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Equitazione: primo posto per il “nostro” Pellegrino

Il torinese vince la gara più importante all’internazionale di Sanremo
Dopo aver ascoltato tanti inni stranieri, ecco finalmente risuonare quello di Mameli, a Sanremo, grazie al torinese Marco Pellegrino (nella foto) che ha vinto la gara più importante della seconda giornata del Concorso internazionale di equitazione. Nella 140, in sella a Vick du Croisy, cavallo italiano di soli 8 anni, ha preceduto la francese Mario Trosset, il tedesco Marcel Wolf, lo spagnolo Manuel Pinto. Trentotto i partecipanti. Pellegrino è alla dodicesima consecutiva partecipazione alla kermesse matuziana. <Venivo – racconta – con Ignaçe Philips, mio istruttore. Poi mi sono messo… in proprio. A Sanremo torno perché qui si sta davvero bene. Campo magnifico, concorso molto bene organizzato, concorrenti tranquilli e contenti>. Marco monta al Castello di Ternavasso (frazione di Poirino in provincia di Torino). Il suo successo, precedendo tanti quotati stranieri professionisti, vale molto di più dell’apparenza perché Pellegrino nella vita di tutti giorni lavora nella sanità integrativa. <Ma prima di andare a lavorare – dice – monto due ore e mezza tutti  giorni. Certo, è un sacrificio. Mi devo alzare alle 6 e partire da corso Vittorio,a Torino, dove vivo, per raggiungere Ternavasso. Ma è la mia passione e per il momento riesco a conciliare cavalli e lavoro>. Juventino, è anche appassionato di sci e viaggi. Quest’anno ha ottenuto un secondo posto ad Arezzo, è risultato il migliore italiano al concorso di Busto Arsizio e ha pure vinto nel Toscana Tour. In passato, per restare a sanremo, aveva ottenuto un secondo posto nel Derby dei Fiori e pure vinto, ma nelle categorie Giovani Cavalli. Cavalli che ora, pur avendo solo 8 anni, gli stanno già dando grandi soddisfazioni. <Ne ho tre di quell’età – dice – e spero proprio di poter continuare a lungo con loro>. E, ovviamente, vincere. Il futuro immediato è però a Sanremo dove domani tenterà un difficilissimo bis nel Gran Premio (24 mila euro in palio). Molto agguerrita a concorrenza. Al concorso sanremese sono in lizza cavalieri provenienti da 19 diversi stati.

PAOLA GIANOTTI CONQUISTA IL GIAPPONE E UN NUOVO RECORD

Paola Gianotti ha portato a termine con successo la sua ultima impresa. Alle 21 ora locale del 1° giugno 2017 ha raggiunto Cape Sata, il punto più meridionale dell’isola di Kyushu, centrando l’obiettivo di attraversare tutto il Giappone in bici, da nord a sud, nel più breve tempo possibile. Il record è ora in fase di convalida da parte del Guinness World Records e sarà il terzo conquistato dall’atleta eporediese. Partita il 24 maggio da Cape Soya, all’estremo nord, ha percorso 2.764 chilometri in nove giorni, con una media di 308 chilometri al giorno, su e giù per 16.700 metri di dislivello. Sono state 75.480 le calorie consumate dall’ultracycler eporediese, sempre ben motivata e concentrata sull’obiettivo finale: “sono molto soddisfatta di aver portato a termine questa impresa, che ho vissuto con grande concentrazione e determinazione, pensando che presto sarei tornata in Uganda a proseguire l’importante progetto di charity iniziato nel 2016”. Com’era stato ampiamente previsto una delle maggiori difficoltà è stata la complessità della rete stradale giapponese: “in questi nove giorni ho attraversato 2.446 semafori: molte interruzioni che hanno spezzato a volte la mia concentrazione; ringrazio le tantissime persone che mi hanno supportato e seguito attraverso l’app “Follow me” di Sport Plus Health, oltre al mio prezioso e fondamentale team e agli sponsor che continuano a credere in me”. Nei prossimi mesi Paola tornerà in Uganda con Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo (africamission.org), per aprire un’officina per le bici e formare giovani meccanici locali. La raccolta fondi lanciata nelle scorse settimane ha già coinvolto molti sostenitori e continua sul sito www.keepbrave.com. Domenica 11 giugno Paola sarà presso l’Oasi Zegna nelle Alpi biellesi ad inaugurare il nuovo anello bike, una pedalata non competitiva aperta a tutti, al termine della quale racconterà la sua esperienza in Giappone. “Ho conosciuto una cultura molto attenta e rispettosa, soprattutto nelle strade, dove gli automobilisti prestavano molta attenzione nel sorpassarmi”.

