gullino dirige, insieme al fratello Giovanni, l’azienda ortofrutticola torinese Gullino srl.

Ilenia Nordera, dopo gli studi universitari e la laurea in Economia,ha seguito con passione l’attività biologica del padre, facendo crescere l’attività agricola Bio Trading srl, specializzata nella produzione di mele, pere, kiwi e zucche. Simona Fiorentini, dopo gli studi universitari a Torino in Economia Aziendale, insieme alla sorella Fabrizia, rappresenta la quarta generazione della famiglia alla guida dell’azienda. Dal 2008 si occupa di Marketing e ricopre il ruolo di Marketing e Export Manager.

 

Per seguire la trasmissione collegarsi al sito www.vidanetwork.it

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Mara Martellotta

 

 Protopapa: “Trasformiamo in risorsa il problema dei danni da cinghiali”

Nel corso del 2020 e in queste prime fasi del 2021 l’assessore all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca della Regione Piemonte Marco Protopapa ha coinvolto i responsabili del progetto “Filiera Eco-Alimentare” in diverse riunioni al fine di dar vita ai passaggi e alle attività che stanno alla base di un percorso che permette di:

  • creare un sistema volto a rendere efficiente sia il controllo igienico-sanitario che il controllo qualitativo delle carni, istituendo una filiera tracciata di commercializzazione delle carni di selvaggina sul territorio,

  • gestire le popolazioni di fauna selvatica sul territorio limitando i danni da essa provocati,

  • generare un sistema di economia locale volto a valorizzare una risorsa rinnovabile che trova un grande interesse a livello di ristorazione,

  • formare il mondo venatorio e quello dei trasformatori in maniera nuova e diversa, in termini di contenuti.

Proprio la valorizzazione del benessere animale, seppur possa sembrare un concetto distante e non applicabile all’attività venatoria, rappresenta il vero punto nodale del progetto.

Il progetto, infatti, ha come presupposto fondamentale che le carni di selvaggina derivano da animali a vita libera, che si cibano spontaneamente di ciò che la natura offre e che non entrano mai in contatto con situazioni di stress: tale presupposto, collegato inscindibilmente alla qualità intrinseca del prodotto stesso, ha come conseguenza che un’importante parte di formazione sia dedicata all’etica venatoria affinché vengano sempre rispettate le regole di comportamento anche in questa attività molto presente nella nostra regione.

“Ho ritenuto importante avviare un percorso con i promotori del progetto per comprendere le modalità con cui rendere possibile l’avvio di una filiera locale di qualità sull’intero territorio regionale- dichiara l’assessore Protopapa – Così trasformiamo in risorsa il grave problema dei danni da cinghiali che colpiscono i nostri agricoltori”. “Al tempo stesso promuoviamo azioni di divulgazione e di comunicazione, in vista della prossima stagione venatoria, fondamentali al fine di far conoscere il prodotto al consumatore al quale deve essere data possibilità di capire la differenza fra prodotti di importazione e prodotti locali, sia in termini di qualità che di sicurezza alimentare”, conclude l’assessore Protopapa.

La promozione del progetto è stata affidata a Visit Piemonte nell’ambito delle iniziative 2021. Intanto i promotori hanno già provveduto a portare a compimento ulteriori ricerche, attivandosi per consolidare l’interesse tra le parti coinvolte (cacciatori, macellai, ristoratori) e raccogliendo nel concreto adesioni di imprenditori del territorio per la costituzione di un’associazione dedicata. L’intento è quello di gestire la filiera, il marchio e la comunicazione relativa al progetto stesso, certificando l’origine, la salubrità e la qualità delle carni di selvaggina in un’ottica di benessere animale.

I progetti in agricoltura strategici per la difesa del territorio

Nella seduta straordinaria del Consiglio regionale del Piemonte sono stati annunciati i progetti che il Piemonte presenterà a Roma per la proposta di inserimento nel Recovery Plan.

I progetti legati all’agricoltura rappresenteranno uno degli assi strategici del documento del Piemonte, tutti elaborati ascoltando le richieste del territorio e realizzabili tra i 3 e i 5 anni. Gli interventi riguardano invasi, recupero strutture, messa in sicurezza dei canali irrigui, di energia idroelettrica nonché danni causati da alluvioni.

“L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha lavorato per proporre un piano di carattere strategico e di lungo periodo in materia di protezione del territorio e messa in sicurezza delle risorse idriche piemontesi a vantaggio e tutela del comparto agricolo – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa – Dai territori è emersa la necessità di un piano di investimenti nelle infrastrutture irrigue demaniali e regionali per manutenzione, innovazione e interventi strutturali laddove ci sono danneggiamenti nel tempo o causati da eventi straordinari come è avvenuto durante l’alluvione 2020. Se non si attivano certe opere si mette a rischio l’agricoltura, ma questo deve avvenire nel rispetto di tutte le norme di tutela dei territori”.

