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Metro, lavori per il nuovo sistema di gestione digitale. Dal 2 maggio variazioni al servizio

La Metropolitana Automatica di Torino si prepara al prolungamento della tratta da Collegno a Cascine Vica e si dota di un nuovo sistema di gestione digitale denominato CBTC (Communication based train control). La nuova tecnologia, necessaria a uniformare i sistemi di comunicazione tra nuova e vecchia tratta, garantirà una maggior efficienza nell’esercizio della metropolitana e in particolare: maggior disponibilità in termini di orario di esercizio; minore manutenzione di linea; riduzione dei costi di manutenzione.

I lavori per il passaggio al nuovo sistema, già avviati nei mesi scorsi, sono stati programmati sino ad oggi in modo da non interferire con la normale gestione d’esercizio della metropolitana. L’avvio dei test per l’allacciamento al CBTC a partire da maggio comporterà invece una diversa programmazione della linea e una sospensione temporanea del servizio che verrà gestito con bus sostitutivi.

A partire dal 2 maggio, dal lunedì al giovedì e nelle giornate festive, la metropolitana chiuderà alle ore 22:00 (ultima partenza 21,30) e dal 7 agosto al 3 settembre il servizio sarà temporaneamente sospeso.

Tuttavia in occasione di due importanti eventi cittadini la metro rimarrà aperta sino a tardi: durante il Salone del Libro (giovedì 18, domenica 21 e lunedì 22 maggio) alle 00.30 e in occasione dei festeggiamenti di San Giovanni sino alle 01.30.

Per l’intero periodo estivo GTT garantirà un servizio sostitutivo con bus ad alta capienza e frequenza di transito ogni 5 minuti. Le fermate della linea bus saranno quelle della metropolitana.

 

Misure antismog: dal 16 aprile in vigore le sole limitazioni strutturali

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog fino a sabato 15 aprile 2023 compreso.

A partire dal 16 aprile il protocollo antismog prevede la sospensione delle limitazioni temporanee emergenziali, pertanto a partire da tale data, ai sensi dell’ordinanza dirigenziale n° 5406 del 14-9-2021, rimarranno in vigore le sole limitazioni strutturali, valide tutto l’anno.

Maggiori dettagli, quali l’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, le deroghe e i percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile sulla pagina: www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Cantiere di via Po. Definito il programma: lavori fino a novembre 2024, la via rimarrà sempre aperta

Partiranno già la prossima settimana con il primo cantiere di Italgas gli interventi che per circa 20 mesi coinvolgeranno l’asse di via Po: 650 metri dove fino a novembre del prossimo anno si concentreranno lavori su rete elettrica, acquedotto, fognatura, semafori, viabilità e sui binari del tram, per i quali l’ultimo intervento di manutenzione straordinaria risale agli anni ’80 e che, nel tratto tra le piazze Vittorio e Castello, verranno interamente sostituiti.

“L’occasione per intervenire – spiega l’assessora alla Viabilità e ai Trasporti Chiara Foglietta – si è presentata con l’assegnazione a Torino di fondi ministeriali per i deficit manutentivi tramviari: risorse da utilizzare entro la fine del prossimo anno. Con l’obiettivo di ridurre al minimo i disagi per i cittadini e le attività economiche, l’assessorato – sottolinea – ha quindi interpellato i gestori dei vari sottoservizi presenti lungo la via, evidenziando la possibilità di mettere mano agli impianti per risistemarli contestualmente alle attività di sostituzione dei binari, concentrando e armonizzando i singoli interventi ”.

La pianificazione dei cantieri con un’attenta programmazione e gestione dei lavori, organizzati in modo da garantire la viabilità, mitigarne l’impatto ambientale, limitandoli al massimo nel periodo delle festività natalizie e di fine anno, è frutto del lavoro del tavolo di confronto con le diverse rappresentanze delle attività produttive convocato dal Comune che, sotto la Regia Cantieri, in questi mesi ha visto il coinvolgimento insieme agli uffici comunali, di Gtt, Infra.To., Iren, Ireti, Italgas e Smat. All’ultima riunione prima dell’avvio dei lavori oggi alla Curia Maxima erano presenti con gli assessori Foglietta e Chiavarino i rappresentanti dell’Associazione Commercianti di via Po, di Ascom e di Confesercenti.

