I controlli sullo smog e le decisioni di eventuali blocchi del traffico ora saranno effettuati dal Comune di Torino in collaborazione con altre 11 città della cintura: San Mauro, Settimo, Borgaro, Venaria, Mappano, Collegno, Grugliasco, Beinasco, Orbassano, Rivoli, Nichelino e Moncalieri. Finalmente un coordinamento territoriale per rendere più efficaci i provvedimenti. Dopo l’incontro tra i Comuni della Città metropolitana si è deciso ad esempio di intervenire sugli Euro 5 quando è attivo il bollino rosso, ovvero quando è superato per più di per 10 giorni il limite di 50 microgrammi al metro cubo di Pm10. Ora gli Euro 5 si fermeranno, dalle 8 alle 19, ma solo quelli immatricolati prima dell’anno 2013. Con il livello giallo, dovuto al superamento del limite per 5 giorni consecutivi, saranno fermi i diesel fino all’Euro 4 , con la possibilità nella fascia della pausa pranzo per gli ambulanti di togliere il banco del mercato e uscire dalla città. Invece veicoli fermi dal lunedì al venerdì nella fascia 8,30 – 14 e dalle 16 alle 19 e il sabato e giorni festivi dalle 8,30 alle 15 e dalle 17 alle 19. Con il livello viola (allerta 3, valore limite oltrepassato per 20 giorni consecutivi) blocco dalle 7 alle 20 fino all’Euro 5, compresi i mezzi immatricolati dopo il 2013.
Diversificare per il rilancio economico in tempo di crisi. E il vino per la nostra regione può fare la differenza. L’ultima vendemmia in Piemonte si è caratterizzata per una annata caldissima, con temperature altissime e scarse precipitazioni. “La raccolta delle uve è stata molto precoce. Fattori che hanno determinato una produzione di due milioni di ettolitri di vino, in calo del 19,8 % sul 2016. Comunque una vendemmia molto soddisfacente dal punto di vista qualitativo: gli esperti la classificano nel gruppo delle annate eccellenti per i rossi e molto buona-ottima per i bianchi”. Così gli esperti della Regione Piemonte che hanno promosso con enologi, agronomi e giornalisti di settore Piemonte Anteprima Vendemmia 2017, l’annuale pubblicazione curata da Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte in cui si analizzano dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull’andamento economico generale del comparto vitivinicolo.
I dati sono stati presentati a Castagnito (Cn), nella sede di Vignaioli Piemontesi, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero che ha ricordato come ” il territorio piemontese deve essere preservato e tutelato. Per questo è necessario aprire una riflessione sulla sostenibilità in vigna e in agricoltura, sulla salvaguardia del territorio e sulla valorizzazione dei nostri vitigni perché il Piemonte è soprattutto terra di vitigni autoctoni”. Tutti i vitigni sono collocati in vetta della classifica, ovvero le 5 stelle dell’eccellenza a Barbera, Dolcetto, Grignolino, Nebbiolo, Pelaverga, Vespolina. Gli altri vitigni si collocano nella sfera dell’ottimo, con 4 stelle. Sono in crescita gli ettari vitati: circa 44.200 (potenziale 46.200); le aziende vitivinicole in Piemonte sono 18.000 su 67.000 totali.
L’export si conferma attorno al miliardo di euro su un export agroalimentare complessivo di 4.5 miliardi di euro. Il 60% del vino prodotto in Piemonte va a ll’estero: il 70% nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra Ue. I principali paesi importatori sono Germania, Gran Bretagna, USA, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone Solo per la promozione Ocm sui mercati dei Paesi terzi per l’internazionalizzazione e l’export delle aziende vitivinicole piemontesi, la Regione ha stanziato per la campagna 2017/2018 risorse pari a 10.427.850 euro. Da sottolineare, infine, che il 33% della produzione vitivinicola in Piemonte arriva dal mondo della cooperazione: 37 cantine cooperative piemontesi sono associate e rappresentate da Vignaioli Piemontesi con 6.242 aziende vitivinicole.
