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Il venerdì nero dei trasporti: occhio alle fasce orarie

TRAM GMADRELo sciopero indetto dai Cobas coinvolgerà aerei, treni e il trasporto pubblico locale

 

È in programma per tutta la giornata di venerdì 14, in fasce orarie differenti a seconda dei mezzi pubblici,  il nuovo sciopero generale dei trasporti indetto dai Cobas e da altre sigle sindacali (tra cui Usb e Cub) in segno di protesta contro le politiche del governo. Chi dovrà spostarsi con i mezzi di trasporto pubblico andrà incontro a possibili (probabili) disagi.

 

Treni
La mobilitazione riguarderà per l’intera giornata il servizio ferroviario: Trenitalia garantirà unicamente i servizi minimi nel trasporto locale dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21, insieme con alcuni treni a lunga percorrenza.

 

Voli aerei
Incrociano le braccia per l’intera giornata anche i lavoratori del comparto aereo. Nel dettaglio, la protesta degli assistenti di volo di Easyjet durerà 24 ore, quella del personale di Techno Sky dalle 8 alle 12, mentre quella dei dipendenti Alitalia – Cai dalle 12 alle 18.

 

Trasporto pubblico locale
Modalità diverse a secondo delle città, a Torino la protesta influirà sui servizi di Gtt dalle 18 alle 22.

 

(Foto: il Torinese)

Pasticcio Tav, la telefonata di Renzi: “Voglio chiarezza”

Il ministro Lupi: “confermo davanti al Parlamento che le spese sono statie fissate”

 

messori

 

Telefonata del Premier Matteo Renzi al senatore Pd Stefano Esposito, di prima mattina: “Ore 7,45,  Renzi in partenza per l’Australia, per chiedermi notizie sulla mia posizione sul tema dei costi Tav”. A scriverlo è lo stesso parlamentare torinese, su Facebook. Dice  Esposito. “Mi ha chiesto entro oggi una nota puntuale e mi ha dato appuntamento, al suo rientro dall’Australia, tra martedi’ e mercoledi’ per fare il punto e chiarire quanto avvenuto. Dopo la pessima giornata di ieri un segnale di attenzione che mi conferma di aver fatto bene a non arrendermi alla superficialita’ sui costi della Torino-Lione.Non posso che ringraziare il presidente Renzi per l’attenzione”. In effetti la vicenda dei costi della Tav è un gran pasticcio.

 

«Il costo finale della Torino-Lione non è ancora determinabile con precisione: ci sono fattori ancora incerti e soltanto quando ci sarà una certificazione si potrà stabilire con certezza». È quanto afferma Marcello Messori (nella foto) presidente del gruppo Fs durante l’audizione alla commissione Trasporti del Senato sui costi  lievitati o presunti tali non si sa della Torino-Lione.

 

Per Messori esiste anche incertezza sui ricavi futuri dell’opera perché l’analisi costi benefici è stata fatta prima della crisi e ora il quadro è cambiato decisamente. Comunque l’opera è tra quelle considerate  strategiche dall’Ue e proprio per questo motivo è indispensabile una certificazione terza per poter chiedere fondi all’Ue.  

 

Sulla necessità dell’opera non ha dubbi il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi: “Tra le priorità del Governo c’è la Torino-Lione e confermo che i costi sono stati fissati e che a febbraio-marzo su questi costi Francia e Italia chiederanno il co-finanziamento all’Europa”. Lo ha detto ieri in Parlamento.

Il Comune cerca un palazzo unico (senza costruirne uno nuovo)

palazzo civicoServe un edificio adatto allo scopo, che non necessiti di eccessive ristrutturazioni. Si parla con una certa insistenza dello stabile  di corso Ferrucci, ex Fiat

 

Non si arriverà a tanto. No, il Comune non costruirà come la Regione, un suo grattacielo in cui raccogliere tutti gli uffici e i dipendenti. Ma un minimo di razionalizzazione dei costi è necessaria, in questo clima di crisi nera. E così l’intento di Palazzo Civico è quello di vendere almeno due dei propri palazzi trasferendo  circa 1.500 degi 12mila mila dipendenti municipali in un unico edificio comunale, non ancora meglio identificato.

 

Il Comune ha avviato una «call» pubblica e a partire dai prossimi giorni cercherà sul mercato immobiliare torinese  un palazzo adatto allo scopo, che non necessiti di eccessive ristrutturazioni. Si parla con una certa insistenza dello stabile  di corso Ferrucci, ex Fiat, attualmente di proprietà di Beni Stabili. La Città intende vendere ai privati l’ex Curia Maxima, via Corte d’Appello 10-12,  i palazzia di via San Francesco da Paola 3, via Bazzi 4, piazza San Giovanni 5, piazza IV marzo e piazza Palazzo di Città 7. Tutti edifici prestigiosi in cui trovano sedi principalmente gli  assessorati. Ma i costi di gestione sono diventati davvero proibitivi.

