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Proseguono i controlli di polizia in zona movida, 155 persone identificate

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Nella scorsa notte sono stati effettuati i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia – Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Locale – nelle aree maggiormente caratterizzate dal fenomeno della “movida”.

L’attività, iniziata alle ore 20 di sabato sera, si è concentrata nell’area di Piazza Vittorio Veneto, con particolare riferimento a via Matteo Pescatore, via Bava, Lungo Po Cadorna,  via Mazzini, via dei Mille, nel quartiere San Salvario, nella zona di Piazza Santa Giulia e vie limitrofe.

L’attività ha portato:

  • all’identificazione di 155 persone;
  • al controllo di 8 esercizi pubblici;
  • all’emissione di 3 sanzioni amministrative nei confronti di 3 locali: un minimarket di via Bava è stato sanzionato per aver contravvenuto a quanto previsto dal Regolamento Comunale  riguardo alla “Tutela del riposo, della salute e della vivibilità urbana”; un locale di via Matteo Pescatore è stato sanzionato per vendita di bevande alcoliche a minori; infine, una paninoteca è stata sanzionata per violazioni in materia di  igiene e per criticità relative alla normativa HACCP.
  • 2 avventori di un bar sono stati, infine, sanzionati per detenzione di sostanze stupefacente per uso personale.

Semaforo antismog: fino a lunedì 5 febbraio prosegue il livello 1 (arancio)

Confermato fino a lunedì 5 febbraio compreso (prossimo giorno di controllo) il livello 1 (arancio) delle limitazioni emergenziali.

I dati previsionali forniti  da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Il funerale di Vittorio Emanuele in Duomo, camera ardente alla Reggia di Venaria

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La cerimonia funebre di Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia, Umberto II, deceduto l’altro ieri si terrà nel Duomo di Torino.

La salma sarà sepolta nella Basilica di Superga, come da richiesta dello stesso esponente della famiglia Savoia.

I funerali si  terranno sabato 10 febbraio alle ore 15, su invito. Camera ardente nelle ore precedenti alla Reggia di Venaria.

Per la prima volta l’ospedale Sant’Anna apre le porte delle sale operatorie ai papà per i parti cesarei

L’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino aprirà per la prima volta le porte delle proprie sale operatorie per i parti cesarei. Così da oggi il papà o la persona cara scelta dalla puerpera potrà assistere e stare vicino alla futura mamma ed al nascituro, non solo durante i parti naturali, ma anche in sala operatoria durante i parti cesarei per una migliore accoglienza ed umanizzazione del parto.
Il primo è stato alcuni giorni fa, quando un papà di 33 anni ha potuto assistere al parto cesareo, presso il Blocco operatorio tagli cesarei. La puerpera di 31 anni, seguita dall’Ostetricia e Ginecologia 2 universitaria (diretta dal professor Alberto Revelli), ha messo al mondo un maschietto di 2.870 grammi, grazie anche alla collaborazione degli anestesisti dell’équipe della dottoressa Mariella Maio ed ai neonatologi dell’équipe della professoressa Alessandra Coscia. E’ il loro primo figlio.
Sebbene ogni sforzo informativo, clinico ed organizzativo venga effettuato per contenere, come indicato dalle buone pratiche cliniche, la percentuale di tagli cesarei, talvolta questo intervento chirurgico si rende necessario per il benessere della mamma e/o del neonato. Presso l’ospedale Sant’Anna (direttore sanitario dottor Umberto Fiandra) la percentuale di tagli cesarei primari è in linea con le indicazioni del Ministero della Salute e nei casi di fisiologia ostetrica si attesta al di sotto del 5% (saranno circa 500 i parti cesarei che ogni anno potranno essere eligibili per la presenza dei padri).
Quando il taglio cesareo si rende proprio necessario si cerca di preservare, oltre alla sicurezza delle cure di  mamma e neonato, anche l’esperienza di accoglienza attraverso buone pratiche assistenziali quali il taglio ritardato del cordone ombelicale, il contatto pelle a pelle e l’avvio precoce dell’allattamento al seno nelle prime ore di vita.
Superata la fase di pandemia COVID l’obiettivo è quello di riportare il Sant’Anna alla fase pre-pandemia, durante la quale era un ospedale aperto, dando il maggiore spazio possibile all’esperienza della madre, del neonato e dell’intera famiglia, coniugando i loro bisogni con la tutela della sicurezza delle cure.
Con questo obiettivo si stanno avviando, tra le altre, due importanti azioni di miglioramento che prevedono un  maggiore coinvolgimento della persona cara scelta dalla donna in sala tagli cesarei (gentle cesarean birth) e l’introduzione di procedure cliniche (protocollo ERAS) in grado di migliorare ulteriormente la ripresa della mamma dopo l’intervento.
La presenza del papà / persona cara in Sala Tagli Cesarei può avere numerose sfumature, che vanno dalla presenza in sala di preparazione per stare accanto alla mamma sino all’ultimo minuto prima dell’intervento alla fase post intervento in sala risveglio con mamma e neonato, sino alla presenza sulla scena del parto cesareo. Quest’ultima opzione, come ha giustamente detto un papà recentemente, può non essere per tutti. Richiede consapevolezza ed il rispetto delle regole necessarie in una sala operatoria per la tutela della salute della diade madre e neonato. Inoltre è una scelta che può essere effettuata solo nei casi di taglio cesareo programmato, ma non nelle situazioni di emergenza urgenza, durante le quali l’attenzione dei professionisti sanitari deve essere completamente dedicata a madre e feto / neonato/a.
L’obiettivo dell’ospedale Sant’Anna, quando un taglio cesareo si rende necessario, è anche quello di offrire ad entrambi i genitori la possibilità di partecipare alla nascita del loro figlio favorendo il contatto pelle a pelle con mamma  o con papà e migliorare l’avvio dell’allattamento ed il bonding  attraverso la presenza di entrambi i genitori.

