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Teatro Regio, ecco perchè Noseda ha detto “basta”

nosedaIl maestro: “La politica non ha idee sul futuro di questo teatro”

 

L’addio traumatico di Gianandrea Noseda al Teatro Regio è motivato, secondo l’ex direttore musicale, da solidi elementi. Li elenca lui stesso nell’intervista che ha rilasciato ad Alberto Mattioli della Stampa. Le frecciate più pungenti sono dirette al sovrintendente, Walter Vergnano:

 

1) “La prima lettera che ho scritto a Walter Vergnano risale all’ottobre 2011. Da quel momento non è successo nulla e non si è fatto nulla. Chiacchiere a parte». 

 

2) Il maestro aveva proposto a Piero Fassino il  nome di Bruno Hamard, direttore generale dell’Orchestre de Paris per sostituire Vergnano ma il sindaco ha risposto picche.

 

3)  Propose anche la nomina di un direttore artistico, Carmelo di Gennaro, ma non ci fu  “nessuna risposta, nessuna decisione. E allora basta”. 

 

4) Rimprovera a vergnano l’’immobilismo, l’’incapacità di decidere, il rinvio continuo come strumento di gestione”.

 

5) Vergnano starebbe lì ad aspettare i finanziamenti pubblici, senza attivarsi per trovare nuove risorse

 

6) Voleva aumentare la pianta organica dell’orchestra ma non è stato accontentato.

 

7) Rimprovera a Vergnano “la poca voglia di mettersi in gioco. Si limita a gestire l’esistente”. 

 

8) Si è accorto che i politici non decidono perchè non hanno alcuna idea sul futuro del Regio.

 

Dietro le reazioni dplomatiche appena appena piccate di Vergnano e del sindaco, sostengono i bene informati, si nasconde un’incazzatura epocale da parte di entrambi, per le responsabilità che Noseda ha addossato al sovrintendente e alla miopia politica locale. Ma non finisce qui, ne vedremo ancora delle belle.

 

(Foto: www.teatroregio.torino.it)

 

 

 

Torino, ciak si gira: Range Rover in piazza

rangeCon Film Commission due pellicole alla Mostra di Venezia

 

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Fervono le attività cinematografiche nella nostra città, che è la città del cinema. Film Commission Torino Piemonte parteciperà alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con due pellicole: “La Zuppa del demonio”, di Davide Ferrario (si legga il nostro articolo nell’archivio della rubrica Spettacoli) e “Patria”, di Felice Farina.

 

Intanto sono iniziate in piazza Solferino e via Pietro Micca le riprese del nuovo spot Range Rover: fotografia curata da Bruno Delbonnel (“Il favoloso mondo di Amelie”, “Harry Potter e il principe mezzosangue” e “A proposito di Davis”.

 

Torino farà da sfondo ad un inseguimento tra un tram e il nuovo fuoristrada per famiglie targato Range Rover. Prodotto dall’Agenzia Young&Rubicam e dalla società di produzione inglese Gorgeous Film, con la produzione esecutiva della Orlando Film di Milano, lo spot avrà diffusione internazionale.

 

(Foto: il Torinese)

Metro’ arrivederci, arrivano i soldi ma solo per Tav e Passante

Via libera ai fondi per il cantiere della Tav a Chiomonte e per la copertura del passante ferroviario (25 milioni di euro), i cui lavori partiranno l’anno prossimo
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Torino resta a bocca asciutta per quanto riguarda i fondi per la prosecuzione della Linea 1 della metropolitana fino a Rivoli. Nel decreto Sblocca – Italia del Governo, infatti, alla voce Metrò non ci sono risorse. Figuriamoci, quindi, per la linea 2 (piazza Rebaudengo – piazza Mirafiori) per la quale manca ancora il progetto. 

 

Via libera, invece, ai fondi per il cantiere della Tav a Chiomonte e per la copertura del passante ferroviario (25 milioni di euro), i cui lavori partiranno l’anno prossimo. 

 

Intanto sono in arrivo i commissari straordinari per le grandi opere. E’ uno degli strumenti decisi dal Governo nel decreto legge Sblocca Italia. L’intento è quello  di velocizzare la realizzazione di tutti i grandi progetti in fase di realizzazione, che però procedono al rallentatore. 

 

E’ un pacchetto di interventi per 6,7 miliardi di euro che Palazzo Chigi, grazie all’intervento dei commissari, spera di cantierare al più presto. In ogni caso i tempi tecnici non lo consentiranno prima del 2016. Per quanto riguarda le opere ferroviarie il commissario sarebbe l’amministratore delegato di Fs, Michele Mario Elia.

