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Al via le Settimane della sicurezza, nel ricordo delle vittime della ThyssenKrupp

Lunedì 2 dicembre 2019 alle ore 11.00 è in programma la presentazione della decima edizione delle Settimane della Sicurezza (dal 2 al 15 dicembre 2019), presso il Centro San Liborio – FabLab Pavone gestito da Sicurezza e Lavoro in via Bellezia 19 a Torino (ingresso anche dal giardino Jan Palach, all’angolo con via San Domenico).

Alla conferenza stampa, introdotta dalla presidente dell’associazione Loredana Polito, intervengono, insieme ai familiari delle vittime ThyssenKrupp, i rappresentanti di istituzioni, enti e associazioni che promuovono la manifestazione, tra cui:

Andrea Tronzano, assessore Attività produttive e pmi Regione Piemonte

Enzo Lavolta, vicepresidente del Consiglio Comunale di Torino

Antonio Fornari, consigliere comunale di Torino

Mimmo Carretta, consigliere comunale di Torino

Massimo Guerrini, presidente Circ. 1 di Torino e vicepresidente Api Torino

Giovanni Straniero, coordinatore Lavoro Circoscrizione 1 di Torino

Marianna Del Bianco, coordinatrice Lavoro Circoscrizione 4 di Torino

Vita Rocca Romaniello, vicario direzione Inail Piemonte

Claudio Spadon, direttore Apl (Agenzia Piemonte Lavoro)

Annalisa Lantermo, referente scientifica Sicurezza e Lavoro

Federico Bellono, segretario Camera del Lavoro Torino

Rocco Pellegrino, coord. Gruppo Tecnico RLS Camera del Lavoro Torino

Gabriele Muzio, responsabile Area tecnica Api Torino

Nicola Emilio Iozzo, presidente associazione Il Bandolo

Angelo Frau, presidente Cit Turin Lde

Salvatore Abisso, vicepresidente associazione Legami d’Acciaio

Lorenza Milardi, coordinatrice Udu Torino

Massimo Iaretti, responsabile nazionale Sicurezza sul lavoro Apidge

Modera: Massimiliano Quirico, direttore Sicurezza e Lavoro.

Le Settimane della Sicurezza sono organizzate in occasione dell’anniversario della tragedia alle Acciaierie ThyssenKrupp di Torino (6 dicembre 2007) da Sicurezza e Lavoro, insieme a Istituzioni, enti, associazioni, familiari delle vittime, datori di lavoro, lavoratori, lavoratrici, studenti, studentesse e cittadini.

Sono un’occasione per promuovere la cultura della salute, della sicurezza, dei diritti, della formazione e della prevenzione, in particolare tra i giovani, sul lavoro e a scuola.

 

La pioggia non ferma la marea dei Babbi Natale

La pioggia non ha stoppato  il mega Raduno dei Babbi Natale, promosso per il decimo anno dalla Fondazione forma per dare un aiuto al Regina Margherita.

A migliaia si  sono radunati per il tradizionale appuntamento che quest’anno ha raccolto fondi per la ristrutturazione del reparto di Nefrologia, Gastroenterologia e Trapianti dell’ospedale  torinese. Si sono arrampicati da veri scalatori anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il direttore generale della Città della Salute, Silvio Falco. La sindaca Chiara Appendino era invece assente giustificata poichè impegnata nelle operazioni di disinnesco della bomba di  via Nizza.

La bomba è stata neutralizzata. La città torna alla vita normale

AGGIORNAMENTO L’ordigno è’ stato disinnescato dagli artificieri verso le 13. Caricato su un camion militare verrà fatto brillare in una cava di Cirie’

 

Torino, 1 dicembre 2019. Gli artificieri dell’Esercito hanno concluso nel tardo pomeriggio di oggi le operazioni di disinnesco, rimozione e successivo brillamento della bomba MK IV ritrovata lo scorso 22 novembre in Via Nizza a Torino a seguito di lavori per il teleriscaldamento.

 

Le ultime fasi della bonifica, che nella giornata di sabato erano state precedute dalla realizzazione delle opere di consolidamento del sito, sono iniziate alle ore 7.30 con l’avvio delle procedure preliminari, mentre le autorità locali hanno condotto le operazioni di evacuazione e sgombero.

A partire dalle 9.30 circa, i guastatori del 32° Reggimento Genio della Brigata Alpina “Taurinense” hanno proceduto con le operazioni di disinnesco delle due spolette, rese difficoltose dallo stato di conservazione dell’ordigno e dal danneggiamento di alcune parti dello stesso.