 

Quindi, poichè costruire da zero sarebbe molto più costoso che utilizzare strutture già esistenti Palazzo Civico vorrebbe realizzare il piano nel giro di poco tempo, considerando anche la prossima riforma delle circoscrizioni che dovrebbe portarle da dieci a sei. Con conseguente razionalizzazione degli uffici. 

 

(Foto: il Torinese)

Preso a pugni un altro conducente Gtt

TRAM GMADREQuesta volta è stato un italiano di 37 anni, con numerosi precedenti a suo carico, ad aggredire il conducente di un bus della linea 74

 

Ennesima aggressione al personale di Gtt a Torino. Questa volta è stato un italiano di 37 anni, con numerosi precedenti a suo carico, a prendere a pugni il conducente di un bus della linea 74, bloccando così la corsa. L’uomo è stato arrestato dalla polizia. L’aggressione è avvenuta  ieri pomeriggio in corso Orbassano. L’uomo ha colpito il conducente e poi ha incominciato a  dare calci e pugni  contro il mezzo. Lo hanno bloccato  gli agenti di una volante chiamati dal personale  Gtt.

 

(Foto: il Torinese)

Gratis sul metrò con la tessera del morto

metro genteScoperti circa 13mila abbonamenti gratuiti intestati ad altrettanti defunti

 

Le tessere davano il diritto di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici. Erano 13 mila ma non appartenevano a chi ne era in possesso: erano intestate a persone ormai decedute. A tale cifra ammontano gli abbonamenti dei defunti,  denunciati dalla Gtt perchè – misteriosamente – continuavano a essere usati non si sa ancora da chi (se non per 11 casi individuati) che  evitavano di pagare il biglietto sulla metropolitana, sui bus o sul tram. La procura di Torino ha aperto un’inchiesta sul caso dopo due esposti presentati dai responsabili Gtt che si erano insospettiti. Per ora sono stati indagati gli 11 soggetti scoperti. Facendo un controllo interno  la Gtt ha rscoperto anche l’uso di altre mille  tessere circa, risultate appartenere a cittadini che ormai vivono fuori dalla Regione Piemonte.

 

(Foto: il Torinese)

Bolaffi si dà al vino: all’incanto migliaia di bottiglie pregiate

VINO PREGIATOTra i pezzi all’asta un Richebourg dell’83, e un Romanée-Conti del ’65; un Sassicaia dell”85, una selezione di Barolo Monfortino Giacomo Conterno

 

Bottiglie introvabili, come i  Borgogna di Henry Jayer, (tra iquali un Richebourg dell’83, e un Romanée-Conti del ’65; un Sassicaia dell”85, una selezione di Barolo Monfortino Giacomo Conterno e un magnum di Champagne Cristal). Sono i vini che segnano il debutto della casa d’aste Bolaffi nel mondo dell’enologia. Il 14 novembre, in collaborazione con Slow Food Editore, andranno all’incanto 4mila bottiglie pregiate, per unvalore di partenza 300mila euro. All’asta anche una selezione della cantina di Luigi Veronelli, massimo esperto dell’enologia mondiale scomparso 10 anni fa.

In Comune un doppio registro per le nozze gay

pride3PAL CIVICIl Consiglio comunale ha approvato con 18 voti favorevoli (13 i contrari) la mozione (primo firmatario Silvio Viale) L’atto approvato esprime solidarietà ai sindaci italiani che hanno già operato in questo senso

 

Il Comune di Torino aggiungerà, incurante della prudenza invocata dall’ex arcivescovo, card. Severino Poletto solo pochi giorni fa,  una seconda sezione al registro delle coppie di fatto, ove iscrivere le coppie omosessuali che si sposano all’estero. E’ la proposta del sindaco, Piero Fassno. Si tratta. ha detto,  di “una soluzione temporanea in attesa che la questione venga affrontata in modo organico da una legge. La posizione più ragionevole è quella di registrare queste unioni come coppie di fatto, annotando che esiste un matrimonio ufficialmente riconosciuto all’estero”.

