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La Torino “green” si mobilita per Climathon 2019

Il capoluogo piemontese è la città europea, e tra le prime nel mondo, con più iscritti, oltre 200. Un popolo “green” composto prevalentemente da giovani studenti, che venerdì 25 e sabato 26 ottobre, presso gli spazi di Environment Park, proporrà nuove soluzioni di economia circolare durante la maratona internazionale di 24 ore dedicata al clima

Torino ha risposto presente all’emergenza climatica, nuovamente allarmante in questi giorni nel nord-ovest del nostro Paese, accettando la sfida di Climathon 2019, la maratona di 24 ore sull’ambiente promossa da Climate – KIC, il più grande partenariato europeo sulla mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Saranno oltre 200 iscritti a questa iniziativa internazionale presso gli spazi di Environment Park i prossimi 25 e 26 ottobre: giovani studenti, professionisti del settore, esponenti della società civile, dipendenti di amministrazione pubbliche o semplici cittadini interessati a dare il proprio contributo.

Un vero e proprio record di presenze che pone Torino come la città con più adesioni in Europa e tra le prime nel mondo, a indicare la sensibilità che il capoluogo piemontese continua a dimostrare nei confronti delle tematiche ambientali.

La full immersion di 24 ore vuole “generare” progetti innovativi partendo dal “basso” nell’ambito dell’economia circolare (a scelta tra le aree del tessile, cibo, mobilità e automotive, edilizia e arredo, elettronica, plastica e packaging)attraverso la condivisione di idee, esperienze e buone pratiche e, nello stesso tempo, vuole formare, informare e sensibilizzare in un modo più inclusivo e partecipativo.

A supportare i partecipanti, suddivisi in squadre, sarà una rete di circa 20 aziende, istituzioni, associazioni e incubatori del territorio torinese operanti quotidianamente in ambito “green”, che metterà a disposizione il proprio know-how per indirizzare i gruppi di lavoro verso soluzioni innovative, sostenibili e attuabili concretamente ed economicamente.

L’idea selezionata come vincente da una giuria composta da esperti e rappresentanti delle società partner, avrà un’importante occasione per diventare realtà: usufruirà, infatti, di un periodo di accompagnamento personalizzato grazie al supporto di alcuni partner torinesi come I3P, 2i3T, The Doers, Jobonobo, Open Incet e Fondazione Santagata. Avrà inoltre l’opportunità di partecipare all’innovation coffee di Intesa Sanpaolo Innovation Center con l’obiettivo di incontrare potenziali investitori.

Anche i giovanissimi potranno prendere parte a questo grande evento dedicato al clima attraverso Climathon Young, ospitato dalla Città di Torino il 25 ottobre presso il Centro sul riciclo creativo Remida di ITER. Alcuni ragazzi delle scuole medie si misureranno con le sfide dell’economia circolare in un laboratorio condotto dalla start up innovativa Mercato Circolare in collaborazione con l’Istituto Hydroaid. L’esperienza, che prevede un forte e diretto coinvolgimento dei partecipanti, avrà come esito una sequenza di domande prodotte in forma di “pillole video” che saranno presentate come spunti di riflessione alla più ampia comunità dei partecipanti alla sfida del Climathon Torino 2019.

Oltre alle finalità puramente progettuali, la due giorni di Climathon in Environment Park vuole anche essere un volano importante per far conoscere ai partecipanti e al grande pubblico idee innovative “sostenibili” già affermate, coinvolgendo una rete di realtà del territorio che hanno sposato la filosofia di “Climathon”.

Una vetrina rilevante sarà, per esempio, dedicata al living lab sull’economia circolare e collaborativa, finanziato con i fondi della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del progetto AxTO della Città di Torino. Il modello del Living lab coglie le potenzialità dell’economia circolare promuovendo sperimentazioni di attività di co-sviluppo, testing, strumenti e servizi che offrano soluzioni a sfide sociali e migliorino la qualità della vita nelle aree oggetto degli interventi. Attraverso il bando proposto dall’Amministrazione comunale nell’ambito di Torino City Lab sono state finanziate otto proposte che si presenteranno durante la festa finale in programma nel pomeriggio di sabato 26 ottobre.

