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Il Piemonte brucia ancora: 20 incendi in una sola giornata

“Una dura prova per le nostre squadre della Protezione civile e dei Vigili del fuoco che però si stanno dimostrando all’altezza”

In Consiglio regionale, replicando a una richiesta d’informativa di Francesca Frediani (M5s), l’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia, ha risposto che nella sola  giornata di oggi in Piemonte erano “attivi almeno venti incendi di varia intensità e distribuiti nelle diverse province. I più significativi sono nei Comuni di Cumiana, Caprie, Rubiana, Bussoleno e Ribordone nel Torinese;  Pietra Porzio, Sambuco e Casteldelfino in provincia di Cuneo, unitamente a Murazzano, San Damiano Macra, Borgo San Dalmazzo e Cortemilia; anche Oleggio e Bellinzago nel Novarese e Candelo in provincia di Biella”. In Piemonte dal 10 ottobre è stato dichiarato lo stato di massima pericolosità per incendi boschivi su tutto il territorio. Fino ad oggi sono stati eseguiti 161 interventi sugli incendi boschivi con 1281 volontari e 353 mezzi a terra. “In questi 15 giorni sono stati utilizzati 6 elicotteri e 3 canadair, oltre un elicottero del servizio nazionale e uno regionale dei Vigili del fuoco”, ha detto Valmaggia. “E’ probabilmente la prima volta che si verificano così tanti incendi in un lasso di tempo tanto ridotto sul nostro territorio. Una dura prova per le nostre squadre della Protezione civile e dei Vigili del fuoco che però si stanno dimostrando all’altezza”, ha concluso l’assessore. La consigliera Frediani ha ringraziato  a sua volta la Protezione civile e i Vigili del fuoco, augurandosi che “vengano svolte le dovute indagini per capire le cause di alcuni incendi, perché il dubbio che ci sia la mano umana non è purtroppo da escludere”.

 

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Ecco come funzionano le misure antismog della Regione quando l’inquinamento è al top

Il tema del giorno (anzi, degli ultimi mesi) è l’inquinamento atmosferico, in particolare a Torino. Ma  come e quando scattano i provvedimenti della pubblica amministrazione per contrastare lo smog? La Giunta regionale ha approvato il 20 ottobre scorso  il primo pacchetto di misure antismog. “Queste – spiegano dal Palazzo regionale – sonopreviste dall’accordo per la qualità dell’aria nel bacino padano: la misura più rilevante è l’adozione del “semaforo”, comune a tutte le aree interessate, per l’individuazione e la gestione del perdurante accumulo degli inquinanti in atmosfera”.


E veniamo al cosiddetto  “semaforo antismog” diverso rispetto a quello sperimentato l’anno scorso in Piemonte è uniforme per tutte le Regioni interessate ed è articolato in questo modo:
– un primo livello arancione, che si attiva dopo 4 giorni di superamento consecutivi del limite di 50 microgrammi per metro cubo della concentrazione di polveri sottili;
– un secondo livello rosso, che si attiva dopo 10 giorni di superamento consecutivi di tale limite.

I giorni per la verifica sono fissi, il lunedì e il giovedì, e il rientro può avvenire dopo due giorni consecutivi misurati al di sotto dei microgrammi per metro cubo, oppure in caso in cui le previsioni meteorologiche e di qualità dell’aria prevedano per il giorno in corso e quello successivo condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti.

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“L’accordo per la qualità dell’aria nel bacino padano entra così nel vivo – dice l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia – e l’adozione di queste misure è il primo tassello verso un approccio condiviso alla risoluzione del problema dell’inquinamento atmosferico. Solo con l’impegno di tutti i soggetti interessati, dalle amministrazioni pubbliche ai singoli cittadini, mediante l’adozione di comportamenti improntati alla sostenibilità ambientale, possiamo raggiungere risultati concreti”. Il presidente Sergio Chiamparino sostiene che  “i provvedimenti efficaci sono quelli condivisi, e credo anche che per abbattere davvero i livelli di smog più che corse in avanti dei singoli Comuni servano sinergie e visione d’insieme. Altrimenti si creano solo inutili disagi per la vita quotidiana dei cittadini”. “A supporto dell’applicazione del semaforo – aggiunge il direttore generale dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, Angelo Robotto – i tecnici di Arpa forniranno un aggiornamento costante della situazione, derivante dalle misure delle centraline per la qualità dell’aria e dai sistemi modellistici operativi di previsione della concentrazione degli inquinanti”.

