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A Palazzo di Giustizia una ludoteca per bambine e bambini

Tra le mura degli uffici e delle aule plenarie da oggi c’è uno spazio dedicato alle bambine e ai bambini, figli degli operatori del Palazzo Giustizia – magistrati, avvocati, personale amministrativo e di polizia giudiziaria, personale della vigilanza e giornalisti accreditati – e dei cittadini che vi accedono.

La Ludoteca, inaugurata questa mattina, è rivolta a minori dai 3 agli 11 anni: qui possono giocare e intrattenersi guidati dal personale qualificato pronto a proporre loro attività didattiche e ricreative.

Il progetto, patrocinato dalla Città di Torino, è nato dalla collaborazione degli uffici giudiziari della Corte di Appello di Torino, del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino e del Comitato per le Pari opportunità per aiutare le famiglie durante il periodo di chiusura delle scuole.

E’ un servizio importante – ha sottolineato Carlotta Salerno, assessora all’Istruzione e alle Politiche educative e giovanili della Città di Torino -, un luogo sicuro e gradevole che offre uno spazio educativo e tutela il diritto al gioco. Un diritto essenziale per la crescita di adulti consapevoli. La Città di Torino darà un contributo economico per agevolare le famiglie in difficoltà”.

Durante il periodo scolastico, il servizio sarà attivo al raggiungimento di un numero minimo di iscrizioni.

Nei mesi scorsi nei locali sono stati realizzati lavori di edilizia interna con un occhio attento all’abolizione delle barriere architettoniche e all’inclusione di tutti i bambini. E per facilitare l’accesso ai minori con disabilità motorie è stato disposto l’acquisto di un robot montascale.

La ludoteca è aperta dalle 8 alle 13.00, orario che potrà essere esteso fino alle 16.00 se le richieste aumenteranno. Con un minimo di 10 iscritti si potrà organizzare un centro estivo.

La prenotazione è obbligatoria ed è previsto un contributo spesa per i genitori avvocati a spese del Consiglio dell’Ordine suddiviso in pacchetti acquistabili al momento dell’iscrizione da cui saranno scalate le ore in base alla frequenza.

Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 389.3133211 o scrivere a ludotecatribunale@gmail.com a ‘Il villaggio di smile’ gestore del servizio, individuato con una procedura di evidenza pubblica.




Parco Michelotti, aperta al pubblico l’area centrale riqualificata e valorizzata nel verde

Con l’inaugurazione di oggi, alle ore 12.30, è stata ufficialmente aperta al pubblico la porzione centrale del Parco Michelotti.

I lavori di manutenzione straordinaria sono stati finalizzati alla valorizzazione del ricco patrimonio arboreo, alla riqualificazione e al ripristino delle condizioni di sicurezza dell’area di oltre 19mila metri quadrati, al fine di restituire uno dei parchi storici più importanti della città alla piena fruibilità dei cittadini. 

Con questo intervento giunge a completamento la riqualificazione dell’ex Giardino Zoologico di Torino – avviata con la riapertura delle due aree “Parco Giò” (2018) e “Punta Nord” (2019) – e che anche grazie a un percorso di consultazione partecipato ha permesso di riaprire l’intero parco, collocato in splendida posizione lungo la riva destra del Po tra i ponti Vittorio Emanuele I e Regina Margherita, per una superficie complessiva di oltre 31 mila metri quadrati. La sua posizione centrale lo definisce inoltre quale tassello di congiunzione tra il Parco del Valentino e l’infrastruttura verde, dal ricco patrimonio naturalistico, della riserva del Meisino e della collina torinese.

L’assessore ai Parchi, al Verde pubblico e alla Cura della città, Francesco Tresso ha dichiarato: “Sono particolarmente lieto di inaugurare oggi il Parco Michelotti. Un’area verde di grande valore paesaggistico, rimasta per troppi anni inaccessibile, viene restituita alle cittadine e ai cittadini torinesi e sarà fruibile in completa sicurezzaInauguriamo il parco pensando anche ad una sua nuova vocazione di tipo culturale e artistico, in cui l’arte sia fruibile da tutti anche all’interno degli spazi verdi, con un’attenzione particolare all’inclusività”. Continua Tresso: “Come primo segno tangibile di questa nuova vocazione avviamo il progetto ‘Ethological Art’, che fino al 23 giugno vedrà dieci artisti realizzare una Hall of fame di Urban Art e graffiti-writing che animerà il parco nei primi giorni di apertura, arricchendo ulteriormente questi spazi e instaurando un dialogo con le opere già presenti”.

