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Project Runway targato Torino

Per le due promesse della moda torinese, Matteo Thiela, con alle spalle già diverse collaborazioni importanti, innumerevoli riconoscimenti e premi ricevuti e per Elena Pignata, giovane e determinata, è arrivato il momento di sfoderare tutto il loro talento per conquistare il titolo di astro nascente della moda italiana. Facciamo il tifo per loro e che vinca il torinese più fashion

 

 

project-runwayTra i dodici concorrenti di Project Runway Italia, il talent show sulla moda più famoso al mondo, spiccano anche due stilisti torinesi. In onda su SkyUno, ogni mercoledì dalle 21 in prima serata e dal lunedì al venerdì dalle 19.05 con il daytime, sotto la conduzione di Eva Herzigova, che è anche giudice della competizione, insieme a Tommaso Trussardi, Alberta Ferretti e Ildo Damiano, i concorrenti si sfidano a colpi di tecnica e creatività per creare l’outfit perfetto in base al tema assegnato. Il tutto con budjet limitato ed un tempo limite. 

 

Le creazioni, poi passano all’esame della giuria con una sfilata di presentazione per arrivare all’ultima puntata con soli tre finalisti ed un ambitissimo premio: un lavoro nell’ufficio creativo di Trussardi, la pubblicazione della collezione vincente su Marie Claire Italia ed un viaggio a New York durante la settimana della moda.

 

Dunque per le due promesse della moda torinese, Matteo Thiela, con alle spalle già diverse collaborazioni importanti, innumerevoli riconoscimenti e premi ricevuti, e per Elena Pignata, giovane e determinata, è arrivato il momento di sfoderare tutto il loro talento per conquistare il titolo di astro nascente della moda italiana. Facciamo il tifo per loro e che vinca il torinese più fashion.

La Signora della canzone saluta il suo pubblico

Concerto di congedo il 13 marzo al teatro Colosseo.  La cantante proporrà al suo pubblico brani nuovi e storici che l’hanno resa tra le più note  interpreti della musica leggera italiana

 

ORNELLA VANONI

Per gli amanti della canzone italiana diventa imperdibile il concerto d’addio alle scene di Ornella Vanoni.  

 

Il 13 marzo al teatro Colosseo  la signora della musica italiana proporrà al suo pubblico brani nuovi e brani storici che l’hanno resa tra le più note e apprezzate interpreti della musica leggera italiana.

 

Con il suo inconfondibile timbro vocale e il suo stile interpretativo che la contraddistingue (frutto del suo esordio come attrice), la ex “cantante della Mala”, definita anche “cantante intellettuale”, promette di regalare uno show musicale dal sapore unico.

 

Da non mancare  quindi questa sua ultima esibizione che si preannuncia già ricca di emozioni  da ricordare.

Governo “straniero” Matteo non parla piemontese

La nostra regione resta ancora una volta a bocca asciutta. Si parlava con insistenza di un incarico a Palazzo Chigi per Oscar Farinetti, Enrico Costa, Guido Crosetto, Marco Boglione. Tanto tuonò che (non) piovve. E così nel governo Renzi, come in quello Letta, non ci sono ministri nostrani

 

chigi palaceTanto rumore per nulla. Il totoministri questa volta lasciava ben sperare per Torino e il Piemonte. Tanti i nomi che venivano sussurrati fino a ieri come papabili titolari di un ministero nel nuovo e giovanilista Gabinetto Renzi. Era circolata con insistenza la voce di Oscar Farinetti, patron di Eataly,  quale responsabile dell’Agricoltura in quota Pd. Ministero, peraltro, che i rumors assegnavano, in alternativa a quello della Giustizia al cuneese Enrico Costa, leader regionale di Ncd.

 

Si parlava anche di Guido Crosetto, ex proconsole berlusconiano e sottosegretario alla Difesa, oggi  alla guida di Fratelli d’Italia. Qualcuno pensava a Marco Boglione, capo di Robe di Kappa. Alessandro Baricco, invece, oltre ad essere bello e intelligente, si è dimostrato pure paraculo: prima di essere infilato nella perigliosa mischia politica, ha subito declinato l’invito: “Ho una vita che mi piace e non ho intenzione di cambiarla. Spero e credo che con Matteo troveremo il modo di lavorare insieme su un tema che sta a cuore a entrambi e che è un punto forte del suo programma:quello dell’educazione. Io ministro? No, sono assolutamente convinto di non avere il talento per fare questo”.

