SPORT- Pagina 351

Allegri: “Si sapeva che sarebbe stato difficile, ma non ci piangiamo addosso”

Massimiliano Allegri commenta a caldo la sconfitta della Juve contro l’Atletico Madrid: “loro riescono a stare nella partita anche quando non ci sono sussulti. Ma abbiamo la possibilità di ribaltarla, bisogna avere fiducia, non bisogna piangersi addosso. Si sapeva che sarebbe stata difficile perché l’Atlético è forte”. Aggiunge l’allenatore bianconero:  “nella ripresa abbiamo sbagliato, c”è delusione, ma capita che le squadre perdano la prima. Non sarà semplice, ci vorrà una grande gara al ritorno e io sono comunque fiducioso”.

 

(Foto Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

Caro Basket, ma quanto sei caro?

24 ore fa le trattative per la cessione della proprietà del basket erano cosa fatta. Mi sa che è stato un falso allarme. Dipende da quale punto di vista si vede il problema, se problema c’ è. In fondo interessa a molti  più torinesi se il basket sotto la Mole  ha ed avrà una squadra in serie A o tornerà all’oblio di 15 anni fa. Questa è attualmente la posta in gioco. E se interessa solo ai tifosi vuol dire che in fondo interessa poco ai torinesi. Eppure solo un anno fa al ritorno dalla Coppa Italia erano tutti lì a magnificare i vincitori. Ma come si sa le vittorie sono di tutti e le sconfitte sono di pochi.  Il notaio Forni un anno fa veniva osannato quasi come un dio, magari pagano ma pur sempre osannato. Oggi sicuramente di meno.  Forni che ha annunciato trionfante la conclusione delle trattative ed il passaggio delle consegne. Ma chi compra puntualizza: non esiste proprio. Molte cose non tornano, ci sono conti da verificare. Vista così, chi ha urlato “è fatta” è stato perlomeno intempestivo.  Un Forni  che fa (comunque) fino alla fine il suo dovere, con uno sponsor che versa 200 mila euro. La classe non è acqua. E tasse federali e stipendi sono salvi . Almeno per ora anche l’onore e la prosecuzione nel campionato sono momentaneamente salvi. Ovviamente. In torinese si dice: ci ha messo un tacun. Viceversa sarebbe saltato il banco.  Addio serie A e di conseguenza addio ai compratori. Sono dettagli l’ ipotetica distanza tra chi vende e chi vorrebbe comprare? No (anzi) le distanze sono in realtà economicamente abissali. Con alcuni punti determinanti.  Quest’anno, euro  più euro meno, la stagione costerà intorno a 4 milioni Cifre esorbitanti per le possibilità reali.Probabilmente gli eventuali contenziosi e le relative cifre dovranno o essere garantite da Forni o iscritte a bilancio. Insomma o Forni si accontenta di meno e continua a metterci dei soldi o il rischio di un ritiro dal campionato è concreto.  Le conseguenze le lascio immaginare a tutti. Imperturbabile  l’amministratore delegato Feria: rompe il silenzio dichiarando che rinuncerà alla buona uscita. Così scopriamo che percepiva una indennità. Sempre affari della società fin tanto che non salta tutto.  Nessuno  si augura un cataclisma. Ad oggi il Gruppo Leonis tace e sembra che non ci stia.  Non prima di aver detto che  i debiti nella loro quantità non li convincono. Se le trattative saltano sono solo due le alternative. O continua a pensarci Forni o sfilandosi salta tutto.  Si è anche parlato di una  cordata torinese.  Come si sa Torino è piccola e la gente mormora. Francamente non ci credo.  Tutto inventato ad arte per alzare il prezzo? Forse non è poi così importante. Il valore di una società è ciò che è disposto a pagare chi vuol comprare.  Da molto era noto un gap.  I costi sostenuti per una squadra che avrebbe dovuto vincere contro tutti e poi gli attuali scarsi risultati. Prepariamoci al peggio. Al più ci saremo fasciati la testa prima di rompercela.
Patrizio Tosetto

Campionato Italiano Invernale Lifesaving, piemontesi a caccia di medaglie

www.federnuoto.piemonte.it

Dodici mesi fa gli atleti piemontesi tornarono dal Campionato Italiano lnvernale di categoria di nuoto per salvamento con oltre cinquanta medaglie, una ventina titoli italiani e tre record nazionali di categoria

