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Turismo, il Piemonte cresce il doppio della media italiana ma si piazza solo undicesimo

Più di 13,6 milioni di presenze turistiche e il Piemonte si colloca all’undicesimo posto fra le regioni italiane. In pole position  Veneto, Toscana e Lombardia. La nostra regione  cresce più del doppio della media italiana: +10,6% rispetto al 4,6%. La fotografia è del Rapporto sul Turismo 2017, curato da UniCredit e Touring Club Italiano, in cui si analizzano le tendenze del settore nel mondo e in Italia.
    Il turismo resta  un comparto rilevante nell’economia piemontese, ma con grandi potenzialità e significativi margini di crescita da sviluppare, con  una quota del 2,5% sul valore aggiunto nazionale. Dà  lavoro a circa 80.000 persone. Nei cinque anni  2010-2015  l’offerta ricettiva piemontese ha registrato un incremento di letti totali pari al 6,6% (è del 3,8% il dato medio Italiano). I turisti arrivano sotto la Mole e nei territori soprattutto da Germania (22.9%) Francia (12.6%) e Regno Unito (10.6%).Torino è prima con il 48,8% delle presenze nelle province piemontesi.

 

(foto: il Torinese)

Omicidio del procuratore Caccia, dopo 30 anni ergastolo al panettiere Rocco Schirripa

Ergastolo per Rocco Schirripa, ritenuto  esecutore materiale dell’omicidio del procuratore di Torino Bruno Caccia, (nella foto) ucciso  dalla ‘ndrangheta nel 1983 a Torino. Così ha deciso  la Corte d’Assise di Milano a conclusione del processo iniziato daccapo a causa di  un vizio formale, a carico del 64enne ex panettiere, che venne arrestato nel dicembre 2015, dopo 30 anni dai fatti. Per l’omicidio è stato anche precedentemente condannato in via definitiva come mandante Domenico Belfiore, dell’omonimo clan. “Una sentenza  giusta, ma speriamo che non finisca qui. Ci sono ancora molti  aspetti da indagare e pezzi di verità da aggiungere”. Commentano  Paola e Cristina Caccia, le figlie del magistrato assassinato.

Il Centro trapianti di fegato dell’ospedale Molinette primo in Europa con 3000 interventi

3000 trapianti di fegato. La Città della Salute di Torino sul tetto d’Europa. Un traguardo storico raggiunto dal Centro trapianti di fegato universitario dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretto dal professor Mauro Salizzoni). Lunedì 17 luglio 2017 è stato effettuato il trapianto di fegato numero 3000 (su un uomo di 55 anni della provincia di Alessandria, affetto da cirrosi), l’ultimo di una storia ricca di successi, innovazioni, sperimentazioni, cambiamenti importanti per il Centro Trapianti di Fegato di Torino. Ora si colloca primo nell’Unione Europea e tra i primi al mondo per numero di trapianti effettuati e per sopravvivenza: secondo il registro mondiale dei trapianti dell’Università di Heidelberg (http://www.ctstransplant.org/public/participants.shtml): condivide questa posizione prestigiosa con i centri di Cambridge, Dallas, Birmingham e del London Kings College. Un record che si è consolidato in poco più di 25 anni: era il 10 ottobre 1990 quando avveniva il primo trapianto di fegato su un uomo di 44 anni, durato 13 anni; ed ancora era il 10 gennaio 1993 quando si è dato avvio al trapianto pediatrico ed il 14 ottobre 1999 quando il trapianto è divenuto di routine anche su pazienti molto piccoli con patologie congenite. 


Da allora questo programma ha avuto uno sviluppo sempre più complesso: 5% sono stati i trapianti di solo una parte del fegato, di cui 14 da donatore vivente; 2% quelli in cui oltre al fegato si è trapiantato in contemporanea un altro organo,  7 sono i trapianti cosiddetti domino (il fegato nativo di un primo ricevente è stato poi trapiantato ad un secondo ricevente); 8% sono i ritrapianti.
Non va dimenticato che il 5% dei trapianti sono stati effettuati su pazienti in condizioni di emergenza nazionale: sull’esito di questi pazienti non incide solo la difficoltà clinica e chirurgica, ma anche la variabile tempo, ovvero la capacità di reperire un donatore compatibile ed effettuare il trapianto in poche ore.  Dal 1993 ad oggi sono stati trapiantati 166 pazienti in età pediatrica (6% dell’attività torale), con fegato intero o split.  Non è soltanto una questione di numero di trapianti, ma anche di qualità dei risultati ottenuti. In questi 27 anni, la sopravvivenza dei pazienti che hanno ricevuto il trapianto è stata pari al 91% ad 1 anno, 81% a 5 anni e 73% a 10 anni. Questo vuol dire che a distanza di 10 anni dal trapianto 73 pazienti su 100 continuavano ad essere vivi: un traguardo insperato per chi ha malattie che lasciano – senza trapianto – un’attesa di vita da pochi giorni ad alcuni mesi. Si tratta di malattie gravi che portano ad un danno irreversibile del fegato (la cirrosi): il più delle volte a seguito di una infezione virale (31% a causa del virus C dell’epatite, 18% del virus B), ed ancora per cirrosi alcolica (12%), cirrosi di altra origine (14%), malattie metaboliche o malformative, ed altre ancora.