Anche l’“accompagnamento sonoro” sarà ecologico al 100% grazie alla partecipazione, nel pomeriggio di sabato 26, dei giovanissimi cantori e musicisti di Musica d’Ambiente, progetto di Arpa Piemonte rivolto ai bambini della scuola primaria per guidarli, attraverso il gioco, a suonare e cantare concetti che fondono l’etica con l’ambiente, nell’orizzonte più ampio offerto da un maturo concetto di sostenibilità.

Climathon Torino 2019 sarà una manifestazione a impatto zero anche grazie al contributo dello sponsor Asja Ambiente Italia, che annullerà le emissioni di CO2 prodotte dai consumi energetici dell’evento e dai viaggi dei partecipanti attraverso la piattaforma Asja -CO2.

A conclusione del Climathon, nel pomeriggio di sabato 26 ottobre, sarà il momento dei festeggiamenti con un party “sostenibile” che coinvolgerà tutti i partecipanti alla manifestazione e durante il quale saranno presentati altri progetti e iniziative di economia circolare.

“La Città di Torino continua a sostenere forme innovative per trovare risposte alle sfide del cambiamento climatico e dell’economia circolare – spiega Chiara Appendino, sindaca di Torino – La nostra politica fortemente legata ad un’ottica di open innovation punta molto sullo studio di soluzioni innovative legate al clima e a ciò che può essere di supporto ai nostri cittadini. Abbiamo aperto le porte all’innovazione ma non vogliamo essere solo una città volta alla sperimentazione, vogliamo essere anche generatori di idee e grazie a Climathon, cui la città ha partecipato con entusiasmo fin dalla prima edizione e ha ospitato lo scorso anno il Main Stage internazionale, ci confrontiamo con nuove possibilità in una occasione utile per costruire una città sostenibile”.

Siamo orgogliosi di poter ospitare all’interno dei nostri spazi il popolo “green” torinese di Climathon, composto principalmente da giovani studenti che desiderano fare qualcosa di concreto a servizio della comunità – Ha spiegato Davide Canavesio, Amministratore Delegato di Environment Park – Il gran numero di adesioni che abbiamo ricevuto, ben oltre le aspettative, significa soltanto una cosa: i torinesi sono sempre più attenti all’ambiente e alle sue problematiche e vogliono partecipare in maniera attiva alle iniziative riguardanti tale tema. Una necessità che Envipark ha sposato in pieno e che sta sviluppando attraverso numerose attività di sensibilizzazione, formazione e informazione dedicate ad aziende, centri di ricerca, istituzioni ma anche a scuole, giovani diplomati, inoccupati e privati cittadini che vogliono saperne e fare di più”.

 

Bimba di 5 mesi muore incastrata nella stanza della nonna

E’ rimasta incastrata con la testa  tra il materasso e un armadio la  bimba di cinque mesi morta ieri sera in un appartamento in via Pacini, a Barriera di Milano. Si trovava a casa della nonna che è andata in bagno per pochi minuti. Ma quando è tornata – anche la ricostruzione dei carabinieri conferma l’accaduto –  la bimba era priva di conoscenza. La nonna aveva immediatamente chiamato i soccorsi telefonicamente. La piccola, di origini marocchine, è deceduta in ambulanza nel tragitto verso  il Regina Margherita.

In arrivo 35 milioni per la sicurezza del territorio

Assegnati i fondi dal Ministero dell’Ambiente a dieci comuni piemontesi. 12 interventi finanziati per mitigare il rischio idrogeologico

 

Sono quasi 35 i milioni di euro assegnati dal Ministero dell’Ambiente al Piemonte per la mitigazione del rischio idrogeologico del territorio, ovvero per attuare gli interventi per la difesa dal pericolo di frane e alluvioni.

L’assegnazione è stata confermata ufficialmente in questi giorni. «La riduzione del rischio è determinante in una regione come il Piemonte, dove, secondo i dati ISPRA, il rischio da alluvione riguarda quasi un milione di persone mentre il rischio da frana può coinvolgere 80 mila abitanti – sottolinea l’Assessore Marco Gabusi-.  Ora abbiamo la certezza di avere i fondi in cassa, per cui possiamo dire che gli interventi partiranno. L’assegnazione, che per la precisione ammonta a 34.804.330 euro, permette di finanziare 12 interventi di progetti per la messa in sicurezza, le sistemazioni idrauliche, l’adeguamento degli argini, i consolidamenti e la rifunzionalizzazione di aree in dieci comuni piemontesi: Venaria, Valperga, Bussoleno, Villar Pellice, Castellamonte e Settimo Vittone nel Torinese, Pray e Piedicavallo nel Biellese, Tigliole nell’Astigiano e Balocco nel Vercellese».

