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Fondazione Crt chiude gli Stati generali: 5 mila talenti nelle nuove tecnologie

La “potenza di fuoco” della Fondazione Crt per Torino e il Piemonte

Conclusi alle Ogr “gli Stati generali”. Nei prossimi anni si punta a creare 5 mila talenti nelle nuove tecnologie, ma anche a far crescere la solidarietà sociale per aiutare “ chi non ce la fa”.

Sono quasi due miliardi di Euro i fondi erogati dalla nascita ( nel 1991) dalla Fondazione Crt sul territorio del Piemonte e della Valle d’Aosta. Una massa di denaro che si è moltiplicata innescando iniziative nel campo della cultura, della sanità , del volontariato in generale, della formazione e attraverso sue partecipate ( come ad esempio la Ream) investimenti immobiliari ad alta valenza sociale, come l’ Housing sociale o le residenze per anziani .


Da qui la grande attenzione che si è vista anche ieri alle OGR di Torino, dove quasi mille persone hanno partecipato all’atto conclusivo degli “ Stati generali” della Fondazione Crt, fortemente voluti dal Presidente Giovanni Quaglia: una road map dell’azione filantropica nel decennio 2020-2030

Un’operazione partita da Torino ed estesa a tutto il Piemonte, alla Valle d’Aosta e, più in generale, al Nord Ovest, con il coinvolgimento di 800 persone: Sindaci, rappresentanti delle Istituzioni e delle Fondazioni, opinion leader, protagonisti del mondo della cultura, delle Università, dell’economia, del terzo settore, del volontariato, della ricerca, dell’innovazione.
Il Presidente Quaglia ha sottolineato che gli Stati generali “hanno ridisegnano la Fondazione come corpo intermedio tra Stato e mercato, orientata ad assumere il ruolo di “tessitrice” e “aiuto regista” – non in sostituzione, ma al fianco di istituzioni elettive, aggregazioni sociali, imprese – per la costruzione di coesione e sviluppo del territorio, anche attraverso il potenziamento dei canali di incontro, confronto e dialogo, con una funzione di “cerniera” tra la dimensione locale e quella internazionale”.

Un discorso dal quale traspare una forte concezione comunitaria nella volontà di “ fare squadra”, come ha detto Quaglia, per contribuire a tirare fuori Torino dalle secche in cui si dibatte e anche le aree più marginali del Piemonte e della Valle d’Aosta . Un’opera concreta per “dare speranza a quelli che fanno più fatica, a quelli che sono senza speranza” ha detto il Presidente. ”Chi ci incoraggia alla speranza sono i tanti che credono nell’etica del dovere, esempi di altruismo e solidarietà, impegnati per il bene comune. Anche i giovani stanno tornando alla ribalta con la loro voglia di futuro. E noi tutti dobbiamo guardare in alto e al futuro”.

Sia il Presidente che il segretario generale Lapucci, hanno sottolineato il grande investimento fatto proprio alle Ogr, 100 milioni di Euro:Il motore per connettere sempre più Torino al resto del mondo, luogo di avanguardia, eccellenza e sperimentazione tra i più dinamici in Europa, nella cultura, nell’arte contemporanea, nella ricerca, nell’innovazione, nell’accelerazione di impresa for profit e sociale.


Gli Stati generali lanciano dieci idee di futuro per Torino, il Piemonte e la Valle d’Aosta eccole in sintesi :

1. La creazione di un “Network dei 5.000 Talenti”, formati con il contributo della Fondazione CRT, per disseminare sul territorio un patrimonio di competenze finalizzato allo sviluppo, alla crescita della competitività e alla riattivazione dell’ascensore sociale. Le OGR Tech di Torino saranno la “casa” naturale di questa vera e propria community di eccellenze under 35, destinata a espandersi.

2. L’attivazione di una business community alle OGR e la contaminazione tra nuove tecnologie e creatività per la crescita di Torino in una dimensione internazionale, in particolare con l’avvio del primo programma triennale di accelerazione in Europa dedicato alla Smart Mobility.

3. La formazione di esperti in tematiche territoriali, paesaggistico-ambientali e di comunità

4. Il rafforzamento del volontariato organizzato, anche con l’apporto di risorse giovani tramite progetti di alternanza scuola-lavoro.

5. Il sostegno alla genitorialità attraverso la rinnovata veste della Fondazione Ulaop-CRT come laboratorio di idee, progetti e competenze per la fascia d’età da 0 a 6 anni.

6. La promozione di una leadership dei nuovi cittadini: l’obiettivo è costruire cittadinanza attiva, coscienza civile e istituzionale, inclusione, partecipazione, responsabilizzazione alla cura delle risorse comuni.