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Ma le continue innovazioni nelle tecniche chirurgiche, nelle terapie contro il rigetto, o quelle per arginare eventuali infezioni, o, ancora, il monitoraggio immunologico stanno dimostrando che la riuscita del trapianto epatico possa essere ancora migliorata: se si confrontano gli esiti dei quasi mille trapianti eseguiti nel periodo 2010-2016  con quelli eseguiti nei periodi precedenti, si nota che la probabilità di successo è migliorata di un ulteriore 10%. e se si esaminano i pazienti pediatrici, quasi il 90% dei  trapianti continua a funzionare dopo 5 anni, rendendo il centro di Torino un riferimento anche per il trapianto nel bambino. Allargando lo sguardo a chi attende l’organo, al luglio 2017 sono in lista di attesa per il trapianto di fegato presso il Centro di Torino una ottantina di pazienti: il tempo medio di attesa è pari a pochi mesi. E’ interessante notare che sono in riduzione le patologie legate all’infezione da Virus C dell’epatite (HCV), poiché sono state recentemente introdotte terapie specifiche, così come le insufficienze d’organo da HBV, risultato della vaccinazione obbligatoria per epatite B. La lista di attesa si compone anche di numerosi riceventi che hanno superato i 60 anni e che nel 40% circa proviene da regioni diverse dal Piemonte. Parallelamente assistiamo all’utilizzo di donatori con età sempre più elevata. Alla luce di quest’ultima considerazione i risultati ottenuti sono lo specchio dell’ottimo lavoro svolto dal Centro di Torino.
I fegati trapiantati a Torino provengono in larga misura da donatori dal territorio piemontese (73%), ma a questo successo hanno contribuito anche le altre regioni italiane (26%) ed in 29 casi Centri esteri (1%). 
Il Centro di Trapianto epatico di Torino è dunque un riferimento sia per la mole di attività e sia per i risultati qualitativi: la rete italiana di trapianto espone sul sito del Ministero della Salute tutti i risultati della sorveglianza che effettua il Centro Nazionale Trapianti (CNT –http://www.trapianti.salute.gov.it/cnt/cnt.htm). 

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A dirigere il Centro Trapianti di Fegato dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino è una figura emblematica: Mauro Salizzoni In effetti solo pochi chirurghi al mondo possono vantare questo numero di interventi e di questa complessità. Mauro Salizzoni è professore di Chirurgia alla Scuola di Medicina dell’Università di Torino ed ha saputo interpretare al meglio questo ruolo: la gente lo conosce come il “mago dei trapianti”, ma la comunità scientifica gli riconosce un ruolo fondamentale nello sviluppo di questa disciplina ed i suoi allievi si sentono fortunati ad averlo come maestro. Ma soprattutto i suoi pazienti lo ringraziano per aver dato loro una seconda vita con il trapianto. Numerose sono state le ricerche scientifiche che il suo gruppo ha pubblicato sulle riviste più prestigiose, come nuove tecniche e procedure di trapianto, l’identificazione di fattori che influenzano l’esito del trapianto o quali malattie possono essere meglio curate, fino alle nuove terapie cellulari o l’evidenza che il fegato ha una capacità di rigenerazione inconsueta, tanto che non ha quasi limiti di età. Il Centro di Trapianto di Fegato, intitolato non ad un chirurgo, ma all’immunogenetista Sergio Curtoni, che è stato uno degli artefici dello sviluppo della disciplina dei trapianti a Torino ed in Italia, è dunque la scuola di riferimento per pazienti, medici affermati ed in formazione, ricercatori e studenti, e nel suo palmares, oltre alle numerose qualifiche già ottenute, oggi può aggiungere un traguardo importante: essere tra i primi centri trapianto al mondo.      Ovviamente questo traguardo non è solo opera di Mauro Salizzoni, ma è il risultato del lavoro di una rete di professionisti, che devono essere ringraziati, come pure i donatori e le loro famiglie che hanno reso possibile con la donazione degli organi tutto questo.