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Una nota della Regione spiega che le limitazioni applicate riguardano soprattutto il traffico, in particolare:

Livello arancione: limitazione all’utilizzo delle autovetture private di classe emissiva almeno Euro 4 diesel in ambito urbano dalle 8.30 alle 18.30 e dei veicoli commerciali di classe emissiva almeno Euro 3 diesel dalle 8.30 alle 12.30;
Livello rosso: limitazione all’utilizzo delle autovetture private di classe emissiva almeno Euro 4 diesel in ambito urbano nella fascia oraria 8.30-18.30 e per i veicoli commerciali almeno Euro 3 diesel nella fascia oraria 8.30-18.30 ed Euro 4 diesel nella fascia oraria 8.30-12.30
Oltre a queste misure ve ne sono altre che limitano l’utilizzo della biomassa per riscaldamento, vietano qualsiasi tipologia di combustioni all’aperto, limitano la temperatura media delle abitazioni private e degli esercizi commerciali a 19° con tolleranza di 2° C, vietano lo spandimento di liquami zootecnici.

Tali azioni temporanee sul territorio piemontese si applicano obbligatoriamentenelle aree urbane dei Comuni facenti parte dell’agglomerato di Torino e nelle aree urbane dei Comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti alla data del 31 dicembre 2016, nei quali risulta superato uno o più dei valori limite delle polveri sottili o del biossido di azoto per almeno tre anni anche non consecutivi nell’arco degli ultimi cinque. Risultano obbligatorie nei Comuni di cui sopra e in cui è operativo un servizio di trasporto pubblico locale, mentre sono facoltative per tutti gli altri. Per il 2017 dovranno essere applicate entro il 30 ottobre. I Comuni interessati La Giunta ha inoltre approvato anche una serie di provvedimenti strutturali.

 

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L’aria migliora, sospeso (per ora) il blocco alla circolazione in attesa delle analisi Arpa

I Pm10 sono scesi sotto la soglia consentita di 50 mcg-mc, fino a  33 mcg-mc,grazie al forte vento di Foehn. Il Comune di Torino ha così deciso di togliere il divieto di circolazione riguardante veicoli diesel Euro  da 3 a 5. Oggi alle 12 si terrà una nuova riunione e a seconda di come sarà il bollettino dell’Arpa l’amministrazione municipale adotterà specifiche misure per i prossimi giorni. 

Il forte vento spazza lo smog a Torino ma alimenta un vasto incendio in Valsusa

Se Torino tira un sospiro di sollievo per il forte vento presente in città da qualche ora, che dovrebbe spazzare via lo smog, in Valle di Susa le folate di Foehn che spirano da questa mattina stanno alimentando un vasto incendio nei pressi di Bussoleno. Dieci le squadre dei vigili del fuoco impegnate per cercare di contenere le fiamme che si stanno avvicinando alle abitazioni. Intervengono anche i mezzi aerei. Due borgate del paese sono ormai a poca distanza dal fuoco e una donna è stata messa in salvo dai Carabinieri.

 

(Foto: Luca Favro – Laboratorio Valsusa)

La sindaca Appendino: “Emergenza inquinamento, la salute dei cittadini prima di tutto”

La prima cittadina di Torino, sul suo blog, posta un lungo articolo che riportiamo qui di seguito integralmente, sul tema dell’ inquinamento.


I rilevamenti dell’Arpa di questi giorni mostrano una situazione grave dell’inquinamento in Città, con particolare riferimento alle polveri sottili. È un problema che tocca la salute di tutti i cittadini e sulla salute non abbiamo nessuna intenzione di prendere le cose con leggerezza visto che l’inquinamento in Italia causa oltre 90mila morti premature ogni anno, un dato che ci rende tristemente primatisti in Europa. Il nostro dovere è quello di tutelare la salute dei torinesi con ogni mezzo a nostra disposizione, ed è esattamente quello che stiamo facendo senza lasciare nulla al caso.