“L’incontro di oggi – spiega l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino– testimonia la volontà dell’amministrazione di condividere questo percorso con le associazioni di categoria, accomunati dalla volontà di restituire decoro e sicurezza a una delle zone più rappresentative del commercio torinese. Tutte le fasi di cantiere saranno condivise in questo tavolo che diverrà permanente con l’obiettivo di lavorare in modo sinergico e costruttivo nell’interesse dei residenti e dei commercianti della zona”.

“La circolazione lungo l’asse di via Po non verrà mai interrotta – spiegano gli assessori – : almeno una corsia, da piazza Castello verso piazza Vittorio, rimarrà sempre percorribile dai veicoli, ma per lunghi periodi il transito sarà consentito in ambedue i sensi. Inoltre – sottolinea ancora Foglietta – ci siamo attivati per ottenere sgravi fiscali per Tari e Cosap per tutte quelle attività che si troveranno a patire i disagi economici e viabilistici legati ai cantieri”.

L’ intervento sui binari consentirà anche di migliorare le condizioni ambientali (con la riduzione del rumore prodotto dal passaggio del tram), manutentive e di durabilità dell’impianto, attraverso l’eliminazione nella parte centrale dei masselli in pietra, l’introduzione del materassino antivibrante e una finitura superficiale simile a via Cernaia. I lavori programmati vedranno la realizzazione di nuove dorsali per alimentazioni elettriche e idriche; il posizionamento di nuovi pozzetti di ispezione per le fognature bianca e nera; la sostituzione di condotte del gas; l’ammodernamento degli impianti semaforici e la sistemazione dell’incrocio tra le vie Po, Rossini e Accademia.

Per l’esecuzione dei lavori l’intera area tra le piazza Castello e Vittorio Veneto è stata suddivisa in 3 parti: da piazza Castello a via Rossini, l’incrocio tra via Rossini e via Po e la restante parte di via Po verso piazza Vittorio, mentre sotto il profilo temporale si sono individuate 12 sottofasi, riassumibili in 4 grandi momenti: da aprile 2023 a ottobre 2023; da novembre 2023 ad aprile 2024; da maggio 2024 a settembre 2024 e da ottobre 2024 a novembre 2024.

La partenza sarà soft. In questa prima fase, da aprile 2023 a ottobre 2023,  opereranno principalmente Smat e Ireti per il rifacimento degli impianti dell’acquedotto e di distribuzione dell’energia elettrica. Gtt sarà impegnata unicamente sull’incrocio tra le vie Po e Rossini, con cantieri di piccola dimensione per il rifacimento del manto stradale.
Via Po sarà sempre aperta al traffico nei due sensi di marcia. I cantieri di Ireti e Smat saranno posizionati sui due lati della via e, pur coprendo l’intero percorso, le imprese opereranno con la logica del cantiere mobile (della lunghezza all’incirca di un isolato), che avanzerà con il progredire dei lavori. In questo modo la riduzione dei posti auto sarà limitata e riguarderà solo il tempo strettamente necessario all’esecuzione dei lavori nel tratto interessato.

Seconda fase: da novembre 2023 a fine aprile 2024. È il momento in cui entra in campo il cantiere Gtt per la sostituzione dei binari. Sarà operativo dapprima nel tratto da via Delle Rosine a via Giulia di Barolo/Plana, ossia al termine dell’esedra di piazza Vittorio Veneto e successivamente si estenderà sino a via Rossini. I lavori, indubbiamente di maggiore impatto, comporteranno la limitazione a un solo senso di marcia su via Po, dalle ore 8.00 alle ore 17.00. Nelle restanti ore il cantiere verrà arretrato sulla carreggiata centrale per consentire il passaggio in entrambi i sensi di marcia, l’ingresso e l’uscita dai passi carrai. Gli interventi di Ireti e Smat (sistema fognario), proseguiranno con le stesse modalità del cantiere mobile, nel tratto da via Rossini a piazza Castello.

