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La Cuoca Insolita propone: gnocchi di ceci saltati in padella

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Si può immaginare un piatto di gnocchi fatti in casa senza patate e senza uova, con un condimento povero di grassi e adatti anche a chi ha bisogno di tenere sotto controllo gli sbalzi di glicemia?

Questa ricetta di gnocchi di ceci saltati in padella è proprio così. Ma cosa ci sarà dentro allora? Tutta quella verdura non è lì solo per dare colore. Verdura di stagione. Fresca e piena di vitalità. Gnocchi molto saporiti, che piaceranno anche ai bambini. E c’è anche un altro vantaggio: sono compatti al punto giusto e, quando si mescolano, non si attaccano mai tra di loro.

Tempi: Preparazione 30 minuti;

Cottura 2-3 minuti;

Attrezzatura necessaria: Minipimer o robot tritatutto, pelapatate, tagliere legno grande per fare gli gnocchi, coltello a lama liscia, forchetta, schiumarola, pentola per cuocere gnocchi, matterello (non essenziale), padella antiaderente di circa 30 cm diam., 1 cucchiaio di legno

Difficoltà (da 1 a 3): 1

Costo totale: 2,71 € (3,31 €/kg)

Ingredienti (per 4 persone – circa 200 g a testa):

Per gli gnocchi di ceci:

  • Farina di tipo 2 (o metà 00 e metà integrale) – 240 g
  • Zucchine cotte con olio e aglio – 160 g
  • Piselli cotti in padella – 100 g
  • Ceci lessati o in scatola – 100 g
  • Sale fino integrale di Sicilia – 1 cucchiaino
  • Farina semola per spianatoia

Per il condimento:

  • Zucchine cotte in padella – 120 g
  • Carote crude tagliate finissime – 40 g
  • Pangrattato – 40 g
  • Foglie di basilico – una decina grandi
  • Olio e.v.o. – 3 cucchiai
  • Aglio – 1 spicchio
  • Sale, pepe

Perché vi consiglio questa ricetta?

  • Problemi di colesterolo alto? Questa ricetta ha il 95% in meno di grassi saturi rispetto ai classici gnocchi di patate conditi con burro e parmigiano!
  • Altro vantaggio: hanno il triplo delle fibre (guardate la tabella nutrizionale sotto).
  • Gli gnocchi sono preparati solo con farina integrale e senza patate!!! Usiamo invece tanti legumi, più adatti al controllo della glicemia e ricchi di proteine. Il nostro primo piatto è più completo dal punto di vista nutrizionale.
  • Non usiamo latte né uova: perfetta quindi per chi ha allergie o non vuole mangiare prodotti di origine animale.

Approfondimenti e i consigli per l’acquisto degli “ingredienti insoliti” a questo link: https://www.lacuocainsolita.it/ingredienti/).

In caso di allergie…

Allergeni presenti: Cereali contenenti glutine

Preparazione

Fase 1: GLI INGREDIENTI PER IL SALTO IN PADELLA

Lavate e asciugate le foglie di basilico e tritatele finemente insieme al pangrattato. Se avete del pane secco, potete mettere pane e basilico insieme nel robot tritatutto.

Pelate le carote e con il pelapatate formate delle listarelle sottili.

Tenete tutto da parte, per il condimento degli gnocchi.

Fase 2: L’IMPASTO DEGLI GNOCCHI

Mettete zucchine, piselli e ceci nel contenitore del robot tritatutto e frullate fino a quando avrete ottenuto un impasto omogeneo, il più possibile senza pezzi. Aggiungete ora la farina di tipo 2 (o altra farina, ad esempio metà farina 00 e metà farina integrale di grano o di farro integrale) e il sale e amalgamate fino a quando si formerà una palla omogenea. Aggiungete altra farina (poca alla volta) se la palla risulta ancora un pochino appiccicosa. Chiudete in un foglio di pellicola e lasciate riposare mezz’ora.

Infarinate la spianatoia con la semola e formate un rettangolo di spessore di circa 1 cm (potete usare un matterello per rendere lo spessore più omogeneo). Con il coltello a lama liscia tagliate a listarelle parallele, di 2 cm di larghezza. Ora separate leggermente tra loro le strisce, giratele su un lato e cospargetele leggermente di farina di semola. Con il coltello tagliate tutte le listarelle insieme, formando degli gnocchi di forma circa quadrata. Ora, se volete e avete tempo, rigateli con la forchetta, aiutandovi con il polpastrello del pollice. Se non ne avete voglia, potete anche lasciarli a forma di quadrato!