L’importo complessivo dei lavori è stato di 950 mila euro (iva compresa), di cui 651 mila euro in opere.

Con la riqualificazione è stato realizzato un nuovo ingresso al parco, in posizione intermedia tra l’entrata principale e quella del “Parco Giò”, e tre nuovi varchi, con scalinate in legno, per il collegamento con il sentiero ciclo-pedonale che corre parallelo al Po.

È stata aumentata la superficie permeabile del parco, con la realizzazione di nuovi percorsi e camminamenti pedonali con pavimentazione drenante, nuove aree di sosta e di relax con sedute e tavoli, il rifacimento dei percorsi pedonali e della piazzola di sosta della collinetta e la sostituzione della passerella di attraversamento dell’ex vasca.

Significativi gli interventi realizzati sul verde, in un’area già caratterizzata da un ricco patrimonio arboreo, con la messa a dimora di nuovi alberi a completamento del doppio filare di platani e di ginkgo biloba che corre sul lato lungo il fiume Po – che regalano in autunno un paesaggio spettacolare, pervaso di giallo intenso, unico in città – e la sistemazione di circa 8mila metri quadrati di aree prative.

Nuovi elementi di arredo urbano – panchine, cestini porta-rifiuti, archi portabici, paletti dissuasori – hanno sostituito quelli vetusti mantenendo gli elementi identitari del parco. A breve saranno inoltre posizionati pannelli didattico-informativi sulla storia dell’area.

L’impianto di illuminazione pubblica è stato rinnovato e implementato con un intervento a cura di Iren Smart Solutions SpA.

I cinque fabbricati reliquati dell’ex Giardino Zoologico (ospitato nel parco fino alla sua chiusura nel 1987) sono stati conservati e non coinvolti nel progetto di fruizione dell’area, in quanto soggetti al vincolo dalla Soprintendenza. In questo caso si è intervenuti esclusivamente con opere di bonifica, salvaguardia e messa in sicurezza dei manufatti.




Circoscrizione 8, dal 1 luglio tariffe agevolate nei parcheggi in struttura per residenti e dimoranti

La Giunta comunale ha approvato nella mattinata di oggi, su proposta dell’Assessora alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Mobilità e Trasporti Chiara Foglietta, una delibera con cui si darà corso ad una sperimentazione che, dal 1 luglio 2022, agevolerà la sosta per i residenti e i dimoranti della Circoscrizione 8.

Nello specifico questi avranno la possibilità di parcheggiare in uno dei parcheggi in struttura, da scegliere al momento della stipula del contratto con GTT, tra Nizza, D’Azeglio, Bacigalupo, Molinette e Ventimiglia, con una tariffazione agevolata in formula di abbonamento senza posto fisso.

Gli abbonamenti avranno validità nella fascia oraria dalle 16,00 alle 07,30 dal lunedì al venerdì, mentre il sabato e nei giorni festivi sarà di 24 ore; al di fuori dell’orario coperto dall’abbonamento, l’accesso e l’uscita saranno consentiti previo pagamento della maggior sosta fruita (con tariffazione oraria ordinaria).

“Questa mattina abbiamo approvato in Giunta la delibera per questa sperimentazione per rispondere alle richieste degli abitanti della Circoscrizione 8 che sollecitavano una soluzione per la carenza di parcheggi vicino a casa” ha commentato l’Assessora Chiara Foglietta, aggiungendo anche che “la richiesta è arrivata qualche tempo fa proprio dalla stessa Circoscrizione, dal Presidente Massimiliano Miano e dal Coordinatore Alberto Loi e, fatte le dovute verifiche con GTT, abbiamo deciso di iniziare una fase sperimentale di 6 mesi, sfruttando strutture già esistenti e sotto utilizzate nelle sere dei giorni feriali e nei giorni festivi”.

Per gli abbonamenti saranno disponibili sia la formula mensile che quella trimestrale, al costo rispettivamente di 40 e 100 euro per i residenti, 55 e 140 euro per i dimoranti.