 

Dapprima gli operatori del team CMD dell’Esercito (acronimo per Conventional Munitions Disposal ovvero bonifica da ordigni convenzionali) hanno attivato da remoto il robot MK8 dotato del cannone “Swordfish” in grado di “sparare” – con una pressione di 300 bar – un potente getto di acqua e sabbia, necessario a tagliare la bomba e consentire l’accesso alla spoletta anteriore. Una volta raggiunta la spoletta anteriore, che è stata neutralizzata sul posto, gli artificieri hanno quindi operato su quella posteriore, inibendone l’attivazione tramite una speciale schiuma poliuretanica.

 

Resa quindi inattiva, la bomba MK IV, inglese da 500 libbre, è stata prelevata e posizionata a bordo di un mezzo dell’Esercito per essere poi trasportata in sicurezza in una cava a Ciriè (TO), dove l’esplosivo è stato distrutto tramite combustione e le spolette fatte brillare.

 

Fondamentale per la riuscita dell’operazione, è stato lo stretto coordinamento tra Prefettura, Comune, Protezione Civile e Vigili del Fuoco, grazie al quale è stato possibile intervenire limitando al massimo i disagi per la popolazione civile ed incidendo il meno possibile sul traffico ferroviario e aereo prospiciente l’area interessata.

 

Gli specialisti del 32° Reggimento Genio Guastatori – che vantano una preziosa esperienza maturata anche nelle missioni all’estero – nel solo 2019 hanno effettuato circa 140 interventi bonificando, tra le altre, bombe d’aereo simili a quella di via Nizza ritrovate a Valenza Po, Caselle e Fossano, e rendendo inoffensivi oltre 250 residuati bellici inesplosi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Dal 2006 ad oggi, il Reggimento ha effettuato più di 1500 interventi, bonificando oltre 4000 ordigni e proiettili di ogni calibro e dimensione.

Domenica 1° dicembre serviranno  dalle 5 alle 7 ore per  le operazioni di disinnesco dell’ordigno aereo della seconda guerra mondiale trovato nei giorni scorsi in un cantiere in via Nizza.

Circa 10 mila persone – esattamente 9.582, che abitano nella cosiddetta ‘zona rossa’ –  dovranno lasciare casa. Invece i 50 mila residenti nella ‘zona gialla’ potranno restare nelle loro abitazioni ma rispettando alcune accortezze, e non potranno uscire fino al termine delle operazioni. Verrà chiuso anche lo spazio aereo e i voli cancellati potrebbero essere oltre trenta. La bomba  sarà disinnescata dal 32esimo Reggimento Genio Guastatori della Taurinense. Dalle 7 alle 9 le oltre 3mila famiglie della ‘zona rossa’, dovranno lasciare le loro abitazioni, il Comune ha allestito un centro di accoglienza ai padiglioni 2 e 3 del Lingotto. La metro sarà chiusa dalle 8.30, fino alla fine delle operazioni, tra le stazioni Lingotto e Porta Nuova. Sono previsti collegamenti bus alternativi.

Sosta a pagamento anche nei festivi dall’8 al 22 dicembre

La giunta comunale di Torino ha deliberato nei giorni scorsi provvedimenti sulla viabilità nel periodo delle festività di Natale.  Si tratta di misure,  scrive la sindaca Chiara Appendino su Facebook, “finalizzate a incentivare l’uso dei mezzi pubblici e a ridurre il più possibile il traffico delle auto nei giorni di massima congestione migliorando così la mobilità nella zona centrale della città”. Per favorire la rotazione delle auto, dall’8 al 22 dicembre la sosta a pagamento verrà estesa anche nei giorni festivi in tutte le “zone blu” del centro” . Quindi parcheggio a pagamento in centro anche la domenica. Dal 7 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020 è prevista l’estensione del servizio delle Linee Star al sabato e nei giorni festivi (con l’esclusione del 25 dicembre), giorni nei quali sarà possibile utilizzare gratuitamente le due linee.

Influenza: a Torino e in Piemonte circa 600 mila vaccinati

Sono oltre 587.000 le persone che, a distanza di un mese dall’inizio della campagna di vaccinazione antinfluenzale promossa dalla Regione Piemonte sulla base delle indicazioni del Ministero della Salute, si sono vaccinate.

Quasi raggiunto, con un mese di anticipo, il risultato della scorsa stagione. C’è ancora tempo per vaccinarsi: prima lo si fa e meglio è, tenendo conto che col passare delle settimane si avvicina il picco dell’epidemia influenzale.