Museo Regionale Scienze Naturali verso le 50 mila prenotazioni dopo sole tre settimane

Dopo tre settimane dall’inaugurazione, avvenuta venerdì 12 di gennaio, il Museo Regionale di Scienze Naturali, aperto al pubblico dopo interventi resi necessari a seguito dell’incendio (agosto 2013) che ha danneggiato parte dell’edificio, ha totalizzato 45 mila prenotazioni. Di questi in 6.500 hanno già riservato i loro biglietti per i prossimi giorni.

È entusiasmante riscontrare ancora una volta il grande successo che sta registrando il Museo Regionale di Scienze Naturali – affermano il Presidente Alberto Cirio e l’assessore alla cultura della Regione Piemonte, Vittoria Poggio -. Averlo restituito alla cittadinanza era doveroso e l’affluenza record conferma come fosse necessario farlo”.

Da oggi il Museo, che ha festeggiato la riapertura omaggiando l’ingresso (su prenotazione) per i primi 20 giorni, sarà visitabile con un biglietto di 5 euro.

Numeri importanti anche per gli accessi alle piattaforme online. A visitare il sito e i canali social sono stati in oltre 400 mila. Anche il totem con l’avatar di sir Alfred Wallace, in grado di parlare con i visitatori grazie all’uso dell’intelligenza artificiale generativa, novità assoluta del Museo 2024, ha totalizzato ben 10 mila interazioni. Dal MRSN hanno verificato che le domande più frequenti a lui poste sono state “cos’è la linea di Wallace?” (una linea immaginaria che separa dal punto di vista biologico, la regione asiatica da quella relativa all’Oceania) e “qual è il suo rapporto con Darwin?” (avevano idee molto diverse, talvolta opposte).

“Credo che la risposta del pubblico a questi primi giorni di riapertura sia straordinaria e vada al di là di ogni più rosea previsione – dichiara Marco Fino, Direttore del Museo Regionale di Scienze Naturali –. Vedere le sale piene e vissute, come questi giorni, è qualcosa di realmente appagante che ripaga tutti noi dello sforzo affrontato negli ultimi mesi. Ci riempie di orgoglio toccare con mano l’amore che i visitatori, torinesi e non, hanno per questo Museo. Vedere i bambini emozionarsi e sognare ad occhi aperti davanti alle immagini della barriera corallina è meraviglioso. Lo è anche osservare le persone ammirare le collezioni con gli occhi di chi aspettava questo momento da anni. Questo, oltre a renderci molto contenti, ci motiva ulteriormente a continuare con impegno sulla strada intrapresa.

 

Stanno, inoltre, proseguendo le visite didattiche al Museo organizzate con le scuole contattate e invitate dalla Regione.

 

Informazioni:

Via Accademia Albertina, 15 Torino (TO) – https://mrsntorino.it/

È morto Vittorio Emanuele di Savoia, sarà sepolto a Superga. Funerali in Duomo

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IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

La notizia della morte del principe Vittorio Emanuele di Savoia era attesa, ma certo ha suscitato in me una certa emozione condivisa anche da alcuni amici a cui l’ho comunicata. La sua figura resta controversa e storicamente marginale. Lasciò l’Italia nel 1946 quando aveva 9 anni ed è sempre vissuto in esilio anche dopo la soppressione della XIII norma transitoria della Costituzione.  Non ebbe in Svizzera l’educazione necessaria ad un principe ereditario e preferì vivere come un borghese libero da obblighi formali. Il suo matrimonio fu un matrimonio d’amore contro i desideri del Re Umberto che alla fine si arrese alla volontà del figlio che solo dopo la morte del padre si sentì investito come discendente di una delle più antiche dinastie d’Europa. Due fatti vanno precisati a caldo: l’assoluzione in Francia per l’imputazione clamorosa di aver ucciso un turista tedesco in Corsica che sta di nuovo dominando i tg: la stupida dichiarazione di sedicenti senatori del regno (quale?) che affermarono che la discendenza doveva passare agli Aosta si è rivelata giuridicamente infondata in modo incontrovertibile.