L’applicazione della tariffazione sperimentale decorrerà dal 1 luglio, durerà fino al 31 dicembre 2022 e sarà soggetta a verifica circa l’efficacia rispetto agli obiettivi perseguiti.

Torino che spettacolo! Gli eventi ti emozionano, la Città ti sorprende – Estate 2022

Con l’estate torna la voglia di stare all’aperto, di trascorrere del tempo in compagnia, di partecipare con gli amici e familiari a occasioni di svago e socialità.

Per il 2022 l’assessorato alla Cultura della Città attraverso la Fondazione per la Cultura Torino e grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo ha selezionato un cartellone variegato di proposte ad alto profilo culturale: 12  progetti organizzati da altrettante associazioni e dislocati in diversi punti della città che, per tre mesi, da giugno fino a settembre offriranno – a cittadini e turisti – spettacoli teatrali, musica, danza, cinema, laboratori per bambini e giovani, attività di wellness a contatto con la natura, talk e seminari nei cortili, parchi e giardini in diverse zone della città.

Un palinsesto diffuso e multiforme rivolto a tutte le fasce d’età che saprà incuriosire, coinvolgere e soddisfare interessi diversi.

“Sarà l’estate del ritorno alla socialità e allo stare insieme –sottolinea il Sindaco Stefano Lo Russo – dopo un lungo periodo di limitazioni. La Città di Torino vuole promuovere in ogni modo la voglia di stare all’aperto, di condividere il tempo con amici e familiari nei tanti luoghi della città. Il programma per l’estate è ricco e offre tante opportunità per i cittadini e i turisti, vogliamo rendere Torino sempre più accogliente, vivace e con un programma diffuso in tutti i quartieri. Infine, ringrazio – continua il Sindaco – tutti coloro che stanno lavorando con noi per rendere il cartellone di ‘Torino che Spettacolo! Estate 2022’ un programma di qualità per i prossimi tre mesi”.

 

Il programma di iniziative che animerà la città è consultabile su http://www.comune.torino.it/eventi/ e sui siti dei singoli punti verdi.

 

PUNTI ESTIVI:

Associazione Tedacà

EVERGREEN FEST 2022

Parco della Tesoriera, corso Francia 186-192, Torino

www.evergreenfest.it – www.tedaca.it

Hiroshima Mon Amour

HIROSHIMA SOUND GARDEN

Via Carlo Bossoli 83, Torino

https://hiroshimamonamour.org/

l’ARTeficIO

APS ESTATE IN CIRCOLO

Giardino dell’Anagrafe Centrale, via Carlo Ignazio Giulio 14/A, Torino

www.larteficio.com

Associazione sPAZImUSICALI- sPAZIO211

SUN OF A BEACH Vol. IV

SPAZIO211, via Cigna 211, Torino

www.spazio211.com

Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario onlus

ESTATE SENZA CONFINI

Casa del Quartiere San Salvario, via Morgari 14, Torino

www.casadelquartiere.it

Associazione Museo Nazionale del Cinema

BARRIERA A CIELO APERTO 2022

Bagni pubblici, via Agliè 9, Torino

Laboratori di Barriera, via Baltea 3, Torino

Arena Monterosa, via Brandizzo 65, Torino

Agrobarriera, Orto urbano del Boschetto, via Petrella 28, Torino

Centro Interculturale, corso Taranto 160, Torino

www.amnc.it

Fondazione della Comunità di Mirafiori Onlus

ESTATE A SUD 2022

Casa nel Parco, via Panetti 1, Torino

CPG, Strada delle cacce 36, Torino

www.casanelparco.it – www.fondazionemirafiori.it

Associazione Culturale Goodness

IL GIARDINO DI OFF TOPIC OFF TOPIC

Via Pallavicino 35, Torino

https://www.thegoodnessfactory.it

Associazione Nessuno

IL CORTILE DELLA FELICITÀ

Via Lombroso 16, Torino

www.lombroso16.it

Assemblea Teatro

ANCORA TI RACCONTO UN LIBRO dalla pagina alla scena

MAUSOLEO DELLA BELA ROSIN, strada Castello di Mirafiori 148/7, Torino

CASCINA ROCCAFRANCA, via Rubino 45, Torino

Spazio ARENA TEATRAZIONE, via Artom 23, Torino

www.assembleateatro.com

Stalker Teatro Soc. Coop.