Rientra inoltre in questo piano anche la realizzazione del primo lotto di messa in sicurezza della Dora Riparia alle porte di Torino, che necessita di un’area di sfogo per le acque, tecnicamente chiamata ‘cassa di laminazione’ in caso di esondazione.

L’assegnazione discende dal piano nazionale triennale contro il dissesto idrogeologico avviato dal governo nel febbraio scorso, il cui ‘stralcio’ per l’anno 2019 è stato approvato a luglio con deliberazione del Cipe ed è stato ora attivato con l’assegnazione delle risorse a tutte le regioni.

Maltempo, è allerta arancione. Crescono i livelli dei fiumi

E’ ancora allerta arancione sul Piemonte per il  rischio di frane e piene dei corsi d’acqua, che riguarda secondo Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) – le valli torinesi e cuneesi Orco, Lanzo, Susa, Sangone, Chisone, Pellice e Po e, nel sud della regione, Belbo e Bormida, tra Asti, Alessandria e Cuneo. In questa zona il rischio è elevato a causa dell’alluvione di inizio settimana che ha già provocato ingenti danni. L’allerta gialla permane su tutto il resto della regione. Si prevede l’ingrossamento del reticolo secondario dei corsi d’acqua, e giovedì la criticità si estenderà ai fiumi principali.

MALTEMPO IN PIEMONTE: AGGIORNAMENTO ORE 14.00 di giovedì 24 ottobre

Precipitazioni diffuse su tutta la regione, in particolari sul nord, sulle zone occidentali e al confine con la Liguria determinano un’allerta arancione nella zona G (valli Belbo e Bormida) già interessate dal recente evento alluvionale e un’allerta gialla nelle restanti zone piemontesi.

Tutti i livelli idrometrici sono al momento non preoccupanti (Po compreso), ma da tenere sotto stretta sorveglianza, in particolare l’Orba e la Bormida.

Il Lago Maggiore è in crescita, ma abbondantemente sotto la soglia di pericolo.

La Sala operativa della Protezione Civile regionale é aperta e continua a seguire l’evoluzione dei fenomeni sul territorio.

 

“Battery hub” nel 2020 a Mirafiori

Si farà a Torino il centro di assemblaggio di batterie “Battery Hub”,  progetto che prenderà il via nello stabilimento di Mirafiori a inizio 2020. Ora è ufficiale. Consentira’   a Fca di aggiungere un importante  tassello nella strategia di e-Mobility  in base alla quale ha realizzato più accordi sul fronte dei servizi legati all’elettrificazione. L’annuncio è di  Pietro Gorlier, responsabile delle attività europee del gruppo, nel corso della visita del premier Giuseppe Conte.  Inizialmente  l’investimento  sarà di circa 50 milioni di euro. “Con la realizzazione del nuovo centro di assemblaggio di batterie a Mirafiori, Fca accelera la spinta verso l’elettrificazione”, dice  Gorlier. Sarà realizzato un  centro di assemblaggio batterie in un fabbricato dedicato.

Dal Governo 150 milioni per Torino “area di crisi”

Il premier Conte ha portato buone nuove a Torino. Sull’area di  Mirafiori, sorgerà la cittadella della manifattura 4.0. In corso Marche il  polo tecnologico  dell’aerospazio. Il governo interverrà con  150 milioni di euro nell’ambito del dossier  di Torino area di crisi complessa. Promette il capo del governo. “Con la legge 181 in base agli accordi di programma possiamo avere già 50 milioni subito, e  arrivare fino a 100 con ulteriori progetti che verranno presentati”. Il governatore Cirio è pronto a raddoppiare i 50 milioni iniziali « attingendo dai fondi europei, se il governo si impegna  su cifre certe».

(Foto Mihai Bursuc)

La visita del premier Conte a Torino

Atterrato alle 15 il premier Giuseppe Conte ha incominciato la sua visita in città alla Piccola Casa della Divina Provvidenza, il Cottolengo.  A seguire un incontro con la sindaca Appendino a Palazzo civico, insieme con le categorie produttive, alla Fca di Mirafiori e  al Museo del Cinema. È previsto anche un incontro a carattere riservato con il presidente della Regione Alberto Cirio a Palazzo Carignano.