Terza fase: da aprile 2024 a fine settembre 2024. Speculare alla precedente, in questa fase il cantiere tranviario viene avviato prima da via Rossini fino a via Bogino, per poi essere esteso sino all’imbocco di piazza Castello. Verrà eliminato il blocco “salvagente” della fermata Carlo Alberto, non più utilizzata. Le modalità di gestione del cantiere saranno le stesse della fase precedente. La novità consiste nel fatto che questa fase è già la prima creazione definitiva della nuova carreggiata, con posa delle pietre che caratterizzano via Po, nel tratto Rossini/Vittorio Veneto che quindi gradualmente sarà libera da ogni impegno di cantiere.

Quarta fase, da ottobre 2024 a novembre 2024, nella quale via Po tornerà ad essere sempre aperta al traffico nei due sensi di marcia, si procederà ai ripristini con la posa della nuova carreggiata anche nel tratto tra via Rossini e piazza Castello.

Di tutto il cronoprogramma di cantiere e delle relative limitazioni sarà data man mano puntuale comunicazione a residenti e attività commerciali.

Parcheggio di interscambio di piazza Bengasi, approvato il progetto esecutivo in linea tecnica

La Giunta Comunale ha approvato questa mattina il progetto definitivo in linea tecnica per la realizzazione del parcheggio di interscambio con la linea 1 della metropolitana in piazza Bengasi.
Oltre 33 milioni di euro l’importo stimato per i lavori, con un maggior costo previsto per la realizzazione dell’opera di quasi 13 milioni e 208mila euro dovuto agli importanti aumenti di molti prezzi di materiali intervenuti nell’ultimo biennio.

Dopo la concessione della proroga del termine di validità del finanziamento ottenuto, sono in corso con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nuove interlocuzioni per ottenere le somme necessarie alla realizzazione dell’opera con i prezzi odierni. Successivamente si potrà procedere all’approvazione del quadro economico e dello schema di convenzione che regolerà gli accordi tra Città di Torino e Città di Moncalieri sia in fase di costruzione che in fase di esercizio del parcheggio.
Nel parcheggio sotterraneo, di due piani interrati, saranno ricavati 639 posti auto, in parte da destinare agli abbonati alla metropolitana, in parte alla sosta a rotazione. Due ingressi e due uscite veicolari permetteranno di servire gli utenti in arrivo da tutte le direzioni, in particolare da sud ed est. Sono previsti tre blocchi scala per gli accessi pedonali, dotati di ascensore, e due collegamenti pedonali che consentiranno, a chi avrà parcheggiato il proprio veicolo all’interno della struttura, di accedere direttamente al mezzanino della fermata della metropolitana dal secondo piano interrato.
Al di sopra del parcheggio la piazza sarà interamente riqualificata: è infatti destinata ad accogliere nuovamente il mercato, i cui banchi, a seguito dell’installazione del cantiere dell’infrastruttura trasportistica, sono ora riposizionati lungo via Onorato Vigliani, dove l’ultimo tratto che si immette nella piazza sarà utilizzato per ospitare 26 operatori, così da alleggerire gli allestimenti nella parte centrale. La pavimentazione verrà realizzata in materiali lapidei e gli impianti elettrici ed idrici ad uso del mercato saranno collocati in appositi pozzetti a pavimento. L’intervento prevede inoltre la riorganizzazione della viabilità confermando la ridefinizione di via Nizza lungo il perimetro Ovest.

Nuovo contratto di servizio per la distribuzione del gas. Oltre 300 milioni di investimenti sul territorio

Il Sindaco Stefano Lo Russo, e l’Amministratore Delegato di Italgas Reti Pier Lorenzo Dell’Orco hanno formalizzato oggi a Palazzo Civico il contratto di servizio che assegna a Italgas la gestione delle attività di distribuzione del gas naturale per i prossimi 12 anni nell’Ambito territoriale Torino 1, che comprende la Città e i Comuni di Moncalieri, Grugliasco, Rivoli, Rivalta di Torino e Nichelino uniti in una convenzione firmata dai rispettivi Sindaci.