L’obiettivo è avviare un processo di ammodernamento del sistema irriguo piemontese e migliorare la gestione delle acque ai fini irrigui, considerando che l’economia agricola è completamente condizionata dalla presenza dell’acqua e le soventi crisi idriche e sempre più presenti siccità portano ad una particolare attenzione per le riserve d’acqua e il non spreco della stessa. Il Piemonte conta su una rete irrigua capillare che è rappresentata da circa 10.000 KM di canali afferenti alla rete principale, oltre a 2000 KM di moderne condotte.

Danni causati dai lupi: dalla Regione bando per i risarcimenti

Aiuti anche agli apicoltori che operano nelle aree di presenza dell’orso

E’ aperto il bando 2021 della Regione Piemonte a favore degli allevatori di ovini, caprini, bovini, equini, con una dotazione finanziaria complessiva di 300 mila euro a sostegno dei costi per la difesa del bestiame e per il risarcimento dei danni causati dalle predazioni da grandi carnivori selvatici al patrimonio zootecnico piemontese.

Il bando prevede inoltre aiuti agli apicoltori piemontesi censiti nella Banca dati nazionale e che non si sono avvalsi di copertura assicurativa, riconoscendo gli indennizzi e i contributi per i sistemi di prevenzione attivati da coloro che svolgono l’attività nelle aree di presenza dell’orso (presenza registrata nel 2020 nel Verbano Cusio Ossola).

Le domande per la richiesta di aiuti vanno presentate entro il 30 giugno 2021 per l’indennizzo dei capi predati nel periodo che intercorre dal 1/06/2020 al 31/05/2021.

Viene riconosciuto il risarcimento anche per i capi dispersi a seguito dell’evento predatorio se inseriti nel verbale Asl.

E’ previsto il rimborso diretto agli allevatori che hanno denunciato la predazione, pari al 100% del valore commerciale del capo. Vengono inoltre riconosciuti i danni indiretti da predazione per le spese veterinarie e farmaceutiche per gli animali feriti; per la rimozione e smaltimento dei capi, per il risarcimento delle perdite di produzione.

Il bando è pubblicato sul sito della Regione Piemonte al link https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/costi-difesa-bestiame-indennizzi-predazioni-grandi-carnivori-bando-n12021

“Con questo bando regionale diamo un rimborso diretto ai nostri allevatori per i danni subiti dalle predazioni del lupo – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa – Si tratta di una prima azione, il prossimo passo sarà l’apertura del bando regionale per i contributi per i sistemi di prevenzione e di difesa dalle predazioni e al termine della stagione del pascolo, entro fine 2021 verrà pubblicato un ulteriore bando per gli indennizzi da predazione”.

Agricoltura, sinergie tra Piemonte e Valle d’Aosta

Assessori regionali Protopapa e Sapinet: “Al lavoro per strategie comuni nella pianificazione del Programma di sviluppo rurale e nella valorizzazione dell’agroalimentare”.

 Gli assessori all’Agricoltura Marco Protopapa del Piemonte e Davide Sapinet della Valle d’Aosta si sono incontrati a Torino, nella sede regionale dell’assessorato e alla presenza del Direttore e dei funzionari, esprimendo reciproco interesse in una collaborazione tra le due Regioni in tema di agricoltura: dalla pianificazione del Programma di sviluppo rurale alla valorizzazione dei prodotti agroalimentari.

“E’ emersa la necessità di rafforzare la collaborazione tra le due regioni lavorando verso strategie comuni in agricoltura – sottolinea l’assessore all’Agricoltura e Cibo del Piemonte Marco Protopapa – Due territori che condividono molte delle esigenze e delle problematiche provenienti dal comparto lattiero – caseario e degli allevatori, della viticoltura eroica e della valorizzazione e della tutela del territorio rurale e di coloro che vi abitano”.

“Rispetto al Piemonte, la Valle d’Aosta ha un contesto di dimensioni ridotte, con una realtà basata su piccoli numeri, – dice l’assessore all’Agricoltura della Regione Valle d’Aosta Davide Sapinet – ma riteniamo che il confronto e il lavoro comune possano essere arricchenti e proficui per entrambi, per dare forza alle istanze dei nostri territori. Saranno affrontati temi più tecnici, avviando un dialogo tra le rispettive strutture, e vogliamo creare sinergie anche per la promozione dei prodotti enogastromici, sulla scia di alcune esperienze positive avviate in passato”.