7. L’apertura di 2.000 nuovi cantieri per l’ambiente e il territorio nei prossimi dieci anni, in particolare nei Comuni del Piemonte e della Valle d’Aosta con meno di 3.000 abitanti

8. Nuove “mappe” della salute, della sicurezza, della cultura, della mobilità con l’utilizzo dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale per il bene comune

9. La moltiplicazione della “potenza di fuoco” dell’ecosistema della filantropia, in linea con quanto accade nell’ambito della filantropia istituzionale europea e statunitense, grazie alla sinergia con tutte le componenti della “famiglia allargata”: Fondazione Sviluppo e Crescita, OGR, Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea, REAM, Fondazione Antiusura, Fondazione Ulaop.

10. Una cabina di regia per intercettare i fondi europei
Su quest’ultimo punto è intervenuto il Presidente della Regione Cirio, sottolineando come la Fondazioni possano costituire una base economica importante per innescare i finanziamenti di Bruxelles.

Thyssen, la rabbia delle madri: “Dopo 12 anni attendiamo ancora giustizia”

Le madri dei sette operai della Thyssenkrupp morti nel rogo di 12 anni fa piangono e manifestano la propria  rabbia alla cerimonia per l’anniversario della tragedia.

“La Thyssen si ricorda un giorno l’anno” dicono, ma “per noi è invece un ricordo indelebile di quello che ci è stato portato via. Sono trascorsi 12 lunghi anni  e siamo ancora qui: questo è il nostro quotidiano, con le porte del carcere che si sono aperte per far uscire invece che entrare i colpevoli. Vogliamo credere ancora nella giustizia perché in un Paese civile chi ha sbagliato deve  pagare. Non vogliamo più promesse  o abbracci, vogliamo giustizia”

Chrysler, Agenzia entrate contesta 1,3 miliardi di euro a Fca

L’agenzia delle entrate contesta a Fca di aver sottostimato le attività USA di Chrysler per la cifra di  5,1 miliardi di euro quando le acquistò nel 2014.

 

L’azienda sarebbe quindi in debito con le tasse per circa 1,35 miliardi di euro, ma i negoziati con l’Agenzia potrebbero ridurre l’importo da pagare.

 

Psa, con cui Fca sta predisponendo le operazioni di fusione, ne è conoscenza e non riterrebbe che ciò danneggi o ritardi l’operazione. Da Fca si fa sapere che c’è fiducia fiducia nel fatto che si otterrà  una sostanziale riduzione degli  importi.

Maxi – operazione di polizia e fiamme gialle, centinaia di videoslot sequestrate

Sequestri in tutta Italia e perquisizioni congiunte in Piemonte, Calabria, Emilia Romagna e Toscana, cinque sono i soggetti indagati.

L’operazione scaturisce dallo sviluppo di elementi emersi durante l’attività di controllo economico-finanziario del territorio, dal costante monitoraggio delle problematiche legate alla ludopatia attraverso il gioco illegale, anche a danno dei minori, nonché dallo sviluppo sinergico delle attività amministrative e di pubblica sicurezza svolte dalla Polizia di Stato di Roma, Torino e Vercelli e dalla Guardia di Finanza di Torino, nel corso di controlli in materia di apparecchi e congegni da intrattenimento e divertimento.

In particolare, è stata disarticolata una rete criminale di produttori, gestori ed altri operatori del mondo del gioco d’azzardo, i quali avevano installato in tutta Italia centinaia di apparecchi del tutto simili a “slot machine”, pur essendo privi dei previsti titoli autorizzatori e del collegamento con la rete telematica dello Stato, perché spacciati per dispositivi medicali contro la Ludopatia.

Gli apparecchi illeciti, in sostanza, si differenziavano unicamente per accettare gettoni al posto di monete e, da una parte non venivano in alcun modo garantite le probabilità di vincita fissate esplicitamente dalle norme di settore, dall’altra non vi era alcun collegamento con la rete telematica dello Stato.

La Procura della Repubblica di Torino, all’esito delle indagini, ha codelegato all’esecuzione delle perquisizioni e dei sequestri in corso il Servizio Centrale Operativo di Roma della Polizia di Stato, le Squadre Mobili di Torino e Vercelli e i militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano del Comando Provinciale di Torino.

È questo l’esito di una vasta attività culminata nelle perquisizioni e nei sequestri eseguiti a partire da questa mattina.

L’indagine si è concentrata sugli apparecchi sviluppati da una società con sede in Provincia di Reggio Calabria e, di fatto, amministrata da un soggetto con precedenti penali anche in materia di gioco d’azzardo.

 

Le slot machine “camuffate” invece di ridurre le conseguenze della ludopatia in realtà ne amplificavano gli effetti avversi e la portata del fenomeno.

Nello specifico le video slot, essendo prive di collegamento alla rete telematica nazionale, evadevano completamente le imposte.