Il nuovo contratto comporterà un’unica gestione del servizio di distribuzione per tutti i Comuni dalla quale deriveranno vantaggi per l’utenza in termini di qualità, sicurezza e trasparenza nella gestione del servizio e prevede un piano di investimenti da 330milioni di euro, con ricadute positive sull’economia e sull’occupazione nel territorio.

Gli investimenti serviranno ad ammodernare ed efficientare i 340 chilometri della rete di distribuzione, grazie anche a un intenso programma di trasformazione digitale. In un’ottica volta al progressivo miglioramento dell’impatto ambientale, la stessa infrastruttura potrà consentire anche la distribuzione di gas verdi (come il biometano e, in futuro, l’idrogeno). Saranno inoltre realizzati due nuovi distributori di metano per i depositi autobus di Gtt, a sostegno dei programmi di decarbonizzazione del trasporto su gomma. La posa di oltre 40 chilometri di nuove condotte e il potenziamento di circa 15 chilometri di rete raggiungeranno aree non ancora servite, rendendo disponibile il metano a ulteriori 4.500 nuove utenze, mentre quelle esistenti verranno dotate di contatori di ultima generazione per favorire consumi consapevoli e risparmio energetico.

Spiega il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: “Il consumo di energia e l’aumento dei costi costringe tutti, cittadini e amministrazione, a compiere strategiche per il futuro nell’ottica della sicurezza degli approvvigionamenti, delle reti di distribuzione e nella trasparenza delle tariffe. Nel contratto stipulato sono previsti nuovi investimenti sul territorio che miglioreranno la rete di distribuzione rendendola più sicura e permettendo un maggior controllo pubblico da parte delle amministrazioni coinvolte sull’efficienza del servizio per i cittadini e sulla trasparenza tariffaria”.

“L’avvio del nuovo contratto di gestione –commenta l’Amministratore Delegato della consociata Italgas Reti, Pier Lorenzo Dell’Orco – garantirà ulteriore sviluppo alla Città di Torino e agli altri Comuni serviti, che beneficeranno di 330 milioni di investimenti. Un piano che, oltre a garantire un importante effetto moltiplicatore sull’economia locale, consentirà di realizzare reti e impianti smart, digitali e flessibili in grado di accelerare il processo di transizione energetica grazie alla possibilità di accogliere in rete non solo gas naturale, ma anche gas rinnovabili come biometano, metano sintetico e, in prospettiva, idrogeno. Con gli Atem Torino 1 e Torino 2, Valle d’Aosta, Belluno e La Spezia, tutti aggiudicati a Italgas, sale a circa un miliardo di euro il valore complessivo degli investimenti programmati dalla Società nei territori interessati, confermando l’effetto virtuoso che le gare gas offrono all’economia del Paese e la necessità di accelerarne in maniera decisa il loro svolgimento”.

La mezza di Torino, manifestazione podistica in programma il 16 aprile. Previste modifiche viabili in Città

Domenica 16 aprile in città si svolgerà la gara podistica ‘La mezza di Torino’.

La manifestazione sportiva avrà un percorso rettilineo lungo l’asse di corso Turati /corso Unione Sovietica tra i comuni di Torino, Beinasco e Nichelino, con partenza fissata alle ore 9.00 da piazza San Carlo e arrivo alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.

L’impatto della manifestazione sul territorio comunale è di circa 2 ore. Il percorso sarà chiuso a partire dalle ore 8.30 fino alle 10.30 circa e non sarà in alcun modo possibile attraversare l’asse viabile corso Turati /corso Unione Sovietica.

Percorso di gara:

PARTENZA – piazza San Carlo – piazza C.L.N. – via Roma – piazza Carlo Felice – corso Vittorio Emanuele II – via Sacchi (corsia riservata GTT) – corso Turati (carreggiata centrale) – corso Unione Sovietica (carreggiata centrale) – ponte Sangone, dopodiché la gara uscirà del territorio comunale di Torino e terminerà nel comune di Nichelino, alla Palazzina di caccia di Stupinigi – ARRIVO.

L’intero percorso sarà interdetto alla circolazione veicolare per il tempo necessario al transito della manifestazione e, in particolare, saranno chiuse le carreggiate centrali degli assi viabili di corso Turati e corso Unione Sovietica.