Il servizio sanitario offre gratuitamente la vaccinazione antinfluenzale a tutti coloro che, per le loro condizioni di salute, sono più a rischio.

Si tratta dei soggetti con età maggiore o uguale a 65 anni e delle persone, tra i 6 mesi e 64 anni, che soffrono di malattie croniche che, in caso di influenza, possono sviluppare gravi complicazioni.

Nella campagna sono coinvolti anche i farmacisti che, in base dell’accordo siglato con Federfarma e Assofarm, consegnano i vaccini ai medici e ai pediatri e si impegnano a sensibilizzare la popolazione sull’importanza della vaccinazione.

Lo scorso anno in Piemonte, tra la metà di ottobre e la fine di aprile, l’influenza ha colpito circa 640.000 persone (il periodo di massima attività si è registrato tra la metà di gennaio e l’inizio di marzo 2019). Durante la stagione influenzale 2018-2019 sono state somministrate in totale circa 670.000 dosi di vaccino antinfluenzale, numero che quest’anno, in base alle proiezioni sull’andamento della campagna, è destinato ad aumentare.

A partire dal 2017, ovvero con l’approvazione da parte del Ministero della Salute dell’ultimo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, la Regione offre gratuitamente,  negli studi dei MMG, la vaccinazione anti-pneumococco (protezione per polmonite, meningite e sepsi) ed anti herpes zoster (protezione contro il fuoco di Sant’Antonio) ai soggetti di 65 anni (ai nati nel 1952, 1953 e 1954).

Inoltre, nei servizi vaccinali delle ASL, queste due vaccinazioni sono offerte ai soggetti che presentano una condizione di rischio predisponente. A differenza di quella antinfluenzale (che è stagionale), le vaccinazioni per pneumococco e per herpes zoster possono essere somministrate durante tutto l’anno.

I giovani di Fridays for Future in piazza contro il Black Friday

I giovani di “Fridays For Future” si sono mossi questa mattina in tre cortei  nel centro di Torino, a partire dalle 9.30,  da piazza Bernini,  Campus Einaudi e piazza De Amicis. Si terrà un presidio continuato in via Roma in occasione del quarto sciopero globale di oggi. Molti gli slogan contro  il Black Friday e contro quello che i seguaci di Greta definiscono come consumismo eccessivo, insostenibile  in termini economici e sociali. A tutti i partecipanti gli organizzatori hanno raccomandato di lasciare pulito il percorso effettuato.

 

Black Friday: il Piemonte è la regione che spenderà di più

Secondo “eBay”,  con una media di 136€ a persona

 

Oltre 20,5 milioni di italiani faranno acquisti durante il Black Friday per un giro d’affari di 2 miliardi e 380 milioni di euro. In Piemonte le PMI considerano il Black Friday un’occasione unica per la crescita del proprio business, come testimonia la storia di successo di Paolo Cravero e Alberto Porro, titolari di un’impresa in provincia di Cuneo

 

 Il Black Friday è arrivato  e eBay, uno dei più importanti marketplace al mondo, fotografa le tendenze di quello che è diventato l’appuntamento di shopping più importante dell’anno, sia per i consumatori che per le aziende italiane. eBay stima infatti che oltre 20,5 milioni di italiani faranno acquisti durante il Black Friday e saranno pronti a spendere oltre 2 miliardi e 380 milioni di euro, per una media di 116€ a persona. Il Piemonte in particolare è la regione dove si spenderà di più: il 52% delle persone farà almeno un acquisto e arriverà a spendere circa 20 € in più rispetto ai connazionali, con una spesa media di 136 € a testa.

Un’iniziativa, quella del Black Friday, che ha un impatto sempre più capillare sull’economia italiana, con benefici anche per chi ha un’attività nei centri più piccoli del nostro Paese. Secondo un sondaggio tra i venditori professionali eBay in Italia, il 73% considera il Black Friday un’iniziativa positiva, con l’80% che riconosce come – grazie a piattaforme come eBay – anche le aziende con sede nei centri più piccoli possono avere accesso a questa iniziativa. Non a caso, oltre il 50% dei venditori ritiene che il Black Friday abbia un impatto positivo per il proprio territorio, percentuale che arriva quasi al 60% tra chi ha un business in una piccola città.