Torino Estate Reale, un successo sotto le stelle. E la città è tornata in piazza a divertirsi

Come cercare dimenticare il dramma di piazza San Carlo, con una prima edizione di Torino Estate Reale all’insegna del successo. La rassegna, con il tutto esaurito, ha registrato oltre 14mila presenze in 12 giorni. Così Torino è tornata in piazza dall’1 al 16 luglio, ritrovando  in un unico festival i concerti eseguiti dalle grandi orchestre, fino  a quelli dei cantanti italiani, gli spettacoli di danza classica, moderna e flamenco alle reinterpretazioni dei grandi cantautori,  sul palcoscenico di piazzetta Reale, sotto le stelle.

Sono felice del successo di Torino Estate Reale che ha registrato il tutto esaurito per ogni spettacolo – afferma Francesca Leon, assessore alla Cultura della Città di Torino -. Grazie al programma che ha messo insieme generi diversi, la rassegna è riuscita a coinvolgere spettatori sempre nuovi. Il pubblico diversificato e la scelta del luogo, la bellissima piazzetta Reale, sono gli elementi principali che hanno portato all’ottimo risultato di questa prima edizione”.

Presenti  persone di ogni età: tantissimi i giovani che hanno assistito alle esibizioni in piazzetta: dal Sogno Americano proposto dall’Orchestra del Teatro Regio di Torino alle Note di mezza estate suonate dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e ai brani di Haendel  eseguiti dall’Orchestra Filarmonica di Torino. Dal concerto di Paola Turci, una delle artiste italiane tra le più stimate a quello di Niccolò Fabi che ha portato in scena, nel centro storico di Torino, il suo tourDiventi Inventi 1997-2017. Dall’omaggio di Peppe Servillo e la sua speciale band (Javier GirottoFabrizio BossoFurio Di CastriRita MarcotulliMattia Barbieria Lucio Battistiall’emozionante viaggio musicale che Neri Marcorè ha dedicato a uno dei più grandi poeti del cantautorato italiano, Fabrizio De Andrè e alla musica trasversale di Hindi Zahra artista di origini marocchine definita dalla critica la “Patti Smith del deserto.

Poi le applauditissime rappresentazioni dedicate alla danza: dallo spettacolo inaugurale La magia della danza’ del Ballet Nacional de Cuba all’acrobatico ‘Cirque Royal’ del Cirko Vertigodal Golden Days, balletto contemporaneo nato dalla collaborazione tra Aterballetto e ilcoreografo Johan Inger a ‘Nómada’, l’ultimo spettacolo in rassegna, una commistione di danza e musica della Compagnia di flamenco di Manuel Liñán. Molto apprezzato dal pubblico anche l’Aperitivo Reale: un’occasione esclusiva che ha permesso a molti di visitare le dieci stanze che compongono l’Appartamento della Regina Elena e di degustare un cocktail prima di assistere allo spettacolo. Torino Estate Reale passa il testimone a Cinema a Palazzo Reale. A partire da sabato 22 luglio, e per trentotto serate, la corte d’onore di Palazzo Reale ospiterà un ricco calendario di film e serate-evento sotto le stelle ( www.distrettocinema.it  )

 

 

Blitz antidroga e stazioni mobili dei carabinieri contro spaccio e rapine al Valentino

valentAmpia operazione anti-spaccio dei carabinieri e delle fiamme gialle al parco del Valentino a Torino. Sono stati fermati 38 pusher, per la maggioranza provenienti dal nord e centro Africa. Con la collaborazione del nucleo cinofilo della Guardia di finanza, hanno trovato negli anfratti degli alberi, sotto le auto e sotto i cassonetti, 230 dosi di marijuana e 150 dosi di hashish. Al Valentino la presenza dell’Arma sarà costante con una stazione mobile sulla collinetta del parco e due di supporto presso la discoteca Chalet, per contrastare i posteggiatori abusivi e prevenire le aggressioni. Dieci rapinatori sono stati arrestati, due denunciati e un uomo è in carcere per tentato omicidio. Il Comandante provinciale Emanuele De Santis ha dichiarato all’ansa: “non lasceremo il territorio fino a quando il problema non sarà risolto”.