Correndo per le caserme di Torino

Mancano oramai pochi giorni alla partenza della seconda edizione di “Correndo per le caserme” corsa podistica non competitiva in programma domenica 11 giugno 2017 organizzata dal Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito in collaborazione con il Comando Regionale Piemonte della Guardia di Finanza, la  Brigata alpina Taurinense, la Scuola Allievi Carabinieri di Torino e il G.S. Atletica di Nichelino.

La partenza è prevista alle ore 09.00 dal Complesso Sportivo Militare “M.O.V.M. Cap. N. Porcelli – Piazza d’Armi (Corso Galileo Ferraris 200, Torino) con ogni condizione meteorologica. Il percorso è un anello di 9,6 km che attraversa la Caserma Monte Grappa e Palazzo Arsenale (Esercito), la Caserma Cernaia (Carabinieri), la Caserma Emanuele Filiberto (Guardia di Finanza) per concludersi in Piazza d’Armi. “Correndo per le caserme” è un’occasione per correre a fianco delle donne e degli uomini delle Forze Armate e di Polizia attraverso i luoghi simbolo della nostra storia. La manifestazione offre anche l’opportunità per compiere un gesto sportivo e allo stesso tempo solidale: l’evento sosterrà infatti la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e si correrà in concomitanza con la 18^ edizione della “Stracandiolo”, manifestazione con la quale è gemellata. Informazioni di dettaglio chiamando i numeri 011.56032130 – 56032131 – 3355922873 dalle 08.30 alle 16.30 di tutti i giorni precedenti l’evento.

Sara Carli, un’altra stella azzurra per il ghiaccio torinese

La giovane promessa dell’Ice Club Torino ha ottenuto il punteggio necessario per entrare nella squadra azzurra

La stagione agonistica 2016/2017 di pattinaggio artistico sul ghiaccio si è conclusa da poche settimane e allenatori, atleti e coreografi stanno già lavorando intensamente per scegliere le musiche, preparare i programmi e inserire nuovi elementi tecnici.Incontriamo una giovane promessa del pattinaggio artistico che, a marzo, si è laureata Campionessa Italiana Cadetti Elite e ha ottenuto il punteggio necessario per entrare nella squadra azzurra: Sara Carli.

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–         Sara, come ti sei avvicinata al mondo del pattinaggio? A quanti anni hai iniziato a praticare questo sport?

I miei genitori mi hanno portata a pattinare su una pista pubblica quando ero molto piccola. Non avevo nemmeno quattro anni. Mi è piaciuto subito moltissimo e da quel giorno li ho, praticamente, obbligati, ad andare a pattinare ogni domenica. Successivamente, mi sono iscritta ad un corso dell’Ice Club Torino, ho iniziato a gareggiare e… eccomi qua!

–         Sei allenata da Cristiana Di Natale dell’Ice Club Torino, una coach di livello internazionale formatasi nella scuola del grande Alexeij Mishin. Com’è il vostro rapporto, come ti trovi a lavorare con lei?

–         Cristiana è la mia maestra e allenatrice da quando avevo sette anni. E’ sempre molto gentile e serena, ma, al tempo stesso, sa essere severa, estremamente precisa e attenta ad ogni dettaglio. Fin dall’inizio mi sono trovata bene a lavorare con lei, sa come prendermi, sa come stimolarmi e come ottenere da me quello che vuole, cioè il massimo! Riesce a capirmi e ha creato un ottimo rapporto con me. Oltre a Cristiana mi allenano anche Edoardo de Bernardis e Fabiana Di Natale che segue soprattutto la parte coreografica dei miei programmi e la mia preparazione atletica.

–         Nella stagione appena terminata hai vinto il titolo di Campionessa Italiana Cadetti Elite. Ci racconti quella gara?

Per la finale del Campionato mi sono allenata con grande impegno, volevo fare bene, finire la stagione con un bel risultato e raggiungere, per la seconda volta, il punteggio che mi avrebbe consenti l’accesso alla Squadra Nazionale.