 

Attraverso il potere conferitogli dal decreto avrebbe la facoltà di approvare in tempi certi tutti i progetti e dribblare l’eventuale dissenso di enti preposti alle tutele ambientali e paesaggistiche.

 

(Foto: il Torinese)

Fuori dal coro: Noseda si dimette dal Teatro Regio

nosedaAttraverso un sms, come fanno gli innamorati dei tempi moderni che lasciano la propria amata

 

Un fulmine a ciel sereno. Il celebre e acclamato direttore musicale del Teatro Regio, Gianandrea Noseda, ha annunciato le sue dimissioni.

 

Attraverso un sms, come fanno gli innamorati dei tempi moderni che lasciano la propria amata. 

 

Proprio pochi giorni prima dell’esibizione del teatro al festival di Edimburgo con il Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini, il prossimo 26 agosto (vedi articolo nella rubrica Spettacoli).

 

La ragione dell’addio sarebbero le decisioni non condivise per la nomina del nuovo direttore artistico.

 

Affidata all’Ansa la replica di Walter Vergnano, sovrintendente dell’istituzione culturale torinese: “Ho cercato Noseda, mi ha risposto con un sms ultimativo con il quale mi chiedeva di scegliere uno dei treni nomi che mi faceva.
   

Ho rifiutato non per una presa di posizione, ma perché ritengo che la conduzione del Regio debba essere il risultato di un lavoro di squadra”.

 

(Foto: www.teatroregio.torino.it)

Il Regio protagonista a Edimburgo con il Guglielmo Tell

regioAlla prestigiosa manifestazione scozzese dal 1947 vengono rappresentati spettacoli, al più elevato livello, di opera, prosa, musica classica e balletto 

 

Fino al 31 agosto, il meglio della produzione musicale e teatrale internazionale sarà di scena  all’Edinburgh International Festival 2014, che in sole tre settimane proporrà più di 140 spettacoli.

 

Dopo il trionfo a San Pietroburgo, il Teatro Regio di Torino, unico italiano,  è stato invitato per la prima volta alla prestigiosa manifestazione scozzese in cui dal 1947 vengono rappresentati spettacoli, al più elevato livello, di opera, prosa, musica classica e balletto con artisti provenienti da tutto il mondo.

 

Così, il 26 agosto  l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio si cimenteranno nel Guglielmo Tell, di Gioacchino Rossini, sotto forma di concerto.

 

Un appuntamento realizzato con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Londra, nell’ambito di Suona Italiano, rassegna di grande musica nel Regno Unito in occasione del semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea, e dell’Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo.

 

A Edimburgo, il baritono Dalibor Jenis, apprezzatissimo interprete del repertorio rossiniano, darà voce a Guglielmo Tell. Arnoldo Melcthal, il congiurato conteso tra amore e patria, sarà John Osborn, il premiato tenore americano che ha debuttato in questo ruolo nel 2011 sotto la direzione di Antonio Pappano.

 

Il soprano Angela Meade, specializzata nel repertorio operistico italiano di primo Ottocento, darà voce alla principessa Matilde. Completano il cast Mirco Palazzi (Gualtiero Farst), Fabrizio Beggi (Melcthal padre), Luca Tittoto (Gessler), Marina Bucciarelli (Jemmy), Anna Maria Chiuri (Edwige), Mikeldi Atxalandabaso (Ruodi), Luca Casalin (Rodolfo) e Paolo Maria Orecchia (Leutoldo).

 

Il Coro del Teatro Regio, protagonista di alcune tra le più belle pagine di quest’opera, sarà istruito dal maestro Claudio Fenoglio.

 

(Foto: il Torinese)

Il mare sotto la Mole al Buon Bio

bioLa presentazione è ironica: “Nella splendida cornice di Cala la Pasta (nota località balneare torinese) il piacere del mare venerdì 22 e sabato 23 agosto”

 

La presentazione è ironica: “Nella splendida cornice di Cala la Pasta (nota località balneare torinese) il piacere del mare venerdì 22 e sabato 23 agosto, menu di prelibatezze estive da gustare in compagnia con buon vino fresco del Salento”. L’appuntamento è al ristorante “Il Buon Bio”, in via Piave 8 a Torino. Per assaporare il mare sotto la Mole, il menu tutto pesce costa 27 euro. Gradita la prenotazione.