IL CORAGGIO DI ESSERE FELICI

Cortile officine CAOS, piazza Montale 14/A, Torino

www.officinecaos.net – www.stalkerteatro.net

Banda Larga

APS IMBARCHINO ESTATE OF MIND

Imbarchino, viale Umberto Cagni 37, Parco del Valentino, Torino

PAV, Parco d’Arte Vivente, via Giordano Bruno 31, Torino

https://rbl.media/it/

 

Cimice dell’olmo, al via il monitoraggio del fenomeno per impostare il piano di contenimemento

I tecnici del Verde della Città sono al lavoro – con il supporto dell’Unità di entomologia del dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino – per indagare in maniera approfondita il fenomeno della diffusione della cimice dell’olmo, che quest’anno ha raggiunto livelli eccezionali in tutto il nord Italia, anche a causa delle temperature particolarmente elevate, fin dai mesi invernali.

Questa mattina su corso Dante, uno dei viali alberati maggiormente colpiti dal fenomeno, si è svolto un primo sopralluogo di monitoraggio, con l’obiettivo di impostare per i prossimi mesi un piano di azione articolato in tre punti: monitoraggio della presenza dell’insetto sul territorio cittadino, partendo dalle segnalazioni dei cittadini; trattamenti della pianta di tipo endoterapico, ovvero con micro iniezioni al tronco che diffondono l’insetticida senza rischi per i cittadini e l’ambiente, da effettuare in inverno inoltrato; attività straordinaria di riduzione delle chiome degli alberi con potature nel periodo autunno/inverno, anticipando il turno rispetto agli standard (che per gli olmi è di 3/5 anni) in modo da ridurre la fonte di inoculo (gli insetti nelle fasi giovanili si nutrono dei frutti delle piante). A tal scopo si precisa che i trattamenti con insetticidi e le potature non annullano la presenza dell’insetto ma potranno contenerne la diffusione e il conseguente disagio per i cittadini.

Nell’immediato ricordiamo che le misure più importanti per il contenimento del fenomeno possono essere finalizzate esclusivamente ad impedire l’ingresso degli insetti nelle case. A livello di trattamento fitosanitario, come già specificato in precedenti comunicazioni, non sono state infatti ancora individuate procedure efficaci per contrastare la proliferazione degli insetti, mentre la normativa sull’uso di antiparassitari in ambiente urbano vieta inoltre quasi totalmente ogni tipo di irrorazione in chioma.


Il Piemonte ha sempre più sete Le azioni della regione per fronteggiare la crisi idrica

Richiesta dello stato di emergenza per l’intero territorio e dello stato di calamità per l’agricoltura, rilascio di acque dai bacini utilizzati per produrre energia idroelettrica a supporto dell’irrigazione delle colture e deroga al minimo deflusso vitale dei fiumi: sono queste le principali misure che la Regione Piemonte sta mettendo in campo per fronteggiare la crisi idrica che sta colpendo l’Italia a causa del prolungarsi della siccità.

Le decisioni sono state assunte nel corso dell’insediamento del tavolo permanente voluto dal Presidente della Regione Alberto Cirio per monitorare e affrontare la situazione di emergenza e del quale fanno parte le organizzazioni agricole, i consorzi irrigui, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, le Autorità d’ambito del servizio idrico integrato e l’ANBI (Associazione nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari).

Il coordinamento dell’attività del tavolo, che rimane convocato fino al superamento della crisi, è stato affidato all’Assessore all’Ambiente.

Illustrando queste misure agli organi di informazione, il Presidente ha evidenziato che la crisi idrica causata dalla siccità sta facendo registrare in Piemonte livelli di gravità assoluta per gli agricoltori, che stanno già affrontando l’aumento dei costi dei concimi e della benzina agricola, il cui prezzo ha raggiunto ormai quello della benzina tradizionale. Per questo motivo, già nella giornata di ieri, è stato chiesto per il comparto lo stato di calamita naturale, che consente di agire in tutela degli agricoltori nel caso di danni, che già ci sono e che bisogna evitare si prolunghino.

È stata inoltre valutata la possibilità di agire, in accordo con i gestori degli invasi, per rilasciare un quinto delle acque contenute nei bacini idroelettrici, operazione che permetterebbe di garantire 15-20 giorni di respiro e salvare il raccolto e le produzioni agricole grazie all’aumento della portata dei fiumi e dei canali di irrigazione.