Un risultato ovviamente ottimo, che i nuotatori del nostro comitato regionale proveranno a ripetere e migliorare tra domani e domenica nell’analoga manifestazione 2019 in programma allo Stadio del Nuoto di Riccione. Cinque giornate e nove turni gara; circa 1400 atleti delle categorie Esordienti A, Ragazzi, Junior, Cadetti e Senior in rappresentanza di quasi cento società di tutta Italia. Tredici di queste sono piemontesi – Filgud, Centro Nuoto Nichelino, Sa-Fa 2000 Torino, Nuotatori Canavesani, Polisportiva UISP River Borgaro, GS Vigili del Fuoco Salza, Libertas Nuoto Rivoli, NC RN Cairo M. Acqui Terme, Aquatica Torino, CS Roero, Libertas Nuoto Chivasso, Swimming Club Alessandria, Rari Nantes Torino – per un totale di circa 900 presenze gara, comprese le staffette.

Nedved elogia Ronaldo: “Mentalità vincente per dare fiducia alla squadra”

Pavel Nedved, vicepresidente bianconero in un’intervista rilasciata a The Telegraph afferma:     “Ronaldo è un giocatore da Juve, ha la mentalità perfetta e ci ha fatto migliorare nella mentalità. Siamo rimasti impressionati dalla sua personalità. Lui è molto più di un giocatore: c”è sempre stata una mentalità vincente alla Juve, ma lui ha portato quel qualcosa che ha colpito i compagni e li ha resi ancora più fiduciosi”.

(foto Claudio Benedetto – www.fotoegrafico.net)

Nedved elogia Ronaldo: "Mentalità vincente per dare fiducia alla squadra"

Pavel Nedved, vicepresidente bianconero in un’intervista rilasciata a The Telegraph afferma:     “Ronaldo è un giocatore da Juve, ha la mentalità perfetta e ci ha fatto migliorare nella mentalità. Siamo rimasti impressionati dalla sua personalità. Lui è molto più di un giocatore: c”è sempre stata una mentalità vincente alla Juve, ma lui ha portato quel qualcosa che ha colpito i compagni e li ha resi ancora più fiduciosi”.

(foto Claudio Benedetto – www.fotoegrafico.net)

Esercito: da subito la fatica protagonista dei Campionati Alpini

San Candido (BZ) 18 febbraio 2019  2100 militari, sette giorni, migliaia di chilometri percorsi sulle piste della Pusteria e del Cadore sono i numeri che riassumono in estrema sintesi i campionati sciistici delle truppe Alpine, giunti alla 71^ edizione, aperti, nella giornata di ieri, dal Ministro della Difesa Elisabetta Trenta che nel suo intervento ha sottolineato come: “Oggi, come ieri, uomini e donne in uniforme si ergono a baluardo della salvaguardia degli irrinunciabili valori di democrazia e libertà; i CaSTA sono una competizione che dimostra i valori collettivi riferiti alle capacità di sopravvivenza, mobilità ed efficienza operativa di intere unità in ambiente montano”. A suggellare il valore dell’ambiente alpino come palestra di efficienza fisica e di carattere il Gen. C.A Salvatore Farina, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, ha ricordato che essere alpini trova la sua essenza nell’affrontare le sfide del soldato in un ambiente altamente proibitivo, ed è vera scuola di vita in grado di temprare il fisico e carattere del singolo combattente. L’accensione del tripode a San Candido domenica pomeriggio ha dato ufficialmente avvio ai Campionati ma oggi la parola passa già agli atleti. Questa mattina, poco dopo l’alba, da passo di Monte Croce Comelico al confine tra il Veneto e l’altro Adige è partita la pattuglia sci-alpinistica che ha visto darsi battaglia oltre 150 militari impegnati in un percorso tecnico particolarmente impegnativo con 30 km da coprire in tecnica scialpinistica ed oltre 1000 metri di dislivello da superare con l’equipaggiamento militare che si aggira attorno ai 25 kg di peso. Una prima selezione in vista della più intensa e completa tre giorni che decreterà il miglior plotone dei soldati da montagna. Nella prima giornata, a gara ancora in corso, si contendono la vittoria gli uomini del 7° alpini di Belluno e del 2° alpini di Cuneo.  Grande attesa in Piemonte per i risultati delle gare. A rappresentare la Regione il Reggimento Nizza Cavalleria (1°) di Bellinzago Novarese, il 2° Reggimento alpini di Cuneo, il 3° Reggimento alpini di Pinerolo, il 1° Reggimento Artiglieria da montagna di Fossano, il Reparto Comando e Supporti Tattici “Taurinense” (R.C.S.T.) di Torino, il Reggimento Logistico “Taurinense” ed il 32° Reggimento Genio Guastatori di Fossano . Gli alpini daranno spettacolo anche delle capacità tattiche, supportati da elicotteri e assetti delle forze speciali.