 

SAPORE DI MARE D’AGOSTO: QUANDO IL CIBO DIVENTA PIACERE

Aperitivo estivo
al profumo di cardamomo

antipasto
vol au vent con crema di tonno fatta in casa
e gamberetti dorati con olio verde del salento

prima portata
spaghetti di grano duro alla norma
con salsa di pomodoro fresco
e melanzane dorate con aromi di stagione

seconda portata
zuppetta di pesce senza spine
con verdesca, merluzzo, totani
e le immancabili cozze nere sgusciate
con crostini di pane seccato al forno
e condito con olio degli ulivi salentini

dessert
soan papdi
il piacere all’ennesima potenza
pasta fillo con mandorle e pistacchi
profumata al cardamomo
senza uova e burro

 

Il Buon Bio
Via Piave 8 – Torino
tel. 334.16.71.851  –  011.436.66.80
email: info@ilbuonbio.it

Sblocca – Italia in arrivo: sbloccherà anche la Torino – Lione?

TUNNEL2I bene informati sostengono che ci sarà anche la Torino-Lione. E’ un pacchetto di interventi per 6,7 miliardi di euro che Palazzo Chigi spera di avviare al più presto

Sono in arrivo i commissari straordinari per le grandi opere. E’ uno degli strumenti decisi dal Governo nel decreto legge Sblocca Italia del 29 agosto. L’intento è quello  di velocizzare la realizzazione di tutti i grandi progetti in fase di realizzazione, che però procedono al rallentatore. In particolare si tratta di nuove linee dell’alta capacità ferroviaria. Si dà per certo che sia inserita la Napoli-Bari e il nuovo tunnel del Brennero, ma i bene informati sostengono che ci sarà anche la Torino-Lione.

 

E’ un pacchetto di interventi per 6,7 miliardi di euro che Palazzo Chigi, grazie all’intervento dei commissari, spera di cantierare al più presto. In ogni caso i tempi tecnici non lo consentiranno prima del 2016. Per quanto riguarda le opere ferroviarie il commissario sarebbe l’amministratore delegato di Fs, Michele Mario Elia. Attraverso il potere conferitogli dal decreto avrebbe la facoltà di approvare in tempi certi tutti i progetti e dribblare l’eventuale dissenso di enti preposti alle tutele ambientali e paesaggistiche.

 

Con il decreto, il governo intende accelerare le procedure di legge obiettivo, come la conferenza dei servizi o il parere della regione. Sarebbe sufficiente una firma del commissario per andare avanti. Il Sole 24 Ore sostiene che il Ministero delle Infrastrutture sia da tempo convinto che le ferrovie rallentino da anni la realizzazione di alcune opere: nominando Elia Fs si troverebbe nella posizione di adempiere al mandato governativo senza troppe scuse. 

Il futuro di Torino ha due nomi: turismo e cultura

piazza s carlo chiese nottepiazza castelloPo donnaDel resto, la città subalpina è o non è la capitale del Piemonte? Valorizzarla aumentando le presenze turistiche darebbe vantaggi a tutte le province

 

La ripresa non c’è. I dati della cassa integrazione e la stagnazione dell’export piemontese sono preoccupanti. E’ ora di trovare soluzioni urgenti e alternative. Il trasferimento all’estero di ciò che resta di Fiat assume più un valore simbolico, che non sostanziale,  dell’addio che la grande industria dell’auto ha dato a Torino ormai da anni. La principale fonte di ricchezza di Torino non è più l’auto e non lo sarà neanche in futuro. L’alternativa credibile, l’unica, quella che solo fino a pochi anni fa sarebbe sembrata pura follia, sta nel turismo e nella cultura.

 

Abbiamo già scritto che il prossimo 24 settembre la Reggia di Venaria ospiterà il vertice dei ministri della Cultura dell’Unione Europea.L’iniziativa  può davvero rappresentare per il capoluogo piemontese una consacrazione quale città della cultura e del turismo. Tanto più che, nei due giorni successivi, 25 e 26 settembre, all’Università degli Studi di Torino, Campus Luigi Einaudi, si terrà il congresso “Italia è cultura”, Conferenza nazionale dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, (AICI) che raccoglie più di cento tra istituzioni e associazioni culturali del nostro paese.

 

Il sindaco Piero Fassino, con il suo monito a Gtt affinchè non riduca più in futuro l’orario della metropolitana a ferragosto, ha colto il senso del cambiamento culturale della città: anche nei servizi, ora che è diventata meta di turismo importante, non è più la metropoli operaia che si svuota durante le vacanze e riduce le corse dei mezzi pubblici. Torino deve essere sempre aperta, soprattutto in vista degli eventi del 2015: Capitale europea dello Sport, Ostensione, bicentenario di don Bosco e iniziative collaterali all’Expo milanese.