Altra misura sul tavolo la deroga al minimo deflusso vitale dei fiumi, procedura che compete alle Province e che consente di prelevare più acqua di quella prevista garantendo la quantità necessaria per mantenere l’equilibrio stesso del fiume e la vita degli organismi che ne popolano le acque.

Con Lombardia e Canton Ticino si sta valutando, inoltre, l’eventualità di provvedere ad un maggior rilascio di acqua anche dai laghi.

Il Presidente ha fatto il punto anche sulla carenza in alcune zone dell’acqua utilizzata per l’uso domestico. Al momento in Piemonte sono 170 i Comuni con ordinanze adottate o in corso di adozione sull’uso consapevole dell’acqua potabile e di limitazione o divieto di usi impropri. Nel Novarese 10 Comuni hanno anche dovuto ricorrere all’interruzione notturna della fornitura.

Nel dettaglio, in provincia di Torino sono 80 i Comuni che hanno emanato o stanno per emanare ordinanze e in 3 è stato necessario intervenire con autobotti per rifornire di notte le cisterne. In provincia di Cuneo ci sono 10 Comuni con ordinanza emanata o in via di emanazione e in 5 si è già intervenuti con autobotti. A Biella e Vercelli 9 Comuni con ordinanze emanata o in via di emanazione e 12 interventi con autobotte. Ad Alessandria 30 Comuni con ordinanza emanata o in via di emanazione e un intervento con autobotte. A Novara e VCO 40 ordinanze emanate o in via di emanazione, 10 interruzioni notturne e mille interventi con autobotti. Ad Asti invece la situazione risulta meno critica grazie al prelievo del 100% dell’acqua da faglia profonda.

Si tratta di una crisi idrica peggiore di quella del 2003, tanto che il Po ha una portata d’acqua inferiore del 72% di quella naturale. La criticità riguarda l’acqua di sorgente, perché non c’è neve sulle montagne.

Razionare l’acqua anche di giorno non è una misura attualmente sul tavolo, ha spiegato il Presidente, ma è importante che tutti prendiamo consapevolezza della complessità della situazione mettendo in campo un comportamento saggio e virtuoso sul nostro modo di usare l’acqua, un bene prezioso che non dobbiamo dare per scontato.

L’Assessore regionale all’Ambiente, che coordinerà tutte le iniziative correlate alla carenza idrica, ha affermato che verranno messe in campo tutte le iniziative possibili per contrastare la crisi e salvare il comparto agricolo in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni. Gli effetti dei cambiamenti climatici, ha aggiunto, inducono a considerare questa situazione come un problema con il quale ci si dovrà purtroppo confrontare e quindi diventa sempre più necessaria un’azione strutturata e non “di rincorsa” sfruttando al meglio i fondi europei in arrivo.

Come sottolineato dall’Assessore regionale alla Protezione civile, il Piemonte si trova in una situazione di siccità particolarmente pesante e come Regione stiamo mettendo in campo tutte le misure di nostra competenza. La Protezione civile, in particolare, è pronta per tutti gli interventi che saranno necessari, dalla fornitura di autobotti per i luoghi dove l’acqua è più scarsa all’assistenza alla popolazione per le necessità che si stanno manifestando. Nell’Alessandrino è già stato attivato un servizio di emergenza con rifornimenti tramite le autocisterne della Protezione civile per alcuni Comuni e nelle altre province siamo pronti ad intervenire in base alle esigenze che ci verranno segnalate.

L’Assessore regionale all’Agricoltura ha dichiarato che è stato importante incontrare tutte le parti coinvolte in questa grave emergenza del Piemonte per condividere soluzioni immediate e definire i progetti futuri per contrastare le emergenze idriche.

 

 

Violazione regolamenti del commercio: sanzioni amministrative accessorie più pesanti per i recidivi

Via libera questa mattina dalla Giunta di Palazzo Civico a un provvedimento che – per pubblici esercizi, strutture ricettive e altre attività commerciali – definisce in modo più dettagliato criteri e modalità di applicazione e di quantificazione delle sanzioni amministrative accessorie, nello specifico la durata della sospensione dell’attività o la revoca della licenza,  la cui decisione e di competenza comunale.