Chiusi al transito veicolare anche gli attraversamenti del percorso di gara sull’asse viabile corso Turati/Unione Sovietica:

– Corso Sommeiller, tratto via Nizza – corso Turati;

– Corso Sommeiller, tratto corso Re Umberto – corso Turati;

– Corso Dante, tratto via Nizza – corso Turati;

– Corso Rosselli, tratto corso Re Umberto – corso Turati;

– Corso Bramante, tratto piazza Carducci – corso Turati;

– Corso Lepanto, tratto piazzale Costantino il Grande – corso Unione Sovietica;

– Corso Cosenza, tratto corso Agnelli – corso Unione Sovietica;

– Corso Giambone, tratto corso Corsica – corso Unione Sovietica;

– Corso Traiano, tratto da via Pio VI – corso Unione Sovietica.

Dalle ore 8.45 e fino alle ore 10.40 saranno chiuse entrambe le uscite per Stupinigi della Tangenziale Sud.

Trasporto pubblico

I percorsi dei mezzi di trasporto pubblico che transitano nell’area interessata dalla manifestazione subiranno alcune deviazioni dalle ore 8.00 alle ore 12.00.

Per dettagli sulle linee deviate, visionare il sito Internet di GTT https://www.gtt.to.it/cms/

Lions Day: un campus medico per la prevenzione

Il 16 aprile sarà una domenica dedicata alla prevenzione e all’informazione sanitaria.

In piazza Solferino, dalle ore 10 alle ore 17, farà tappa il “Lions Day 2023” con un campus medico dove verranno effettuate visite e screening medici gratuiti.

 Un percorso sanitario dove il cittadino potrà essere informato sull’importanza della prevenzione di alcune patologie anche attraverso l’esecuzione di esami specifici. Continua a leggere

Disability Pride Torino, il 15 aprile l’appuntamento con la parata dell’orgoglio disabile

È tutto pronto per la prima edizione del Disability Pride Torino: la parata dell’orgoglio disabile si svolgerà sabato 15 aprile. L’evento, promosso dalla Cellula di Torino dell’Associazione Luca Coscioni in collaborazione con altre 17 realtà del territorio tra organizzazioni del terzo settore e startup, ha l’obiettivo di promuovere una vera e propria rivoluzione culturale in grado di cambiare le percezioni collettive sulla disabilità attraverso la sensibilizzazione di istituzioni, imprese e cittadinanza. Per sostenere l’iniziativa è ancora attiva una campagna di crowdfunding disponibile sulla piattaforma GoFundMe al link https://www.gofundme.com/f/sostieni-il-torino-disability-pride.

Il percorso del Disability Pride Torino

La manifestazione si snoderà per le vie del centro storico toccando le principali piazze auliche, con ritrovo alle ore 14 in piazza Carlo Felice angolo via Roma e partenza fissata per le 14.30. Il corteo percorrerà via Roma, piazza CLN, piazza San Carlo e di nuovo via Roma per concludersi in piazza Castello intorno alle 16, con interventi dal palco a cura di alcuni rappresentanti delle organizzazioni promotrici e delle istituzioni patrocinanti.

Il manifesto del Disability Pride Torino

In occasione della prima edizione del Disability Pride Torino, le organizzazioni promotrici hanno redatto un manifesto collettivo contenente alcune rivendicazioni su tematiche molto importanti legate alla disabilità: si tratta di cura e assistenza, barriere architettoniche, barriere digitali, barriere culturali, mobilità e accessibilità, cittadinanza attiva, universal design, lavoro e istruzione. Il documento integrale verrà messo a disposizione di istituzioni, imprese e cittadini in formato digitale: «L’organizzazione del primo Disability Pride di Torino – dichiara la Coordinatrice Miriam Abate – ha portato alla creazione di un coordinamento di oltre 15 associazioni e startup, con le quali certamente il lavoro proseguirà anche dopo la manifestazione. Sulla base di quanto presente nel Manifesto dell’evento redatto nel corso dei mesi, speriamo di poter proseguire il dialogo con le istituzioni, al fine di cominciare un lavoro che possa portare a dei reali cambiamenti. L’invito a partecipare alla parata di sabato, che sarà volutamente colorata, rumorosa e circondata da un’atmosfera di festa, è rivolto non solo alle persone disabili e neurodivergenti o a chi fa parte della loro rete, ma a tutta la cittadinanza. In particolare, a chi crede in un mondo dove tutti e tutte possano far valere i propri diritti e godere di pari opportunità e pari dignità».