I gettoni da introdurre negli apparecchi, seppur pubblicizzati come gratuiti, di fatto venivano sistematicamente convertiti in denaro dall’esercente, come è stato rilevato nel corso dei controlli, pertanto i clienti ricevevano i gettoni dietro pagamento, in rapporto 1 € a 1 gettone, con la possibilità di convertire i jackpot in denaro.

 

A seguito di specifiche perizie effettuate dalla società che gestisce la banca dati del gioco lecito, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Dipartimento Dipendenze di una A.S.L. piemontese, è stato accertato che gli apparecchi ricalcavano le stesse caratteristiche delle video slot legali e risultavano del tutto inefficaci al contrasto della ludopatia, a differenza di quanto pubblicizzato dalla società oggetto di indagini.

Si rappresenta che il gioco illegale, privo delle garanzie previste dalla legge, oltre a sottrarre risorse allo Stato, si può tradurre, di fatto, in una vera e propria truffa ai danni dei giocatori, poiché riduce sensibilmente le chance di vincita.

 

Più autonomia e risorse ai sindaci per vincere l’emergenza maltempo

DALLA REGIONE / PROTEZIONE CIVILE

 

Le delibere presentate dall’assessore Gabusi e approvate dalla Giunta consentono maggiore operatività agli enti locali delle aree alluvionate e contributi alle associazioni di volontariato e Protezione civile più attive

 

Inizia a vedere i primi atti concreti l’annunciata necessità di una gestione locale più autonoma negli interventi utili a diminuire il rischio idrogeologico dei territori. La delibera presentata dall’assessore alla Protezione Civile della Regione Piemonte Marco Gabusi e approvata dalla Giunta stabilisce infatti che ogni qualvolta vi sia una dichiarazione dello stato di emergenza per eventi meteorologici che coinvolgono i corsi d’acqua gli amministratori possano rimuovere il materiale legnoso divelto che crea ostacoli e le piante instabili lungo i corsi d’acqua demaniali e della Provincia. Nelle aree per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza questi interventi sono inoltre ritenuti prioritari nella programmazione delle attività delle squadre di operai forestali regionali.

«La delibera – commenta l’assessore  – prende le mosse dall’alluvione del 19/22 ottobre nelle province di Alessandria e Asti: l’ennesimo episodio di forzata immobilità degli enti locali per le manutenzioni e gli interventi di pulizia dei fiumi. Siamo finalmente riusciti a demandare al Settore Tecnico regionale di Alessandria ed Asti la rimozione dei tronchi e dei rami divelti dall’alluvione e delle piante compromesse lungo fiumi e torrenti. Considerato che la situazione climatica attuale determina eventi meteorologici critici che necessitano di agire con tempestività, riteniamo che l’autorizzazione agli interventi possa essere applicato ogni qualvolta vi sia una dichiarazione dello stato di emergenza. Grazie alla vicinanza al territorio dei settori tecnici regionali locali l’iter diventa estremamente rapido e fluido e i Sindaci possono lavorare in serenità per la tutela delle comunità e delle attività».

Buone notizie anche sul fronte della Protezione Civile. L’assessore Gabusi ha infatti presentato la delibera per sostenere l’attività delle Associazioni di volontariato di primo livello e dei gruppi comunali di Protezione Civile iscritti all’Elenco Territoriale Regionale. L’approvazione della delibera consente di mettere a disposizione delle associazioni i primi 170 mila euro per l’anno 2019, a cui si aggiungeranno i contributi derivanti dall’assestamento di bilancio, che una volta approvato, porterà il totale delle erogazioni a 500 mila euro.

«L’assegnazione dei contributi – spiega Gabusi – sarà disposta sulla base di una graduatoria, i cui criteri sono premianti per i gruppi che hanno una maggiore attività. Questa misura rientra tra le funzioni della Regione di impulso, indirizzo e coordinamento delle Associazioni di volontariato, finalizzato ad una efficace ed unitaria attività di protezione civile nell’ambito regionale. In particolare, possiamo sostenere la manutenzione delle sedi operative e il potenziamento della logistica, mediante acquisti di attrezzature, come pompe idrovore, gruppi elettrogeni e motoseghe, mezzi e automezzi, e dotazioni come i DPI o le divise».

Cadavere abbandonato su una panchina davanti al San Giovanni Bosco

La notte scorsa un cadavere è stato abbandonato di fronte all’ospedale San Giovanni Bosco  di Torino. In due sono scesi da un’auto e hanno lasciato il corpo, ormai senza vita,  su una panchina davanti all’ingresso del nosocomio. Un passante  ha visto la scena e ha chiamato i carabinieri. In base agli accertamenti medico-legali  l’uomo – di cui è ancora sconosciuta l’identità – sarebbe morto circa cinque ore prima del ritrovamento a causa di “edema polmonare con conseguente scompenso cardiaco”.