 

Direttive regionali recepite con leggeri correttivi a maggior tutela

È giusto precisare che i provvedimenti intrapresi vengono stabiliti a livello regionale e all’interno di un protocollo interregionale di cui abbiamo discusso nei mesi scorsi. La città di Torino tuttavia ha applicato dei leggeri correttivi a maggior tutela della salute pubblica.
Preciso che stiamo facendo tutto il possibile su ogni fronte. Compresi i riscaldamenti pubblici, sui quali l’Assessore all’ambiente, Alberto Unia, ha scritto una precisazione proprio qualche giorno fa. Sia chiaro che nessun Amministratore si diverte a bloccare le auto consapevole di creare dei possibili disagi, ma quando ci si trova di fronte a un’emergenza è necessario prendere delle scelte. Stare fermi forse è la scelta più facile, ma non è ciò di cui la Città ha bisogno in questo momento.

 

L’emergenza si affronta con la collaborazione di tutti i cittadini

L’inquinamento non si elimina con un’ordinanza, questo è chiaro a tutti.
La piena collaborazione di tutte le cittadine e di tutti i cittadini è condizione necessaria per affrontare il problema con successo, nell’interesse di tutta la comunità.Non è riempiendo la città di controlli che pensiamo di garantire il rispetto dell’ordinanza ma facendo appello al senso di responsabilità di ognuno di noi.Non abbiamo esagerato quando abbiamo consigliato di non aprire le finestre per limitare la dispersione termica. La temperatura media dell’altro ieri è stata di 14°, cerchiamo di non disperdere il calore accumulato in casa e di limitare i consumi dei riscaldamenti che, ricordo nuovamente, consigliamo di tenere a una temperatura di 19 gradi con una tolleranza massima di 2 gradi.Mi rivolgo anche alla Regione Piemonte e agli altri Comuni della cintura affinché facciano rispettare i blocchi del traffico e remare tutti verso lo stesso obiettivo.

 

Informazioni ed esenzioni

La Città di Torino, e l’Assessorato all’ambiente in particolare, rimangono a completa disposizione per qualsiasi tipo di informazione in merito e, oltre al rispetto dell’ordinanza, il mio secondo appello è proprio quello ad informarsi su quanto sta avvenenendo per acquisire piena consapevolezza del fenomeno.Sul sito della Città trovate il comunicato stampa relativo all’ordinanza, contenente l’elenco delle esenzioni.Ricordo che da oggi in città sono soggetti alle limitazioni tutti i veicoli diesel fino agli Euro 5.

 

Procederemo con politiche su ambiente e mobilità, totalmente ignorate per anni

Questa è una situazione emergenziale, e le situazioni emergenziali non si creano quasi mai da un giorno all’altro bensì dopo anni di assenza di politiche dedicate a creare miglioramenti strutturali. Da quando ci siamo insediati abbiamo lavorato ogni giorno per fare in modo che quanto prima smettano di presentarsi queste situazioni.Lo abbiamo fatto con numerosi provvedimenti che disincentivano il più possibile l’auto privata a favore della mobilità sostenibile.Stiamo ampliando il bike-sharing, costruendo nuove piste ciclabili, promuovendo la mobilità elettrica con nuove colonnine ed esenzioni alla ZTL, priorità semaforica per i mezzi pubblici e revisione delle tariffe, 20 autobus elettrici.Vi ringrazio per l’attenzione, vi prego di condividere questo post e siamo a disposizione per domande e chiarimenti.

Ius soli, Chiamparino in piazza al presidio: “La legge è un investimento per il futuro”

E’ stato il presidente della Regione Piemonte – che aveva aderito al digiuno a staffetta, nei giorni scorsi –  ad aprire questa mattina in piazza Castello a Torino il presidio permanente sulla legge ius soli. “E’ un atto di civiltà fondamentale per la nostra comunità. Basta guardare – ha detto, come riportato dall’agenzia Ansa  – i bambini che oggi qui, aprono il presidio permanente che chiede l’approvazione della legge entro fine legislatura: si tratta di bambini che frequentano fin da piccoli le nostre scuole, parlano e scrivono in italiano, pensano in italiano, e stanno assorbendo la nostra cultura. Ecco perché  che lo ius soli è il riconoscimento di quanto sta già accadendo, nella realtà di tutti i giorni, ce lo mostrano questi bambini. Ma la legge – ha aggiunto Chiamparino – è anche un investimento sul futuro, perché questi bambini hanno a che fare con con la nostra cultura dei diritti e lo ius soli è una legge che serve all’Italia. C’è necessità  di integrare e stabilizzare i rapporti fra i migranti e la comunità italiana”.