Fase 3: LA COTTURA E IL SALTO IN PADELLA

Intanto portate a bollore l’acqua nella pentola e poi salate. Buttate gli gnocchi, rigirateli con la schiumarola e aspettate che vengano a galla (ci vorranno circa 2-3 minuti). Scolateli con la schiumarola e poneteli nella padella antiaderente, dove avete già fatto scaldare l’olio extra vergine e avete fatto insaporire lo spicchio d’aglio. Girate velocemente gli gnocchi con il cucchiaio di legno, quindi unite il pangrattato aromatizzato al basilico, le strisce finissime di carote crude e le zucchine cotte. Mescolate bene per un paio di minuti, quindi unite sale e pepe. Mangiateli subito!

CONSERVAZIONE

Gnocchi crudi: 6 mesi in congelatore. Separateli tra loro, ben infarinati con la semola. Una volta induriti potete metterli in un sacchetto gelo e tenerli per 6 mesi. Per usarli, buttateli ancora gelati direttamente nell’acqua di bollitura.

In frigorifero: 2 giorni

Chi è La Cuoca Insolita

La Cuoca Insolita (Elsa Panini) è nata e vive a Torino. E’ biologa, esperta in Igiene e Sicurezza Alimentare per la ristorazione, in cucina da sempre per passione. Qualche anno fa ha scoperto di avere il diabete insulino-dipendente e ha dovuto cambiare il suo modo di mangiare. Sentendo il desiderio di aiutare chi, come lei, vuole modificare qualche abitudine a tavola, ha creato un blog (www.lacuocainsolita.it) e organizza corsi di cucina. Il punto fermo è sempre questo: regalare la gioia di mangiare con gusto, anche quando si cerca qualcosa di più sano, si vuole perdere peso, tenere a bada glicemia e colesterolo alto o in caso di intolleranze o allergie alimentari.

Tante ricette sono pensate anche per i bambini (perché non sono buone solo le merende succulente delle pubblicità). Restando lontano dalle mode del momento e dagli estremismi, sceglie prodotti di stagione e ingredienti poco lavorati (a volte un po’ “insoliti”) che abbiano meno controindicazioni rispetto a quelli impiegati nella cucina tradizionale. Usa solo attrezzature normalmente a disposizione in tutte le case, per essere alla portata di tutti.

Calendario corsi di cucina ed eventi con La Cuoca Insolita alla pagina https://www.lacuocainsolita.it/consigli/corsi/

Difendiamoci da chi ci vuole manipolare / 3

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STARE BENE CON NOI STESSI

 

Facciamo quindi attenzione a non farci troppo manipolare e condizionare dalla pubblicità, che ha, tra i molti effetti negativi, anche quello perverso di indurci a svalutare tutto ciò che siamo e che abbiamo.

Per portarci a desiderare ardentemente ciò che non siamo e che non abbiamo. Soltanto una buona fiducia in noi stessi, supportata da una equilibrata autostima, può dunque preservarci dalle varie azioni condizionatrici dei manipolatori.

Più siamo in grado di sapere ciò che vogliamo e non vogliamo, più possiamo contrastare le azioni manipolatorie, e siamo capaci di non farci agire dall’esterno. Cerchiamo poi di intuire e percepire con chiarezza dove il manipolatore vuole arrivare e perché.

Comprendendo nel modo migliore e più profondo le emozioni, i bisogni, le intenzioni, gli obiettivi e i comportamenti di chi ci sta di fronte. E ascoltando le emozioni che percepiamo in noi, i segnali che il nostro corpo ci invia.

Spesso tanto chiari e inequivocabili quanto sovente da noi inascoltati o trascurati… Un segnale di disagio, di fastidio, di “schiacciamento”, è spesso la più chiara evidenza che qualcosa non va nel comportamento altrui.

Più avremo consapevolezza delle dinamiche manipolatorie, più difficile sarà per i potenziali manipolatori condizionarci nelle nostre intenzioni e nei nostri comportamenti, e più saremo veri artefici delle nostre decisioni.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
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Una golosa crostata di mandorle e cioccolato

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La proposta di oggi e’ tutta da gustare, una frolla friabile un goloso ripieno avvolgente, cioccolatoso, dal sapore ineguagliabile

La crostata e’ un dolce tradizionale capace di reinventarsi in mille modi. La proposta della settimana e’ tutta da gustare, una frolla friabile un goloso ripieno avvolgente, cioccolatoso, dal sapore ineguagliabile.

Una tentazione deliziosa.