Cosa sono i Disability Pride?

I Disability Pride nascono negli Stati Uniti all’inizio degli anni ’90 su ispirazione dei movimenti per i diritti delle persone disabili, principali protagonisti di una presa di coscienza rispetto all’importanza di farsi portavoce delle proprie istanze senza alcun tipo di intermediazione. I Pride rappresentano un percorso verso una piena autodeterminazione, una piena partecipazione alla vita sociale, politica, culturale ed economica e verso l’eliminazione di ogni forma di discriminazione.

Il fine ultimo è quello di abbattere tutte le barriere che ostacolano il raggiungimento di questi obiettivi a causa della condizione di svantaggio generata dalla società. Questa situazione, riassunta dal concetto di abilismo, si crea come conseguenza della non conformità delle caratteristiche fisico-motorie, intellettive, sensoriali e di neurodivergenza rispetto alle definizioni di abilità e norma socialmente accettate dalla maggioranza della popolazione.

I Disability Pride in Italia

In Italia, i Disability Pride vengono organizzati dal Disability Pride Network, rete nazionale informale composta da singoli cittadini e organizzazioni creata dall’attivista Carmelo Comisi.  La prima edizione si svolse nel 2015 in diversi comuni della provincia di Ragusa con il nome di Handy Pride, per poi assumere la denominazione attuale e spostarsi a Palermo l’anno seguente e successivamente a Napoli e infine a Roma. Nel 2022, l’evento si è svolto in tre location diverse: ancora a Roma, Milano e Bologna con lo slogan “Corpi differenti, menti divergenti, stessi desideri”.

 

Happiness on Tour

Il Palaruffini di Torino ospiterà una tappa dell’ Happiness on Tour, una serie di eventi mattutini e serali con l’obiettivo di valorizzare un diritto che non è scritto esplicitamente nella costituzione italiana, ma che spetta a ciascuna e ciascuno: la felicità.

L’idea nasce dalla Fondazione della Felicità ETS, costituita nel 2022 grazie alla volontà di un gruppo eterogeneo di professori universitari, coach, professionisti ed esperti di neuroscienze. Lo scopo della fondazione è quello di avere due milioni e mezzo in più di persone felici ogni anno e per farlo organizzano coaching show, spettacoli motivazionali, incontri capillari nelle scuole. In più, un’App (ideata da studentesse e studenti del Politecnico in collaborazione con Deloitte) e un manuale per coinvolgere ragazzi e ragazze: un percorso che parte nei palazzetti dello sport e nei teatri e continua in classe, dove per due mesi le ragazze e i ragazzi studiano i fondamenti della felicità, per applicarli alla vita di tutti i giorni.

Ogni tappa del tour si compone di due tipi di iniziative: “Chi è felice non bulla, non sballa e… non molla”, una matinée dedicata ai giovani; lo spettacolo serale “L’arte di essere felici” dedicato ai genitori, agli studenti universitari, anziani, adulti, educatori, volontari e a tutte le persone che vogliono scoprire strategie concrete per imparare a gestire le emozioni che vivono e così costruire un futuro migliore. A questo si aggiunge il progetto “Vite – Storie di felicità” realizzato in partnership con Generali, la Compagnia assicurativa che conferma così la sua presenza sul territorio per essere vicina ai suoi clienti e alla comunità.

 Sul palcoscenico, sia nell’evento del mattino, sia in quello serale, si avvicendano diversi formatori che, presentando la propria esperienza, la propria professionalità e la propria passione, mostrano la strada per imparare a scegliere di essere felici. Durante l’evento della mattinata, inoltre, si darà uno spazio consistente ai temi che più contrastano il raggiungimento del benessere e della felicità, come il bullismo e cyberbullismo, la cattiva gestione delle emozioni, l’utilizzo di sostanze stupefacenti.