Nostalgie di Coppa Italia

E’ iniziata nuovamente la Kermesse della Coppa Italia e purtroppo la nostra squadra, la FIAT Torino Auxilium, non è presente dopo averne vinto l’ultima edizione

Per tutti coloro che l’altr’anno si affacciavano chi alla TV e chi, i più eroici e “fortunati” , dal vivo, è un tuffo al cuore rivedere i canestri “ruvidi” del Palazzetto di Firenze e quel campo dove si era vinto in maniera sorprendente ma meritata. Un campo dove si scivola come non mai e i palloni nuovi sono difficili da controllare, ma, d’altra parte, un campo usato poco ha qualche pregio e qualche difetto. Ma a noi, che ormai siamo solo spettatori, lo spettacolo delle “final 8” fa male. Soprattutto dopo aver visto lo spettacolo delle prime quattro partite, dove per spettacolo intendiamo aver vinto o perso all’ultimo secondo e non il vero e proprio gioco. Apro una parte tecnica, da “vecchio” coach di basket, in cui vorrei dire che queste partite “ad onde” (in cui una squadra va sopra di tanto e poi l’altra recupera e poi ancora si ribaltano… ecc. ecc. ) sono indice di carenza gestionale e tecnica della partita da parte degli allenatori, in cui, se proprio volessimo essere pignoli, non è di solito la bravura di uno o dell’altro allenatore a far la differenza, ma gli errori dell’uno o dell’altro a permettere rimonte “storiche”. Un esempio? L’allenatore di Venezia chiama time out sopra di uno a tre secondi dalla fine con palla in mano a Sassari. Sassari non aveva più time out e avrebbe fatto una rimessa non organizzata per l’ultimo tiro. Venezia esaurisce con questo i time-out. Grazie alla presunzione di organizzare una difesa il risultato è che Sassari organizza un ultimo tiro perfetto, e, non avendo più time-out Venezia a un secondo dalla fine butta in campo la palla senza schemi e ovviamente perde. Di esempi in queste quattro partite siamo pieni…ma la dimostrazione viene omessa… . In tutto questo, l’assenza della FIAT Torino è un dispiacere multiplo, in quanto ultimamente, tutti i “disastri” purtroppo accaduti non hanno consentito di essere presenti, ma visti i risultati, non credo che oggi avremmo sfigurato. 

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La gestione dei nostri colori è stata sempre difficile e in alcuni casi, come la Coppa Italia vinta l’altr’anno, addirittura eroica. Ma, a tutti coloro che a tutti i livelli si stanno occupando di regalare da anni emozioni al basket Torinese, dovrebbe andare, anche dai più reconditi ambiti del proprio cuoricino, un piccolo grazie per il sogno vissuto fin qui, che mai era arrivato a vincere qualcosa. Come disse il nostro capitano…non avevamo mai vinto un c…o ..! Ora si sta lavorando per proseguire al meglio, e non è facile, ma lo sport professionistico non è il dilettantismo, non è amatoriale: è un’industria, con tutti i vantaggi e svantaggi del caso. Peccato per non essere di nuovo a Firenze, ma speriamo nel futuro. A tutti coloro che credono in Torino cestistica arrivi un invito: tanti lavorano nell’ombra (e sono sempre coloro che nessuno vede ma senza di loro “lo spettacolo non va in scena”) e sono tutti quelli che non vedete ma che ci permettono di emozionarci e a loro vada il nostro grazie “occulto”; alcuni sono quelli che vanno in campo, e sono il “clou” dello spettacolo e a loro vanno gli applausi e le grida della partita; molti sono i tifosi e hanno bisogno del basket per “vivere”, e quindi, a tutti arrivi l’invito di stare vicino a tutti coloro che lavorano presso la FIAT Torino Auxilium, perché il sogno possa continuare e perché i sogni tornino realtà. Quel pallone che entra nel canestro è il nostro mantra per la salute, quel rimbalzo preso è il nostro adesivo sul cuore, quel passaggio smarcante è l’apertura del nostro respiro. Viviamo di basket: facciamo vivere il basket a Torino. GO on AUX, questa è Torino.

