Il centenario di Nilde Iotti – 25 aprile tra canti e bandiere a Torino – Ripartire?
Il centenario di Nilde Iotti

25 aprile tra canti e bandiere a Torino
Paradossalmente agli arresti domiciliari anche il giorno delle festa della Liberazione ,mi sono affacciato al mio balcone di una via centrale di Torino alle 15 del 25 aprile. Ho notato come l’invito dell’ANPI a cantare dai balconi Bella Ciao sia caduto nel vuoto più assoluto. Magari in altre zone della città si saranno formati dei cori, come forse leggeremo sul nuovo quotidiano “Repustampa” che ha esordito significativamente proprio il 25 di aprile. Ho parlato con parecchi amici al telefono e nessuno mi ha detto di aver sentito cantare. Pochissime le bandiere tricolori esposte per il 25 aprile anche secondo i miei amici. Anche su internet non mi pare di aver visto fervore patriottico. Forse la gente stremata dalla pandemia economica, dal fantasma della disoccupazione e del fallimento,non convinta della bontà operate dal Governo per la fase 2, ha ben altro a cui pensare. Forse sbaglia, perché riandare alla storia – se è vero che non è una cura – consente almeno dei confronti e delle contestualizzazioni che aiutano a capire. Ma illudersi che la gente con le attività ferme e senza prospettive future si metta anche a cantare e a sbandierare tricolori , è un’ utopia. Per decenni ci hanno detto che la Patria non esisteva, che era un’invenzione dei reazionari e dei fascisti ed ora, malgrado gli anni di Ciampi, è impossibile oggi pensare agli italiani come a dei patrioti << pronti alla morte>>, come dice il nostro Inno nazionale. C’è stato in molti un riavvicinamento naturale alla fede dei padri, un riavvicinamento a quelle chiese che devono restare deserte. E’ naturale che ciò accada in tempi in cui è a rischio la vita delle persone che possono trovare un reale conforto nella fede di Cristo che ha sconfitto la morte e ha predicato parole d’amore.
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Ripartire ?