La procura di Torino indaga sul lavoro dei rider

E’ stato aperto dalla Procura di Torino  un fascicolo modello 45, ovvero per il momento senza indagati né ipotesi di reato, sul lavoro dei rider.

E’ una una indagine esplorativa, relativa agli aspetti della consegna del cibo a domicilio, alla sicurezza e ad eventuali problemi igienico-sanitari. La polizia municipale è delegata a svolgere accertamenti a campione, fermando i rider per chiedere loro che tipo di attività svolgono per le società di  trasporto del cibo e come sono organizzati sulle piattaforme. L’iniziativa avviene a soli a pochi giorni dall’inchiesta della Procura di Milano che intende far luce sul lavoro dei fattorini-ciclisti per individuare casi di sfruttamento e la presenza di clandestini tra i rider.

Occhio al semaforo rosso, è arrivato il “TRed”. In un giorno 400 multe

Sono attivi da lunedì 2 dicembre, nei primi 3 di 14 incroci previsti, i semafori dotati del sistema ‘TRed’ che rileverannochi passa con il rosso. Gli impianti sono attivi agli incroci fra i corsi Regina Margherita e Potenza, Peschiera e Trapani, Novara e Vercelli. Ne saranno piazzati  altri 4 tra fine 2019 inizio 2020, per finire nel corso del prossimo anno, con l’obiettivo di rafforzare  prevenzione e sicurezza, negli intenti del comandante della polizia municipale Emiliano Bezzon. E’ stata sistemata anche  la segnaletica che informa sulla presenza del semaforo che non scatta solo un fotogramma ma una decina, così da fare una analisi di contesto per verificare se effettivamente c’è stata o meno l’infrazione al codice della strada.

Nella prima giornata sono state riscontrate circa 400 infrazioni. Si rischia una contravvenzione di 600 euro.

 

Embraco, Appendino: “Indegno non rispettare gli accordi”

La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha parlato ai cancelli dello stabilimento ex Embraco di Riva di Chieri: “E’ indegno  – ha detto – che soggetti privati che fanno accordi con il pubblico decidano in modo non morale di non rispettare gli accordi. Diventiamo poco credibili anche come Stato”.  Con lei altri sindaci e una delegazioni di sindacalisti e lavoratori sono entrati nello stabilimento dove  non state ancora installate linee produttive dalla nuova proprietà Ventures. Ha proseguito la sindaca:  “Voglio  ringraziarvi a nome di tutto il territorio metropolitano. Qui non c’è colore politico, ma tanti sindaci di un territorio che ha bisogno che voi battagliate, cosa che state facendo con grande coraggio perché questa lotta non riguarda solo voi, i 400 lavoratori dell’ex Embraco, ma anche le vostre famiglie e quelle di tutti i lavoratori dell’indotto”. Appendino inoltre ha promesso di essere presente al prossimo incontro che si terrà a Roma al Mise  entro dicembre.

Il robot chirurgo salva paziente grave. Primo intervento in Italia al Mauriziano

Per la prima volta in Italia paziente con grave forma di aritmia cardiaca ventricolare é stato sottoposto ad una procedura di ablazione con un robot, presso l’ospedale Mauriziano di Torino

Il robot dialoga con la risonanza magnetica e cura le aritmie. Per la prima volta in Italia un paziente di 65 anni, affetto da una grave forma di aritmia cardiaca ventricolare minacciosa per la vita con rischio di arresto cardiaco in cardiomiopatia, é stato sottoposto ad una procedura di ablazione con un robot, presso l’ospedale Mauriziano di Torino. Il sistema robotico Stereotaxis ha localizzato le lesioni aritmogene con un mappaggio elettrico del cuore, utilizzando informazioni estratte dalla risonanza magnetica cardiaca. L’intervento, durato 4 ore, é stato effettuato dal dottor Stefano Grossi, presso la sala di elettrofisiologia della Cardiologia del Mauriziano (diretta dal facente funzione dottor Mauro De Benedictis), ed é tecnicamente riuscito.
Esistono forme di cardiopatia in cui le lesioni cardiache che provocano aritmie e morte improvvisa sono nascoste nello spessore del cuore e non sono visibili con le metodiche tradizionali. Solo la risonanza magnetica cardiaca è in grado di visualizzarle.
Da oggi, grazie a questa tecnologia, tali lesioni aritmogene vengono trasferite dalla risonanza magnetica alle mappe elettriche utilizzate dal cardiologo elettrofisiologo durante l’intervento di ablazione. In questo modo il robot, guidato dal cardiologo, riesce a raggiungere con estrema precisione le sedi cardiache malate, un tempo invisibili ed a distruggerle mediante ablazione transcatetere, impedendo l’insorgere di nuove aritmie. La risonanza magnetica cardiaca è stata eseguita dalla dottoressa Chiara Lario, presso la Radiologia (diretta dal dottor Stefano Cirillo).