 

L’INCONTRO CON I LAVORATORI

Lo slogan “Lavoro, lavoro…” è quello che i lavoratori delle aziende metalmeccaniche in crisi,  diversi dell’Embraco, davanti a Palazzo di Città, hanno rivolto al presidente del Consiglio.  Conte li ha brevemente incontrati lavoratori. Gli operai hanno  chiesto al premier di non lasciarli ” in mezzo alla strada”.

Maltempo: Cirio chiede lo stato di emergenza per il Piemonte

NUOVE PRECIPITAZIONI PREVISTE DA DOMANI SERA

Le informazioni del Centro Funzionale di Arpa Piemonte confermano il miglioramento delle condizioni meteorologiche e l’esaurimento delle precipitazioni nelle prossime ore sia nel Verbano, sia nell’Alessandrino, al confine con la Liguria.

I bacini dei fiumi Scrivia, Bormida, Orba ed Alto Tanaro, che hanno raggiunto le maggiori criticità nelle ultime ore, con diffusi fenomeni di dissesto, stanno facendo registrare un generale abbassamento dei livelli idrometrici che sono tutti al di sotto delle soglie di pericolo.

Nell’Alessandrino si segnalano ancora situazioni di criticità: 30 persone evacuate ad Alessandria nell’area golenale del Bormida; 40 a Gavi ligure completamente isolato causa frana; 40 a Castelletto d’Orba; 3 famiglie a Casalnoceto.

La viabilità in tutta la provincia di Alessandria è fortemente compromessa, con sottopassi allagati e strade chiuse.

Allagamenti e problemi anche all’ospedale San Giacomodi Novi Ligure, in particolare nei reparti di rianimazione, radiologia e alla centrale di sterilizzazione

La circolazione ferroviaria è tornata regolare, tranne che nelle tratte Novi Liguri-Arquata Scrivia, dove si viaggia a velocità ridotta, e tra Ovada e Campo ligure dove è ancora interrotta.

L’autostrada Torino-Piacenza presenta invece traffico regolare.

Nel Verbano Cusio Ossola la situazione è sotto controllo; il blocco stradale legato alla frana sulla strada da Crodo verso Formazza è stato rimosso e la strada è stata riaperta.

La Sala Operativa della Protezione Civile regionale è aperta e continua il monitoraggio dell’evoluzione della situazione in atto.

I volontari impegnati sul territorio, per lo più nell’Alessandrino, sono circa 400.

Per la giornata odierna permane allerta gialla nelle zone interessate dalle precipitazioni, per rischio residuo. Domani l’allerta gialla interesserà le aree del settore occidentale dove sono previsti fenomeni intensi a partire dal pomeriggio.

INCONTRO AD ALESSANDRIA TRA BORRELLI, CIRIO E GABUSI

Vista la gravità della situazione, questa mattina il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Angelo Borrelli, si è recato in Prefettura ad Alessandria, dove ha incontrato il presidente della Regione, Alberto Cirio, l’assessore regionale alla Protezione civile e Difesa del suolo, Marco Gabusi, parlamentari ed amministratori locali.

Il presidente Alberto Cirio ha annunciato che “la Regione Piemonte chiederà lo stato di emergenza per i danni causati dal maltempo in Piemonte. Quando conteremo i danni, oltre a far piangere il cuore, non possiamo lasciare soli sindaci e privati, abbiamo bisogno che lo Stato ci sia”.

Il presidente, che ha chiesto anche di esentare dal pedaggio il tratto di autostrada Alessandria Est-Alessandria Ovest, essendo praticamente l’unico possibile attraversamento della città, ha voluto ringraziare “forze dell’ordine, volontari e Prefettura, che lavorano per garantire la sicurezza delle persone, che è la prima delle nostre preoccupazioni. Il Piemonte ha risposto in maniera immediata: presidiamo tutte le zone a rischio con i gruppi di Protezione civile, tutti operativi sul territorio”.

“La stima dei danni è ancora in corso, perché il fenomeno si è concentrato tutto nella notte tra lunedì e martedì, ma è evidente che sono rilevantissimi – ha proseguito Cirio – È una situazione drammatica, che affrontiamo con l’orgoglio dei piemontesi, ma chiedendo allo Stato di fare la sua parte – La presenza di Borrelli, rimasto in contatto tutta la notte con l’assessore Gabusi, a meno di 24 ore dal fenomeno è la prova che siamo fiduciosi che questo avverrà”.