 

Il Consiglio comunale ha approvato con 18 voti favorevoli ( 13 i contrari) la mozione (primo firmatario Silvio Viale) L’atto approvato esprime solidarietà ai sindaci italiani che hanno già operato in questo senso e auspica che il Governo e il Parlamento rispondano al più presto all’invito loro rivolto già da quattro anni dalla Corte Costituzionale, approvando sulla materia una disciplina di carattere generale finalizzata a riconoscere alle coppie di persone dello stesso sesso e alle famiglie omogenitoriali diritti fondamentali. La mozione ricorda che “ la trascrizione di un matrimonio celebrato all’estero non ha finalità costitutive né celebrative, ma ha un’efficacia meramente dichiarativa, idonea a rendere pubblica l’esistenza di un atto valido secondo la legge dello Stato in cui si è verificato l’atto”.

 

Vivace il confronto in sala Rossa:

 

Silvio Magliano – Ncd: quella proposta dal Sindaco è una soluzione che tiene assieme posizioni assai diverse (capra e cavoli) nelle more di un’iniziativa legislativa, ma l’atto che noi portiamo in Consiglio recita:” nessun tipo di trascrizione” e riconosce la necessità di tutelare i diritti e i doveri delle coppie che vivono more uxorio. Ma cosa accadrebbe se un poligamo o un uomo che ha sposato una bambina venisse in Italia e chiedesse la trascrizione di questo tipo di matrimoni? Certamente non trascriveremmo questi matrimoni. Per queste ragioni è importante che quanto prima il Parlamento si esprima . Noi vogliamo politiche a favore delle famiglie e riaffermare la nostra contrarietà alle adozioni da parte delle coppie gay.

Maurizio Marrone – Fratelli d’Italia: il sindaco ha segnalato l’assenza di una normativa nazionale quindi gli atti di riconoscimento di matrimoni redatti all’estero tra persone dello stesso sesso, sono nulli come quelli fatti dal Comune di Roma. Sollevano solo una visibilità mediatica anche se ormai superato.La trascrizione di un matrimonio contratto all’estero va considerata come un’unione di fatto e da inserire nel registro anagrafico.Vorrei sottolineare che l’attuale maggioranza parlamentare ha tutti numeri per legiferare sul tema ma manca la volontà. Non viene messo in atto perché si creerebbe una crisi di governo con il Nuovo Centrodestra.

Luca Cassiani – PD: io ho firmato la mozione mesi fa. Nessuno vuole andare oltre la legge. Però si deve istituire un registro dove certificare un matrimonio contratto in un altro Paese. Questo sarebbe un atto politico e non legislativo però sarebbe un segnale per far capire che c’è un movimento di pensiero nel Paese che deve essere riconosciuto e che i diritti delle persone sono inalienabili come recita la Carta europea dei diritti.

Fabrizio Ricca – Lega Nord Piemont: condivido le parole del sindaco Fassino, differenti dalla pagliacciata fatta a Roma dal sindaco Marino che ha redatto atti nulli.
Il problema dei diritti riguarda anche le persone conviventi con figli. Il matrimonio è esclusivamente tra un uomo e una donna.

Chiara Appendino -M5S- : io ho sottoscritto la proposta di mozione firmata dal consigliere Viale e pertanto sono delusa dalla dichiarazione del Sindaco. L’istinto è di porre una domanda: ci decidiamo a riconoscere che il nostro ordinamento è inserito nel contesto europeo, dove da tempo sono riconosciuti i matrimoni gay? Noi abbiamo l’obbligo di riconoscere i diritti e non attuare alcun tipo di discriminazione. Pertanto chiedo al Sindaco se nel registro da lui ipotizzato, le persone iscritte siano di fatto coniugate tra di loro? In caso contrario sarebbe una discriminazione nei confronti di queste ultime. Di conseguenza mi aspetto dall’aula la decisione di riconoscere i matrimoni tra due persone dello stesso sesso contratti all’estero e una posizione forte da parte del Sindaco.

Maurizio Trombotto –Sel- : ho sottoscritto quest’oggi la proposta di mozione di cui è primo firmatario il consigliere Viale, pienamente convinto della validità del suo contenuto. Il presupposto fondamentale di una convivenza civile è la parità di diritti, indipendentemente dall’orientamento sessuale, pertanto è giusto che, a chi contrae un matrimonio all’estero tra persone dello stesso sesso, quest’istituto sia riconosciuto in Italia. Tuttavia non condivido le parole della consigliera Appendino riguardo all’atteggiamento del Sindaco, il quale non rappresenta solamente il comune di Torino, ma in qualità di presidente Anci non può che trovarsi in una posizione di mediatore.
Diversamente voterò contrario alla mozione firmata dal consigliere Magliano. Il testo prevede di garantire la priorità alla famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, che equivale a porre un discrimine nei confronti delle altre tipologie di unione.