Sono stata sorteggiata nell’ultimo gruppo e ho visto le prove delle mie compagne di squadra e delle altre ragazze prima che toccasse a me; quando è arrivato il mio turno, mi sono detta “Sara, ora non hai più scuse. Puoi farcela! Dipende da te!” e mi sono concentrata. Ho pattinato il mio flamenco come tante volte avevo fatto in allenamento, pensando soltanto alla musica e all’esecuzione degli elementi.

Quando poi al “kiss and cry” sono arrivati i risultati mi sono commossa perché non avevo mai ottenuto un punteggio così alto. L’emozione è stata veramente forte.

Come completamento di quella fantastica giornata ho potuto condividere il podio della finale del Campionato Italiano con la mia grande amica Desiree Podda, anche lei atleta dell’Ice Club Torino.

–         Le vittorie e i punteggi ti hanno consentito di entrare in Nazionale a 12 anni. Quale emozione si prova a raggiungere questo traguardo?

–         Sai, quando sono arrivata al mio primo raduno a Cavalese ho pensato a Carolina Kostner, a quando nelle interviste dice che gareggiare per l’Italia è un onore per lei. Solo in quel momento ho capito veramente che cosa intenda. Quando provi in prima persona che cosa significa vestire i colori azzurri capisci che rappresenta per un atleta un’emozione unica, difficile da trasmettere agli altri, difficile da spiegare!

–         Recentemente, hai iniziato a praticare la disciplina di coppie di artistico, nella categoria Junior Elite, con Marco Pauletti. Ci parli di questa esperienza? Come ti trovi a pattinare con lui?

–         Ho iniziato a pattinare con Marco Pauletti nel mese di febbraio di quest’anno e fin dall’inizio abbiamo trovato, quasi istintivamente, una buona sintonia nella pattinata e nei salti in parallelo e lanciati e stiamo progredendo rapidamete nell’esecuzione degli altri elementi di coppia. Cristiana Di Natale ci sta preparando per le competizioni della prossima stagione quando ci vedrete esordire come coppia.

–         Insieme avete già preso parte a due seminari ISU e al raduno della Nazionale a Cavalese. Dove può arrivare la vostra coppia?

–         L’avere partecipato ai due seminari ISU e al raduno della Nazionale con allenatori di altissimo livello ci ha fatto capire che dobbiamo lavorare molto per migliorarci e approfittare di ogni opportunità per imparare il più possibile.

Per quanto riguarda i traguardi, preferisco pormi un obiettivo alla volta. In questo momento, con Marco stiamo lavorando per fare bella figura in ambito nazionale e crediamo possibile anche qualcosa di più.

–         Come si svolge una tua giornata di allenamento?

–         Allenarmi nel periodo scolastico è faticoso. Frequento la seconda media a Venaria Reale, molto lontano dai palazzetti del ghiaccio nei quali si svolgono le sessioni di allenamento. I miei genitori tutti i giorni mi portano da una parte all’altra della città. Normalmente, pranzo e mi cambio in auto per guadagnare tempo ed essere puntuale. Alterno sessioni di ghiaccio con attività a secco: danza, ginnastica e sollevamenti con Marco.

Ritornata a casa affronto, come ogni ragazza della mia età, i compiti e gli impegni scolastici.

–         Dove preparerai la prossima stagione?

–         La società per la quale pattino, l’Ice Club Torino, anche quest’anno, ha organizzato uno stage estivo a Cerreto Laghi per il mese di luglio. Ad agosto, invece, proseguiremo la preparazione a Courmayeur.

–         Ci puoi anticipare i programmi di gara?

–         Certo! Per la coppia di artistico abbiamo scelto musiche dell’antica Roma tratte dal film “Alexander” per il programma corto, mentre per il lungo stiamo ancora valutando diversi generi musicali…

–         Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?

–         Cercherò di impegnarmi per fare sempre meglio e per imparare nuovi elementi. Penso che con il duro lavoro e la passione si possano raggiungere buoni risultati. Non mi pongo obiettivi a medio o lungo termine. Vedrò dove mi potrà portare il mio impegno quotidiano. 

–         Chi è Sara Carli fuori dal ghiaccio?