Sono già migliaia le adesioni per entrambe le iniziative della tappa torinese, grazie anche al supporto organizzativo e promozionale effettuato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili ed Educative della Città di Torino, che ha patrocinato gli eventi mattutini e serali concedendo l’utilizzo a titolo gratuito del Palaruffini.

Walter Rolfo, Presidente della Fondazione della Felicità ETS afferma: “A scuola ci insegnano la Divina commedia a memoria e i nomi dei sette re di Roma, ma nessuno ci insegna a gestire l’ansia, a sopportare un amore finito male, a progettare i nostri sogni. Lo impariamo al prezzo di ferite e lacrime, intorno ai 30 anni, magari col sostegno di un analista, di un mental coach o leggendo libri di self help. Il nostro scopo è aiutare i ragazzi e le ragazze ad allenarsi da subito, e metterli in condizione di arrivare più forti al domani e di costruirsi il miglior futuro possibile”.

“Ho creduto fin dall’inizio nella forza di questo progetto, perché la felicità è una condizione che spesso viene messa in secondo piano, senza che ne sia riconosciuto il suo valore autentico – sostiene l’Assessora alle Politiche Educative e Giovanili Carlotta Salerno. Per questi motivi l’assessorato è stato al fianco della Fondazione fornendo tutto l’aiuto possibile. La diffusione della matinée a tutte le scuole della Città, il coinvolgimento del volontariato civico (in particolare de* senior civic*) nella parte serale e la concessione del Palaruffini hanno proprio lo scopo di dare al maggior numero di persone possibili l’opportunità di allenarsi, per qualche ora, a stare bene. Il prossimo martedì migliaia di persone, di tutte le età, potranno dedicarsi alla ricerca della propria felicità, affinché non sia più tralasciata.”

Il calendario di “Happiness on Tour” partirà venerdì 14 aprile da Cuneo, per poi arrivare a Torino martedì 18 aprile, con lo spettacolo mattutino alle ore 9:30 e l’evento serale alle 21.

Tutti gli eventi sono gratuiti e su prenotazione, fino a esaurimento posti. Le scuole che non abbiano ancora aderito possono farlo tramite il link https://bit.ly/41vFETq, per l’evento serale prenotazioni al link https://bit.ly/3lpOgL1.

Torino avvia la raccolta di prossimità per gli oli esausti. Accordo con Conoe e Amiat per la realizzazione del progetto

Tra le 1.000 e le 1.500 tonnellate: è la quantità di oli esausti che si stima i Torinesi producano ogni anno e che oggi viene recuperata solo in piccola parte, finendo per lo più negli scarichi fognari e nelle falde acquifere e causando danni all’ambiente e ai sistemi di scarico delle abitazioni. Per favorirne il recupero e il corretto smaltimento, la Città di Torino ha deciso, d’intesa con il Conoe – Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti – e Amiat Gruppo Iren– che a Torino gestisce ed eroga i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti -, di promuovere un accordo volto a favorire la raccolta capillare degli oli vegetali di provenienza domestica.

L’intesa, della durata di tre anni, prevede l’estensione progressiva della raccolta con il posizionamento degli appositi cassonetti in diversi punti della Città: tra questi scuole pubbliche, supermercati, parrocchie e altri luoghi di aggregazione, partendo dalla Circoscrizione Otto per arrivare gradualmente a coprire tutto il territorio comunale.

Tra gli obiettivi strategici del progetto ci sono l’aumento della qualità della differenziata e la promozione dell’economia circolare – spiega l’assessora Chiara Foglietta –. La realizzazione di un circuito virtuoso di raccolta degli oli vegetali esausti provenienti dalle utenze domestiche rappresenta un elemento centrale per la prevenzione della produzione dei rifiuti e la difesa degli ecosistemi, nonché uno strumento concreto per il recupero di materia prima da uno scarto che, mal gestito, ha un impatto negativo sull’ambiente“.

L’olio vegetale esausto, precedentemente filtrato da impurità ed eventuali residui di cibo per ottimizzare il processo di trasformazione da rifiuto a risorsa, dovrà essere raccolto in bottiglie di plastica ben chiuse che verranno conferite direttamente all’interno degli appositi contenitori di colore blu. Sarà possibile conferire olio di oliva e di semi vari usati per frittura, oli di conservazione dei cibi in scatola o in vetro e oli vegetali deteriorati o scaduti.