Ma questa ondata di maltempo rappresenta per il presidente “un’emergenza nell’emergenza”, poiché “arriviamo da un’estate terribile per il Piemonte, colpita da bombe d’acqua, trombe d’aria e fenomeni alluvionali che ricorrono a 25 anni dalla tragica alluvione del 1994”.

Al premier Giuseppe Conte, che incontrerà nel pomeriggio a Torino, il presidente Cirio ha anticipato che sarà richiesto “anche un intervento normativo, perché i nostri sindaci devono poter pulire i loro fiumi senza il timore di denunce. La tutela dell’ambiente è fondamentale, ma prima di ogni cosa viene la sicurezza dei cittadini”.

“Nel contesto negativo di questi giorni- ha commentato l’assessore alla Protezione civile, Marco Gabusi – il sistema di protezione civile piemontese ha dimostrato di riuscire a gestire in maniera straordinaria fenomeni così importanti. L’efficienza dimostrata dalla macchina della protezione civile nelle emergenze deve essere trasformata in efficacia della macchina burocratica anche nella fase preventiva. Con il Presidente Cirio ne abbiamo discusso stamane in Prefettura insieme al capo dipartimento Borrelli ed ai sindaci. Sostanzialmente quelle norme che ci consentono di operare con grande funzionalità in emergenza devono essere estese, almeno in parte, per poter essere utilizzate anche nella fase di prevenzione. Questo ci consentirebbe di procedere speditamente in operazioni come l’asportazione del materiale litoide e legnoso, responsabile di danni enormi in caso di maltempo.
Nell’immediato siamo impegnati a ridare una casa a chi è dovuto sfollare, se possibile, e a valutare le situazioni che rimangono di emergenza, consapevoli della pioggia che purtroppo arriverà tra mercoledì e giovedì”.

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Lunedì / Arpa-Agenzia regionale per la Protezione Ambientale ha registrato fino a 110 mm di pioggia nel Verbano, 90 nell’alto Vercellese e tra 40 mm e 60 mm nelle aree dell’arco alpino. Prossimi ai livelli di guardia i corsi d’acqua al confine con la Liguria, in particolare, i due rami della Bormida. Acqua alta nei corsi d’acqua anche nella parte settentrionale della regione, per lo Strona e il San Bernardino nel Verbano, il Sesia nel Vercellese e il Sessera nel Biellese, su Lago Maggiore e  lago d’Orta, con incrementi di 25 e di 10 cm in sei ore. E’ prevista pioggia anche nelle prossime ore.

 

AGGIORNAMENTO DALLA REGIONE.  MARTEDì 22 OTTOBRE

MALTEMPO: IL CAPO DEL DIPARTIMENTO NAZIONALE ANGELO BORRELLI IN PREFETTURA AD ALESSANDRIA

Continua a rimanere critica la situazione nell’alessandrino, dopo le piogge insistenti dei giorni scorsi. In prefettura ad Alessandria è in arrivo alle 9.30 il capo del Dipartimento nazionale della protezione civile, Angelo Borrelli, che incontrerà il presidente della Regione, Alberto Cirio, l’assessore regionale della protezione civile Marco Gabusi e i tecnici del Settore, per fare il punto della situazione.

Dal territorio arrivano indicazioni di varie strade chiuse per frane. A Castelletto d’Orba 30 persone sono state evacuate e ricoverate presso la tensostruttura della Polisportiva, mentre altre 50 persone hanno trovato ospitalità presso la Croce Rossa di Serravalle. Si registrano anche 40 persone evacuate a Gavi presso le scuole elementari e 10 di Castelnoceto. Sull’autostrada A21 è chiuso lo svincolo in direzione Milano A7 per allagamenti. Sono partite in soccorso delle zone colpite le colonne mobile regionali di Torino, Asti, Vercelli, Novara.

Nel Vco, sono isolate per una frana Crodo, Formazza e Premia. Sta esondando il lago di Antrona e a breve è prevista una riunione in prefettura con il presidente della Provincia.