 –         Sara è una ragazzasemplice come tante altre adolescenti, che ama il pattinaggio e gli studi, che frequenta la seconda media con ottimi risultati, ha la passione per il disegno, la musica e si dedica alla realizzazione di origami!

 

Barbara Castellaro

Agnelli: “Il mio pensiero a chi era a Torino”

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli, dopo il dramma di piazza san Carlo a Torino,  ha dichiarato a fine partita: “il mio  pensiero di solidarietà a chi era a Torino, non so bene cosa è successo, doveva essere una serata di festa. Abbiamo un buon motivo per invitare a Kiev chi si è fatto male stasera.”

 

(foto: Claudio Benedetto – www.fotoegrafico.net)

Lucrezia Beccari, dal Piemonte alla conquista del mondo

Nel 2018, in Corea, si svolgeranno le Olimpiadi invernali che saranno probabilmente la gara di addio della trentenne Carolina Kostner che aveva conquistato a Sochi una medaglia di bronzo nel pattinaggio artistico femminile. Molti tecnici si stanno interrogando su chi potrà raccogliere la pesante eredità della campionessa altoatesina e, nel settore giovanile, già da alcuni anni si è fatta notare Lucrezia Beccari, classe 2003, piemontese di Rivoli, che indossa i colori dell’Ice Club Torino, dove è allenata da Edoardo De Bernardis e Claudia Masoero. La giovanissima pattinatrice è stata fermata da un brutto infortunio all’inizio della stagione, ma, nonostante l’assenza di tre mesi dalle piste, ha avuto la forza per riprendersi e imporsi in appuntamenti importanti come il Campionato Nazionale Novice Advanced Elite, nel quale ha conquistato la medaglia d’oro, e la Rooster Cup di Parigi dove si è classificata seconda, ma pattinando il miglior programma libero.

Classe, grinta e determinazione contraddistinguono la Beccari che sta lavorando duramente per realizzare il sogno di tutti gli atleti: la partecipazione ad un’Olimpiade e la conquista di una medaglia.

 

Ti alleni con l’Ice Club Torino, al Palatazzoli. Come è iniziata questa esperienza?

 

– Mi sono avvicinata al mondo del pattinaggio quasi casualmente, grazie ad una pista che avevano montato nella mia città, Rivoli, durante il periodo natalizio. A sei anni ho iniziato a pattinare al Tazzoli. I miei genitori mi hanno sempre incoraggiata a seguire le mie passioni e il pattinaggio è stata subito una di queste. Nel 2014 ho cominciato ad allenarmi con l’Ice Club Torino, una squadra fantastica. Ho instaurato un rapporto di fiducia con il mio allenatore e coreografo, Edoardo De Bernardis che è attento ad ogni particolare e mi stimola a fare sempre meglio. Edoardo è anche il mio coreografo e riesce a creare per me programmi davvero straordinari come quelli della stagione appena terminata: il corto sul “Notturno” di Grieg e il libero sulla colonna sonora di “Quinto Elemento”.

 

 

State già lavorando ai programmi per la prossima stagione?

 

 

– Sì, nel mondo del pattinaggio, appena terminano le gare, si inizia ad ascoltare le musiche, a sceglierle, a costruire i nuovi programmi. Edoardo De Bernardis è estremamente creativo e riesce proporre coreografie che si adattano perfettamente alle caratteristiche delle atlete che segue. Corto e lungo saranno decisamente diversi l’uno dall’altro. Nel primo, un programma moderno, pattinerò sulle musiche di “Alien”   e un brano dei Chemichal Brothers. Nel lungo, invece, renderò omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita nei lager, alle vittime dell’Olocausto. Voglio ricordare tutti i bambini e gli adolescenti che sono stati sterminati nei campi di concentramento, nei ghetti, voglio onorarne la memoria attraverso il mio pattinaggio.

 

 

La stagione che è appena terminata è stata difficile per te. Hai subito un infortunio molto grave che ti ha tenuta a lungo lontana dagli allenamenti e dal ghiaccio. Ma sei riuscita a tornare e a vincere appuntamenti importanti come il Campionato Nazionale Novice Advanced Elite e a classificarti seconda alla Rooster Cup di Parigi, realizzando il libero migliore.