 

cota fotoTanto tuonò che (non)  piovve. E così nell’esecutivo Renzi, come in quello Letta, non ci sono ministri nostrani. Il Piemonte resta ancora una volta a bocca asciutta.  A farlo notare è il governatore Roberto Cota. “Il Piemonte grande assente nel nuovo governo – dice all’Ansa – Si vede che alcuni esponenti della maggioranza del Pd sono troppo occupati a demolire gli avversari piuttosto che a costruire qualcosa”. Su Twitter l’assessore alla Cultura della Regione, Michele Coppola (Ncd), rincara la dose:  “non è accettabile che il governo che vuole rifare l’Italia dimentichi il Piemonte. E’ la seconda volta di fila: una sonora bocciatura per i politici piemontesi”. Ma, si sa, chi entra papa esce cardinale.

L’anima vola

La cantautrice triestina sarà protagonista il 13 marzo al PalaOlimpico di corso Sebastopoli  con il suo tour per presentare l’ultimo album che contiene canzoni  unicamente in italiano

 

Elisa-L-Anima-Vola-

 

Punta su Torino anche lo show musicale di Elisa. La cantautrice triestina sarà protagonista il 13 marzo al PalaOlimpico di corso Sebastopoli  con il suo tour per presentare l’ultimo album che contiene canzoni  unicamente in italiano.

 

 “L’anima vola”, che imperversa per radio già da qualche mese  è il singolo rappresentativo di questo suo ultimo lavoro.  Elisa fin dagli esordi ha abituato il pubblico ai suoi celebri brani cantati in inglese, ma non ha mancato di stupire quando con la sua prima canzone in italiano Luce ( tramonti a nordest) vinse la 51° edizione del Festival di Sanremo.

 

 Promette bene dunque il tour e la sua attesissima  tappa torinese, per ascoltare dal vivo uno dei dischi più venduti in Italia dalla sua uscita del 24 ottobre 2013.

Fiat vuo’ fa’ l’ americana? E Moody’s le taglia il rating

Il rating è stato tagliato in relazione alla performance più debole del previsto nell’esercizio fiscale 2013 e per le sfide che la società si trova ad affrontare per raggiungere gli obiettivi. Alle prese con il problema cassa integrazione a Mirafiori, aumentano le preoccupazioni per il duo di Fca  Elkann – Marchionne

 

 

fiat 500Mentre i poteri forti della Torino bene continuano a beatificare la “trasferta” della Fiat negli Stati Uniti via Londra e Amsterdam, come salvifica operazione per l’economia subalpina e nazionale, una nuova tegola cade sull’azienda ormai  “torinese” solo tra virgolette. Moody’s, infatti, ha abbassato il ‘Corporate Family Rating’ di Fiat a ‘B1’ da ‘Ba3’. 

 

Il rating è stato tagliato in relazione alla performance più debole del previsto nell’esercizio fiscale 2013 e “per le significative sfide che la società si trova ad affrontare per raggiungere gli obiettivi di quest’anno”, si legge in una nota.

 

Il rating B1 riflette, inoltre, i limiti di Fiat all’accesso del cash flow di Chrysler e la dipendenza dell’azienda dal mercato europeo. Sul giudizio dell’agenzia hanno pesato anche  la veloce erosione della redditività in Sudamerica, la considerevole  sovracapacità in Italia senza immediati piani di aggiustamento.

 

Dopo il duro scontro con l’imprenditore Della Valle, la situazione difficile per la cassa integrazione a Mirafiori (e a Termini Imerese, dove i parroci locali hanno chiesto ai fedeli di scendere in piazza a fianco degli operai), si aggiungono nuove preoccupazioni per il duo Fca Elkann – Marchionne.

 

(Foto: il Torinese)

Miracolo Venaria, la reggia nella Top 100 dei musei

Quando, negli anni ’90 del secolo scorso (fa un po’ effetto dirlo) l’idea del recupero strutturale e funzionale del complesso alle porte di Torino incominciò a tradursi in realtà, si trattava del più grande progetto d’Europa nell’ambito dei beni culturali. Una sfida che oggi si può dire sia stata vinta