Paolo Michieletto

 

Fulvio Floridia: «Napoli-Torino? Una partita dall’esito per nulla scontato»

Dopo il sofferto successo (1-0) sull’Udinese, il Torino è atteso da un difficile impegno in quel di Napoli, al cospetto dei partenopei secondi in classifica e reduci dal bel successo esterno 3-1 in Europa League sullo Zurigo. Che partita sarà, per i granata, questo Napoli-Torino? Una “missione impossibile”? Abbiamo chiesto al noto giornalista televisivo Fulvio Floridia, opinionista di “Sport Italia” e conduttore del programma “Che calcio che fa”, trasmissione in onda ogni venerdì alle ore 21 su “Lombardia TV” (canale 99 in Lombardia e 219 in Piemonte).

 

Napoli-Torino oppone i partenopei galvanizzati dal successo in Europa League ad un Toro proveniente dalla sofferta vittoria sull’Udinese.

«Esatto. Un Napoli che sta dando il giusto valore alla troppo poco considerata (dai club italiani in generale) Europa League. Per i partenopei questo è sostanzialmente un anno di transizione: lontanissimi dalla vetta in campionato ed eliminati dalla Coppa Italia, hanno quale obiettivo la Coppa europea. La gara col Torino vede i campani favoriti dal pronostico, ma personalmente credo che il risultato non sia affatto scontato, per vari motivi».

Ti riferisci al “ruolino di marcia” esterno dei granata?

«Precisamente. Il Torino si esprime meglio in trasferta, dove ha conosciuto solamente una volta la sconfitta, per giunta in modo rocambolesco (2-3 a Roma coi giallo-rossi): di contro, il Napoli è uno “schiacciasassi” in casa, avendo conseguito dieci vittorie e due pareggi nei precedenti dodici impegni. Praticamente, s’affrontano una squadra finora imbattibile in casa ed una che si esprime meglio in trasferta».

Quindi prevedi una gara equilibrata?

«Prevedo una gara equilibrata e divertente. I presupposti ci sono».

A tuo parere il Napoli può arrivare fino in fondo in Europa League?

«Credo che il sodalizio campano abbia le potenzialità per conquistare la Coppa, che fece sua nel lontano 1988-’89 (quando ancora si chiamava Coppa UEFA). Certamente le avversarie insidiose non mancano, in primis il Valencia, il Chelsea e l’Inter».

Sempre a proposito di Europa League, pensi che il Toro possa finalmente tornare sul palcoscenico europeo?

«I granata hanno una buona squadra, che si esprime meglio in trasferta. Credo che il Torino abbia tutte le carte in regola per conquistare la qualificazione europea. Anzi, sinceramente credo che se ci fossero alcune reti in più da parte di Belotti si potrebbe anche ambire al quarto posto. Questa, ovviamente, non è affatto una critica verso il “Gallo”, che corre generosamente a tutto campo (mettendosi a disposizione della squadra), ma solo una constatazione».

Il Torino in Champions League sarebbe un traguardo fantastico.

«La lotta per l’Europa è molto aperta, quindi è giusto prendere in considerazione tale eventualità: è giusto crederci».

Ma intanto c’è questo Napoli-Torino…

«Già. Una partita che, diversamente da quanto potrebbe sembrare, non è affatto dall’esito scontato: il Toro può far risultato».

Giuseppe Livraghi

 

Fulvio Floridia: «Napoli-Torino? Una partita dall'esito per nulla scontato»

Dopo il sofferto successo (1-0) sull’Udinese, il Torino è atteso da un difficile impegno in quel di Napoli, al cospetto dei partenopei secondi in classifica e reduci dal bel successo esterno 3-1 in Europa League sullo Zurigo. Che partita sarà, per i granata, questo Napoli-Torino? Una “missione impossibile”? Abbiamo chiesto al noto giornalista televisivo Fulvio Floridia, opinionista di “Sport Italia” e conduttore del programma “Che calcio che fa”, trasmissione in onda ogni venerdì alle ore 21 su “Lombardia TV” (canale 99 in Lombardia e 219 in Piemonte).
 
