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Sciopero, pochi in piazza: “Non abbiamo governi amici”

Erano circa cinquecento i manifestanti scesi in piazza a Torino, in occasione della giornata di sciopero nazionale di vari settori, tra i quali scuola e trasporti (ma non i servizi di Gtt). Nel corteo erano visibili, come scrive l’Ansa,   gli striscioni “Prima gli sfruttati” e “Non abbiamo governi amici”, oltre alle bandiere dei sindacati di base, dei No Tav e di Rifondazione Comunista. Il serpentone di manifestanti è partito dalla stazione di Porta Nuova e percorrendo via Roma ha raggiunto piazza Castello. Non sono mancati slogan contro i vicepremier Luigi Di Maio e  Matteo Salvini.

 

(foto archivio)

Violenza, 280 uomini e tutti da rieducare

L’assessora regionale ai Diritti Civili, Monica Cerutti, durante il convegno ‘Interventi per gli autori di violenza’ tenutosi a Palazzo Lascaris, ha annunciato la firma di un protocollo che rafforzerà l’azione degli operatori e delle operatrici

Uomini che odiano le donne: la regione li vuole recuperare. Sono 280 in Piemonte quelli presi in carico dagli operatori che si occupano del fenomeno. Qualche mese fa, era stata creata una task force per rieducare gli autori di violenza,e ora  c’è da correggere il tiro: ci sono metodi da condividere e risultati da misurare. Così l’assessora regionale ai Diritti Civili, Monica Cerutti, durante il convegno ‘Interventi per gli autori di violenza’ tenutosi a Palazzo Lascaris, ha annunciato la firma di un protocollo che rafforzerà l’azione degli operatori e delle operatrici, in collegamento con i Centri Antiviolenza e le istituzioni carcerarie, per consolidare il sistema e renderlo più efficace, così come previsto dalla legge regionale 4/2016 pensata proprio per prevenire e contrastare alla violenza di genere. Fino a oggi sul territorio sono stati coinvolti in programmi di rieducazione alcune centinaia di persone. Nel carcere di Torino sono 60 i detenuti  con condanna definitiva a sfondo sessuale che beneficiano di un programma ad hoc. Nel carcere di Vercelli sono ben 45. A Biella sono 15. Fuori dal carcere, invece, le otto associazioni che compongono la task force (Cerchio degli uomini, Consorzio socio-assistenziale cuneese,Spam – Paviol, Consorzio socio-assistenziale Ossola, Medea,Gruppo Abele, Elios Coop e Punto a capo),  hanno oggi in carico circa 162 persone. Di queste, sette su dieci sono italiane. E in 7 casi su dieci si tratta di mariti o conviventi delle vittime. “L’obiettivo è uno: cercare di rendere questi uomini non più un pericolo per le donne che hanno maltrattato. Quando escono dal carcere, spesso, vanno a cercare di nuovo le proprievittime. – racconta Cerutti – E quando sono a piede libero diventano stalker, minacciano, o in qualche modo si accaniscono, nei modi più violenti, contro le compagne che li hanno lasciati. Noi vogliamo cercare di impedire che continuino su questa strada. Vogliamo che le donne possano sentirsi più sicure”. Proseguono anche progetti innovativi come l’allontanamento degli uomini dalla casa che condividono con la compagna. A Verbania, il  Consorzio socio-assistenziale Ossola ha una convenzione con la parrocchia e mette a disposizione, di un uomo allontanato dalla propria famiglia, un posto letto in emergenza temporanea. “Ci piacerebbe estendere questa esperienza a tutto il Piemonte – afferma l’assessora – Il problema principale sono le risorse. Servirebbe un sostegno  dal dipartimento pari opportunità per predisporre risorse specifiche  a favore di quegli operatori che affrontano questo tipo di rieducazione”.

Appendino fino alla fine

La sindaca ne è sicura: “Certo,  porterò a termine il mio mandato. È un’esperienza straordinaria e se tornassi indietro la rifarei”. Così  la prima cittadina di Torino, Chiara Appendino, ha risposto ai giornalisti che la assediavano (anche in relazione al processo sui fatti di piazza San Carlo)  in occasione della presentazione della stagione sciistica della Via Lattea. “Ogni giorno si lavora mettendoci l’impegno massimo e ogni giorno pensi a come potresti fare meglio”, ha aggiunto la sindaca.

 

(foto: il Torinese)

Chiamparino “offre” gli impianti per le Olimpiadi

Resta la  disponibilità  del Piemonte a mettere a disposizione gli impianti che “possano essere necessari a rendere più forte e competitiva la candidatura italiana”. Così l’Ansa riporta la proposta del presidente Sergio Chiamparino, che “anche se la questione candidatura è chiusa”, dichiara la disponibilità della Regione. “Ora guardiamo avanti. Come Regione abbiamo fatto tutti gli sforzi possibili e adesso  possiamo contribuire a rendere più forte la candidatura italiana mettendo a disposizione le strutture  che si rendessero necessarie”. 

Torna (per poco) l’estate. Caldo fino a quasi 30 gradi

Tra mercoledì e giovedì, per il vento foehn che soffierà con  nella pianura piemontese e le temperature massime potranno sfiorare i 30 gradi, in particolare al confine tra il Piemonte e la Lombardia. Ma sono previste perturbazioni già  nel prossimo fine settimana. La Società Meteorologica Italiana segnala per mercoledì massime tra i 21 e i 25 gradi in pianura e bassa collina e 20-23 gradi in montagna nella quota tra i 1.000 e i 1.200 metri, con innalzamento dello zero termico a 4.200 metri. A Torino e in Piemonte permane la pressione atlantica insieme  con l’anticiclone nord-africano e il vento foehn sarà attivato dalle correnti secche da nord.