“Più risorse per la sanità”. Novità dall’accordo Stato-Regioni

Novità  per la sanità piemontese. Le ha rese note in prima Commissione, durante i lavori sull’assestamento di bilancio, l’assessore alla Sanità Luigi Icardi: l’accordo Stato-Regioni prevede un incremento di  due miliardi per il fondo sanitario nazionale e di altri due per l’edilizia sanitaria. “Naturalmente l’intesa deve essere approvata dal Parlamento nella nuova legge di stabilità”, ha precisato Icardi, “ma queste nuove risorse sarebbero importanti. Per l’edilizia, ad esempio, i circa 150 milioni destinati al Piemonte equivalgono al costo di un nuovo ospedale”.

L’assessore ha anche confermato il disavanzo 2019 delle Asl: “Con i 101 milioni di Asl nei primi 6 mesi dell’anno, registrati nel bilancio consolidato, la proiezione ci porterebbe a una perdita annua intorno ai 200 milioni. Ho già incontrato i direttori, dando loro l’obbiettivo di ridurre il disavanzo tagliando gli sprechi e mettendo mano all’organizzazione delle Asl”.  Su questo, su richiesta di Domenico Ravetti (Pd), ci sarà un approfondimento in Commissione.

L’assessore Icardi  ha poi spiegato che l’accordo raggiunto nella Stato-Regioni  prevede risorse aggiuntive sulle borse di studio e sulla disabilità. “Ho avviato un tavolo regionale sulla fragilità sociale con gli operatori, partendo dalle buone pratiche che già  ci sono per estenderle a tutto il Piemonte attraverso un provvedimento che le disciplini. Occorre superare lo squilibrio eccessivo che c’è su Torino, rivedendo l’organizzazione dei servizi”.

Monica Canalis (Pd) ha chiesto all’assessore di garantire che non ci sarà un disimpegno della sanità dagli extraLea: “Bisogna realizzare  un livellamento all’alto dei servizi, non verso il basso. C’è una forte domanda di servizi sulla domiciliarietà e sulla non autosufficienza, dobbiamo essere all’altezza”.

Alberto Preioni (Lega) ha ringraziato l’assessore per il suo impegno sui conti e sull’efficienza dei servizi sanitari, dicendosi d’accordo anche sul superamento del Torinocentrismo e sull’apertura ai privati, “attualmente in Piemonte poco presenti in sanità rispetto ad altre regioni”.

Nel dibattito sono intervenuti  Sean Sacco e Francesca Frediani (M5s), Maurizio Marrone (fdI) e Raffaele Gallo (Pd).

Sempre in prima Commissione, per l’assestamento di bilancio, è intervenuto l’assessore Roberto Rosso che ha illustrato alcune iniziative che intende assumere sui temi dei diritti civili e della lotta alle discriminazioni, registrando la necessità di maggiori risorse. Sarah Disabato (M5s) ha chiesto all’assessore chiarimenti sulle sue posizioni sui questi temi. Raffaele Gallo (Pd) ha convenuto con l’assessore sul tema delle risorse, ma ha sottolineato che tocca alla Giunta attribuire in assestamento risorse per questi capitoli.

Nel corso del dibattito sono anche intervenuti Diego Sarno (Pd) e Angelo Dago (Lega).

 

(dall’ufficio stampa di Palazzo Lascaris)

Tribunale dei brevetti. Una sede europea a Torino?

Candidatura della città. 200 milioni di Euro di ricadute economiche

Questa volta Torino potrebbe non abbassare la testa di fronte a Milano. Il pallino ce l’hanno in  prima battuta la sindaca Appendino e il Presidente della Regione Cirio, che domani incontrano a Torino il premier Conte , se faranno proprio l’appello a candidare la città a sede europea del Tribunale dei brevetti.

Una gesto di orgoglio di una città troppo spesso rassegnata al declino che ancora una volta viene dal comitato “Sì, Torino va avanti”  quello delle piazze piene  sì Tav. La nuova importante istituzione è stata divisa fra tre sedi in Europa: a Monaco, a Parigi e a Londra. Ma quest’ultima esce di scena con la Brexit. In realtà una città s’era fatta avanti ,ma senza alcuna decisione da parte del governo che ha solo candidato l‘Italia: l’eterna candidata a tutto, Milano, che sembra volersi spartire con Roma ormai ogni sede istituzionale importante.