Pubblicazione Piemonte Anteprima Vendemmia 2017
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Centinaia di torinesi questa mattina, nella chiesa parrocchiale del Santo Volto, hanno partecipato ai funerali di Beatrice, la cosiddetta ”bimba di pietra”, così chiamata per la rarissima malattia che aveva trasformato il suo corpo in un armatura rigida. La bambina è morta mercoledì scorso, all’età di 8 anni. Era stata trasportata d’urgenza all’ospedale Regina Margherita per un arresto cardio-respiratorio. La gravità del quadro clinico non ha consentito ai medici di salvarla. Il 6 agosto era invece morta la madre di Bea (così era chiamata la bimba sui profili social che la madre gestiva, seguiti da tante persone commosse per la situazione della piccola), Stefania Fiorentino a soli 35 anni per un tumore. Il rito funebre è stato celebrato dal parroco, don Mauro Giorda. Tra i presenti anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino. Vicino alla piccola bara bianca, tanti pupazzi di peluche. E’ giunto il messaggio dell’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia: “Questo lutto colpisce tutti: la breve esistenza di Bea e la sua storia travagliata hanno suscitato, a Torino e in tutto il mondo, solidarietà e attenzione, invitando tanta gente a pregare e a compiere gesti di carità”
Gli indirizzi tariffari per il 2018 dei tributi locali sono stati approvati dalla Giunta municipale. Sono presenti alcune agevolazioni e sgravi. In vista del Bilancio di previsione, le scelte dell’amministrazione passeranno al vaglio del consiglio comunale. Per quanto riguarda la Tari la spesa per i torinesi sarà di 205 milioni e 892mila euro, con un calo di circa 900 mila euro rispetto allo scorso anno. Per le utenze domestiche ci sarà una riduzione media dello 0,8% e vengono mantenute le riduzioni per le famiglie a basso reddito pari a una fascia dal 40% al 15% in base all’Isee, con uno sconto del 10% per i nuclei aventi più di quattro persone residenti in alloggi non oltre gli 80 metri quadri. E’ anche previsto uno sconto del 10% sulla parte variabile, ai quartieri mostratisi virtuosi nella raccolta differenziata Vanchiglia, Vanchiglietta,
Madonna di Campagna, Villaretto. Novità anche per i trasporti. Il tradizionale biglietto urbano e quello suburbano non ci saranno più. In sostituzione il biglietto singolo per l’ intera rete, al costo di 1,70 euro, valido per 100 minuti. Viene poi introdotto il biglietto Daily, giornaliero, che farà risparmiare il 40% rispetto all’omologo precedente. Sarà valido per corse illimitate in un giorno su tutta l’area urbana e suburbana, in metropolitana, su bus e tram a 3 euro invece dei 5 euro di oggi. Il carnet Multi-daily da 17,50 euro è di 7 biglietti Daily, da usare anche non continuativamente per tutto il giorno su tutti i mezzi di tutta la rete.
Gli indennizzi accettati prima del processo Eternit non precludono la costituzione di parte civile in un procedimento contro Stephan Schmidheny. Lo ha deciso il Tribunale penale di Torino dove è in corso il troncone torinese dell’ormai spezzettato Eternit bis dove il multimilionario elvetico deve rispondere di omicidio colposo con colpa cosciente per due decessi. Una delle morti oggetto di giudizio è quella di Giulio Testore già dipendente dell’Eternit di Cavagnolo deceduto nel 2008 per mesotelioma. I familiari si erano rivolti all’Osservatorio nazionale amianto, già costituito parte civile nell’Eternit bis ed all’avvocato Ezio Bonanni che ha così formalizzato la costituzione in giudizio nel loro interesse. La difesa di Schmidheiny, a sua volta ha chiesto di rigettare tale intervento asserendo che i familiari di Testore avevano già incassato somme a titolo di risarcimento e di estromettere l’Ona che si era costituita parte civile. Il Tribunale, però, è stato di avviso diverso e ha respinto la richiesta della difesa di Schmidheiny aggiornando il processo all’udienza del 28 aprile prossimo. I familiari di Testore avevano, in effetti, accettato una sorta di indennizzo e nell’atto di accettazione era scritto che avrebbero rinunciato a qualsiasi azione contro l’Eternit. Di avviso contrario Ona e l’avvocato Bonanni che ha affermato il principio dell’inapplicabilità di tale rinuncia nei confronti dell’imputato, che non era parte di quell’accordo, sottoscritto invece dal fratello (non imputato). “E’ una decisione importante – dice Ezio Bonanni – perché eventuali accordi ed indennizzi precedenti al processo penale non impediscono la costituzione di parte civile delle vittime per ottenere il risarcimento integrale”.
Massimo Iaretti
Farà parte della Squadra Mobile di Torino, la nuova task force contro le truffe agli anziani, molto numerose anche a Torino prodotte da ” una criminalità strutturata e pesante”, dice il questore di Torino, Francesco Messina. La squadra sarà composta da personale specializzato, per un’azione di contrasto sia analitica, sia investigativa contro i furti e le truffe ai più deboli, sul modello del nucleo che lo stesso Messina aveva ideato a Milano dieci anni fa. Anche a Torino e in Piemonte il fenomeno dei truffatori che entrano con i più diversi pretesti nelle case degli anziani è molto diffuso. Il tema è “L’abuso della fiducia”. le forze dell’ordine sono impegnate costantemente ma anche in questo caso la prevenzione è la miglior difesa. E la prima prevenzione, purtroppo spesso non presa, è non aprire agli sconosciuti o mettere la catenella. I carabinieri ricordano che nessun ente o banca
autorizza visite a domicilio: bisogna verificare con una telefonata se il tecnico che suona al campanello è stato inviato dall’azienda cui dice di appartenere; non bisogna lasciarsi tentare da acquisti troppo convenienti; dopo il prelievo della pensione non ci si deve fermare per strada per ascoltare le richieste di uno sconosciuto; sarebbe bene farsi accompagnare in banca o alla posta quando si ritira denaro; i truffatori assumono sempre nuove sembianze (avvocati, carabinieri, vigili urbani, ecc.) e nel dubbio è bene subito chiamare un numero di emergenza (il 112 nel caso dei carabinieri).