 

venariaUn bilancio di tutto riguardo, quello del 2013, per la reggia di Venaria che ha raggiunto quota 670 mila visitatori. Ma il risultato più soddisfacente lo evidenzia il direttore della residenza reale,  Alberto Vanelli: in questi giorni  la Venaria reale è stata inserita nella classifica dei 100 musei top del mondo stilata da Wikipedia. Il dato conferma che le istituzioni in questi ultimi anni hanno visto giusto nell’individuare la cultura come volano per il rilancio sociale ed economico territoriale. Quando, negli anni ’90 del secolo scorso (fa un po’ effetto dirlo) l’idea del recupero strutturale e funzionale del complesso alle porte di Torino incominciò a tradursi in realtà, si trattava del più grande progetto d’Europa nell’ambito dei beni culturali. Una sfida che oggi si può dire sia stata vinta. Il remake dell’immagine di Torino dovuto alle Olimpiadi invernali del 2006, ha trovato nella residenza reale  uno dei tasselli fondamentali affinché la città continui ad essere conosciuta non più come polo industriale (tanto più oggi che la Fiat è “emigrata”), bensì come una delle capitali culturali europee. Il trend positivo in questo senso è confermato dalle presenze turistiche che fanno di Torino una delle mete più ambite in concorrenza con Roma, Firenze e Venezia, aspetto soltanto fino a qualche anno fa inimmaginabile. Soprattutto nei weekend la nostra città è presa d’assalto dai turisti di ogni parte del mondo, nota positiva da registrare in questa difficile fase di crisi. E’ di questi giorni la notizia che la Città di Torino entrerà nel Consorzio La Venaria Reale, che gestisce la struttura. L’intesa è stata raggiunta tra il presidente della Reggia, Fabrizio Del Noce, e il sindaco, Piero Fassino. Per il momento Venaria chiude i battenti  e a marzo riaprirà  con una grande esposizione sugli Este,  la prima di una serie dedicata alle Corti italiane nel Rinascimento.

 

DOMANDA E RISPOSTA: La reggia di Venaria fa parte del circuito delle residenze reali. Di cosa si tratta?

 

Le residenze reali sono un complesso sistema di palazzi, “vigne”, ville, castelli, con le proprie aree di pertinenza, facenti capo all’originario impianto della corona di delitie (secondo la celebre definizione di Amedeo di Castellamonte del 1674) voluta dalla dinastia sabauda attorno a Torino, in un disegno dinastico che si associa inscindibilmente alla costruzione della capitale barocca. Successivamente, questo primo nucleo si è venuto ampliando fino a comprendere nuove residenze, dimore ed estensioni territoriali per il loisir (soggiorno e svago) sovrano, coinvolgendo sin dall’origine le maestranze più qualificate e gli architetti di maggiore rilievo presso la corte: Juvarra, Guarini, Pelagi, i Castellamonte solo per citare i principali. Tralasciando le residenze comprese nell’area cittadina – Palazzo Reale, Palazzo Madama, Palazzo Carignano, il Castello del Valentino, Palazzo Chiablese e Villa della Regina, recentemente restituita al pubblico – il percorso inizia dalla residenza di Venaria Reale. La Reggia della Venaria offre ai visitatori l’esperienza di un unicum ambientale e architettonico restituito alla fruizione dal recente, ampio, intervento di restauro e riallestimento. Oltre all’imponente reggia barocca con i suoi giardini, a Venaria si può visitare l’annesso borgo, parte integrante del disegno castellamontiano per il complesso venatorio, il Parco della Mandria e il Borgo Castello, che ospitano, oltre agli appartamenti reali ottocenteschi, il Centro Internazionale del Cavallo. Poco distante da Torino, su una collina morenica che sovrasta la piana, si trova il Castello di Rivoli, già ambizioso progetto dinastico di Vittorio Amedeo II per una reggia suburbana a imitazione della francese Versailles, rimasto incompiuto e che oggi, restaurato e riallestito, ospita uno dei principali musei di arte contemporanea europei. Fanno parte di questa complessa corona di residenze la deliziosa, geniale, Palazzina di Caccia di Stupinigi e il dinastico Castello di Moncalieri, con i suoi appartamenti testimonianza del gusto di Vittorio Emanuele II per un certo genere di arredo, sinonimo anche di una profonda trasformazione nel cerimoniale di corte e nel loisir sovrano. Proseguendo l’itinerario si raggiunge Racconigi con il Castello Reale, appartenuto al ramo laterale dei Savoia-Carignano, convertito da Carlo Alberto in residenza privilegiata per le ‘Reali villeggiature’. Ma questa nuova, ampliata “corona di delizie” comprende pure il Castello di Pollenzo, oggi sede dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, ed anche di una struttura alberghiera, di un ristorante, di una cantina per la conservazione dei grandi vini, ed è sede dell’associazione Slow Food; il Castello Ducale di Agliè con i suoi giardini all’italiana e alla francese (ormai noti al grande pubblico) su disegno di architetti paesaggisti di rilievo europeo; il Castello di Govone con le sue preziose decorazioni lignee. Infine, la residenza più a sud del circuito sabaudo, parte integrante del comprensorio turistico che collega le valli di Pamparato e Mondovì alle stazioni termali di Lurisia e Vinadio, è il Castello Reale di Casotto, ossia la trasformazione ottocentesca dell’antica Certosa di Valcasotto, voluta da Carlo Alberto e in parte trasformata da Vittorio Emanuele II, come confortevole “romitaggio” tra i boschi. Al termine di questo tour tra saloni, gallerie sontuose, giardini storici e parchi secolari, il viaggiatore forse avrà avuto una fugace visione della vita di corte ai tempi dei Savoia, parte dei fasti e i costumi delle corti reali europee.