Una delibera adottata allo scopo  – come si legge nel testo – “di garantire al trasgressore una sanzione certa e conoscibile a priori e nel contempo rendere meno discrezionale l’azione dell’Amministrazione, soprattutto nei casi in cui le singole norme di riferimento non stabiliscono periodi di sospensione definiti o questi risultino essere estremamente ampi”, come nel caso del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza che prevede periodi di sospensione delle attività che vanno da un giorno a tre mesi e senza ulteriori specifiche.

Questo il motivo – è evidenziato ancora nella narrativa del provvedimento – che ha reso “necessario procedere a una quantificazione dei periodi di sospensione da comminare in relazione ai diverse casi di violazione delle norme”.

Tra i nuovi criteri sanzionatori introdotti, ad esempio per la sospensione della vendita al dettaglio su aree pubbliche, quello dello stop alle attività da un giorno alla seconda violazione e fino a venti giorni all’ottava violazione.

L’elenco dettagliato relativo all’applicazione delle misure sanzionatore nell’allegato.

Abbattimento di alcuni alberi compromessi nei corsi Novara e Belgio

A seguito dei recenti controlli di stabilità sulle alberate – effettuati dalle ditte specializzate con il coordinamento e la supervisione dei tecnici comunali dall’area unità alberate – al fine di garantire la sicurezza dei cittadini è stato programmato l’abbattimento di alcune piante gravemente compromesse e a rischio caduta, sui corsi Belgio (intervento in corso) e Novara (domenica 19 giugno).

L’intervento in corso Belgio riguarda l’abbattimento di sette aceri, necessario perché la stabilità delle piante è così pregiudicata da non permetterne la conservazione con un sufficiente livello di sicurezza. È inoltre in corso un intervento di pulizia dei fusti e di contenimento delle chiome dal lato della linea tranviaria, richiesto con urgenza da GTT, per garantire una sufficiente visibilità ai conducenti dei tram agli incroci e in corrispondenza dei passi carrai, e per evitare danneggiamenti a carico dei pantografi dei tram in transito per la presenza di rami nelle vicinanze dei cavi dell’alimentazione elettrica.

Il doppio filare di aceri (Acer negundo) di corso Belgio è oramai a fine ciclo e al centro di continue richieste di interventi manutentivi, in gran parte collegati al suo cattivo stato di salute e allo scarso spazio a disposizione per il corretto sviluppo delle chiome degli alberi. Per questo motivo la Città ha predisposto un progetto di riqualificazione dell’alberata, inserito nei progetti REACT che sono in corso di approvazione, i cui lavori dovrebbero iniziare nel prossimo autunno/inverno. Considerato il prossimo intervento di riqualificazione dell’intero asse, non si procederà quindi ad una potatura completa dell’alberata dal lato degli edifici.

L’intervento in corso Novara consiste invece nell’abbattimento di cinque platani nei pressi del Cimitero Generale, colpiti da cancro colorato. Si tratta di una malattia provocata dal fungo Ceratocystis fimbriata che, una volta penetrato nell’albero attraverso lesioni o ferite della corteccia o delle radici, ne provoca irreversibilmente la morte, occludendo i vasi che trasportano acqua e linfa e provocando il conseguente totale, e a volte rapidissimo, disseccamento della chioma.

L’abbattimento tempestivo delle piante malate e di quelle limitrofe è l’unica opzione possibile, non esistendo ad oggi alcun metodo di cura per ridurre la diffusione della malattia e salvaguardare le alberate di platano. In questo caso l’intervento è ancora più necessario in quanto il focolaio d’infezione è situato nei pressi dei due grandi platani di corso Novara che si affacciano sul fiume Dora, uno dei quali è inserito nell’elenco nazionale degli alberi monumentali, e che vanno assolutamente preservati da questo patogeno. L’abbattimento è inoltre un obbligo di legge, che ha permesso a Torino – dal 1979, anno di comparsa della malattia – di circoscrivere le perdite di platani a pochi individui l’anno.

La modalità di esecuzione dell’intervento è complessa e deve rispettare alcune precise procedure, per ridurre al minimo la possibilità che parti infette di segatura e di legno si disperdano nell’ambiente e possano propagare la malattia. In questo caso specifico sarà utilizzato un macchinario di derivazione forestale, costituito da un braccio telescopico con all’estremità una coppia di ganasce ed una sega circolare, in grado di afferrare, tagliare e posare a terra intere parti di albero, riducendo così il numero di tagli e velocizzando i tempi dell’intervento, due aspetti contribuiscono in modo significativo ad abbassare il rischio di trasmissione della malattia.