 
Andrea Tronzano –FI- : La posizione del mio partito su questo tema è chiara. Forza Italia è contraria ai matrimoni omosessuali, ma i diritti civili incidono fortemente nella realtà della nostra società. Ragion per cui, se i matrimoni e le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso sono da respingere fermamente, i diritti civili vanno invece approfonditi e tutelati per tutti, coppie omo ed eterosessuali

 Silvio Viale – PD – : Le Linee programmatiche di Torino per gli anni 2011/2016 parlano di una città capitale dei diritti. Mi auguro che potremo mantenere questo primato, anche approvando il documento da me proposto. Non si può condannare chi sposa una persona dello stesso sesso. Ne discutiamo da 15 anni e per fortuna continueremo a farlo: sui diritti civili si va sempre avanti e non si torna mai indietro. Noi oggi chiediamo al Sindaco Fassino di fare come Marino e Pisapia e di sollecitare e forzare Governo e Parlamento ad approvare una legge ad hoc. Trascrivere in un registro le iscrizioni di matrimoni contratti all’estero, magari in Francia, a poca distanza da noi, non avrà effetti giudiziari, ma sarà sicuramente un enorme passo culturale in avanti. Finalmente oggi, dopo 15 anni di tentativi, approviamo una mozione con la parola “matrimonio” riferita a coppie dello stesso sesso.

 Ufficio stampa del Consiglio comunale (S.L.) – Foto: il Torinese

La manovrina regionale salva i redditi bassi ma colpisce il ceto medio

giunta regionale chiampa Lo scopo della Giunta è evitare il crack finanziario e ottenere da Roma, in cambio dei sacrifici, la rinegoziazione dei mutui che incidono pesantemente

 

La “manovrina” della Regione Piemonte ammonta a 100 milioni, ma non infierisce sui redditi più bassi. E’ previsto un maggior gettito dall’ addizionale Irpef di 64 milioni, e vari interventi su bollo auto, impianti termici e canone di concessione delle acque. Un pacchetto fiscale che, spiega il governatore Sergio Chiamparino “vale un quinto dei 500 milioni che alla Regione mancheranno dal 2015. Invariate le aliquote fino a 28 mila euro, ritocco lieve fino a 55 mila”.

 

Insomma, una manovra politically correct che – pur aumentando le imposte – non va a toccare le fasce più deboli della popolazione. Lo scopo è evitare il crack finanziario e ottenere da Roma, in cambio dei sacrifici, la rinegoziazione dei mutui che incidono pesantemente.

 

Gli aumenti partiranno da gennaio 2015. Queste le nuove aliquote: 1,62% per i redditi fino a 15 mila euro (invariata); 2,13% per i redditi oltre 15 mila e fino a 28 mila euro (invariata); 2,75% per i redditi oltre 28 mila e fino a 55 mila euro (era 2,31%); 3,32% per i redditi oltre 55 mila e fino a 75 mila euro (era 2,32%); 3,33% per i redditi oltre 75 mila euro (era 2,33%).  

“A chi il Colle? A noi!” Piero e Sergio aspirano alla poltrona di Re Giorgio

chiampafassinoquirinaleFassino e Chiamparino, il Lungo e il Fortunato, si fanno prontamente avanti, aggiungendo i loro nomi alla lunga lista dei successori. Come diceva Bismarck degli italiani – “Non hanno denti paragonabili al loro appetito” – non c’è limite alle ambizioni

 

Si è aperta ufficiosamente la corsa al Colle più alto della politica italiana. Napolitano, unico presidente rieletto nella storia della Repubblica, il prossimo giugno compirà 90 anni e secondo le voci fatte trapelare “da ambienti del Quirinale” intenderebbe concedersi il meritato riposto. Oltre tutto, il premier Renzi pare stia accelerando sulle elezioni anticipate, visto che non gli riesce di imporre un po’ di disciplina all’ala bersanian-d’alemiana-cuperliana-civatiana del Pd, e considerato che l’economia italiana, nonostante le sue magie da illusionista, si ostina a non risollevarsi dal torpore in cui è caduta da troppo tempo.

 

Re Giorgio ha comunque ribadito che non sarà lui a sciogliere le Camere e aprire anticipatamente le urne, per cui la questione della sua successione ricadrà ancora su questo Parlamento. Ed ecco che i due dioscuri della politica piemontese, Fassino e Chiamparino, il Lungo e il Fortunato, si fanno prontamente avanti, aggiungendo i loro nomi alla lunga lista dei successori. Il primo sta cercando disperatamente una exit-strategy per sfuggire alla “minaccia” di una rielezione a sindaco (scade nel 2016) che vede peggio di una condanna all’ergastolo.