Agricoltura italiana? Coldiretti: “La più green in Europa”

Accordo con “Cascina Pulita” per raccolta e gestione rifiuti a livello nazionale
L’agricoltura italiana grazie ai suoi primati green in Europa riveste un ruolo strategico per la
transizione ecologica prevista dal nuovo Recovery Plan italiano.

E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della firma della convenzione nazionale per promuovere un approccio sempre più
sostenibile alle produzioni grazie a un circuito organizzato di raccolta per i rifiuti con l’agricoltura
italiana che vanta un livello di scarti agricoli di gran lunga inferiore agli altri settori e rappresenta
appena il 7% di tutte le emissioni a livello nazionale rispetto a industrie e trasporti con un trend
in calo rispetto alla crescita registrata invece da Francia, Germania, Regno Unito e Spagna.

La convenzione quadro fra Coldiretti e Cascina Pulita – società di riferimento in Italia per la
gestione dei rifiuti agricoli – è nata per compiere un ulteriore balzo in avanti nel sistema di gestione e raccolta dei rifiuti, regolato oggi su base regionale e provinciale, e fornire un quadro
unitario di riferimento, assicurando maggiori semplificazioni degli adempimenti burocratici a carico dei produttori agricoli nell’ambito di un miglior coordinamento dei compiti e delle responsabilità tra aziende agricole e gestori del ritiro dei rifiuti. Attraverso un servizio di raccolta semplice,
efficiente e continuativo Coldiretti intende favorire il corretto stoccaggio, la differenziazione, il
recupero e l’ottimale smaltimento dei rifiuti agricoli, contribuire alla semplificazione degli oneri
burocratici a carico delle imprese e contenere i costi per le imprese agricole.

“L’agricoltura italiana è una risorsa strategica per avviare una nuova stagione di sviluppo economico e lavoro per il Paese per questo dobbiamo mettere in campo gli
strumenti per aiutare tutte le aziende nei processi di innovazione e di maggiore sostenibilità” spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “la
gestione corretta e trasparente dei rifiuti permette di agevolare la transizione verso
il modello di economia circolare per migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse con
una semplificazione burocratica e dei servizi”.

Con il suo progetto ZeroScarti, a cui è improntato il circuito organizzato di raccolta, Cascina
Pulita mira a raggiungere la completa circolarità di questi rifiuti e riesce oggi a valorizzarne il
95%, anche grazie ad un impianto Clean Wash unico in Italia, che permette di effettuare la
bonifica dei contenitori di fitofarmaci – tra gli scarti agricoli più diffusi che rimanevano tuttavia
ancora non reimmissibili nel circuito virtuoso del riciclo – e di destinarli al recupero di materia
anziché alle discariche o all’incenerimento. Cascina Pulita è punto di riferimento nazionale per
la gestione dei rifiuti agricoli, in diverse parti d’Italia: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna,
Toscana ma anche Veneto, Lazio, Umbria, Marche e Friuli Venezia Giulia.

“Siamo molto felici di essere riconosciuti come il partner ideale per la costituzione di
un circuito organizzato di raccolta dei rifiuti agricoli su base nazionale – afferma
Marco Vergero, Presidente di Cascina Pulita – I nostri continui sforzi per incrementare una raccolta diffusa di questi rifiuti e aumentarne le possibilità di valorizzazione
a beneficio dell’economia circolare sono stati ancora una volta premiati. E questo ci
dà un nuovo, ulteriore incentivo per supportare i nostri clienti nella gestione sostenibile delle attività agricole e cercare soluzioni innovative per sviluppare sempre più la
filiera del riciclo.”

www.cascinapulita.it
www.coldiretti.com

Fotovoltaico, Confagricoltura Piemonte: “Regole da rivedere”

Confagricoltura ricorda che il 22 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Terra. Tra gli obiettivi indicati dall’ONU per lo sviluppo sostenibile, insieme all’efficientamento delle reti di distribuzione di acqua potabile, al trattamento in modo sicuro delle acque reflue, alla raccolta differenziata di rifiuti urbani, alla protezione delle aree terrestri e marine, vi è l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili.

Pur considerando l’aumento dei costi per quanto riguarda la manodopera e i trasporti che si è registrato negli ultimi mesi, le spese per la realizzazione dei parchi solari – i pannelli fotovoltaici installati a terra –  sono in calo da diversi anni.