 

 

– La frattura multipla alla rotula mi ha fermata per 3 mesi e mi ha costretta a portare il gesso. Grazie alla mia determinazione ho trovato i me stessa la forza per reagire e sono riuscita a riprendermi prima del previsto. La mia famiglia, Edoardo de Bernardis e Claudia Masoero sono stati importantissimi e mi hanno sempre sostenuta. Amare qualcosa come io amo il pattinaggio ti aiuta a lottare e a credere fino in fondo anche nei momenti più bui. Quando ho ripreso a gareggiare ho provato una gioia indescrivibile. Ho potuto prendere parte ai Campionati Nazionali Novice Advanced Elite di Aosta e vincere il titolo di Campionessa nazionale. Successivamente ho conquistato il secondo posto alla Rooster Cup di Parigi. Attualmente mi sto allenando per perfezionare la combinazione di salti triplo-triplo e cerco di migliorare tutti gli elementi. Pretendo molto da me stessa. Non mi accontento mai e sono una lottatrice.

 

 

Sei considerata uno dei giovani talenti italiani e fai parte della Nazionale azzurra

 

 

– Sono stata inserita nel progetto “Talenti” della Nazionale italiana e sono entrata in Nazionale, nel singolo femminile, a 11 anni. In passato ho praticato anche la danza sul ghiaccio con Pietro Turbiglio e, con lui, ho vinto il Trofeo delle Regioni e ho realizzato il punteggio per entrare nella squadra azzurra. Quando Pietro ha smesso, ho pattinato nell’artistico di coppia con Paolo Balestri e anche con lui sono entrata in Nazionale… Adoro tutte le discipline del pattinaggio, ma gli impegni non mi consentono di conciliarne due a livello agonistico…

 

 

Chi è Lucrezia Beccari?

 

 

– Una ragazza normale che sta terminando le scuole medie inferiori presso l’Istituto paritario “Salotto Fiorito” di Rivoli, che ama stare con la propria famiglia e cucinare. Lucrezia è una pattinatrice con grandi sogni: il podio Olimpico è il primo fra tutti!

 

 

Marco Travaglini

(foto: Barbara Castellaro)

 

Cardiff, Allegri: “Dobbiamo essere diabolici”

Massimiliano Allegri nella conferenza stampa a Cardiff per la finale di Champions ha detto che la Juventus ha “lavorato tutto l’anno e  le vittorie di quest’anno sono state di allenamento per arrivare a questa partita. Ma dobbiamo vincere e dovremo capire quando sarà il momento di attaccare e quando di difendere, con  la convinzione di portare a casa la Coppa ed essere diabolici nel colpire quando il Real ci concederà qualcosa. Ora la squadra ha la cattiveria e la convinzione giuste per portare a casa la Champions. Dovremo pensare a fare le cose giuste nella finale, senza pensare a cosa è successo 20 anni fa, o 10 anni, o 50…”. 

foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net

I campionati italiani di Karate Tradizionale

La Città di Casale Monferrato ospiterà, sabato 10 giugno e domenica 11 giugno prossimi, al Palazzetto dello Sport “Paolo Ferraris”,   la fase finale dei campionati italiani di Karate Tradizionale della Federazione Italiana di Karate Tradizionale (FIKTA), che raccoglie nelle sue fila oltre 500 società, 25.000 iscritti e 1.000 tecnici, che fanno riferimento agli insegnamenti del Maestro Hiroshi Shirai, al cui competente ed appassionato insegnamento si deve lo sviluppo del Karate tradizionale in Italia.

L’Associazione Sportiva Yudanshakai Casale, diretta dal Maestro Valerio Polello, dopo aver organizzato due edizioni dei campionati italiani nel 1999 e nel 2002, una edizione dei campionati europei nel 2009, tre edizioni del Trofeo Topolino e la prima edizione nazionale del Trofeo Kenshin Bobo per bambini e ragazzi, per la terza volta ha ricevuto l’incarico di organizzare i campionati italiani, alla cui organizzazione dell’edizione 2017 daranno il loro fattivo apporto le scuole di karate tradizionale Yudanshakai San Salvatore e Sanyukai Valmacca, dirette dagli allievi del maestro Polello, Emanuele Berrone e Andrea Billitteri. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Casale Monferrato, e costituirà, oltre che un avvenimento sportivo di rilievo nazionale, un’importante occasione di promozione della pratica del karate tradizionale ed un importante richiamo turistico per la città ed il Monferrato, quest’anno insignito del prestigioso riconoscimento di European Community of Sport. Si attendono, per i due giorni di manifestazioni, oltre 500 presenze tra atleti, accompagnatori, arbitri, ufficiali di gara e autorità federali, che avranno modo di visitare la città e conoscere l’ospitalità del territorio casalese e della zona.Per tutta la durata della manifestazione, durante la quale si svolgeranno le finali di kata, kumite, fukugo ed enbu, con 50 categorie di gara, individuali e a squadre, l’ingresso al Palasport Paolo Ferraris è libero e gratuito.