Nelle zone dove sono presenti focolai di cancro non sarà possibile sostituire le piante malate con nuovi alberi, per almeno cinque anni dalla scomparsa degli ultimi sintomi della malattia. Potranno essere messi a dimora solo individui di un clone di platano brevetto e resistente al patogeno, come è stato fatto negli ultimi anni con interventi analoghi nei pressi della Madonna del Pilone e su Corso Vittorio Emanuele II, di fronte alle ex Carceri Le Nuove.

UNHCR, Comune di Torino e Mosaico lanciano il servizio integrato per promuovere l’inclusione dei rifugiati

È stato lanciato oggi, nella Sala Rossa del Consiglio Comunale di Palazzo Civico, il nuovo centro One-Stop-Shop del Servizio Stranieri del Comune di Torino che aumenta l’offerta dei servizi disponibili per richiedenti asilo e rifugiati in via Bologna 49/A. Il progetto, realizzato con la collaborazione dei Servizi anagrafici comunali, dell’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, e di diverse istituzioni cittadine, mira a favorire l’accesso a servizi legali, psicosociali e amministrativi per supportare i richiedenti asilo e i rifugiati nel processo di integrazione e inclusione sociale.

La presentazione del centro ha avuto luogo durante l’evento inaugurale della Settimana internazionale dei diritti, dell’ambiente e delle culture organizzata in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato dall’associazione Mosaico – Azioni per i Rifugiati, in collaborazione con il Comune di Torino e l’UNHCR.

Mosaico è un’associazione fondata a Torino nel 2006 per iniziativa di un gruppo di rifugiati originari di diversi Paesi.

Da questa settimana, oltre ai servizi di informazione, assistenza, supporto amministrativo e orientamento erogati dagli operatori e mediatori del Comune e dell’associazione Mosaico, in via Bologna 49/A, è attivo anche uno sportello dell’ASL Città di Torino dedicato a richiedenti asilo e rifugiati, che consente l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e la scelta del medico curante. Nel corso del 2022, altri servizi saranno resi disponibili grazie alla collaborazione con l’Anagrafe comunale, l’Agenzia Piemonte Lavoro, la Prefettura e la Questura e realtà della società civile.

I servizi sono rivolti in particolare a rifugiati e richiedenti asilo che si trovano fuori dal sistema di accoglienza formale.

“La creazione di uno spazio comune polifunzionale presso il Servizio stranieri della Città di Torino nasce da una collaborazione inedita tra amministrazioni diverse”, ha dichiarato Jacopo Rosatelli, Assessore al Welfare e alle Pari opportunità della Città di Torino. “Per la prima volta, istituzioni a vario titolo coinvolte nel percorso di inclusione delle persone rifugiate opereranno nello stesso luogo, per offrire una risposta integrata. Al centro ci saranno la persona e i suoi bisogni”.

“Questo progetto è virtuoso perchè mette insieme più enti e istituzioni che dialogheranno per offrire in maniera sinergica una serie di servizi a supporto di richiedenti asilo e i rifugiati. L’anagrafe sarà presente, perchè questa azione è coerente con il nostro obiettivo di estendere il più possibile i servizi anagrafici a tutta la città, in una logica di inclusione e di attentenzione anche verso i cittadini più fragili” ha dichiarato Francesco Tresso, Assessore ai Servizi demografici e statistici della Città di Torino.

“Il modello One-Stop-Shop è una parte importante della nostra risposta a supporto dell’integrazione in Italia e vede il coinvolgimento diretto delle associazioni di rifugiati, della comunità locale e dei beneficiari nell’erogazione dei servizi stessi”, ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Solo lavorando insieme possiamo affrontare in modo efficace le numerose sfide che rifugiati e richiedenti asilo devono affrontare per costruirsi una nuova vita in Italia”.