Smog alle stelle: è il doppio del consentito. Il Comune invita a non aprire porte e finestre

La situazione delle micropolveri inquinanti è critica e il Comune invita ad evitare, per salvaguardare la salute dei cittadini,  di aprire porte e finestre. La  concentrazione di Pm10 è salita a 114 mcg/mc, oltre il doppio del limite di 50. Per questo l’assessorato all’Ambiente invita i cittadini ad adottare alcune precauzioni come evitare attività fisica e prolungata all’aperto e, in particolare per anziani, bambini e soggetti con patologie cardiorespiratorie, a restare il più possibile in ambienti chiusi,” evitando anche di aprire porte e finestre”. Per quanto riguarda gli spostamenti a piedi o in bici, il Comune raccomanda di farlo per il più breve tempo possibile e lontano dalle vie più trafficate. Intanto il traffico è bloccato dalle 8 alle 19 per  tutte le automobili private fino ai diesel Euro 4 e sabato il divieto riguarderà quasi con certezza anche gli Euro 5.

Sei riders vogliono lavorare e fanno causa a Foodora. Prima azione legale del genere in Italia

È la prima causa del genere  in Italia  quella iniziata a Torino, intentata da sei riders – i ciclisti che portano il cibo a domicilio – contro la società Foodora. I fattorini sono tutelati dagli avvocati Sergio Bonetto e Giulia Druetta. La loro richiesta è di  essere reintegrati nel posto di lavoro. A seguito della mobilitazione dello scorso anno, l’azienda non avrebbe più fatto lavorare i sei riders, anche se questi avevano dato la disponibilità. Scrive l’Ansa che, secondo i legali,  il tentativo di conciliazione sarebbe fallito e l’impresa avrebbe escluso  possibilità di reintegro. E’ anche la prima azione legale in Italia nei confronti di Foodora. Questa sorta di licenziamento verbale, secondo i ricorrenti è illegittimo.

La sindaca dopo il colloquio con i giudici: “Una chiacchierata, ho chiarito tutto”

Dopo tre ore di interrogatorio ieri Chiara Appendino indagata per falso ideologico  (ha ricevuto un avviso di garanzia per la vicenda dei 5 milioni di euro non “registrati” nei conti del Comune) è uscita ieri sera dalla Procura della Repubblica di Torino. Con lei anche il capo di gabinetto, Paolo Giordana,  l’assessore Sergio Rolando, indagati per lo stesso motivo. “Si è trattato di una chiacchierata corretta –  ha detto la prima cittadina – con cui ho chiarito ciò che c’era da chiarire, non ho nulla da nascondere”. Il dibattito politico sulla vicenda è ampio: Piero Fassino si augura che “alcune esperienze insegnino a tutti che governare è difficile”. Il consigliere – notaio Alberto Morano, autore con il Pd Lorusso dell’esposto che ha dato il via alle indagini commenta: “Le nostre perplessità sono evidentemente anche le stesse  dei magistrati”. A difesa di Appendino il premier in pectore di M5S Luigi di Maio: “Contro Chiara si è schierato il sistema”.

 

(foto: il Torinese)

Di Maio difende la sindaca: “Tv, giornali, partiti e dirigenti, ecco il sistema che attacca Appendino”

Il candidato premier M5S Luigi Di Maio nel suo post sul blog di Beppe Grillo affronta il caso delle indagini sulla sindaca di Torino: “Il Movimento è sotto attacco. Stanno provando ad accerchiarci da tutti i lati:  Tv e giornali, partiti e dirigenti pubblici lottizzati sanno che rischiano di perdere tutto. Oggi questo sistema attacca Chiara Appendino”. E prosegue: “Sono passati a dare addosso a Chiara Appendino, dopo che le due richieste di archiviazione a Virginia Raggi hanno dimostrato che il “caso Raggi-Romeo” era una bolla di sapone, su cui però la magistratura era tenuta a fare chiarezza. Ma da oggi non staremo più zitti, ora si inizia a ribattere colpo su colpo. E’ il momento di metterci la faccia. Io ce la metterò ogni qualvolta ci sarà da raccontare la verità”.