 

I riscontri del “nuovo corso” già si vedono e sono considerevoli, in termini di presenze turistiche e di fatturato. La città della Mole, da qualche anno, è considerata (grazie anche al volano delle Olimpiadi invernali del 2006) meta privilegiata da italiani e stranieri, alla pari di Venezia, Roma o Firenze. Merito delle bellezze subalpine sconosciute ai più e di accorte politiche di promozione del territorio.

 

Come ha sottolineato recentemente il sindaco  agli Stati generali della cultura di Roma: “Torino era una città esclusivamente industriale ma, grazie agli ingenti investimenti in cultura fatti negli ultimi 15 anni, è diventata una meta turistica e nel 2013 ha avuto più visitatori di tutta la Sicilia. Le varie amministrazioni succedutesi hanno investito in cultura dalla mattina alla sera. Lo scorso anno abbiamo investito 110 milioni di euro di cui 25 provenienti dai privati e 20 dai ricavi degli stessi siti culturali”.

 

E in effetti, in modo rigorosamente bipartisan, Valentino Castellani, Ezno Ghigo, Sergio Chiamparino (da sindaco), Mercedes Bresso e Roberto Cota hanno tutti creduto nella nuova mission della città e della regione.

 

La Reggia di Venaria è nella classifica Top delle strutture culturali/museali in Italia e nel mondo, i musei torinesi – in primis l’Egizio – sono gettonatissimi dai turisti, soprattutto provenienti dall’estero. Certo, l’indagine condotta pochi giorni fa da Turismo Torino indica che le presenze straniere sono in stile “mordi e fuggi”, durano magari un solo pomeriggio. Il segreto sta forse nel creare pacchetti turistici improntati sulle alleanze territoriali: i laghi, le Langhe e le montagne torinesi abbinati all’offerta culturale della città. Itinerari che non devono farsi concorrenza ma creare alleanze per offrire proposte più complete al turista. Arte abbinata a gusto e paesaggio, insomma.

 

Lo scorso anno, ha spiegato a Repubblica il direttore dell’agenzia turistica di Langhe e Roero, Mauro Carbone, dal territorio collinare celebre per vini e tartufi ” sono passate 266 mila persone, per 627 mila pernottamenti, con una crescita di stranieri di oltre il 4,5 per cento”. Ora che Langhe e Monferrato sono patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, bisogna fare in modo che anche Torino benefici di questa importante vetrina. Del resto, la città subalpina è o non è la capitale del Piemonte? Valorizzarla aumentando le presenze turistiche darebbe vantaggi a tutte le province.

 

(Foto: il Torinese)

La “resistenza” No Tav continua al campo di Venaus

venaus“Vogliamo ancora costruire delle iniziative che possano inceppare il meccanismo devastatore – dicono i promotori – e che sappiano raggiungere il cantiere e attraversare il territorio della nostra Valle, sfidando i divieti e la militarizzazione con cui quotidianamente ci confrontiamo”

 

L’ “Estate di lotta No Tav” promossa dal movimento che si oppone alla Torino-Lione,  che ha visto la marcia itinerante attraversare la Valle di Susa , da Avigliana a Chiomonte, non è ancora terminata. Il sito vicino al Movimento No-Tav, www.notav.info, preannuncia infatti un’appendice per il prossimo settembre.

 

“Dai momenti di convivialità, alle iniziative sul territorio per infastidire il sistema del Tav, – scrivono i promotori – con le iniziative notturne siamo riusciti a riattraversare quei luoghi che la controparte ci vorrebbe sottrarre, ma che appartengono da decenni alla storia della nostra Resistenza.Chi praticando i sentieri impervi, chi rimanendo qualche passo indietro ad attendere, continuiamo tutti insieme questo percorso, consapevoli che solo noi oggi possiamo fare la differenza e determinare l’esito di questa battaglia”.

 

Il Movimento No Tav annuncia quindi un’altra settimana di mobilitazione, dall’1 al 7 settembre, “per concludere l’Estate di Lotta”. Il sito web comunica che tutti coloro che si presenteranno avranno garantita l’accoglienza al campeggio di Venaus, “con la 5 giorni che dal 1 al 5 settembre vedrà protagonisti i giovani studenti della valle e nel fine settimana, il 6 e il 7, l’arrivo degli amici rugbisty” (iniziativa sportiva a sostegno della Valle, rivolta ai più giovani)

 

“Vogliamo ancora costruire delle iniziative che possano inceppare il meccanismo devastatore – concludono i promotori – e che sappiano raggiungere il cantiere e attraversare il territorio della nostra Valle, sfidando i divieti e la militarizzazione con cui quotidianamente ci confrontiamo.Vogliamo regalarci altri momenti di incontro per discutere del futuro di questa lotta e non solo, in vista di un autunno che auspichiamo possa fare la differenza e parlare il linguaggio di chi oggi cerca di costruire un futuro diverso”.