 

(Fonte: Piemonte Italia – Foto: Reggia di Venaria)

 

 

Sanremo, Perturbazione in arrivo

La loro influenza melodica deriva da gruppi come Oasis e Rem per dirne alcuni, hanno inciso brani sia in italiano che in inglese, dimostrando di avere grande inventiva nella scrittura dei testi nonché nella composizione della musica stessa

perturbazione

 

Volete un buon motivo in più per seguire il Festival della Canzone Italiana di quest’anno, l’intramontabile Festival di Sanremo? Al leggendario Teatro Ariston saranno protagonisti tra i big della musica i italiana i torinesi Perturbazione (nella foto). Saranno in gara con due brani: “L’unica” e “L’Italia vista dal bar”.

 

I sei componenti di questo gruppo musicale pop rock italiano, longevo sulla scena musicale indipendente italiana, nascono infatti nel 1988, sono già stati protagonisti importanti di happening e grandi eventi del panorama musicale. La loro influenza melodica deriva da gruppi come Oasis e Rem per dirne alcuni, hanno inciso brani sia in italiano che in inglese, dimostrando di avere grande inventiva nella scrittura dei testi nonché nella composizione della musica stessa.

 

Con l’annuncio ufficiale della loro presenza in gara al Festival si è scatenato entusiasmo e fermento  tra  i fan sotto la Mole, ma anche il dibattito sui vari blog se è un bene o un male calcare il mitico palco, come accade del resto ad ogni artista in gara, per l’immagine che si crea  e le reazioni che possono scatenarsi in seguito alla partecipazione al Festival.

 

 Non ci resta che ascoltare le canzoni in gara e assistere alla perfomance nella rinnovata, si spera, scenografia dell’Ariston. Perché Sanremo è Sanremo.

 

 Clelia Ventimiglia

Papa Francesco a Torino per la Sindone

L’occasione per l’ esposizione del sacro lino è il duecentesimo anniversario della nascita di don Giovanni Bosco. Ma l’arcivescovo non vuole che l’evento si trasformi in opportunità “commerciale”. Dal loro punto di vista, invece, gli operatori economici torinesi si augurano che l’ostensione serva anche da rilancio dell’economia cittadina in crisi. Come dare loro torto?

checchoLa notizia è ufficiale: nel 2015 si svolgerà la nuova Ostensione della Sindone. L’evento si terrà nel periodo tra Pasqua e ferragosto.  L’ostensione durerà una quarantina  di giorni, anche se le date sicure non sono ancora  state scelte. Questa mattina, a darne notizia è stato l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia in persona .  Il fatto più significativo è la quasi sicura presenza a Torino di papa Francesco. Il capo della Curia ha detto che l’invito è stato accolto di buon grado “ma dipende da lui” decidere. L’occasione per l’esposizione del sacro lino è il duecentesimo anniversario della nascita di don Giovanni Bosco. Sono previsti più visitatori che nel periodo olimpico. Ma l’arcivescovo non vuole che l’evento si trasformi in opportunità “commerciale”. Dal loro punto di vista, invece, gli operatori economici torinesi si augurano che l’ostensione serva anche da rilancio dell’economia cittadina in crisi. Come dare loro torto?

 

DOMANDA E RISPOSTA  Quali sono i momenti più significativi nella storia della Sindone a Torino?