 

(foto: il Torinese)

Frena il mercato dell’auto in Europa, ma il gruppo Fca vola grazie al brand Alfa Romeo

 Fca ha venduto 106.689 auto a giugno nell’Europa dei 28 ed area Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera). Si tratta del  7,9% in più dello stesso mese dell’anno precedente. La sua quota passa dal 6,6 al 6,9%. Le immatricolazioni del gruppo nei primi sei mesi sono state 609.114 e la crescita è del 10.5% sul corrispondente periodo del 2016 e l’aumento della quota passa  dal 6,8 al 7,2%. Alfa Romeo, che ha chiuso giugno con un +36,7% e il semestre con +39,7%, traina le vendite. Tutto questo mentre il mercato dell’auto europeo rallenta a giugno: le immatricolazioni in Europa, più i tre Paesi Efta  – secondo i dati dell’Acea, associazione dei costruttori europei – sono state 1.540.299, il 2,1% in più dello stesso mese del 2016. Il dato peggiore è il – 4,8% del Regno Unito. Nel primo semestre sono state vendute 8.461.476 vetture, con una crescita del 4,6% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso.

 

(foto: il Torinese)

Tornano le “alghe” verdi nelle acque del Po. Ma non tutte le piante sono invasive

Come un ricorrente incubo estivo torna nel Po di Torino la pianta invasiva Myriophillum acquaticum, che già lo scorso anno  aveva  ricoperto con il suo manto verde quasi tutta la superficie del fiume nel centro di Torino. La notizia giunge dopo un sopralluogo dei tecnici esperti di Arpa Piemonte. La pianta esotica, originaria del Sud America, è nuovamente presente sulla sponda sinistra, nel tratto tra il ponte Umberto I e l’ex imbarco Gtt ai Murazzi. Arpa precisa che non tutte le piante che si vedono emergere dal fiume sono invasive. Le cosiddette “alghe” sono in realtà  macrofite acquatiche, tipiche piante dei  fiumi di pianura, la cui presenza e diversità è segno di ritrovata qualità delle acque, ospitando vita animale. Vedremo se anche questa volta gli assessori della Giunta comunale saliranno sulle barche per strappare manualmente le alghe verdi.

 

(Foto: il Torinese. Immagini relative alla scorsa estate)

“Ciao medichessa bionda”. Centinaia di persone ai funerali della ragazza investita dal furgone

Tanti familiari e tantissimi  e amici erano oggi raccolti  nella parrocchia di Santa Maria della Scala a Moncalieri, per i funerali di Elisa Ferrero, la 27enne uccisa domenica scorsa, investita sulla statale di 24 A Condove da un furgone, mentre era a bordo della moto guidata dal fidanzato, Matteo Penna (rimasto anch’egli gravemente ferito). In carcere alle Vallette per aver causato  l’incidente il 51enne Maurizio De Giulio  accusato di omicidio volontario per avere inseguito e travolto la moto dopo una lite avvenuta pochi metri prima, parrebbe per una banale precedenza negata. “Elisa,  sei speciale – così l’Ansa riporta le parole pronunciate in chiesa dai genitori – Hai lasciato un messaggio che deve essere colto da tutti noi: vivere con gioia e intensamente tutte le emozioni. Il tempo attenuerà il dolore, il vuoto piano piano si colmerà, se riusciremo a comprendere e a mettere in pratica il tuo messaggio. Ciao medichessa bionda”. Nell’omelia il parroco don Paolo Comba si è rivolto all’investitore: “Preghiamo perché attraverso una giusta pena espiatoria si renda conto  del terribile male che ha commesso, fino ad arrivare a chiedere perdono a Dio e alle famiglie che ha ferito”.

Arriva FirstLife, il nuovo social network civico per sostenere le reti della cultura e del turismo

Associazioni culturali, musei, biblioteche, enti di promozione turistica e tutti gli altri operatori del settore cultura e turismo del Piemonte hanno da oggi  uno strumento in più per trovare possibili partner, favorire gruppi spontanei di coordinamento e costruire eventi in comune

Si chiama FirstLife, il nuovo social network civico, sviluppato dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino e messo a disposizione dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte per gli operatori. Consentirà di sostenere le reti locali della cultura e del turismo. Sarà non solo una piattaforma per la mappatura degli operatori e dei luoghi, che restituirà un’immagine il più possibile completa e aggiornata dei due settori, ma anche uno spazio di lavoro comune a disposizione degli operatori per nuove iniziative e progetti sul territorio.