“Facendo tesoro delle nostre esperienze vissute, vogliamo contribuire a questo progetto che intende facilitare il percorso di inclusione sociale dei rifugiati e richiedenti asilo”, ha dichiarato Yagoub Kibeida, Direttore esecutivo dell’associazione Mosaico. “In coordinamento con le istituzioni, vogliamo fornire una risposta ai bisogni delle persone che già incontriamo nel nostro punto informativo e nel lavoro di mediazione sociale di strada, a partire dalle difficoltà nell’affrontare le procedure amministrative e nell’accesso ad alcuni servizi in modo autonomo”.

 

La Giornata Mondiale del Rifugiato

Il 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, un appuntamento annuale istituito dalle Nazioni Unite per celebrare la forza, il coraggio e la perseveranza di milioni di persone in tutto il mondo che sono state costrette a fuggire dal loro paese a causa di guerre, violenze, persecuzioni e abusi dei diritti umani. Quest’anno UNHCR ha lanciato la campagna Together #WithRefugees per sensibilizzare l’opinione pubblica sul diritto dei rifugiati di essere protetti e di ricostruire la propria vita in dignità, chiunque siano e da qualsiasi luogo provengano, sempre. Il calendario completo delle attività e tutti i materiali per la campagna si trovano sul sito withrefugees.unhcr.it.

Raccogliendo l’invito di UNHCR, la Città di Torino si unirà alle celebrazioni per la Giornata Mondiale del Rifugiato 2022 illuminando di blu la Mole Antonelliana la notte del 20 giugno.

Settimana internazionale dei diritti, dell’ambiente e delle culture

Tra i temi dell’edizione 2022 della “Settimana internazionale” organizzata a Torino figura il talento artistico delle persone rifugiate: l’artista congolese René Bokoul torna in città per la prima volta dopo il suo trasferimento in Francia e inaugura una mostra delle sue opere intitolata “Torino, la mia finestra sull’Europa”, presso il Museo Storico di Reale Mutua. Durante la settimana si parlerà anche delle difficoltà burocratiche che i richiedenti asilo e i rifugiati incontrano in Italia, della partecipazione dei rifugiati, del fenomeno dello sfruttamento lavorativo e ambientale e delle prospettive del diritto di asilo a fronte dei nuovi conflitti. Il programma completo è disponibile qui.

Sicurezza stradale, guidavano mezzi pesanti senza inserire la carta tachigrafica che registra le ore di guida e riposo

Nei giorni scorsi, personale specialistico del Reparto Radiomobile della Polizia Locale impegnato in un servizio di controllo di sicurezza stradale sui mezzi pesanti in Piazza Cattaneo, ha fermato un autoarticolato, dotato di cella frigo per il trasporto di alimenti soggetti a temperatura controllata, condotto in multi presenza cioè con l’alternanza di più autisti alla guida.

Alla vista della pattuglia, il conducente del mezzo pesante ha frettolosamente tentato di inserire la propria carta conducente dentro lo slot del tachigrafo digitale di ultima generazione. L’esame della memoria del tachigrafo effettuato dagli agenti specializzati ha confermato che entrambi i conducenti avevano guidato senza aver inserito la propria carta personale, operazione obbligatoria e necessaria per il controllo dei tempi di guida e di riposo.

Ad entrambi è stata contestata immediatamente la violazione dell’art. 179 commi 2 e 9 del Codice della Strada che oltre alla sanzione prevede il ritiro della patente finalizzata alla sospensione per la durata che deciderà la locale Prefettura e la decurtazione di 10 punti sulla carta di qualificazione del conducente.

L’analisi dei dati digitali scaricati dal tachigrafo ha fatto emergere che, anche nei ventotto giorni precedenti al controllo, i conducenti che si erano alternati alla guida del veicolo non avevano inserito la carta tachigrafica, percorrendo fino a 800 chilometri giornalieri. I dati in memoria hanno anche evidenziato l’inserimento di carte tachigrafiche denunciate per smarrimento.  Inoltre, per non fare rilevare l’allarme di guida senza carta, i conducenti avrebbero attivato una particolare funzione di settaggio che gli consentiva di non riposare mai, mettendo in tal modo a serio rischio la sicurezza stradale.

Alla ditta proprietaria del veicolo sono state notificate violazioni ai sensi dell’art. 179 del Codice della Strada per un totale di oltre 15.000 euro e l’invito a fornire i dati di chi avesse guidato senza carta e/o utilizzato impropriamente carte che risultavano smarrite a seguito di denuncia. La ditta proprietaria sarà segnalata agli organi competenti.