Nell’ultimo decennio si è registrato un calo dell’80% dei prezzi dei moduli FOB (Free on board) dalla Cina, su base dollaro per watt, da oltre 1 dollaro per watt del 2011 a 0,22 dollari degli ultimi mesi. Esiste perciò un rinnovato interesse da parte di numerosi operatori, anche in Piemonte, verso la produzione di energia rinnovabile mediante la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra su suolo agricolo.

Per Confagricoltura la materia dei parchi solari, regolata anche dalla Regione Piemonte con una deliberazione della giunta regionale del 14 dicembre 2010, deve essere ridiscussa alla luce dell’evoluzione del quadro generale di riferimento.

Attualmente nella nostra regione – chiarisce il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro – non è possibile realizzare impianti fotovoltaici a terra soltanto sui terreni che, in aree classificate agricole dai Piani Regolatori comunali, ricadano nella prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo”.

Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia ha scritto una lettera al presidente della Regione Alberto Cirio e agli assessori all’Agricoltura Marco Protopapa e all’Ambiente Andrea Marnati per sottolineare che è necessario “contemperare l’esigenza di diffusione degli impianti per la produzione di energia rinnovabile, sostenuta dalle politiche europee e nazionali, con la salvaguardia degli interessi agricoli, ambientali e paesaggistici. Per questi motivi – ha affermato Allasia – occorre promuovere un confronto per individuare le iniziative da adottare per assicurare la transizione verso un nuovo modello energetico sostenibile, nell’interesse del territorio e della società piemontese”.

 

Con Agriflor è sempre “zona verde”. Torna il mercatino in piazza Vittorio

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Domenica 25 aprile, dalle 9 alle 19 in Piazza Vittorio Veneto a Torino, torna l’appuntamento mensile con il mercatino di Agriflor. Protagoniste principali le rose e le peonie.

 

L’appuntamento di Agriflor aprile è in programma domenica 25 aprile in Piazza Vittorio Veneto a Torino dalle 9 alle 19.

 

Come è avvenuto per tutte le passate edizioni e come è stato ampiamente riconosciuto da tutti coloro che hanno partecipato realmente alla manifestazione, Agriflor sarà organizzata in totale sicurezza, con il controllo delle temperature, ingressi scaglionati e contingentati e con la garanzia e il controllo del giusto distanziamento tra i banchi e tra le persone per evitare assembramenti.

 

Il mercatino di Agriflor proporrà anche domenica prossima prodotti florovivaistici e alimentari, che sono per definizione deperibili e stagionali: motivo per cui lo svolgimento di AgriFlor è sempre stato concesso dal DPCM anche durante la zona rossa.

Un’occasione molto importante per i florovivaisti e i piccoli produttori piemontesi di mettere in mostra le proprie varietà ed eccellenze, in una situazione estremamente complessa per le loro attività, sempre più in crisi in questo periodo.

 

Grandi protagoniste di questa edizione di Aprile saranno le rose e le peonie, fiori tra i più amati dagli appassionati del verde. Ma saranno tante altre le bellezze “floreali”, provenienti esclusivamente dal Piemonte, che si potranno scoprire girando per i banchi di Agriflor: ortensie, azalee, camelie, arbusti, orchidee e ancora aceri e cactacee. Non mancheranno piante ornamentali ed erbacee perenni, bonsai e piccoli frutti, piante aromatiche.

 

Un vero e proprio tripudio di colori per allietare il pubblico amante della natura e delle piante. Insieme alla proposta florovivaistica, Agriflor ospiterà anche alcune eccellenze agroalimentari piemontesi con i prodotti tipici del nostro territorio, come i formaggi, verdure essiccate, il miele, vino, ma anche le farine e i biscotti.

 

Per scoprire il sempre più ampio e rigoglioso mondo florovivaistico di FLOR, tutti potranno continuare a collegarsi su eflor (www.eflor.it) la prima piattaforma floreale italiana che mette in contatto tutti gli appassionati del verde, con gli esperti del settore e i florovivaisti.

Un luogo di incontro virtuale dove sarà possibile “visitare” i vivai, ammirare le foto delle piante, conoscere tutte le loro caratteristiche, scambiarsi opinioni “green”, chiedere suggerimenti e, naturalmente, acquistare fiori di ogni tipo ma anche oggettistica per il giardinaggio, libri, sementi e prodotti naturali, decorazioni per la casa e il giardino.

Ad Agriflor aprile sarà presente un banco eflor dove poter ritirare le piante ordinate sulla piattaforma e fare quattro chiacchiere con gli organizzatori per avere suggerimenti e farsi indirizzare verso la pianta migliore per le proprie esigenze.