La piattaforma per la cultura e il turismo è un’intuizione che  nasce all’indomani degli Stati generali della cultura del 2016, dove è emersa infatti la necessità di avere degli strumenti nuovi per facilitare la messa in rete e la reciproca conoscenza degli operatori, al fine di consolidare le realtà associative locali e attivare nuove sinergie con musei, consorzi di promozione locale e imprese culturali e creative.

La Regione Piemonte e l’Università di Torino hanno avviato  un partenariato per l’utilizzo del social network FirstLife come piattaforma della cultura e del turismo poiché è uno strumento di crowdsourcing basato su una mappa interattiva, dove gli operatori possono raccontare le proprie attività e progetti, gli eventi sul territorio, le collaborazioni in corso e molto altro. La piattaforma è accessibile all’indirizzo culturaturismo.piemonte.firstlife.org e dal sito regionale facciamoculturismo.it.

“FirstLife dà risposta ad alcune istanze emerse nel corso degli Stati generali della cultura. – dichiara Antonella Parigi, assessora alla cultura e al turismo della Regione Piemonte – Con questa piattaforma diamo agli operatori uno strumento pratico e accessibile per migliorare la conoscenza reciproca e le possibilità di mettersi in rete, e allo stesso tempo un database utile non solo ad accademici e addetti ai lavori, ma anche alle istituzioni. Il mondo culturale è in continua trasformazione  e in questi ultimi anni ha saputo trasformarsi moltissimo; le istituzioni e le associazione culturali non sono più realtà sussidiarie e hanno dovuto sviluppare una forte capacità progettuale. In questo nuovo scenario la conoscenza e l’informazione diventano fondamentali”.

Oggi sulla piattaforma sono presenti già oltre 1500 realtà locali tra associazioni culturali, musei, centri rete delle biblioteche, consorzi turistici, imprese culturali o creative, e agenzie turistiche, con le proprie schede informative di base costruite sulla base del censimento degli operatori dalla Regione Piemonte. Il caricamento degli open data regionali di settore continuerà nei prossimi mesi in collaborazione con la Direzione cultura e turismo, ma in parallelo tutti gli operatori possono registrarsi sulla piattaforma e inserire autonomamente anche dal cellulare aggiornamenti sulle attività in corso, eventi locali, gruppi di lavoro o di progetto attivi sul territorio, proposte di collaborazione.

Oltre alla mappa la piattaforma include una bacheca e un sistema avanzato di ricerca per tag e filtri che consente di esplorare i contenuti su base geografica e trovare rapidamente le organizzazione che si occupano di un ambito specifico o che hanno partecipato a un progetto, oppure i luoghi e gli eventi programmati per il prossimo mese o accaduti nell’ultimo anno. Infatti, il calendario globale associato ad ogni area consente di coordinare in modo semplice le attività sul territorio, ma costituisce anche un archivio pubblico delle iniziative passate, in corso o pianificate. Infine, gli operatori possono pubblicare news su bandi e ricerca di collaborazioni e risorse a livello locale ed entrare così in rete con gli altri.

FirstLife è accessibile dai principali browser su pc, tablet e smartphone. Contatti: labs@firstlife.org

 

www.regione.piemonte.it

Venaria è “più difendibile”. E il Gruppo dei Sette rischia di lasciare Torino per Milano

Si apprende dai giornali che il G7 del lavoro e dell’industria già previsto a Torino dal 26 al 30 Settembre, che rispetto al Lingotto ha visto preferire la Reggia di Venaria come location per il vertice tra i ministri di Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Canada e Giappone perché “più difendibile”, rischia di slittare su Milano proprio per una questione di sicurezza.