(foto: il Torinese)
Dei 30.900 nuovi casi di tumore ogni anno in Piemonte, circa 90 al giorno, il 40% sarebbe evitabile se si conducesse uno stile di vita sano. Buoni i dati legati alla sopravvivenza: la nostra Regione è al quarto posto, dopo Emilia Romagna, Toscana e Veneto, con la percentuale del 63% delle donne e del 53% degli uomini ancora vivi dopo 5 anni dall’esordio della malattia. Da sottolineare che Torino a livello nazionale è un’eccellenza per l’alta sopravvivenza delle donne colpite dal cancro della mammella. I dati emergono dalla pubblicazione ”I numeri del cancro in Italia 2017” curato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica e dall’Associazione Italiana Registri Tumori. Le forme di tumore più frequenti sono colon-retto, seno, polmone, prostata e melanoma. Le diagnosi sono aumentate del 9,8%, nell’ultimo triennio, ma si consideri che il dato è da valutare anche positivamente poichè è dovuto all’aumento degli screening e al miglioramento degli strumenti di diagnostica.
Polizia e carabinieri coordinati sul territorio perché “i servizi straordinari stanno dando importanti risultati” dice all’Ansa il Questore di Torino Francesco Messina, riferendosi al sequestro di armi in San Salvario. E’ sua intenzione dialogare con il Prefetto per un’azione interforze con i Carabinieri. Se il numero dei reati è diminuito è comunque necessario dare più sicurezza ai torinesi. In questo ultimo mese sono state arrestate 32 persone, 13 denunciate, 171 identificate, 17 irregolari sono stati espulsi e sono stati sequestrati più di 80 kg di droga e 13mila euro. Inoltre a Barriera di Milano, San Salvario, Aurora, Sen Secondo, sono stati effettuati servizi di controllo straordinari con l’impiego di personale in borghese e in divisa e con l’ausilio delle volanti, della squadra mobile e dei reparti speciali.
Buone notizie dall’ Assessorato regionale alla Sanità che comunica come nella quinta settimana del 2018 (dal 29 gennaio al 4 febbraio) le sindromi influenzali hanno colpito 42.000 tra torinesi e piemontesi. L’incidenza è considerata media e corrisponde a 9.3 casi per 1000 assistiti ed è in calo. Si stimano pertanto 517.000 dall’inizio della stagione. I dati elaborati dal SeReMi (Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione ed il controllo delle malattie infettive) stimano che siano verificati 14.000 casi nell’età pediatrica (56 per 1000 assistiti da 0 a 4 anni, 14 per 1000 da 5 a 14 anni), 24.500 tra i 15 ed i 64 anni (9 casi per 1000), 3.500 tra gli over 65 (3,4 casi per 1000 assistiti).
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
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Il giorno del ricordo evidenziato in modo sorprendente da molti giornali e tg ,come forse non era mai accaduto , e’ stato funestato da disordini e intemperanze . A Macerata chi ha cantato “che belle le foibe da Trieste in giù” ha superato tutti i limiti della decenza equiparandosi moralmente al pazzo che sparato all’impazzata . I disordini di Torino di cui hanno fatto le spese gli ambulanti di corso Cincinnato, segnano un ritorno ai tempi terribili di 50anni fa ,quando ogni sabato il centro torinese era funestato da manifestazioni di violenza. Il razzismo violento e farneticante del pazzo di Macerata ha delle affinità con il lucidissimo e sanguinario razzismo di Tito che fece infoibare 15mila italiani . Il nazionalismo, combinato con il comunismo, fu una miscela esplosiva pari al razzismo nazista che portò ai campi di sterminio. La violenza, gli slogan, le intolleranze rischiano di funestare la campagna elettorale. Ci vuole senso di responsabilità e il fronte antifascista deve sconfessare ed isolare le frange dei centri sociali come la Lega deve assumere una posizione chiara sui fatti di Macerata e non solo. Certamente il numero altissimo di migranti clandestini può creare tensioni sempre più forti e incontrollabili, così come i giovani estremisti nostalgici del fascismo giocano a creare situazioni di grave tensione politica che vanno condannate senza incertezze. La campagna elettorale esige calma e serenità . I fomentatori di odio vanno isolati e condannati. Sia a destra che a sinistra. Nel 1968 un gruppo di comunisti fanatici e non giovani mi distrusse a Porta Palazzo il palco dove io stavo parlando per il partito liberale . Mi salvai a stento da un linciaggio per una battuta forse infelice con cui iniziai il comizio a fianco di Mario Altamura candidato alla Camera dei deputati Allora il Pci mi espresse scuse ufficiali. Poi il ‘68 degenerò ella violenza . Ricordiamo cosa accadde cinquant’anni fa per non ripetere la storia. Ci vuole un fermo richiamo alla ragione che rammenti a tutti le regole della democrazia che richiede tolleranza e pazienza, ma anche fermezza.