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Ingredienti per la frolla:

200gr.di farina

100gr. di burro

70gr. di zucchero

2 tuorli

1 pizzico di sale

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Ingredienti per la farcia:

1 grossa mela

100gr. di mandorle ridotte a farina

100gr. di cioccolato fondente 70%

15 amaretti pestati

2 uova intere

50gr.di burro fuso

60gr.di zucchero

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Preparare la frolla impastando velocemente la farina con il burro freddo a pezzetti, lo zucchero, il sale e i due tuorli. Avvolgere in pelliccola e riporre in frigo per 30 minuti. Affettare sottilmente la mela, frullare le mandorle a farina, pestare gli amaretti. Stendere la frolla in uno stampo per crostate ricoperto con carta forno, bucherellare il fondo, cospargere la pasta con meta’ degli amaretti e sistemare le fettine di mele. Sciogliere il burro con il cioccolato. Nel mixer frullare a velocita’ bassa le uova con lo zucchero, la farina di mandorle e il cioccolato fuso. Versare la crema sulle mele e infornare a 180 gradi per circa 50 minuti. Lasciar raffreddare e decorare con gli amaretti rimasti.

 

Paperita Patty

De Amicis, il monumento grazie a un amico

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I monumenti di Torino    Ecco un nuovo appuntamento con Torino e le sue meravigliose opere. Quest’oggi vorremmo parlarvi del monumento dedicato a Edmondo De Amicis, conosciuto da tutti per essere l’autore del libro Cuore

Situata in piazza Carlo Felice, all’interno dei Giardini Sambuy, l’opera è formata da due elementi su un’ampia piattaforma con scalini. In primo piano si erge la statua della “Seminatrice di buone parole”, rappresentata dalla “bella figura di una popolana dal largo gesto che diffonde la semente”(cit.), mentre sullo sfondo è situato un muro a esedra (incavo semi-circolare), decorato da un fitto altorilievo nel quale sono raffigurate scena di vita quotidiana, narranti episodi di “amor figliale, amor materno, amicizia, studio, amor di patria, carità e lavoro”(cit.). Sul piedistallo della statua è invece scolpito un medaglione con il profilo di Edmondo De Amicis.

 

Edmondo De Amicis nacque ad Oneglia il 21 ottobre 1846 da una famiglia benestante di origine genevose. Nel 1848 la sua famiglia si trasferì in Piemonte, dapprima a Cuneo e poi a Torino, dove Edmondo frequentò il liceo. All’età di 16 anni entrò al Collegio Militare Candellero di Torino, ma fu subito trasferito all’Accademia militare di Modena dove divenne ufficiale sottotenente. Nel 1866 partecipò alla battaglia di Custoza ma, l’anno dopo, decise di abbandonare l’esercito per dedicarsi alla carriera di giornalista. Divenne quindi giornalista militare e trasferitosi a Firenze, assunse la direzione della rivista “L’ Italia Militare”. Nel 1868, all’età di 22 anni, venne assunto dal giornale “la Nazione” di Firenze, dove continuò come inviato militare assistendo così, nel 1870, alla presa di Roma.

Dal 1879 (ma più permanentemente dal 1885) De Amicis si stabilì a Torino, andando ad abitare presso il palazzo Perini, davanti alla vecchia stazione ferroviaria di Porta Susa; qui (ispirato forse dalla vita scolastica dei suoi figli Ugo e Furio), terminò quella che fu considerata la sua più grande opera. Il 17 ottobre 1886 (primo giorno di scuola di quell’anno), venne infatti pubblicato Cuore, una raccolta di episodi ambientati tra dei compagni di una classe elementare di Torino, provenienti da regioni diverse, costruito come finzione letteraria di un diario di un ipotetico ragazzo: l’io narrante Enrico Bottini.

Il romanzo (nato come libro per ragazzi), ebbe subito un grande successo e venne molto apprezzato sia per il suo carattere educativo-pedagogico, sia perché ricco di spunti morali riguardanti i miti affettivi e patriottici del Risorgimento italiano. Il libro Cuore fece conoscere Edmondo De Amicis in tutto il mondo e lo suggellò autore attento alle problematiche della borghesia, del popolo e dell’educazione. Alcuni avvenimenti spiacevoli della sua vita, come ad esempio la morte suicida del figlio maggiore Furio (nel 1898 si sparò al Parco del Valentino), lo portarono ad abbandonare definitivamente la città sabauda. In seguito scrisse numerosi racconti nel corso dei suoi viaggi in Spagna, Francia, Inghilterra, Olanda, Costantinopoli e Marocco. Morì a Bordighera l’11 marzo del 1908 a causa di una improvvisa emorragia celebrale. Su iniziativa della Gazzetta del Popolo, per onorare la memoria di Edmondo De Amicis ad un anno dalla sua scomparsa, un Comitato propose di erigere un monumento a lui dedicato, che ne onorasse la memoria e ne esaltasse le “doti di educatore e autore immortale”(cit.) del libro Cuore.