In queste ultime ore da Roma, la Presidenza del Consiglio e il Ministero dello Sviluppo Economico non hanno nascosto preoccupazioni su ciò che potrebbe accadere, visti gli episodi manifestati ad Amburgo per il G20 e considerato appunto lo stato del bassissimo livello di sicurezza che ha raggiunto Torino e per il quale oggettivamente l’attuale amministrazione Cinque Stelle pare non saper (o voler) controllare. L’ennesima umiliazione per Torino. Qualche settimana fa, i capigruppo di tutto il Centrodestra torinese capitanati dal consigliere-notaio Alberto Morano avevano espresso preoccupazione e perplessità sullo svolgimento di un evento di tale portata e in particolare Morano aveva dichiarato attraverso un post su Facebook: “Le gravi minacce di Askatasuna riportate da La Stampa la contiguità tra alcuni esponenti della maggioranza Cinque Stelle ed il movimento Askatasuna, l’ambiguità del Sindaco Appendino che non ha il coraggio e la forza di prendere le distanze dai centri sociali e l’incapacità della Giunta in relazione al tema sicurezza, drammaticamente messa in evidenza dai fallimenti nell’ultimo mese, non lasciano adito a dubbi. Torino non può permettersi in alcun modo di diventare un’altra Genova e non si può chiedere ai Torinesi di vivere nella paura e nell’angoscia di un assedio dagli esiti imprevedibili.” Riflessioni che sembrano pervenire dalle premure del buon padre di famiglia per la salvaguardia dei cittadini e del patrimonio pubblico, benchè sarebbe l’ennesima ferita oltre che all’orgoglio sabaudo, all’immagine gravemente danneggiata della Città dopo la tragedia di Piazza San Carlo e le aggressioni in Piazza Santa Giulia per mano di alcuni individui dei centri sociali. Approccio diverso invece per il capogruppo del PD Stefano Lo Russo, sostenitore del G7 a Torino, che nell’ultima seduta di Consiglio Comunale ha chiesto chiarimenti in merito: “Da parte dell’amministrazione riscontriamo sul tema un’apatia che rischia di pregiudicare l’arrivo del G7 nella nostra città”. Ma nella maggioranza a Cinque Stelle c’è chi non nasconde la contrarietà ad ospitare il vertice a Torino come la consigliera Viviana Ferrero che apertamente prende posizione sul tema: “Torino deve per forza accettare questa ospitalità? Deve per forza chinare la testa ed essere teatro di contestazioni e repressioni? Io sono assolutamente contraria a che le città diventino teatro di scontro tra manifestanti e polizia. Riunitevi altrove”. Tutto bene, non fosse che il sepolcro imbiancato della maggioranza Pentastellata nella seduta di Consiglio Comunale del 26 Giugno scorso affermava: “E’ superficiale chiedere la chiusura dei centri sociali. Fanno parte della Città come gli ospedali”. Tutto bene quindi per chi vuole agire indisturbato contro ogni principio di legalità, supportato da chi invece dovrebbe garantirla. E sempre tutto bene, anche se non si contano più gli eventi che Torino ha perso nell’ultimo anno con tanto di turismo in calo e mancate ricadute economiche in tutti i settori, multe, tasse e tariffe schizzate alle stelle, (il tutto propagandato come un corso di educazione civica 2.0) una dignità svanita nel giro di pochi mesi e i violenti dei centri sociali alla ribalta. Ma andrà sempre tutto bene fintanto che cinismo, arroganza e incapacità avranno l’abito bon ton.

CV

STORIE DI CITTA’ di patrizio Tosetto

Sono letteralmente basito. Di fatto gli amministratori pentastellati hanno detto no alla proposta di fare il G7 su occupazione e lavoro. Pazzesco, con una sola motivazione: paura. Magari di fare una figuraccia. Di non essere all’altezza. Ed e’ vero che con questo  dimostrano di non essere all’ altezza. Scimmiottano i loro colleghi romani dopo il no alle Olimpiadi. Altro colpo inferto alla nostra martoriata Citta’. Addirittura c’e’ chi con supponenza ha detto: perché  dovremmo ospitarli? Credibilita’ internazionale o, per esempio Senso dello Stato, perché no. E poi per creare un’occasione per la nostra città. Tra le altre cose un G7 su lavoro e occupazione dice forse qualcosa ai nostri zelanti signor no? Una volta eravamo capitale del lavoro e oggi cerchiamo di salire la china tentando di crearlo, il lavoro.  Ma no, forse ho capito: e’ una questione ideologica, contro il g7 dei “padroni”. Poi con tutti gli antagonisti pronti nel menar le mani…  Chissà cosa penserà chi ha già ospitato ed ospiterà questi vertici. Ritengo  ignavia e codardia. Appunto, non siamo credibili. Ed ovviamente dividere tra Venaria e Milano non e’ immaginabile, con  una Milano pronta nel dire “non vi preoccupate, si faccia nella nostra città”. E come dargli torto. Qui siamo ad una presunta nuova classe dirigente che abdicando al suo ruolo politico di scegliere…sceglie di non scegliere.  Proprio perché ora non può o potra’ appellarsi al fatidico : la colpa è di chi ci ha preceduto. Povera nostra citta ‘. Un altro colpo pesante inferto. Sono terrorizzato che possa essere il definitivo.