Un oscuro professore di Cuneo non poteva decidere la discendenza di Casa Savoia e questo fatto appare assodato senza ambiguità. Conobbi il principe quando avevo diciassette anni: se debbo essere sincero, non ne ebbi una buona impressione. Freddo e impacciato, si vedeva che non aveva avuto quella formazione adeguata al suo rango a causa dell’esilio.  Il principe mi inviò dopo poco tempo una sua bella fotografia con dedica che ho conservato. Con una dedica scritta con inchiostro bianco.  Lo rividi di sfuggita ad Altacomba ai funerali di Umberto II a cui partecipai insieme agli amici magistrati Guido Barbaro e Attilio Rossi nel 1983.  L’ho rivisto prima del Covid ad Altacomba con l’amica Alessandra Belotti. Mi aveva insignito in precedenza di una onorificenza mauriziana. Fu molto gentile con me e mi disse che avrebbe desiderato venire a sentire una mia lezione. Non fu possibile. Nel 2020 lo avrei voluto invitare a palazzo Carignano per ricordare il suo avo, il Re Galantuomo nato in quello storico edificio duecento anni prima. Il Covid lo impedì. Mi rammarico di non averlo conosciuto più a fondo perché sicuramente dopo la morte di Re Umberto nel 1983 il principe, senza farsi illusioni, aveva preso piena consapevolezza del ruolo a lui affidato dalla storia della sua famiglia. Il modo in cui venne trattato in Italia con arresto e accuse infamanti che si rivelarono false, e’ una pagina da dimenticare.

 

Su sua richiesta Vittorio Emanuele sarà sepolto nella basilica di Superga. I funerali si svolgeranno sabato 10 febbraio in Duomo.

Nuova ferrovia Torino-Ceres, bene le prime due settimane di servizio

Si è tenuto ieri presso Il Grattacielo Piemonte il primo incontro, dopo l’apertura al servizio il 20 gennaio scorso, del comitato di monitoraggio della linea ferroviaria Torino-Ceres. Erano presenti l’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture Marco Gabusi, i Sindaci interessati e funzionari di Trenitalia, Rfi, Agenzia per la mobilità piemontese e alcuni rappresentanti dell’aeroporto di Torino.

E’ stata l’occasione per confrontarsi sui primi giorni di servizio della linea, che ha visto un numero importante di frequenze e utenti soddisfatti, con conseguenti richieste pervenute dai Sindaci rispetto ai possibili miglioramenti delle infrastrutture ferroviarie e delle stazioni.
Rfi e Trenitalia hanno confermato che sono in cantiere graduali interventi per migliorare la comunicazione delle destinazioni, soprattutto in riferimento all’aeroporto di Torino e in programma alcuni interventi sulle stazioni per renderle ulteriormente confortevoli.

Si è poi confermato il cronoprogramma, che prevede il completamento dei lavori sulla tratta Germagnano-Ciriè entro dicembre 2024 per consentire da gennaio 2025 il completamento della tratta senza cambi fino a Germagnano. Rfi ha anche comunicato che sono terminate le progettualità che mirano ad eliminare dei passagi a livello critici sulla tratta fino a Ceres e che nelle prossime settimane inizierà il confronto puntuale con i Sindaci interessati.

“Il risultato storico della apertura del collegamento con aeroporto e Valli di Lanzo ci soddisfa anche sotto il profilo dell’utenza nei primi giorni, ma siamo già al lavoro per raggiungere l’obiettivo completo”, ha affermato l’assessore Gabusi.