In Piemonte ad esempio, grazie a eBay le PMI locali beneficeranno al massimo di questo appuntamento, come testimoniano Paolo Cravero e Alberto Porro (nella foto), titolari del negozio eBay Looev, con sede a Pocapaglia, un paese di 3.000 abitanti in provincia di Cuneo: “Per un’azienda di provincia come la nostra, il Black Friday è una grandissima opportunità sia in termini di visibilità che di crescita. Abbiamo partecipato a questa iniziativa per la prima volta tre anni fa ed è stato un successo più grande di quanto ci aspettassimo. Un aspetto positivo è che il Black Friday anticipa e prolunga il periodo delle vendite natalizie”. Una percezione di impatto positivo sul proprio business ma anche sul proprio territorio, sensibilità condivisa anche dagli acquirenti: ben il 58% dei piemontesi ritiene che il Black Friday sia un’occasione positiva o molto positiva per le piccole e medie imprese della propria regione.

 

Cosa aquisteranno in prevalenza i piemontesi durante il Black Friday? Le tre categorie più gettonate saranno prodotti di elettronica, indicata dal 71% dei rispondenti, seguita da abbigliamento, scarpe e accessori (32%) e articoli per il fai da te (16%), in linea con la tendenza di acquisto nazionale.5

Il Black Friday è oggi un appuntamento imprescindibile non solo per chi acquista ma anche per chi ha un’attività online. Noi di eBay supportiamo i nostri oltre 35.000 venditori in Italia aiutandoli a cogliere tutte le opportunità che questo appuntamento offre. Basti pensare che lo scorso anno, durante il Black Friday, abbiamo registrato un aumento del 48% dei visitatori unici su eBay.it rispetto a un giorno medio: acquirenti che possono trovare grandi affari e che rappresentano un bacino di utenza ancora più ampio per le PMI italiane, che possono così beneficiare di una visibilità incredibile”, afferma Sara Cendaroni, Head of Trading and Sales, eBay in Italia.

 

(Nell’immagine in alto, sopra il titolo, la grafica del Black Friday al Teatro Regio di Torino)

Torino si conferma capitale italiana del trapianto renale

Dal 28 al 30 novembre si tiene a Torino il Corso Nazionale sulla Gestione Clinica del Trapianto Renale, il più importante corso italiano monotematico sul trapianto di rene.  La città, sede tradizionale del corso, ha un significato particolare, essendo Torino la capitale italiana del trapianto di rene, con gli oltre 3600 trapianti di rene delle Molinette dall’inizio dell’attività nel 1981 (di gran lunga numero record in Italia). L’attività annuale torinese è oltretutto da due anni in forte incremento sia dal punto di vista del trapianto di rene da donatore deceduto sia del trapianto da donatore vivente.
Al Corso partecipano esperti in campo nazionale ed internazionale ed operatori provenienti da tutta Italia e vengono presentati i progressi proprio del Centro trapianti renali dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, che vede in primis schierata la Nefrologia (diretta dal professor Luigi Biancone), la Chirurgia Vascolare ospedaliera (diretta dal dottor Aldo Verri) e l’Urologia universitaria (diretta dal professor Paolo Gontero) oltre all’anestesiologia, la radiologia, l’anatomia patologica e la genetica. Dai nuovi farmaci per la prevenzione ed il trattamento dei rigetti che vede Torino capofila in Italia come esperienza clinica, alle tecniche chirurgiche vascolari ed urologiche più avanzate che consentono di trapiantare pazienti che in passato sarebbero stati esclusi: c’é molto da condividere in un settore che sta vivendo una forte evoluzione.
Tutto ciò per rendere il miglior servizio possibile all’inestimabile generosità dei donatori e delle loro famiglie, che sono in grado di salvare migliaia di persone malate di reni.

Tribunale Europeo dei brevetti, ancora un derby con Milano

Appello per collocare a Torino

Ancora una volta Torino e Milano sono in lizza e se la città della Mole regge sul piano calcistico, generalmente perde in tutti gli altri campi. Questa volta le due metropoli si contendono una delle sedi del Tribunale europeo dei brevetti, che non andrà più a Londra causa Brexit.

In realtà l’idea non è stata della classe politica ma del comitato “Sì Torino va avanti”, quello pro Tav, il cui appello è stato fatto proprio con voto unanime da Consiglio comunale consiglio regionale.
Si potrà vedere dunque quanto pesa la classe dirigente della città, in testa la sindaca Appendino ( che per altro può contare sull’amicizia del ministro degli esteri Di Maio), ma anche il presidente della regione Cirio.