 

(foto: il Torinese)

Dalla Regione 200 milioni alle imprese

Dal Consiglio regionale del Piemonte via libera per il provvedimento che prevede l’uso a favore dell’economia piemontese di 200 milioni di euro resi disponibili dalla riduzione del capitale sociale di Finpiemonte. La legge è stata approvata con i voti della maggioranza di centrosinistra. Le opposizioni avevano annunciato l’intenzione di votare sì per senso di responsabilità, ma alla fine hanno cambiato parere di fronte al rifiuto da parte della Giunta di alcuni emendamenti  di minoranza.Forza Italia non ha partecipato al voto, il Movimento 5 Stelle e il Movimento Nazionale per la Sovranità hanno dato la presenza.

Vco, dopo il referendum fallito si infiamma la politica

L’esito del referendum di scissione del Vco dal Piemonte per passare alla Lombardia, negativo per gli scissionisti visto che a votare è andato solo circa il 30 per cento degli aventi diritto, ha infiammato il dibattito politico. Molinari, capogruppo della Lega alla Camera e segretario regionale piemontese del carroccio sostiene che : “Chiamparino e centro sinistra hanno messo a rischio l’unità del Piemonte. Dal 2019 massima centralità alle esigenze delle periferie” “Il referendum del Vco dimostra prima di tutto una cosa: il forte disagio di una porzione di Piemonte, e l’inadeguatezza del governo regionale di centro sinistra, a guida Chiamparino. che è arrivato a mettere a rischio l’unità del Piemonte”. “La gran parte dei votanti del Vco – prosegue Molinari – si è pronunciata a favore di un passaggio alla Lombardia, e francamente se fossi nel Presidente Chiamparino avrei ben poco di cui rallegrarmi. Sarebbe opportuno che, almeno in questa occasione, il centro sinistra provasse ad interrogarsi su questioni centrali come l’abbandono dei territori, la mancanza di prospettive offerte in questi anni ai cittadini, i servizi sempre più carenti. Noi come Lega non ci siamo schierati direttamente, sempre e comunque rispettosi della volontà popolare. Ma certamente fra pochi mesi, se gli elettori ci affideranno il Governo del Piemonte, metteremo le istanze del Vco, come quelle di tutte le periferie piemontesi, al centro del programma di rilancio della nostra Regione.” A sostegno del presidente Chiamparino, che all’indomani del voto aveva espresso soddisfazione per la maturità degli elettori del Vco, interviene invece il presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti. «Il referendum è un grande strumento di partecipazione e i confini amministrativi non sono ‘sacri’, infatti  la Costituzione prevede la possibilità di modificarli. Nel caso del VCO, tuttavia, mi pare che i promotori della consultazione abbiano perseguito finalità politiche più che le legittime rivendicazioni del territorio – rispetto alle quali il Presidente Chiamparino e il vice Presidente Reschigna hanno assunto precisi impegni. Finalità politiche ampiamente rigettate dagli abitanti del VCO. Peraltro, mi era parsa una scorrettezza istituzionale quella commessa dal Presidente della Lombardia Attilio Fontana, quando si è dichiarato pronto ad accogliere il VCO, promettendo ponti d’oro. Promesse alle quali, evidentemente, i cittadini non devono aver troppo creduto.Si è persa un’occasione per utilizzare meglio i 350mila euro spesi per questa consultazione, che non cancella le esigenze del VCO e di tutte le altre aree di confine e marginali, alle quali come governo regionale siamo chiamati a dare risposte.»

 

 

Bontempi: “sulla sovranità italiana non si transige”

Da rappresentante del Governo non poteva dire altrimenti: “Sulla sovranità nazionale nessuno può transigere né derogare”. Queste le parole del prefetto Massimo Bontempi, direttore della direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, recatosi al confine di Monginevro, in Valle di  Susa dopo gli episodi di sconfinamento di gendarmi francesi e migranti sui quali la Procura di Torino sta indagando. Bontempi si dice  “fiducioso che si troveranno soluzioni e risposte”. Il prefetto ha incontrato il sindaco di Claviere Franco Capra e  gli agenti di polizia che presidiano il confine con la Francia. “E’ una ricognizione per avere un’idea della situazione e dei luoghi, una presa di contatto con la realtà – ha aggiunto – Ho parlato anche  con il questore di Torino, Francesco Messina. Sono state ipotizzate alcune soluzioni, ora sarà il Capo della Polizia e il ministro dell’Interno decidere quali siano le più confacenti”.

Magneti Marelli diventa giapponese (ma resta in Italia)

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Fca ha venduto Magneti Marelli, storica azienda italiana, a Calsonic Kansei, una società giapponese del settore automotive. L’operazione ha un valore di 6.2 miliardi di euro e, nelle intenzioni dei promotori,  intende creare un “leader indipendente della componentistica automotive”. La notizia è stata comunicata  da Fca, Magneti Marelli e Calsonic Kansei, che garantiscono di mantenere le attività in Italia e i livelli occupazionali. In borsa il titolo guadagna il 6,55% a 14,35 euro.

I funzionari del ministero arrivano a Claviere

Oggi a Claviere arrivano  i funzionari della direzione centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere per fare il punto sulla  situazione a seguito degli  episodi di sconfinamento da parte della Gendarmerie. Il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner, ha comunicato di voler discutere coi i suoi colleghi europei, “compreso Salvini” di migranti e respingimenti alla frontiera tra Francia e Italia. Per Castaner, comunque,  nella maggior parte delle zone di frontiera, la cooperazione con la polizia italiana sta andando bene bene.