Dopo alcune sperimentazioni siamo davvero soddisfatti di poter avviare in modo sistematico la raccolta degli oli esausti, che arriverà a coinvolgere tutta Torino – commenta Paola Bragantini, Presidente Amiat Gruppo Iren – È un progetto rilevante, che ci sfida, insieme alla Città e a CONOE, a realizzare quella che potrà diventare un esempio e una best practice anche per altre realtà metropolitane, partendo da un’efficace comunicazione ai cittadini per accompagnarli nell’adozione di una nuova abitudine per la corretta separazione e conferimento di un rifiuto che, altrimenti, costituisce a tutti gli effetti un inquinante”.

Non tutti sanno, infatti, che l’olio usato per una frittura in padella o quelli utilizzati per la conservazione dei cibi in scatola (tonno, funghi, carciofini, condimento per riso ecc.) se non smaltiti correttamente (versandoli nello scarico del lavandino o nel bidone dei rifiuti), sono un danno per l’ambiente. Basta, infatti, un chilo di olio vegetale esausto per inquinare una superficie d’acqua di 1000 metri quadrati, perché impedisce l’ossigenazione compromettendo l’esistenza della flora e della fauna sottostanti. Se invece dispersi nella rete fognaria, come spesso avviene nell’utilizzo domestico, gli oli vegetali esausti ne pregiudicano il buon funzionamento, intasando condutture e depuratori, senza considerare i costi per la collettività: la depurazione delle acque inquinate da questo rifiuto richiede, si calcola,  1,10 euro al chilogrammo e il consumo di almeno 3 kW/h di energia.

L’accordo con la Città di Torino e Amiat è un ulteriore passo per un impegno concreto di tutti i soggetti coinvolti nella filiera del recupero degli oli vegetali esausti, primo fra tutti il CONOE – ha dichiarato il Presidente del Consorzio, Tommaso Campanile – che segue numerosi progetti specifici di recupero sistematico degli oli alimentari esausti in altre importanti città italiane. Gli oli vegetali esausti rappresentano una enorme risorsa se oggetto di pratiche di recupero corrette, consapevoli e costruttive. È un dovere prioritario procedere a costruire intorno a questa tematica una coscienza collettiva improntata ai principi della salvaguardia ambientale che inizia, in prima battuta, con la sottrazione di questo rifiuto a pericolose pratiche di dismissione incontrollata per arrivare ad una riconversione in biodiesel, con conseguenze positive in termini di emissioni di gas serra”.

Una raccolta attenta e corretta degli oli vegetali di scarto, inoltre, evita sprechi di risorse e crea nuove opportunità di riciclo: un’azione che arricchisce la strategia di economia circolare delle città e contribuisce a ridurre le emissioni di CO2 correlate. A differenza di altre tipologie di rifiuti, gli oli esausti si possono riciclare completamente. E così avviene, in effetti, per la quota di rifiuto che attualmente viene avviata al riciclo. Opportunamente trattato, questo rifiuto speciale può infatti tornare a nuova vita sotto diverse forme: biodiesel, soprattutto, ma anche bio-lubrificanti per macchine agricole o nautiche, grassi per la concia delle pelli, cere per auto, saponi, prodotti cosmetici, inchiostri, asfalti, bitumi, mastici e collanti.

Guidata dal claim ‘Trasforma un rifiuto in risorsa’, una campagna di comunicazione congiunta di Città, Conoe e Amiat con l’affissione di manifesti e locandine, la distribuzione di opuscoli informativi e la diffusione di contenuti sui rispettivi canali social accompagnerà il progetto di estensione della raccolta informando i cittadini sulle prossime attivazioni del servizio e sensibilizzandoli anche alla corretta gestione degli oli vegetali esausti..

Il servizio di raccolta di prossimità esteso a tutta la città si aggiunge a quello già attivo presso i centri di raccolta Amiat dove è possibile conferire all’interno dei fusti presenti gli oli vegetali esausti.