 

Il secondo, sceso dai vertici della cassaforte più ricca del Piemonte (la Compagnia San Paolo) per sedersi sulle casse desolatamente vuote della Regione, insidiato da molteplici e fastidiosi altri problemi (rimborsopoli che rischia di azzoppare mezza Giunta e il vertice Pd, l’inchiesta sulle firme false ogni giorno più minacciosa, i tagli e gli aumenti di tasse ai quali sarà costretto, anche per effetto delle decisioni del governo) non vedrebbe l’ora di afferrare al volo – come novello Tarzan – l’ennesima liana di salvataggio. Visto il credito di cui gode a Roma il Pd piemontese, che neppure nel recente rimpastino è riuscito ad acciuffare una poltrona da ministro, temiamo che i due resteranno a bocca asciutta anche nella gara quirinalizia.

 

Però, come diceva Bismarck degli italiani – “Non hanno denti paragonabili al loro appetito” – non c’è limite alle ambizioni. Nel 2016 scade il mandato del segretario generale dell’Onu, il sudcoreano Ban Ki-moon, e Fassino che delle Nazioni Unite è stato inviato speciale in Birmania potrebbe farci un pensierino. E Chiampa? Beh, per lui ci sarebbe in caldo il posto ricoperto da un altro Piemontese (con la P maiuscola, seppure oriundo argentino) ma, purtroppo per lui, in questo caso la scadenza non è determinata.

 

Ghinotto

Dopo l’arte Torino si prepara alla Sindone e al 2015 dello Sport

artissima fierapiazza castellomuseiIl percorso di trasformazione sociale e produttiva della città della Fiat, intrapreso negli ultimi 20 anni (che vede nel recupero della Venaria Reale il suo simbolo più evidente) sta continuando passo dopo passo, tra luci e ombre

 

Il lungo weekend dell’arte a Torino ha dato i suoi frutti. Sono stati quasi 200mila i ivistatori delle molteplici iniziative culturali organizzate in città. Il top  si è avuto al Lingotto per  Artissima (dove è aumentato il pubblico pagante, con 194 gallerie partecipanti e i lavori di circa 900 artisti), ma anche a Torino Esposizioni per l'”arte giovane” di Paratissima,  e  per The Others, nelle ex carceri Le Nuove il successo è stato notevole. Eccellente poi il riscontro  della Notte delle Arti contemporanee, di sabato scorso, con tutti i musei e gallerie cittadine aperti. la notte, illuminata dalle 19 installazioni di Luci d’artista è stata una vera e propria festa della cultura: gallerie d’arte e musei aperti, negozi, bar e ristoranti idem. E ieri al Teatro Regio la serata musicale “Nove novembre -1989 Berlino: il suono dei muri che cadono”, il concerto in occasione del 25° anniversario del crollo della Cortina di ferro. Il bilancio positivo delle iniziative culturali fa ben sperare per i prossimi eventi “di massa” che coinvolgeranno la città: la visita di Papa Francesco, l’Ostensione della Sindone e Torino Capitale dello Sport 2015.

 

Il percorso di trasformazione sociale e produttiva della città della Fiat, intrapreso negli ultimi 20 anni (che vede nel recupero della Venaria Reale il suo simbolo più evidente) sta continuando passo dopo passo. E’ ormai un dato di fatto che – seppur tra luci ed ombre legate al fatto che la cultura e il turismo non sono (ancora) sufficienti ad essere fonte bastevole di sostentamento – il volto della città sta cambiando. Le amministrazioni pubbliche dovrebbero prenderne atto investendo di più in questo ambito, per migliorare servizi, accoglienza turistica, fruibilità dei musei e immagine di Torino.

 

Proseguono intanto innumerevoli le mostre nei tanti musei di Torino e cintura. Oltre a quella pensata da Maurizio Cattelan per Artissima, “One Torino” a Palazzo Cavour, “Shite and Die”, una riflessione su arte, vita e senso della morte, si continua alla Gam con  le esposizioni di Roy Lichtenstein e Cecily Brown. Al  Castello di Rivoli fino al 15 febbraio  “2015 Sophie Calle.MadRe” e “Intenzione Manifesta. Il Disegno in tutte le sue forme”. E ancora: la Pinacoteca Agnelli fino al 22 febbraio presenta “Martino Gamper. design is a state of mind”, Palazzo Madama la mostra fotografica di National Geographic “Women of Vision”, Palazzo Chiablese la mostra sull’Avanguardia russa. E alla Biblioteca Reale i Tesori del Re dove è possibile ammirare la Sanguigna, il celebre autoritratto di Leonardo.