La gara sportiva si svolgerà in due giornate, con inizio dalle ore 9,30 di sabato 10 giugno. Nella prima giornata sono previste le gare, maschili e femminili, di Kata individuale, per le categorie cadetti, speranze, juniores e seniores, di kata a squadre, di fukugo, di kumite individuale della categoria cadetti e di enbu. Di particolare richiamo le finali di ciascuna categoria, che si svolgeranno a partire dalle ore 16. La seconda giornata, domenica 11 giugno, sarà dedicata al Kumite, con lo svolgimento delle prove individuali maschili e femminili per le categorie speranze juniores e seniores, a cui faranno seguito le prove di kumite a squadre. Le finali delle prove individuali sono previste per le ore 12 Il supporto in tutte le fasi della manifestazione sarà curato dai volontari del gruppo di genitori Yudanshakai, la cui indispensabile collaborazione ha sempre garantito la perfetta ed apprezzata riuscita delle manifestazioni casalesi. L’appuntamento di giugno assume un ulteriore particolare significato per la Yudanshakai Casale, in quanto rappresenterà l’occasione per salutare e ringraziare Chiara Polello, l’atleta che quest’anno conclude, per raggiunti limiti di età, una carriera agonistica che l’ha vista protagonista a tutti i livelli, vincitrice di una serie ininterrotta di titoli italiani e culminata nel prestigioso titolo di campionessa del mondo a Davos nel 2004, in un’edizione che aveva registrato la partecipazioni di atleti di 25 nazioni di tutti i continenti. Durante tutta la sua attività agonistica Chiara Polello ha sempre gareggiato come rappresentante della scuola casalese, a cui ha regalato tante emozioni, ed ha testimoniato l’esempio da imitare per tutti i praticanti di karate tradizionale.

Massimo Iaretti

 

Il Toro chiude in bellezza!

DI CLAUDIO BENEDETTO – WWW.FOTOEGRAFICO.NET

Il Toro, nella settimana che ha visto l’inaugurazione del Nuovo Filadelfia, chiude in casa finalmente con una vittoria e tanti gol, fatti  ma anche presi.

Il pubblico, parecchio sparuto per la verità, si è divertito in questa ultima gara al Grande Torino, certo che adesso, per la prossima stagione, ci si aspetta tutti di vedere un Toro un po’ diverso, meno sciupone, più battagliero… più Toro appunto!

5-3 il risultato finale di una partita che non aveva granché da dire, con difese allegre da ambo le parti e tante occasioni da gol, giusto così… forse! Reti del Toro di Boyé, Baselli e De Silvestri nel primo tempo, Iago Falque e Belotti nella ripresa. Per il Sassuolo tripletta di Defrel, vecchio obiettivo di mercato proprio dei granata.

Stagione archiviata con qualche rimpianto ma comunque positiva, i tifosi però l’anno prossimo si aspettano di più… e proprio questo stasera la curva, tra le mille incertezze di chi forse va o resta, ha chiesto al presidente. Ma a questo si penserà da domani, stasera è stata solo una festa!

Tutte le foto di Claudio Benedetto su: http://www.fotoegrafico.net

Allegri: “Cardiff c’è poco da prepararla. Bisogna vincerla”

“Questa vittoria  ci consente di andare a Cardiff con grande entusiasmo e  grande serenità. Sono molto contento di questi ragazzi. L’anno prossimo anche altri del settore giovanile troveranno un po’ di spazio“. Massimiliano Allegri  commenta così su Repubblica la vittoria  in rimonta a Bologna. 

“Per la finale c’è da preparare ben poco, – aggiunge – c’è solo da vincerla. Affrontiamo una squadra straordinaria, ma dobbiamo avvicinarci con serenità. Siamo pronti per affrontare questa bella settimana e poi andiamo in vacanza”.

Foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net