L’appello torinese porta firme importanti: quello dell’Unione Industriale, di due ordini professionali come Commercialisti e Architetti, quella dell’Amma, la più importante fra le associazioni che aderiscono all’Unione industriale torinese, la dinamica Api 8 (piccole imprese) e l’Associazione commercianti. Sicuramente altre sigle si aggiungeranno nei prossimi giorni, molto interessato si è già detto il Politecnico.

Un’occasione per la sindaca Appendino per far vedere che non è per la “decrescita infelice”, dopo la figuraccia delle Olimpiadi e la perdita del nuovo Salone dell’Auto a causa della sua maggioranza ( entrambe a Milano).

La storia

L’Unione Europea decise nel 2012 di dotarsi di un nuovo Tribunale dei Brevetti e di una protezione uniforme a valere per tutto il territorio dell’Unione (dispensata da un Tribunale “unificato”), in Italia il provvedimento è stato ratificato nel 2016.

Il TUB si articola su due livelli: il Tribunale di Primo grado e la Corte d’Appello. Per il Tribunale di Primo Grado erano previste una divisione centrale con sede a Parigi e sezioni specializzate a Londra, per i brevetti chimici e farmaceutici, e a Monaco, per i brevetti meccanici, oltre a divisioni locali o regionali istituite presso ciascun Stato contraente. La Corte d’Appello sarà unica ed avrà sede in Lussemburgo.  Con la Brexit si tratta di trovare una sede alternativa a quella di Londra (benché sia da attendersi un tentativo di tenere a Londra la Corte nonostante l’uscita).

L’Italia è il quarto paese Ue per numero di brevetti depositati, il 9 aprile del 2019 la Camera ha approvato una mozione in cui chiede per l’Italia una sede del Tribunale europeo dei brevetti, senza indicare una precisa destinazione.

L’appello

Nell’appello si articolano anche i punti di forza della candidatura torinese

.Torino vanta una storica tradizione in Brevetti, il primo Ufficio Italiano Brevetti e Marchi è nato a Torino

2.Torino è un’importante area di brevettazione

3.A Torino hanno sede i più importanti studi nazionali di brevetti  

4.Torino ha il miglior Tribunale civile d’Italia, riconosciuto anche a livello internazionale

6.Torino è sede di importanti Centri di Ricerca e Innovazione privati (TLab, GM, FCA productdevelopment e CRF, Innovation Center Intesa,..) e pubblici (Polito, Unito, Fondazione ISI,…)

7.Torino è sede di importanti organizzazioni sovranazionali (Agenzia Europea della Formazione, Organizzazione Internazionale del Lavoro, Staff College, Unicri…)

5.Torino è stata di recente riconosciuta “area complessa di crisi” e necessita di investimenti. L’arrivo del TUB, oltre a stimolare un indotto che vale alcune centinaia di milioni di euro all’anno (congressi, convegni, studi legali, laboratori scientifici, sedi di imprese internazionali per seguire da vicino le pratiche legate ai brevetti), avrebbe un evidente peso tecnico, come nuovo stimolo all’innovazione per imprese, università e società di ricerca (le proiezioni fatte dalla Ue sulle ricadute sui singoli territori del TUB ammontano a oltre 200 milioni di euro e si tratta di stime molto caute)

8.Torino dispone di numerosi spazi pubblici in zona centrale da destinare velocemente al TUB (ad esempio, ex sede del Tribunale, Grattacielo Rai, Palazzo della Città Metropolitana), oltre a edifici dismessi e da riqualificare che fanno parte del progetto strategico del Comune “Open for business” (39 siti, fra cui Thyssen, Manifattura Tabacchi, Moi, Palazzo del Lavoro, ex Gondrand, Tne, ex Toroc, ex Superga, Regaldi, Officine Grandi Motori)

9)       Torino ha già visto assegnati ad altre città dal governo due importanti  insediamenti per i quali si era candidata: l’ Autorità europea per la sicurezza alimentare (finita a Parma) e l’IIt, l’ Istituto Italiano di Tecnologia (finito a Genova)

10)     Da sottolineare infine che  la scelta di allocazione di sedi di istituzioni pubbliche non dipende solo  da rivendicazioni di “primogenitura” o di “primati”, ma è di carattere politico e deve prendere in considerazione anche il criterio redistributivo e di equità territoriale.

Tutto ciò premesso, dicono i firmatari, chiediamo chevenga avviato un rapido processo di presentazione della candidatura di Torino per l’aggiudicazione della sede specializzata in brevetti chimici e farmaceutici.