L’esecuzione dell’opera venne affidata direttamente (non si proclamò nessun concorso) allo scultore e disegnatore Edoardo Rubino, caro amico di De Amicis, che si propose di realizzare il monumento a titolo gratuito come suo personale contributo. Ad un anno di distanza dall’iniziativa, nel 1910, Rubino presentò il bozzetto del progetto che trovò il consenso e l’approvazione di tutti. Il monumento venne terminato già nel 1914, ma la posa in opera con l’ufficiale inaugurazione, avvenne una decina di anni più tardi a causa di alcune questioni riguardanti la scelta del luogo. Su richiesta della commissione, l’inaugurazione avvenne il 21 ottobre 1923, volutamente dopo l’apertura delle scuole, in modo che “gli potesse essere intorno come aureola gloriosa l’affetto di centinaia di bimbi” (cit.).

Simona Pili Stella

Difendiamoci da chi ci vuole manipolare / 2

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STARE BENE CON NOI STESSI

Molto spesso non ci rendiamo conto di essere manipolati. Le emozioni e sensazioni che proviamo dovrebbero però metterci in guardia dal rischio che corriamo, ma non sempre siamo in grado di “tradurle” e di darci le corrette spiegazioni a livello razionale.

A seconda delle modalità e dei comportamenti adottati dalle persone manipolatrici esse possono essere la paura, nel caso di atteggiamenti più o meno aggressivi di chi ci vuole manipolare o il senso di colpa nel caso si atteggiamenti vittimistici.

Nel primo caso il manipolatore tende a svalutare le sue vittime, utilizzando critiche e insinuazioni talvolta sarcastiche e in certi casi pesanti, attraverso le parole, i toni e gli atteggiamenti, mentre nella versione “vittimistica” lamenta di subire torti.

O di essere una persona sfortunata, maltrattata, offesa, ferita, non rispettata, ecc. In ogni caso le migliori vittime dei manipolatori sono le persone con un basso livello di autostima, più facilmente agganciabili e condizionabili.

Se la manipolazione avviene all’interno di una qualsiasi relazione affettiva, si deve capire se accettiamo pesanti condizionamenti pur di mantenere la relazione e di non perdere quel legame che magari ci sembra indispensabile, unico e meraviglioso.

La manipolazione pubblicitaria si manifesta invece nel sollecitare un bisogno, reale o più spesso semplicemente provocato, in chi la riceve, spingendolo in modo sottile e talvolta subliminale all’acquisto del prodotto o del servizio oggetto della réclame.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
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Ghiotta caponata, sapore di Sicilia

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Un mix di sapori, colori e profumi, questa e’ la caponata. Un piatto gustoso e saporito tipico della cucina siciliana a base di ingredienti classici come melanzane, pomodori, e olive in salsa agrodolce dal sapore unico e inconfondibile. Servita calda, tiepida o fredda è un piatto versatile che potrete gustare in più varianti, a secondo dei vostri gusti.
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Ingredienti
1 kg. di melanzane
50gr. di capperi
500gr. di pomodori maturi
150gr. di olive verdi o nere
100gr. di sedano
50 grammi di pinoli
2 cipolle
1 spicchio di aglio
50ml. di aceto bianco
50gr. di zucchero
Sale grosso
300 grammi di olio di semi
Olio evo q.b.
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Lavare e tagliare a pezzi le melanzane, cospargerle di sale grosso e lasciarle spurgare per almeno 30 minuti poi strizzarle, asciugarle con carta assorbente e friggerle in olio ben caldo fino a doratura, scolarle dall’olio in eccesso. Affettare le cipolle e soffriggerle con un filo di olio e uno spicchio di aglio, aggiungere i pomodori lavati e tagliati a pezzi, mezzo bicchiere di aceto, sfumare e poi aggiungere lo zuccchero. Sbollentare il sedano in acqua e aceto, tagliarlo a pezzi ed aggiungerlo ai pomodori. Unire le melanzane fritte, le olive tagliate a pezzi, i pinoli leggermente tostati, i capperi dissalati e mescolare con cura. Aggiustare di sale e servire a piacere la vostra caponata calda o tiepida.

Paperita Patty