Napoli-Torino oppone i partenopei galvanizzati dal successo in Europa League ad un Toro proveniente dalla sofferta vittoria sull’Udinese.
«Esatto. Un Napoli che sta dando il giusto valore alla troppo poco considerata (dai club italiani in generale) Europa League. Per i partenopei questo è sostanzialmente un anno di transizione: lontanissimi dalla vetta in campionato ed eliminati dalla Coppa Italia, hanno quale obiettivo la Coppa europea. La gara col Torino vede i campani favoriti dal pronostico, ma personalmente credo che il risultato non sia affatto scontato, per vari motivi».
Ti riferisci al “ruolino di marcia” esterno dei granata?
«Precisamente. Il Torino si esprime meglio in trasferta, dove ha conosciuto solamente una volta la sconfitta, per giunta in modo rocambolesco (2-3 a Roma coi giallo-rossi): di contro, il Napoli è uno “schiacciasassi” in casa, avendo conseguito dieci vittorie e due pareggi nei precedenti dodici impegni. Praticamente, s’affrontano una squadra finora imbattibile in casa ed una che si esprime meglio in trasferta».
Quindi prevedi una gara equilibrata?
«Prevedo una gara equilibrata e divertente. I presupposti ci sono».
A tuo parere il Napoli può arrivare fino in fondo in Europa League?
«Credo che il sodalizio campano abbia le potenzialità per conquistare la Coppa, che fece sua nel lontano 1988-’89 (quando ancora si chiamava Coppa UEFA). Certamente le avversarie insidiose non mancano, in primis il Valencia, il Chelsea e l’Inter».
Sempre a proposito di Europa League, pensi che il Toro possa finalmente tornare sul palcoscenico europeo?
«I granata hanno una buona squadra, che si esprime meglio in trasferta. Credo che il Torino abbia tutte le carte in regola per conquistare la qualificazione europea. Anzi, sinceramente credo che se ci fossero alcune reti in più da parte di Belotti si potrebbe anche ambire al quarto posto. Questa, ovviamente, non è affatto una critica verso il “Gallo”, che corre generosamente a tutto campo (mettendosi a disposizione della squadra), ma solo una constatazione».
Il Torino in Champions League sarebbe un traguardo fantastico.
«La lotta per l’Europa è molto aperta, quindi è giusto prendere in considerazione tale eventualità: è giusto crederci».
Ma intanto c’è questo Napoli-Torino…
«Già. Una partita che, diversamente da quanto potrebbe sembrare, non è affatto dall’esito scontato: il Toro può far risultato».

Giuseppe Livraghi

 

Napoli-Torino, i precedenti tra i due tecnici

Il confronto di domenica sera (ore 20:30) al “San Paolo” sarà il numero dodici tra Carlo Ancelotti e Walter Mazzarri. In totale, i due allenatori si sono “incrociati” già undici volte, dieci delle quali in cinque consecutivi campionati (dal 2004-2005 al 2008-2009): l’undicesima consiste nella gara d’andata dell’attuale campionato, vinta dagli azzurri “ancelottiani” sul Toro guidato da “WM”. Le prime quattro sfide vedono il Milan di Ancelotti aver la meglio sulla Reggina “mazzarriana”: i meneghini piegano i calabresi per 3-1 all’andata in casa (quinta giornata, 3 ottobre 2004) e per 1-0 al ritorno in trasferta (ventiquattresima, 13 febbraio 2005) nella stagione 2004-2005, ripetendosi l’annata successiva, con un 2-1 interno (sesta giornata, 2 ottobre 2005) seguito da un 4-1 esterno (venticinquesima, 12 febbraio 2006). Il vento cambia nella stagione 2006-2007, con il Milan di Ancelotti che ha sì ragione degli amaranto reggini “mazzarriani” per 3-1 all’andata (diciannovesima, 14 gennaio 2007), dovendo però cedere per 0-2 al ritorno in Calabria, all’ultima giornata (27 maggio 2007). Tale risultato “all’inglese”, oltre a consistere nella prima affermazione di Mazzarri su “Carletto”, vale alla Reggina una storica salvezza, poiché conseguita nonostante una penalizzazione di ben 11 punti. Le due successive stagioni, con Mazzarri sulla panchina della ben più competitiva Sampdoria (mentre Ancelotti è ben saldo al timone del Milan), vedono un bilancio in parità: nel 2007-2008, il Milan espugna la Genova blucerchiata con un roboante 5-0 (decima giornata, 31 ottobre 2007), per poi cedere per 1-2 al ritorno a Milano (ventinovesima, 19 marzo 2008); stesso discorso nel 2008-2009, con netto successo milanista all’andata (stavolta in casa, 3-0 alla settima giornata, il 19 ottobre 2008) e vittoria di misura genovese al ritorno (2-1 alla ventiseiesima, il 1° marzo 2009). Dopo una “pausa” di ben nove anni, i due tecnici tornano ad incontrarsi il 23 settembre 2018, nel contesto della quinta giornata del corrente campionato: netto successo per 3-1 degli azzurri di Ancelotti al “Grande Torino”. In totale, su undici confronti, si contano otto affermazioni di Ancelotti, contro le tre di Mazzarri.

Giuseppe Livraghi