 

 

 

A settembre Torino è due volte capitale della cultura

palazzo carignanoIl summit internazionale è qualcosa di più che un contentino per la nostra città, che era stata privata per ragioni di sicurezza del vertice sull’occupazione giovanile dello scorso luglio

 

Il prossimo 24 settembre la Reggia di Venaria ospiterà il vertice dei ministri della Cultura dell’Unione Europea. Il summit internazionale è qualcosa di più che un contentino per la nostra città, che era stata privata per ragioni di sicurezza del vertice sull’occupazione giovanile dello scorso luglio. Come ricorderete, infatti, gli antagonisti più integrelisti si stavano già dando appuntamento a Torino via web all’insegna dello slogan “ribaltiamo il vertice”.

 

L’iniziativa di settembre può davvero rappresentare per il capoluogo piemontese una consacrazione quale città della cultura e del turismo. Tanto più che, nei due giorni successivi, 25 e 26 settembre, all’Università degli Studi di Torino, Campus Luigi Einaudi, si terrà il congresso “Italia è cultura”, Conferenza nazionale dell’Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane, (AICI) che raccoglie più di cento tra istituzioni e associazioni culturali del nostro paese.

 

L’annuncio viene dato dal presidente dall’AICI (Associazione delle istituzioni italiane di cultura), Valdo Spini. L’università di Torino, con il Rettore Gianmaria Ajani collabora e ospita l’iniziativa.

 

Ecco quanto riporta il sito web AICI:

 

Perché Torino e perché il 25 e 26 settembre? Risponde Valdo Spini: “Perché proprio il giorno prima, il 24, a Torino si svolge il vertice dei ministri della cultura dell’Unione Europea. Un vertice, che si svolge nel semestre di presidenza italiana e sarà quindi presieduto del ministro Dario Franceschini.  Noi vogliamo rilanciare il ruolo delle istituzioni culturali italiane nel contesto di una ripresa dell’Europa, che certo deve essere politica, economica e sociale, ma non può non avere innanzitutto una radice culturale”, sottolinea ancora il presidente dell’AICI. Del resto uno dei workshop è dedicato al programma europeo “Horizon 2020”.

 

Chi parteciperà? “Il programma–aggiunge Spini- è molto ricco. E’ naturale che i nostri interlocutori saranno il Ministro Dario Franceschini nonché Piero Fassino nella sua duplice qualità di Sindaco di Torino e presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino come Presidente della Regione Piemonte e Presidente della Conferenza delle Regioni, i parlamentari nazionali Flavia Nardelli e Walter Tocci, la presidente della Commissione Cultura del parlamento Europeo Silvia Costa.  Ci sarà l’ambasciatore Andrea Meloni direttore generale del Sistema paese del Ministero degli Affari Esteri e Giovanna Boda del MIUR Significativa la personale partecipazione di Franco Marini nella sua veste di presidente del Comitato Storico – scientifico degli anniversari di interesse nazionale.(Prima guerra Mondiale e Resistenza). Il Direttore de La Stampa, Mario Calabresi, presiederà la Tavola Rotonda.

 

Nutrita la partecipazione degli esponenti delle fondazioni e degli istituti culturali aderenti all’AICI. Hanno confermato il loro intervento il presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini e il Presidente della Società geografica italiana, Sergio Conti. Molto presenti le fondazioni che più curano l’eredità storico-politica del paese come la Sturzo, con Giuseppe Sangiorgi, la Gramsci con Sergio Scamuzzi, la Basso con Giancarlo Monina e così la Gobetti, la Donat Cattin, la Ugo Spirito, la Luigi Einaudi, la Feltrinelli, la Filippo Burzio, la Micheletti e così via. Partecipano anche Fondazioni di Cultura religiosa come la Fondazione Giovanni XXIII con Alberto Melloni e lo stesso Archivio Storico della Tavola valdese. Presenti istituzioni come la ICOM –Italia (International Council of Museums) con il suo presidente Daniele Jalla.

 

 L’obiettivo? Conclude Spini: “Lanciare un segnale forte della presenza delle fondazioni e degli Istituti culturali italiani e del loro ruolo, sia nella valorizzazione della memoria, mettendo a disposizione i nostri patrimoni attraverso il digitale, che nello sviluppo della ricerca e della nostra produzione culturale attualizzando l’identità culturale dell’Italia per la nostra ripresa in ambito europeo ed internazionale.”