Nel lontano 1898, quando la Sindone fu fotografata per la prima volta rivelando che l’immagine  era un negativo e non un positivo si sollevarono numerosi quesiti nella comunità scientifica: si riaccese il dibattito, che ancora oggi non accenna a concludersi, sulla sua autenticità. Un incendio minacciò il lenzuolo nel 1997, nella notte tra l’11 e il 12 Aprile che devastò la Cappella del Guarini, nel Duomo, dove essa è conservata sin dal 1578 anno in cui il duca Emanuele Filiberto, trasferendo la capitale del ducato da Chambery a Torino, vi portò anche la Sindone. L’ultima ostensione si è tenuta nel 2010. Per circa 40 giorni, il sudario  è stato esposto ai pellegrini giunti nella nostra città da ogni parte del mondo.

Botte da orbi tra studenti destri e sinistri

Carica di polizia davanti all’università. Alcuni ragazzi hanno poi organizzato un corteo  che si è diretto verso il rettorato di via Verdi

 

sinistri

Sembrava di essere tornati ai “bei” tempi del Sessantotto. Questa mattina, davanti alla sede universitaria di Palazzo Nuovo in via sant’Ottavio una cinquantina di studenti della sinistra antagonista  e una quindicina di ragazzi del Fuan (che stavano volantinando nei pressi dell’ateneo) si sono scontrati violentemente.

 

La polizia, intervenuta  con una breve carica per separare le due fazioni, ha fermato due persone  che sono state successivamente accompagnate in questura per esaminarne la posizione.  Alcuni studenti  hanno poi organizzato un corteo  che si è diretto verso il rettorato di via Verdi. Il rettore Ajani ha dichiarato: “condanniamo la violenza”.

Unione musicale, l’arte della variazione

Il progetto Atelier Giovani  ha una natura composita e sperimentale, generata dall’incontro di varie linee d’azione. La spina dorsale della programmazione è data dall’attività concertistica affidata a giovani musicisti, che si snoda lungo varie linee tematiche

classica

L’Unione Musicale, più che una associazione, è un’istituzione torinese.  Fondata nel 1946,  si occupa dell’organizzazione di manifestazioni concertistiche nel repertorio “classico” a Torino e in tutta la regione.

Sono una cinquantina i concerti, suddivisi in varie serie di abbonamenti, che ogni anno compongono la stagione concertistica. E sono quasi tremila le manifestazioni organizzate nei sessantacinque anni della sua attività, all’interno delle quali hanno suonato e suonano i più grandi artisti e complessi italiani e stranieri. Molto qualificato il progetto Atelier Giovani, che  ha da sempre una natura composita e sperimentale, generata dall’incontro di varie linee d’azione. Il cuore della programmazione è l’attività concertistica dei giovani musicisti, che si snoda lungo varie linee tematiche, organizzate per cicli:

  • la Schubertiade – dedicata alla memoria del celebre baritono Dietrich Fischer-Dieskau – che per il secondo anno consecutivo dà l’occasione di gustare le splendide composizioni si Franz Schubert con 8 concerti dedicati prevalentemente alla musica strumentale e 4 concerti esclusivamente liederistici, nei quali l’introduzione della componente scenica è affidata alla regia di Olivia Manescalchi
  • il ciclo Young, composto da 4 concerti pensati per conoscere giovani interpreti che si stanno facendo largo nel panorama nazionale e internazionale
  • il ciclo Atelier Parigi con 4 serate di musica da camera dedicate al repertorio francese del primo Novecento
  • Indovina chi suona stasera con 3 concerti in cui il cantautore Carlo Pestelli e i suoi ospiti rendono omaggio alla canzone d’autore e al blues.
  • il nuovo ciclo dal titolo Contemporanea, rivolto alla musica di oggi, che ha per protagonista il Quartetto di Cremona

Le attività didattiche – spettacoli, incontri e concerti – da un anno si rivolgono, oltre che alle scuole elementari e medie, anche ai bambini delle materne, per dare anche ai più piccoli l’opportunità di vivere l’esperienza affascinante ed entusiasmante della musica dal vivo. (www.unionemusicale.it)

 Tra i concerti del 2014: L’altro suono –  L’ARTE DELLA VARIAZIONE Accademia degli Astrusi, Federico Ferri direttore. Musiche di Corelli, Vivaldi, Martini. Al Teatro Vittoria di Torino, via Gramsci 14 – 17 Febbraio 2014