“La politica e le istituzioni hanno accolto il nostro appello”, ha detto Simonetta Carbone, de comitato Sì Torino va avanti, “ già sottoscritto dall’Unione Industriale torinese, dall’ Api, dall’Amma, dall’Ordine degli Architetti. In esso sottolineavamo che con la Brexit Londra, indicata dall’Unione Europea come una delle tre sedi del Tribunale Unificat0 dei Brevetti, quella dei brevetti chimico-farmaceutici, era uscita di scena”.

Ora spetta al governo decidere. Sarà battuta per una volta l’inerzia di collocare a Milano le sedi più prestigiose di istituzioni e aziende, complice anche la “comunità dei manager” che vogliono stare in un centro dove hanno più possibilità di carriera e la forza della rappresentanza politica? E la politica torinese e piemontese sarà capace di far sentire la voce di una città che sta nuovamente attraversando un momento difficile ? Negli ultimi 5 anni a Torino si sono persi altri 8 mila posti di lavoro, le richieste di reddito di cittadinanza sono in proporzione le più alte fra le città del Nord , così le persone in stato di indigenza.

E’ chiaro che non sarà questa scelta da sola a risolvere i problemi di Torino, ma potrebbe essere un ulteriore mattone verso un pluralismo economico di una città che non potrà in futuro contare solo sulla manifattura e può servire anche per metterla al centro dell’attenzione internazionale

Sì alla “magia del Natale”. Perchè essere laici non significa essere miscredenti

Di Pier Franco Quaglieni
Pur lontano ideologicamente da Elena Chiorino, assessore all’istruzione della Regione Piemonte, non sono contrario alla proposta avanzata ai presidi piemontesi  di consentire i presepi e i canti di Natale nelle scuole, per non privare soprattutto i bambini della “magia del Natale “, oscurata dal consumismo edonista ed oggi dalla povertà di troppi.
Magia del Natale che riecheggia la mia infanzia in cui sentivamo con gioia ed emozione il Natale come una grande festa anche delle famiglie riunite attorno al presepe e all’albero. Mario Soldati dedicò una  trasmissione al pranzo di Natale, evocandone anche il valore religioso,intervistando il suo amico e compagno di scuola Fra Mariano, allora una start televisiva come Soldati.
L’aver dissociato il valore religioso del Natale dalla festa come hanno imposto  i laicisti e’ stato un grosso errore perché non si può fare tabula rasa dei valori,creando il deserto dell’indifferenza.
La magia del Natale e’ parola purtroppo  oggi quasi improponibile  e dimenticata che andrebbe recuperata in una temperie culturale fatta di nichilismo scettico e barbaro.
E sono d’accordo con l’assessore anche sul fatto che il Cristianesimo sia parte fondante della nostra identità storica e culturale, un’identità che va conosciuta e rispettata anche da chi intenda vivere in Italia e integrarsi nel nostro Paese.
Fare il presepe a scuola non offende nessuno e non rappresenta un’imposizione.
Ben misera cosa è  invece l’opposizione al presepe di chi sproloquia di laicità come certi radicali torinesi che non rivelano ne’ sensibilità ne’ cultura adeguata per capire i valori religiosi senza praticarli. La loro e’ un’assenza di buone letture .
La vera laicità e’ rispetto per tutte le identità, in primis di quella religiosa.
E’ la libertà religiosa studiata ed amata dal laico Francesco Ruffini, e’ lo spirito che animò Benedetto Croce a scrivere il “Perchè non possiamo non dirci cristiani “. E’ la scelta del laico Mario Pannunzio di avere nella bara i “Promessi sposi” di Alessandro Manzoni. Sono le pagine del cattolico laico e liberale Arturo Carlo Jemolo , storico insuperato  dei rapporti tra Stato e Chiesa e della laicità .
I laicismi alla Viano  e alla Rodota’ sono delle mistiche ateizzanti che disprezzano il dato religioso in nome di un materialismo che non ha nulla da invidiare al marxismo. E ‘ un laicismo furioso profondamente illiberale che cozza anche con Marco Pannella che parlò  sempre di laici credenti e non credenti .
Vietare il presepe significa offendere le nostre tradizioni culturali, prima ancora che quelle religiose. Essere laici non significa essere miscredenti, imponendo nella scuola uno squallido ateismo di Stato di moda nell’ URSS . Questa è una concezione che non e’ laica, ma becera,volgare, intollerante, incapace anche solo  di comprendere i valori spirituali che esistono, al di là del fatto di avere  non avere una fede religiosa.