Mirafiori addio? Lo Russo preoccupato scrive a Meloni

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Parole, promesse, promesse, parole. Da anni il tira e molla tra istituzioni, azienda e sindacati sul futuro dello storico stabilimento di Mirafiori ha portato più fumo che arrosto. “Nel settembre del 2022 la Città di Torino ha siglato un protocollo con la Regione Piemonte e il Gruppo Stellantis, – scrive sui social il sindaco Stefano Lo Russo –  accordo che prevede la produzione della 500 elettrica, il montaggio della linea Maserati, con motorizzazione tradizionale, Hybrid e full electric, e la scelta di realizzare nello storico stabilimento di Mirafiori l’hub europeo per il recupero funzionale dei veicoli elettrici ed il Battery Technology Center, inaugurato poi l’8 settembre dello scorso anno”.
Secondo il primo cittadino “Si tratta di azioni che dimostrano quanto la presenza del Gruppo Stellantis sul nostro territorio sia importante, e, in questa cornice, garantire un futuro allo stabilimento di Mirafiori è un tassello fondamentale.
Proprio per questo, dopo le recenti dichiarazioni dell’Amministratore Delegato del Gruppo Tavares rispetto alle sorti degli impianti di produzione nel nostro Paese, ho scritto alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per manifestare la nostra profonda preoccupazione”.
È la stessa preoccupazione espressa anche dai rappresentanti delle sigle sindacali nel recente incontro a Palazzo Civico, “che non possiamo fare a meno di condividere e che, siamo certi, condividerà anche il Governo.
Vogliamo ribadire la nostra piena volontà di lavorare insieme per convergere su obiettivi comuni e condivisi, che puntino al bene del nostro territorio, e, in particolare, delle lavoratrici e dei lavoratori”, conclude Lo Russo.

Il giallo del prete esorcista: sparite 60 opere d’arte

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L’indagine nasce dal fiuto di un carabiniere che in un mercatino a Susa individua una delle opere d’arte rubate presenti nei database dell’Arma. Si tratta di  sessanta oggetti  d’arte religiosa di grande valore artistico sparite dalla diocesi di Torino e Susa parrebbe per colpa, questa è l’accusa, di un sacerdote esorcista, di 68 anni, parroco a Pecetto. Sarebbero coinvolte altre tre persone in merito alle  opere d’arte sottratte da un convento in Valsusa e al Santuario della Consolata a Torino. L’indagine è in pieno svolgimento.

Askatasuna, Centrodestra in piazza davanti a palazzo Civico: “Siamo qui per la legalità”

In piazza Palazzo di Città manifestazione del Centro destra torinese  contro la decisone del Sindaco Lo Russo di considerare benevolmente Askatasuna. “Una decisione assurda se consideriamo che proprio ieri il gruppo considerato violento dalla Cassazione ha dichiarato che continuerà le sue battaglie tradizionali, cioè quelle contro la TAV, battaglie che hanno già fatto perdere almeno 4 anni ai lavori  con un forte danno alla economia torinese e valsusini che dalla TAV avrà importantissime  ricadute economiche e di lavoro in una Bassa Valle che ha visto calare il PIL procapite in modo vertiginoso”, così commenta Mino Giachino, leader Sì Tav, già sottosegretario nel Governo Berlusconi.
La difesa del cantiere di Chiomonte , essenziale per costruire l’opera,  si avvia a costare  quasi 500 milioni di euro. Alla manifestazione organizzata da FDI Lega, F.I. e Italia Bellissima hanno  aderito gruppi della Società civile come i SITAV di Giachino, che hanno avuto un ruolo decisivo nel salvare l’opera con la grande manifestazione di piazza Castello del 10.11.2018. Lo stesso Giachino sarà candidato a Giugno per la Regione nella lista di Fratelli d’Italia. Presente pure il gruppo di Puliamo Torino, consiglieri circoscrizionali, comunali, gli Onorevoli Montaruli, Comba, Rosso e Maccanti e Ambrogio.
“Il sit-in che abbiamo promosso contro la decisione del Sindaco di legalizzare Askatasuna è stata volutamente silenziosa. Solo un silenzio indignato puó rispondere alla folle scelta dell’Amministrazione Lo Russo. Forza Italia con la sua presenza ha rimarcato al Pd un principio ‘meno okkupazioni, più occupati’. Il Sindaco invece di occuparsi dei giovani disoccupati torinesi, una piaga sociale visto che il loro tasso di disoccupazione è doppio della media nazionale, preferisce spendere il suo tempo per sostenere i giovani dei centri sociali, i giovani eversivi e violenti”. Ad affermarlo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana coordinatore provinciale e cittadino di Forza Italia.

“Siamo qui in piazza, oggi, perché riteniamo inaccettabile che il Comune di Torino sdogani l’illegalità, l’abusivismo e la violenza: la scelta di regolarizzare Askatasuna è una macchia indelebile alla credibilità delle Istituzioni. Il fatto di veicolare un messaggio di democrazia e di pacifica convivenza civile e poi, nella realtà, fare l’esatto opposto è qualcosa di molto pericoloso: si nobilita la lotta armata, si soffia sull’odio. Chi lo fa se ne assume tutta la responsabilità”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.